NUOVE OPPORTUNITà PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE

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1 NUOVE OPPORTUNITà PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE IL SISTEMA SINTEC PER LA REALIZZAZIONE DI SOLAI COMPOSTI LEGNO-CALCESTRUZZO a cura di Massimiliano Fellin L utilizzo dei solai misti legno-calcestruzzo, nell ambito sia del recupero del patrimonio edilizio esistente sia di quello delle nuove realizzazioni, rappresenta sempre più una valida alternativa all impiego delle soluzioni tradizionali in latero-cemento per diverse caratteristiche positive quali: la leggerezza dei solai, le buone caratteristiche acustiche e prestazionali, la velocità di messa in opera, la qualità del risultato, e, non ultima, anche l economicità dell intervento. Inoltre, la leggerezza e la flessibilità di realizzazione di questi solai, li pone come soluzioni paradigmatiche nel caso di interventi in centri storici con cantieri caratterizzati da limiti significativi sulla movimentazione degli elementi di grandi dimensioni o di peso considerevole. Sicuramente, in ambito edilizio, la combinazione legno-cemento è una tra le più sperimentate e consolidate. L idea originale di far collaborare calcestruzzo e legno risale al 1956 per merito di Möhler e le prime importanti realizzazioni con elementi strutturali composti in legno-calcestruzzo sono apparse in Svezia a partire dagli anni settanta ed hanno poi avuto un espansione industriale anche in Norvegia ed in Finlandia. Oltre ai vantaggi benefici in termini di resistenza e rigidezza, queste strutture miste riuniscono i vantaggi dei materiali di cui sono composti: il buon comportamento strutturale del legno, (si pensi come quest ultimo, ad esempio, presenti un rapporto tra la resistenza a compressione e la sua massa volumica simile all acciaio), unito all'economicità e praticità d'uso del calcestruzzo. Ecco quindi che in Italia, ma non meno nel resto d Europa, sono presenti numerose aziende che propongono diverse tecniche di accoppiamento tra questi due materiali, anche e soprattutto alla luce delle nuove normative in materia di antisismica, dove caratteristiche quali leggerezza e resistenza tipiche del legno, unite alla duttilità dell acciaio, costituiscono, senza dubbio, ottimi requisiti per un buon comportamento sismico della struttura. Sede dell'azienda Sintesi di Malonno (BS) Università e Mondo produttivo si uniscono per dar vita ad un progetto di ricerca innovativo che amplia le prospettive di mercato in un settore importante per l'edilizia quale è quello dei solai. Proprio in tale filosofia, s'inserisce il presente articolo, che prende spunto da una di quelle rare e tanto auspicate collaborazioni tra mondo universitario e mondo produttivo. L'azienda "Sintesi" S.r.L. di Malonno BS, operante nel settore delle costruzioni in legno da diversi anni ha ideato, prodotto e brevettato (brevetto N ) un innovativo sistema di connessione per la realizzazione di solai misti legno-calcestruzzo denominato "SINTEC ". In dettaglio, successivamente al brevetto, l esigenza specifica dell azienda era l individuazione dei valori dei parametri meccanici della connessione (resistenza e rigidezza a diversi livelli di carico) necessari al fine del dimensionamento e della verifica dei solai composti legno-calcestruzzo. Tali valori dovevano essere determinati sia con riferimento alle attuali prescrizioni delle normative europee (Eurocodice 5, 2009) sia a quelle delle recenti Norme Tecniche per le costruzioni (D.M.2008). Pertanto si è svolto un lavoro di ricerca, presso il Laboratorio Prove Materiali e Strutture della Facoltà di Ingegneria dell Università di Trento, denominato appunto "Progetto SINTEC", coordinato dal Prof. Ing. Marco Ballerini con la collaborazione dell'ing. Claudio Montresor e la supervisione del responsabile tecnico dell'azienda Sintesi l'ing. Riccardo Bramani. Tale investigazione ha visto, in primis, la realizzazione della tesi di laurea sperimentale dell' Ing. Massimiliano Fellin, che ha seguito materialmente tutte le fasi della sperimentazione, la quale per ovvi motivi di spazio, non è possibile trattare in maniera esaustiva in questa sede. Ci si limiterà quindi all'esposizione dei principali risultati ottenuti, ed i vantaggi di questa innovativa tecnica di connessione. Oltre alla caratterizzazione del sistema vi era la necessità di realizzare un modello matematico che permettesse in maniera facile, veloce ed economica il progetto e la verifica di questi solai. Il risultato è stato l'implementazione di un file in formato.xls ad uso e consumo dell'azienda stessa ma anche utile strumento per tutti i progettisti interessati ad approcciarsi a questo nuovo sistema di connessione. IL CONNETTORE Il connettore oggetto della ricerca, denominato "SINTEC ", ideato e brevettato dalla ditta "Sintesi" S.r.L., è sostanzialmente un elemento metallico (con forma approssimativamente ad U) ricavato da un piatto di acciaio dello spessore di circa 1 mm mediante un processo di stampaggio. Esso è illustrato nelle immagini di Figura 2, rappresentative anche della posa in opera. L assemblaggio del connettore si compone di due fasi: a) in officina, all estradosso della trave in legno, vengono realizzate delle fresature ortogonali all asse della stessa per alloggiare i connettori SINTEC ; b) in cantiere, una volta posizionata la trave, il connettore viene inserito manualmente nella sede appositamente realizzata in officina; sui connettori è posizionata una barra ad aderenza migliorata, di diametro Ø 12 mm, con funzione di fornire resistenza a trazione alla soletta in calcestruzzo e di garantire un buon ancoraggio delle Figura 2. Schema di realizzazione del solaio con connettore "SINTEC " e una vista dello dello stesso in fase di posa in opera (fonte: azienda Sintesi S.r.L.) Figura 3. Possibili modi di rottura della connessione travi al cordolo delle pareti perimetrali. Il connettore SINTEC a seguito dell esecuzione del getto di calcestruzzo (il quale riempie l interno dello stesso) può essere assimilato ad un dente di calcestruzzo "incamiciato" dal connettore stesso. La trasmissione delle sollecitazioni taglianti tra la soletta e la trave è affidata al dente così ottenuto attraverso sostanzialmente i 3 meccanismi di collasso di seguito descritti: 1) rottura del legno per compressione parallela alle fibre sulla superficie pseudoverticale a contatto con il connettore; 2) rottura del legno per taglio sulla superficie delimitata da due fresature consecutive o, nel caso del connettore di estremità, fra la fresatura dell ultimo connettore e l estremità della trave; 3) rottura del dente di calcestruzzo. LA SPERIMENTAZIONE La documentazione necessaria per immettere sul mercato questo nuovo sistema deve contenere le caratteristiche meccaniche che permettono così al progettista di effettuare il corretto dimensionamento degli elementi strutturali. Per far questo dunque, si è eseguita una campagna sperimentale, composta da due tipologie di prove: prove di push-out (a taglio) su 15 campioni, prove a flessione su 8 campioni di solaio "al vero". Nelle prove di push-out l attenzione è rivolta al comportamento del connettore quando viene sottoposto a taglio e la finalità è quella di studiare quali sono i fattori geometrici e meccanici che ne condizionano la risposta prestazionale con particolare riferimento alla resistenza, la rigidezza e la duttilità. Sono state realizzate 3 serie di campioni tipo "push-out", ognuna delle quali (composta da 5 provini identici per avere una base statistica) era caratterizzata da una differente disposizione dei connettori e da diverse dimensioni longitudinali dei campioni. La scelta del passo è ricaduta su tre spaziature del connettore (200 mm, 350 mm e 500 mm) in modo tale da investigare l eventuale reciproca influenza dei connettori nonché il livello di

2 Figura 4. Telaio di contrasto, attuatore MTS e schema di prova interazione con la soletta e la trave lignea. Le caratteristiche generali dei campioni sottoposti a prova sono le seguenti: a) trave in legno lamellare di abete rosso di classe di resistenza GL24h con sezione 120 x 160 mm; b) connettori SINTEC applicati alla trave in apposite fresate precedentemente realizzate; c) soletta in conglomerato cementizio di classe nominale C25/30, con sezione 400 x 70 mm. Figura 5 - Geometrie e rispettivi meccanismi di rottura per campioni con passo 200, 350 e (nella pagina a fianco) 500 mm La classe di resistenza del calcestruzzo è stata verificata per mezzo di prove di compressione su 3 provini di dimensioni 150 x 150 x 150 mm così come previsto dalle norme di accettazione del DM Le prove hanno fornito i seguenti risultati: 40,3, 37,7 e 37,1 MPa. Per ogni serie di campioni sono state realizzate sia prove monotone fino a rottura in controllo di spostamento, sia prove con un ciclo di scarico-carico secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 26891/1991 "Principi generali per la determinazione delle caratteristiche di resistenza e deformabilità". Per ogni serie di campioni si sono eseguite 2 prove monotone e 3 cicliche. Il passo successivo è stato quello di studiare la miglior conformazione dell apparato di prova valutando nel dettaglio gli effetti derivanti dall attrito e dalle imperfezioni geometriche, in modo tale da evitare ogni possibile forma di distorsione dei dati. Nella Figura 4 è illustrato lo schema di prova delle prove tipo "push-out" mentre in Figura 5 sono riportate le geometrie e i rispettivi meccanismi di rottura riscontrati. Infine nel Grafico 1 sono riassunte le curve carico-scorrimento unitarie (ovvero normalizzate rispetto il numero di connettori di ogni singolo campione) per i tre interassi dei connettori. Per la progettazione agli Stati Limite dei solai misti legno-calcestruzzo con connettori deformabili, il progettista deve conoscere i valori dei parametri fondamentali che caratterizzano il comportamento meccanico della connessione. Tali parametri sono la resistenza caratteristica R k, la rigidezza del connettore allo stato limite ultimo K u, la rigidezza del connettore allo stato limite di servizio K ser. Tutti i campioni si sono distinti per ottimi valori di resistenza, che risulta in media pari a 43,50 kn mentre quella caratteristica è 37,20 kn, ma ancor più in termini di rigidezza, sia elastica che ultima con valori elevatissimi e crescenti all aumentare del passo. É bene precisare che, se la legge caricoscorrimento dei connettori fosse elastica lineare fino al collasso, non si avrebbe la necessità di definire differenti valori di rigidezza in funzione dello stato limite considerato in quanto essa sarebbe costante. Siccome invece la legge carico-scorrimento dei connettori è in genere non-lineare, la rigidezza (secante) della connessione dipende dal livello della sollecitazione nei connettori, ovvero dallo stato limite preso in considerazione. Il livello di sollecitazione non è quindi a rigore definibile, in quanto dipende da differenti fattori, alcuni dei quali oggettivi altri soggettivi. Se non è possibile stabilire a priori il livello di sollecitazione nei connettori per i differenti stati limite, è tuttavia possibile stimare i valori di sollecitazione più elevati Le attuali normative adottano in genere formulazioni semplificate del problema, cercando il corretto compromesso tra facilità di applicazione e validità dell approssimazione proposta. Dopo un attento lavoro di rielaborazione e studio della formulazione matematica suggerita dalla normativa, Grafico 1. Curve sperimentali forza-scorrimento dei provini SIN 200, normalizzate rispetto al numero di connettori (fonte: tesi ing. Massimiliano Fellin)

3 basata appunto sulla teoria classica proposta da Möhler nel 1956 (ripresa in parte nel modello semplificato proposto dalla EN 1995:2009), si è passati alla fase operativa applicandola in modo diretto alla progettazione dei solai. I risultati che ci si era prefissi di ottenere dovevano quindi raggruppare tutti questi aspetti e produrre un utile, veloce ed affidabile strumento per l ingegnere che deve poi andare a dimensionare i solai con questo sistema di connessione. Lo scopo era quello di riuscire ad avere un valore di resistenza ed uno di rigidezza che siano il più possibile esenti da fenomeni stocastici quale è, ad esempio, quello dell attrito. Si capisce infatti come tale fenomeno (legato, in questo caso, al rigonfiamento del dente di legno per assorbimento dell acqua di getto) presenti una variabilità intrinseca in quanto non è possibile stabilire a priori se e di quanto il legno rigonfierà. Si è deciso quindi di definire una curva media globale rappresentativa di tutte le prove. É doveroso sottolineare che la scelta di rendere costante la curva carico-scorrimento oltre il valore di scorrimento corrispondente al carico medio massimo, pur non rappresentando il reale comportamento a rottura della connessione non ha alcuna influenza nella progettazione dei solai misti legno-calcestruzzo in quanto valori di scorrimento maggiori di 1mm difficilmente sono raggiunti. Dalle tre curve medie di ogni singola serie è stato quindi possibile ricavare una curva media comune a tutti i provini, rappresentata con tratteggio nero nel Grafico 3. L estrema uniformità e linearità che contraddistingue questa curva ne ha permesso inoltre l approssimazione mediante il modello matematico Menegotto Pinto, fattore che è risultato utilissimo durante la successiva progettazione dei solai. Infatti, tale curva, nota quindi anche in forma analitica, è stata implementata all interno del programma di calcolo sviluppato, parallelo alla ricerca, che tiene conto in modo semplice ma efficace anche della non linearità della connessione attraverso un processo iterativo. La normativa italiana ed Europea, pur proponendo criteri di progettazione molto simili, differisce in modo sostanziale nella valutazione della sicurezza nel caso delle strutture lignee, fissando in buona sostanza, coefficienti di sicurezza molto più alti (italiana) che condizionano in modo piuttosto significativo il progetto. Alla luce di ciò e, tenendo presente anche le esigenze di operatività dell azienda si è pensato quindi Tabella 1. Parametri progettuali per le verifiche agli Stati Limite Normativa di riferimento D.M. 14 gennaio 2008 UNI EN :2009 Rm Rk 43,50 37,20 Da sinistra.grafico 2. Curve medie dei singoli passi (fonte:tesi ing. Massimiliano Fellin). Grafico 3. Curve medie delle singole serie di campioni e curva media globale linearizzate rispetto al cambio di pendenza iniziale (fonte: tesi ing. Massimiliano Fellin) R SLE SLE K ser [kn/mm] di studiare il comportamento della connessione avendo fede a entrambe le normative, lavorando quindi su due strade in parallelo ed evidenziandone, in questo modo, le diversità che ne derivano. Definita quindi la rigidezza della connessione K, si sono progettati i solai con entrambe le normative, denominandoli quindi campioni europei (NE) e campioni italiani (NI). In tabella 1 sono rappresentati in modo sintetico i valori di resistenza caratteristica, di rigidezza ed il livello di carico agli Stati Limite Ultimi e di Servizio ricavati da questa 1 fase della sperimentazione ovvero dalle prove di push-out. R SLU SLU K u [kn/mm] 13,00 161,40 19,00 107,90 15,00 144,50 22,00 89,60 Con questi dati è stato possibile dimensionare i solai, oggetto delle prove a flessione, il cui scopo invece, era quello di fornire informazioni sul comportamento globale del sistema di connessione, sulla resistenza ultima, la modalità di rottura, gli scorrimenti e le deformazioni dei vari elementi. Data la considerevole rigidezza e resistenza dei connettori, la connessione trave-soletta era globalmente caratterizzata da un numero limitato di connettori che oscillava da un minimo di 10 per i solai da 5 m ad un massimo di 17 per quelli da 7 m. Per tale motivo, non essendo possibile considerare una connessione distribuita il foglio di calcolo è stato implementato in modo da poter posizionare singolarmente i connettori lungo la trave. La geometria delle sezioni e la lunghezza dei solai sono state decise sia tenendo presente le esigenze dell azienda produttrice sia quelle di mercato, in funzione della destinazione d uso. Il risultato è stato quello di voler testare 2 campioni di solaio da 5 m e due da 7 m per entrambe le normative, ma in due configurazioni distinte: TIPO A (piccolo) e TIPO B (grande) a seconda che essi avessero la larghezza della soletta (di spessore 70 mm) pari a 50 cm o 60 cm. La trave lignea, in abete rosso di classe di resistenza GL24h, presentava sempre una base di 12 cm ma un altezza variabile da 16 a 28 cm. I limiti di freccia stabiliti, in accordo con entrambe le normative erano a breve termine L/400 mentre a lungo termine L/300. Le caratteristiche geometriche specifiche per ogni campione sono illustrate nelle Figure 6,7 e 8.. Esse riportano: 1) le sezioni trasversali con le dimensioni delle travi e della soletta (dimensioni in mm), tali sezioni sono uguali per due provini di ogni luce di calcolo; 2) le sezioni longitudinali dei solai, tali sezioni risultano essere diverse per ogni provino realizzato. Prima della realizzazione dei campioni, le travi in legno sono state sottoposte a prove di flessione in campo elastico per la determinazione dei relativi moduli di elasticità a flessione. I risultati sono riportati in Tabella 2. Nei calcoli si è poi assunto un valore pari a E = MPa per il legno e MPa per il calcestruzzo. Dall'alto: Figura 6 Sezioni trasversali dei solai investigati; Figura 7 Sezione longitudinale dei campioni per le prove di flessione su luce di 5 m; Figura 8 Sezione longitudinale dei campioni per le prove di flessione su luce di 7 m

4 Tabella 2 Moduli elastici delle travi in legno lamellare E (MPa) Sulla base dei dati già noti, i campioni di solaio sono stati dimensionati per mezzo di un programma di calcolo tenendo conto del comportamento non-lineare della connessione (la curva utilizzata è quella ricavata come media delle medie prima descritta) ed assumendo invece un comportamento elastico-lineare per la trave e la soletta. I carichi di progetto per i solai sono stati definiti con riferimento alla recente normativa Italiana per le Costruzioni (Norme Tecniche per le Costruzioni: D.M. 14 gennaio 2008). In particolare, si sono considerate tre tipologie di carico: peso proprio strutturale: g1 = 2,0 kn/m 2 peso proprio portato: g2 = 2,5 kn/m 2 carico variabile (cat.a): q = 2,0 kn/m 2 Gli stessi carichi sono stati impiegati per il progetto secondo la norma Europea per le Strutture in legno (UNI EN :2009). L unica differenza è che questa normativa non distingue fra carichi permanenti strutturali e permanenti portati. Le prove sui campioni di solaio si sono svolte secondo gli step elencati qui di seguito: in controllo di carico fino ad un valore prefissato, pari a quello assimilabile al carico di servizio del solaio; raggiunto tale valore si è scaricato SIN 5A SIN 5B SIN 7A SIN 7B NI NE NI NE NI NE NI NE completamente il campione per poi riprendere a caricare (sempre in controllo di carico) fino ad un valore assimilabile al carico allo stato limite ultimo; oltre a tale valore si è portato il campione a collasso in controllo di spostamento. Prima dell esecuzione delle prove si è proceduto alla determinazione del peso proprio dei campioni di solaio. Le prove sono state eseguite secondo lo schema di prova rappresentato nell immagine di Figura 9. Le prove sono state realiz zate per mezzo del telaio di contrasto e dell attuatore idraulico servo-assistito MTS (con capacità di carico pari a 1000 KN) illustrati in Figura 10. In corso di prova sono state acquisite in modo automa tico le deformazioni in punti caratteristici della sezione di mezzeria (sia sulla trave in legno sia sulla soletta in calcestruzzo), la freccia del solaio in mezzeria, lo scorri mento trave-soletta in sezio ni poste agli appoggi, ad 1/6 ed a 2/6 della luce di prova dalla sezione di mezzeria. Per la misura dello stato di deformazione nella sezione di mezzeria, si sono utilizzati 4 trasduttori di spostamento HBM DD1 (con linearità minore dello 0,1% del FS FS = 2,5 mm e montati su una base di misura di 50 mm) per la trave in legno e 5 estensimetri ML tipo PL per la soletta in calcestruzzo. I trasduttori HBM DD1 sono stati rimossi dalla trave non appena superato il carico di Stato Limite Ultimo al fine di scongiurarne un eventuale danneggiamento al momento del collasso del provino. Per la misura della freccia in mezzeria e degli scorrimenti trave-soletta sono stati impiegati rispettivamente 2 trasduttori Gefran 300 e 6 trasduttori AEP con spostamento nominale di 50 mm. Infine, l acquisizione automatica dei dati è stata ottenuta per mezzo di tre centraline HBM modello Spider 8. La posizione degli strumenti lungo la trave e nella sezione di mezzeria dei campioni è illustrata in dettaglio in Figura 11. La Figura 12 invece riporta le immagini relative agli strumenti di misurazione utilizzati. Dai grafici si nota come, in termini di freccia ultima, quasi tutti i solai Europei mostrano valori maggiori e ciò potrebbe essere riconducibile al minore numero di connettori presenti dovuto al fatto che, come noto, i coefficienti parziali di sicurezza sono meno restrittivi dei corrispondenti italiani (da qui la necessità di aumentare il numero dei connettori). I tratti elastici sono pressoché lineari per tutti i campioni fino a valori superori al carico di servizio, mostrando quindi un'ottima garanzia di prestazione, mantenuta in parte fino a rottura, non evidenziando salti o variazioni eccessive nella resistenza. Le modalità di rottura riscontrate sono tutte lato legno soggetto a tenso-flessione; la maggior parte dei casi in corrispondenza di un nodo o di un altro difetto in un raggio di un metro attorno mezzeria, il quale ha provocato l innesco di una frattura che poi si è propagata longitudinalmente lungo la trave (figura13). La qualità del materiale, com era ragionevole aspettarsi, ha quindi rivestito un ruolo molto importante ma, nonostante questo, si sono raggiunti carichi massimi elevati che oscillano dai 20 kn/m 2 ai 29 kn/m 2 per i campioni da 5 m e dai 18 kn/m 2 ai 23 kn/ m 2 per quelli da 7 m, inserendosi così molto bene nel quadro edilizio attuale. Anche il comportamento post-elastico è sembrato essere molto buono, fattore di primaria importanza in zona sismica. Dal calcolo effettuato sulla duttilità è risultato che per il connettore in esame è possibile assegnare un valore medio che si aggira attorno a 22 (ricavato come rapporto tra lo spostamento ultimo e quello al limite elastico). Il sistema di connessione "Sintec" si inserisce quindi, dal punto di vista meccanico, all interno delle connessioni a denti in calcestruzzo, dove gli scorrimenti sono praticamente assenti, garantendo quindi elevati valori di resistenza ultima e rigidezza. Quest'ultimo parametro risulta molto importante nella progettazione di solai in legno in quanto governa la deformabilità e lo stato limite di vibrazione, quindi sostanzialmente il comfort abitativo. Dall'alto: Figura 11 Posizionamento degli strumenti sulla trave; Figura 12 Strumenti di misurazione utilizzati: Trasduttori DD1; Estensimetri TML PL-60-11; Trasduttori GEFRAN 300; Trasduttori AEP Da sinistra: Figura 9. Schema di prova. Figura 10. Telaio di contrasto, attuatore MTS e postazione di controllo/acquisizione presso laboratorio Materiali e Strutture dell'università di Trento Sotto da sinistra: Grafico 4. Curve carico - freccia media relative ai solai da 5 m (fonte: tesi Ing. Massimiliano Fellin). Grafico 5 - Curve carico - freccia media relative ai solai da 7 m (fonte: tesi Ing. Massimiliano Fellin)

5 il progettista La disponibilità di superfici di contatto di grandi dimensioni induce a ritenere che la trasmissione di sollecitazioni, anche di notevole importanza, possa aver luogo con un tasso di lavoro della trave lignea e del calcestruzzo modesto. Al giorno d'oggi, dato che gli intagli per i denti di calcestruzzo possono essere eseguiti con macchine a controllo numerico, (le quali ne permettono una rapida e precisa realizzazione), si raggiunge un ottimo livello di competitività, non solo dal punto di vista statico ma anche economico. Figura 13- Dettaglio sulla presenza di grossi nodi in prossimità della mezzeria ed altri difetti riscontrati quali giunti a minidita e tappi in legno Massimiliano Fellin, ingegnere, nato a Cles (TN) nel 1981, si laurea presso l Università degli Studi di Trento in Ingegneria civile - indirizzo Strutture - discutendo la tesi dal carattere prevalentemente sperimentale "indagine sperimentale per la determinazione delle caratteristiche prestazioni di solai composti legnocalcestruzzo Sintec" (relatore: prof. ing. Marco Ballerini correlatore: ing. Claudio Montresor). Nel 2010 ha partecipato a corsi di formazione specifica sulla progettazione e calcolo di edifici in legno tra cui quelli organizzati dal CNR-IVALSA riguardanti il progetto Sofie. Dal 2010 al 2012 pratica la libera professione, occupandosi prevalentemente di progettazione esecutiva strutturale ed antisismica di edifici residenziali pluripiano e sopraelavazioni in cemento armato, acciaio, muratura e più specificamente legno collaborando con diverse aziende. Nel settore delle opere idrauliche svolge calcolo strutturale di tubazioni e condotte forzate per centrali idroelettriche. Nel corso dell'attività professionale l'interesse per le strutture lignee si è poi accresciuto, acquisendo quindi competenze specifiche su materiali eco-sostenibili e tecnologie innovative quali X-Lam e telaio. Partecipa inoltre a numerosi corsi e convegni di formazione tecnico-scientifica con tematiche strutturali riguardanti gli edifici in legno. Svolge attività di progettazione (anche mediante l'impiego di software 3D CAD/CAM quali Dietrich's) e consulenza a carpentieri, progettisti ed aziende del settore. Possiede inoltre la qualifica di certificatore energetico Odatech per operare nella Provincia di Trento. Dal 2013 è contitolare dello studio tecnico associato DiLEGNO, con gli associati ing. Carlo Busetti ed ing. Ernesto Callegari, esperti nella progettazione architettonico-strutturale di edifici in legno. - info@dilegno.info 160

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