Analisi del ciclo di vita di un laterizio porizzato
|
|
- Caterina Cavallaro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 di G. Beccali, M. Cellura, M. Fontana, S. Longo, M. Mistretta Analisi del ciclo di vita di un laterizio porizzato In Europa l edilizia rappresenta uno dei maggiori settori economici 1 in termini di produttività e occupazione ed è responsabile del 50% del consumo di risorse naturali, del 40% delle emissioni di gas serra e del 50% dei rifiuti prodotti [2]. In particolare, il settore industriale dei materiali da costruzione in Italia rappresenta una voce significativa del bilancio energetico nazionale, incidendo per il 10% sui consumi energetici complessivi [3]. La produzione totale italiana di laterizi ammonta a circa kg, di cui circa il 69% è costituita da mattoni, suddivisi in mattoni e blocchi normali, blocchi alleggeriti, forati e tramezzi, mattoni a faccia vista [4]. La consistenza del settore edilizio evidenzia come la riduzione del consumo di risorse e la minimizzazione dei rilasci ambientali rappresentano obiettivi fondamentali da perseguire nella progettazione e nella costruzione di edifici sostenibili [5]. In particolare risultano fondamentali le seguenti strategie [6], [7], [8]: - minimizzazione dei consumi di energia e di materie prime e selezione merceologica degli stessi (fonti energetiche rinnovabili, sostituzione di prodotti tossici, utilizzo di materie seconde, valutazione delle opzioni di riuso e riciclaggio ecc.); - miglioramento dell efficienza dei processi e dei macchinari; - adozione di tecnologie a basso impatto ambientale; - recupero e riciclaggio dei residui di lavorazione e dei prodotti edili ad elevata energia incorporata; - minimizzazione del rilascio di sostanze inquinanti nell atmosfera, nei corpi idrici e nel suolo. Numerose aziende sono sempre più orientate ad integrare nei cicli produttivi gli aspetti prestazionali, tecnici ed economici dei manufatti con aspetti ambientali [9]. Gli impatti ambientali indotti dai cicli produttivi sono strettamente legati alle scelte effettuate durante la progettazione, fase in cui vengono selezionati risorse ambientali ed economiche, processi e tecnologie da impiegare [10], [11]. In tale contesto, l eco-design rappresenta un approccio alla progettazione orientato alla scelta di materiali, processi e tecniche produttive finalizzati alla minimizzazione degli impatti ambientali durante l intero ciclo di vita dei prodotti, dall acquisizione delle materie prime, alla realizzazione, distribuzione ed uso, riuso, riciclaggio e smaltimento finale [12], [13], [14]. A supporto di un incisiva penetrazione sul mercato dei prodotti ecocompatibili e di un ampio coinvolgimento dei consumatori nel privilegiare prodotti e servizi con migliori eco-prestazioni, è stata introdotta la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP), che rientra tra le certificazioni ambientali di prodotto di Tipo III 2. La DAP rappresenta un processo volontario con cui un'azienda redige un documento di sintesi delle prestazioni energetiche ed ambientali del proprio prodotto seguendo uno schema prefissato di categorie di parametri [18]. Il presente lavoro costituisce uno studio di supporto per la redazione di una DAP relativa ad un laterizio porizzato 3, manufatto edile caratterizzato da Prof. Giorgio Beccali, Ordinario di Tecnica del Controllo Ambientale; prof. Maurizio Cellura, Associato di Fisica Tecnica Ambientale; Mario Fontana, Sonia Longo, Dottorandi di Ricerca in Fisica Tecnica Ambientale, Dipartimento di Ricerche Energetiche ed Ambientali, Università di Palermo; Marina Mistretta, Ricercatore in Fisica Tecnica Ambientale, Dipartimento di Arte, Scienza e Tecnica del Costruire, Università Mediterranea di Reggio Calabria. Viene presentato uno studio finalizzato alla redazione di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP) relativa ad un laterizio porizzato, manufatto edile caratterizzato da buone proprietà termoisolanti e fonoassorbenti. La valutazione delle prestazioni energetico-ambientali del manufatto è stata condotta in conformità agli standard internazionali della serie ISO Sulla base dei risultati dell analisi sono state individuate alcune soluzioni di miglioramento dell eco-profilo del manufatto in esame. 1 Nel 2006 la produzione edile è stata di miliardi di euro registrando il più alto valore di crescita dal 1999 [1] 2 Le certificazioni di Tipo I sono dei marchi rilasciati da organismi accreditati a prodotti che soddisfano un set minimo di requisiti ambientali (esempio tipico è l Ecolabel). Le certificazioni di Tipo II sono autocertificazioni sulle prestazioni ambientali dei propri prodotti, non soggette ad un controllo da parte di un organismo terzo. Le certificazioni di Tipo III sono dichiarazioni ambientali che riportano dati ambientali quantitativi in base a parametri prestabiliti e, dove rilevante, informazioni ambientali aggiuntive [15], [16], [17]. 3 Laterizio porizzato: laterizio forato ed alleggerito ottenuto aggiungendo al normale impasto di argilla sostanze che, durante la cottura, sviluppano dei gas e producono piccoli fori nella massa, aumentandone le caratteristiche termoisolanti rispetto al laterizio normale. 84 La Termotecnica Gennaio/Febbraio 2009
2 FIGURA 1 - Diagramma di flusso del processo di produzione del laterizio porizzato buone proprietà termoisolanti e fonoassorbenti. L obiettivo è quello di valutare le prestazioni energetico-ambientali connesse al ciclo di vita del manufatto, al fine di fornire informazioni che siano [19]: - Credibili: i dati, per poter essere convalidati e diffusi, devono essere verificati da un organismo terzo accreditato ed indipendente; - Rilevanti: il pubblico deve avere la garanzia che tutti i principali aspetti ambientali siano stati presi in considerazione; - Comparabili: le informazioni sono classificate e raggruppate secondo gruppi prefissati di indicatori, permettendo così all'utente di confrontare le prestazioni ambientali di prodotti appartenenti alla stessa categoria. Il bilancio energetico-ambientale del prodotto è stato eseguito tramite la metodologia dell'analisi del Ciclo di Vita [20], [21] e in riferimento alle regole per la redazione di una DAP, sviluppate in conformità alle indicazioni della ISO TR [22]. Caso studio: Il laterizio porizzato L eco-profilo del laterizio porizzato è stato definito in accordo alle indicazioni dei requisiti specifici di prodotto (Product Categories Rules- PCR 4 ) per materiali da costruzione in laterizio [24]. I risultati ottenuti hanno consentito di definire gli impatti ambientali associati al prodotto esaminato e di identificare i punti critici all interno del processo produttivo, sui quali intervenire per il miglioramento delle prestazioni del manufatto. Il blocco esaminato ha una massa di 15,5 kg e dimensioni 0,30 m x 0,25 m x 0,25 m. Esso è impiegato come materiale di tompagno 5 in zone sismiche. La conduttività termica equivalente è pari a 0,23 W/(m C), valore che conferisce al materiale buone prestazioni termiche. Le piccole cavità presenti diffusamente nella massa del laterizio sono ottenute mescolando all argilla cruda granuli di materiali combustibili che sublimano durante la cottura, senza lasciare residui. Unità funzionale L unità funzionale (u.f.) è definita come l unità di riferimento con cui vengono normalizzati i dati raccolti e a cui si rapportano i risultati dell analisi. La definizione di unità funzionale deve risultare congruente con la funzione del sistema in esame e rappresenta un indice delle prestazioni del sistema stesso, ovvero del servizio reso all utente [20]. Con riferimento alle indicazioni fornite dallo Swedish Environmental Management Council in merito alle regole per la DAP di manufatti in argilla, l u.f. prescelta è rappresentata da kg di laterizi porizzati pronti per la vendita [24]. Definizione dei confini del sistema Per quel che riguarda lo sviluppo e l ampiezza dell analisi, si includono tutte le fasi del processo produttivo del manufatto, dall estrazione 4 Le PCR costituiscono il documento identificativo di ogni singolo gruppo di prodotti e forniscono delle regole comuni (parametri tecnici e funzionali del gruppo, campo di applicazione dello studio LCA, aspetti ambientali rilevanti) a cui il produttore di un bene o il fornitore di un servizio devono fare riferimento al fine di produrre una DAP conforme al sistema [23]. 5 Il prodotto, impiegato in pareti monostrato, risulta fonoassorbente per i rumori a basse frequenze, come quelli del traffico stradale. Utilizzato in pareti doppie esso risulta fonoassorbente per i suoni con frequenze medio-alte, come quelli del parlato provenienti da ambienti contigui. La Termotecnica Gennaio/Febbraio
3 delle materie prime alla produzione e distribuzione del prodotto finito. Non si considera la fase di demolizione dell edificio, di cui i laterizi sono materiali costituenti. La stima della quantità dei rifiuti derivanti dai laterizi durante tale demolizione risulta infatti alquanto complessa, a causa delle diverse tecniche e tecnologie di costruzione e di demolizione [24]. La Figura 1 illustra il diagramma di flusso relativo al processo produttivo considerato, dall estrazione delle materie prime alla distribuzione alle utenze del prodotto finito. Descrizione del processo produttivo TABELLA 1 - Analisi di inventario del laterizio porizzato per u.f. Unità di mis. Totale Consumo Non rinnovabili MJ 4449,50 di energia Rinnovabili MJ 102,10 Totale MJ 4551,60 Consumo Argilla kg 1020 di risorse Barite kg 0,06 Bauxite kg 0,02 Calcite kg 0,09 Ferro kg 0,40 Ghiaia kg 1,30 Piombo kg 0,004 Rame kg 0,06 Sabbia kg 0,10 Acqua kg Emissioni Biossido di carbonio kg 306,90 in aria Metano kg 0,40 Monossido di carbonio kg 0,30 NMVOC kg 0,60 Ossidi di azoto kg 1,30 Ossidi di zolfo kg 1,90 Polveri kg 0,10 Emissioni Calcio kg 0,05 in acqua Cloruri kg 1,60 COD kg 0,03 Ioni sodio kg 0,20 Oli kg 0,07 Solfati kg 0,10 Sostanze inorganiche kg 0,80 disciolte Sostanze sospese kg 0,10 TOC kg 0,06 Rifiuti solidi Rifiuti non pericolosi kg 20,30 Rifiuti pericolosi kg 0,03 L argilla, estratta in cava con escavatore meccanico, viene trasportata e stoccata in azienda. Il processo di lavorazione ha inizio con la granulazione della materia prima attraverso un frangizolle e tre laminatoi, di cui il primo ha funzione di sgrossatura, il secondo di semifinitura ed il terzo di finitura. Successivamente, l argilla è avviata ad un impastatrice, quindi a un quarto laminatoio e ad una seconda impastatrice dove avviene la miscelazione con acqua preriscaldata e polistirene. A cottura avvenuta il polistirene sublima consentendo la formazione di piccole cavità all interno del mattone. L impasto passa ad una mattoniera munita di eliche rotanti, che lo avviano verso uno stampo da cui fuoriescono, per estrusione, dei parallelepipedi di diversa lunghezza che vengono tagliati tramite taglierina munita di fili di acciaio armonico intrecciato e sistemati in appositi scaffali detti gabbie. Gli eventuali scarti di processo sono riutilizzati insieme all argilla grezza in un nuovo ciclo di produzione. Le gabbie sono inserite in una camera di essiccazione, lungo la quale la temperatura varia da 40 C in ingresso a circa C in uscita. Alla fine del processo di essiccazione i mattoni, estratti meccanicamente dalle gabbie, vengono avviati al processo di cottura in un forno alimentato da olio combustibile. All uscita dal forno i mattoni vengono imballati con nastro in poliestere, disposti su pallet e distribuiti alle utenze, dislocate nelle nove province della Sicilia. Qualità dei dati e analisi di inventario Nella fase di inventario sono stati calcolati i flussi di materia ed energia connessi al ciclo di vita del laterizio in esame, le relative emissioni in aria e acqua e la produzione di rifiuti solidi [25]. Il processo di produzione del laterizio è stato suddiviso nelle seguenti unità di processo: - estrazione/approvvigionamento delle materie prime e dei combustibili; - manifattura del prodotto; - essiccazione e cottura; - selezione meccanica e imballaggio; - trasporto in azienda delle materie prime e dei combustibili e distribuzione del prodotto finito. I dati impiegati nell analisi sono stati reperiti tramite indagini di campo e/o ricavati da fonti bibliografiche di settore. In particolare, i dati relativi al ciclo di produzione sono stati rilevati presso un azienda siciliana che produce manufatti in argilla, con riferimento alla produzione annuale nel Dall indagine di campo sono stati rilevati i seguenti dati: - consumi di materie prime (argilla, acqua e polistirene) - consumo di combustibili (olio combustibile, metano e gasolio) ed energia elettrica - consumo di materiale di imballaggio (nastro in poliestere e pallet) - modalità dei mezzi di trasporto utilizzati e relative distanze percorse - produzione di rifiuti pericolosi (stracci, toner e cartucce, plastica, olio minerale esausto e olio lubrificante) e non pericolosi (scarti di processo). Per quel che riguarda l eco-profilo delle materie prime, dei combustibili, degli imballaggi, dell energia elettrica e delle fasi di trasporto, si è fatto riferimento a database LCA [26]. Per la mancanza di dati specifici di processo, la stima delle emissioni atmosferiche derivanti dalla sublimazione del polistirene durante la cottura dei laterizi è stata effettuata in riferimento a dati di letteratura relativi a processi assimilabili [27]. Allocazione La procedura di allocazione in un processo multi-input/output consiste nella ripartizione nel sistema di prodotto dei flussi in ingresso e in uscita di un unità di processo [20]. L azienda indagata, oltre ai laterizi porizzati che rappresentano il 3,3 % dell intera produzione, realizza diversi manufatti, quali laterizi per tompagnamento e per tramezzi, pannelli in laterocemento, travetti, lastre e pannelli in cemento armato, laterizi a faccia vista (mattoni, coppi e tegole). I consumi per unità di massa per tutti i tipi di laterizio prodotti risultano equivalenti, pertanto l allocazione degli impatti è stata effettuata in accordo al criterio della massa. Risultati dell analisi di inventario L eco-profilo dell u.f. è riportato in Tabella 1. Dall analisi dei risultati si evince che la produzione dell u.f. comporta complessivamente un consumo di energia primaria pari a circa MJ, di cui il 98% deriva da fonti non 86 La Termotecnica Gennaio/Febbraio 2009
4 rinnovabili. La Figura 2 illustra l incidenza di ogni fase del ciclo di vita del prodotto sul consumo complessivo di energia. Da essa si evince che: - l estrazione dell argilla incide per l 1% (45 MJ/u.f.), essenzialmente per le operazioni di scavo; - le fasi di trasporto delle materie prime, dei combustibili e del prodotto finito implicano un consumo complessivo di energia pari a circa 550 MJ/u.f. (12 % del consumo energetico totale), essenzialmente dovuto all impiego di gasolio come combustibile per autotrazione [28]; - il processo di lavorazione incide per il 23% (1.064 MJ/u.f.), di cui il 48% è dovuto all energia elettrica impiegata per l alimentazione dei macchinari e il 52% alla produzione/approvvigionamento degli input di processo (acqua, gasolio, polistirene); - il contributo della fase di imballaggio, pari all 1% del consumo energetico totale, è dovuto principalmente all energia di feedstock 6 dei materiali impiegati; - il consumo più rilevante si verifica nei processi di cottura e di essiccazione (circa MJ/u.f.), di cui il 49% è dovuto all impiego di olio combustibile BTZ (1.396 MJ/u.f.) per l alimentazione del forno, il 38% è dovuto all impiego di gas metano per il processo di essiccazione (1.083 MJ/u.f.) e il rimanente 13% è rappresentato dal consumo di energia elettrica (370 MJ/u.f.). Con riferimento al ciclo di vita del prodotto il consumo di acqua risulta pari a kg/u.f.. In Figura 3 è mostrato il contributo percentuale delle varie fasi del ciclo di vita a tale consumo. Dalla figura si evince che la lavorazione del manufatto rappresenta la fase di maggiore incidenza (57%), mentre le rimanenti fasi contribuiscono al consumo complessivo di risorsa idrica nelle seguenti percentuali: - essiccazione e cottura: 39,5%; - estrazione dell argilla: 0,3%; - imballaggio: 3,2%. Con riferimento alla fase di lavorazione, il consumo complessivo di acqua è pari a 182, kg/u.f., di cui appena lo 0,26% (478 kg/u.f.) avviene direttamente nel processo, mentre il 99,74% (181, kg/u.f) è da attribuire a: - approvvigionamento della risorsa (0,55%); - produzione dell energia elettrica 7 (98,68%); - produzione del polistirene (0,66%); - produzione del combustibile (0,11%). Nella fase di essiccazione e cottura il consumo di acqua è dovuto esclusivamente alla produzione di energia elettrica. Analisi degli impatti ambientali Sulla base dei risultati di inventario è stata eseguita l analisi degli impatti ambientali per il manufatto in esame. Le emissioni relative al processo analizzato sono state raggruppate, attraverso un processo di classificazione e successiva caratterizzazione, in accordo al gruppo di indicatori proposto dallo schema di certificazione EPD [22]: - Effetto serra potenziale su un orizzonte temporale di 100 anni (GWP 100 ) FIGURA 2 - Consumo di energia: incidenza percentuale delle diverse fasi del ciclo di vita del laterizio porizzato - Formazione di ossidanti fotochimici (POCP); - Acidificazione potenziale (AP); - Eutrofizzazione potenziale (NP); - Assottigliamento dello strato di ozono (ODP). Le emissioni di gas serra causate dalla produzione del laterizio porizzato sono pari a 321 kgco 2eq /u.f.. Il contributo potenziale all effetto serra dei processi di essiccazione e cottura rappresenta il 67,3% dell impatto complessivo, ossia 216 kgco 2eq /u.f., di cui il 9% (19,6 kgco 2eq /u.f. ) è dovuto alla combustione del polistirene. Il processo di lavorazione incide per il 18,7% (circa 60 kgco 2eq /u.f.), la fase dei trasporti per il 13%, mentre il rimanente 1% è imputabile all estrazione dell argilla e alla fase di imballaggio. L indicatore relativo all ODP risulta trascurabile (2, kg CFC-11 eq ). I contributi all AP e NP sono rispettivamente di 0,08 kmol H+ e 8 kg O 2, mentre l indicatore POCP assume un valore pari a 0,11 kg C 2 H 4. Analisi di miglioramento Sulla base dei risultati ottenuti, sono state individuate le seguenti possibili ipotesi di miglioramento del processo produttivo del manufatto in esame: 1. Sostituzione dell olio combustibile con gas metano nei forni; 2. Sostituzione dell olio combustibile impiegato nei forni con fonti rinnovabili (biomasse). 3. Sostituzione del polistirene impiegato nel processo, con possibili materiali naturali alternativi (tra i possibili si annoverano pula di riso 8, 6 L energia di feedstock è definita come il calore prodotto dalla combustione di una materia prima in input che non è utilizzata come risorsa energetica in un sistema di prodotto, ed è espressa in termini di potere calorifico superiore o inferiore [21]. Essa quantifica il potenziale energetico dei materiali (come legno o plastica) quando, alla fine della loro vita utile, sono utilizzati come combustibili per un recupero di calore [29]. 7 Il consumo di acqua per la produzione di energia elettrica è dovuto essenzialmente all utilizzo della risorsa (99%) in turbina [26]. 8 Cascame della trebbiatura del riso costituito dalle brattee (glume e glumette) che avvolgono il granello, (generalmente usata per imballaggi e in aggiunta ai mangimi). FIGURA 3 - Consumo di acqua: incidenza percentuale delle fasi del ciclo di vita del laterizio porizzato La Termotecnica Gennaio/Febbraio
5 FIGURA 4 - Ipotesi di miglioramento: variazione dei consumi energetici e del GWP cellulosa 9, sansa di olive 10 o farina di legno 11 ) In particolare, sono stati stimati i benefici connessi alla sostituzione con materiale cellulosico. Nella prima ipotesi il consumo di energia primaria risulterebbe pari a MJ/u.f., con una riduzione di circa il 6% rispetto allo stato attuale. Il contributo all effetto serra risulterebbe pari a circa 287 kgco 2eq /u.f., con una riduzione globale dell 11%. Nell ipotesi in cui l olio combustibile fosse sostituito con biomassa i consumi energetici si ridurrebbero a MJ/u.f., raggiungendo l obiettivo del 30% dei consumi rappresentato da fonti rinnovabili (contro il 2% della situazione attuale). Sotto tale ipotesi il contributo all effetto serra scenderebbe al 68% di quello attuale (219 kgco 2eq /u.f.). Le fasi di manifattura, trasporto ed utilizzo in azienda del polistirene incidono per il 12% sui consumi energetici totali (553 MJ/u.f.) e per l 11% sull effetto serra potenziale complessivo (35 kgco 2eq /u.f.). Nell ipotesi in cui esso sia sostituito con cellulosa naturale, si otterrebbe una riduzione del carico energetico di circa il 10% e dell effetto serra potenziale del 4,5%. La Figura 4 illustra il consumo di energia e il contributo all effetto serra del laterizio porizzato alla luce delle ipotesi di miglioramento proposte. La possibilità di migliorare le prestazioni energeticoambientali del prodotto va analizzata considerando la fattibilità economica degli interventi, in modo da consentire al produttore un recupero dell investimento iniziale in tempi brevi. Conclusioni Nello studio sono state valutate le prestazioni energetiche ed ambientali di un laterizio porizzato prodotto in un azienda manifatturiera in Sicilia. La produzione di kg di laterizio comporta il consumo energetico di circa 4,5 GJ e l emissione di 321 kg CO 2eq. Si è osservato che la quota più significativa dei consumi energetici (oltre il 60%) e delle emissioni di CO 2eq è imputabile alle fasi di essiccazione e cottura, a causa del largo impiego di combustibili fossili. Infine sono state valutate delle ipotesi di miglioramento del processo produttivo, relative alla sostituzione dell olio combustibile con altre fonti a minor impatto (gas metano o biomasse) ed alla sostituzione del polistirene con materiali naturali surrogabili. Lo studio è stato eseguito nell ambito del progetto di ricerca Ruolo del settore edilizio sul cambiamento climatico: GENIUS LOCI, finalizzato alla definizione di interventi per la riduzione delle emissioni di gas serra nel settore edilizio (Progetto finanziato dal Ministero dell Università e della Ricerca a carico del FISR- Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca). Bibliografia [1] European Construction Industry Federation, Annual Report, [2] European Commission, Sustainable construction final report, finrepsus/susfin.htm, [3] ENEA, Rapporto Energia-Ambiente 2003, Ed. ENEA, febbraio [4] G. D Anna, Osservatorio 2005 sull industria italiana dei laterizi, ANDIL Assolaterizi, Roma. [5] Ardente F., Beccali M., Cellura M., Mistretta M. e Marchese M., Dichiarazione ambientale di prodotto applicata ai materiali bioedili, La Termotecnica, Dicembre 2005, pp Ottenuta dal riciclaggio della carta. 10 Residuo solido dell estrazione dell olio dalle olive, costituito da detriti di buccia, polpa e nocciolo (generalmente usata come concime, combustibile o per alimentare il bestiame). 11 Ottenuta dalla macinazione degli scarti della prima lavorazione del legno quindi senza la presenza di collanti, vernici ecc. 88 La Termotecnica Gennaio/Febbraio 2009
6 [6] G. Beccali, M. Cellura, Ciclo di vita dei prodotti edili: aspetti teorici e peculiarità dei materiali da costruzione, Convegno Europeo Ciclo di vita dei prodotti industriali: il caso dell edilizia. Proposta per un Eco-Catalogo Bologna, 11 Maggio [7] Wienke U., Manuale di bioedilizia, DEI, [8] Koroneos C. e Dompros A., Environmental Assessment of brick production in Greece, Building and Environment , pp [9] M. Marino, S. Rossi, Strumenti per la eco-progettazione, Ambiente Costruito, gennaio [10] M. D. Bovea, R. Vidal, Materials selection for sustainable product design: a case study of wood based furniture eco-design, Materials and Design 25, 2004, pp [11] Donald A. Fuller, Jacquelyn A. Ottman, Moderating unintended pollution: the role of sustainable product design, Journal of Business Research 57, 2004, pp [12] R. Roy, Sustainable product-service systems, Futures 32, 2000, pp [13] R. Karlsson, C. Luttropp, EcoDesign: what s happening? An overview of the subject area of EcoDesign and of the papers in this special issue, Journal of Cleaner Production 14, 2006, pp [14] L.Y. Ljungberg, Materials selection and design for development of sustainable products, Materials and design 28, 2007, pp [15] UNI ISO 14024, Etichette e dichiarazioni ambientali - Etichettatura ambientale di Tipo I: Principi e procedure, [16] UNI ISO 14021, Etichette e dichiarazioni ambientali - Asserzioni ambientali auto-dichiarate (etichettatura ambientale di Tipo II, [17] UNI ISO 14025, Etichette e dichiarazioni ambientali - Dichiarazioni ambientali di Tipo III: Principi e procedure, [18] EPD, The EPD international system. A communication tool for international markets, [19] European Commission DG Environment, Evaluation of Environmental Product Declaration Schemes, Final Report, September [20] UNI EN ISO 14040, Environmental management - Life cycle assessment - Principles and framework, July [21] UNI EN ISO 14044, Environmental management - Life cycle assessment - Requirements and guidelines, July [22] Swedish Environmental Management Council, Requirements for Environmental Product Declarations, EPD an application of ISO TR TYPE III Environmental Declarations, MSR 1999:2, [23] F. Iraldo, M. Donelli, Marcatura ecologica di prodotto, Quaderni ORSA, [24] Swedish Environmental Management Council PSR 2004:9, Requisiti specifici di prodotto (PSR) per la preparazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) per prodotti da costruzione in laterizio - mattoni, pavimenti e tegole, Ver [25] G. Beccali, M. Cellura, Ecobilancio ed analisi del ciclo vita. Aspetti teorici e metodologici La Termotecnica Gennaio/ Febbraio 1995, pp [26] PRè-Product Ecology Consultants 2006, SimaPro7, environmental database. [27] I.LCA Banca dati italiana a supporto della LCA Versione 1, gennaio [28] BUWAL250, environmental database. [29] F. Ardente, G. Beccali, M. Cellura, V. Lo Brano, Life cycle assessment of a solar thermal collector, Renewable Energy 30, 2005, pp La Termotecnica Gennaio/Febbraio
Applicazione della metodologia LCA e delle Etichette di tipo III al settore delle costruzioni Adriana Del Borghi
Applicazione della metodologia LCA e delle Etichette di tipo III al settore delle costruzioni Adriana Del Borghi CE.Si.S.P. Centro per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti Università costituenti:
DettagliL analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment)
Progetto SISTER Finanziamento Regione Toscana DOCUP Ob. 2 Anni 2000-2006 Azione 2.8.4. Potenziamento del sistema regionale di servizi telematici e di comunicazione per le PMI L analisi del ciclo di vita
DettagliRelazione LCA Comparativa Infissi in Legno, PVC ed Alluminio. Commissionata da
Relazione LCA Comparativa Infissi in Legno, PVC ed Alluminio Commissionata da Dicembre 2012 Sommario Elementi del Sistema...3 Infisso in Legno...8 Risultati...9 Infisso in PVC...13 Risultati...14 Infisso
DettagliBanca dati dei materiali di riferimento per costruzioni ad elevata prestazione ambientale
Banca dati dei materiali di riferimento per costruzioni ad elevata prestazione ambientale Torino, 18 Aprile 2012 Arch. Stefano Dotta Banca dati dei materiali di riferimento per costruzioni ad elevata prestazione
DettagliAnno 2014. Rapporto ambientale
Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel
DettagliFigura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica
Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati
DettagliIntroduzione. 02» Prodotto oggetto del report e unità funzionale
» Spinaci Cubello Foglia Più 01» Introduzione Questo documento è un estratto del Report relativo al calcolo dell impronta di carbonio (Carbon Footprint) di 8 prodotti orticoli surgelati a marchio Orogel,
DettagliMarcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia
ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la
DettagliCarbon Footprint. A. Contin - Gestione Ambientale VII - 0
Carbon Footprint VII - 0 Gestione delle emissioni di gas serra Settore cogente Settore volontario VII - 1 L impronta climatica Carbon Footprint Carbon Footprint di di azienda azienda Carbon Footprint di
DettagliLife Cycle Assessment Analisi del ciclo e Valutazione dell Impatto Ambientale
Life Cycle Assessment Analisi del ciclo e Valutazione dell Impatto Ambientale Sviluppo sostenibile Lo sviluppo è sostenibile quando soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle
DettagliPROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO
VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni
DettagliSUSTAINABLE BUILDING DESIGN
SUSTAINABLE BUILDING DESIGN UN NUOVO MODO DI PROGETTARE: - CONCETTO DI SOSTENIBILITA - ALTA EFFICIENZA ENERGETICA - INNOVAZIONE: (B.I.M.) Building Information Modeling IL CONCETTO DI EDIFICIO SOSTENIBILE
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliCompostLabel POLYCART S.P.A. www.polycart.eu. la collaborazione con Green Innovation, l accordo volontario con il Ministero dell Ambiente
POLYCART S.P.A. www.polycart.eu CompostLabel CFP e riduzione delle emissioni l esperienza Polycart, la collaborazione con Green Innovation, l accordo volontario con il Ministero dell Ambiente Cos è CompostLabel
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliFerrara, 5 maggio 2004 Nicola Praderio
Esperienza metodologica: servizio di gestione mense scolastiche Scuola elementare "G.Bombonati" di Ferrara Applicazione dell'lca Ferrara, 5 maggio 2004 Nicola Praderio L Analisi del Ciclo di Vita L Analisi
DettagliLa Certificazione della sostenibilità a supporto dell integrato
La Certificazione della sostenibilità a supporto dell integrato Fabrizio Piva e Giuseppe Garcea - CCPB srl Bologna fpiva@ccpb.it ggarcea@ccpb.it Chi Siamo Bologna 1988 Bologna 2004 Certificazione Prodotti
DettagliIl primo EPD Process certificato per i tessuti-non-tessuti
Il primo EPD Process certificato per i tessuti-non-tessuti comunicare dati ambientali oggettivi, accurati e scientificamente dimostrati sui propri prodotti; monitorare gli impatti ambientali connessi
DettagliLO STUDIO LCA DEL SUGHERO CORKPAN Numeri ed indicatori ambientali che confermano l'elevata eco-sostenibilità del sughero tostato Amorim
LO STUDIO LCA DEL SUGHERO CORKPAN Numeri ed indicatori ambientali che confermano l'elevata eco-sostenibilità del sughero tostato Amorim PREMESSA Negli ultimi anni il settore delle costruzioni è stato interessato
DettagliAnalisi del ciclo di vita di scelte di consumo potenzialmente sostenibili: confronto tra batterie usa e getta e ricaricabili
Rifiuti e Life Cycle Thinking Per un uso sostenibile delle risorse ed una gestione virtuosa dei rifiuti Milano, 24-06-2015 Analisi del ciclo di vita di scelte di consumo potenzialmente sostenibili: confronto
DettagliUn azienda sostenibile
Un azienda sostenibile I combustibili fossili (greggio, gas e carbone) sono ancora oggi le fonti energetiche più utilizzate, contribuendo per oltre l 80% al consumo mondiale di energia. Il loro indiscusso
DettagliGli impegni ambientali di BTicino
i Presso la Vostra consueta Agenzia Commerciale. Sito: Questo documento si basa sulla norma ISO 14020 relativa ai principi generali delle dichiarazioni ambientali e sul rapporto tecnico ISO TR/14025 relativo
DettagliGuadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy
n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella
DettagliLCA DEL SISTEMA RICICLO: RICICLO vs SMALTIMENTO, MONOUSO RICICLABILI vs LAVABILI
LCA DEL SISTEMA RICICLO: RICICLO vs SMALTIMENTO, MONOUSO RICICLABILI vs LAVABILI 28/10/2014 Duccio Bianchi, Ambiente Italia Ambiente Italia, istituto indipendente di analisi e ricerca ambientale, ha analizzato
DettagliCaldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse
Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Le caratteristiche tecniche richieste per ottenere il conto termico. Antonietta Serra, responsabile sezione Termotecnica presso Istituto Giordano Spa
DettagliEnergia. RSA Provincia di Milano. Energia
RSA Provincia di Milano Energia Fig. 1: consumi elettrici per ciascun settore La produzione e il consumo di energia hanno impatto dal punto di vista ambientale, soprattutto per ciò che riguarda il consumo
DettagliBIOGAS: UN OPPORTUNITÀ PER LA GESTIONE SOSTENIBILE IN AGRICOLTURA Merigo Giambattista Dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili CONAF Giorgio Provolo Dipartimento di Scienze
DettagliARCA 3.00 VERSO UN MERCATO SOSTENIBILE IL SOFTWARE LCA-ARCA IL GARNI DI LENZUMO (TN) Ing. MARIA CRISTINA GRILLO Consulente LCA per ARCA
ARCA 3.00 VERSO UN MERCATO SOSTENIBILE Venerdì 10 Ottobre 2014 Palazzo della ricerca e della conoscenza Fondazione Edmund Mach San Michele all Adige (TN) IL SOFTWARE LCA-ARCA IL GARNI DI LENZUMO (TN) Introduzione
DettagliLa valutazione del Carbon Footprint del cuoio: Il caso della lavorazione delle pelli ovine nel Distretto di Solofra
La valutazione del Carbon Footprint del cuoio: Il caso della lavorazione delle pelli ovine nel Distretto di Solofra Biagio Naviglio a, Massimiliano Fabbricino b, Anna Cozzolino b a. Stazione Sperimentale
DettagliLa certificazione ambientale
La certificazione ambientale Vi sono due forme di certificazione: la certificazione di un organizzazione, cioè delle sue attività e dei suoi processi; la certificazione di un prodotto o servizio offerto
DettagliValutare la sostenibilità dell integrato: il ruolo della certificazione. Giuseppe Garcea e Fabrizio Piva CCPB srl
Valutare la sostenibilità dell integrato: il ruolo della certificazione Giuseppe Garcea e Fabrizio Piva CCPB srl Piacenza, 22 Novembre 2013 Agricoltura e Sostenibilità Perchè l agricoltura ha la necessità
DettagliPOLITECNICO DI TORINO FACOLTA' DI ARCHITETTURA 2 Corso di Laurea in Architettura Tesi meritevoli di pubblicazione
POLITECNICO DI TORINO FACOLTA' DI ARCHITETTURA 2 Corso di Laurea in Architettura Tesi meritevoli di pubblicazione LCA: applicazione ai componenti di involucro vetrato di Anna Bogliolo Relatore: Gabriella
DettagliEPD ENVIRONMENTAL PRODUCT DECLARATION. RINA Services S.p.A. Barbara Cavanna
EPD ENVIRONMENTAL PRODUCT DECLARATION Il ruolo del certificatore RINA Services S.p.A. Barbara Cavanna 9 Aprile 2010 Che cos è l EPD? Foto L EPD è un etichetta di tipo III Dichiarazione Ambientale di Prodotto
DettagliControllo di gestione budget settoriali budget economico
Controllo di gestione budget settoriali budget economico TEMA Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l impresa realizza
DettagliCome si misura la #greenicità
Come si misura la #greenicità Le norme europee ed italiane sulla qualità ambientale dei prodotti e sull efficienza ambientale delle imprese Tullio Berlenghi Un po di storia La consapevolezza Il Club di
DettagliDichiarazione Ambientale di Prodotto Scatole in Cartone Ondulato CPC CODE: 32153 REVISIONE 0 DEL 15-10-2012 CONVALIDA N. S-P-00368 VALIDA FINO AL
Dichiarazione Ambientale di Prodotto Scatole in Cartone Ondulato CPC CODE: 32153 REVISIONE 0 DEL 15-10-2012 CONVALIDA N. S-P-00368 VALIDA FINO AL L Azienda L Azienda 1 Lean Six Sigma : Combining Six Sigma
DettagliSintesi osservazioni VIA del Polo Energie Rinnovabili di Castiglion Fiorentino
1 Sintesi osservazioni VIA del Polo Energie Rinnovabili di Castiglion Fiorentino Dr Federico Valerio Ricercatore Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro di Genova Direttore Servizio Chimica Ambientale Consulente
DettagliCOMBUSTIBLE ECOLOGICO 100% - NOCCIOLINO NOCCIOLINO DI OLIVA VERGINE PRESENTAZIONE
NOCCIOLINO DI OLIVA VERGINE PRESENTAZIONE Il NOCCIOLINO DI OLIVA VERGINE è un prodotto naturale, ottenuto solo ed esclusivamente con procedimenti meccanici durante la lavorazione delle olive. Durante la
DettagliI Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001
I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo
DettagliProgettare oggetti di ecodesign
Intervento dal titolo Progettare oggetti di ecodesign A cura di Arch.Marco Capellini Ecodesigner dello studio Capellini design e consulting 77 78 Eco-biodesign nell edilizia 10 Ottobre 2008- Fiera Energy
DettagliIL Green Public Procurement DALLA A ALLA Z SEMINARI A CURA DEL Gruppo Di Lavoro ACQUISTI VERDI Life Cycle Assessment
Forum Internazionale degli Acquisti Verdi terza edizione - Fiera di Cremona, 8-10 ottobre 2009 www.forumcompraverde.it IL Green Public Procurement DALLA A ALLA Z SEMINARI A CURA DEL Gruppo Di Lavoro ACQUISTI
DettagliCome funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento
LA TECNOLOGIA DEL CICLO COMBINATO A GAS NATURALE La maggiore quantità di energia elettrica generata da Edison è prodotta da 28 centrali termoelettriche. Edison sviluppa, progetta e costruisce interamente,
DettagliSTABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10
STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in
Dettaglihttp://www.prognos.com/fileadmin/pdf/aktuelles/results_co2_wasteproject.pdf Emissioni e risparmi di CO2 per tonnellata trattata (Prognos 2008)
1.2.1 Resource savings and CO2 reduction potential in waste management in Europe and the possible contribution to the CO2 reduction target in (Prognos, Ifeu, Infu 2008) http://www.prognos.com/fileadmin/pdf/aktuelles/results_co2_wasteproject.pdf
DettagliLa quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2
La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di
Dettagli09.11.2011. Pandora: climate change ed edifici sostenibili
09.11.2011 Pandora: climate change ed edifici sostenibili La direttiva 2010/31/UE Obiettivo: edifici a energia quasi zero La Direttiva promuove il miglioramento della prestazione energetica degli edifici
DettagliLCA a supporto della gestione integrata dei rifiuti: il caso dell Ente di Bacino Padova2
Centro Studi Qualità Ambiente Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università degli Studi di Padova tel +39 049 8275539/5536 www.cesqa.it monia.niero@cesqa.it LCA a supporto della gestione
DettagliI risultati ottenuti, mostrati nella tabella seguente, hanno evidenziato chiaramente le migliori prestazioni ambientali della nuova confezione:
Con la nuova linea di omogeneizzati Sapori di Natura, Plasmon rinnova il suo storico impegno per la buona crescita del tuo bambino, non solo garantendo i migliori alimenti per la sua dieta, ma anche contribuendo
DettagliResponsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011
Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 La gestione degli imballaggi è impostata su due cardini legislativi
DettagliPOSITION PAPER. Carta CARTA VERGINE CARTA RICICLATA: CRITERI PER UN CONFRONTO AMBIENTALE. Position Paper 2010 www.studiolce.it
POSITION PAPER Carta CARTA VERGINE CARTA RICICLATA: CRITERI PER UN CONFRONTO AMBIENTALE 1 La sostenibilità ambientale della carta prodotta da fibre vergini o riciclate è oggi uno dei fattori in grado di
DettagliTali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi:
LA COGENERAZIONE TERMICA ED ELETTRICA 1. Introduzione 2. Turbine a Gas 3. Turbine a vapore a ciclo combinato 4. Motori alternativi 5. Confronto tra le diverse soluzioni 6. Benefici ambientali 7. Vantaggi
DettagliDipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO
Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009
DettagliTorino, 16 aprile 2013. Andrea Loro Piana Falpi Srl. associato AFIDAMP dal 1987
Torino, 16 aprile 2013 Andrea Loro Piana Falpi Srl associato AFIDAMP dal 1987 IL CAM PULIZIE CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA O PER LA FORNITURA DI PRODOTTI PER L IGIENE
DettagliMetodologie per la misura, il campionamento delle emissioni di ossidi di azoto prodotte dagli impianti termici civili.
REGIONE PIEMONTE BU12 20/03/2014 Codice DB1013 D.D. 12 marzo 2014, n. 52 Metodologie per la misura, il campionamento delle emissioni di ossidi di azoto prodotte dagli impianti termici civili. Con D.C.R.
DettagliStrumenti di eco-innovazione. Il processo di eco-innovazione nelle imprese. Gli strumenti ENEA per l eco-innovazione nelle PMI.
Strumenti di eco-innovazione Il processo di eco-innovazione nelle imprese. Gli strumenti ENEA per l eco-innovazione nelle PMI. Francesca Cappellaro Laboratorio LCA&Ecodesign Bologna, 28 aprile 2010 Contesto
DettagliPneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere
Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere e Introduzione A partire da aprile 2011 è attivo un nuovo sistema di recupero e smaltimento degli pneumatici fuori uso, che prevede
DettagliStrumenti per ridurre consumi e costi: dall audit energetico fino ai meccanismi di finanziamento Andrea Zanfini
BC1 Strumenti per ridurre consumi e costi: dall audit energetico fino ai meccanismi di finanziamento Andrea Zanfini Workshop Diapositiva 1 BC1 inserire i propri riferimenti Nome e Cognome relatore Titolo
DettagliSTRUMENTI PER LA ECO-PROGETTAZIONE
Strumenti per la Eco-Progettazione Pagina 1 di 7 STRUMENTI PER LA ECO-PROGETTAZIONE Massimo Marino, Stefano Rossi Life Cycle Engineering Studio Ingegneri Associati Via Livorno, 60 10144 Torino Riassunto
DettagliCONVEGNO AGRICOLTURA INTEGRATA E SOSTENIBILITA AMBIENTALE. Il Ruolo della Certificazione per valorizzare la sostenibilità nell integrato
CONVEGNO AGRICOLTURA INTEGRATA E SOSTENIBILITA AMBIENTALE Il Ruolo della Certificazione per valorizzare la sostenibilità nell integrato Fabrizio Piva - Amministratore Delegato - CCPB srl Bologna e mail:
DettagliStrumenti per ottimizzare i processi e valorizzare i prodotti. Life-Cycle Assessment e ISO 14064 per la gestione del Carbon Footprint
Centro Studi Qualità Ambiente c/o Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università di Padova tel +39 049 8275539/5536 www.cesqa.it cesqa@unipd.it Responsabile: Prof. Antonio Scipioni Relatore:
DettagliEnergia e Fonti Rinnovabili. Un esempio di risparmio energetico: la produzione distribuita di energia elettrica
Energia e Fonti Rinnovabili Almo Collegio Borromeo, Pavia, a.a. 2009-2010 corso riconosciuto dall Università degli Studi di Pavia Un esempio di risparmio energetico: la produzione distribuita di energia
DettagliPictet-Ethos (CH) Swiss Sustainable Equities
Pictet-Ethos (CH) Swiss Sustainable Equities Profilo di sviluppo sostenibile Situazione: agosto 2012 1 : Il fondo è stato verificato dal Comitato consultivo per lo sviluppo sostenibile e soddisfa i requisiti
DettagliREGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO
PROCEDURA OPERATIVA REGOLE PARTICOLARI PER PRODOTTI PLASTICI IN 0 15/03/2012 RQ LTM 1 di 7 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...3 2. TERMINOLOGIA...3 2.1 RICICLO DI MATERIALI PLASTICI...3 2.2 MATERIALE PLASTICO
DettagliLa gestione del Carbon Footprint a livello di organizzazione: competitività di impresa nella low-carbon economy
Centro Studi Qualità Ambiente Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università degli Studi di Padova 049 8275536-9 www.cesqa.it cesqa@unipd.it Prof. Antonio Scipioni Ing. Alessandro Manzardo
DettagliLa Gestione del Carbon Footprint in ottica di Filiera L esperienza di PALM
Centro Studi Qualità Ambiente Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università di Padova 049 8275536-9 www.cesqa.it Responsabile: Prof. Antonio Scipioni Relatore: Ing. Filippo Zuliani filippo.zuliani@unipd.it
DettagliLatte fresco in Trentino: vuoto a rendere o vuoto a perdere? Qual è la soluzione più sostenibile?
Latte fresco in Trentino: vuoto a rendere o vuoto a perdere? Qual è la soluzione più sostenibile? Prima di rispondere a questa domanda esponendo i risultati di uno studio scientifico effettuato sulla problematica
DettagliLa sostenibilità come leva di marketing: la comunicazione oltre il greenwashing
Convegno La sostenibilità come leva di marketing: la comunicazione oltre il greenwashing Milano, 14 aprile 2011 Comunicare l innovazione ambientale attraverso il green marketing: la Environmental Product
DettagliEfficienza energetica nell industria italiana
Efficienza energetica nell industria italiana Certificati Bianchi: compiti dell ENEA ai sensi del DM 28 dicembre 2012, guide operative settoriali Alessandra De Santis Unità Tecnica Efficienza Energetica
DettagliSMART EXPO 2015: SMART PLANNING, SMART BUILDING, SMART CONNECTING. Fiera Milano 8 maggio 2014. L inventario delle emissioni di gas serra di Expo 2015
SMART EXPO 2015: SMART PLANNING, SMART BUILDING, SMART CONNECTING Fiera Milano 8 maggio 2014 L inventario delle emissioni di gas serra di Expo 2015 Roberto Giacomelli, Climate Change and Sustainability
DettagliIl piacere della casa isolata
Il piacere della casa isolata La rivista ALTROCONSUMO ha diffuso nel mese di marzo 2014 un articolo inerente guida agli interventi su tetto, pareti e pavimenti che riducono le dispersioni di energia e
DettagliFORUM RIFIUTI : dalle emergenze alle opportunità. Roma, 18 giugno 2014
FORUM RIFIUTI : dalle emergenze alle opportunità Roma, 18 giugno 2014 VISCOLUBE Viscolube è l azienda leader in Europa nel settore della ri-raffinazione degli oli usati e in Italia ha due stabilimenti
DettagliI risultati del progetto «Acqua senza macchia»
Università degli Studi di Milano Bioccca Dipartimento di Scienze dell Ambiente e del Territorio I risultati del progetto «Acqua senza macchia» Valentina Castellani e Alline Storni GRISS, Gruppo di Ricerca
DettagliFondazione UniVerde. Convegno Turismo Sostenibile ed Ecoturismo Milano, 18 febbraio 2011. Gianfranco Schiava : ELECTROLUX
Fondazione UniVerde Convegno Turismo Sostenibile ed Ecoturismo Milano, 18 febbraio 2011 Gianfranco Schiava : ELECTROLUX 1 I RISULTATI OTTENUTI: TOTALE EUROPA In 10 anni (1995-2005) nell Unione europea:
DettagliGli impegni ambientali di BTicino
i Presso la Vostra consueta Agenzia Commerciale. Sito: Questo documento si basa sulla norma ISO 14020 relativa ai principi generali delle dichiarazioni ambientali e sul rapporto tecnico ISO TR/14025 relativo
DettagliLarge Valorisation on Sustainability of Steel Structures. AMECO3 software. Dicembre 2014 AMECO
Large Valorisation on Sustainability of Steel Structures 3 software Dicembre 2014 1 Presentazione generale : Software relativo al Life Cycle Assessment di ponti ed edifici con struttura in acciaio Calcoli
DettagliQuale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe?
Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe? Simona Gullace CERTIFICAZIONE Procedura volontaria mediante la quale una terza
DettagliIL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE
IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle
DettagliLEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE
LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VENETO N. 25 del 13 marzo 2007 Il Consiglio
DettagliMetodologia. 5 rapporto sull energia
2 Metodologia 5 rapporto sull energia 23 2.1 Usi finali e consumi finali Per l aggiornamento del bilancio energetico provinciale al 2005 si è adottata la stessa metodologia utilizzata per il Quarto Rapporto
DettagliSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,
DettagliFAREFFICIENZA SRL TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA. Ing Lorenzo FABBRICATORE FAREFFICIENZA SRL
TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA Ing Lorenzo FABBRICATORE FAREFFICIENZA SRL 1 - Presentazione FAREFFICIENZA SRL - Titoli di efficienza energetica - Tipologia di interventi ammissibili - Esempi economici
DettagliRisparmio energetico Studi della Comunità Europea Direttiva ERP e regolamenti per le pompe
Risparmio energetico Studi della Comunità Europea Direttiva ERP e regolamenti per le pompe Dagli studi della Comunità Europea raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico Con nuove tecnologi e applicazione
DettagliLa gestione integrata dei rifiuti di imballaggio: una opportunità per i comuni di risparmio e miglioramento dell ambiente
La gestione integrata dei rifiuti di imballaggio: una opportunità per i comuni di risparmio e miglioramento dell ambiente Eugenio Bora Milano, 15 febbraio 2006 Rifiuti e legislazione I rifiuti sono un
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliCARBON FOOTPRINT. project 2013
1 descrizione del progetto La decisione di partecipare al bando del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare per l accesso al finanziamento (ai sensi del D.M. 468 del 19.05.2011)
DettagliINDICE Attività Aziendali... 3 Utilizzo Sostanze Chimiche... 4 Conclusioni... 8
RELAZIONE TRIENNALE MONITORAGGI AMBIENTALI Anni 2012-2014 INDICE Attività Aziendali... 3 Utilizzo Sostanze Chimiche... 4 Conclusioni... 8 Pagina 2 di 8 Introduzione Mito Sistema Ambiente srl, nell ottica
DettagliAldo Iacomelli E-Cube srl. Presentazione dell analisi e del calcolo della Carbon Footprint dei chiusini KIO
Aldo Iacomelli E-Cube srl Presentazione dell analisi e del calcolo della Carbon Footprint dei chiusini KIO COSA ABBIAMO FATTO Fornitura dati Carbon footprint di prodotto Certificazione ISO (TS) 14067:2013
DettagliApplicazione della norma ISO 9001:2008 al Sistema Gestione per la Qualità del Gruppo Ricerca Fusione. Claudio Nardi Frascati 24 novembre 2009
Applicazione della norma ISO 9001:2008 al Sistema Gestione per la Qualità del Gruppo Ricerca Fusione Claudio Nardi Frascati 24 novembre 2009 Percorso logico per arrivare al SGQ: Decisione volontaria della
DettagliAIM Magazine Pagina 1 di 6 MONOUSO O RIUSO? M. Marino, S. Rossi
AIM Magazine Pagina 1 di 6 MONOUSO O RIUSO? M. Marino, S. Rossi PREMESSA Il costante incremento dell utilizzo di materiali plastici nel settore alimentare permette innegabili vantaggi di praticità. Trascurando
DettagliALLEGATO 2 - Schema di relazione tecnico-economica del progetto di investimento
UNIONE EUROPEA PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE PIEMONTE FESR 2007/2013 Asse 1: Innovazione e transizione produttiva Attività I.1.3 Innovazione e P.M.I.. Attività I.2.2.Adozione di tecnologie ambientali AGEVOLAZIONI
DettagliIl presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi:
Energia Energia Premessa Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Richiesta di energia primaria Consumi energetici per
DettagliIdea Progetto FLAHY. First Laboratory in Alps for Hydrogen. Ing. Giovanni Pino -Dr. Francesco Geri-Ing. Solaria Venga-Ing.
Idea Progetto FLAHY First Laboratory in Alps for Hydrogen Ing. Giovanni Pino -Dr. Francesco Geri-Ing. Solaria Venga-Ing. Riccardo Marceca APAT Settore Innovazione Tecnologica 1 FLAHY: First Laboratory
DettagliPROSPETTIVE E COMPATIBILITA NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA RESIDUI Asti, 5 marzo 2012 Prof. Ing GENON Giuseppe Ing PANEPINTO Deborah Forme di conversione energetica delle biomasse Conversione delle biomasse
DettagliLa Nuova Norma EN 16001:08 e l Auditl Energetico: un opportunit. opportunità di risparmio per Aziende e Pubbliche Amministrazioni
La Nuova Norma EN 16001:08 e l Auditl Energetico: un opportunit opportunità di risparmio per Aziende e Pubbliche Amministrazioni M. Locati Area Ambiente e Sicurezza Certiquality m.locati@certiquality.it
DettagliUniversità degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Edile, Civile e Ambientale Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Abstract
DettagliASSOVETRO Il contributo economico, sociale ed ambientale al Paese
ASSOVETRO Il contributo economico, sociale ed ambientale al Paese 26 gennaio 2015 Indice 1. L analisi in breve 2. Impatti socio-economici 3. Impatti ambientali 4. Conclusioni Indice 1. L analisi in breve
DettagliQUALITÀ AMBIENTALE DEI PRODOTTI E SUA
QUALITÀ AMBIENTALE DEI PRODOTTI E SUA CERTIFICAZIONE IL SISTEMA EPD Massimo Marino Life Cycle Engineering Torino; www.life-cycle-engineering.it PREMESSA Il crescente interesse nei confronti della protezione
DettagliRev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.
AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001
DettagliALTRE MODALITA DI PRODUZIONE DI ENERGIA
Scheda 6 «Agricoltura e Agroenergie» ALTRE MODALITA GREEN JOBS Formazione e Orientamento LA COMPONENTE TERMICA DELL ENERGIA Dopo avere esaminato con quali biomasse si può produrre energia rinnovabile è
Dettagli