Figura Linfoma di Hodgkin - Maschi
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- Gianpaolo Spina
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1 Figura Linfoma di Hodgkin - Maschi 82
2 Figura Linfoma di Hodgkin - Femmine 83
3 Linfomi Non-Hodgkin I linfomi non-hodgkin (ICD IX 200 e 202) comprendono entità nosologiche differenti, per natura clinica ed istopatologica. I tassi più elevati si riscontrano nell America del Nord e nell Europa occidentale, ove rappresentano una neoplasia dell età adulta ed anziana. Nei paesi in via di sviluppo rappresentano invece una neoplasia più frequente nei bambini. L incidenza appare in aumento in Europa e negli U.S.A. (+57% dal 1973 al 1988). Pur tenendo in debita considerazione il miglioramento delle tecniche diagnostiche, l aumento appare reale. Ciò è parzialmente dovuto al parallelo incremento dei soggetti colpiti da HIV; è nota infatti l associazione tra LNH e patologie immunodeprimenti. Altri noti fattori di rischio sono rappresentati dall esposizione ad agenti chimici (in particolare solventi organici, erbicidi fenossiacidi ed insetticidi) in ambiente di vita e di lavoro. E stata inoltre riscontrata, nella forma di linfoma intestinale, un associazione con la presenza di celiachia. L unica entità di questo gruppo di patologie chiaramente distinguibile, in base a criteri diagnostici uniformi, è il Linfoma di Burkitt. E uno dei linfomi più frequenti in Africa, compare preferenzialmente tra 5 e 9 anni, ed appare correlato con l infezione malarica. E molto raro nei paesi sviluppati. Rappresenta complessivamente il 4% di tutti i LNH. L incidenza dei LNH, come detto, appare in aumento (tasso st.italia 81x residenti - Italia : M 11.21, F RT Lombardia: M 14.7, F 11.3; Italia : M 12.7, F RT Lombardia: M 14.4, F 10.9). La mortalità è molto diminuita, per il notevole aumento della sopravvivenza (ad es., per il RT Lombardia di Varese, i tassi st.mortalità nel sono: M 7.0, F 5.4, mentre nel sono: M 8.2 e F 6.5). I dati del programma americano di sanità pubblica SEER riportano una probabilità di sopravvivenza a 5 anni nel del 51%, contro il 31% del periodo MASCHI La situazione della zona Bergamasca è pressochè sovrapponibile a quella generale della Lombardia, con un valore di SMR pari a Dall analisi del grafico dei RR per età si nota il valore massimo del RR in corrispondenza delle età maggiori di 94 anni (RR=6.37). Ancora una volta però è bene notare che in quella classe d età si è verificato 1 solo decesso. Per il resto, nelle classi a maggiore numerosità di decessi, il RR varia intorno al valore di 1 (da 0.70 ad 1.35), senza mettere in luce particolari tendenze. L ambito spaziale di maggior mortalità si configura come un cuneo, originantesi dalla Bassa Brianza, che infine raggiunge Bergamo città. E individuato un massimo locale non-cluster nel comune di Valbrembo. Non ci sono cluster. FEMMINE La mortalità in Provincia di Bergamo è per le femmine del 2.8% inferiore rispetto a quella media regionale. Per quanto riguarda l andamento del RR in funzione dell età al decesso si nota una fluttuazione intorno al valore di riferimento (100). I picchi più elevati sono riscontrabili in classi di età con pochi decessi (25-29 anni RR=1.27 e 2 decessi osservati; classe di età maggiore o uguale a 95 anni RR=2.39 e 2 decessi osservati). Sono stati localizzati ben due cluster. Il primo, con centroide Predore (BS) (totale osservati = 31, totale attesi = 22.98, indice globale del cluster = 134), di raggio pari a km, comprende numerosi comuni del distretto del Monte Bronzone-Basso Sebino, oltre ai confinanti comuni del Bresciano. Un altro cluster, interessante i comuni confinanti con il Lecchese, è di dimensioni simili (centroide nel comune di Valgreghentino LC, raggio di km 9.53, totale osservati = 42, totale attesi = 32.21, indice globale dell aggregato = 130, raggio di km 9.53). Tabella Cause oncologiche Linfoma Non-Godgkin Maschi Femmine Deceduti Provincia BERGAMO Deceduti Regione LOMBARDIA Deceduti Provincia BERGAMO Deceduti Regione LOMBARDIA TOTALE DECESSI Proporz. grezza x tasso stand. ann. x S.M.R. x
4 Figura Andamento Rischi Relativi per classi d età (Provincia di Bergamo vs Regione Lombardia) linfoma non-hodgkin- MASCHI Rischio Relativo < e + classe di età linfoma non-hodgkin- FEMMINE Rischio Relativo < e + classe di età 85
5 Figura Linfoma non-hodgkin - Maschi 86
6 Figura Linfoma non-hodgkin - Femmine Centroide di Valgreghentino (LC) Centroide di Predore (BS) 87
7 Tumori colon-rettali È una patologia classicamente diffusa nelle popolazioni di elevato sviluppo economico. Il carcinoma del retto presenta aspetti simili al carcinoma del colon, per quanto concerne la distribuzione geografica ed i fattori di rischio ipotizzati. Il carcinoma colon-rettale (CCR) è attualmente, in Europa, la seconda neoplasia per frequenza, sia nei maschi che nelle femmine. L incidenza in Europa è pari a circa nuovi casi/anno, mentre la mortalità è pari a morti/anno. In Italia, i nuovi casi diagnosticati ed i pazienti deceduti, sempre su base annua, per questa neoplasia sono rispettivamente circa e Le proiezioni per i primi anni del nuovo secolo ipotizzano che i casi incidenti siano in crescita, con un valore pari a nuovi casi, ovvero circa pazienti in più rispetto al L ipotesi avanzata da Burkitt, che riscontrò la rarità del carcinoma del colon nelle popolazioni africane la cui dieta si basa fondamentalmente su alimenti contenenti grandi quantità di fibre grezze, con conseguente diluizione e diminuzione del tempo di permanenza di eventuali cancerogeni fecali, ha focalizzato l attenzione dei ricercatori sul ruolo svolto dall alimentazione nell insorgenza di questi tumori. Sono state evidenziate, in particolare, associazioni positive con il consumo di carboidrati rifiniti (La Vecchia et al., 1988), proteine di origine animale (Manousos et al., 1986), grassi saturi ed alcool (Potter & McMichaels, 1986). Una notevole protezione appare determinata, dai medesimi studi, dal consumo di verdure fresche. La maggior parte dei CCR implica anche una serie di alterazioni genetiche, predisponenti la normale mucosa al potenziale carcinogeno delle tossine presenti nel lume. I risultati di numerosi studi, come detto, suggeriscono che una quota fino all 80% dei CCR sia causata da fattori esogeni (come i fattori alimentari), e che sia perciò prevenibile (Chemoprevention Working Group to the American Association for Cancer Research, 1999). Lo sforzo di sanità pubblica deve essere in parte re-indirizzato verso strategie di prevenzione primaria (agenti dietetici e/o farmacologici), dal momento che, ad oggi, le strategie di prevenzione secondaria (screening endoscopici, presenza di sangue occulto fecale con varie metodiche, stratificazione di rischio) hanno dimostrato una compliance relativamente deludente, con un conseguente impatto ridotto sulla mortalità per CCR (Winaver, 1997). In quest ottica, vi è ampia evidenza sull effetto chemiopreventivo dei FANS (in particolare per l acido acetil-salicilico), sullo sviluppo degli adenomi CR e su incidenza e mortalità per CCR, con alcuni studi riportanti riduzioni di mortalità fino al 50% (Langman, 1998). Varie ipotesi sono state ipotizzate sul meccanismo di funzionamento, tra cui il rafforzamento del sistema di sorveglianza immunitario, la possibilità che questi agenti fungano da switch off dello stimolo mitogeno, così come dell induzione di differenziazione o dell apoptosi cellulare. Il meccanismo più validato rimane in realtà l inibizione della ciclo-ossigenasi (COX), enzima coinvolto nella formazione di prostaglandine ed altri metaboliti dell acido arachidonico (Hawkey CJ, 1999). L utilizzo dei nuovi COX-2 apre così suggestive ipotesi di chemioprevenzione dei CCR. Benché i risultati della terapia chirurgica siano buoni quando la lesione è ancora confinata nella parete intestinale (stadio A di Dukes), la maggioranza dei pazienti sintomatici (80-85% del totale) presenta tumori in stadio più avanzato, con diminuzione della sopravvivenza. La sopravvivenza a 5 anni di pazienti con tumori del colon retto globalmente considerati non supera il 40%. Se consideriamo invece la differente stadiazione, mentre l 89% dei pazienti con malattia localizzata alla parete intestinale è vivo a 5 anni, la sopravvivenza scende al 58% in presenza di metastasi regionali, con ulteriore discesa al 6% in caso di malattia disseminata (Commissione Oncologica Nazionale. Proposte operative in tema di prevenzione secondaria dei tumori del colon retto, 1998). Per quanto concerne la tipologia di rischio, l incidenza di CCR è molto bassa per soggetti di età inferiore ai 50 anni. Oltre questa età il rischio aumenta progressivamente in entrambi i sessi. I soggetti di età uguale o superiore a 50 anni, privi di sintomi o di specifici fattori di rischio, sono definiti soggetti a rischio generico per lo sviluppo di CCR. Per questi soggetti, le probabilità di sviluppare un CCR sintomatico nei successivi 12 mesi è pari a 1 su 1800; all età di 60 anni tale probabilità sale a 1 su 550 per gli uomini ed a 1 su 800 per le donne. Un discorso a parte meritano le cosiddette categorie a rischio elevato. Sono infatti da considerare soggetti ad alto rischio coloro che presentano specifiche condizioni ereditarie: poliposi adenomatosa familiare 88
8 (FAP), sindromi ereditarie non poliposiche (HNPCC) e la cancer family syndrome. Questo gruppo rappresenta il 6% di tutti i casi di CCR. Altri gruppi ad alto rischio sono costituiti da soggetti con positività per CCR o adenoma in familiari di I grado, o storia personale di tumore dell endometrio, dell ovaio o della mammella, di polipi adenomatosi o di CCR e di pancolite ulcerosa da lunga data. Questi gruppi rappresentano il 23% di tutti i cancri del colon-retto In termini generali, i trend relativi ai tumori di colon e retto appaiono in crescita (Boyle et al, 1985), soprattutto nelle zone geografiche in via di occidentalizzazione come stile di vita. MASCHI Mortalità media provinciale sostanzialmente simile a rispetto a quella regionale (SMR=98.7). Si notano alcuni picchi di RR in relazione all età: mentre il picco della classe anni (RR=4.52) è dovuto ad 1 solo decesso osservato, si può notare che nella classe anni si ha un RR di 1.31 con 22 decessi osservati. Inoltre è evidente un inversione di tendenza intorno ai 50 anni: fino ai 50 anni nella bergamasca si hanno eccessi di rischio; dai 50 in poi si nota invece una tendenza del rischio provinciale ad essere inferiore rispetto a quello regionale. L area di maggior rilevanza è localizzata a cavallo tra l Alta Val Seriana ed il distretto di Lovere. Un altra zona di interesse è incentrata nel territorio tra Bergamo e Seriate. Sono stati individuati due massimi locali, poi non rivelatisi cluster, nei comuni di Pedrengo (tot. osservati = 49, tot. attesi = 47.82, SMR = ) e Castione della Presolana (tot. osservati = 23, tot. attesi = 20.49, SMR = ), oltre ad un allarme localizzato nel comune di Arcene (7 oss, 2 att, SPMR ). FEMMINE Situazione analoga a quella dei maschi: si evidenzia un eccesso di mortalità provinciale, rispetto a quella regionale, dell 1.5%. L andamento del RR in funzione dell età è molto irregolare. Focalizzando l attenzione sulle classi che vanno dai 40 ai 94 anni (che sono responsabili del 97% dei decessi per questa causa in Provincia) si nota che picchi positivi (ovvero classi con RR superiore ad 1) sono seguiti da picchi negativi (classi che presentano RR inferiore ad 1) di quasi pari dimensione. Ad esempio, fra 45 e 49 anni si ha un RR di 1.51, mentre fra 50 e 54 anni si ha un RR di 0.66; fra 75 e 79 anni RR=1.13 mentre fra 80 e 84 anni RR=0.89. Non vi sono cluster. Vi sono due massimi locali nelle aree incentrate sui comuni di Comun Nuovo (tot. oss = 43, tot. att = 36.61, SMR = ) e di Artogne (BS), coivolgente alcuni comuni del distretto dell Alto Sebino (tot. oss = 43, tot. att = 41.28, SMR = ). Le aree a maggior forza di mortalità sono localizzate al sud provinciale (distretti dell Isola, Dalmine e Treviglio), e probabilmente sono parte di una tendenza spaziale più ampia che origina dai confini est della Provincia di Milano (Brianza Sud-est e Trezzese). Tabella Cause oncologiche Colon-retto Maschi Femmine Deceduti Provincia BERGAMO Deceduti Regione LOMBARDIA Deceduti Provincia BERGAMO Deceduti Regione LOMBARDIA TOTALE DECESSI Proporz. grezza x tasso stand. ann. x S.M.R. x
9 Figura Andamento Rischi Relativi per classi d età (Provincia di Bergamo vs Regione Lombardia) tumore colon-retto - MASCHI Rischio Relativo < e + classe di età tumore colon-retto - FEMMINE Rischio Relativo < e + classe di età 90
10 Figura Tumore Colon - Maschi 91
Deceduti Regione LOMBARDIA
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