Scuola Superiore Sant Anna. Piano triennale di prevenzione della corruzione

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1 Scuola Superiore Sant Anna Piano triennale di prevenzione della corruzione (ai sensi dell art. 1, comma 5, lett. a) della legge 6 novembre 2012, n. 190) Documento predisposto per il CdA del (Versione del ) 1

2 1. Premessa Questo documento definisce il piano, e le relative modalità di attuazione, con cui la Scuola Superiore Sant Anna di Pisa, istituto universitario ad ordinamento speciale, nel prossimo triennio affronta e contribuisce al contrasto ed alla prevenzione del fenomeno della corruzione, sulla base di quanto prescritto dalla recente normativa e della relativa documentazione ed atti di indirizzo (e pur constatando che la cornice regolamentare non è completata). Nel Piano sono adottate le seguenti definizioni e sigle: Scuola: Scuola Superiore Sant Anna Corruzione: accezione generale del termine, come ad esempio uso improprio dell ufficio pubblico per interessi privati ; viene tenuta distinta dal Reato di corruzione: la specifica figura di reato prevista dal Codice Penale PNA: Piano Nazionale Anticorruzione PTR: Programma Triennale Trasparenza Piano: Piano triennale per la prevenzione della corruzione come previsto dalla L. 190/2012. La definizione del Piano per la Scuola ha riscontrato alcune difficoltà in relazione alla necessità di adattamento delle specifiche disposizioni di legge e della relativa documentazione di supporto al contesto specifico di una istituzione universitaria ad ordinamento speciale, a fronte di normativa, come osservato da autorevoli commentatori, orientata all ambito delle amministrazioni centrali. Per questo motivo, oltre che per la mancanza allo stato di redazione del testo del PNA, il Piano è da considerarsi un primo prodotto in via di perfezionamento. Il responsabile della prevenzione della corruzione è stato individuato e nominato (DR n.28 del 31/1/12013 ) nella figura del Direttore Generale. 2. La Scuola: presentazione Struttura e finalità La Scuola Superiore Sant Anna è un istituzione universitaria pubblica a statuto speciale, attiva nel campo delle Scienze Applicate: Scienze Economiche e Manageriali, Scienze Giuridiche, Scienze Politiche per la Classe di Scienze Sociali; Ingegneria, Scienze Mediche, Agrobioscienze per la Classe di Scienze Sperimentali. Nel rispetto della legge istitutiva, la Scuola contribuisce al progresso degli studi stimolando e preparando alla ricerca scientifica e all insegnamento, oltre a promuovere, a livello nazionale ed internazionale, lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnologica. Una breve descrizione delle principali attività core della Scuola è fornita in allegato 1 ( Allegato 1. Breve descrizione delle principali attività della Scuola ). 2

3 Amministrazione ed organizzazione (riorganizzazione) La Scuola nel corso dell anno 2010 si è riorganizzata con la creazione di sei Istituti. Nel corso del 2012 è stata avviata una seconda fase della riorganizzazione, in seguito alla quale sono state attivate tre nuove strutture, in particolare: 1. è stata creata una struttura dedicata agli allievi dipendente funzionalmente dalle due Classi Accademiche: evoluzione della struttura di Servizio di Supporto alla Formazione che va ad integrare le competenze di Orientamento, Servizi agli Allievi (Didattica integrativa I e II livello, Gestione carriere ecc.), Servizi per il Collegio, Placement. 2. è stata creata un unica struttura di Servizi di Supporto agli Istituti : vengono unite le competenze della ex struttura di Servizi di Supporto alla Ricerca e della Formazione cosiddetta Avanzata (LM, Master, PhD, Perfezionamento) e Alta Formazione. 3. è stato rafforzato il supporto all attività gestionale degli Istituti (segreteria degli organi, promozione, internazionalizzazione, gestione ordinaria). Di seguito l organigramma della Scuola. Consiglio di Amministrazione Presidente Senato Accademico Rettore Classe Accademica Scienze Sociali Classe Accademica Scienze Sperimentali Direttore Generale Biorobotica Management Economia TECIP Scienze della Vita DIRPOLIS Resp. Amm.vo Resp. Amm.vo Resp. Amm.vo Resp. Amm.vo Resp. Amm.vo Resp. Amm.vo Area Risorse Umane e Sviluppo Organizzativo Area Risorse Tecniche, Logistiche e Tecnologiche Servizi amm.vocontabili Servizi amm.vocontabili Servizi amm.vocontabili Servizi amm.vocontabili Servizi amm.vocontabili Servizi amm.vocontabili Area Amministrazione, Finanza e Controllo Area Affari Generali U.O. Affari Legali Servizi di Supporto alla Formazione Allievi Servizi di Supporto agli Istituti Risorse dedicate ai servizi di supporto Risorse dedicate ai servizi di supporto Risorse dedicate ai servizi di supporto Risorse dedicate ai servizi di supporto Risorse dedicate ai servizi di supporto Risorse dedicate ai servizi di supporto 1 Maggiori informazioni sulle attività svolte dagli uffici della amministrazione sono reperibili seguendo il percorso Homepage SSSUP Ateneo Organigramma Oppure al link: 3

4 3. Individuazione delle attività a rischio Tra le attività più esposte al rischio di corruzione, come previste dal comma 16 della L 190, si definiscono, in relazione al contesto interno, i seguenti livelli di rischio: (a) autorizzazione o concessione: RISCHIO INESISTENTE IN QUANTO TIPOLOGIA DI PROCEDURA NON APPLICATA PRESSO LA SCUOLA b) scelta del contraente nell affidamento di lavori, forniture e servizi: RISCHIO POTENZIALE ALTO c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari: RISCHIO POTENZIALE ALTO d) concorsi e prove selettive per l assunzione del personale: RISCHIO POTENZIALE ALTO 4. Coinvolgimento del personale I responsabili delle principali attività considerate a rischio dalla normativa sono stati coinvolti sin dall inizio nella fase di redazione del presente piano. A seguito della approvazione del Piano da parte degli organi accademici è prevista una attività di comunicazione capillare del piano stesso a tutto il personale. 5. Monitoraggio rispetto termini conclusione procedimento Il monitoraggio, per ciascuna attività, del rispetto dei termini di conclusione del procedimento rappresenta un aspetto su cui la Scuola deve effettuare con urgenza un consistente investimento, con i seguenti step: 1. il regolamento per i procedimenti amministrativi, obsoleto anche a causa delle citate riorganizzazioni, oltre che dell intenso processo di cambiamento della normativa interna a seguito della L. 240/10 e del conseguente nuovo statuto della Scuola, deve essere revisionato ed aggiornato nel corso dell anno; 2. il rispetto dei tempi di conclusione dei vari procedimenti potrà essere monitorato a regime nell ambito del sistema di pianificazione per obiettivi, che prevede per ogni ufficio/uo la definizione di un set di obiettivi di gestione corrente, accanto a quelli di innovazione, che potrebbero essere ripresi proprio dal regolamento aggiornato. 6. Rilevazione misure di contrasto 4

5 Nel contesto della Scuola il disposto congiunto risultante da una articolata normativa interna consente una attenuazione a monte del rischio corruzione. Tra le misure che rilevano in questo senso vi sono: P Statutarie, es: o Principio di trasparenza ed accessibilità delle informazioni nell attività amministrativa (art. 12.1) o Codice Etico: Art La Scuola adotta un Codice Etico della comunità universitaria. Le sanzioni previste per la violazione del Codice Etico consistono, in ragione delle circostanze, nel richiamo riservato ovvero nel richiamo pubblico ) o Collegio di Disciplina (Art. 53) Regolamenti, manuali e disciplinari che regolano con precisione tutti gli aspetti della vita organizzativogestionale della Scuola. La Scuola inoltre, al fine di prevenire il rischio di corruzione, ha in parte adottato, o intende adottare, le seguenti misure specifiche: a. a1) forme interne di controllo: si propone di attivare, nel corso dell anno 2013, audit a campione effettuati con un team di audit misto (composizione interna ed esterna di altre scuole) con particolare riguardo alla verifica di affidamenti diretti ed altri ambiti specifici da definire. tale attività può essere effettuata anche attraverso accordi di collaborazione con le altre Scuole Superiori e con l Università di Pisa. Ufficio Responsabile: Direzione Generale. Uffici coinvolti: Area Risorse Tecniche Logistiche e Tecnologiche; Istituti. a2) si propone inoltre di verificare la composizione delle commissioni di selezione in modo da consentire un adeguato livello di rotazione garantendo le necessarie competenze per l assunzione di personale di varia tipologia; selezioni per ammissione allievi; procedure ad evidenza pubblica per l acquisto di beni servizi forniture, etc. Ufficio Responsabile: Direzione Generale. Uffici coinvolti: Area Risorse Umane; Area Risorse Tecniche Logistiche e Tecnologiche; Area Supporto Istituti; Servizi Supporto alla Formazione Allievi; Istituti. 6b. sono già state adottate, nell ambito delle varie riorganizzazioni della amministrazione, in particolare a partire da gennaio 2011 e fino al giugno 2012, ma anche negli anni precedenti, forme consistenti e continuate nel tempo di rotazione lavorativa sia per i responsabili sia per gli addetti degli uffici. In particolare si rileva che: - Il 78% dei responsabili di area ha un incarico a cui è pervenuto (provenendo da diversa posizione nella organizzazione) da meno di 2 anni - Il 62,5% dei responsabili di U.O. ha un incarico a cui è pervenuto (provenendo da diversa posizione nella organizzazione) da meno di 2 anni In relazione ai responsabili di U.O. è necessario sottolineare come le dimensioni della Scuola e l investimento effettuato su specifiche risorse in termini di specializzazione delle competenze, non agevoli il meccanismo di rotazione; tuttavia la politica di crescita traversale delle RU intrapresa dalla Scuola potrà essere consolidata e dare ancora maggiori frutti in termini di rotazione dei responsabili negli anni a venire. 5

6 Questo meccanismo rimane da rafforzare per quanto riguarda l Area Risorse Tecniche Logistiche e Tecnologiche. Al fine di salvaguardare le capacità produttive della struttura con le necessarie e non fungibili competenze tecniche specialistiche tale rafforzamento non può prevedere spostamenti di funzione nel breve periodo ma può essere raggiunto indirettamente ed efficacemente con l introduzione di meccanismi rigorosi di rotazione del personale interno e di partecipazione di esterni negli incarichi di commissione di gara. Questa misura diviene operativa immediatamente con l approvazione del Piano; la sua applicazione è demandata al Direttore Generale ed agli eventuali altri responsabili dei provvedimenti di nomina delle commissioni. Qualora la rotazione non fosse tecnicamente possibile, la scelta dovrà essere opportunamente evidenziata e motivata nel provvedimento. c. Per quanto riguarda la concessione di borse di studio (allievi ordinari e corsi di dottorato) la Scuola adotta un sistema rigoroso di selezione per merito. d. La Scuola intende attivare le necessarie modifiche della regolamentazione interna al fine di rendere effettiva la tutela del dipendente che denunci condotte illecite, come previsto dal comma 51 della legge n Tali modifiche saranno rese efficaci con le necessarie modifiche ai regolamenti entro il Ufficio Responsabile UO Ufficio Legale; Uffici coinvolti: Area Risorse Umane (UO Risorse Umane). e. La Scuola intende adottare un complesso di misure nella normativa interna che garantiscano: - il rispetto delle norme del codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 44 della legge n. 190, nonché delle prescrizioni contenute nel Piano Triennale; - l effettiva attivazione della responsabilità disciplinare dei dipendenti, in caso di violazione dei doveri di comportamento, ivi incluso il dovere di rispettare le prescrizioni contenute nel Piano triennale; Ufficio Responsabile Area Risorse Umane; Uffici coinvolti: UO Ufficio Legale f. la Scuola adotta già le necessarie misure di attuazione delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi (di cui ai commi 49 e 50 della legge n. 190). Per quanto riguarda le disposizioni relative alla incompatibilità successivamente alla cessazione del servizio o al termine dell incarico (nuovo comma 16-ter dell articolo 53 del d. lgs. n. 165 del 2001) questa rimane di difficile controllo da parte della Scuola che però sottoporrà alle aziende in sede di contratto un impegno e declaratoria di compliance con tale norma. Responsabile: Area Area Risorse Tecniche Logistiche e Tecnologiche (UO Provveditorato e Servizi Tecnici). g. la Scuola ha già adottato operativamente ed in modo sistematico le disposizioni di legge in materia di autorizzazione di incarichi esterni, così come modificate dal comma 42 della legge n. 190; Ufficio Responsabile: Area Risorse Umane (UO Risorse Umane); Istituti. h. la Scuola ha da tempo adottato misure relative alla visibilità su web delle informazioni richieste da varie disposizioni normative. Inoltre la Scuola sta approvando il Programma Triennale della Trasparenza , coordinandolo con le p dello schema di decreto per il «Riordino della 6

7 disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, da parte delle pubbliche amministrazioni». Ufficio Responsabile: Responsabile della Trasparenza. i. la Scuola ha già previsto di attivare specifiche modalità di formazione del personale, con attenzione prioritaria al responsabile anticorruzione dell amministrazione e ai responsabili amministrativi competenti per le attività maggiormente esposte al rischio di corruzione, nel Piano Formazione ( Allegato 2. Interventi formativi nell ambito di prevenzione della corruzione: piano ). Ufficio competente: Area Risorse Umane (UO Sviluppo Organizzativo). l. l integrazione ed il coordinamento con il Piano triennale della performance è in corso di applicazione per quanto riguarda gli obiettivi della Direzione Generale e gli obiettivi operativi della amministrazione attraverso l aggiornamento degli obiettivi operativi 2013 del DG e degli uffici competenti e coinvolti. Una forma più strutturata di integrazione sarà possibile con la prossima redazione del Piano Performance. m. Modalità di presa d atto, da parte dei dipendenti, del Piano Triennale della Prevenzione: m1) il Piano verrà trasmesso ai dipendenti in servizio entro 15 gg dalla approvazione da parte del CdA e con la stessa tempistica a seguito di eventuali aggiornamenti dello stesso; Ufficio Competente: Area Affari Generali (UO Segreteria Organi). m2) il Piano verrà inserito come materiale informativo di riferimento per tutte le prove di selezione / concorso, in modo che i nuovi assunti lo conoscano preventivamente all ingresso; Ufficio Competente: Area Risorse Umane 7. SINTESI ATTIVITA PIANIFICATE NEL TRIENNIO La tabella riassume le attività previste riportandole in prospettiva triennale. Attività nel 2013 Nel 2014 Nel 2015 Nomina responsabile Prevenzione Corruzione Effettuata con decreto rettorale n. 28 del 31/01/2013 Consultazione preliminare responsabili per In corso tra e redazione Piano Revisione ed Approvazione Piano In CdA Revisione Piano con estensione al 2016 entro il Revisione Piano con estensione al 2017 entro il Aggiornamento e revisione del Regolamento Entro il Procedimenti Amministrativi Implementazione monitoraggio rispetto tempistica procedimenti Inserimento indicatori specifici nella pianificazione operativa e nella reportistica finale dell anno Eventuale Revisione della procedura Attivazione procedura di audit interni Entro Verifica composizione commissioni di Prima di nomina ciascuna idem Idem selezione, concorso, gara, proceura nuova commissione Composizione commissioni con rotazione e Applicabile dal Continua salvo Continua salvo apporto esterni Modifiche regolamentari tutela dipendente denunciante Entro il Monitoraggio ed eventuali Monitoraggio ed eventuali Modifiche regolamentari per: Monitoraggio ed eventuali Monitoraggio ed eventuali - applicazione Codice comportamento Entro il [verificare] - attivazione applicazione relative responsabilità disciplinari Entro il

8 Misure in materia di inconferibilità e incompatibilità incarichi Misure in materia di autorizzazione incarichi esterni Adozione misure trasparenza Formazione del personale Integrazione con Piano Performance Presa d atto dipendenti del Piano - comunicazione del Piano a tutti i dipendenti - messa a disposizione del piano dei potenziali nuovi assunti Relazione risultati dell attività prevenzione corruzione Già adottate Già adottate In parte già adottate. PTR in approvazione Certificazione stato realizzazione del PTR entro Previsto nel Piano Formazione In corso di applicazione Monitoraggio nella relazione finale risultati 2013 Entro A partire dalle prossime prove di selezione Approvazione in cda entro Pubblicazione entro Monitoraggio ed eventuali Monitoraggio ed eventuali Revisione e PTR entro Aggiornamenti nel Piano Formazione 2014 Inserimento strutturato nel nuovo Piano Performance entro il Entro Entro Approvazione in cda entro Pubblicazione entro Monitoraggio ed eventuali Monitoraggio ed eventuali Revisione e PTR entro Aggiornamenti nel Piano Formazione 2015 Approvazione in cda entro Pubblicazione entro

9 Allegato 1. Breve descrizione delle principali attività della Scuola Didattica La Scuola articola la sua attività didattica, e la conseguente offerta formativa, in tre ambiti principali e in funzione delle diverse caratterizzazioni dei corsi e dei soggetti destinatari. Relativamente alla formazione integrativa universitaria di primo livello, gli allievi ordinari sono ammessi a seguito di un concorso pubblico nazionale. I vincitori sono tenuti ad iscriversi ai rispettivi corsi di laurea, di primo livello o magistrale, dell'università di Pisa, e a frequentare i corsi integrativi, compreso lo studio di due lingue straniere. Nel corso degli studi i vincitori del concorso sono chiamati a dare prova dei progressi compiuti attraverso colloqui, seminari, elaborati scritti ed esami. Dopo il conseguimento della laurea o della laurea magistrale e l adempimento di tutti gli obblighi didattici interni, entro un anno dalla conclusione del corso ordinario, gli allievi devono sostenere l esame di licenza per conseguire il Diploma di Licenza o Diploma di Licenza Specialistica. Per la formazione avanzata, la Scuola è attiva nei corsi di Perfezionamento, nei PhD, nelle Lauree Magistrali (congiuntamente con altre istituzioni universitarie), nei Master Universitari. La Scuola eroga poi Corsi di Alta Formazione, per facilitare l ingresso nel mondo del lavoro, per promuovere attività di aggiornamento professionale e per garantire la formazione permanente. Ulteriori percorsi formativi ad hoc sono progettati su richiesta di soggetti esterni, pubblici e privati. Ricerca Le attività di ricerca sono svolte all interno di sei istituti, ai quali compete anche la gestione delle seguenti attività formative: Lauree Magistrali, Perfezionamenti e Dottorati, in modo da valorizzare il rapporto tra formazione e ricerca, l interdisciplinarietà e l interazione con il mondo culturale, sociale ed economico. Gli Istituti sperimentano percorsi didattici innovativi permettendo ad allievi, perfezionandi ed assegnisti di ricerca di partecipare attivamente alle attività di ricerca condotte nei laboratori dai docenti e ricercatori. Talvolta, le attività di ricerca permettono di sviluppare idee imprenditoriali e tecnologie innovative che promuovono la creazione di nuove imprese. Gli Istituti si avvalgono dell Ufficio valorizzazione ricerche (UVR) per le attività di trasferimento tecnologico e per la valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica condotta al loro interno. Dati di sintesi su bilancio Nel 2013 la Scuola ha adottato un Bilancio unico di Ateneo di previsione annuale autorizzatorio, ai sensi del decreto legislativo n. 18 del 2012, costituito da Budget economico e Budget degli investimenti. A tale Bilancio la Scuola ha affiancato un Bilancio unico di Ateneo di previsione triennale, al fine di garantire la sostenibilità economica delle attività nel medio periodo, composto sempre da Budget economico (Budget di funzionamento e Budget dei progetti) e Budget degli investimenti Per consentire, inoltre, il consolidamento ed il monitoraggio dei conti pubblici è stato presentato il bilancio preventivo unico di ateneo non autorizzatorio in finanziaria. La Scuola riceve contributo Statali ( FFO e residenze statali) e proventi per contratti e convenzioni su progetti di ricerca e formazione. I contributi di funzionamento pesano per circa il 55%, la ricerca per circa il 33%, la parte rimanente 12% è relativa alle entrate per corsi di formazione e altre entrate ( fonte: consuntivo 2011). Istituti La Scuola è organizzata in sei Istituti di Ricerca: L Istituto di BioRobotica esplora la possibilità di realizzare attraverso l ingegneria, la meccatronica e la robotica macchine e sistemi avanzati intelligenti ispirati al mondo vivente, fonte inesauribile di spunti per la realizzazione di applicazioni utili all uomo. L Istituto di BioRobotica è connotato da caratteristiche di interdisciplinarietà, perché si avvale di 9

10 conoscenza e tecnologie appartenenti a vari settori dell ingegneria (meccanica, elettronica, informatica, chimica, materiali, energetica) e di transdisciplinarietà, grazie alle interazioni forti con le scienze naturali e sociali. Le competenze dell Istituto riguardano le seguenti principali aree: Future and Emerging BioRobotics, Humanoid Robotics, Neuro-Robotics, Surgical Robotics, Soft Robotics, Neural Engineering, Creative Design, Biomedical Signal Processing. L Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) conduce ricerche innovative nei campi del diritto, dell'economia e delle scienze politiche. L approccio multidisciplinare permette una rappresentazione globale di fenomeni giuridici, politici, sociali ed economici complessi e favorisce la realizzazione di output di ricerca dall alto profilo scientifico, direttamente applicabili da attori esterni con responsabilità decisionali a vario livello (internazionale, nazionale, regionale, locale). Tra i temi multidisciplinari che costituiscono il focus delle attività si annoverano gli Studi Europei. L'Istituto Dirpolis offre numerose attività di formazione sia a livello universitario che post-universitario, nelle quali integra i risultati dell indagine scientifica. Organizza percorsi di alta formazione in vari ambiti e presta attività di consulenza a numerose istituzioni. Si propone inoltre come forum di discussione rispetto ai temi della propria ricerca, divulgandone i risultati tramite conferenze, convegni, seminari e workshop, in Italia e all estero. L Istituto di Economia svolge attività di ricerca (teorica ed empirica) e di formazione nel campo delle scienze economiche. Tra le aree prioritarie di ricerca si segnalano economia dell innovazione, teoria delle decisioni e teoria dell organizzazione, dinamica industriale, fondazioni evolutive della macroeconomia, modelli evolutivi di finanza, storia economica, politiche industriali e tecnologiche in paesi industrializzati e in via di sviluppo, statistica applicata, macroeconomia, econometria, modelli di sistemi dinamici. L'Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell Informazione, della Percezione) gestisce la ricerca e la formazione collegate alle tecnologie dell informazione, della comunicazione, e della percezione con particolare riferimento alle applicazioni informatiche e telematiche di sistemi embedded real-time, alle reti di sensori, allo studio, alla progettazione e alla realizzazione di reti di comunicazione con l impiego parziale o totale di tecnologie fotoniche, all impiego di tecnologie fotoniche nella sensoristica e nella biofotonica, agli ambienti virtuali e sistemi robotici di interfaccia per lo studio della interazione uomo-macchina e della percezione umana. Le principali finalità dell Istituto sono quelle di promuovere, di svolgere e di valorizzare attività di ricerca, anche interdisciplinare, scientifica e tecnologica di altissima qualità, attraendo nuove risorse e affermando sempre più il proprio ruolo e la propria identità a livello nazionale e internazionale, nonché di promuovere programmi formativi innovativi di perfezionamento, dottorato di ricerca, graduate programme, lauree magistrali e master di primo e secondo livello. L Istituto di Management si caratterizza, nei suoi programmi di ricerca e didattici, per l essere focalizzato su questioni rilevanti per il sistema economico e per le istanze di modernizzazione e di innovazione del Paese, che comportano cambiamenti strategici e organizzativi a livello delle istituzioni e delle imprese. Gli obiettivi principali sono: declinare il Management dell Innovazione con riferimento all industria e al settore dei servizi privati e pubblici; sviluppare temi innovativi (quali la salute e la sostenibilità) di importanza generale e con forti implicazioni interdisciplinari; fornire contributi originali sia dal punto di vista della produzione scientifica, sia come apporti all operatore pubblico e alle imprese in termini di conoscenze e formazione di competenze qualificate. L Istituto di Scienze della Vita si propone di integrare e di organizzare le attività di ricerca nell ambito della biologia in senso ampio, incluse le sue applicazioni in ambito medico ed agrario. La missione scientifica dell Istituto è sviluppata attraverso una serie di macroaree. Macroarea Agrobioscienze che si concentra prioritariamente in due settori: Plant and Crop 10

11 Science e Cropping Systems Science. Gli argomenti di ricerca interessano la genetica e la genomica delle piante, la fisiologia e le biotecnologie vegetali, la bioinformatica, le produzioni vegetali, le risorse genetiche vegetali e l agrobiodiversità; la gestione degli agroecosistemi a scala diversa, l agro-ecologia, l agricoltura multifunzionale, i sistemi colturali sostenibili, l agricoltura biologica e a basso input e le bioenergie. Macroarea Biomediche, le cui attività si identificano soprattutto in tre settori: fisiologia e fisiopatologia del sistema cardiovascolare, marker innovativi per le malattie e applicazione delle nanoscienze nelle scienze mediche. Gli argomenti di ricerca interessano la fisiologia e la medicina perinatale; le patologie cardiovascolari adulte; la medicina rigenerativa; drug discovery and translational medicine. Allegato 2. Interventi formativi nell ambito di prevenzione della corruzione: piano Ai fini dell elaborazione del Piano formativo in materia di prevenzione della corruzione si evidenziano due ambiti di intervento: 1. Aggiornamento normativo in materia, unitamente ai principi della trasparenza, con riferimenti sullo stato dell arte alla Scuola 2. Intervento di carattere culturale in materia di codice di condotta (codice etico della Scuola), con particolare riguardo ai principi della trasparenza, conflitto di interessi, abuso di potere ecc. Su entrambi gli ambiti si ritiene opportuno il coinvolgimento di docenti interni alla Scuola individuati sia nell ambito del personale tecnico amministrativo che tra il personale docente e ricercatore; si ipotizza anche il coinvolgimento della consigliera di fiducia/comitato Unico di Garanzia per gli aspetti attinenti al codice etico e alla sua applicazione alla Scuola. Si prevede prioritariamente la partecipazione del personale responsabile e non delle attività di cui al paragrafo 3 del Piano. Le strutture principalmente coinvolte sono, nell ambito della Direzione Generale, l Area Risorse Tecniche Logistiche e Tecnologiche (Area tecnica, Provveditorato e Sicurezza e Ambiente), l Area Risorse Umane e Sviluppo Organizzativo, i Servizi di Supporto alla Formazione Allievi, i Servizi di Supporto agli Istituti (Alta Formazione e Formazione Avanzata), Istituti (per acquisti, rimborsi vari ecc); si ritiene inoltre di dover coinvolgere l U.O. Affari Legali e l Area Affari Generali per le competenze in materia normativa e di trasparenza sui relativi adempimenti. In relazione al programma formativo, da svolgersi in più moduli, si ipotizzano in prima istanza i seguenti contenuti di carattere generale: a) Norme per la prevenzione della corruzione: adempimenti Legge 190/2012, norme collegate e disposizioni in materia Ambito di applicazione Enti obbligati Piano anticorruzione: contenuti, modalità e obblighi di redazione del Piano Responsabilità e sanzioni Il Piano di Prevenzione della Corruzione della Scuola Superiore Sant Anna Questo primo modulo verrà programmato a seguito dell approvazione del Piano alla Scuola e sarà esteso a tutto il personale tecnico amministrativo attraverso l organizzazione di più edizioni. b) La trasparenza quale strumento di lotta alla corruzione nelle PP.AA.: il concetto di amministrazione aperta e gli obblighi di pubblicità L impatto della nuova disciplina sul procedimento amministrativo: l avvio e lo sviluppo del procedimento in modalità telematica, obblighi conseguenti Il provvedimento e la comunicazione dei dati sul sito web Divulgazione dei dati e tutela della privacy Titolare, responsabile dei dati, incaricato e compiti di divulgazione del dato Responsabilità penale, civile, disciplinare e amministrativa per la non corretta divulgazione dei dati La pubblicazione ex art. 18 D.L. 83/2012 e le responsabilità per l inadempimento La pubblicazione ex art. 3, comma 31, L. 190/2012 le responsabilità per l inadempimento Impatto della nuova disciplina sul diritto di accesso c) La prevenzione amministrativa, disciplinare e penale L incompatibilità dei responsabili di procedimento (nuovo art. 6-bis L. 241/1990) Casi specifici di incompatibilità (nell assumere incarichi dirigenziali o di direzione degli uffici pubblici, a decidere sull assegnazione di contributi, sussidi e altri trasferimenti economici, a partecipare a commissioni in qualità di componente, ad assumere il ruolo di segretario e verbalizzante) 11

12 Il denunciante dipendente e la sua tutela Il procedimento disciplinare e le sue criticità Le sanzioni disciplinari previste per dirigenti e funzionari La corruzione nell esercizio della funzione Il dirigente responsabile del piano anticorruzione L obbligo di vigilanza La rotazione degli incarichi A seguire potranno essere previsti interventi specifici, organizzati sotto forma di laboratorio, suddivisi per ambiti di competenza (Risorse Umane, Area Tecnica ecc.). In merito alla formazione di cui al punto 2, saranno presi gli opportuni contati con il CUG e la Consigliera di Fiducia al fine di organizzare incontri formativi rivolti a tutto il personale, finalizzati alla diffusione della cultura della trasparenza. Per l anno 2013 si provvederà all erogazione della formazione di cui al punto a) e alla progettazione degli interventi di cui al punto 2. 12

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