VDT(videoterminali) e salute
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- Serena Gloria Manca
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1 VDT(videoterminali) e salute Sorveglianza Sanitaria e disturbi legati all uso del Videoterminale dr.ssa F. Gubian Udine
2 Uso del VDT Difficile una sima esatta ma indicativamente Si stima che i lavoratori che utilizzano il VDT in USA siano circa 120 milioni* L organizzazione del lavoro gioca un ruolo nell eziologia dei disturbi muscolo-scheletrici associati all uso del VDT * Occupational Medicine State of the art Rewiews Vol 14 n dr.ssa F. Gubian Udine
3 Disturbi correlati all uso del VDT Una abbondantissima letteratura tecnicoscientifica ha stabilito che il videoterminale di per sé non rappresenta un rischio per la salute dell operatore, ma è la sua utilizzazione in condizioni ambientali e organizzative non idonee a poter provocare disagi e/o disturbi reversibili e prevenibili per i lavoratori. dr.ssa F. Gubian Udine
4 Principali disturbi correlati all uso del VDT La fatica visiva I disturbi muscoloscheletrici Lo stress Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione 2001 dr.ssa F. Gubian Udine
5 VDT e radiazioni: falsi allarmi! Raggi X Radiazioni ultraviolette e luce visibile Radiazioni infrarosse Onde elettro-maghetiche Elettricità statica dr.ssa F. Gubian Udine
6 onde elettromagnetiche dr.ssa F. Gubian Udine
7 dr.ssa F. Gubian Udine
8 VDT e Raggi X Derivano dall impatto degli elettroni sulle pareti interne del tubo catodico. In tutti gli studi finora effettuati i livelli di emissione sono trascurabili e molto al di sotto del limite standard stabilito per la popolazione generale (1 msievert/anno) Immagine da: dr.ssa F. Gubian Udine Immagine da VDT lavoro e salute EPM edizione 2001
9 VDT e radiazioni elettromaghetiche Radiazioni elettromagnetiche: - campi elettromagnetici oscillanti a radiofrequenze - campi elettromagnetici oscillanti a frequenze molto basse - campi elettromagnetici oscillanti a frequ. estremamente basse Alla distanza di 50 cm dai moderni monitor sono stati misurati campi magnetici di circa 0,06 microt (Tesla), ben al di sotto dei limiti previsti di 1 microt dr.ssa F. Gubian Udine
10 Radiazioni elettromagnetiche campo magnetico terrestre Campo magnetico terrestre: - componente statica = 40 µt data dalle correnti che fluiscono dal nucleo della terra; - componente variabile = 0,5 µt dovuta all attività solare, lunare e alle variazioni atmosferiche; dr.ssa F. Gubian Udine
11 Radiazioni elettromagnetiche Apparecchio Distanza 3 cm µt Distanza 30 cm µt Distanza 1 metro µt \ Asciugacapelli ,01-7 0,01-0,03 Rasoio elettrico ,08-9 0,01-0,03 Forno a microonde ,25-0,6 Televisore a colori 2,5-50 0,04-2 0,01-0,15 Computer 0,5-30 <0,01 dr.ssa F. Gubian Udine
12 VDT e radiazioni Dagli studi condotti si evidenzia che: - le radiazioni ionizzanti si mantengono ai livelli rilevabili nei comuni ambienti di vita e di lavoro e comunque al di sotto dei limiti previsti per la popolazione generale; - I campi elettromagnetici sono mantenuti al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita dove sono utilizzate apparecchiature elettriche e televisive. dr.ssa F. Gubian Udine
13 VDT e radiazioni Per quanto attiene alla presunta pericolosità dei VDT le indagini tecniche e i dati della letteratura scientifica consento di escludere, in modo assoluto, qualsiasi rischio derivante dall esposizione radiazioni ionizzanti e non ionizzanti* sia a carico dell operatore che della prole. a * Guidelines for Limiting Exposure to Time-varying Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields (up to 300 GHz). Health Physics 74: (1998 dr.ssa F. Gubian Udine
14 L occhio e i disturbi oculo-visivi legati all uso del VDT L occhio: Cenni di anatomia Cenni di fisiologia della visione I disturbi oculo-visivi e il VDT Gli accertamenti oculo-visivi di I e II livello dr.ssa F. Gubian Udine
15 L occhio: cenni di anatomia dr.ssa F. Gubian Udine
16 Come funziona l occhio dr.ssa F. Gubian Udine
17 Anatomia dell occhio PALPEBRE: importante funzione dell ammiccamento (valore normale almeno volte al minuto) LACRIME: consentono di umidificare la congiuntiva, dr.ssa F. Gubian Udine
18 Funzione delle Lacrime Difesa La pellicola lacrimale è la principale difesa alle infezioni batteriche corneali e congiuntivali, assieme alla palpebra e funge da barriera protettiva agli agenti batterici. Lubrificazione svolgono funzione lubrificante, nei confronti dell'epitelio corneale. Nutrizione: fungono da veicolo per numerose sostanze disciolte nella lacrima; sostanze indispensabili per garantire il trofismo nutrizione della superficie oculare. e la dr.ssa F. Gubian Udine
19 Funzione delle Lacrime Trasparenza ottica: Lo strato mucoso della pellicola lacrimale, migliora la trasparenza ottica della superficie corneale. Pulizia: Attraverso la pellicola lacrimale defluiscono verso la componente escretoria delle ghiandole lacrimali, le impurità provenienti dall'ambiente esterno. dr.ssa F. Gubian Udine
20 Alterata Produzione di lacrime Età: dopo i 50 anni diminuisce significativamente la produzione di lacrime in particolare nelle donne Malattie Sistemiche : es. diabete, malattie autoimmuni Uso di farmaci: diuretici, antiipertensivi, antiistaminici, altri Uso di lenti a contatto, Uso di cosmetici Disfunzioni delle ghiandole palpebrali: dr.ssa F. Gubian Udine
21 Alune patologie:blefarite La blefarite è un infiammazione del bordo ciliare delle palpebre; se cronica può essere causata da una infezione cronica da parte dei batteri cutanei comuni. Si presenta con croste, irritazione, arrossamento ed ispessimento del margine palpebrale, lacrimazione riflessa, bruciore e prurito. dr.ssa F. Gubian Udine
22 Congiuntivite La congiuntivite rappresenta uno stato infiammatorio a carico della congiuntiva. congiuntivite infettiva congiuntivite allergica congiuntivite irritativa dr.ssa F. Gubian Udine
23 Congiuntivite congiuntivite infettiva batterica virale da clamidie micotica Protozoaria congiuntivite allergica atopica vera, primaverile dr.ssa F. Gubian Udine
24 Congiuntivite congiuntivite irritativa da agenti fisico-chimici da corpi estranei da malattie generali o cutanee dr.ssa F. Gubian Udine
25 Congiuntiviti: diagnosi presenza di materiale : - muco - membrane - pus (biancastro o giallastro) fotofobia prurito gonfiore delle palpebre iperemia congiuntivale edema della congiuntiva dr.ssa F. Gubian Udine
26 Anatomia dell occhio CORNEA: lente principale dell'occhio posta d avanti all'iride. È trasparente. UMOR ACQUEO: liquido che riempie la cavità anteriore dell occhio e che dà pressione all occhio stesso. dr.ssa F. Gubian Udine
27 Patologie della Cornea: Cheratocono Progressivo sfiancamento del tessuto corneale che si assottiglia e si estroflette all'apice assumendo la forma di un cono. Si stima che ne sia affetto 1 abitante ogni La visione con il progredire della malattia diviene progressivamente più sfuocata e scarsamente migliorabile con occhiali. dr.ssa F. Gubian Udine
28 Pachimetria corneale Misura dello spessore della cornea: La misura viene eseguita in micron (abbreviato con il simbolo µ) cioè in milionesimi di metro. Lo spessore "normale" della cornea al centro è di poco superiore a mezzo millimetro ( µ) le frecce rosse indicano lo spessore che viene misurato quando si esegue la pachimetria corneale dr.ssa F. Gubian Udine
29 Cheratocono diagnosi: pachimetria Tratto da A.I.CHE: Associazione Italiana CHEratoconi ONLUS. dr.ssa F. Gubian Udine
30 Pachimetria corneale Cosa è: E' la misurazione dello spessore corneale E utile per la valutazione del tono oculare in chirurgia refrattiva corneale: bisogna conoscere lo spessore su cui va ad agire il laser nel cheratocono nell'edema corneale dr.ssa F. Gubian Udine
31 dr.ssa F. Gubian Udine
32 Anatomia dell occhio IRIDE: diaframma colorato dell occhio che delimita la pupilla. È posto tra il cristallino e la cornea. Regola l ingresso della luce nell occhio. dr.ssa F. Gubian Udine
33 Anatomia dell occhio CRISTALLINO: lente trasparente posta dietro l iride. Variando la sua forma mette a fuoco gli oggetti sulla retina. Fonte: dr.ssa F. Gubian Udine
34 L occhio: anatomia dr.ssa F. Gubian Udine
35 Patologie del cristallino: Cataratta La cataratta è un processo di progressiva perdita di trasparenza del cristallino. Questo processo, legato a fenomeni di ossidazione delle proteine che lo costituiscono, è il risultato di un fenomeno biochimico che si verifica con l'aumentare dell'età. L'allungamento della vita media ha portato a un aumento del numero di casi, tanto che oggi l'intervento di asportazione della cataratta è uno dei più eseguiti in tutto il mondo. dr.ssa F. Gubian Udine
36 Cataratta Anche se si tratta di una patologia tipica della senescenza, può interessare anche età meno avanzate, ma in questi casi si tratta di cataratta legata a: - fattori secondari : es. diabete, fenomeni infiammatori - esposizione eccessiva a radiazione infrarossa o ultravioletta - cause iatrogene - cause congenite. dr.ssa F. Gubian Udine
37 La visione oculare con la cataratta dr.ssa F. Gubian Udine
38 Aumento della Pressione oculare: il Glaucoma dr.ssa F. Gubian Udine
39 Aumento della Pressione oculare e Glaucoma Il glaucoma, è la seconda causa di cecità al mondo, è una malattia caratterizzata dalla crescente riduzione, prima del campo visivo, e poi della vista per l'aumento della pressione interna dell'occhio che distrugge progressivamente le fibre del nervo ottico. Allo stadio iniziale il paziente non avverte alcun dolore e per tale ragione, spesso, il glaucoma viene diagnosticato solo quando il nervo ottico è già seriamente compromesso. dr.ssa F. Gubian Udine
40 La misurazione della pressione oculare Il valore della pressione interna dell occhio, sebbene sia differente dalla pressione arteriosa, si misura con la stessa unità: in millimetri di mercurio (mmhg). Sono considerati valori normali se è al di sotto di 21 mmhg. dr.ssa F. Gubian Udine
41 Glaucoma primario ad angolo aperto Si sviluppa gradualmente, senza alcun dolore e senza sintomi iniziali La visione è normale negli stadi iniziali Immagine tratta da Diapositive Dr. Umberto Benelli U.O. Oculistica Universitaria - Pisa dr.ssa F. Gubian Udine
42 Sintomi del glaucoma Il glaucoma (ad angolo aperto) progredisce in modo insidioso nel corso degli anni senza sintomi significativi nè segni, sino a quando non determina un danno al campo visivo di una certa entità tale da essere percepito dal paziente come una zona buia nel campo visivo. dr.ssa F. Gubian Udine
43 Campo Visivo Rappresentazione grafica del campo visivo dinamico (a sn) e relativi angoli (a dx). Immagini tratte da: dr.ssa F. Gubian Udine
44 Campo Visivo Computerizzato La perimetria computerizzata rappresenta il gold standard per la diagnosi e il monitoraggio del glaucoma; fornisce una mappa numerica con valori di sensibilità retinica per ciascun punto testato nell'ambito del campo visivo ed è in grado di rilevare alterazioni iniziali prima che il paziente stesso riesca a percepire. dr.ssa F. Gubian Udine
45 Campo visivohttp:// Ognuno di noi ha un "buco" nel proprio campo visivo, uno per occhio, e non lo percepisce: la parte di immagine che manca viene ricostruita deducendola da ciò che si vede intorno. dr.ssa F. Gubian Udine
46 Campo Visivo Computerizzato Campo visivo alterato in paziente con glaucoma Campo visivo normale dr.ssa F. Gubian Udine
47 Anatomia dell occhio CORPO VITREO: gel di sostegno che riempie lo spazio posteriore dell occhio compreso tra retina e cristallino. Le sue funzioni sono: - di sostegno (riempie il bulbo) - di protezione (ammortizza gli urti) - ottica: è trasparente e permette il passaggio della luce, fa parte dell'apparato diottrico dell'occhio. dr.ssa F. Gubian Udine
48 Corpo vitreo Con l'avanzare dell'età il corpo vitreo va incontro a liquefazione. Possono comparire delle opacità isolate o confluenti che possono provocare riduzioni della capacità visiva e la comparsa di alterazioni della vista definite mosche volanti. Se queste opacità sono distinte e mobili vengono definite miodesopsie dr.ssa F. Gubian Udine
49 Anatomia dell occhio SCLERA: struttura esterna dell occhio di colorito biancastro. È ricoperta dalla congiuntiva. dr.ssa F. Gubian Udine
50 Anatomia dell occhio RETINA: strato più interno e più nobile dell occhio. È la parte del sistema nervoso che riceve le immagini degli oggetti del mondo esterno per trasmetterle al cervello. Contiene cellule adibite a recettori della luce (coni e bastoncelli). dr.ssa F. Gubian Udine
51 Anatomia dell occhio NERVO OTTICO: cavo di connessione che collega l occhio al cervello e trasmette le immagini percepite dalla retina. dr.ssa F. Gubian Udine
52 Anatomia dell occhio PAPILLA OTTICA: punto di origine del nervo ottico. dr.ssa F. Gubian Udine
53 Anatomia dell occhio Il fondo dell'occhio è ricoperto dai fotorecettori, tranne che in un punto, un'area di 1,5 millimetri di diametro, dove convergono i nervi e i vasi sanguigni della retina, pertanto questo punto non è sensibile alla luce, e' una zona senza informazioni. Papilla ottica dr.ssa F. Gubian Udine
54 Fisiologia della visione La papilla ottica è la zona cieca ma il cervello riesce a ricostruire l'immagine mancante attraverso un processo chiamato "filling in" (riempimento). Immagini tratte da VDT lavoro e dr.ssa F. Gubian Udine 2014 salute EPM edizione
55 Anatomia dell occhio MACULA: area più sensibile della retina dove si percepiscono i dettagli delle immagini. La macula è quindi l area retinica per eccellenza ed è particolarmente suscettibile alle alterazioni metaboliche dell organismo. Danni strutturali in questa piccolissima area retinica portano a gravi menomazioni della vista. dr.ssa F. Gubian Udine
56 Maculopatie Danno della macula che si verifica nelle: - degenerazioni maculari senili, - nella maculopatia miopica evoluta - nelle maculopatie tossiche ed infettive. dr.ssa F. Gubian Udine
57 Degenerazione maculare Quando la macula si ammala l occhio non vede più, o non vede più bene i particolari delle immagini, mentre continua a percepire le parti più periferiche che risultano però più sfuocate. dr.ssa F. Gubian Udine
58 Degenerazione maculare Dalle cellule danneggiate si producono materiali residui che si accumulano nello spessore della macula stessa, formando dei cumuli giallastri chiamati drusen che interferiscono con un corretto scambio di sostanze nutritive. dr.ssa F. Gubian Udine
59 OCT (tomografia computerizzata) dr.ssa F. Gubian Udine
60 Anatomia dell occhio Fondo Oculare: la visione del fundus permette di studiare le strutture interne al bulbo oculare: - corpo vitreo, - retina (e specialmente la sua zona centrale, detta macula) - il nervo ottico. L'esecuzione dell'esame richiede quasi sempre la dilatazione della pupilla. dr.ssa F. Gubian Udine
61 Dilatazione della pupilla Per avere una visione più ampia del fundus si effettua la dilatazione della pupilla grazie alla instillazione di speciali colliri (detti midriatici) contenenti sostanze quali la fenilefrina oppure l'ibopamina. In Italia sono in commercio soluzioni di colliro con concentrazione di fenilefrina variabile dal 10% al 36%. Immagine tratta da: dr.ssa F. Gubian Udine
62 Dilatazione della pupilla Con tali soluzioni la midriasi inizia nel giro di minuti e si ottiene un massimo in un arco di tempo compreso fra i 45 e i 60 minuti. L'effetto e' correlato alla concentrazione usata e al numero di gocce instillate dall'oculista. L'effetto midriatico in linea di massima scompare completamente nel giro di 4-6 ore. Immagine tratta da: dr.ssa F. Gubian Udine
63 Incroci Artero-Venosi Fundus In presenza di pressione sanguigna elevata (ipertensione arteriosa) si producono nel corso del tempo delle alterazioni ai vasi sanguigni di tutti i distretti corporei, ma soprattutto nei cosiddetti "organi bersaglio" dell'ipertensione: cuore, cervello, rene e occhio. dr.ssa F. Gubian Udine
64 La retinopatia ipertensiva dr.ssa F. Gubian Udine
65 Come funziona l occhio - raccoglie gli stimoli luminosi che provengono dal mondo esterno, - convoglia gli stimoli visivi sui recettori della retina, - trasforma gli stimoli luminosi in potenziali d azione e li invia come impulsi nervosi, attraverso le vie ottiche al cervello, dove avviene l elaborazione dell immagine visiva dr.ssa F. Gubian Udine
66 L immagine sulla retina dr.ssa F. Gubian Udine
67 La visione dr.ssa F. Gubian Udine
68 Il cervello ed i processi visivi Una illusione ottica è una qualsiasi illusione che inganna l'apparato visivo umano, facendogli percepire qualcosa che non è presente o facendogli percepire in modo scorretto qualcosa che nella realtà si presenta diversamente. Il principio della coppa di Rubin: una coppa bianca o due facce nere contrapposte? Il cubo impossibile dr.ssa F. Gubian Udine
69 La visione I coni sono più sensibili ai colori, permettono una elevata acutezza visiva. I bastoncelli permettono la visione crepuscolare a scarsa acutezza visiva. dr.ssa F. Gubian Udine
70 I coni Nell uomo ce ne sono tre tipi: sensibili al rosso, al verde e al blu; se attivati simultaneamente la luce percepita risulta essere bianca. Consentono di percepire dettagli e cambiamenti d'immagine più rapidi rispetto ai bastoncelli dr.ssa F. Gubian Udine
71 I coni I coni sono localizzati principalmente nella fovea (parte centrale della retina). Consentono la visione centrale (con cui si legge, si guida, si riconoscono i volti, ecc.) e, se l'acuità visiva è buona, garantiscono un'elevata risoluzione dell'immagine. Sono proporzionalmente più rarefatti al progredire nelle aree periferiche. dr.ssa F. Gubian Udine
72 I Bastoncelli Il bastoncello è una cellula fotosensibile della retina (ossia un fotorecettore). Consente la visione in condizioni di scarsa luminosità, ma non la percezione cromatica. Contengono la rodopsina (proteina che funge da pigmento visivo). I bastoncelli hanno una funzione complementare ai coni. Infatti, operano in situazioni di scarsa visibilità (per esempio in una stanza poco illuminata) e garantiscono la cosiddetta visione 'notturna'). dr.ssa F. Gubian Udine
73 Cosa succede quando metto a fuoco un immagine Per mettere a fuoco sulla retina oggetti posti a distanze diverse l occhio deve attuare 3 risposte motorie distinte, ma coordinate: 1) La convergenza dei due occhi; 2) La costrizione pupillare; 3) L alterazione del potere rifrangente del cristallino dr.ssa F. Gubian Udine
74 La visione binoculare A) Fusione normale; B) Confusione o diplopia; C) Soppressione; D) Corrispondenza retinica anomala dr.ssa F. Gubian Udine
75 Disturbi legati all uso del Videoterminale Disturbi Oculovisivi Disturbi muscoloscheletrici Disturbi psico-somatici, Stress Disturbi cutanei Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione dr.ssa F. Gubian Udine
76 Disturbi oculo-visivi: In base ai numerosi studi effettuati in merito all uso dei VDT e i disturbi visivi, si può affermare che non esiste alcuna evidenza di danni permanenti all apparato visivo nei lavoratori addetti all uso del VDT. dr.ssa F. Gubian Udine
77 Astenopia definizione (SIMLII-2003): Sindrome causata da fattori e compiti lavorativi che, in associazione con le caratteristiche oftalmiche del soggetto, favoriscono l insorgenza o la reiterazione di un insieme di sintomi oculari e/o visivi che, nei casi più gravi, possono anche accompagnarsi a disturbi generali. Immagine tratta da VDT lavoro e salute EPM edizione 2001 dr.ssa F. Gubian Udine
78 Astenopia Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione E molto diffusa tra gli addetti al VDT Sintomi aspecifici È rapidamente reversibile Non c è evidenza che possa diventare cronica È caratterizzata da componente psico-emotiva significativa Le cause non sono completamente definite dr.ssa F. Gubian Udine
79 Disturbi oculo-visivi: Quali sono? Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione Sintomi visivi: ASTENOPIA * Nel 50% dei soggetti che usano il VDT - Sintomi oculari - Sintomi generali * Può insorgere in situazioni di sovraccarico dell apparato visivo dr.ssa F. Gubian Udine
80 Disturbi oculo-visivi: Quali sono? Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione Fastidio alla luce Visione annebbiata ASTENOPIA Sintomi visivi Visione sdoppiata Riduzione transitoria acuità visiva Miopizzazione transitoria Stanchezza alla lettura * Può insorgere in situazioni di sovraccarico dell apparato visivo dr.ssa F. Gubian Udine
81 Disturbi oculo-visivi: Quali sono? Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione Bruciore Lacrimazione ASTENOPIA * Sintomi oculari Secchezza oculare Senso di corpo estraneo Ammiccamento frequente Iperemia congiuntive * Può insorgere in situazioni di sovraccarico dell apparato visivo dr.ssa F. Gubian Udine
82 Disturbi oculo-visivi: Quali sono? Cefalea Astenia ASTENOPIA* Sintomi generali Nausea Vertigini Tensione generale * Può insorgere in situazioni di sovraccarico dell apparato visivo dr.ssa F. Gubian Udine
83 Disturbi oculo-visivi: le cause? Illuminazione sfavorevole Impegno visivo statico, ravvicinato e ASTENOPIA protratto Difetti visivi non corretti Difetti di convergenza Inquinamento dell aria Scarsa umidità dell aria dr.ssa F. Gubian Udine
84 Disturbi oculo-visivi:le principali cause! 1) Illuminazione sfavorevole Eccesso od insufficienza di illuminazione; Riflessi da superfici lucide; Superfici di colore estremo (bianco o nero) Scarsa definizione dei caratteri sullo schermo. Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione dr.ssa F. Gubian Udine
85 VDT ed Illuminazione Valori di riferimento: I valori raccomandati di illuminazione per gli uffici sono compresi tra 200 e 500 lux, con le seguenti ulteriori specifiche (UNI 10380) lux in postazioni con uso esclusivo di VDT; lux per la battitura di testi con macchina da scrivere. dr.ssa F. Gubian Udine
86 Definizione di Lux (1 lux) Unità di misura fotometrica, che corrisponde all illuminamento prodotto da una sorgente puntiforme avente l intensità di una candela su una superficie sferica situata ad un metro di distanza. dr.ssa F. Gubian Udine
87 Disturbi oculo-visivi:le principali cause! 2) Impegno visivo - statico - ravvicinato - protratto Se gli oggetti sono distanti dagli occhi meno di un metro, i muscoli degli occhi per la messa a fuoco e per la motilità sono Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione fortemente sollecitati. L impegno aumenta quanto più l oggetto e vicino e quanto più a lungo è fissato nel tempo. dr.ssa F. Gubian Udine
88 Disturbi oculo-visivi:le principali cause! 3) Difetti visivi non corretti o mal corretti Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione Presbiopia Difetti refrattivi - Miopia - Astigmatismo - Ipermetropia Non sono causati dall uso del VDT ma possono far comparire i disturbi astenopeici dr.ssa F. Gubian Udine
89 I test Oculo-visivi Esame del Visus (per lontano e per vicino) Valutazione del contrasto Visione dei colori dr.ssa F. Gubian Udine
90 Acuità Visiva Acuità visiva o visus è una delle abilità visive principali del sistema visivo ed è definita come la capacità dell'occhio di risolvere e percepire dettagli fini di un oggetto. Dipende direttamente dalla nitidezza dell'immagine proiettata sulla retina. dr.ssa F. Gubian Udine
91 Acuità visiva L acuità visiva è la capacità di distinguere nettamente oggetti piccolissimi ravvicinati tra loro; - diminuisce con l età - aumenta con l aumento dell intensità luminosa - aumenta con l aumento del contrasto dr.ssa F. Gubian Udine
92 La vista LA DIOTTRIA E l unità di misura del potere della gradazione delle lenti. Tanto più alto sarà il valore in diottrie di una lente, tanto più questa ingrandirà o rimpicciolirà le immagini. Le diottrie non vanno confuse con i decimi. I DECIMI L acuità visiva dell occhio, detta anche Visus, è la capacità di distinguere i piccoli dettagli. Per convenzione la normale acuità visiva è espressa in decimi. Il valore normale è 10/10. dr.ssa F. Gubian Udine
93 Tavola Otometrica Decimale dr.ssa F. Gubian Udine
94 Tavola ottometrica dr.ssa F. Gubian Udine
95 Tavola ottometrica dr.ssa F. Gubian Udine
96 Tavola ottometrica dr.ssa F. Gubian Udine
97 Tavola ottometrica dr.ssa F. Gubian Udine
98 Test per la miopia: Il soggetto miope vede meglio le lettere su sfondo rosso; L ipermetrope vede meglio le lettere su sfondo verde dr.ssa F. Gubian Udine
99 Esame del Visus: per lontano Test per l astigmatismo: è normale: se i raggi appaiono tutti ugualmente nitidi ed uguali Visione normale e in caso di astigmatismo dr.ssa F. Gubian Udine
100 Tavole per la valutazione della sensibilità del contrasto dr.ssa F. Gubian Udine
101 Tavole per la valutazione della sensibilità del contrasto dr.ssa F. Gubian Udine
102 Esame del Visus: tavole per la lettura (da vicino) dr.ssa F. Gubian Udine
103 Esame del Visus: Visione dei colori (tavole Ishihara) dr.ssa F. Gubian Udine
104 Esame del Visus: Visione dei colori (tavole Ishihara) dr.ssa F. Gubian Udine
105 Reticolo di Amsler Funzione maculare: normale Funzione maculare: patologica dr.ssa F. Gubian Udine
106 I difetti visivi Difetti refrattivi Miopia Ipermetropia Difetti di convergenza Strabismo Astigmatismo Presbiopia dr.ssa F. Gubian Udine
107 Difetti visivi: la miopia Visione del miope non corretto dr.ssa F. Gubian Udine
108 Difetti visivi: la miopia Nell'occhio miope l'immagine, capovolta, si forma davanti la retina con la conseguente difficoltà di messa a fuoco, soprattutto da lontano. dr.ssa F. Gubian Udine
109 Difetti visivi: l ipermetropia Nell'occhio ipermetrope l'immagine, capovolta, si forma dietro la retina con la conseguente difficoltà di messa a fuoco. dr.ssa F. Gubian Udine
110 Difetti visivi:astigmatismo Astigmatismo Caso in cui si vede meglio in una direzione piuttosto che in un'altra perché l'occhio presenta dei difetti nella curvatura della cornea. Per esempio si vedono bene le linee verticali e male quelle orizzontali o viceversa. dr.ssa F. Gubian Udine
111 Difetti visivi: presbiopia La presbiopia è l'incapacità di messa a fuoco delle immagini vicine. E causata dalla perdita di elasticità del cristallino, dovuta soprattutto all'età. Presbiopia dr.ssa F. Gubian Udine
112 Disturbi oculo-visivi:le principali cause! Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione ) Difetti di coordinamento dei due occhi Lo strabismo, e le situazioni di cattivo coordinamento dei due occhi che necessitano di uno sforzo maggiore da parte del cervello per interpretare l immagine. dr.ssa F. Gubian Udine
113 Difetti di convergenza: strabismo Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione 2001 Strabismo Nello strabismo manca il coordinamento dei due occhi; il cervello deve fare uno sforzo maggiore per interpretare l immagine. dr.ssa F. Gubian Udine
114 Disturbi oculo-visivi: prevenzione Difetti visivi non o mal corretti E importante correggere adeguatamente i difetti visivi, anche se lievi, per evitare un ulteriore sforzo visivo durante il lavoro con il VDT. dr.ssa F. Gubian Udine
115 Disturbi oculo-visivi:le principali cause! 4) Altre condizioni sfavorevoli - Inquinamento dell aria impianto di condizionamento fumo di sigaretta rilascio di sostanze da rivestimenti ed arredi - Eccessiva secchezza dell aria dr.ssa F. Gubian Udine
116 Il microclima A livello esemplificativo vengono di seguito indicati alcuni valori di riferimento per una situazione di comfort: umidità relativa dell aria: 40-70%; portata d aria fresca: almeno 25 m 3 /ora per persona; temperatura dell aria: C d inverno; C d estate; velocità dell aria: non inferiore a 0,05 m/s; non superiore a 0,15 m/s in inverno; non superiore a 0,25 m/s d estate. dr.ssa F. Gubian Udine
117 VDT e Sorveglianza Sanitaria I lavoratori sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria con particolare riferimento: a) ai rischi per la vista e per gli occhi; b) ai rischi per l apparato muscolo-scheletrico. Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione 2001 dr.ssa F. Gubian Udine
118 VDT e Sorveglianza Sanitaria Cosa prevede la normativa? la periodicità delle visite di controllo è: biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età; quinquennale negli altri casi. dr.ssa F. Gubian Udine
119 VDT e Sorveglianza Sanitaria Cosa prevede? Anamnesi ergo-ofatmologica : - Storia familiare di patologie oculari (es. glaucoma) - Storia personale di patologie dell occhio - Tipologia di disturbi accusati dr.ssa F. Gubian Udine
120 VDT e Sorveglianza Sanitaria Cosa prevede? Esami specifici: - Esame ergo-oftalmologico (acuità visiva; visione dei colori, visione binoculare, visione dei contrasti.) - Visita oculistica dr.ssa F. Gubian Udine
121 VDT e Sorveglianza Sanitaria Cosa prevede? formulazione del giudizio di idoneità: Idoneo Idoneo con prescrizioni/limitazioni Non idoneità (temporanea / permanente) dr.ssa F. Gubian Udine
122 Prevenzione dell affaticamento visivo 1. Quando è possibile socchiudere le palpebre per 1 o 2 minuti in modo la escludere gli occhi dall impatto con la luce; 2. Ogni tanto seguire con lo sguardo il perimetro del soffitto; Immagini tratte da VDT lavoro e salute ed EPM 3. Distogliere lo sguardo dagli oggetti vicini e rivolgerlo verso oggetti lontani (oltre sei metri) ad esempio guardare fuori dalla finestra. dr.ssa F. Gubian Udine
123 I disturbi muscoloscheletrici Posture fisse prolungare e dr.ssa F. Gubian Udine
124 quali Disturbi Muscolo-scheletrici: Quali sono? Senso di peso, Fastidio Dolore Intorpidimento Rigidità dove collo spalle Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione Nel 75% dei soggetti che usa il VDT braccia e mani schiena dr.ssa F. Gubian Udine
125 Modello che descrive la genesi dei disturbi muscolo-scheletrici legati all uso del VDT Domanda fisica Stress biomeccanico Effetti Muscoloscheletrici VDT tecnology Office Fattori Individuali Sintomi Organizzazione del lavoro Stress Psicofisico Disabilità dr.ssa F. Gubian Udine
126 Disturbi Muscolo-scheletrici: affaticamento muscolare Derivano da infiammazione strutture tendinee degenerazione dischi intervertebrali dr.ssa F. Gubian Udine
127 Disturbi Muscolo-scheletrici: le principali cause! Posizioni di lavoro inadeguate Posizioni di lavoro fisse e prolungate Movimenti rapidi e ripetitivi delle mani La tensione emotiva incrementa la contrattilità isometrica dei muscoli provocando un effetto di morsa simile a quello indotto dal sovraccarico fisico dr.ssa F. Gubian Udine
128 Disturbi colonna vertebrale perché compaiono Il disco intervertebrale nelle posizioni fisse è mal nutrito ed invecchia precocemente. dr.ssa F. Gubian Udine
129 Disturbi Muscoloscheletrici Carichi Discali Valori di carico su una vertebra lombare in diverse posizioni del rachide: Soggetto seduto eretto kg Soggetto seduto flesso Kg 189 Soggetto in piedi Kg 115 dr.ssa F. Gubian Udine
130 Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali Carico lombare leggero ( kg). favorisce l ingresso di sostanze nutritive nel disco; Carico lombare moderato ( kg) favorisce l eliminazione delle scorie dal disco; Attenzione! Per una corretta nutrizione del disco è necessaria una alternanza di carichi attorno al valore di 80 Kg. Ciò può essere ottenuto con frequenti cambiamenti di posizione del corpo dr.ssa F. Gubian Udine
131 I Dolori Muscolari compaiono perché: CAUSE: Le contrazioni muscolari statiche: ad esempio digitare a braccia non appoggiate, causa un minore afflusso di sangue ai muscoli che diventano mal nutriti, si affaticano e diventano dolenti.. Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizioni Prevenzione: Digitando con gli avambracci appoggiati ed introducendo periodi di riposo muscolare si evita questo problema. dr.ssa F. Gubian Udine
132 I Disturbi alla Mano e Avambraccio compaiono perché: CAUSE: I movimenti ripetitivi rapidi e prolungati: possono determinare un sovraccarico o una compressione dei nervi e dei tendini della mano e dell avambraccio che possono infiammarsi (provocando dolore, impaccio ai movimenti formicolii alle dita). Questo tipo di disturbo è raro. dr.ssa F. Gubian Udine
133 La sindrome del tunnel carpale La compressione del nervo mediano all altezza del carpo determina la comparsa di disturbi sensitivi e motori. E stata segnalata una forte associazione tra esposizione a lavori ripetitivi (es. uso del mouse) e sviluppo di questa sindrome. dr.ssa F. Gubian Udine
134 Cause della Sindrome Tunnel carpale La patogenesi occupazionale sembra essere la causa più frequente per lo sviluppo della Sindrome del Tunnel Carpale. E' stata dimostrata un' associazione con i lavori ripetitivi, sia in presenza che in assenza di applicazione di forza elevata. dr.ssa F. Gubian Udine
135 Cause della Sindrome Tunnel carpale malattie sistemiche possono essere associate alla Sindrome del Tunnel Carpale (es. diabete mellito, artrite reumatoide, mixedema, amiloidosi), come pure situazioni fisiologiche (gravidanza, uso di contraccettivi orali, menopausa), traumi (pregresse fratture del polso con deformità articolari), artriti e artrosi deformanti. dr.ssa F. Gubian Udine
136 Sindrome Tunnel carpale Il rapporto medio di incidenza F:M è di 3,8:1. La decade più rappresentata per i entrambi i sessi è quella compresa fra 50 e 59 anni. L'incidenza della Sindrome del Tunnel Carpale (stc) è variabile a seconda dell'attività lavorativa svolta, fino a 60 casi ogni 100 lavoratori in particolari attività. in circa il 70% dei casi è bilaterale, con prevalenza della mano dominante. dr.ssa F. Gubian Udine
137 Diagnosi Sindrome Tunnel carpale Quando il paziente riferisce formicolio (parestesie) e/o dolore, spesso irradiato all'avambraccio, prevalentemente notturno o mattutino, la diagnosi di Sindrome del Tunnel Carpale è ritenuta la più probabile. Tuttavia è importante far effettuare la visita neurologica e l'esame EMG (elettromiografico). L'esame obiettivo neurologico valuta la forza, i riflessi osteotendinei, la sensibilità e può avvalersi di tests clinici. I più conosciuti sono il test di Tinel e di Phalen. dr.ssa F. Gubian Udine
138 Compressione del nervo ulnare ed infiammazione del nervo mediano dr.ssa F. Gubian Udine
139 Uso corretto delle attrezzature di lavoro dr.ssa F. Gubian Udine
140 Uso del mouse sbagliato Corretto dr.ssa F. Gubian Udine
141 Uso della tastiera Corretto sbagliato dr.ssa F. Gubian Udine
142 Disturbi muscoloscheletrici Norme Igieniche Al fine di prevenire i disturbi muscoloscheletrici è importante seguire anche al di fuori dell ambiente lavorativo corretti comportamenti e seguire norme igieniche. Evitare la vita sedentaria; Evitare posizioni viziate; Evitare l obesità e il fumo di sigaretta; Possibilmente praticare uno sport. dr.ssa F. Gubian Udine
143 Norme Igieniche: le posizioni corrette Se sono seduto e lavoro al VDT: Il sedile deve essere dotato di supporto lombare. I piedi devono essere comodamente appoggiati a terra o su un poggiapiedi. Le ginocchia devono formare un angolo di 90 I gomiti devono essere appoggiati sul tavolo ad angolo retto. dr.ssa F. Gubian Udine
144 Check list OSHA * per la prevenzione dei dolori muscolo scheletrici Condizioni di lavoro e postura Mantieni testa e collo in posizione dritta? si no Testa, collo e tronco sono allineati (non ci sono torsioni?) si no Il tronco è perpendicolare al pavimento? si no Le spalle e le braccia sono perpendicolari al pavimento? si no Avambracci, polsi e mani sono dritti e paralleli al pavimento? si no Mani e polsi sono allineati? si no Le cosce sono parallele al pavimento e le gambe sono perpendicolari ad esso? I piedi sono ben appoggiati a terra o su un apposito poggiapiedi? si no si no Il lavoro è organizzato in modo tale che il lavoro al VDT sia intervallato con altre attività o con opportune pause? dr.ssa F. Gubian Udine si no
145 Norme Igieniche Praticare possibilmente uno sport: sono da evitare gli sport che affaticano la schiena per esempio; - sollevamento pesi - motocross dr.ssa F. Gubian Udine
146 Disturbi legati allo stress: quando si manifesta! Lo stress lavorativo si determina quando le capacità di una persona non sono adeguate rispetto al tipo e al livello delle richieste lavorative. Il tipo di reazione ad una data situazione dipende anche dalla personalità del soggetto: lo stesso tipo di lavoro può risultare soddisfacente, monotono o complesso in personalità diverse. dr.ssa F. Gubian Udine
147 Disturbi legati allo stress: come si manifesta! Disturbi di tipo psicologico e psicosomatico: mal di testa tensione nervosa irritabilità stanchezza eccessiva insonnia digestione difficile ansia depressione dr.ssa F. Gubian Udine
148 Disturbi legati allo stress: le principali cause Rapporto conflittuale uomo-macchina Contenuto e complessità del lavoro Carico di lavoro Responsabilità Rapporto con colleghi o superiori Fattori ambientali dr.ssa F. Gubian Udine
149 Disturbi legati allo stress: le principali cause Rapporto conflittuale uomomacchina: si può verificare quando: - è la macchina a determinare i tempi e i processi di lavoro; - la macchina è difficile da usare; - la macchina può perdere i dati, ecc. Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione dr.ssa F. Gubian Udine
150 Disturbi legati allo stress: le principali cause Contenuto e complessità del lavoro: - Arido, monotono e ripetitivo: es. data entry - Troppo complesso: lavori di programmazione. Carico di lavoro: - Troppo elevato - Troppo scarso Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione dr.ssa F. Gubian Udine
151 Disturbi legati allo stress: le principali cause Responsabilità: - Troppo bassa rispetto alle capacità personali - Troppo alta rispetto alle capacità personali Rapporti con colleghi o superiori - Assenti - Conflittuali Immagini tratte da VDT lavoro e salute EPM edizione dr.ssa F. Gubian Udine
152 Disturbi legati allo stress: le principali cause Fattori ambientali: - Rumore (es. stampanti, telefoni, ecc.) Rumore presente negli ambienti di lavoro Suoneria telefonica 75 dba Fotocopiatrice, voce parlata 50 dba Conversazione telefonica 40 dba Stampante laser, 30 dba ventola raffreddamento computer dr.ssa F. Gubian Udine
153 Prevenzione disturbi da affaticamento mentale durante il lavoro al VDT Effettuare una specifica formazione per l'uso dei programmi e delle procedure informatiche; disporre di tempo sufficiente per acquisire le necessarie competenze ed abilità; rispettare la corretta distribuzione delle pause; utilizzare software per il quale si è avuta l'informazione necessaria, ovvero facile da usare; in caso di anomalie del software e delle attrezzature, è bene che l'operatore sappia di poter disporre di un referente per la soluzione del problema. conoscenza del contesto in cui si colloca il risultato del lavoro al videoterminale, è un elemento utile per l attenuazione dell affaticamento mentale. dr.ssa F. Gubian Udine
154 Disturbi Dermatologici Le cause: - Campo elettrico statico del video che veicola particelle di polvere verso l operatore; - Predisposizione individuale (soggetti atopici) - Inquinamento indor; - Scarsa umidità dell aria ambientale (umidità 30%) I disturbi segnalati: - dermatiti facciali (quali rosacea e dermatiti rosaceiformi) in particolare al volto. dr.ssa F. Gubian Udine
155 Conclusione Molti disturbi correlati all uso del VDT possono essere evitati con: Corretta progettazione dei luoghi di lavoro; Seguire posture corrette; Introdurre le pause previste Correzione dei difetti visivi Informazione e formazione, addestramento dr.ssa F. Gubian Udine
156 Bibliografia Il Medico Competente e gli Addetti ai Videoterminali edizione aggiornata al febbraio 2010 ISBN Stampato dalla Tipolitografia INAIL - Milano - marzo 2010 G. Taino, M. Ferrari, I.J. Mestad, F. Fabris, M. Imbriani Astenopia e lavoro al videoterminale: studio di una popolazione di 191 lavoratori esposti al rischio mediante somministrazione di questionario anamnestico mirato e valutazione oftalmologica ; G Ital Med Lav Erg 2006; 28:4, PI-ME, Pavia Il lavoro al videoterminale Stampato dalla Tipolitografia INAIL Milano Edizione Collana per la Prevenzione sicurezza sul lavoro Supplemento ordinario alla Gazzetta Uffi ciale n. 180 del 5 agosto Serie generale DECRETO LEGISLATIVO 3 agosto 2009, n Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro dr.ssa F. Gubian Udine
157 Conclusioni Ci auguriamo che l evoluzione non sia questa dr.ssa F. Gubian Udine
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