Ministero della Salute

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Ministero della Salute"

Transcript

1 Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE PER L IGIENE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE Ufficio IX-EX DGSAN Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano Servizi Veterinari Loro Sedi p.c. II.ZZ.SS. Loro Sedi Associazioni di categoria Loro Sedi Oggetto: Controllo ufficiale presso gli stabilimenti iscritti nella lista degli impianti italiani autorizzati all esportazione di prodotti a base di carne in USA La presente nota descrive le modalità e le responsabilità del controllo ufficiale italiano da applicare sul processo e sul prodotto, presso gli stabilimenti abilitati all' esportazione verso gli Stati Uniti d America (USA) di prodotti a base di carne, al fine di verificare la conformità di impianti e di prodotti come previsto dagli accordi bilaterali tra Stato Italiano e USA, per il mantenimento dell equivalenza tra i due sistemi di controllo. Per una migliore comprensione delle diverse sezioni di questo documento, si riassumono di seguito le attività di controllo messe in atto e i diversi livelli di responsabilità in carico all Autorità Competente Italiana negli stabilimenti autorizzati ad esportare negli USA. A)INDIVIDUAZIONE DELLE AUTORITA COMPETENTI ITALIANE L attività di controllo ufficiale sugli stabilimenti inseriti nelle liste export in generale, ed in particolare su quelli inseriti nelle liste export USA prevede il coinvolgimento dell Autorità Competente (AC) nelle sue articolazioni come definite dal D.L.vo 193/2007: MINISTERO DELLA SALUTE (Ministry Of Health, MOH - CCA) REGIONI E PROVINCE AUTONOME (Regions and Autonomous Provinces) ASL /AUSL SERVIZI VETERINARI TERRITORIALI (Local Health Unit, LHU) A supporto dell AC, collabora, la rete nazionale degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS), Laboratori 1

2 Ufficiali per l esecuzione delle analisi, ed in particolare: IZSAM sez. di TERAMO: Laboratorio Nazionale di riferimento per Listeria monocytogenes IZS Competenti per Territorio delle Regioni che hanno sul loro territorio impianti inseriti in lista USA a) Principali Attività del MINISTERO della SALUTE (MOH) nell export USA: Il personale del Ministero della Salute coinvolto nella gestione dell export USA appartiene alla DGISAN ( ex Uff.IX) a alla DSVET ( ex Uff.II) mantiene i rapporti con le Autorità USA; garantisce la diffusione sul territorio della normativa americana e dei suoi aggiornamenti; definisce gli strumenti per garantire l applicazione della normativa USA, non equivalente a quella UE, con l emanazione di specifiche circolari e altri documenti; predispone gli strumenti per l esecuzione delle attività di controllo ufficiale inclusi i piani di campionamento per i Servizi Veterinari Territoriali (LHU) nonché la collegata formazione; garantisce l equivalenza del sistema di controllo USA/ITALIA mediante: o la gestione della lista degli stabilimenti che possono esportare negli USA, predisponendo le modalità di inserimento in tale lista, garantendo il sopralluogo preventivo all inserimento in lista a tutti gli impianti che ne fanno domanda, o sospensione/revoca dell autorizzazione ad esportare verso gli USA a seguito di non conformità evidenziate dal sistema di controllo italiano o comunicate dalle autorità USA, o la verifica della congruità dei dati di controllo ufficiale caricati sul sistema informatico SINVSA circa le attività di campionamento, di ispezione e supervisione degli impianti effettuata a livello locale (LHU) o la verifica dell applicazione degli adempimenti previsti a carico degli OSA e dei Servizi Territoriali (Regioni, P.A. e ASL), per il mantenimento in lista degli impianti tramite propria attività ispettiva (Task Force) o il coordinamento ed effettuazione dell attività di audit sui laboratori ufficiali (IZS) che eseguono le analisi per l export USA (uff.ii) b) Principali Attività delle REGIONI e PROVINCE AUTONOME nell export USA: Le regioni e P.A. per le loro attività possono avvalersi di personale interno o proveniente dai Servizi Territoriali (LHU) garantiscono la collaborazione al Ministero della Salute (MOH)per la verifica dell applicazione degli adempimenti previsti a carico degli OSA e dei Servizi Territoriali, per il mantenimento in lista degli impianti (Task Force); partecipano ai gruppi di lavoro operativi presso il Ministero della Salute; provvedono alla diffusione, sul territorio di competenza, della documentazione e degli strumenti del controllo ufficiale predisposti e definiti dal Ministero della Salute; collaborano, con il Ministero, alla formazione degli operatori del controllo ufficiale locale (LHU) ai requisiti previsti dagli accordi con gli USA. c) Principali Attività dei Servizi Veterinari Territoriali delle ASL (LHU) nell export USA: Attuano i controlli ufficiali di conformità ai requisiti previsti per gli stabilimenti inseriti nelle liste USA e ne garantiscono il permanere mediante: il Controllo Routinario, la Supervisione Periodica e l esecuzione dei Piani di campionamento previsti (Salmonella al macello, RTE_PROD, RLm, IVT); garantiscono la formazione e l aggiornamento del personale assegnato al controllo ufficiale su impianti Export USA anche mediante la diffusione, sul territorio di competenza, della 2

3 documentazione e degli strumenti del controllo ufficiale predisposti e definiti dal Ministero della Salute e dalle Regioni e Province Autonome; B) PERSONALE DEL CONTROLLO UFFICIALE NEI SERVIZI VETERINARI TERRITORIALI Pur con piccole differenze di denominazione/funzione in relazione alle organizzazioni locali nelle diverse Regioni italiane, presso i Servizi Veterinari Territoriali (LHU) operano figure professionali che assumono diverse responsabilità nel controllo ufficiale degli impianti Export USA: Veterinario Responsabile/Direttore del Servizio Veterinario Territoriale (LHU), di norma veterinario dirigente di secondo livello, responsabile della gestione tecnica dell Area Igiene Alimenti di Origine Animale territoriale. A seconda della complessità del territorio assegnatogli può essere coadiuvato da altre figure tecniche del ruolo veterinario ( Responsabili territoriali, Responsabili di modulo organizzativo, Incarichi di Alta Specializzazione, ecc<). A tale figura compete la responsabilità del governo tecnico gestionale del personale assegnato al controllo ufficiale degli impianti inseriti nelle liste Export USA. Veterinario Ufficiale incaricato del controllo su stabilimento inserito in lista USA: Veterinario Ufficiale dipendente del Servizio Veterinario Locale (LHU) incaricato del controllo ufficiale sullo stabilimento. E responsabile e garantisce l esecuzione dell attività di controllo ufficiale prevista dagli accordi con gli USA (ex Daily Inspection, campionamento, enforcement ) e l emissione della Certificazione per export. Tecnico della Prevenzione (TdP) : Personale Tecnico, dipendente del Servizio Veterinario Locale (LHU) che collabora con i Veterinari incaricati del controllo ufficiale sullo stabilimento, nello svolgimento della Daily Inspection e nell esecuzione dei Piani di Campionamento Veterinario Supervisore: Veterinario Ufficiale dipendente del Servizio Veterinario Locale (LHU) ufficialmente incaricato della Supervisione Periodica sullo stabilimento. Nel corso della supervisione periodica, il Veterinario Supervisore verifica, oltre all attività dell OSA, anche l attività di controllo ufficiale svolta dal Servizio Veterinario. Il Veterinario Supervisore effettua anche l attività ispettiva preliminare all inserimento dei nuovi impianti del territorio di competenza nella lista export USA, coadiuvato dal veterinario ufficiale. Il ruolo di Veterinario Supervisore può essere ricoperto dal Responsabile del Servizio Veterinario Territoriale o da altro veterinario esperto nel controllo di impianti USA espressamente nominato. C) PRINCIPALE ATTIVITÀ DEI LABORATORI DEGLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI SPERIMENTALI (IZS) NELL EXPORT USA: effettuano le analisi sui campioni USA prelevati dal personale dei Servizi Veterinari Territoriali (Piani di sorveglianza, RLm, IVT ecc), garantiscono la tipizzazione mediante PFGE dei ceppi di L. monocytogenes isolati nell attività di controllo ufficiale e autocontrollo presso gli stabilimenti export USA ed alimentano il data base gestito dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per L. monocytogenes dell IZSAM presso la sede di Teramo; collaborano con l AC all effettuazione della attività di campionamento in sede ispettiva presso gli impianti in lista export USA (Task Force); forniscono supporto tecnico scientifico ai Servizi Veterinari Territoriali (LHU) e collaborano alla predisposizione degli strumenti (circolari e altri documenti tecnici) per garantire l applicazione della normativa USA, con particolare riferimento alla attività di campionamento e di esecuzione delle analisi; collaborano con il Ministero (Uff.II) all esecuzione della attività ispettiva presso i laboratori ufficiali (AUDIT c/o IZS) che effettuano analisi per i Piani USA; Il Laboratorio Nazionale di Riferimento per L. monocytogenes garantisce la necessaria collaborazione al Ministero della Salute (MHO); 3

4 PRINCIPALI DOCUMENTI DI RIFERIMENTO PER L ATTIVITA DI CONTROLLO SUGLI STABILIMENTI EXPORT USA 9 CFR 307.4; 9 CFR ; 9 CFR 416; 9 CFR 417 ; 9 CFR 430; 9 CFR 317 (etichettatura) FSIS DIRECTIVE Verifying an Establishment's Food Safety System - Revision 4 (Mar 4, 2014) FSIS DIRECTIVE Enforcement, Investigations, and Analysis Officer (EIAO) Comprehensive Food Safety Assessment Methodology - Revision 3 (Aug 23, 2011) FSIS DIRECTIVE Performance of the Hazard Analysis Verification (HAV) Task - Revision 1 (Mar 4, 2014; 29 pp) FSIS DIRECTIVE Verification Activities for the Listeria monocytogenes (Lm) Regulation and the Ready-to-Eat (RTE) Sampling Program - Revision 3 (Jan 10, 2014) FSIS DIRECTIVE Verification Procedures for Enforcement, Investigations and Analysis Officers (EIAOs) for the Listeria monocytogenes (Lm) Regulation and Routine Risk-Based Listeria monocytogenes (RLm) Sampling Program - Revision 3 (Mar 28, 2013; 17 pp) FSIS DIRECTIVE Intensified Verification Testing (IVT) Protocol for Sampling of Product, Food Contact Surfaces and Environmental Surfaces for Listeria Monocytogenes - Revision 1 (Mar 28, 2013; 19 pp) FSIS DIRECTIVE Reimbursable Overtime Inspection Services at Meat and Poultry Establishments - Revision 1 (Apr 6, 2012 ) HAV Methodology The Hazard Analysis Verification (HAV) Task - 3/6/2014 Guide Line FSIS Compliance Guideline HACCP System Validation (May 2013) Nota del 28/09/1999 Export USA Ricerca Salmonelle /SP.31/5831 Nota del 14/03/2008 Campionamenti sulle carcasse suine negli stabilimenti di macellazione DGSAN/5107/P autorizzati all export negli USA Nota del 22/05/2006 Procedura di passaggio dall alternativa 3 a quella 2b per i prosciutti crudi DGVA/IX/19678/P stagionati Nota del 27/03/2007 Procedura di passaggio dall alternativa 3 a quella 2a per i produttori di prodotti DGSAN/IX/2076/P a base di carne cotti Nota del 28/03/2007 Procedura di gestione del processo antimicrobico nell ambito dell alternativa 2b DGSAN/IX/2201/P negli stabilimenti di produzione di prosciutti crudi stagionati Nota del 02/12/2009 Ispezione Ante e Post Mortem nei macelli abilitati USA DGSAN/IX/34788/P Nota del 17 gennaio 2014 Esportazione di prodotti a base di carne suina negli U.S.A. DGISAN 1122/P Piano di Sorveglianza ufficiale per Listeria. monocytogenes e Salmonella spp. - anno 2014 Nota del 3 febbraio 2014 DGISAN 2731/P Nota del 14 febbraio 2014 DGISAN 4835/P Nota del 12 giugno 2014 DGISAN 24076/P Autocontrollo aziendale e controllo ufficiale presso gli stabilimenti iscritti nella lista degli impianti italiani autorizzati all esportazione di prodotti a base di carne in USA e piano di sorveglianza per la determinazione di L. monocytogenes e Salmonella spp. nei prodotti a base di carne suina destinati all export negli USA. Rev 0 Trattamenti di Alte Pressioni (HPP- High Pressure Processing) in prodotti alimentari destinati all esportazione verso i Paesi Terzi- chiarimenti applicativi Export USA- linee guida per le misure contro il Bioterrorismo (Food Defense) 4

5 D) MODALITÀ DI CONTROLLO UFFICIALE SUGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL ESPORTAZIONE DI PRODOTTI A BASE DI CARNE VERSO GLI USA Gli stabilimenti approvati per l esportazione di carni e prodotti a base di carne verso gli USA sono sottoposti a controlli veterinari così come previsto dagli accordi tra Ministero della Salute e Autorità Sanitarie Statunitensi. Tali controlli coinvolgono il servizio veterinario delle ASL competente per territorio, i Servizi Veterinari Regionali ed il Ministero della Salute. Tutti gli stabilimenti che esportano negli USA carne e prodotti a base di carne devono predisporre ed applicare: procedure SPS - 9 CFR 416 procedure SSOP (Procedure operative standard di sanificazione) - 9 CFR 416 HACCP - 9 CFR 417 Procedure per la gestione di Listeria monocytogenes per i prodotti RTE - 9 CFR 430 ogni altra disposizione specifica prevista dal 9 CFR D.1) CONTROLLO UFFICIALE DEI SERVIZI VETERINARI TERRITORIALI DELLE ASL/AUSL Per gli stabilimenti inseriti in lista USA oggetto il controllo ufficiale dei Servizi Veterinari locali prevede: 1) un controllo ROUTINARIO (REGOLARE) (EX Daily inspection)- 9 CFR svolto dal CU (Controllore Ufficiale), rappresentato dal Veterinario Ufficiale dello stabilimento o dal personale tecnico del Servizio Veterinario locale che collabora col Veterinario Ufficiale, finalizzato alla verifica del mantenimento dei requisiti richiesti nello stabilimento; 2) una supervisione periodica svolta dal Veterinario Supervisore individuato nell ambito del Servizio Veterinario locale, finalizzata alla verifica del mantenimento dei requisiti richiesti nello stabilimento per permanere nella lista USA nonchè alla verifica della completezza e dell efficacia del controllo routinario da parte del CU. 3) campionamento ufficiale ai fini della rispondenza alla legislazione statunitense dei prodotti esportati nell ambito dei Piani di Sorveglianza e del controllo Ufficiale D.1.1. Controllo Routinario (Regolare) Il regolamento 9 CFR prevede che nessuna operazione che richiede una ispezione dovrebbe essere condotta senza il controllo di un ispettore ufficiale. La maggior parte delle operazioni condotte negli stabilimenti richiedono la presenza di un ispezione ogni volta che si effettui una manipolazione del prodotto (any further processing activities). Tuttavia, se nello stabilimento non vengono effettuate lavorazioni che richiedono una ispezione in un giorno specifico, l ispezione non è necessaria. La Direttiva FSIS 12,600.2,(allegato B)al Capitolo VI, dettaglia il tipo di attività produttive durante le quali deve essere prevista la visita veterinaria: A. lavorazione di carni fresche per imballaggio o per la successiva trasformazione in prodotti alimentari a base di carne. Esempi di tali attività comprendono la macellazione, il disosso e il sezionamento di carni fresche, la macinatura, l'iniezione, il pompaggio, l'aggiunta di ingredienti attraverso altri mezzi meccanici, la formulazione (preparazione delle ricette), l assemblaggio, l imballaggio o l etichettatura della carne fresca o componenti di prodotti alimentari a base di carne; per le produzioni di prodotti a base di carne la daily inspection è prevista durante la lavorazione delle carni fresche e l aggiunta di ingredienti, la manipolazione dei prodotti finiti (es. disosso, tranciatura, affettamento) 5

6 B. verifica on site con osservazione diretta delle attività di monitoraggio dei punti critici di controllo (CCP), [9 CFR 417,4 (a) (2), (ii) - l attività di verifica nell ambito dell HACCP include anche la diretta osservazione dell attività di monitoraggio e delle azioni correttive] e come indicato nel piano HACCP [CFR 417,2 (c) (7) - il piano HACCP deve contenere un elenco delle procedure di verifica e la frequenza di attuazione delle procedure], C. applicazione del bollo sanitario/marchio di identificazione sui prodotti. Il controllo ufficiale deve essere garantito durante ogni turno di lavorazione. Deve essere garantita, in ogni caso, la verifica da parte del CU di tutti i requisiti previsti dalla normativa USA all interno dell anno solare. La medesima norma, inoltre, identifica al Capitolo VII anche le attività produttive durante le quali non è necessaria la visita veterinaria: 1. ricevimento di carni fresche, spezie o altri ingredienti da altri stabilimenti o impianti; 2. ricevimento e selezione dei prodotti resi; 3. spedizione dei prodotti già etichettati; 4. movimentazione dei prodotti all interno dello stabilimento; 5. attività di pulizia e sanificazione in conformità con il programma SSOP; 6. attività di controllo delle attività di pulizia in conformità del programma SSOP; 7. attività di monitoraggio dei CCP (es. monitoraggio del raffreddamento delle carcasse, temperatura di cottura dei prodotti, ecc.) 8. attività di verifica dei CCP [9 CFR 417,4 (a) (2), (i) calibrazione strumenti o 417.4(a)(2)(iii) verifica documentale]; 9. attività di pre-shipment review secondo quanto stabilito dal piano HACCP; 10. esecuzione di azioni correttive in base al piano HACCP o SSOP; 11. prelievo e analisi di campioni. Inoltre il Controllo Ufficiale non è richiesto nei giorni in cui presso le aziende di lavorazione vengano effettuate esclusivamente le attività di sola cottura, stagionatura o affumicamento e quando: nello stabilimento è presente materia prima idonea alla produzione USA ma la stessa non è sottoposta a lavorazione ed è stoccata e confezionata, atteso che la ditta dovrà comunicare al Servizio la data di inizio lavorazione come allegato B. nello stabilimento è presente prodotto finito su cui la ditta ha effettuato il pre-shipment, pronto ad essere esportato. Il controllo ufficiale è invece necessario ogni qual volta nello stabilimento vengano condotti controlli di qualità sui prodotti (ad esempio, puntatura dei prosciutti crudi, sugnatura etc<). Appare evidente infine che la visita veterinaria quotidiana non è necessaria qualora nello stabilimento non sia presente prodotto destinato ad essere esportato negli USA. In tale circostanza, comunque, tutti gli altri requisiti della normativa USA devono essere rispettati. Al fine di consentire alle ASL di organizzare al meglio il controllo ufficiale sul territorio, è pertanto necessario che gli stabilimenti abilitati all esportazione negli Stati Uniti provvedano a segnalare alla propria ASL di competenza territoriale tramite gli appositi moduli in allegato (allegato B) i seguenti casi: - nello stabilimento non è presente prodotto idoneo ad essere esportato negli USA; 6

7 - il prodotto esportabile negli USA si trova nelle condizioni di cui alla sez VII della Direttiva 12,600.2 (casi di esclusione del controllo routinario); - introduzione di materie prime e/o prodotto (carni fresche, prodotti da disossare e/o affettare) idoneo ad essere lavorate nel circuito USA, in uno stabilimento nel quale deve essere riattivato il controllo ufficiale. Tale comunicazione dovrà pervenire alla ASL di competenza con preavviso di almeno tre giorni e dovrà essere conservata presso gli stabilimenti per almeno 2 anni. Per le modalità di svolgimento e rendicontazione del controllo routinario si applicano le procedure descritte all Allegato A Manuale per lo svolgimento dei controlli ufficiali ai fini della valutazione di conformità alla normativa USA. D.1.2. Supervisione Periodica E l attività mediante la quale l Autorità Competente Locale assicura che presso gli impianti iscritti nella lista USA siano rispettati i requisiti della normativa statunitense in ambito di sicurezza alimentare. La supervisione periodica consiste nella valutazione da parte di un veterinario supervisore da un lato della conformità dell impianto iscritto nella lista USA da un punto di vista gestionale e strutturale ai requisiti specifici previsti dalla normativa USA dall altro della appropriatezza delle attività di controllo svolte dal CU. Per appropriatezza si intende l aderenza del CU al metodo di controllo descritto nella presente manuale (comprese l ordinata e completa compilazione delle schede di registrazione dell attività) nonché la capacità valutativa dei requisiti alla normativa USA rispetto alla situazione di campo presso lo stabilimento controllato. L attività di supervisione richiede: preciso mandato da parte della Direzione dell Autorità Competente Locale a svolgere tale mansione in nome e per conto della Direzione stessa; approfondita conoscenza della normativa UE/USA; training specifico sulle modalità di supervisione; mantenimento delle capacità di supervisione mediante aggiornamento ed esecuzione minima di almeno 2 supervisione/anno; partecipazione alle attività di formazione ed aggiornamento, specificatamente organizzate a livello regionale e nazionale; Frequenza minima: trimestrale (4 volte/anno) negli stabilimenti che possiedono almeno una linea di macellazione e/o di sezionamento carni fresche, semestrali (2 volte/anno) in tutti gli stabilimenti che producono prodotti trasformati a base di carne. annuale negli impianti che non esportano e che non hanno prodotto USA nell impianto ma che sono inseriti in lista I Veterinari Supervisori, qualora lo ritengano necessario, possono decidere di svolgere le supervisioni con frequenze maggiori a quelle appena indicate, soprattutto a fronte di non conformità riscontrate durante le attività di supervisione. Resta inteso che le attività di follow up per verifica della chiusura delle NC rilevate in corso di supervisione devono essere assicurate dallo stesso veterinario supervisore. La Direzione dell Autorità Competente Locale è responsabile della nomina dei Supervisori nonché della valutazione complessiva del loro operato. 7

8 D.1.3. Campionamento Ufficiale Per quanto riguarda i campionamenti ufficiali richiesti per l esportazione negli USA, si rimanda alle indicazioni contenute nelle Note Ministeriali vigenti in materia. D.2) SUPERVISIONE DI SISTEMA DEL CIRCUITO USA (CCA) La CCA attua un attività di supervisione nazionale sul 25% degli stabilimenti in lista USA al fine di verificarne la conformità ai requisiti richiesti e di vigilare sul funzionamento del sistema di controllo ufficiale. Per tale attività si avvale di un gruppo di esperti nazionali (Task Force USA Ministero-Regioni) individuati dal Ministero della Salute. Per l espletamento dell attività di monitoraggio, la Task Force può avvalersi di tecnici delle sedi IZS e di personale delle ASL. Nel corso delle supervisioni possono essere effettuati campionamenti aggiuntivi rispetto a quanto previsto dai Piani Nazionali. E) PROVVEDIMENTI DA ADOTTARE IN CASO DI NON CONFORMITA Tutte le non conformità riscontrate nell ambito del controllo ufficiale devono essere affrontate, risolte e documentate come indicato nei Regolamenti statunitensi 9 CFR 416, parte 15 e 9 CFR 417, parte 3. Le prescrizioni impartite dalle Autorità competenti devono essere prontamente attuate dallo stabilimento al fine di permanere nella lista USA, mediante il rispetto dei termini di adeguamento stabiliti. Responsabile della verifica e della valutazione della risoluzione delle non conformità notificate è l Autorità competente che le ha rilevate. Nel caso in cui le non conformità vengano riscontrate e verbalizzate durante ispezioni della Task Force o nel corso di audit FSIS, occorre che i Servizi Veterinari locali comunichino la risoluzione delle medesime ai Servizi Veterinari regionali e al MOH. Nel caso di rilevi di particolari gravità quali: trattamento e macellazione degli animali in difformità ai requisiti di benessere animale, contaminazione diretta dei prodotti non corretta o non correggibile, mancanza del controllo ufficiale quando previsto dalla norma USA, mancata risoluzione di un provvedimento di N.O.I.D. (Notice Of Intent to Delist) entro 30 giorni dal riscontro delle non conformità. occorre sospendere immediatamente il servizio di rilascio delle certificazioni sanitarie per l esportazione negli USA e trasmettere la proposta motivata e documentata di cancellazione dello stabilimento interessato dalla lista in oggetto che il MOH valuterà al fine di procedere a detta cancellazione. F) RICERTIFICAZIONE ANNUALE In ottemperanza agli accordi presi con le Autorità sanitarie americane, il MOH è tenuto a certificare ogni anno alle medesime Autorità la lista degli stabilimenti in oggetto. Pertanto ogni anno, entro il 20 gennaio, i Veterinari Supervisori degli stabilimenti interessati devono, ai fini del mantenimento in lista, compilare le Relazioni annuali di conformità tramite il Sistema informatico SINVSA predisposto anche a tale scopo. ( 8

9 G) TARIFFE le attività di controllo ufficiale, in quanto eccedente il livello di controllo svolto nelle medesime tipologie di impianti che non esportano verso gli USA, sono da considerarsi aggiuntive espletate nell interesse delle ditte coinvolte. I relativi costi sostenuti dalle A.S.L. competenti sono pertanto a carico degli stabilimenti. Analogamente i costi delle verifiche analitiche ufficiali condotte ai fini dell esportazione negli USA (o in altri Paesi Terzi) e l attività di certificazione non sono coperti dalle contribuzioni pagate ai sensi della normativa pertinente in materia di finanziamento dei controlli e pertanto devono essere coperti separatamente dalle ditte interessate. A riguardo le Regioni territorialmente competenti possono fare riferimento ai propri tariffari o stabilire il pagamento di apposite tariffe. Il mancato pagamento dei costi relativi alle attività di controllo aggiuntive e di certificazione, comporta la sospensione di tali attività. La Nota Ministeriale DGSAN 15179/P del 10/05/2011 è abrogata dalla presente. Si pregano i Servizi Veterinari in indirizzo di trasmettere la presente alle A.S.L. di propria competenza territoriale. Ringraziando per la fattiva collaborazione si porgono distinti saluti. IL DIRETTORE GENERALE (dott. Silvio Borrello) Allegato A Manuale per lo svolgimento dei controlli ufficiali ai fini della valutazione di conformità alla normativa USA Allegato B Direttiva 12,600.2 e modulistica per la richiesta e sospensione del controllo routinario Ref:Anna Beatrice Ciorba ab.ciorba@sanita.it 9

10 Allegato A Manuale per lo svolgimento dei controlli ufficiali ai fini della valutazione di conformità alla normativa USA MANUALE PER IL CONTROLLO UFFICIALE PRESSO GLI STABILIMENTI INSERITI NELLA LISTA DEGLI IMPIANTI ABILITATI AD ESPORTARE VERSO GLI USA 1. Scopo e Campo di Applicazione 2. Definizioni 3. Guida all utilizzo del manuale 4. Criteri per la gestione delle Non Conformità (NC) 5. Aree di indagine INDICE 5.1. SPS_Sanitation Performance Standard 9 CFR 416.1: Caratteristiche generali degli stabilimenti 9 CFR 416.2(a): Disinfestazione e derattizzazione dei locali e delle aree di pertinenza delle imprese alimentari 9 CFR (b) Costruzione 9 CFR (c) Illuminazione 9 CFR (d) Aerazione 9 CFR (e) 9 CFR (f) Sistema idrico e sistema di evacuazione delle acque 9 CFR (g) Approvvigionamento idrico e riutilizzo di acqua, ghiaccio e soluzioni 9 CFR (h) Spogliatoi e servizi igienici 9 CFR Attrezzature e utensili 9 CFR Operazioni di pulizia 9 CFR Igiene del personale 1

11 5.2 SSOP_Sanitation Standard Operative Procedure 9 CF Generalità 9 CFR Predisposizione SSOP 9 CFR Implementazione e monitoraggio del programma SSOP 9 CFR Mantenimento e verifica SSOP 9 CFR Azioni correttive SSOP 9.CFR Registrazioni e tenuta dei documenti 5.3 HACCP_Hazard Analisys Critical Control Points 9 CF Definizioni 9 CFR Analisi dei Pericoli e Piani HACCP 9 CFR Azioni Correttive 9 CFR Validazione, Verifica e Riesame 9 CFR Registrazioni 9 CFR Piani HACCP inadeguate 9 CFR Formazione 9 CFR Verifica dell Autorità Competente 6. Modulistica per la registrazione delle attività controllo 6.1. scheda di controllo routinario 6.2. scheda di supervisione 6.3. scheda per la registrazione delle non conformità 2

12 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Scopo del presente manuale è proceduralizzare le attività di controllo ufficiale da espletare negli impianti abilitati all esportazione verso gli USA, da parte del personale addetto a questi compiti. In tale manuale si definiscono i criteri di conformità relativi ai requisiti normativi, non equivalenti alla normativa Europea, che devono essere garantiti dagli impianti di produzione di carni fresche ed alimenti a base di carne che intendono esportare verso gli Stati Uniti d America. 2. DEFINIZIONI Controllore Ufficiale CU veterinario o tecnico della prevenzione alle dipendenze della Autorità Sanitaria Locale incaricato di svolgere i controlli sugli impianti che esportano verso gli USA per verificarne la conformità alla legislazione statunitense Azione correttiva Procedura che deve essere seguita quando si verifica una deviazione. Campione Raccolta di prodotto che rappresenta una gruppo più ampio (il lotto campionato) che ha superato l esame pre-spedizione dell OSA. Controllo ufficiale Qualsiasi forma di controllo eseguita dall'autorità competente per la verifica della conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali. Ispezione L'esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali per verificare che tali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali. Limite critico Il valore minimo o massimo al quale un pericolo fisico, biologico o chimico deve essere controllato a livello di punto critico di controllo per prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile la comparsa del pericolo alimentare identificato. Lotto: prodotto fabbricato tra due sanificazioni pre-operative (clean-up to clean-up) microbiologicamente indipendenti tra di loro. Misura preventiva Misura fisica, chimica o altro mezzo che può essere usato per controllare il pericolo alimentare identificato Non conformità La mancata conformità alla normativa in materia di mangimi o di alimenti, e alle norme per la tutela della salute e del benessere degli animali. Organismi indicatori Batteri usati per determinare le condizioni microbiche sfavorevoli di un alimento, come la presenza di potenziali patogeni, le condizioni sanitarie delle aree di lavorazione dell alimento, di produzione e di stoccaggio. Listeria spp. rappresentano tali indicatori per Listeria monocytogenes. 3

13 Prerequisito Una procedura o una serie di procedure designate per fornire un ambiente o condizioni operative necessarie per la produzione di alimenti sicuri e salubri. Esso è chiamato prerequisito perché è considerato, dagli esperti scientifici, un prerequisito di un piano HACCP. Prodotto pronto per il consumo (RTE) Un prodotto a base di carne rossa o pollame che si trova in una forma che risulta edibile senza preparazioni ulteriori per ottenere la sicurezza alimentare e può ricevere preparazioni addizionali per motivi di palatabilità, di estetica, epicurei, gastronomici o culinari. Un prodotto RTE non deve recare istruzioni di manipolazione sicura (come richiesto per i prodotti non RTE secondo il 9 CFR 317.2(I) e (b)) o altre etichettature che indichino che il prodotto deve essere cotto o in altro modo trattato per la sicurezza e può includere prodotti a base di carne rossa o pollame congelati. Punto di Controllo Critico Un punto, una fase o una procedura in un processo di produzione di alimenti al quale un controllo può essere applicato e, come risultato, un pericolo alimentare può essere prevenuto, eliminato o ridotto ad un livello accettabile. Responsabile ufficiale dello stabilimento La persona che ha la maggiore autorità sul posto, o persona a più alto livello nello stabilimento. Sistema HACCP Il piano HACCP in funzione compreso il piano HACCP stesso. Strumento di monitoraggio del processo Uno strumento od un dispositivo usato per indicare le condizioni durante il processo a livello di un punto critico di controllo. Superficie a contatto con l alimento È specifica per il programma di verifica degli RTE. Una superficie a contatto con l alimento è la superficie dell attrezzatura o dell utensile con la quale i prodotti RTE esposti hanno un contatto diretto (es. nastro trasportatore, piano del tavolo, la lama del coltello). Una superficie a contatto con l alimento non include parti che possono avere contatto indiretto o potenziale con prodotti RTE esposti. Veterinario Supervisore Veterinario qualificato, ai sensi del presente regolamento, ad assumere tale funzione e nominato dall'autorità competente Pericolo per la sicurezza alimentare: Qualsiasi elemento biologico, chimico o fisico che può causare in un alimento un rischio per il consumo umano (9 CFR 417,1). Sistema di sicurezza alimentare: L'approccio attuato per prevenire malattie di origine alimentare. Il sistema di sicurezza alimentare comprende lo sviluppo e l'attuazione di un (HACCP) in conformità con il 9 CFR Part 417 e l implementazione di (Sanitation SOP) in conformità con il 9 CFR Part 416. I piani HACCP comprendono i CCP per far fronte ai pericoli che possono essere introdotti nello stabilimento e che si verificano prima, durante e dopo il loro ingresso nello stabilimento e i relativi limiti critici che devono essere soddisfatti in ogni punto di controllo. Il sistema comprende anche tutti i programmi o procedure utilizzate da uno stabilimento (ad esempio, programmi di prerequisito) che sono progettati per garantire che i rischi per la sicurezza alimentare sono evitati come risultato dell'attuazione di tale programma e che supporta le decisioni nell'analisi dei pericoli. Analisi dei pericoli: una valutazione effettuata dallo stabilimento che determina che i pericoli specifici per un dato processo che, se non controllati, possono ragionevolmente verificarsi e provocare lesioni o malattie. Pericoli che si possono verificare: un pericolo che lo stabilimento stabilisce che può verificarsi poichè è storicamente avvenuto, o vi è una ragionevole possibilità che si verifichi. Per ciascun pericolo determinato dallo stabilimento è necessario sviluppare una o più CCP per prevenire, eliminare o ridurre il rischio a livelli accettabili. 4

14 3. GUIDA ALL'UTILIZZO DEL MANUALE, VISITE ISPETTIVE PRESSO IMPIANTO DI PRODUZIONE Il presente Manuale disciplina le modalità del controllo ufficiale operate dal personale dell Autorità Competente Italiana sugli impianti autorizzati ad esportare negli USA carne e prodotti a base di carne. Il presente Manuale descrive le fasi in cui si articola il controllo ufficiale da parte del Controllore Ufficiale (CU), del Veterinario Supervisore e dell Autorità competente Regionale e del Ministero della Salute nell ambito delle rispettive competenza previste dalla legislazione USA. Nel presente manuale sono elencati i requisiti normativi statunitensi e i criteri per la valutazione di conformità a questi requisiti. E altresì prevista la reportistica che deve essere compilata come evidenza dei controlli espletati. Il Ministero della Salute disciplina i flussi informativa dei dati di detti controlli. 4. CRITERI PER VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ E LA GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ Nel valutare la conformità ai requisiti, il CU deve prendere in considerazione tutte le informazioni raccolte nel corso del controllo ufficiale. Quando il CU riscontra una NC ai requisiti della legislazione statunitense deve fare riferimento allo specifico obbligo normativo della legislazione USA. Deve inoltre descrivere la tipologia di non conformità riscontrata e collegarla alla specifica procedura di gestione della sicurezza alimentare dello stabilimento (SPS,SSOP,HACCP). Nel caso in cui durante le attività di controllo ufficiale il rappresentante dello stabilimento evidenzi delle non conformità provvedendo alla sua immediata correzione, il CU, nell ambito della propria attività di controllo ufficiale, verifica l adeguatezza e la completezza delle azioni correttive e non registra la NC nel proprio documento. Il rilievo di più problematiche afferenti alla disapplicazione di un unico criterio normativo prevede la notifica di un'unica non conformità da parte del CU. Il numero delle problematiche rilevate determina la gravità della NC riscontrata. E necessario che le NC vengano descritte in modo dettagliato sul documento di registrazione riportato nel presente manuale (scheda di non conformità). In caso di non conformità ripetute sugli stessi requisiti della stessa natura, malgrado le azioni correttive adottate dallo stabilimento, il CU richiede l intervento del Veterinario Supervisore al fine di effettuare una valutazione congiunta sull opportunità che lo stabilimento permanga nella lista USA. Quando nel corso dell Attività di Controllo Ufficiale il CU verifichi che : E stata rilevata una condizione in cui non è possibile correlare i prodotti idonei all export USA con i processi produttivi (tracciabilità/lottizzazione) Sono state rilevate condizioni che possono determinare contaminazione diretta del prodotto(adulterazione) 5

15 Il CU deve sospendere l attività di movimentazione e certificazione dei prodotti verso gli USA e determina se sono stati spediti prodotti in tali condizioni negli USA. In questo ultimo caso il Servizio Veterinario Locale, segnala tale condizione al Ministero della Salute per l eventuale adozione di provvedimenti di competenza. Per ripristinare le attività di esportazione dello stabilimento è necessario che lo stabilimento adotti le appropriate azioni correttive e che queste siano valutate favorevolmente dal Veterinario Supervisore. L Azione Correttiva deve prevedere le seguenti fasi: Identificazione e gestione del prodotto potenzialmente contaminato. Identificazione ed eliminazione della causa della nc. Ristabilimento condizioni di idoneità/ripristino del controllo sul processo. Misure per evitare il ripetersi della nc, inclusa rivalutazione e aggiornamento delle procedure o miglioramento della loro applicazione e la Verifica dell efficacia delle misure messe i atto. 5.1 SPS Generalità (9CFR CFR 416.5) Condizioni igieniche adeguate ed efficaci sono fondamentali in ogni fase della produzione degli alimenti. La sicurezza del prodotto alimentare, infatti, dipende direttamente dalle pratiche igieniche adottate nelle operazioni di produzione. Strutture e attrezzature non pulite, cattiva manipolazione del prodotto, scarsa igiene del personale e dei luoghi di lavoro possono condurre alla contaminazione dell alimento. L impresa alimentare deve, quindi, garantire, attraverso il ricorso all igiene e a condizioni ambientali adeguate, la produzione di alimenti sicuri. Per raggiungere questo obiettivo, l impresa alimentare deve conformarsi ai requisiti di cui al 9 CFR (SPS). L insieme delle procedure messe in atto dagli stabilimenti hanno l obbiettivo di prevenire la creazione di condizioni igieniche non idonee e l adulterazione del prodotto. In sintesi, le SPS definiscono le procedure in materia di requisiti strutturali (es. ventilazione, illuminazione, costruzione delle strutture e delle attrezzature e manutenzione dell impianto) e funzionali (es. regole igieniche, igiene del personale) che l impresa alimentare deve adottare per mantenere gli impianti e gli ambienti in condizioni igieniche. Modalità di controllo ufficiale Il CU, sia nel corso della sua attività programmata sia quando interviene perché sospetta una non conformità, deve verificare che l impresa alimentare soddisfi i requisiti normativi di cui alle SPS. La verifica può includere l osservazione diretta delle condizioni dello stabilimento, l applicazione delle procedure SPS, la valutazione delle registrazioni o tutte queste attività contemporaneamente nello stabilimento. Osservazione diretta Nell eseguire questo tipo di verifica, il CU deve: 6

16 scegliere casualmente quale/i SPS controllare; verificare il/i requisito/i normativo/i in una o più aree dello stabilimento; utilizzare le proprie conoscenze professionali e buon senso nel determinare se un SPS sia soddisfatto e se la situazione possa creare condizioni igieniche non idonee, causi l adulterazione del prodotto o ostacoli il personale del controllo ufficiale nell esecuzione della verifica; valutare, nel caso in cui l impresa alimentare non è conforme per gli SPS, se sussistono non conformità anche per le SSOP e/o l HACCP; adottare, se necessario, provvedimenti per ripristinare la conformità. Nota: condizioni non perfette non sempre rappresentano una non conformità ai requisiti SPS, se la non conformità non determina condizioni igieniche non idonee, adulterazione del prodotto o non interferiscono con le attività ispettive. Valutazione delle registrazioni L impresa alimentare che ha sviluppato specifiche procedure di gestione delle SPS ha l obbligo di sviluppare e mantenere registrazioni che ne documentino la conformità. Per alcuni SPS, l impresa alimentare deve, obbligatoriamente, mantenere e fornire specifici documenti scritti per la valutazione. Per esempio: il punto 9 CFR 416.4(c) richiede che l impresa alimentare abbia la documentazione che dimostri la sicurezza dell utilizzo di una sostanza chimica in un ambiente di lavorazione degli alimenti (detergenti, disinfettanti, sostanze utilizzate per la disinfestazione e derattizzazione, ecc.); il punto 9 CFR 416.2(g) precisa che se uno stabilimento utilizza l acqua di rete, deve rendere disponibile al CU il rapporto di prova, emesso da un laboratorio ufficiale accreditato in conformità alle norme europee EN 17025, che certifica o attesta la potabilità della fornitura di acqua. Se lo stabilimento utilizza l acqua di un pozzo privato, deve rendere disponibile al CU la documentazione che certifica la potabilità dell acqua e dimostrare il rinnovo della certificazione almeno ogni 6 mesi. 7

17 CFR Caratteristiche generali degli stabilimenti Traduzione 9 CFR 416.1: lo stabilimento deve operare ed essere manutenuto in condizioni sufficienti per prevenire che si sviluppino condizioni non igieniche e per assicurare che il prodotto lavorato non viene adulterato REQUISITI APPLICATIVI CRITERI DI CONFORMITA' Lo stabilimento soddisfa i requisiti di igiene e manutenzione sufficienti a prevenire lo sviluppo di situazioni antiigieniche che possono essere causa di adulterazione dei prodotti lavorati Il CU deve verificare che: lo stabilimento operi e sia manutenuto in maniera igienica al fine di prevenire l adulterazione dei prodotti fabbricati. Tali requisiti sono definiti nel Cap. 9 del CFR dai paragrafi a Il CU verifica se lo stabilimento soddisfa i requisiti normativi di cui alle SPS, sia nel corso di una attività programmata, sia quando sospetta una non conformità Isolate non conformità agli SPS, non necessariamente dimostrano una non conformità a questo punto Viceversa Il mancato rispetto delle condizioni igieniche dipendenti anche da cause diverse osservate in tutto lo stabilimento o in aree diverse dell impianto indicano l incapacità da parte dello stabilimento di garantire condizioni igieniche in linea con quanto richiesto. 8

18 CFR 416.2(a) Disinfestazione e derattizzazione dei locali e delle aree di pertinenza delle imprese alimentari Traduzione della 9 CFR (a): Le aree che circondano l impresa alimentare devono essere mantenute in maniera da prevenire situazioni che potrebbero comportare condizioni igieniche non idonee per il prodotto o interferire con l'ispezione da parte del personale del controllo ufficiale. Le aziende devono avere un programma di gestione degli animali infestanti (insetti, roditori e altri animali nocivi) al fine di prevenirne il rifugio e la riproduzione sia nelle strutture sia nelle aree di pertinenza dello stabilimento. Le sostanze usate nel programma di controllo degli animali infestanti devono essere sicure ed efficaci nelle condizioni d impiego e non essere utilizzate o conservate in un modo che possano determinare l'adulterazione del prodotto o la creazione di condizioni igieniche non idonee. REQUISITI APPLICATIVI (a) Aree esterne ed interne dello stabilimento L'impianto deve avere un programma di disinfestazione e derattizzazione per la gestione degli animali infestanti, la procedura: include una planimetria dell impianto con indicazione e numerazione dei punti dove vengono posizionate le esche e/o trappole è attuata e monitorata; include le pertinenze esterne, che sono mantenute ordinate e pulite in modo da prevenire il rifugio e la riproduzione di infestanti include tutte le necessarie azioni correttive nei casi in cui venga rilevata la presenza di infestanti include le registrazioni previste a supporto dell attuazione di quanto previsto; CRITERI DI CONFORMITA' Il CU deve verificare che: nell area esterna all impianto non vi siano odori sgradevoli, polvere in sospensione, fumo e ceneri; non vi siano rifiuti, detriti, materiali ferrosi, legname, attrezzatura in disuso o altro materiale e attrezzature immagazzinati esternamente allo stabilimento per diversi giorni prima di essere utilizzate; sia tenuta sotto controllo la vegetazione infestante; non vi siano scarti di lavorazione (setole, ossa, visceri, contenuti gastrici) e altro materiale non edibile nei locali di lavorazione e stoccaggio di prodotto non edibile e in aree esterne all impianto (banchine di carico e scarico, aree di sosta degli animali vivi, strade di comunicazione, recinti ecc.); l area esterna allo stabilimento sia ben drenata per impedire il ristagno di acqua non vi siano condizioni interne o esterne all impianto che possano intralciare l attività ispettiva, ad esempio: - locali di stoccaggio o edifici nelle pertinenze dell impianto non accessibili; - materiali, confezioni e ingredienti collocati senza lasciare corridoi o - passaggi o posti a ridosso delle pareti o in modo tale da non rendere - visibile lo spazio tra parete e pavimento per verificare la presenza di animali infestanti o loro segni; 9

19 (b) Sostanze impiegate per il controllo degli infestanti Lo stabilimento deve garantire l'uso appropriato e in condizioni di sicurezza dei presidi utilizzati per la lotta agli infestanti e la loro conservazione. Deve essere presente la documentazione tecnica dei prodotti chimici impiegati. vi sia un programma di controllo degli animali infestanti, con l evidenza di elementi che indichino la reale applicazione dello stesso. ad esempio: - eventuale contratto con una ditta esterna autorizzata per le attività di disinfestazione e derattizzazione; - la planimetria dell impianto con indicazione e numerazione dei punti dove vengono posizionate le esche e/o trappole; - indicazione della presenza di punti di esca e trappole nei locali di stoccaggio di prodotti secchi e di prodotti non edibili; - sigillatura degli spazi che circondano i tubi e i cavi elettrici nei punti di attraversamento delle pareti e di altre strutture fisse; - operatori dell impianto incaricati di ispezionare le materie prime in ingresso per la presenza di insetti, animali ecc. non vi siano segni che dimostrino l attività di animali infestanti esternamente e internamente all impianto, e qualora presenti, siano previsti specifici interventi per ripristinare il controllo dagli infestanti (b) Sostanze impiegate per il controllo degli infestanti Il CU deve verificare che: Lo stabilimento conservi la documentazione tecnica riguardante la sicurezza delle sostanze impiegate per il controllo degli infestanti; i pesticidi siano utilizzati (preparati, miscelati e applicati) da parte di operatori adeguatamente formati; pesticidi e repellenti siano utilizzati in accordo con quanto previsto dalle istruzioni riportate in etichetta e nella scheda di sicurezza del prodotto, o da quanto specificato nella documentazione tecnica sulle condizioni di utilizzo; i trattamenti non generino rischio di permanenza di residui su superfici, alimenti, indumenti e attrezzature. Evitare i trattamenti aspersori e l utilizzo di polveri; non vi siano persone non autorizzate per le aree di lavorazione o per i locali frequentati da personale impiegati nella lavorazione di prodotto edibile (es. spogliatoi, bagni, mense, corridoi, ufficio del CU ecc.) e che possano avere accesso a tali sostanze; le sostanze impiegate per il controllo degli animali infestanti siano conservate separatamente dagli alimenti e dai materiali per il confezionamento di alimenti; 10

20 CFR (b) Costruzione Traduzione della 9 CFR (b): (a) Gli edifici degli stabilimenti, incluse strutture, locali e aree di lavorazione, devono essere di solida costruzione, tenuti in buono stato ed essere di dimensioni sufficienti per garantire che le attività legate alla produzione, manipolazione e conservazione del prodotto non determinino adulterazione o creazione di condizioni igieniche inidonee. (b) Le pareti, i pavimenti e i soffitti degli stabilimenti devono essere costruiti con materiali resistenti, impermeabili all'umidità, pulibili e sanificabili per prevenire l'adulterazione del prodotto o la creazione di condizioni igieniche inidonee. (c) Le pareti, i pavimenti, i soffitti, le porte, le finestre e le altre aperture verso l'esterno devono essere costruiti e mantenuti in modo tale da prevenire l'ingresso di animali nocivi, come mosche, ratti e altri animali. (d) I locali o le aree di lavorazione nei quali viene processato, manipolato e conservato il prodotto edibile devono essere separati e distinti dai locali e dalle aree di lavorazione nei quali viene processato, manipolato e conservato il prodotto non edibile, in misura tale da prevenire l'adulterazione del prodotto e la creazione di condizioni igieniche inidonee atte a favorire la contaminazione crociata. REQUISITI APPLICATIVI CRITERI DI CONFORMITA' gli edifici, I locali e le aree di lavorazione devono essere di solida costruzione, tenuti in buono stato e sottoposti a regolare manutenzione. Devono essere di dimensioni sufficienti per permettere la lavorazione, manipolazione e conservazione del prodotto in condizioni tali da prevenire le contaminazioni crociate La disposizione dei locali degli impianti e delle attrezzature deve essere tale da permettere che le lavorazioni avvengano in maniera igienica (lay out) Le pareti, i pavimenti e i soffitti devono pulibili e sanificabili I pavimenti devono essere realizzati con una pendenza idonea a favorire l incanalamento delle acque reflue verso pozzetti a sifoni con griglia Le pareti, i pavimenti, i soffitti, le porte, le finestre e le altre aperture verso l esterno devono essere costruiti e manutenuti in condizioni tali da prevenire l'ingresso di animali infestanti (mosche, Il CU deve verificare che: i locali di lavorazione e le celle frigorifere abbiano capacità adeguate per evitare il congestionamento docuto alla disposizione dei macchinari o all immagazzinamento del prodotto affinché sia presente sufficiente spazio libero intorno al prodotto e non possa venire a contatto con oggetti vari, bidoni per l immondizia, superfici a contatto con gli alimenti ecc.; le porte e i passaggi siano di ampiezza sufficiente per il trasferimento del prodotto su carrelli o guidovie senza il contatto con lo stipite della porta; le guidovie siano collocate in corridoi di ampiezza sufficiente per evitare che il prodotto non protetto venga a contatto con le pareti, le unità di refrigerazione, le colonne o altre parti fisse della struttura; pavimenti, pareti, soffitti nelle aree di produzione e negli spogliatoi e nelle altre aree riservate al personale siano privi di fessure, rotture o interruzioni delle giunture; 11

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE Ufficio IX Regioni

Dettagli

Oggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA

Oggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE DGVA/IX/26665/P 19-07-06 Regioni e Province

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE Ufficio IX Regioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA Emesso da Ufficio: CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. GENERALITÀ... 4 4. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE... 5 5. CONTENUTI DEL CERTIFICATO...

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

Giampaolo Giunta Azienda USL 5 Grosseto

Giampaolo Giunta Azienda USL 5 Grosseto DGRT 416/2013 Piano Formativo Regionale Evento N 2 Il controllo ufficiale degli stabilimenti riconosciuti: dalla verifica di conformità alla valutazione di efficacia Lista riscontro HACCP ALCUNI ESEMPI

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

Gestione del rischio. Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute

Gestione del rischio. Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute Gestione del rischio Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute AUTOCONTROLLO - DECRETO LEGISLATIVO 155/ 97 I principi su cui si basa l elaborazione di un piano HACCP sono 7: Identificare

Dettagli

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività:

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività: Pag. 1 /6 8 Misurazione analisi e 8.1 Generalità L Istituto pianifica ed attua attività di monitoraggio, misura, analisi e (PO 7.6) che consentono di: dimostrare la conformità del servizio ai requisiti

Dettagli

Certificazioni & Collaudi S.r.l.

Certificazioni & Collaudi S.r.l. Il presente documento è stato emesso dalla Direzione Generale il 08/05/2015. L originale firmato è conservato presso l ufficio del Responsabile Gestione Qualità INDICE GENERALE 1. SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

Sistemi di certificazione e accreditamento

Sistemi di certificazione e accreditamento Sistemi di certificazione e accreditamento Beniamino Cenci Goga L accreditamento riduce i rischi delle imprese e dei clienti poiché garantisce che gli organismi accreditati sono in grado di portare a termine

Dettagli

La filiera del latte

La filiera del latte La filiera del latte 1 Reg. 178/2002 Responsabilità spetta AGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti soddisfino le disposizioni della legislazione

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP

Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola Milano 21 Maggio 2015 Galleria Meravigli QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP Ing. Patrizia Di Lelio 1

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317

AZIENDA USL ROMA H. Borgo Garibaldi, n 12 - Albano Laziale (Roma) 06 / 93275330 fax 93275317 VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 FARMACIE ATTIVITA : Reg. n DATI IDENTIFICATIVI : DITTA RAGIONE

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

.~U.~k1c_g~A7M.dtfj,:%',%d8 6.r:k~'.f!J!dt:c4.ijIf;iad

.~U.~k1c_g~A7M.dtfj,:%',%d8 6.r:k~'.f!J!dt:c4.ijIf;iad ,'- - -~~_._,--~ -_... ~-------;~-----'--'-'~-~_._' --- - - - -), Minislero della Salule 0009028-P-30/03/2009 ( DGSAN, " " \....... _--_._---._.~" '._-"-'.., I -.~U.~k1c_g~A7M.dtfj,:%',%d8 6.r:k~'.f!J!dt:c4.ijIf;iad

Dettagli

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi Identificazione pericoli Figure professionali Ambienti Valutazione di esposizione dei rischi Altri rischi antiparassitari

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

4.6 APPROVVIGIONAMENTO

4.6 APPROVVIGIONAMENTO Unione Industriale 43 di 94 4.6 APPROVVIGIONAMENTO 4.6.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con le quali la filatura conto terzi deve gestire il rapporto di subfornitura nell ambito di un sistema

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ DI

MANUALE DELLA QUALITÀ DI MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 13 MANUALE DELLA QUALITÀ DI Copia master Copia in emissione controllata (il destinatario di questo documento ha l obbligo di conservarlo e di restituirlo, su richiesta della

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2. RIFERIMENTI...2 3. SIGLE E DEFINIZIONI...2 4. RESPONSABILITÀ...2 5. PROCEDURA...3 5.1 GENERALITÀ...3 5.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI E VERIFICA DELLA

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1

Dettagli

ASL. Indirizzo. Recapiti: telefono telefax e-mail

ASL. Indirizzo. Recapiti: telefono telefax e-mail ASL Indirizzo Recapiti: telefono telefax e-mail VERBALE DI SOPRALLUOGO PER L ACCERTAMENTO DELL IDONEITA STRUTTURALE ED IGIENICO SANITARIA DEGLI STABILIMENTI DATA DEL SOPRALLUOGO / / ISPETTORE INCARICATO

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014

APPLICAZIONE DEL (D.L.1937/07) SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP. DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP (D.L.1937/07) DOTT. ANDREA STORTI 24-ottobre 2014 DEFINIZIONE HACCP ( HAZARD ANALYSIS AND CRITICAL POINT) Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici

Dettagli

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI Pagina 1 di 10 GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE DISTRIBUZIONE Fornitori di beni e servizi Documento pubblicato su www.comune.torino.it/progettoqualita/procedure.shtml APPLICAZIONE SPERIMENTALE Stato del documento

Dettagli

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA

Dettagli

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI

SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI 1 Prima Stesura Redattori: Gasbarri, De Angelis, Rizzo Data: 15-02-/2014 SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI Indice 1 SCOPO... 2 2 CAMPO D APPLICAZIONE... 2 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 4 DESCRIZIONE ATTIVITÀ...

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 24-07-2007 REGIONE PUGLIA

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 24-07-2007 REGIONE PUGLIA LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 24-07-2007 REGIONE PUGLIA Abolizione del libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi e formazione del personale alimentarista Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale PGSA 05 Sistema di Gestione la Responsabilità PROCEDURA PGSA 05 Sistema di gestione la Responsabilità Rev. Data Oggetto Redatto da Approvato da 01 2 Prima emissione Resp. RSGSA Direzione 1 PGSA 05 Sistema

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI ABILITAZIONE

CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI DI ABILITAZIONE Allegato parte integrante Criteri e modalità di riconoscimento degli organismi di abilitazione dei soggetti preposti al rilascio certificazioni energetiche CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Monitoraggio salute e del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE, RSPP,

Dettagli

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) di Giampiero Mercuri Responsabile tecnico di certificazione CNIM rubrica Certificazione Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) SECONDA PARTE: lo Stage 2 di Certificazione

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro In vigore dal 01/04/2012 RINA Via Corsica 12 16128 Genova - Italia tel +39 010 53851 fax +39 010

Dettagli

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A.

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. In vigore dal 06. 07. 2011 RINA Via Corsica 12 16128 Genova - Italia tel +39 010 53851 fax +39 010

Dettagli

FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO

FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO L autovalutazione è una valutazione che fornisce un giudizio sull efficacia e sull efficienza dell Azienda e sul grado di

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Area Rete Unitaria - Sezione Interoperabilità Linee guida del servizio di trasmissione di documenti informatici mediante posta elettronica

Dettagli

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI E GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE Dr. Maurizio Mangelli Responsabile Sicurezza PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A.

S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A. S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A. Capitolato tecnico per Affidamento del servizio di consulenza per la progettazione, implementazione e certificazione di un Sistema di Gestione Integrato per la Qualità

Dettagli

[ ] Per garantire questo, negli organi che decidono sulla

[ ] Per garantire questo, negli organi che decidono sulla Organismi di Certificazione [ ] ORGANISMI D I CERTIFICAZIONE O C IL SISTEMA DI CONTROLLO L agricoltura biologica rappresenta uno dei primi esempi di certificazione di filiera : ogni fase del processo produttivo

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Data 01-03-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 8 ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Documento unico formato da 8 pagine Ddl RSPP RLS MC INDICE ISTITUTO

Dettagli

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 0 12.07.2007 1ª Emissione Presidente Comitato di Certificazione Presidente

Dettagli

Il Sistema Qualità (ISO 9001:2008) Livello specialistico

Il Sistema Qualità (ISO 9001:2008) Livello specialistico Il Sistema Qualità (ISO 9001:2008) Livello specialistico OBIETTIVI Conoscere i contenuti della norma ISO 9001:2008; Ottimizzare il sistema di gestione interno della qualità; conoscere le metodologie di

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE PER L IGIENE E LA SICUREZZA DEGLI

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA. Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

Domanda di Certificazione CE Insiemi/Attrezzature Direttiva PED

Domanda di Certificazione CE Insiemi/Attrezzature Direttiva PED Sezione 1: Dati del Richiedente Spett.le: ECO Certificazioni S.p.A. European Certifying Organization Via Mengolina, 33 Int. 5 48018 Faenza (RA) ITALY Organismo notificato n. 0714 Tel 0546-624911; Fax 0546-624922

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODUZIONI ORTICOLE DA PRODUZIONE BIOLOGICA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE ISPEZIONI DI SORVEGLIANZA PERIODICA

REGOLAMENTO PER LE ISPEZIONI DI SORVEGLIANZA PERIODICA REGOLAMENTO PER LE ISPEZIONI DI SORVEGLIANZA PERIODICA (Art. 13 D.P.R. 162/99) INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2. RIFERIMENTI LEGISLATIVI 3. NORME TECNICHE 4. GENERALITÀ 5. PERSONALE IMPIEGATO

Dettagli

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova Perugia, 30 giugno 2005 D.ssa Daniela Vita ISO/IEC 17025:2005 1 Differenza tra UNI EN ISO 9001:2000 e ISO/IEC 17025:2005 La norma UNI EN ISO 9001:2000 definisce

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12. Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 04 Rev. 0 IMPIANTO E PROCESSO PRODUTTIVO Del.. Pagina 1 di 8. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 04 Rev. 0 IMPIANTO E PROCESSO PRODUTTIVO Del.. Pagina 1 di 8. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. Pagina 1 di 8 DESTINATARI Data di emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. Pagina 2 di 8 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente procedura viene messa in atto allo scopo di descrivere le scelte strutturali

Dettagli

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI

Dettagli

Criteri e risultanze della vigilanza sulla ristorazione scolastica in provincia di Modena

Criteri e risultanze della vigilanza sulla ristorazione scolastica in provincia di Modena Criteri e risultanze della vigilanza sulla ristorazione scolastica in provincia di Modena Dott.ssa Monica Selmi Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Criteri e risultanze della vigilanza sulla

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

Procedura Gestione Settore Manutenzione

Procedura Gestione Settore Manutenzione Gestione Settore Manutenzione 7 Pag. 1 di 6 Rev. 00 del 30-03-2010 SOMMARIO 1. Scopo 2. Generalità 3. Applicabilità 4. Termini e Definizioni 5. Riferimenti 6. Responsabilità ed Aggiornamento 7. Modalità

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli