X-2. Motori convenzionali e di coppia.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "X-2. Motori convenzionali e di coppia."

Transcript

1 Cap. X - Ottimizzazione di un sistema di controllo del moto incrementale. X-1. Caratterizzazione del carico. La coppia che deve sviluppare un dato azionamento deve essere tale da equilibrare il carico meccanico applicato all'asse del motore elettrico e cioè la coppia utile C c per la macchina azionata, la coppia di inerzia J dω/dt e le coppie di attrito viscoso C v e secco C a : C = C c + J dω/dt + C v + C a. I carichi meccanici, sebbene presentino tipologie molto articolate in relazione alla molteplicità delle applicazioni, dal punto di vista della funzionalità possono essere inquadrati in due classi: - carichi di tipo dissipativo (ad esempio: torni, frese, ventilatori e dispositivi di sollevamento) in cui quasi tutta l'energia fornita dall'azionamento è impegnata nella lavorazione o nella movimentazione e dissipata per compensare l'effetto degli attriti: C C c + C v +C a ; - carichi di tipo inerziale (ad esempio: robot e meccanismi di posizionamento ad elevata dinamica) in cui quasi tutta l'energia fornita o assorbita dall'azionamento è utilizzata per accelerare e decelerare il carico: C J dω/dt. Pertanto dal confronto tra l'entità dell'energia utilizzata dal carico e dissipata negli attriti e quella necessaria per fare avvenire una variazione di velocità possiamo distinguere (fig. X-1) il comportamento del carico: che va da dinamica molto lenta (in cui la coppia inerziale ha valore trascurabile rispetto alla somma della coppia utile e di quella dissipativa) fino a dinamica molto rapida (in cui la somma della coppia utile e di quella dissipativa ha valore trascurabile rispetto alla coppia inerziale). Fig. X-1 319

2 X-. Motori convenzionali e di coppia. Negli azionamenti elettrici si possono utilizzare come attuatori motori elettrici realizzati secondo due differenti modalità: motori convenzionali di velocità e motori di coppia. Poiché le dimensioni e quindi il costo dei motori elettrici sono connessi alla coppia che possono sviluppare, i motori elettrici di tipo convenzionale, per motivi di ordine economico, vengono costruiti in modo da fornire coppie motrici relativamente basse ed elevate velocità di rotazione, in quanto ciò consente una maggiore potenza specifica. Tali motori sono pertanto idonei allo scopo solo in quei casi nei quali per la movimentazione del carico è richiesta elevata velocità e bassa coppia motrice. Quando invece sono richieste coppie motrici elevate abbinate a movimentazioni particolarmente lente, l'uso dei motori convenzionali di velocità comporta necessariamente l'introduzione di un riduttore tra l'asse del motore e quello del carico (fig. X-). Questa soluzione, che è tanto meno conveniente quanto più elevata è la dinamica del carico, è adottabile finché le imprecisioni di posizionamento o la possibilità di insorgenza di vibrazioni sono trascurabili. In caso contrario si accoppia direttamente al carico un motore coppia (Direct Drive), cioè un motore progettato in modo tale da erogare, a parità di potenza meccanica disponibile all'asse, elevate coppie a velocità relativamente basse (fig. X-3). Fig. X- Fig. X-3 30

3 I motori coppia, rispetto a motori convenzionali di equivalente potenza, hanno tipicamente grandi diametri e lunghezze assiali relativamente piccole (fig. X-4), in quanto l'entità della coppia motrice disponibile all'asse è proporzionale al quadrato del diametro del rotore e linearmente proporzionale alla sua lunghezza. Fig. X-4 Essi sono caratterizzati da un elevato rapporto diametro-lunghezza e da un gran numero di poli magnetici in modo da ottimizzare la produzione di coppia. Un aumento del numero di poli (a parità di volume del motore) si traduce infatti in una più alta coppia con un maggiore impatto a più bassi numeri di poli; per esempio l'incremento di coppia ottenibile passando da 4 a 8 poli è molto maggiore di quello ottenibile passando da 3 a 46 poli. Aumentare i poli fino a 30 è quindi una buona misura per aumentare la densità di coppia, che dipende naturalmente anche dal tipo di materiale magnetico permanente utilizzato (Nd-Fe-B). Nella maggior parte dei casi i motori coppia sono dei motori brushless (fig. X-5) con numero di poli molto elevato (anche maggiore di 100), velocità da alcuni giri al minuto a qualche centinaio e valori tipici delle coppie da 100 a Nm (si arriva anche a Nm). 31

4 Poiché l'aumento di coppia richiede inevitabilmente un aumento del diametro del motore e quindi del momento di inerzia (proporzionale al cubo del diametro), che influisce negativamente sulle prestazioni dinamiche, si cerca di limitare questo inconveniente rendendo il rotore il più leggero possibile. Pertanto i motori coppia assumono la forma di un anello con un diametro di dimensioni molto maggiori della lunghezza assiale. Un esempio estremo è rappresentato da un motore coppia usato per azionare un telescopio che sviluppa una coppia maggiore di Nm; tale motore ha un diametro di,5 m e una lunghezza di 5 cm. Fig. X-5 Poiché la massa dei motori coppia è sempre molto maggiore di quella dei motori convenzionali di pari potenza, si cerca di ridurla portando al limite lo sfruttamento dei materiali, con conseguente aumento delle perdite. Il raffreddamento ha quindi un ruolo vitale per aumentare la densità di coppia, in quanto se il calore non venisse efficientemente rimosso, si verificherebbero surriscaldamenti del motore tali da causare la rottura dell'isolamento e la smagnetizzazione dei magneti. Per rimuovere il calore generato da questi motori, un modo spesso utilizzato, perché più efficiente rispetto al raffreddamento ad aria con ventilatori, consiste nel fare circolare acqua di raffreddamento attraverso dei tubi disposti in prossimità degli avvolgimenti statorici. 3

5 La tecnologia direct-drive è molto utilizzata in particolare in robotica e nelle macchine utensili, in quanto a fronte di un maggiore costo del motore (per le maggiori dimensioni a causa della minor velocità di rotazione e della conseguente minor potenza specifica) comporta vari vantaggi, connessi al fatto che la trasmissione del moto al carico avviene senza riduttore di velocità. Tra questi: alta dinamica, eccellente rigidezza del carico e quindi preciso controllo del moto, facilità di controllo, maggiore produttività (in conseguenza delle migliori prestazioni dinamiche dovute alla minore inerzia globale; in alcuni casi la produttività è cresciuta del 50%, mentre la precisione è migliorata di circa 30%), migliore qualità del prodotto (in conseguenza della maggiore precisione di posizionamento dovuta alla riduzione dell'elasticità del sistema e all'assenza di giochi che sono invece presenti nei riduttori - fig. X-6), minori pesi, ingombri, perdite, rumore acustico, costi di manutenzione e scorte di pezzi di ricambio (in relazione al minore numero di componenti necessari), maggiore affidabilità, compattezza, semplicità e robustezza. Fig. X-6 Ciò che fa la differenza nella soluzione tradizionale è la qualità del riduttore: più è preciso e rigido, più le prestazioni sono elevate. Nel motore coppia la funzione del riduttore è svolta dalla capacità della regolazione elettronica di generare un moto di superiore qualità. In sintesi: la qualità del movimento si trasferisce dal dominio della meccanica al dominio dell'elettronica. L'esperienza ha dimostrato che l'incremento di prestazioni dinamiche ottenibile con un motore coppia supera agevolmente di un fattore 10 la qualità ottenibile dalla combinazione di un motore convenzionale con il miglior riduttore meccanico possibile. 33

6 X-3. Criteri di progetto. Quando si deve progettare un azionamento oltre a stabilire quale tipo di motore e di convertitore risultano più idonei e definire la struttura del circuito di controllo ed i necessari relativi sensori, è molto importante, nel caso in cui si debba realizzare un controllo di posizione, effettuare anche una opportuna scelta del profilo di velocità ed eventualmente del rapporto di riduzione tra motore e carico. A tale proposito nel caso ad esempio di azionamenti per moti incrementali, cioè di azionamenti ad alta dinamica e quindi ad elevate correnti e sovra-riscaldamenti del motore, un criterio di progetto potrebbe essere quello di minimizzare la temperatura del motore o meglio, dato che la temperatura del motore dipende anche dal sistema che si utilizza per l'asportazione del calore, l'energia dissipata nel motore. Adottando questo secondo criterio, qualora si utilizzi un motore in corrente continua, in base all'equazione del moto [I a =Ja/K t +C r /K t ] e trascurando l'energia dissipata per vincere la coppia frenante C r rispetto a quella connessa alle coppie inerziali (in quanto si tratta di un azionamento ad alta dinamica) l'energia dissipata nel circuito di armatura del motore è : W d = R a I a (t) dt = R a (J/K t ) (dω/dt) dt + R a (C r /K t ) dt R a (J/K t ) (dω/dt) dt. In base a tale criterio si possono dedurre delle indicazioni di massima per la scelta del profilo di velocità e, qualora il motore sia accoppiato al carico mediante un riduttore di velocità, del rapporto di riduzione r = θ m /θ c tra motore e carico. Prendiamo quindi in esame il caso in cui si desideri far ruotare in un tempo t c di un angolo θ c un carico con momento di inerzia J c. [Ricordiamo che per il riporto delle grandezze del carico all'albero del motore si utilizzano le seguenti relazioni: θ c/m =rθ c J c/m =J c /r C c/m =C c /r]. X-3/1. Profilo di velocità. In base ai legami tra accelerazione a velocitá ω e posizione angolare θ m si dimostra che il profilo di velocità ottimo risulta quello parabolico cui corrisponde: W d = K*R a J θ m /K t t c 3 con K*=1 Infatti essendo in tale caso lineare l'andamento dell'accelerazione, si ha: a=a(1-t/t c ) ω= adt=a(t c -t)t/t c θ = ωdt = [A(t c -t)t/t c ]dt =A(t /-t 3 /3t c ) e per t=t c si ha quindi: θ=θ m =At c /6 A=6θ m /t c da cui si ricava: W d R a (J/K t ) (dω/dt) dt = 1 R a J θ m /K t t c 3. ω=6θ m (t c -t)t/t c 3 A causa della complessità di implementazione che comporta, il profilo parabolico non viene in genere utilizzato ma si ricorre a un profilo triangolare in cui K*=16 o meglio trapezoidale simmetrico, che se realizzato con tempo di accelerazione t a, 34

7 intermedio t i e di decelerazione t d uguali, comporta un valore di K* pari a 13,5 (fig. X-7). ω = 6θ (t c -t)t/t c 3 ω = 4θ t/t c Fig. X-7 ω = 9θ t/t c X-3/. Rapporto di riduzione. Per limitare la velocità del motore, in modo da adattarla a quella del carico, è spesso necessario adottare un riduttore di velocità (scatola ad ingranaggi, cinghia e puleggia, pignone e cremagliera, ecc.). Poiché il rapporto di riduzione r tra motore e carico influisce sulla dissipazione di energia nel motore W d attraverso θ m e J : θ m =rθ c J=J m +J c /r. per minimizzare W d dobbiamo scegliere il rapporto di riduzione che minimizza il prodotto Jθ m. Dalla condizione d(jθ m )/dr=0 si deduce che l'ottimo rapporto di riduzione teorico é: r = [J c /J m ] (fig. X-8). Fig. X-8 Con un tale rapporto di riduzione il valore del momento di inerzia del carico riportato all'asse del motore J c /r è pari a quello del momento di inerzia proprio del motore J m. X-3/3. Motore. Sempre nell'ottica di ridurre la dissipazione di energia W d vediamo tra vari motori in corrente continua, aventi tutti caratteristiche idonee per l'azionamento, quale conviene scegliere. In base al valore ottimo del rapporto di trasmissione si ha: 35

8 J=J m θ m =θ c (J c /J m ) e quindi W d =4K*R a J m J c θ c /K t t c 3 =[4K*J c θ c /t c 3 ] [R a J m /K t ], da cui si deduce che il miglior motore per conseguire l'obiettivo che ci siamo posti, cioè di minimizzare l'energia dissipata nel motore, é quello con la più piccola costante di tempo elettromeccanica: τ em =R a J m /K t. Se l'obiettivo é invece quello di minimizzare la temperatura del motore, poiché a regime la sovratemperatura é uguale al prodotto dell'energia dissipata e della resistenza termica R th, si deve minimizzare R th W d = 4K*R th τ em J c θ c /t c 3 cioè scegliere il motore per cui é minimo il prodotto R th τ em. Esempio. θ c = rad, t c = 4 ms, J c = Kg m i motori a disposizione sono quelli di tabella parametri motore 1 motore motore 3 param. deriv. motore 1 motore motore 3 R a [Ω] 8 3 τ em [ms] J m [Kg m ] R th τ em K t [Nm/A] 0,05 0,05 0,1 R th [ C/W] 7 4 Se l'obiettivo é minimizzare l'energia dissipata (la temperatura) si sceglie il motore (3). Quindi: r = J c /J m = J = J m = 10 5 Kg m e θ m = rθ c = 4 rad profilo trapezio con t a = t i = t d = t c /3 = 8 ms e, essendo θ m = ω' max (t a / + t i + t d /), ω' max = 50 rad/s. Il progetto descritto va bene se il motore può effettivamente seguire il profilo di velocità ottenuto. Se però la velocità massima (ω' max ) del profilo di velocità ottenuto risulta maggiore di quella massima ammissibile per il motore (ω max ), la procedura di ottimizzazione deve essere modificata imponendo un vincolo alla velocità del motore (ω' max = ω max ) e quindi un profilo trapezoidale caratterizzato da tempi di salita e di discesa minori e quindi da valori di accelerazione e decelerazione maggiori. - Profilo di velocità. Si assume un profilo di velocità trapezio simmetrico (t a =t d ) con ω' max =ω max. La corrente necessaria per generare la coppia che determina l'accelerazione del motore è I a =C/K t =Ja/K t =Jω max /K t t a e l'energia dissipata nel motore è: W d = R a I a (t)dt = R a [(Jdω/dt)/K t ] dt = (R a J /K t ) (ω max /t a ) dt = R a J ω max /K t t a. Essendo, in base all'integrale del profilo di velocità, lo spostamento angolare: θ m =ω max (t a /+t i +t d /)=ω max (t c t a ), si ottiene : t a =t d =t c θ m /ω max. - Rapporto di trasmissione. Poichè in base al profilo trapezio ottimizzato si ha: W d = R a (Ja/K t ) dt=(r a J /K t ) (ω max /t a ) dt=r a J ω max /K t t a =R a J ω max /K t (t c θ m /ω max )=R a (J m +J c /r ) ω max /K t (t c rθ c /ω max) determiniamo il rapporto di trasmissione che minimizza la funzione: f(r)=(j m +J c /r ) /t c (1 rθ c /ω max t c ). Per semplificare l'analisi normalizziamo le variabili in modo tale da far si che r dipenda solo dai parametri α (vincolo sulla velocità massima ammissibile) e γ (riduzione relativa del rapporto di trasmissione per α>1): α = ω' max /ω max = [θ m /(t a /+t i +t d /)]/ω max = 3 θ m /t c ω max = (3θ c /t c ω max ) (J c /J m ) γ = r (J m /J c ) r = γ (J c /J m ) f(r) = J m (1+1/γ ) / [1 γθc (J c /J m )/(ω max t c )] = J m (1+1/γ ) /(1 γα/3). Dalla condizione df(r)/dr = 0 si deduce il rapporto di trasmissione che minimizza W d in funzione di α. - Motore. Per α>1 interviene il vincolo di velocità e γ viene ridotto per abbassare la velocità del motore, ciò causa un incremento relativo di energia dissipata β : β = W d /W d/ott = [R a (J m +J c /r ) ω max /K t t c (1 rθ c /ω max t c )] / [13,5R a J θ m /K t t c 3 ] = = [ R a (J m +J c /r ) ω max / K t t c (1 r θ c / ω max t c )] / [54 R a J m J c θ c / K t t c 3 ] = = [(J m +J c /r ) ω max t c ] / [7 J m J c θ c (1 rθ c / ω max t c )] = = [ω max J m t c (1+1/γ ) ] / [7 J c θ c (1 γα/3)] = (1+1/γ ) / [1 α (1 γα/3)] essendo γ funzione di α, tale incremento é funzione della sola α. 36

9 Determinati per i motori disponibili α = (3θ c /t c ω max ) (J c /J m ) e β = f(α), il motore che dissipa meno energia (con minima temperatura) é quello con βτ em (βτ em R th ) minimo. Scelto il motore più adatto, possiamo determinare r = γ (J c /J m ), θ m = r θ c, t a = t d = t c (1 θ m / ω max t c ), t i = t c t a = (θ m / ω max ) t c. Esempio. θ c = 3 rad, t c = 10 ms, J c = Kg m i motori a disposizione sono quelli di tabella parametri motore 1 motore motore 3 param. deriv. motore 1 motore motore 3 R a [Ω] 1,5,5 1,5 α 3 1 J m [Kg m ] β,4 1,4 1 K t [Nm/A] 0,1 0, 0, τ em [ms] 7, ω max [rad/s] βτ em [ms] Determinati i parametri derivati α, β, τ em e βτ em, si sceglie il motore in quanto, presentando il minor valore di βτ em, comporta la minima dissipazione di energia. Poichè α = dal grafico si ricava γ = 0,57 e quindi: r = γ J c /J m = 0,86, θ m = r θ c = 7,5 rad e il profilo trapezio di velocità é caratterizzato da t a = t d = t c (1 θ m / ω max t c ) = 8,3 ms, t i = t c t a = (θ m / ω max ) t c = 63,4 ms e ω max = 300 [rad/s]. 37

10 X-4. Ulteriori considerazioni sulla scelta del profilo di velocita'. Per un corretto dimensionamento di un azionamento è di fondamentale importanza il tipo di profilo di velocità che si impone al carico. Dal profilo di velocità dipende infatti, oltre all'energia dissipata nel motore, l'entità delle sollecitazioni che devono sopportare le parti meccaniche coinvolte nella movimentazione. L'approccio più diffuso è quello di utilizzare profili di velocità triangolari o trapezoidali simmetrici, il cui andamento dipende dal tempo richiesto per raggiungere la posizione prestabilita e dalla massima velocità ammissibile per il motore. Il motivo della diffusa applicazione di tali profili di velocità è dovuto al fatto che sono più facili da progettare e da rendere operativi, in quanto la relativa implementazione non richiede una specifica professionalità. In entrambi i casi però l'andamento discontinuo del profilo di velocità comporta un profilo del jerk (derivata dell'accelerazione) di tipo impulsivo (fig. X-9) e quindi sollecitazioni ad urto, con possibili danneggiamenti alle parti meccaniche ed alle strutture di supporto. Fig. X-9 Una attenuazione delle sollecitazioni si può ottenere scegliendo profili continui di velocità; in particolare ai profili di velocità di figura X-10 corrispondono andamenti rettangolari del profilo di jerk e di conseguenza sollecitazioni meccaniche di tipo a gradino. Fig. X-10 38

11 Un'ulteriore attenuazione di tali sollecitazioni può essere ottenuta scegliendo un profilo di velocità tale da determinare un andamento continuo del profilo di accelerazione, caratterizzato da valore nullo della derivata iniziale e finale. In tale caso infatti il corrispondente andamento del jerk è di tipo continuo e quindi evita che le parti meccaniche e la struttura di supporto siano sottoposte a sollecitazioni di tipo sia ad urto che a gradino. Tale vantaggio traspare poco o nulla (fig. X-11) dagli andamenti della velocità e della posizione, ad esempio il profilo a tratti lunghi (a cui corrisponde un profilo di jerk ad andamento rettangolare e di conseguenza stress meccanici di tipo a gradino) coincide quasi con quello a tratto continuo (a cui corrisponde un profilo di jerk continuo e quindi stress meccanici molto attenuati). Pertanto il progetto della legge di moto nel caso di azionamenti ad alta dinamica deriva dal progetto di una legge dell'accelerazione tale da mitigare le azioni d'inerzia e le conseguenti sollecitazioni. Fig. X-11 39

12 In figura X-1 è riportato in dettaglio un profilo di velocità relativo ad un controllo di posizione (moto punto a punto) tale da determinare un profilo continuo di accelerazione e caratterizzato dalla più rapida possibile movimentazione all'interno dei massimi valori ammessi per velocità, accelerazione e jerk. Si tratta di un profilo del moto costituito dai seguenti sette segmenti: 1- accelerazione crescente con jerk pari al valore massimo ammissibile jerk max - accelerazione costante (jerk = 0) 3- accelerazione decrescente con jerk = jerk max 4- accelerazione nulla (jerk = 0) 5- decelerazione crescente con jerk = jerk max 6- decelerazione costante (jerk = 0) 7- decelerazione decrescente con jerk = jerk max Fig. X-1 La scelta di un tale andamento del profilo di velocità non è molto diffusa in quanto richiede l'impiego di una scheda di controllo in cui sia possibile programmare lo specifico andamento del profilo di velocità; cosa molto più impegnativa che effettuare una scelta fra quelli disponibili già programmati. 330

13 In figura X-13a è riportato un profilo di velocità, tale da determinare un andamento del jerk di tipo continuo, ed il corrispondente andamento della coppia motrice necessaria per azionare il carico (fig. X-13b), ottenuto sommando l'andamento della coppia dissipativa (relativa al caso di coppia di carico variabile linearmente con la velocità - fig. X-13c) a quello della coppia inerziale (fig. X-13d). a) b) c) d) Fig. X

14 In base all'andamento della coppia motrice necessaria per azionare il carico (fig. X- 13b), è possibile selezionare un azionamento con idonea caratteristica statica coppiavelocità (fig. X-14). Per poter poi valutare, nel caso di movimentazione a dinamica molto rapida, il grado di utilizzazione dell'azionamento e individuare le velocità ω 1 e ω di passaggio tra la regione di funzionamento continuo e quella di funzionamento intermittente, sovrapponiamo l'andamento della coppia motrice sulla caratteristica statica coppia-velocità dell'azionamento; in tale modo è possibile, per mezzo del profilo di velocità (fig. X-15), determinare gli intervalli di tempo durante i quali l'azionamento si trova a funzionare nella regione di funzionamento intermittente e in quella di funzionamento continuo e valutare quindi se l'azionamento scelto è adatto o meno per il tipo di carico che vogliamo movimentare. Fig. X-14 Fig. X-15 Concludendo. - In tutti i tipi di movimentazione ad esclusione di quelli a dinamica molto rapida si scelgono in genere profili di velocità del tipo continuo a tratti, in cui ogni tratto ha un andamento lineare con valori limite della pendenza fissati in modo da non provocare transitori elettrici di entità tale da richiedere l'intervento dei dispositivi di protezione. Tra questi profili il più diffuso è quello trapezoidale simmetrico e se possibile con tempo di accelerazione, tempo intermedio e tempo di decelerazione uguali. La loro adozione però, poiché comporta profili di jerk tali da determinare sollecitazioni in grado di compromettere la sicurezza di funzionamento e la vita media del sistema, richiede un sovradimensionamento delle parti meccaniche coinvolte nella movimentazione con conseguente rallentamento della dinamica. - Nel caso invece di movimentazioni a dinamica molto rapida la scelta del profilo di velocità è molto più impegnativa. In tali condizioni operative infatti per evitare che le sollecitazioni provochino danneggiamenti alle parti meccaniche ed alle strutture di supporto, senza penalizzare l'efficienza della movimentazione, occorre scegliere in maniera molto accurata il profilo di velocità. 33

Scelta e verifica dei motori elettrici per gli azionamenti di un mezzo di trazione leggera

Scelta e verifica dei motori elettrici per gli azionamenti di un mezzo di trazione leggera Scelta e verifica dei motori elettrici per gli azionamenti di un mezzo di trazione leggera Si consideri un convoglio ferroviario per la trazione leggera costituito da un unità di trazione, la quale è formata

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

Servomotori Brushless Linearmech

Servomotori Brushless Linearmech I martinetti meccanici con vite a sfere possono essere motorizzati con i Servomotori Brushless di produzione Lineamech. Per questa gamma di servomotori, denominata serie BM, Linearmech ha deciso di utilizzare

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in MOTORI CORRENTE ALTERNATA: CARATTERISTICA MECCANICA La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in funzione della velocità di rotazione del rotore n r Alla partenza la C

Dettagli

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18.

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18. INDICE Introduzione 2 Serie P20 4 Serie P28 6 Serie P35 8 Serie P39 10 Serie P42 12 Serie P57 14 Serie P60 16 Serie P85 18 Serie P110 20 Schemi di connessione 22 Codifica 23 Note 24 Motori Passo Passo

Dettagli

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua 6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua L insieme di equazioni riportato di seguito, costituisce un modello matematico per il motore in corrente continua (CC) che può essere rappresentato

Dettagli

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07 9.13 Caratteristica meccanica del motore asincrono trifase Essa è un grafico cartesiano che rappresenta l andamento della coppia C sviluppata dal motore in funzione della sua velocità n. La coppia è legata

Dettagli

I motori elettrici più diffusi

I motori elettrici più diffusi I motori elettrici più diffusi Corrente continua Trifase ad induzione Altri Motori: Monofase Rotore avvolto (Collettore) Sincroni AC Servomotori Passo Passo Motore in Corrente Continua Gli avvolgimenti

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

FISICA DELLA BICICLETTA

FISICA DELLA BICICLETTA FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro

Dettagli

Trasportatori a nastro

Trasportatori a nastro Trasportatori a nastro Realizzano un trasporto di tipo continuo, in orizzontale o in pendenza, di materiali alla rinfusa e di carichi concentrati leggeri. incastellatura di sostegno Trasporti interni 1

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

Integrated Comfort SyStemS

Integrated Comfort SyStemS Integrated Comfort Systems EST (Energy Saving Technology) è una tecnologia applicata ai ventilconvettori e cassette EURAPO che consente di ottenere assorbimenti elettrici estremamente contenuti e una modulazione

Dettagli

A. Maggiore Appunti dalle lezioni di Meccanica Tecnica

A. Maggiore Appunti dalle lezioni di Meccanica Tecnica Il giunto idraulico Fra i dispositivi che consentono di trasmettere potenza nel moto rotatorio, con la possibilità di variare la velocità relativa fra movente e cedente, grande importanza ha il giunto

Dettagli

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO SCHEMA DELL AZIONAMENTO A CATENA APERTA AZIONAMENTO L azionamento a catena aperta comprende il motore asincrono e il relativo convertitore statico che riceve

Dettagli

SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI

SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI Organi di trasmissione Moto dei giunti basse velocità elevate coppie Ruote dentate variano l asse di rotazione e/o traslano il punto di applicazione denti a sezione larga

Dettagli

Componenti per la robotica: Generalità e Attuatori

Componenti per la robotica: Generalità e Attuatori Corso di Robotica 1 Componenti per la robotica: Generalità e Attuatori Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 Robot come sistema programma di lavoro comandi Robot azioni ambiente di lavoro organi meccanici

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI

MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI Corso di Laurea in Ingegneria Industriale Anno Accademico 2012-2013 INTRODUZIONE Docente Francesco Benzi Università di Pavia e-mail: fbenzi@unipv.it Dispense in collaborazione

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione Lezione 16. Motori elettrici: introduzione 1 0. Premessa Un azionamento è un sistema che trasforma potenza elettrica in potenza meccanica in modo controllato. Esso è costituito, nella sua forma usuale,

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Le macchine elettriche

Le macchine elettriche Le macchine elettriche Cosa sono le macchine elettriche? Le macchine elettriche sono dispositivi atti a: convertire energia elettrica in energia meccanica; convertire energia meccanica in energia elettrica;

Dettagli

Descrizione della trasmissione idraulica CORIMA GROUP (Fig.2):

Descrizione della trasmissione idraulica CORIMA GROUP (Fig.2): www.barigelli.com www.corimacentrifughe.com ESPOSIZIONE ANALITICA DEI VANTAGGI DELLA TRASMISSIONE IDRAULICA NEI DECANTER CORIMA GROUP 1. REGOLAZIONE EFFICIENTE E UTILIZZO DI BASSI REGIMI DIFFERENZIALI

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata

Università di Roma Tor Vergata Università di oma Tor Vergata Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Industriale Corso di: TEMOTECNIC 1 IMPINTI DI ISCLDMENTO D CQU: DIMENSIONMENTO Ing. G. Bovesecchi gianluigi.bovesecchi@gmail.com

Dettagli

Dinamica di un impianto ascensore

Dinamica di un impianto ascensore Dinamica di un impianto ascensore rev. 1.2 L ascensore rappresentato schematicamente in figura è azionato da un motore elettrico tramite un riduttore ed una puleggia sulla quale si avvolge la fune di sollevamento.

Dettagli

BIOMECCANICA A A 2 0 11-2 0 1 2. P r o f. s s a M a r i a G u e r r i s i D o t t. P i e t r o P i c e r n o

BIOMECCANICA A A 2 0 11-2 0 1 2. P r o f. s s a M a r i a G u e r r i s i D o t t. P i e t r o P i c e r n o A A 2 0 11-2 0 1 2 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E

Dettagli

A A 2 0 1 2-2 0 1 3 BIOMECCANICA. P i e t r o P i c e r n o, P h D

A A 2 0 1 2-2 0 1 3 BIOMECCANICA. P i e t r o P i c e r n o, P h D A A 2 0 1 2-2 0 1 3 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E

Dettagli

Generatore radiologico

Generatore radiologico Generatore radiologico Radiazioni artificiali alimentazione: corrente elettrica www.med.unipg.it/ac/rad/ www.etsrm.it oscar fiorucci. laurea.tecn.radiol@ospedale.perugia.it Impianto radiologico trasformatore

Dettagli

Veloci, Economiche, Scalabili: Tecnologie Magnetiche per l Automazione

Veloci, Economiche, Scalabili: Tecnologie Magnetiche per l Automazione TECHNICAL ARTICLE Veloci, Economiche, Scalabili: Tecnologie Magnetiche per l Automazione La famiglia degli attuatori magnetici diretti include motori lineari e voice coil e offre dei vantaggi rispetto

Dettagli

Generazione eolica CONVERSIONE ELETTROMECCANICA. Ing. Claudio Rossi

Generazione eolica CONVERSIONE ELETTROMECCANICA. Ing. Claudio Rossi Generazione eolica CONVERSIONE ELETTROMECCANICA Ing. Claudio Rossi Dip. Ingegneria Elettrica Via Risorgimento, 2 40136 Bologna Tel. 0512093564 Email claudio.rossi@unibo.it Macchine elettriche 1a. Sincrone

Dettagli

Tema di ELETTROTECNICA, ELETTRONICA ED APPLICAZIONI

Tema di ELETTROTECNICA, ELETTRONICA ED APPLICAZIONI ESAME DI STATO Istituto Professionale Industriale Anno 2004 Indirizzo TECNICO INDUSTRIE ELETTRICHE Tema di ELETTROTECNICA, ELETTRONICA ED APPLICAZIONI Un impianto funicolare è alimentato, oltre che dalla

Dettagli

Soluzione del prof. Paolo Guidi

Soluzione del prof. Paolo Guidi Soluzione del prof. Paolo Guidi Lo schema elettrico del sistema formato dalla dinamo e dal motore asincrono trifase viene proposto in Fig. 1; Il motore asincrono trifase preleva la tensione di alimentazione

Dettagli

Alcune nozioni sui motori in corrente continua

Alcune nozioni sui motori in corrente continua Alcune nozioni sui motori in corrente continua Perché scegliere un motore in corrente continua Molte applicazioni necessitano di una coppia di spunto elevata. Il motore in corrente continua, per natura,

Dettagli

Maiello pompe e sistemi costruzione e servizi by L.E.M. s.r.l. Gruppi di pressurizzazione con Inverter

Maiello pompe e sistemi costruzione e servizi by L.E.M. s.r.l. Gruppi di pressurizzazione con Inverter Elettropompe con inverter: analisi tecnico economica Il risparmio energetico delle elettropompe è un elemento cruciale per il sistema produttivo, in quanto la presenza di motori elettrici nella produzione

Dettagli

1 A DISEGNO PROGETTAZIONE ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE. T n. =C, con C = 366 ed n = 0.25, Motore

1 A DISEGNO PROGETTAZIONE ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE. T n. =C, con C = 366 ed n = 0.25, Motore Disegno, Progettazione ed rganizzazione Industriale esame 03 DISEGN PRGETTZINE RGNIZZZINE INDUSTRILE Sessione ordinaria 03 L albero di trasmissione rappresentato in figura trasmette una potenza P = 5 kw

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

Impianti per il trasferimento di energia

Impianti per il trasferimento di energia Capitolo 2 Impianti per il trasferimento di energia 2.1 2.1 Introduzione In molte zone di un velivolo è necessario disporre di energia, in modo controllato; questo è necessario per molte attività, ad esempio

Dettagli

Un sistema di controllo può essere progettato fissando le specifiche:

Un sistema di controllo può essere progettato fissando le specifiche: 3. Specifiche dei Sistemi Un sistema di controllo può essere progettato fissando le specifiche: nel dominio del tempo (tempo di salita, tempo di assestamento, sovraelongazione, ecc.); nel dominio della

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA CONVERSIONE ELETTROMECCANICA

INTRODUZIONE ALLA CONVERSIONE ELETTROMECCANICA INTRODUZIONE ALLA CONVERSIONE ELETTROMECCANICA Il trasferimento dell energia dalle fonti primarie (petrolio, metano, risorse idriche, eoliche, solari, ecc.) agli utilizzatori passa attraverso molteplici

Dettagli

Catalogo Tecnico Giunti GF con gabbia in resina

Catalogo Tecnico Giunti GF con gabbia in resina Catalogo Tecnico Giunti GF con gabbia in resina - Trasmissioni Industriali S.a.s. - Via Lago di Annone,15 36015 Z.I. Schio ( VI ) Tel. 0445/500142-500011 Fax. 0445/500018 NUOVO SITO GIFLEX GF CON MANICOTTO

Dettagli

Elettromobilità WITTENSTEIN La pole position degli azionamenti elettrici. efficiente compatto sicuro

Elettromobilità WITTENSTEIN La pole position degli azionamenti elettrici. efficiente compatto sicuro WITTENSTEIN La pole position degli azionamenti elettrici efficiente compatto sicuro 101 Azionamenti perfettamente integrati da un unico partner L elettromobilità va ben oltre il semplice funzionamento

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo CONTROLLORI PID PID L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo Può essere applicato ai più svariati ambiti, dal controllo di una portata di fluido alla regolazione

Dettagli

Generazione campo magnetico

Generazione campo magnetico ELETTRO-MAGNETISMO Fra magnetismo ed elettricità esistono stretti rapporti: La corrente elettrica genera un campo magnetico; Un campo magnetico può generare elettricità. Generazione campo magnetico Corrente

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

I ricavi ed i costi di produzione

I ricavi ed i costi di produzione I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE VALVOLE TERMOSTATICHE LE VALVOLE TERMOSTATICHE Per classificare ed individuare le valvole termostatiche si deve valutare che cosa si vuole ottenere dal loro funzionamento. Per raggiungere un risparmio energetico (cosa per la

Dettagli

Dario Savarino Cuneo 16 dicembre 2009 RISPARMIO ENERGETICO E TUTELA DELL AMBIENTE

Dario Savarino Cuneo 16 dicembre 2009 RISPARMIO ENERGETICO E TUTELA DELL AMBIENTE Dario Savarino Cuneo 16 dicembre 2009 RISPARMIO ENERGETICO E TUTELA DELL AMBIENTE Ripartizione consumi di energia elettrica nelle PMI artigiane e industriali Dai risultati dei check-up effettuati l 80%

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Sequenziamento a minimo costo di commutazione in macchine o celle con costo lineare e posizione home (In generale il metodo di ottimizzazione

Sequenziamento a minimo costo di commutazione in macchine o celle con costo lineare e posizione home (In generale il metodo di ottimizzazione Sequenziamento a minimo costo di commutazione in macchine o celle con costo lineare e posizione home (In generale il metodo di ottimizzazione presentato in questo file trova la seq. a costo minimo per

Dettagli

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC)

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) Un convertitore digitale/analogico (DAC: digital to analog converter) è un circuito che fornisce in uscita una grandezza analogica proporzionale alla parola di n bit

Dettagli

I sistemi di controllo possono essere distinti in due categorie: sistemi ad anello aperto e sistemi ad anello chiuso:

I sistemi di controllo possono essere distinti in due categorie: sistemi ad anello aperto e sistemi ad anello chiuso: 3.1 GENERALITÀ Per sistema di controllo si intende un qualsiasi sistema in grado di fare assumere alla grandezza duscita un prefissato andamento in funzione della grandezza di ingresso, anche in presenza

Dettagli

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale ELETTRONICA L amplificatore Operazionale Amplificatore operazionale Un amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale, accoppiato in continua e ad elevato guadagno (teoricamente infinito).

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

Dimensionamento e scelta di motori brushless e c.c.

Dimensionamento e scelta di motori brushless e c.c. Dimensionamento e scelta di motori brushless e c.c. Ing. Giulio Ripaccioli Obiettivo Scelta di motori, riduttori e encoder necessari per la costruzione della parte meccanica di un robot anolonomo casalingo.

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE Tema di: ELETTROTECNICA (Testo

Dettagli

LE MACCHINE UTENSILI A CONTROLLO NUMERICO

LE MACCHINE UTENSILI A CONTROLLO NUMERICO LE MACCHINE UTENSILI A CONTROLLO NUMERICO Unità 3 PRODUZIONE E MENU VITI A RICIRCOLO DI SFERE TESTA MOTRICE CONTROTESTA CONTROMANDRINO AZIONAMENTO MANDRINO AZIONAMENTO ASSI ELETTROMANDRINI SERVIZI DI MACCHINA

Dettagli

CALCOLO DELLA POTENZA DEI MOTORI E SCELTA DELL INVERTER PER IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO

CALCOLO DELLA POTENZA DEI MOTORI E SCELTA DELL INVERTER PER IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO CALCOLO DELLA POTENZA DEI MOTORI E SCELTA DELL INVERTER PER IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO 1 FORMULA PER IL CALCOLO DELLA POTENZA DEL MOTORE La formula utilizzata è la seguente: P()= T *v 1 * 102 ηa * ηv * ηp*

Dettagli

Compressori volumetrici a) Compressori alternativi

Compressori volumetrici a) Compressori alternativi Compressori volumetrici a) Compressori alternativi Il parametro fondamentale per la valutazione di un compressore alternativo è l efficienza volumetrica: η v = (Portata volumetrica effettiva) / (Volume

Dettagli

Esercizi proposti di Fondamenti di Automatica - Parte 4

Esercizi proposti di Fondamenti di Automatica - Parte 4 Esercizi proposti di Fondamenti di Automatica - Parte 4 2 Aprile 26 Sia dato il sistema di controllo a controreazione di Fig. 1, in cui il processo ha funzione di trasferimento P (s) = 1 (1 +.1s)(1 +.1s).

Dettagli

Revision Date Description Paragraph TickRef 01 11-05-15 New release All #8416

Revision Date Description Paragraph TickRef 01 11-05-15 New release All #8416 Document Title Business Unit Product Line Controllo Multimotore Power Controls IRIS BLUE Revision Date Description Paragraph TickRef 01 11-05-15 New release All #8416 INDICE 1 Introduzione... 2 2 Controllo

Dettagli

in caso di carico dinamico: Velocità di rotazione critica n amm

in caso di carico dinamico: Velocità di rotazione critica n amm Qui di seguito vengono riportate le basi di calcolo, che permettono una progettazione sicura e collaudata di una vite a ricircolo di sfere, iondo da poterne ottimizzare la scelta. Informazioni più dettagliate,

Dettagli

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

Electrical motor Test-bed

Electrical motor Test-bed EM_Test_bed Page 1 of 10 Electrical motor Test-bed 1. INTERFACCIA SIMULINK... 2 1.1. GUI CRUSCOTTO BANCO MOTORE... 2 1.2. GUIDE... 3 1.3. GUI PARAMETRI MOTORE... 3 1.4. GUI VISUALIZZAZIONE MODELLO 3D MOTORE...

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Motori Coppia. direct drive technology

Motori Coppia. direct drive technology Motori Coppia direct drive technology I perché dei Motori Coppia? Veloci ed efficaci La tecnologia dei motori coppia viene definita nella progettazione meccanica quale l uso di attuatori che trasferiscono

Dettagli

Proponente: GIOSUE FEOLA TEL. 3401014152 E-Mail: giosuefeola@libero.it

Proponente: GIOSUE FEOLA TEL. 3401014152 E-Mail: giosuefeola@libero.it Titolo del progetto: STERILIZZATORE ULTRA-FLASH Proponente: GIOSUE FEOLA TEL. 3401014152 E-Mail: giosuefeola@libero.it GENERALITA L idea è quella di realizzare uno sterilizzatore per latte, di nuova concezione,

Dettagli

Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua

Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua ARSLAB - Autonomous and Robotic Systems Laboratory Dipartimento di Matematica e Informatica - Università di Catania, Italy santoro@dmi.unict.it Programmazione

Dettagli

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come 49 Motori brushless 1. Generalità I motori brushless sono idealmente derivati dai motori in DC con il proposito di eliminare il collettore a lamelle e quindi le spazzole. Esistono due tipi di motore brushless:

Dettagli

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

ITI M. FARADAY Programmazione modulare

ITI M. FARADAY Programmazione modulare ITI M. FARADAY Programmazione modulare A.S. 2015/16 Indirizzo: ELETTROTECNICA ed ELETTRONICA Disciplina: ELETTROTECNICA ed ELETTRONICA Classe: V A elettrotecnica settimanali previste: 6 INSEGNANTI: ERBAGGIO

Dettagli

2.2.3 Comportamento degli organi che trasformano l energia meccanica 32 2.2.3.1 Effetti inerziali 32 2.2.3.2 Effetto della rigidezza e dello

2.2.3 Comportamento degli organi che trasformano l energia meccanica 32 2.2.3.1 Effetti inerziali 32 2.2.3.2 Effetto della rigidezza e dello Indice Prefazione IX 1. Un nuovo approccio alla progettazione e costruzione di macchine 1 1.1 Sistemi tecnici nella costruzione di macchine: esempi 1 1.2 Concetti essenziali del nuovo approccio alla progettazione

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

ENERGIA INTERNA ENERGIA INTERNA SPECIFICA. e = E/m = cv T ENTALPIA. H = E + pv ENTALPIA SPECIFICA. h = H/m = cp T h = e + pv = e + p/d L-1

ENERGIA INTERNA ENERGIA INTERNA SPECIFICA. e = E/m = cv T ENTALPIA. H = E + pv ENTALPIA SPECIFICA. h = H/m = cp T h = e + pv = e + p/d L-1 L - SISTEMI APERTI ENERGIA INTERNA E = n Cv T E = m cv T (Cv molare = J/kmol C) (cv massico = J/kg C) ENERGIA INTERNA SPECIFICA e = E/m = cv T ENTALPIA H = E + pv H = n Cp T H = m cp T (Cp molare = J/kmol

Dettagli

Dimensionamento di un azionamento di avanzamento

Dimensionamento di un azionamento di avanzamento Dimensionamento di un azionamento di avanzamento Saranno forniti i criteri per la scelta dei servomotori e dei principali componenti meccanici di un azionamento di avanzamento. dimensionamento stazionario

Dettagli

E possibile classificazione i trasduttori in base a diversi criteri, ad esempio: Criterio Trasduttori Caratteristiche

E possibile classificazione i trasduttori in base a diversi criteri, ad esempio: Criterio Trasduttori Caratteristiche PREMESSA In questa lezione verranno illustrate la classificazione delle diverse tipologie di trasduttori utilizzati nei sistemi di controllo industriali ed i loro parametri caratteristici. CLASSIFICAZIONE

Dettagli

Azionamenti in Corrente Continua

Azionamenti in Corrente Continua Convertitori La tensione variabile necessaria per regolare la velocità in un motore a c.c. può essere ottenuta utilizzando, a seconda dei casi, due tipi di convertitori: raddrizzatori controllati (convertitori

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

Motori Sincroni. Motori Sincroni

Motori Sincroni. Motori Sincroni Motori Sincroni Motori Sincroni Se ad un generatore sincrono, funzionante in parallelo su una linea, anziché alimentarlo con una potenza meccanica, gli si applica una coppia resistente, esso continuerà

Dettagli

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento 11. Macchine a corrente continua unità 11.1 Principio di funzionamento Si consideri una spira rotante con velocità angolare costante e immersa in un campo magnetico costante come in figura 11.1. I lati

Dettagli

I collettori solari termici

I collettori solari termici I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli