VALUTAZIONE DEL RISCHIO RAPINA IN BANCA (art. 4 D.Lgs. 626/94)
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- Antonina Pini
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1 VLUTZONE DEL RSCHO RPN N NC (art. 4 D.Lgs. 626/94) Linee guida : criteri e modalità di applicazione Roma, 7 giugno 2006 NGELO GULN Settore Legislazione del Lavoro Coordinatore della Sottocommissione permanente per la safety di
2 Fonti normative rt c.c. L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro rt. 4 D.Lgs. 626/94 l datore di lavoro in relazione alla natura dell attività dell azienda ovvero dell unità produttiva, valuta tutti i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro. rt. 22 ccnl 12 febbraio 2005 Le imprese bancarie considereranno il «rischio-rapina» ai fini del documento di valutazione di cui all art. 4 del D.Lgs. n. 626 del
3 Superamento della logica prevenzionistica tradizionale L art. 4, nella formulazione novellata della legge n. 39 del 2002, considera qualsiasi situazione esistente nell ambiente di lavoro suscettibile di arrecare pregiudizio alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. 3
4 Natura del rischio rapina È rischio avente natura esogena (perché derivante da attività criminose poste in essere da terzi e non direttamente dall attività dell azienda) È rischio generale in quanto incombente sul datore di lavoro quale responsabile dell impresa È rischio peculiare prevedibilità prevenibilità del DNNO segue 4
5 Segue: natura del rischio rapina L obbligo di sicurezza del rischio rapina ex art cod. civ.. nella elaborazione giurisprudenziale Distinzione tra copertura assicurativa ex 1124/1965 e obbligo di prevenzione Cass. n. 5048/1988 Cass. n. 8422/1997 Cass. n. 8230/2003 Cass. n /2005 ttività bancaria quale occasione di rischio per il pubblico e per i dipendenti Riconducibilità del rischio-rapina all art c.c. sia pure nei limiti della prevedibilità Estensione della norma precettiva contenuta nell art c.c. senza tuttavia pervenire ad una abnorme estensione della stessa (no responsabilità OGGETTV) Ribadisce la portata estensiva dell obbligo di sicurezza, sia pure in una fattispecie particolare (nel caso di specie era stato violato l ordine del Questore di svolgere un doppio turno di sorveglianza) Qualifica il rischio in oggetto come rischio lavorativo e non extralavorativo segue 5
6 Segue: natura del rischio rapina La portata dell obbligo di sicurezza nel rischio-rapina l principio della massima sicurezza tecnologicamente fattibile quale criterio immanente all art. art c.c. L importanza della natura del rischio-rapina rapina nel dare attuazione, nella specie, a tale principio L obbligo di adeguatezza ad uno standard di sicurezza connesso a ciò che è NORMLMENTE PRTCTO NEL SETTORE segue 6
7 Segue: natura del rischio rapina èrischio atipico in quanto non tipizzato (non previsto espressamente ex lege) non è rischio specifico in quanto, sebbene correlato alla mansione svolta dal lavoratore, non può rientrare tra i rischi direttamente derivanti dall attività lavorativa 7
8 l criterio della previdibilità del rischio e il diverso grado di prevenzione l rischio-rapina rapina presenta caratteristiche peculiari rispetto alla maggioranza dei rischi riconducibili all attivit attività produttiva dell azienda, caratterizzati da una probabilità di accadimento e da un entit entità dell eventuale eventuale danno definibili mediante un modello concettuale/parametrale deterministico. 8
9 La valutazione del rischio La stima della probabilità dell accadimento 3 parametri: a) pericolosità propria dell ambito geografico in cui la sede è collocata b) caratteristiche logistiche della filiale c) misure di sicurezza attive e passive concretamente assunte per la filiale L utilizzo degli strumenti di supporto per la valutazione (rinvio) La centralità dei Protocolli di intesa per la prevenzione della criminalità in banca sottoscritti presso le Prefetture l valore degli strumenti di valutazione: l assenza di una certezza deterministica dell evento, e il carattere probabilistico della stima effettuata 9
10 La valutazione del danno L individuazione dei lavoratori potenzialmente esposti criteri di individuazione appartenenza a gruppi omogenei collocazione delle sedi aziendali interessate presenza o meno di denaro o valori nel processo lavorativo maggiore o minore possibilità di contatto con la clientela 10
11 l fattore Danno La valutazione del danno dovrà tener conto del tipo di possibili conseguenze dannose; la magnitudo del danno associato alla rapina può essere stimata sulla base di dati storici relativi alle conseguenze degli eventi verificatisi. n linea generale, le conseguenze dannose eventualmente derivanti dall evento rapina possono essere sinteticamente suddivise in due tipologie: Evento lesivo a carico dei diversi apparti ed organi (danno fisico infortunistico o biologico, generalmente di tipo traumatico) Disturbi psichici, normalmente temporanei (anche acuti, quale ansia) o cronici; disturbi che possono insorgere ed esaurirsi subito, come normalmente accade, ovvero a distanza di tempo, quale conseguenza diretta dell evento o che abbiano incidenza su malattie personali pregresse (talvolta latenti). 11
12 L importanza di un archivio dati-aziendale da coordinare con l osservatorio sulla sicurezza (OSS..F.) per la raccolta di informazioni Necessità di un costante aggiornamento (ogni triennio) di tale archivio, per una verifica e/o modifica delle misure già adottate Opportunità di una classificazione degli eventi, secondo il livello di aggressività 12
13 Le misure di prevenzione e protezione Le misure di prevenzione e protezione conseguenti alla valutazione del rischio (art. 4, comma, 2, lett. b), D. Lgs.. n. 626/1994) possono essere destinate: 1. alla riduzione delle probabilità di accadimento dell evento evento 2. alla mitigazione del danno - procedure di sicurezza contro le rapine e i furti - informazione e formazione dei lavoratori - procedure per gli incaricati al primo soccorso e all emergenza - interventi di natura sanitaria e di supporto 13
14 nformazione e formazione dei lavoratori Obbligo ex artt.. 21 e 22 D.Lgs. n. 626/1994 dempimento da osservare anche in un ottica di miglioramento dei metodi e dei sistemi da adottare, nonché di ampliamento rispetto alla platea dei destinatari NFORMZONE Elaborazione di un documento aziendale (da diramare anche nell intranet) contenente indicazioni (di natura prevalentemente comportamentale) in materia di sicurezza Centralità della Guida Rapina elaborata da 14
15 Formazione Validità e sufficienza di una formazione erogata anche mediante supporti informatici (a condizione che sia prevista una modalità interattiva e una verifica dell apprendimento e del raggiungimento di un adeguata platea di destinatari) Formazione in aula Modalità utilizzabile da parte dell azienda o a favore di tutti i soggetti individuati, ovvero per coloro che sono ritenuti più esposti (ad esempio Responsabile filiale e addetti alla gestione delle emergenze) Modalità e portata della formazione in UL 15
16 Segue formazione Contenuti della Formazione La formazione può essere: - Generale e preventiva: : relativa ai comportamenti da tenere nelle fasi pre,, durante e post-rapina - Speciale: : da affidare a specialisti che propongono principi attinenti alla gestione dello stress di origine relazionale acuta 16
17 nterventi di natura sanitaria Rilevanza della natura del rischio-rapina, che è: atipico non specifico Sorveglianza sanitaria non obbligatoria L intervento del MC solo ex art. 17, comma 1, lett. i) ossia a richiesta del lavoratore L intervento può essere: preventivo successivo Possibilità di adottare misure specialistiche (anche a carattere psicologico) 17
18 Ulteriori interventi Possibile intervento del MC e del RSPP Quale primo supporto psicologico a favore dei dipendenti interessati dal fatto criminoso nterventi sanitari di screening Da attuare anche mediante appositi questionari 18
19 Situazioni particolari dibizione di soggetti appartenenti a categorie protette a mansioni di rete Eventuali inidoneità temporanee, patologie o stati personali che possono essere aggravati dall esposizione a rischio rapina Lavoratrici gestanti Divieto di adibizione ad attività che possano costituire pericolo per la salute della madre e del nascituro l datore di lavoro è tenuto ad adottare, nell ambito della valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione dandone informazione alla lavoratrice ed ai loro rappresentanti (art. 11 D.Lgs. n. 151/2001) 19
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