CdL in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia. A.A. 2017/2018 Corso di Anatomia umana e radiologica Anatomia umana
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- Mauro Bonifacio Monti
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1 1 CdL in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia. A.A. 2017/2018 Corso di Anatomia umana e radiologica Anatomia umana Recapiti del docente: leonardo.diascenzo@unipd.it Lezione 9
2 Programma di lezione 2 1. Apparato muscolare - Generalità 2. Articolazione della Spalla 3. Le altre ossa dell arto superiore CdL in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia.
3 1. Apparato muscolare - Generalità 3
4 4 V i s i o n e a n t e r i o r e I m u s c o l i d e l c o r p o V i s i o n e p o s t e r i o r e 4
5 Caratteristiche e funzioni dei muscoli 5 Funzioni: produzione dei movimenti del corpo; stabilizzazione delle posizioni del corpo; regolazione del volume degli organi; movimento di sostanze all interno del corpo; produzione di calore.
6 Scomponiamo il muscolo scheletrico 6 Ogni singolo m. scheletrico è separato dai circostanti e tenuto in posizione da una fascia connettivale. Se si proietta oltre le estremità muscolari forma una struttura simile ad una corda: il tendine, le cui fibre si intrecciano con il periostio. In alternativa la fascia può formare ampie lamine fibrose denominate aponevrosi, che possono attaccarsi all osso o alle strutture che ricoprono muscoli adiacenti. Una fascia ricopre la superficie del muscolo, l epimisio è al di sotto della fascia e il perimisio si estende nella struttura del muscolo, in cui separa i fascicoli. L endomisio separa le singole fibre muscolari, ciascuna delle quali è una cellula di forma allungata.
7 La fibrocellula muscolare 7 Ogni fibrocellula muscolare è ricoperta da una membrana plasmatica detta sarcolemma che contiene il sarcoplasma, ricchissimo di mitocondri, e il reticolo sarcoplasmatico.
8 La micro-struttura del muscolo scheletrico 8 Per tutta la lunghezza della fibra si estendono le miofibrille. Esse contengono filamenti spessi e sottili. I filamenti si sovrappongono secondo schemi specifici formando strutture dette sarcomeri.
9 Filamenti spessi e filamenti sottili del sarcomero 9 I filamenti spessi sono costituiti di miosina mentre i filamenti sottili sono composti da tre proteine: actina, tropomiosina e troponina. Durante la contrazione muscolare le teste miosiniche dei filamenti spessi esercitano una trazione sui filamenti sottili, facendoli scorrere verso il centro del sarcomero, che quindi si accorcia.
10 L innervazione della fibrocellula muscolare 10 Prima di contrarsi, la fibra muscolare scheletrica deve essere stimolata da un impulso, detto potenziale di azione muscolare, emesso dal relativo neurone motorio insieme al quale costituisce una unità motoria. La giunzione neuromuscolare (sinapsi) comprende l estremità di un motoneurone e la placca motrice terminale di una fibra muscolare.
11 Tipi di fibre muscolari scheletriche 11 I muscoli scheletrici contengono tre tipi di fibre: 1. ossidative lente (o rosse) sono piccole di diametro contengono molta mioglobina si contraggono e si rilassano in tempi più lunghi rispetto alla fibre rapide possono sostenere contrazioni prolungate e intense 2. ossidative-glicolitiche rapide (o intermedie) sono intermedie di diametro contengono molta mioglobina hanno un alto contenuto di glicogeno e generano molto ATP 3. glicolitiche rapide (o bianche) sono le più grandi di diametro; contengono poca mioglobina e pochi mitocondri; generano ATP per glicolisi anaerobica La maggior parte dei muscoli scheletrici è costituita da tutti e tre i tipi di fibre. Le fibre muscolari di una qualsiasi unità motoria sono tutte dello stesso tipo e si ha l attivazione di una certa unità in base al tipo di sforzo fisico cui il corpo va incontro.
12 Origine e inserzione di un muscolo scheletrico 12 L azione di un muscolo dipende dal tipo di articolazione a cui esso si associa e dal modo in cui è fissato a ciascun versante articolare. Ossa e muscoli interagiscono come delle leve. L attacco del muscolo all osso fisso è detto origine. L altra estremità, inserita su un asse osseo mobile, è detta inserzione. Quando un muscolo si contrae, la sua inserzione si avvicina alla sua origine. Il capo o testa di un muscolo è quello più vicino alla sua origine. La porzione carnosa è definita ventre.
13 Inserzioni multiple 13
14 Interazioni tra muscoli scheletrici 14 Il movimento di un segmento corporeo è normalmente determinato dall azione sincronizzata di più muscoli. Agonista Un muscolo che provoca una determinata azione. Es. il deltoide è agonista per l abduzione del braccio Sinergici Sono muscoli che lavorano insieme. Es. il deltoide con il sopraspinato. Antagonisti Sono i muscoli che provocano il movimento contrario. Alcuni muscoli cambiano il rapporto agonista/antagonista a seconda dell azione che vanno a svolgere.
15 Azioni dei muscoli scheletrici 15 Contrazione isotonica la tensione sviluppata dal muscolo rimane pressoché costante, mentre il muscolo cambia di lunghezza Contrazione isometrica: la tensione generata non è sufficiente a superare la resistenza dell oggetto sul quale è applicata la forza e la lunghezza del muscolo non cambia.
16 Il tessuto muscolare liscio 16 Il muscolo viscerale o unitario si trova negli strati che si sovrappongono a formare le pareti di piccole arterie, vene e organi cavi come lo stomaco, l intestino, l utero e la vescica. Il muscolo liscio è un muscolo involontario. Il muscolo liscio ha una possibilità di allungamento e di contrazione molto maggiore rispetto alle fibre muscolari scheletriche. Risponde a impulsi provenienti dal sistema nervoso autonomo (involontario), oppure a ormoni, a variazioni del ph o del livello di ossigeno.
17 2. Articolazione della Spalla 17
18 Omero e scapola Visti anteriormente 18 I movimenti di questa articolazione sono: 1. Flessione, 2. Estensione, 3. Adduzione, 4. Abduzione, 5. Rotazione, 6. Circonduzione.
19 Omero e scapola Visti posteriormente 19 L articolazione della spalla presenta una relativa debolezza, giacchè le ossa sono tenute insieme principalmente da muscolatura anziché da strutture ossee e da robusti legamenti.
20 Omero Parte alta 20 Epifisi prossimale Testa, liscia e arrotondata, che si articola con la cavità glenoidea della scapola. Appena sotto la testa 2 processi (inserzioni muscolari) Grande tuberosità, laterale Piccola tuberosità, anteriore Tra le due tuberosità si riconosce uno stretto solco intertubercolare, attraversato dal capo lungo del bicipite. Sul margine inferiore della testa è presente un a piccola depressione, collo anatomico, che contribuisce a separarla dalle due tuberosità. Il collo chirurgico è un restringimento che separa i tubercoli dalla diafisi (sede più frequente di fratture).
21 Omero Parte media 21 A metà della diafisi, sulla parete laterale, si evidenzia un area rugosa a V, denominata tuberosità deltoidea sulla quale si inserisce il tendine terminale del muscolo deltoide. L epifisi distale possiede due superfici articolari, il condilo, disposto lateralmente, per l articolazione con il radio, e la troclea, a forma di puleggia, disposta medialmente, per l articolazione con l ulna. Sopra il condilo si trova la fossa radiale, sopra la troclea anteriormente la fossa coronoidea accoglie il processo coronoideo dell ulna durante il movimento di flessione dell avambraccio, alla quale corrisponde posteriormente la fossa olecranica, per l omonimo processo dell ulna durante il movimento di estensione del gomito.
22 Omero Parte inferiore 22 Superiormente alle due formazioni e lungo i margini laterali dell omero, si nota la presenza di due rilievi, denominati epicondilo ed epitroclea, i quali danno inserzione ai legamenti collaterali del gomito e, rispettivamente, ai muscoli epicondiloidei ed epitrocleari.
23 Articolazione della spalla (scapolo omerale) 23 E un enartrosi, sinoviale, costituita dalla testa dell omero, rotondeggiante e dalla cavità glenoidea della scapola. I processi coracoideo e acromiale della scapola hanno la funzione di proteggere l articolazione. La capsula articolare aderisce alle circonferenze della cavità glenoidea verso il tronco e del collo anatomico dell omero verso il braccio. Questa capsula non è sufficientemente consistente da bastare al mantenimento del rapporto reciproco tra le ossa per cui è circondata da muscoli e tendini. I tendini di diversi muscoli si mescolano intimamente con lo strato fibroso della capsula formando la Cuffia dei rotatori.
24 1. Articolazione spalla I Legamenti Legamento coraco-omerale Ampia banda di tessuto connettivo, che collega il processo caracoideo della scapola al tubercolo maggiore dell omero. Rinforza la porzione superiore della capsula. 2. Legamenti gleno-omerali 3 bande di fibre che si presentano come inspessimenti nella parete ventrale della capsula articolare. Si estendono dal margine della cavità glenoidea al tubercolo minore e al collo anatomico dell omero. 3. Legamento trasverso dell omero Stretto strato di fibre connettivali che decorrono fra il tubercolo minore e il tubercolo maggiore dell omero. Insieme al solco intertrabercolare dell omero, il legamento forma un canale (retinacolo) attraverso il quale passa il capo lungo del muscolo bicipite brachiale.
25 Articolazione spalla Borse principali Borsa sottoscapolare Posizionata tra la capsula articolare e il tendine del muscolo sottoscapolare. Questa borsa di solito è in continuità con la cavità sinoviale articolare. 2. Borsa sottodeltoidea Si trova fra la capsula articolare e la superficie profonda del muscolo deltoide. 3. Borsa subacromiale Situata fra la capsula articolare e la superficie inferiore del processo acromiale della scapola. 4. Borsa subcoracoidea Posta fra la capsula articolare e il processo coracoideo della scapola. Le borse 2, 3 e 4 possono comunicare tra loro.
26 Articolazione spalla Borse principali Borsa sottoscapolare Posizionata tra la capsula articolare e il tendine del muscolo sottoscapolare. Questa borsa di solito è in continuità con la cavità sinoviale articolare. 2. Borsa sottodeltoidea Si trova fra la capsula articolare e la superficie profonda del muscolo deltoide. 3. Borsa subacromiale Situata fra la capsula articolare e la superficie inferiore del processo acromiale della scapola. 4. Borsa subcoracoidea Posta fra la capsula articolare e il processo coracoideo della scapola. Le borse 2, 3 e 4 possono comunicare tra loro.
27 Muscoli del cingolo scapolare Trapezio 2. Grande romboide 3. Piccolo romboide 4. Elevatore della scapola 5. Dentato anteriore 6. Piccolo pettorale
28 Trapezio 28 E un ampio muscolo triangolare che si trova nella parte superiore del dorso. Si estende orizzontalmente dalla base del cranio e dalle vertebre cervicali e toraciche fino alla spalla. Le fibre sono organizzate in 3 gruppi: superiore, medio e inferiore. Nel suo insieme fa ruotare la spalla.
29 Romboidi Elevatore scapola 29 Romboidi (grande e piccolo) Collegano la colonna vertebrale con la scapola. Entrambi portano indietro e sollevano la scapola. Il grande r. può anche far ruotare la scapola verso il basso. Elevatore della scapola Simile ad una bretella che decorre quasi verticalmente attraverso il collo, collegando le vertebre cervicali con la scapola. La sua funzione è il sollevamento della scapola.
30 Dentato anteriore Piccolo pettorale 30 Dentato anteriore Ampio muscolo curvo localizzato lateralmente nel torace. Nasce come una stretta striscia carnosa sulle prime coste e si estende lungo la parete mediale dell ascella fino alla superficie ventrale della scapola. Porta la scapola in basso e anteriormente. Piccolo pettorale Muscolo sottile e piatto che si trova sotto il grande pettorale. Si estende lateralmente e verso l alto dalle coste alla spalla e porta quest ultima in avanti e in basso. Muscolo accessorio dell inspirazione forzata
31 Muscoli del cingolo scapolare Tabella riassuntiva 31
32 Muscoli che muovono l arto superiore 32 Flessori 1. Coracobrachiali 2. Grade pettorale Estensori 3. Grande rotondo 4. Grade dorsale Abduttori 5. Sopraspinato 6. Deltoide 3. Rotatori 7. Sottoscapolare 8. Sottospinato 9. Piccolo rotondo
33 Flessori 33 Coracobrachiale Si estende dalla scapola sino a metà dell omero lungo la sua superficie mediale. Flette e adduce il braccio. Grande pettorale Spesso muscolo a forma di ventaglio della parte superiore del torace. Le sue fibre si estendono dal centro del torace, attraverso l ascella, fino all omero. Porta il braccio in avanti e attraverso il torace; può anche ruotare l omero in senso mediale e addurre il braccio partendo da una posizione sollevata.
34 Tavola Muscoli del torace anteriore 34.
35 Estensori 35 Grande rotondo Collega la scapola all omero. Estende l omero e può anche portare in adduzione e ruotare il braccio in senso mediale. Grande dorsale Vedi diapo successiva
36 Estensori 36 Grande dorsale Ampio muscolo triangolare che decorre, curvandosi vero l alto, dalla parte bassa del tronco e di lato fino all ascella; esso può estendere e addurre il braccio e ruotare medialmente l omero. Porta inoltre la spalla in basso e all indietro. In sport come nuoto, arrampicata e canottaggio viene utilizzato per portare all indietro il braccio. N.B. l inserzione: labbro mediale del solco bicipitale dell'omero detto cresta della piccola tuberosità
37 Abduttori 37 Sopraspinato Localizzato in una depressione che si trova sopra la spina della scapola sulla sua superficie posteriore; collega la scapola al tubercolo maggiore dell omero e porta in abduzione il braccio. Deltoide Grosso muscolo triangolare che ricopre l articolazione della spalla. Esso collega la clavicola e la scapola alla faccia laterale dell omero e porta in abduzione il braccio. Le fibre posteriori del deltoide possono estendere lìomero, mentre le sue fibre anteriori possono fletterlo.
38 Rotatori 38 Sottoscapolare Ampio muscolo triangolare che ricopre la superficie anteriore della scapola. Esso collega la scapola all omero e ruota il braccio in senso mediale. Sottospinato Occupa la depressione che si trova al di sotto della spina della scapola sulla sua superficie posteriore. Le fibre di questo muscolo collegano la scapola all omero e ruotano il braccio in senso laterale. Piccolo rotondo Piccolo muscoloso che collega la scapola all omero. Esso ruota il braccio in senso laterale.
39 3. Le altre ossa dell arto superiore 39
40 Radio e Ulna 40.
41 Radio e Ulna 41.
42 Mano 42.
43 Ossa carpali 43. Disposte su due file, ognuna costituita da quattro ossa,, saldamente connesse da legamenti. Il carpo presenta una superficie prossimale, arrotondata, articolata con il radio e con il disco fibrocartilagineo disposto sul lato ulnare, e una distale, rivolta verso le ossa metacarpali; la parte anteriore del carpo è concava e in questa zona si viene a costituire un canale che permette il passaggio dei tendini muscolari e dei nervi dall avambraccio alla mano.
44 Polso e mano Dissezione palmare profonda 44 Tunnel carpale
45 Ossa 45 del polso e della mano.
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