Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite. Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica. Esempio di analisi: il settore dell alluminio
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- Carolina Tedesco
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1 WE/ - P1 1 WE/ - P2 Introduzione La produzione Le curve di costo La concorrenza perfetta Il monopolio Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica Esempio di analisi: il settore dell alluminio 2 1
2 WE/ - P3 Value Partners è la più grande società di consulenza strategica di origine italiana Nata nel 1993 dall iniziativa di 15 consulenti che volevano realizzare un progetto: - - Creare valore per le aziende clienti Sviluppare soluzioni originali, per creare e sfruttare discontinuità Value Partners è cresciuta costantemente ed è diventata un gruppo, integrando la capacità di sviluppare una visione strategica con quella di rispondere a problemi complessi di change management e di innovazione tecnologica 3 WE/ - P4 Numero di professional e support staff early growth rate above 30% VP Tech VP Web Value Partners razil 40 Value Partners Italy gennaio dicembre dicembre dicembre dicembre 2003F Management Consulting VP Finance VP Ventures 4 2
3 WE/ - P , Percento del fatturato di Gruppo Gestione dei processi funzionali (R&D, produzione, distribuzione, marketing, finanza,...) Strategie di portafoglio 12% 11% 26% Organizzazione e gestione del cambiamento Riprogettazione dei processi critici (logistica integrata, sviluppo prodotti, commerciale,...) 14% Strategia IT 15% 22% Strategie di business (prodotti, mercati, canali,...) 5 WE/ - P , Percento del fatturato di Gruppo, Numero di clienti* ( ) Numero di clienti serviti nel periodo ltri settori industriali e di servizio (22) 10% Trasporti e logistica (6) Energia e utilities (4) 7% 3% 38% Telecom, media ed editoria (21) Immobiliare e infrastrutture (8) 8% Largo consumo e retail (8) 11% Istituzioni finanziarie (19) 11% 12% uto e componenti (5) * Sono considerate singole grandi ziende all interno di grandi Gruppi; nel caso di Gruppi multibusiness, sono considerate singole ziende per settore di attività 6 3
4 WE/ - P7 Paesi in cui abbiamo lavorato - Il 35% del nostro fatturato è generato da progetti realizzati all estero Svezia Finlandia Federazione Russa - I nostri professionisti hanno 20 nazionalità diverse Gran retagna Olanda Polonia elgio Germania Rep. Ceca Slovacchia Francia Svizzera ustria Ungheria Spagna Italia Turchia Grecia US Giappone Messico Cuba Venezuela Nigeria Egitto olivia rasile Perù rgentina Cile Congo ustralia 7 WE/ - P8 Consulenza strategica Strategia di portafoglio e di business Organizzazione e gestione del cambiamento Riprogettazione di processi e funzioni critici Consulenza IT a supporto del business IT consulting su piattaforma web Solution concept Rapid prototyping and development Sviluppo di soluzioni avanzate per la sicurezza IT Strategie IT System Integration Soluzioni d impresa Finanza straordinaria Merger & cquisitions Mercato dei Capitali Investor relations Investimenti nell innovazione nalisi delle opportunità di investimento Valorizzazione Disinvestimento 8 4
5 Il corso ha come obiettivo l analisi dell evoluzione delle strategie aziendali negli ultimi 50 anni, fornendo una panoramica essenziale, ma non esaustiva delle basi dell analisi competitiva attuale WE/ - P9 LE SI DELL STRTEGI IL MRKETING STRTEGICO STRTEGI E TECNOLOGI WHT S NEXT? - Strategie interne (funzione di produzione, ottimizzazione dei costi) - Strategie esterne (concorrenza perfetta, monopolio, mercati contendibili, barriere all entrata) - Equilibri di mercato (Cournot, ertrand, Stakelberg, Chamberlin,..) - Schema di Porter - Differenziazione dell offerta - Value chain analisys - SWOT nalisys - Gestione del portafoglio prodotti - Impatto della strategia sull organizzazione - L evoluzione della Net Economy - Elementi costitutivi della Networked Company - Modelli di business emergenti: 2, 2C, 22C E-CRM, eprocurement, E-PR, eproduct Development) - Gestione dei progetti di E-business nni La strategia moderna poggia le proprie basi negli studi dell economia classica, del marketing strategico e delle frontiere offerte dalle nuove tecnologie 9 WE/ - P10 Introduzione La produzione Le curve di costo La concorrenza perfetta Il monopolio Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica Esempio di analisi: il settore dell alluminio 10 5
6 Le strategie aziendali degli anni sono focalizzate sull ottimizzazione interna del sistema produttivo, complice anche un mercato in forte espansione e con poche pretese WE/ - P11 partire dall analisi di Processo produttivo: dai fattori di produzione ai prodotti finiti Curve di costo di breve e di lungo periodo È possibile determinare Il dimensionamento ottimo minimo della struttura produttiva Il livello di produzione del sistema che massimizzi i profitti d impresa L esempio di successi a cui si ispira l economia della produzione è la struttura organizzativa del modello T (Henry Ford) 11 Il processo produttivo trasforma i fattori produttivi (materie prime, macchine, ore di lavoro umano, progettazione input) in risultati (prodotti vendibili sul mercato, beni intermedi, inquinamento output). WE/ - P12 Sia l insieme degli output e y un suo generico elemento costituito dal vettore ordinato di tutti gli output output input Sia X l insieme degli input e x un suo generico elemento costituito dal vettore ordinato di tutti gli input { y, y } y y,...,, 1 2 y m { x, x } x X x,...,, 1 2 x n Definiamo processo produttivo la relazione tra input ed output, ossia una corrispondenza tra gli elementi di X e quelli di : X con x y X 12 6
7 Se la corrispondenza che determina il processo produttivo gode delle proprietà di efficienza, è possibile definire una funzione di produzione continua, monotona e concava WE/ - P13! "# $ Proprietà Ipotesi: Conseguenze La Funzione di Produzione (FdP) misura il massimo livello di output che può essere ottenuto da un dato ammontare di input Esiste un livello oltre il quale non si può produrre più output con lo stesso ammontare di input output frontiera dell insieme di produzione insieme di produzione input L obiettivo è dimostrare l esistenza di una dimensione ottima minima ragionamento alla base delle considerazioni strategiche Proprietà della funzione di produzione Continuità Monotonicità Concavità È possibile variare infinitesimamente l output variando infinitesimanente l input Incrementando uno o più input l output deve restare costante o aumentare Incrementando anche un solo input, l output cresce, ma ad un ritmo progressivamente decrescente 13 La FdP di riferimento presenta un solo output e due input: il lavoro ed i servizi da capitale (considerati costanti nel breve periodo) WE/ - P14 # Ci concentreremo su funzioni di produzione con un solo output e due input: Lavoro e Servizi da Capitale Lavoro Servizi da Capitale ( L, K ) con ( L K ) X f, Operiamo una seconda semplificazione temporale : reve Periodo Nel breve periodo si suppone costante lo stock di capitale. Esso viene infatti immobilizzato nei vari investimenti strategici dell impresa: ( L K ) F( L) f, Lungo Periodo Nel lungo periodo lo stock di capitale non può più essere considerato costante. La quantità di produzione diviene una funzione in due variabili: f 2 ( L, K ) f : R R 14 7
8 L andamento caratteristico della FdP è rappresentabile tramite una curva monotona crescente, limitata, passante per l origine, concava nel primo tratto e convessa nel secondo WE/ - P15 # % Capacità limite del sistema / Impianto max vviamento dell impianto ( 0 ) 0 Non lavorando non si produce Punto di Flesso Zona a rendimenti marginali crescenti umentando il lavoro di una quantità x, l output aumenta di una quantità y con: y > x Zona a rendimenti marginali decrescenti umentando il lavoro di una quantità x, l output aumenta di una quantità y con: y < x L 15 Il rapporto fra la produttività marginale e la produttività media definisce l elasticità della funzione di produzione in un punto L 0 WE/ - P16 % # Produttività Media in L 0 Data una funzione di Produzione β ( L ) L 0 0 f atn(α) ( L) definiamo: Produttività Marginale in L 0 α ( L 0 ) (L 0 ) L 0 L atn(β) Elasticità della FdP α η L β Se η L > 1 la produttività media aumenta: il contributo produttivo di ogni lavoratore aggiuntivo (produttività marginale) supera quello dei lavoratori preesistenti (produttività media) Se η L < 1 la produttività media diminuisce La produttività media è massima quando η L
9 La produttività media risulta massima nel punto L 0 che rende unitaria l elasticità della funzione di produzione WE/ - P17 & Massimizzando la produttività media ( L) max L L ( L) d dl L L 2 ( L) 0 d dl ( L) ( L) L 3 ( L ) ( L ) L ( L ) ( L ) ( L ) L Lo studio della FdP di lungo periodo prevede l analisi delle curve di livello, Isoquanti di produzione WE/ - P18 # Nel lungo periodo i servizi da capitale non sono più costanti. La FdP diventa una superficie nello spazio le cui curve di livello ( K, L ) cost f sono dette Isoquanti di produzione K l k In termini pratici, nel lungo periodo, è possibile dotarsi di più impianti, acquistare asset aziendali, variando parallelamente il livello di lavoro L 18 9
10 La pendenza di un isoquanto è definita dal saggio marginale di sostituzione tecnica, che indica di quanto occorre aumentare (diminuire) l impiego di un fattore se si vuole diminuire (aumentare) l impiego dell altro fattore WE/ - P19 "&'($ K Il MTRS è pari al rapporto tra le produttività marginali dei due input. MTRS L K K ngolo α L L 19 La forma degli isoquanti determina il grado di sostituibilità tra i fattori WE/ - P20! K Se il MTRS non cambia lungo l isoquanto abbiamo la massima sostituibilità (fattori perfettamente sostituibili). Se il MTRS varia tra valori estremi (tra 0 e ) allora abbiamo la minima sostituibilità (fattori perfettamente complementari): il processo produttivo richiede un rapporto fisso tra i due fattori. perfettamente complementari grado intermedio di sostituibilità perfettamente sostituibili L 20 10
11 Dalla mappa degli isoquanti di produzione è possibile determinare i rendimenti di scala dell intero sistema WE/ - P21 ( Si ipotizzi che aumentando l impiego di tutti i fattori produttivi di un fattore di proporzionalità λ la produzione aumenti proporzionalmente di µ. Si avranno: Rendimenti di scala decrescenti (es. impianto produttivo lineare ) Rendimenti di scala costanti Rendimenti di scala crescenti µ < λ µ λ µ > λ (es. impianto per lo stoccaggio di materiali chimici) Isoquanti Omotetici K 2λK λk K L λl 2λL 2µ µ L Gli Isoquanti Omotetici incrociano i raggi dall origine sempre con la stessa pendenza 21 WE/ - P22 ) Si abbia un azienda con funzione di produzione di Cobb-Douglas L α K β Si calcoli: La produttività marginale del lavoro La produttività media del lavoro L elasticità della produzione rispetto al lavoro La produttività marginale del capitale Il saggio marginale di sostituzione tecnica Si determini inoltre la forma degli isoquanti al variare di α e β e si traggano le debite conclusioni gestionali sui rendimenti di scala di tale FdP 22 11
12 WE/ - P23 Introduzione La produzione Le curve di costo La concorrenza perfetta Il monopolio Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica Esempio di analisi: il settore dell alluminio 23 Per analizzare il funzionamento di un impresa occorre porre attenzione alle strutture gerarchiche, chiarire qual è l obiettivo d impresa e definire il contesto istituzionale, ovvero le forme di mercato WE/ - P24 * Gerarchia Obiettivi Forme di mercato Gerarchicamente esiste un problema di incentivi: Fra proprietario dei capitali e manager (valorizzazione dei capitali col minor rischio contro accrescimento del proprio potere di mercato) Fra manager e intermediari creditizi (capitale a prestito per imprese rischiose contro garanzia di restituzione dei prestiti) Fra manager e lavoratori (massimo impegno con minima retribuzione contro garanzia occupazionale con minimo sforzo). ssumeremo che sia la massimizzazione dei profitti correnti Sebbene: Ignori la dimensione intertemporale L impresa operi in un contesto incerto (non sa se venderà il proprio prodotto, non sa a che prezzo lo venderà, non sa se troverà gli input necessari, né a quale prezzo li pagherà) Concorrenza perfetta nei mercati di beni e fattori: l impresa è price-taker e non ha limiti di produzione, pertanto fissa gli input e, di conseguenza, l output Concorrenza imperfetta nei fattori e perfetta nei beni: l impresa subisce il salario fissato dai sindacati o il costo del capitale fissato dalle banche, per cui sceglie la combinazione di input meno costosa e quindi l output Concorrenza perfetta nei fattori e imperfetta nei beni: l impresa sa che il prezzo di vendita è collegato alle quantità vendute per cui sceglie la combinazione di input meno costosa, e poi fissa il prezzo di vendita oppure la quantità Obiettivo dell analisi è la minimizzazione dei costi di produzione 24 12
13 Lo studio della minimizzazione dei costi di produzione può essere condotto in due scenari differenti: nel breve e nel lungo periodo WE/ - P25 reve periodo Se vi è un solo fattore variabile, il lavoro, non vi è una reale scelta tra combinazioni alternative Lungo periodo L impresa deve scegliere la combinazione dei fattori che corrisponda al costo di produzione minimo per unità di prodotto La quantità di fattore domandato ed i costi di produzione dipendono dall output che si vuole effettuare Data la mappa degli isoquanti, occorre individuare un punto su ciascun isoquanto, associato al minor costo Nella realtà vediamo che esiste anche una scelta ottima fra isoquanti, ad esempio legata al numero di persone qualificate presenti in una determinata area, lo spazio edificabile, ecc 25 Nel breve periodo la funzione di costo risulta la somma di costi fissi (i servizi da capitale) e costi variabili (il lavoro) WE/ - P26 # Sia w il salario per unità di lavoro ed r il costo d uso dei servizi del capitale, definiamo la funzione di costo: C Costi variabili VC con la produzione L f ( ) w L + r K Costi fissi FC (nel breve periodo k è costante) Costo medio per unità di prodotto (TC) Costo medio fisso per unità di prodotto (FC) Costo medio variabile per unità di prodotto (VC) Costo marginale in 0 (MC) TC w L + r K FC r K VC w L ( ) dc d w * 0 L0 ( ) * Vero perché (L) risulta monotona, derivabile e ( L ) L D 26 13
14 I costi medi totali (TC) e variabili (VC) per unità di prodotto sono minimi quando uguagliano i costi marginali WE/ - P27 & +'+ TC min TC min ( ) VC min VC min ( ) dtc d ( ) dtc MC d TC 2 ( ) ( ) TC( ) 0 TC ( ) dvc d dvc MC d ( ) VC 2 ( ) VC( ) 0 VC 27 Ipotizzando i costi variabili con rendimenti prima decrescenti e quindi crescenti si possono tracciare qualitativamente gli andamenti delle curve di costo di breve periodo WE/ - P28 + C TC FC + VC VC C dc, d Costo medio variabile (VC) Costo medio fisso (FC) Costo marginale (MC) Costo medio totale (TC) FC 28 14
15 Nel lungo periodo la strategia interna d impresa impone la scelta della combinazione dei fattori che minimizzi il costo di produzione per unità di prodotto WE/ - P29 # Nel lungo periodo la strategia aziendale può fare leva su due fattori: lavoro e servizi da capitale C f, Costo unitario del lavoro ( L K ) w L + r K Costo unitario dei servizi da capitale Definiamo Curva di Isocosto la retta determinabile lasciando il costo totale costante C w L + r K cost Il raggiungimento dell obiettivo strategico richiede, a parità di costi, la scelta del livello di produzione più alto, ovvero la determinazione del livello di costo più basso compatibile con dato livello di produzione 29 La combinazione ottima è definita dalle coordinate del punto di tangenza () fra retta di isocosto e l isoquanto di produzione WE/ - P30 & Definito il budget di costi si determina la combinazione dei fattori K e L che massimizzano la FdP dell impresa C max f K, L C ( K, L) ( K, L) - cost 0 f ( K, L) λ C( K, L) ( K, L) cost 0 f w f r L K w r Rette di isocosto Isoquanti di produzione Il prodotto aggiuntivo che si ottiene spendendo un euro in più nel fattore capitale deve essere uguale al prodotto aggiuntivo che si ottiene spendendo lo stesso euro nel fattore lavoro 30 15
16 L aumento del prezzo di un fattore ne determina una riduzione dell impiego (sotto l ipotesi mantenuta di lasciare inalterato il livello di output) WE/ - P31! K Se aumenta il costo del lavoro e/o si riduce il costo d uso del capitale r < r w > w il lavoro diventa relativamente più costoso del capitale e l impresa riallinea le scelte strategiche ( ) Il fattore lavoro viene così parzialmente sostituito dal fattore capitale w r w r L 31 Facendo variare le esigenze di produzione dell impresa, si individua la sequenza delle combinazioni di lavoro - capitale ottime per il sistema individuando il sentiero di espansione della produzione WE/ - P32 K Sentiero di Espansione Se gli isoquanti sono omotetici (ovvero la funzione di produzione è omogenea di grado 1 e quindi presenta rendimenti di scala costanti), allora il sentiero di espansione sarà dato da una retta L 32 16
17 Confrontando le strategie aziendali su differente scala temporale si può concludere che la curva di costi di lungo periodo risulta essere l inviluppo di quella di breve WE/ - P33 (! * (K*) nello stato (*, w, r) K K * f (, w, r ) Dato valore ottimo di capitale In corrispondenza di * la scelta dei fattori nel breve periodo coincide con quella ottima del lungo periodo Se * lo stock di capitale è inappropriato, e quindi l impresa sopporta dei costi aggiuntivi dovuti alla impossibilità di aggiustare ottimamente il fattore K C C 1 P C 3 P C LP MC 1 P MC 2 P C 2 P MC 3 P MC LP In corrispondenza dei punti di tangenza i costi marginali di breve e lungo periodo devono coincidere 33 L espansione della capacità produttiva nel breve periodo tende, invece, a disottimizzare la configurazione del sistema non potendo modificare il capitale K WE/ - P34 K Sentiero di espansione di lungo periodo Per passare dal primo al secondo isoquanto nel lungo periodo l impresa adegua sia L che K passando dal punto al punto Nel breve periodo può modificare solo L e quindi è costretta a passare dal punto al punto C (condizione non ottimale per il sistema) K C Sentiero di espansione di breve periodo L 34 17
18 WE/ - P35 Rispondere alle seguenti domande: Quale delle seguenti affermazioni è vera: I costi medi totali sono sempre maggiori o uguali ai costi medi variabili I costi medi fissi non aumentano mai all aumentare dell output Un impresa produce la medesima quantità di output con due impianti diversi. Se il costo marginale relativo al primo impianto è superiore a quello relativo al secondo, come può l impresa ridurre i costi mantenendo invariata la quantità prodotta? Nel lungo periodo l impresa opera sempre in corrispondenza del livello minimo di costi medi che devono essere sostenuti per produrre una data quantità di output utilizzando la dimensione d impianto ottima. Vero o Falso? 35 WE/ - P36 Si abbia un azienda con funzione di produzione di Cobb-Douglas L α K β Supponendo di essere nel breve periodo si calcoli: La domanda condizionata di lavoro La funzione di costo minimo Si calcolino TC, VC, FC, MC Si faccia un grafico qualitativo delle precedenti funzioni 36 18
19 WE/ - P37, Si abbia un azienda con funzione di produzione di Cobb-Douglas L α K β Supponendo di essere nel lungo periodo: Impostare il problema di ottimizzazione dei costi Determinare il valore di, L, K e C nel punto di ottimo Calcolare TC e MC Trarre le adeguate considerazioni sui redimenti di scala 37 WE/ - P38 Introduzione La produzione Le curve di costo La concorrenza perfetta Il monopolio Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica Esempio di analisi: il settore dell alluminio 38 19
20 L interfacciarsi con un mercato a domanda limitata impone alle imprese di affiancare all ottimizzazione dei processi le scelte strategiche esterne WE/ - P39 - L impostazione dello sviluppo strategico su elementi esecutivamente INTERNI si riconduce ad un problema di ottimizzazione più o meno complesso Le aziende si interfacciano invece con mercati di prodotti e fattori a domanda limitata, per cui, l obiettivo di generazione di profitto, impone di: Competere Esternamente su prezzi, quantità e caratteristiche dei prodotti / servizi Ottimizzare Internamente i processi La quantificazione del profitto è la misura del successo di una azienda 39 Esistono tre approcci distinti che giustificano l obiettivo di massimizzare il profitto WE/ - P40./!0 pproccio evoluzionista pproccio marxiano pproccio istituzionalista Perché chi si comporta secondo questo canone ha maggiori possibilità di sopravvivenza (gli azionisti investono più volentieri, le banche li considerano più affidabili, hanno maggiori risorse provenienti dall autofinanziamento) Perché il capitalismo si descrive proprio come valorizzazione del capitale attraverso lo sfruttamento del lavoro umano sottomesso alla proprietà privata delle macchine, ed il profitto è la misura dell efficienza di tale processo Perché in molti casi gli azionisti remunerano il manager attraverso la compartecipazione agli utili come forma di incentivo, ed il profitto diventa l obiettivo di un management efficiente 40 20
21 Le ipotesi di partenza per lo studio sono quattro WE/ - P41! Omogeneità del prodotto Price- Taking Perfetta mobilità di beni e fattori Perfetta informazione Tutte le imprese producono lo stesso prodotto, ossia fronteggiano la stessa massa di consumatori (assenza di differenziazione) Ogni impresa ritiene di essere troppo piccola per influenzare i prezzi, tutte si comporteranno esclusivamente in risposta ai segnali di prezzo (assenza di monopolio) Esistono delle opportunità da sfruttare: imprese, fattori produttivi e/o consumatori si muoveranno per approfittarne (assenza di barriere alla migrazione) Per poter approfittare delle combinazioni (di consumo o di produzione) più convenienti, occorre esserne informati (assenza di asimmetria dell informazione) 41 Si consideri il caso di un azienda che si interfaccia con mercati di prodotto e fattori in concorrenza perfetta e si suddivida l analisi in breve e lungo periodo WE/ - P42 &!! L impresa opera in mercati concorrenziali sia sul mercato dei fattori che su quello dei prodotti L impresa è price taker in entrambi i mercati (Ritiene di non poter modificare i prezzi con i propri comportamenti in quanto la sua dimensione è trascurabile rispetto all intero mercato) Questo significa che essa si limita a ricevere dal mercato dei segnali di scarsità relativa dei prodotti, e agisce di conseguenza Continuiamo a suddividere l analisi in breve e lungo periodo 42 21
22 L obiettivo di una azienda che operi in concorrenza perfetta è quello di produrre una quantità di prodotto tale da potersi posizionare nel punto del grafico sottostante WE/ - P43 1 Costi totali Ricavi prezzo * quantità Si consideri: Il ricavo marginale dalla vendita di un prodotto è costante Il costo marginale di produzione dipendente dalla tecnologia di produzione e dal costo di acquisto del fattore produttivo Per massimizzare i profitti risulta: Quantità ricavo marginale costo marginale Quantità Profitti / Perdite Ricavi - Costi max ( p C( )) dc p d MC 43 In termini di curve di costo, questo equivale a scegliere le quantità associate ad ogni prezzo lungo la curva dei costi marginali WE/ - P44 23 p L impresa fa profitti positivi quando il prezzo supera il punto Tuttavia conviene produrre anche quando il prezzo è fra e : Copertura di una parte dei costi fissi, in cui incorrerebbe comunque anche non producendo C VC MC Ricavi 44 22
23 Dall analisi precedente si ottiene la curva di offerta di impresa nel breve periodo e, per somma, quella dell industria WE/ - P45! p Offerta nel breve periodo VC C MC La curva di offerta dell impresa nel breve periodo è inclinata positivamente se i costi marginali sono crescenti, ovvero la produttività marginale dell unico fattore variabile è decrescente Condizione di chiusura La curva di offerta dell industria si ottiene sommando le curve di offerta delle singole imprese presenti sul mercato p Impresa 1 Impresa 1 + Impresa 2 Impresa 1 + Impresa 2 + Impresa 3 Impresa 1 + Impresa 2 + Impresa 3 + Impresa 4 L inclinazione della curva di offerta dell industria sarà pari a 1/n l inclinazione di quella della singola impresa 45 Il prezzo di equilibrio viene determinato dall intersezione della domanda e dell offerta di mercato WE/ - P46 Prezzo Prezzo di equilibrio Offerta dell industria Sotto ipotesi di concorrenza perfetta il prezzo di equilibrio appare come un dato sia alle imprese che ai consumatori (price taking) Domanda di tutti i consumatori Quantità Determinato il prezzo sul mercato, dato l elevato numero di competitors, l impresa: Riterrà di fronteggiare una domanda infinitamente elastica (orizzontale) per la produzione Deciderà di produrre la quantità che rende il costo marginale uguale al prezzo 46 23
24 Riportando nella curva dei costi il prezzo di equilibrio dell impresa è possibile quantificare l utile dell azienda WE/ - P47! 0 p Equilibrio di mercato p Equilibrio di impresa MC Profitto Unitario p 2 Profitti TC p 1 Perdite Se il prezzo di mercato è p 2, l impresa nel breve periodo fa profitti. Se invece il prezzo che si afferma è p 1, l impresa fa perdite 1 2 Utile Margine Volume Utile ( MC TC) Entrambe le situazioni sono non mantenibili nel lungo periodo: La prima induce una uscita dal mercato La seconda attira imprese concorrenti 47 L impresa trae beneficio dal produrre, ed essa produce ogniqualvolta il prezzo eccede il costo medio variabile, chiamiamo tale beneficio Surplus del Produttore WE/ - P48 I consumatori preferiscono consumare di più a prezzi inferiori, mentre le imprese preferiscono vendere di più a prezzi superiori L utilità dei consumatori è funzione decrescente dei prezzi Il profitto dell impresa è crescente con il prezzo di vendita dei beni Il beneficio di produrre si traduce in Surplus dell zienda Surplus zienda ( p - VC) ( Ricavi VC FC) + FC Profitti + FC Un azienda produce se MC > VC Il surplus andrà: ripagare una parte dei costi fissi generare profitto 48 24
25 In prima approssimazione il surplus del produttore può essere considerato pari all area del triangolo che sovrasta la curva di offerta WE/ - P49 Prezzo MC Profitto Unitario Prezzo di mercato Surplus del produttore Per la singola impresa, che uguaglia il prezzo a MC, il surplus è dato dalla differenza tra MC e VC moltiplicata per le quantità prodotte VC * 0 ( ) MC d Volume di vendita (*) Quantità 49 Lo scambio di mercato è dunque apportatore di benefici sia per i consumatori che per i produttori WE/ - P50 I consumatori ottengono quantità positive del bene ad un prezzo inferiore ai loro prezzi di riserva Prezzo Surplus del consumatore Offerta Surplus del produttore Domanda Le imprese producono quantità del bene ad un prezzo superiore al costo minimo di produzione Quantità 50 25
26 Nei mercati concorrenziali, la concorrenza tra imprese e/o tra consumatori spinge la produzione e lo scambio fino all equilibrio fra utilità, ricavo e costo marginali WE/ - P51 I consumatori consumeranno i beni fino al punto in cui l utilità marginale eccede il prezzo di acquisto Le imprese produrranno fino al punto in cui il prezzo di vendita eccede il costo di produzione Utilità Marginale Ricavo Marginale Costo Marginale Finché il costo marginale è inferiore alla utilità marginale, le imprese vorranno servire i consumatori Il prezzo convoglia informazioni sul come orientare la produzione 51 Nel lungo periodo l impresa può modificare lo stock di capitale e di conseguenza decidere di disinvestire totalmente (uscita dal mercato) oppure creare da zero nuova capacità produttiva (ingresso nel mercato) WE/ - P52 + Dato che: La presenza di extra-profitti regola l ingresso e l uscita di un impresa dal mercato L obiettivo aziendale di uguagliare pmc È possibile affermare che: Le imprese entrano nel mercato se: MC > C p > C Mercato stabile se: p MC C Le imprese escono dal mercato se: MC < C p < C 52 26
27 In un mercato stabile nel lungo periodo le imprese fanno profitti nulli WE/ - P53! Detto π il profitto si ha: ( ) π p C p C ( ) C p ( p C) 0 Finché π>0 entrano nuove imprese, la curva di offerta d industria si sposta verso destra e il prezzo di mercato si abbassa. Quando π<0 escono vecchie imprese, la curva di offerta d industria si sposta verso sinistra, la produzione si contrae ed il prezzo di mercato si alza. Nel lungo periodo vi è un unico prezzo sostenibile, dato dal costo medio minimo 53 Rilassando i vincoli di capitale, le n imprese presenti sul mercato potranno scegliere la dimensione ottimale per minimizzare i costi, soddisfacendo ciascuna 1/n della domanda totale WE/ - P54 Equilibrio di mercato Equilibrio di impresa Prezzo Costi SC SMC LC p LMC Data la domanda di mercato del prodotto, si determina il numero di imprese presenti Quantità Se tutte le imprese hanno accesso alla medesima produzione, vorranno produrre le medesime quantità Quantità 54 27
28 WE/ - P55 1 Nel lungo periodo la curva di offerta è orizzontale in coincidenza con il punto di minimo della curva di costi fissi Variazioni della domanda producono variazioni nel numero delle imprese presenti e non nelle quantità prodotte dalla singola impresa Ciò rimane valido se non variano i prezzi dei fattori produttivi Se la funzione di produzione presenta rendimenti costanti di scala, la curva di costo medio è costante, e quindi il suo punto di minimo è indeterminato Non è possibile individuare né il numero esatto di imprese né la quantità prodotta da ogni singola impresa, ma questo è valido solo in teoria 55 WE/ - P56 4 Un azienda che opera in un mercato concorrenziale presenta le seguenti curve di costo di breve e di lungo periodo: C P w 1 α K α β + r K C LP 1 α + β w α α + β r β α + β α β β α + β β + α α α + β Si determini: La curva di offerta di breve periodo La curva di offerta di lungo periodo Sapendo inoltre che l impresa ha una FdP di Cobb-Douglas* determinare: * L elasticità della curva di offerta (rapporto tra la variazione percentuale della quantità offerta al variare del prezzo) nel breve e nel lungo periodo L α K β 56 28
29 WE/ - P57 5 Si analizzi un settore in cui operano m imprese in concorrenza perfetta, caratterizzate dalle seguenti funzioni di costo minimo reve periodo Lungo periodo C P 2 α + β + γ + δ 3 C LP 2 β + γ + δ 3 Data la domanda di mercato p σ τ Si determini nel breve e nel lungo periodo: La curva di offerta di impresa La curva di offerta di industria (approssimando ove necessario la curva di offerta al primo ordine) Il prezzo di equilibrio di mercato Il numero di imprese a regime (nel lungo periodo) 57 WE/ - P58 Introduzione La produzione Le curve di costo La concorrenza perfetta Il monopolio Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica Esempio di analisi: il settore dell alluminio 58 29
30 Il monopolio è una forma di mercato in cui dal lato dell offerta è presente un unica impresa price maker, che si confronterà con una domanda di elasticità finita WE/ - P59. Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un prodotto per il quale non esistono stretti sostituti Caratteristiche No price-taking: Elasticità finita della domanda Descrizione L unico produttore è cosciente del fatto che quantità maggiori possono essere vendute solo abbassando il prezzo In concorrenza perfetta: una strategia che comporti un aumento del prezzo al di sopra di quello dei concorrenti azzera la domanda, viceversa una riduzione al di sotto della concorrenza attira tutta la domanda di mercato In assenza di concorrenza:una variazione del prezzo fa variare la quantità domandata di una quantità finita Il monopolista analizzerà la curva dei ricavi per determinare la strategia che massimizzi i profitti 59 In un mercato monopolistico i ricavi marginali sono funzione del prezzo di vendita e dell elasticità della domanda alle quantità vendute WE/ - P60 Dato il ricavo al variare dei volumi di vendita R p ( ) Il ricavo marginale è la somma fra: L aumento dei ricavi dovuto alle nuove vendite (p) La perdita di fatturato dovuta al fatto che la produzione è ora offerta ad un prezzo inferiore MR dr d p + p 1 p 1 p ( ) p 1+ p ( ) ( p) p 1 p 1 0 η p η p è l elasticità della domanda alle quantità vendute η p >0 Ogni unità venduta apporta al fatturato dell impresa un beneficio inferiore al prezzo di vendita pre-esistente Se p è lineare, MR è massimo se η p
31 WE/ - P61 Data una dipendenza lineare della domanda rispetto al prezzo α β p p α 1 β β R η p MR α 1 p 2 β β d dp dr d p α... 1 α 2... β β I ricavi hanno forma parabolica Se 0 Se Se MR η + α η 1 2 p α η 0 0 p p α 2 61 WE/ - P62 "$ Prezzo (p) α β α 2 MR β β Ricavo marginale p α 1 β β Domanda Ricavi / Elasticità della domanda 1 α 2 α η p 1 Elasticità della domanda α 1 R 2 β β Quantità () Ricavi Quantità () 62 31
32 nche in un mercato monopolistico l impresa produrrà fino al punto in cui il costo marginale di una unità aggiuntiva è inferiore o uguale al ricavo marginale che quella stessa unità arreca all impresa WE/ - P63 L impresa sceglierà la quantità di produzione che soddisfa la condizione di uguaglianza tra ricavo e costo marginale. Il prezzo sarà determinato dalla domanda Oppure L impresa fissa il prezzo aumentando il costo marginale di un margine di ricarico. La quantità da produrre verrà determinata dalla domanda Prezzo Profitti Profitti (Ricavi - C) MC C MR p 1 1 MC η p η p p MC η p 1 MR Domanda Ricavi Margine di ricarico, Mark-Up (>1) Quantità 63 Il monopolio puro comporta una perdita di efficienza, poiché l utilità marginale dei consumatori eccede i costi marginali di produzione WE/ - P64! Prezzo Equilibrio monopolistico di lungo periodo Equilibrio concorrenziale di lungo periodo I consumatori hanno una perdita di surplus pari alle aree +, mentre l impresa ottiene un aumento di profitti pari all area LC LMC * Il triangolo rappresenta una perdita netta di efficienza causata dal monopolio MR Domanda Quantità * Per semplicità si è presa in considerazione una LC orizzontale 64 32
33 l fine di ridurre l inefficienza del monopolio l impresa può adottare politiche di prezzo a seconda dei clienti che ha di fronte. Esistono tre forme di discriminazione WE/ - P65. *! Discriminazione del primo tipo Discriminazione del secondo tipo Discriminazione del terzo tipo Ogni unità viene venduta ad un prezzo diverso, equivalente al prezzo di riserva del consumatore. (Es. tariffe personalizzate per assicurazioni o cellulari) Quantità diverse a prezzi diversi. (Es. le politiche di sconto) Consumatori diversi, prezzi diversi. (Es. tariffe differenziate per l utenza). 65 Nella discriminazione del primo tipo, il monopolista può abbassare i prezzi per attrarre nuovi consumatori senza essere costretto a rivedere i prezzi praticati ai clienti precedenti WE/ - P66 - Prezzo Il ricavo marginale coincide con la curva di domanda Il monopolista abbasserà il prezzo fino ad eguagliare il costo marginale, producendo come in concorrenza perfetta La domanda assorbe tutto il surplus del consumatore Non vi è perdita di efficienza, perché l ultimo consumatore uguaglia la sua utilità marginale al costo marginale. MC Domanda MR Quantità 66 33
34 Nella discriminazione del secondo tipo i consumatori fronteggiano la stessa struttura tariffaria, dove i prezzi praticati dipendono dalle quantità consumate WE/ - P67 - Prezzo Essendo finito il numero degli scaglioni, non viene estratto tutto il surplus del consumatore MC Domanda Quantità 67 Un monopolista produrrà meno e guadagna di più di un impresa che si relazione con un mercato di tipo concorrenziale WE/ - P68 Essendo il prezzo fissato dall impresa superiore al costo marginale, l impresa produrrà meno che in concorrenza perfetta, e quindi impiegherà meno fattori produttivi. Essa farà profitti positivi in quanto p > MC > C Quanto più rigida è la domanda (η p bassa), tanto più elevato sarà il margine di ricarico e più elevato sarà il prezzo praticato Un impresa monopolista richiede meno fattori produttivi, produce meno e guadagna di più di una impresa concorrenziale Presentando extra profitti, i mercati monopolistici sono attrattori per nuove imprese, pertanto possono sussistere solo in presenza di barriere all ingresso adeguate 68 34
35 La nascita di un monopolio è dovuta a diversi fattori, i principali sono il possesso esclusivo di una risorsa, una licenza governativa e la presenza di economie di scala WE/ - P69./ Possesso esclusivo di alcuni input fondamentali alla produzione Licenze governative Economie di scala d esempio il proprietario di una zona contenente una sorgente di acqua minerale sarà l unico a poter vendere quell acqua. Chi detiene il brevetto di una particolare invenzione può sfruttarlo per produrre un bene non imitabile (es. le macchine fotografiche a sviluppo istantaneo della polaroid) Il governo può ritenere opportuno di produrre determinati beni o garantire determinati servizi direttamente o affidarne la produzione ad imprese private in regime di monopolio tramite licenze (es. Telecom e ENEL sino a qualche anno fa ) Esistono situazioni nelle quali all aumentare della dimensione dell impresa il costo unitario di produzione si riduce. L impresa più grande opera a costi unitari minori tendendo a formare un Monopolio Naturale 69 WE/ - P70 6 Sia dato un settore monopolistico con Domanda di mercato α β p FdP del monopolista LK Funzione di costo nel breve periodo (Kcost) C w K + r K Si determini: Ricavi e costi marginali del monopolista La quantità di beni immessi sul mercato Il prezzo di equilibrio Discutere analiticamente e graficamente quando l impresa fa profitti 70 35
36 WE/ - P71 Introduzione La produzione Le curve di costo La concorrenza perfetta Il monopolio Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica Esempio di analisi: il settore dell alluminio 71 Una corretta strategia d impresa non può prescindere dall analisi delle minacce di entrata di nuovi competitors nel mercato WE/ - P72 + Sia in un mercato perfettamente concorrenziale, che in un monopolio la presenza di extra profitti induce nuovi competitors ad entrare nel mercato: con alcune differenze: In un mercato concorrenziale La strategia di ogni impresa è indipendente da quella degli altri competitors (price - taking) Variando la dimensione del mercato non variano i profitti d impresa, ma solamente il numero di imprese presenti In un monopolio L ingresso di un concorrente condiziona la strategia del monopolista (price - maker) La teoria del prezzo limite, la teoria dei mercati contendibili e la teoria dei giochi modellizzano tale situazione 72 36
37 Definiamo barriera all entrata quei costi fissi e irrecuperabili che una impresa deve sostenere per entrare in un mercato WE/ - P73 7* Una barriera all entrata si definisce come un costo addizionale in cui incorrono le imprese che cercano di entrare in un dato settore, ma non quelle che già vi operano (Stigler) Una barriera all entrata può essere identificata nei vantaggi che le imprese di un settore hanno nei confronti dei nuovi entranti e nei maggiori investimenti che queste ultime devono effettuare per ottenerli (ain) In un mercato con barriere all entrata le imprese operanti sono in grado di ottenere una redditività maggiore rispetto ai potenziali entranti 73 La presenza di barriere all entrata in un settore può avere differenti origini: presenza di economie di scala, necessità di investimenti immateriali, vantaggi assoluti di costo o barriere istituzionali WE/ - P74 * Origine Economie di scala Investimenti immateriali Vantaggi assoluti di costo arriere istituzionali Descrizione Se esistono economie di scala può essere difficile riuscire ad entrare nel mercato qualsiasi sia la scelta: Costruzione di un impianto con capacità inferiore a quello del leader di mercato e saturazione Costruzione di un impianto di uguali capacità rispetto al leader senza saturarlo Know How, Fedeltà alla marca, ecc (Sunk Costs) Possesso delle minierre più ricche, del terreno più fertile, di un brevetto Legislazione, licenze, concessioni, ecc 74 37
38 In un mercato contendibile non esistono barriere all ingresso e/o all uscita, per cui non esiste un prezzo p al quale una entrante può vendere una quantità di beni x facendo profitti WE/ - P75 7 Un mercato è contendibile se in esso e da esso è possibile, per qualsiasi soggetto, entrare ed uscire senza costo. Ciò implica che: - Non esistono vincoli amministrativi - Tutti i concorrenti potenziali hanno accesso alla medesima tecnologia delle imprese esistenti Una configurazione industriale {n; / p,x > 0 con p < p x x ; p} è sostenibile se: ( ) 1 n per cui x p c x > 0 In un mercato contendibile non si fanno extra - profitti 75 Nella teoria del prezzo limite viene fissato un valore di p per il quale le nuove imprese hanno convenienza ad entrare nel mercato WE/ - P76 7 Ipotesi: il monopolista mantiene inalterata la quantità prodotta, in qualsiasi circostanza, anche in seguito all entrata del concorrente Nel modello di ain Sylos Labini Modigliani viene indicato un livello dei prezzi oltre i quale un impresa ha convenienza ad entrare, anche in presenza di economie di scala crescenti 76 38
39 La teoria dei giochi è un utile strumento interpretativo della teoria del prezzo limite WE/ - P77 7. La teoria dei giochi è lo strumento di cui ci serviremo per interpretare la teoria del prezzo limite Un gioco è caratterizzato da Giocatori partecipanti Mosse disponibili Risultati Le imprese in concorrenza tra loro, oppure l impresa ed il sindacato aziendale Lo spazio delle azioni che possono essere intraprese dai giocatori I guadagni conseguiti da ogni agente una volta scelte le mosse da tutti gli agenti (payoff del gioco) 77 Come in ogni problema di scelta, siamo interessati agli esiti del gioco WE/ - P78 La soluzione del gioco può esistere o non esistere, a seconda: Della struttura dei payoff Della distribuzione dell informazione tra gli agenti Strategie dominanti Quelle strategie che garantiscono un payoff più elevato indipendentemente dalle scelte di tutti gli altri agenti Per ipotesi un agente utilizza una strategia dominante quando la possiede Definiamo un equilibrio in strategie dominanti tutte le volte che ogni agente possiede almeno una strategia strettamente dominante 78 39
40 La matrice dei payoff di un gioco indica quali saranno i payoff per ciascun giocatore in corrispondenza di ciascuna combinazione di strategie WE/ - P79 8! In ogni cella della matrice il primo valore corrisponde al payoff del giocatore, il secondo a quelli del giocatore Giocatore Giocatore lto Sinistra 1,2 Destra 0,1 asso 2,1 1,0 Nell esempio entrambi i giocatori dispongono di una strategia dominante poiché: Il giocatore preferirà scegliere asso perché garantisce payoff maggiori di lto indipendentemente dalla scelta dell altro giocatore Il giocatore preferirà scegliere Sinistra perché garantisce payoff maggiori di Destra indipendentemente dalla scelta dell altro giocatore 79 Si dirà che un vettore di strategie è un Equilibrio di Nash se data la decisione di qualsiasi giocatore i rimanenti faranno le medesime scelte WE/ - P80 9. Siano: s i la strategia scelta dall agente i s -i le strategie degli altri giocatori U(s i,s -i ) il payoff associato alle scelte s i * è un equilibrio di Nash se: U i * ( s, s ) U ( s, s ) i i i > i i i, Un equilibrio in strategie dominanti è sempre un equilibrio di Nash, ma non tutti gli equilibri di Nash sono equilibri in strategie dominanti 80 40
41 Un equilibrio di Nash è una coppia di aspettative per le quali, quando la scelta dell avversario risulta nota, nessuno dei due giocatori vorrebbe cambiare la risposta WE/ - P81 9. Non esistono strategie dominanti: Quando sceglie alto, sceglierà sinistra Quando sceglie basso, sceglierà destra Giocatore Giocatore lto Sinistra 2,1 Destra 0,0 asso 0,0 1,2 La condizione lto-sinistra è un equilibrio di Nash: Se sceglie lto la cosa migliore da fare per è scegliere sinistra Se sceglie Sinistra è costretto a scegliere lto 81 L individuazione di un equilibrio di Nash richiede di determinare le funzioni che forniscono la miglior risposta per ogni data scelta degli avversari WE/ - P82 # Definiamo Funzione di Reazione quella relazione matematica che, dati gli s -i fornisce s i * s * i f ( s ) i L equilibrio di Nash è dato dall incrocio delle funzioni di reazione, ovvero * dall insieme di strategie che soddisfano la seguente condizione s i s s * * f ( s g( s * * ) ) 82 41
42 L interazione fra i giocatori può avvenire secondo tre differenti criteri; si avranno pertanto giochi simultanei, giochi sequenziali e giochi ripetuti WE/ - P83 :. Giochi simultanei Giochi sequenziali Giochi ripetuti Gli agenti scelgono simultaneamente, nessuno può osservare direttamente la scelta contemporanea degli altri Esiste un ordine delle mosse, chi sceglie per primo deve formularsi delle congetture (backward induction) su come reagiranno coloro che muoveranno successivamente, dopo aver osservato le proprie mosse. Due agenti si trovano a fronteggiare ripetutamente la stessa situazione. In questo caso una strategia è una sequenza di mosse, ciascuna per ogni ripetizione del gioco a mosse simultanee in un solo periodo (detto gioco costituente). 83 La forma estesa è un utile strumento per analizzare le strategie degli avversari nel caso di giochi ripetuti WE/ - P84 :! Un gioco sequenziale si caratterizza nella forma estesa lto Sinistra [1,9] Destra [1,9] deve scegliere lto o asso conoscendo la mossa di sceglierà di conseguenza asso Sinistra [0,0] Destra [2,1] L analisi del gioco parte dalle foglie dell albero Supponiamo che abbia fatto la scelta: Se è lto ha indifferenza (comunque il payoff sarebbe 9) Se è asso sceglie sicuramente destra (1 > 0) Sapendo ciò sceglie sicuramente asso perché: Guadagna 2 perché sceglie destra Se sceglie lto il payoff e
43 In maniera più analitica è possibile determinare la funzione di reazione di un giocatore in un gioco sequenziale facendo ricorso al valore atteso dagli avversari WE/ - P85! Si supponga che il giocatore scelga per primo, e che il giocatore scelga per secondo, allora: s E[ s ]) *, t f (, t+ 1 La miglior scelta di all istante t dipende dalla aspettativa su cosa sceglierà all istante t+1 * funzione di reazione g( s ) La miglior scelta di è data dalla sua s *, t f ( E ) s s, t+ 1, t * [ s, t + 1] f ( g( s, t ) * g( s ) *, t + 1, t 85 WE/ - P86 '. Si abbia una situazione iniziale di monopolio dove vigono le caratteristiche del prezzo limite Non Entra [0, π im ] Entrante Guerra [π ig, π ig ] Entra Monopolista ccomoda [π ic, π ic ] Se il concorrente decidesse di entrare anche se i prezzi del settore sono al di sotto del prezzo limite, il monopolista potrebbe trovare conveniente non continuare a produrre la stessa quantità e preferire una situazione di equilibrio (π ic ) Se l impresa continuasse a produrre la medesima quantità, si avrebbe un eccesso di offerta che spingerebbe il prezzo al di sotto del costo medio di produzione: l inevitabile guerra dei prezzi comporterebbe perdite per entrambe le imprese (π ig ) 86 43
44 WE/ - P87 '.* Una barriera all entrata può essere rappresentata da un livello minimo K di investimenti in pubblicità necessari per vendere in un mercato Se la minaccia non è credibile il monopolista non avrà nessun interesse ad attuarla Monopolista Sostiene K Non Sostiene K Concorrente Potenziale Non Entra [π im -K, 0] Entra Non Entra [π im, 0] Entra Se il costo K (barriera all entrata) è maggiore del profitto π ic, l impresa entrante deciderà di restare fuori dal mercato ccomoda [π ic -K, π ic -K] Guerra [π ig -K, π ig -K] Monopolista ccomoda [π ic, π ic ] Guerra [π ig, π ig ] 87 WE/ - P88 ; Rispondere alle seguenti domande: Gli equilibri con strategie dominanti sono sempre equilibri di Nash? E gli equilibri di Nash sono sempre equilibri in strategie dominanti? Supponiamo che l avversario non giochi la strategia corrispondente all equilibrio di Nash. La giochereste voi? Dato il seguente gioco sequenziale, qual è l equilibrio del gioco? Il giocatore preferirà muovere per primo o per secondo? lto Sinistra [9,1] Destra [9,1] asso Sinistra [0,0] Destra [1,2] 88 44
45 WE/ - P89 Introduzione La produzione Le curve di costo La concorrenza perfetta Il monopolio Le barriere all entrata La teoria del prezzo limite Gli oligopoli e la concorrenza monopolistica Esempio di analisi: il settore dell alluminio 89 L interazione dinamica di un duopolio trova descrizione in letteratura nei modelli di Cournot, Stackelberg e ertrand WE/ - P90 + Il prezzo di vendita dipende dalle quantità prodotte si produce una situazione di interazione strategica Esistono tre differenti modalità di interazione fra i due concorrenti nella definizione di prezzo e volumi di vendita Modello di Cournot Modello di Stackelberg Modello di ertrand Le imprese decidono simultaneamente le quantità da produrre, ed il mercato determina il prezzo Una impresa decide per prima le quantità da produrre (leader) e l altra decide di conseguenza (follower). Una volta determinate le quantità, il mercato determina il prezzo di vendita. (Gioco sequenziale) Le imprese decidono simultaneamente il prezzo al quale mettono in vendita il loro prodotto, i consumatori si rivolgono al miglior offerente determinando le quantità vendute 90 45
46 Nel modello di Cournot nell ipotesi di rendimenti costanti di scala, l interdipendenza strategica appare nella definizione dei profitti d impresa WE/ - P91 & Sia la domanda di mercato data da ( ) p a b + Nell ipotesi di rendimenti costanti di scala, che assicurano costi marginali costanti, si determinerà l interazione strategica fra e π p a b 2 c b... c π p a b 2 c b... c I profitti delle due imprese dipendono dalle quantità prodotte e 91 Dalle curve di iso-profitto si possono desumere i comportamenti di rispetto alla concorrenza; consegue il massimo profitto se non produce nulla ( si comporta da monopolista) WE/ - P92 &! a c b Pendenza 1/2 Curva di reazione di Per ogni scelta di, l impresa individua la risposta migliore (pari dalla curva di isoprofitto tangente alla quantità scelta da ) a c 2b Punto di massimo profitto per 92 46
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