BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

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1 II INDICE Dimensioni della pagina Margini esterno ed interno della pagina Margini alla testa e al piede della pagina Il contenuto musicale Numeri di pagina Posizione e corpo del numero di pagina Il piedino Il numero di catalogo La didascalia Il titolo e le scritte sottostanti Caratteri I caratteri nella musica Lo "spazio" come unità di misura Il pentagramma Altezza del pentagramma Il rigo per le percussioni La chiave musicale Il cambio di chiave Spaziatura fra chiave ridotta ed elemento successivo Come spaziare due elementi L'armatura di chiave Il cambio di armatura di chiave La frazione di tempo (indicazione metrica) Il cambio di tempo L'indicazione metrica in partitura Indicazione metrica nei "tempi misti" Il tempo "ordinario" e quello "tagliato" o "a cappella" Quando la doppia stanghetta? La stanghetta doppia di "fine" Il termine di andamento L'indicazione metronometrica La doppia indicazione di misura I termini di andamento momentanei o transitori I numeri di trasposizione I segni di ripetizione Le indicazioni tecniche strumentali La dinamica I segni di accento I segni di accento composti I segni di accento nella scrittura polifonica I segni di accento ripetuti I segni strumentali I simboli strumentali Gli abbellimenti Il glissando Il portamento I segni di abbreviazione I numeri di misura I numeri di chiamata I numeri nei gruppi irregolari

2 III I numeri per la diteggiatura Il numero di battute d'aspetto La locuzione latina "Tacet" Le scritte degli strumenti "guida" Le note guida I cambi di strumento La misura "OSSIA" Il testo cantato Note - punti di valore - travature - pause I gambi delle note I punti di valore Le travature (o linee di raggruppamento) Le cediglie Le pause Intervalli armonici e accordi (direzione del gambo) Notazione per batteria Scrittura a 2 voci per batteria Le alterazioni transitorie o momentanee Le alterazioni precauzionali o di precauzione Altri tipi di alterazioni precauzionali Le alterazioni precauzionali fra parentesi Posizione delle alterazioni davanti a intervalli armonici Posizione delle alterazioni davanti agli accordi Gli unisoni La legatura di valore interna alla misura La legatura di valore a cavallo di misura La legatura di frase o di espressione Spaziatura fra i righi e fra le accollature Ottimizzazione delle accollature Gli indicatori di divisione fra le accollature Il nome degli strumenti Il nome degli strumenti nella partitura d'orchestra Allineamenti dei nomi degli strumenti in partitura Raggruppamenti degli strumenti in partitura Il Coro nella partitura d'orchestra I nomi dei personaggi in partitura d'orchestra Le voltate di pagina 97 APPENDICE - Nomi e abbreviazioni dei principali strumenti BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE A chi vuole intraprendere il lavoro di copista di musica digitalizzata consiglio i seguenti libri: TEORIA DELLA MUSICA di Claudio Riffero - Carisch - Milano LO STUDIO DELL'ORCHESTRAZIONE di Samuel Adler - EDT - Torino SEMIOGRAFIA DELLA NUOVA MUSICA di Luigi Donorà - G.ZANIBON - Padova

3 Lo "spazio" come unità di misura Lo spazio, ovvero una delle quattro "interlinee" formanti il rigo musicale, è preso dagli incisori di musica come unità di misura per spaziare e dimensionare la maggior parte degli elementi di notazione. Lo spazio, come abbreviazione, viene digitato con la lettera "s". Esempi: 1spazio = 1s 1/2 spazio = 1,5s 2 spazi = 2s 3 spazi = 3s ecc. Uno spazio equivale a 2,12 mm, quindi l'altezza del pentagramma (al 100%) sarà di 8,48 mm Il pentagramma (rigo con 4 spazi e 5 linee) Nella musica "digitalizzata" è ormai consuetudine arrotondare "al decimale", quindi una misura di 4s (8,48 mm) verrà arrotondata a 8,5 mm Altezza del pentagramma Gli incisori identificano con dei numeri, da 0 a 8, i 9 tipi di pentagramma più in uso in base alla loro altezza: 0-9 mm : musica per bambini (fig.5). 1-8 mm : per percussionisti (avendo il leggio più distante) (fig.6). 2-7,5 mm : per parti staccate (alternativo al 3) (fig.7). 3-7 mm : per parti staccate e pianoforte (ottimale) (fig.8). 4-6,5 mm : musica da camera per pianoforte (alternativo al 3) (fig.9). 5-6 mm : per parti corali con sistemi a 4 righi (es. S.C.T.B.) (fig.10). 6-5,5 mm : per strumento solista su parti di pianoforte - riduzioni per pianoforte (o organo) sotto le parti corali - parti corali con sistemi a 4 righi (alternativo al 5) - per parti staccate in formato A5 orizzontale per fanfara o banda marciante (alternativo al 5) - per partiture orchestrali, bandistiche, ecc. (ottimale) (fig.11). 7-4,8 mm : per partiture orchestrali con grande organico - per strumenti "guida" e talvolta per misure "ossia" (fig.12). 8-4 mm : per misure "ossia" e strumenti "guida" (ottimale) - per edizioni "tascabili" di partiture orchestrali (fig.13).

4 Il rigo per le percussioni Gli strumenti come i Timpani, i set di 5 (come i Temple blocks) e di 4 (come i Tom-toms) strumenti vengono scritti sul pentagramma. I Timpani (percussioni determinate) si scrivono in chiave di basso mentre tutte quelle a suono indeterminato fanno uso di una delle 2 chiavi neutre: I set di 3 strumenti (come i Wood blocks a 3) si scrivono su 3 righi singoli. Le coppie di 2 strumenti (come i Bongos a 2) possono essere scritti o su 2 righi singoli (ottimale) oppure su di un rigo singolo (meno frequente). Le altre percussioni (Triangolo, Piatto, Grancassa, ecc.) vengono scritte sul rigo singolo La chiave musicale La chiave viene collocata a 1s (in alcune edizioni 1,5s) dall'inizio del rigo Il cambio di chiave Nel cambio di chiave questa viene ridotta dal 65% al 75% (quest'ultima è ottimale) e deve essere scritta: - davanti alla prima nota interessata al trasporto (fig.14). - davanti alla pausa se la nota che la segue si trova su una suddivisione di tempo (fig.15). - prima della stanghetta se il trasporto inizia dalla misura (fig.16). - alla fine dell'ultima misura del rigo superiore se il trasporto inizia dal rigo sottostante. Questa viene chiamata chiave precauzionale (fig.17). fig.14 fig.15 fig.16 fig.17

5 Le indicazioni tecniche strumentali Le indicazioni tecniche strumentali vengono scritte sopra il rigo con carattere normale (corpo 10). Se ci fosse la necessità di scrivere anche la traduzione dell'indicazione in un'altra lingua, questa dovrà essere in corsivo (corpo 10) e giustificata a sinistra a quella superiore. Ecco qualche esempio: 1,5s (italiano - francese) con sordina avec sourdine (italiano - inglese) al tallone at the frog (italiano - tedesco) aperto offen La distanza ottimale fra le due scritte è di 1,5s. Queste indicazioni vengono poste a 0,5s sopra la nota (testa o gambo) o le eventuali articolazioni e legature. Quando il termine è abbreviato (es. "pizz.", "div.") oppure corto (es. "arco"), viene scritto centrato alla testa della nota. Quando ad esempio metà della sezione archi suona pizzicato e il resto con l'arco, è necessario scrivere il termine relativo alla tecnica di esecuzione della seconda voce sotto il rigo. Se il termine è scritto per esteso, la sua prima lettera deve essere allineata alla sinistra della testa della nota. N.B. In alcuni casi, per ragioni di spaziatura delle note, tutte queste posizioni possono subire piccole variazioni.

6 92 Nell'esempio di cui sopra è il nome "Pianoforte" ad imporre l'allineamento a destra agli altri nomi poichè la distanza di 1s è stata presa dalla graffa tonda (più larga della graffa dritta) Il nome degli strumenti nella partitura d'orchestra La prima accollatura (occupante la prima pagina) contiene tutti gli strumenti previsti nell'organico dell'orchestra con i nomi scritti per esteso comprese le eventuali scritte inerenti alle trasposizioni. Nelle successive accollature i nomi devono essere scritti abbreviati (vedi tabella nell'appendice). Se ad esempio i flauti e gli oboi sono due, il numero posto davanti agli strumenti deve essere arabo (2) come quello sul "rigo a due voci " (1., 2.). Gli unici numeri romani (I, II, III ecc.) vengono usati esclusivamente per gli archi o per un certo numero di percussioni quando vengono suonate da un solo esecutore; sul "rigo a più voci ": I., II., III. ecc. I corni, essendo generalmente quattro, vengono scritti a coppie su due righi; la numerazione dei due raggruppamenti, su indicazione del compositore, può essere: oppure La graffa può essere tonda o dritta a seconda delle edizioni.