IL QUALITY FUNCTION DEPLOYMENT

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL QUALITY FUNCTION DEPLOYMENT"

Transcript

1 Giuseppe Stabilini IL QUALITY FUNCTION DEPLOYMENT Nota didattica Copyright SDA Bocconi, Milano 00 0

2 Indice. La metodologia.... The House of Quality Target...6. Attributi del cliente (WHATs)...7. Importanza dei bisogni Percezione del cliente...0. Importanza assoluta..... Caratteristiche tecniche (HOWs) Matrice di correlazione delle caratteristiche (Tetto o Roof) Matrice delle relazioni Misure oggettive, difficoltà tecnica e costi stimati Priorità ed Obiettivi...3 Bibliografia...6

3 . La metodologia I clienti rappresentano la principale fonte di informazioni per il miglioramento del prodotto e per il lo sviluppo di nuove versioni dello stesso. Le esigenze (o bisogni) del mercato sono la base di partenza per la preparazione sia delle specifiche di prodotto, sia delle specifiche di produzione. Fondamentale risulta quindi saper rispondere in maniera corretta alle seguenti domande: a quale cliente ci si rivolge? quali sono i problemi del cliente? quali vantaggi si potrà offrire, rispetto ad altre soluzioni disponibili per il cliente? come saranno valutati i nostri prodotti dal cliente? su quali basi il cliente giudica il prodotto? Tutte le persone interessate al progetto di sviluppo devono conoscere il tipo di cliente previsto e quali esigenze dovranno essere soddisfatte. Questa conoscenza è fondamentale, anche se non è facilmente raggiungibile. Occorre un esame molto più particolareggiato per fare in modo che coloro che dovranno in seguito prendere le decisioni possano operare in coerenza con lo scopo che il nuovo prodotto si prefigge. Una chiara definizione delle finalità del prodotto mette in evidenza il cliente e le sue esigenze, orientando i progettisti nella ricerca delle risposte che non sono esplicitamente contenute nelle specifiche. Queste sono espresse sotto forma di caratteristiche qualitative che possono spesso risultare vaghe e passibili di diverse interpretazioni, soprattutto per quelle persone (ad esempio, progettisti o addetti alla produzione) che non hanno molta dimestichezza con i modelli di marketing. I messaggi provenienti dal mercato possono, così, essere male interpretati o, addirittura, non essere percepiti durante le fasi dello sviluppo, arrivando a consegnare al cliente un prodotto che non risponde pienamente alle sue esigenze (fig. ). Nel 97 venne per la prima volta utilizzato uno strumento che si basa su di una serie di routine di pianificazione e di comunicazione che focalizza e coordina le caratteristiche proprie di un organizzazione per progettare e, successivamente, creare e commercializzare i prodotti più richiesti dai clienti. La metodologia è denominata Quality Function Deployment (QFD). Il QFD è una mappa concettuale che permette di effettuare una pianificazione e di mantenere aperte le linee di comunicazione su base interfunzionale. Aiuta ad assicurare la definizione delle Nel 97 Akao, Kogure, con i consulenti Mizuno e Furukawa e gli ingegneri Nishimura e Takayanagi svilupparono una quality chart nei cantieri navali della Mitsubishi Heavy Industries Ltd., a Kobe in Giappone. Successivamente, la Toyota ed i suoi fornitori ne svilupparono ulteriori varianti, per poi venire utilizzata nei più svariati settori e, verso la metà degli anni 80, nelle industrie occidentali. Cfr. HAUSER J. R., CLAUSING D., 988, The House of Quality, Harvard Business Review, Maggio/Giugno (trad. it. Tra Marketing e Produzione Vince la Qualità, Harvard Business Review, edizione italiana, 99, Gennaio-Febbraio).

4 richieste del cliente e contribuisce a tradurle senza distorcerle in caratteristiche del prodotto, in caratteristiche di produzione e di utilizzo, toccando gli aspetti connessi con la qualità, le prestazioni del prodotto, i costi, la producibilità, ecc.. Figura. Traduzione dei bisogni del cliente in specifiche tecniche Cliente Mercato Ricerche di mercato Specifiche di prodotto Specifiche di progetto Specifiche di produzione Specifiche di processo Specifiche componenti Specifiche di controllo Specifiche materiali Secondo la definizione data dal prof. AKAO, padre della metodologia, il QFD è: una serie di processi per trasformare le richieste del cliente/utilizzatore in caratteristiche che le rappresentino (caratteristiche della qualità), che definiscano la qualità e il valore del prodotto finito; tali processi devono far sì che questa qualità sia sviluppata anche nei componenti e sottoassiemi come pure nei singoli elementi del processo di produzione. Il sistema deve assicurare, inoltre, che tutto ciò sia fatto in maniera strutturata 3. 3 Cfr. AKAO Y., MIZUNO S., 978, Quality Function Deployment An Approach to Company Wide Quality, JUSE. 3

5 I risultati che si possono raggiungere con una applicazione del QFD in tutte le fasi dello sviluppo possono essere sintetizzati in: maggior soddisfazione del cliente, orientando al cliente stesso la progettazione ed enfatizzando la voce del cliente (the voice of the customer ) con l ascolto diretto di quest ultimo, per evitare le distorsioni dovute a delle interpretazioni mediate; miglioramento del processo di sviluppo, riducendo i tempi ed i costi dovuti alle modifiche apportate al progetto (in questo caso, la metodologia traduce in pratica il concetto fai le cose giuste la prima volta ); miglioramento nella qualità, in quanto i prodotti sono pensati in ogni dettaglio per soddisfare le esigenze implicite ed attraenti del cliente. Il punto centrale dello strumento sono le cosiddette Case della Qualità : ognuna è una rappresentazione schematica delle relazioni esistenti fra diversi tipi di informazioni (di marketing, sulla concorrenza, sulle tecnologie, sui costi, ecc., fig. ). Attraverso l utilizzo di matrici e di pesi, le case della qualità traducono i dati in ingresso in un altro tipo di informazione, lasciando inalterato il grado di priorità. Figura. Integrazione delle informazioni Esigenze dei clienti Valutazioni sulla concorrenza Problemi e criticità sui prodotti attuali Valutazioni delle tecnologie Casa della Qualità Immagine aziendale Valutazioni dei processi produttivi Valutazioni delle affidabilità Valutazioni dei costi Cfr. GRIFFIN A., HAUSER J. R., 993, The voice of the Customer, Marketing Science, Winter. Cfr. MOMO P., ZUCCHELLI F., 997, Design to Success, ISEDI, Torino.

6 Il modello permette, attraverso le quattro Case della Qualità, di passare dalla voce del cliente alla definizione delle attività del processo produttivo, mantenendo coerenti i livelli di importanza di ciascuna variabile secondo le necessità del mercato (fig. 3): Figura 3. Il processo del QFD, la voce del cliente all interno dell azienda Prodotto Componenti Specifiche di prodotto Specifiche componenti Bisogni del cliente Nuovo Specifiche di prodotto Nuovo Processi e tecnologie Produzione Fasi del processo Specifiche di produzione Specifiche componenti Nuovo Fasi del processo Nuovo Prototipo ed inizio produzione

7 nella prima casa, relativa al prodotto nel suo insieme, si passa dalle esigenze del cliente alle specifiche di prodotto; nella seconda, relativa ai componenti, le specifiche di prodotto vengono articolate in specifiche delle singole parti; nella terza, relativa ai processi, le specifiche di ciascun componente vengono tradotte in specifiche di processo; nella quarta ed ultima casa, relativa alla produzione, viene stabilito il contributo delle singole fasi del processo produttivo al mantenimento delle caratteristiche e dei valori prestabiliti.. The House of Quality Analizziamo ora nel dettaglio la prima casa della qualità, denominata House of Quality, che mette in relazione i bisogni del cliente alle specifiche di prodotto 6. Lo schema in figura rappresenta la casa con le diverse sezioni e la tipologia di informazioni che incorporano. Queste sezioni, denominate anche room, cioè stanze della casa, sono numerate da 0 a 9 secondo il flusso logico di compilazione del QFD. Operativamente, il lavoro di compilazione delle matrici dovrebbe essere svolto da un team interfunzionale comprendente tutte le figure in azienda interessate al processo di sviluppo (progettisti, addetti del marketing, venditori, ecc.) coadiuvate sia dai clienti sia dai fornitori (per i componenti acquistati all esterno). Qui di seguito le varie sezioni della House of Quality. 0. Target Deve essere esplicitato in maniera chiara sia il prodotto che si vuole analizzare attraverso il QFD, individuando il prodotto da migliorare e i principali concorrenti, sia il segmento di mercato che si vuole servire. Questa analisi deve essere il più possibile chiara e condivisa, poiché tutte le informazioni inserite nelle sezioni successive sono basate proprio su queste prime informazioni. 6 Il QFD è stato sviluppato da numerosi autori con piccole differenze; nella trattazione che segue si è seguito il modello di HAUSER J. R., CLAUSING D. (988, The House of Quality, Harvard Business Review, Maggio/Giugno) con integrazioni da GUINTA L. R., PRAIZLER N. C., 993, The QFD Book, AMACOM e da EUREKA W. E., RYAN N. E., 989, L azienda Guidata dal Cliente Prospettive Manageriali sul Quality Function Deployment, FRANCO ANGELI, Milano. 6

8 Figura. I componenti del modello QFD (House of Quality - Casa della Qualità) Matrice di correlazione delle caratteristiche Tetto o Roof 6 0 Target Caratteristiche tecniche (HOWS) b) Attributi del cliente (WHATS) Importanza dei bisogni Matrice delle relazioni 7 3 Percezione del Cliente Importanza Assoluta Misure tecniche oggettive Difficoltà tecnica e costi stimati Importanza/priorità ed Obiettivi 8 9. Attributi del cliente (WHATs) Nella definizione dei bisogni è necessario considerare le tre categorie di clienti istituzionali 7 : clienti interni (intesi come le fasi a valle del processo rispetto a quelle a monte); clienti intermedi (rivenditori, grossisti, distributori); clienti esterni (utilizzatori finali del prodotto/servizio). Ognuna di queste categorie incorpora bisogni e richieste differenti. Ove non sia possibile soddisfare tutti i need o ve ne siano in palese contrasto, la concentrazione va rivolta al cliente finale, vero giudice del successo del prodotto. Gli strumenti utilizzati per raccogliere i bisogni dei clienti sono 8 : 7 Cfr. GUINTA L. R., PRAIZLER N. C., 993, The QFD Book, AMACOM. 8 Le tecniche sono state tratte da URBAN G. L., HAUSER J. R., 993, Design and Marketing of New Products, PRENTICE-HALL (trad. it. Design e Marketing dei Nuovi Prodotti,997, UTET, Torino), cap. 0; e da GRIFFIN A., HAUSER J. R., 993, The voice of the Customer, Marketing Science, Winter. 7

9 l intervista personale: ai clienti viene chiesto individualmente di descrivere i prodotti esistenti, come li usano, che miglioramenti suggeriscono e in che cosa non li soddisfano. In genere, sono sufficienti 0-30 interviste per coprire la maggior parte delle esigenze; i gruppi di intervista, dove 6-8 clienti parlano dei propri bisogni, ne discutono in modo approfondito commentando le dichiarazioni altrui; le tecniche qualitative strutturate, dove ai clienti viene chiesto di fare considerazioni e confronti fra i prodotti prendendone in considerazione tre alla volta; le tecniche di analisi di prodotto, che consistono nel chiedere al cliente di illustrare come compra, usa, descrive e valuta un certo prodotto e di classificare secondo criteri di metodo, di causa e di obiettivo le affermazioni. Le richieste, inoltre, possono essere classificate, ricorrendo al modello di Kano 9, in: attributi impliciti (basic), che derivano dai bisogni di base, che spesso rimangono impliciti per l utente e fanno parte della cosiddetta qualità attesa. La presenza di questi attributi non costituisce né soddisfazione né insoddisfazione, ma la loro assenza si traduce in un crollo della soddisfazione del cliente; attributi monodimensionali (one dimensional), che sono le caratteristiche non particolarmente allettanti per il cliente, ma che comunque, se presenti, aumentano la soddisfazione e, se assenti, la peggiorano; attributi attraenti (excitement), che impressionano molto positivamente il cliente se presenti, ma che non provocano particolare insoddisfazione se assenti; attributi indifferent, la cui presenza o assenza non provocano reazioni da parte del cliente; attributi reverse, sono invece quelli la cui presenza provoca l insoddisfazione del cliente (mentre la loro assenza è fonte di soddisfazione) (fig. ). Il risultato finale deve essere una classificazione su più piani di una lista di circa richieste, strutturate in primarie, secondarie e terziarie in un albero degli attributi, fino ad arrivare ad un livello molto particolareggiato 0. Ad esempio, per un modellino di aeroplano, le richieste possono essere suddivise come in tabella. 9 Cfr. KANO N., SERAKU N., TAKAHASHI F., TSUJI S., 98, Attractive Quality and Must-be Quality, Journal of Japanese Society of Quality Control, vol., n. 0 Se necessario, la gerarchia può anche svilupparsi su più di tre livelli. Per esempio, quando la Toyota utilizzò il QFD per eliminare la ruggine dai propri veicoli, ne individuò ben otto. Il livello più basso incluse la necessità di un cliente di trasportare mele marcie nel cassone del pick-up senza preoccuparsi che le lamiere si arrugginiscano. Cfr. EUREKA W. E., 987, Introduction to Quality Function Deployment in Q.F.D.: a Collection of Presentations and QFD Case Studies, DEARBON, MI. 8

10 Figura. Il modello di Kano Livello di soddisfazione complessivo Alto Excitement One dimensional Basso Indifferent Basic Grado di soddisfazione del bisogno Alto Basso Reverse Tabella. Albero degli attributi per un modellino di aeroplano livello livello 3 livello 00 Facile da impiegare 0 Facile da tenere 0 Non affatica nell impiego 30 Facile comprenderne le modalità di impiego 0 Facile da manovrare Facile da trasportare Facile da tenere perché piccolo 3 Facile da tenere perché leggero Stabile quando viene tenuto in mano Stabile quando viene posato a terra Ha un peso adeguato Ha una dimensione adeguata 3 Facile da capire come usarlo 3 Facile da manovrare anche per i principianti Facile da manovrare anche se piccolo Facile leggere l indicatore Fonte: AKAO Y., 988, Quality Function Deployment, Productivity Press, Cambridge, MA. 9

11 . Importanza dei bisogni A ciascun WHAT viene assegnato un indice di importanza. Viene chiesto al cliente (o gruppo di clienti) di assegnare un punteggio in base alla priorità del bisogno. La scala consigliata è quella da a 6 ( bassa priorità; 6 alta priorità), in quanto è abbastanza ristretta ed il numero pari di possibilità non consente di assegnare una priorità intermedia. E abbastanza frequente che se le persone non sono abituate a questo tipo di valutazione tendano ad attribuire a tutte le voci un ugual punteggio ( se il massimo è 6). Per ovviare a questo tipo di distorsione, è possibile suddividere il processo in due passi successivi: si scelgono una dozzina di voci ritenute le più importanti e successivamente si escludono, una alla volta, i bisogni che necessitano di maggior soddisfazione. Alla fine del processo, si può stilare una precisa graduatoria di priorità delle voci. 3. Percezione del cliente A fronte di ognuna delle esigenze viene fatto il confronto tra il prodotto della propria azienda ed altri prodotti della concorrenza (i due migliori) che sono posizionati nello stesso segmento di mercato. I giudizi vengono ricavati mediante indagini sui consumatori o sui gruppi di clienti già interpellati, facendo assegnare un punteggio da a 6 ad ogni voce (fig. 6). La tabella così ricavata può indicare sia i vari punteggi per prodotto, sia il valore migliore per ogni voce. L esperienza ancora una volta consiglia di non utilizzare personale tecnico interno all azienda per quest analisi, in quanto le conoscenze specialistiche potrebbero deviare le reale percezione della qualità dei prodotti da parte dei clienti. Figura 6. Schema di valutazione dei prodotti della concorrenza Percezione del cliente Punteggi Prodotto nostro Prodotto concorrente Prodotto concorrente Migliori 3 6 What What What What What Il cliente è obbligato a scegliere un punteggio fra 3 e. 0

12 . Importanza assoluta. Viene calcolato il punteggio da attribuire a ciascun bisogno. Il punteggio di Importanza Assoluta è determinato in base al prodotto di: importanza del singolo bisogno (indice da a 6); indice di GAP con la concorrenza, calcolato come rapporto fra il miglior grado di soddisfazione e il grado di soddisfazione del prodotto aziendale. Come evidenziato nell esempio (tabella ), il meccanismo di calcolo del punteggio di importanza assoluta permette a bisogni meno importanti per il cliente di diventare importantissimi per l azienda specifica, proprio per effetto del GAP di percezione/soddisfazione derivante dal confronto del prodotto con la concorrenza. Tabella. Calcolo dell indice di Importanza Assoluta Bisogni Importanza Prodotto X Concorrente A Concorrente B GAP = Max/Pdt X Alfa 6 6/ =, *, = 6 Beta 3 6 6/ = 6 3*6 = 8 Imp. Assoluta. Caratteristiche tecniche (HOWs) Nella parte superiore della House of Quality vengono elencate le caratteristiche tecniche che il prodotto possiede per soddisfare le richieste della clientela. Si tratta di una lista di parametri/caratteristiche tecnico-ingegneristiche che descrivono il prodotti in termini misurabili. Queste grandezze sono gestibili e modificabili dall azienda (come, ad esempio, peso, forma, dimensioni, ecc.) in modo da influenzare direttamente la percezione di qualità del cliente. Si dovrebbe identificare almeno una caratteristica tecnica per ognuna delle richieste del cliente, anche se un HOW può influenzare più WHAT. Una richiesta del cliente che non viene influenzata da nessuno dei parametri tecnici della lista costituisce una nuova opportunità di espansione delle caratteristiche tecnico-funzionali del prodotto. 6. Matrice di correlazione delle caratteristiche (Tetto o Roof) Questa matrice consente di descrivere la correlazione fra le varie caratteristiche tecniche mediante simboli/indici qualitativi che rappresentano l andamento positivo o negativo e

13 l intensità di ciascuna correlazione (fig. 7). La schematizzazione aiuta a identificare quali HOWs si supportano vicendevolmente e quali sono in conflitto fra di loro, minimizzando il rischio di dimenticanze e di decisioni prese sulla base di visioni parziali del problema. Figura 7. Simboli comunemente usati nel QFD Correlazione: fortemente positiva mediamente positiva mediamente negativa HOW HOW HOW 3 HOW HOW HOW 6 HOW 7 HOW 8 fortemente negativa 7. Matrice delle relazioni È il cuore della Casa della Qualità. La matrice permette di evidenziare le relazioni esistenti fra le richieste del cliente (WHATs) e le specifiche di prodotto (HOW). Il team interfunzionale riempie le varie caselle con indici che mostrano il grado di relazione. Ad esempio, una correlazione forte implica che una piccola variazione (positiva o negativa) del valore della caratteristica una considerevole variazione nel grado di soddisfazione del relativo bisogno (fig. 8). Figura 8. Matrice delle relazioni 8. How How How 3 Relazione: What What What 3 = debole 3 = media 9 = forte What What

14 Misure oggettive, difficoltà tecnica e costi stimati In questa sezione vengono raccolti i dati sulle misurazioni delle caratteristiche tecniche per i prodotti presi in esame (uno dell azienda e i due migliori concorrenti), riportando le performance in termini di peso, lunghezze, forze necessarie, ecc.. 9. Priorità ed Obiettivi Per ciascuna caratteristica deve essere poi indicata la difficoltà tecnica (in percentuale) ed il costo stimato (in percentuale) per il raggiungimento di un eventuale miglioramento delle performance. In calce alle varie colonne vengono riportati gli indici assoluti e relativi dell importanza della caratteristica tecnica, calcolati come somma dei prodotti tra gli indici di correlazione per i rispettivi indici di importanza del bisogno. In questo modo viene stilata una graduatoria e si evidenziano le specifiche tecniche più rilevanti ai fino della soddisfazione del cliente (fig. 9). Figura 9. Matrice delle relazioni e Importanza degli HOWs What What What 3 What What Importanza assoluta Indice assoluto How How How Relazione: = debole 3 = media 9 = forte Indice relativo 7,0%,9% 30,% Questa ultima sezione della prima House of Quality, inoltre, riorganizza le informazioni create e visualizzate nelle precedenti parti ed indirizza in modo specifico il lavoro dei progettisti. Il prospetto mette a disposizione in modo molto chiaro una serie di informazioni rilevanti per la presa delle decisioni tecniche (richieste del cliente e relativa importanza, comparazione dei prodotti concorrenti, relazione fra WHATs e HOWs, correlazione fra le caratteristiche tecniche, costi di sviluppo e difficoltà progettuali), riuscendo, con i passaggi 3

15 precedentemente descritti, a legare in maniera strutturata il cliente con le specifiche di prodotto, aiutando i progettisti nell individuare le aree che necessitano performance superiori. Nella figura 0 è illustrato un esempio completi di QFD per una pizzeria. Nella sezione relativa alla voce del cliente sono elencati bisogni relativi sia al prodotto che al servizio, con il relativo grado di importanza. Le caratteristiche riguardano, ancora, il prodotto pizza e il tipo di servizio offerto, con particolare riferimento alla variabile tempo. Attraverso l analisi della concorrenza, sia dal lato del grado di soddisfazione dei bisogni, sia da quello della misurazione e valutazione delle caratteristiche del prodotto/servizio, si evincono alcuni punti chiave per la riprogettazione della pizzeria X: la qualità delle materie prime e del tovagliato sono a livelli elevatissimi e non necessitano di interventi; il livello di servizio (ordini/tempo) è la caratteristica più importante, risultando inoltre in una condizione di inferiorità rispetto al concorrente Y; la presenza di musica risulta controproducente, in quanto impedisce la facilità di comunicazione (si può notare che in concorrente Y non la utilizza). A questo punto, raggiunta una caratterizzazione a livelli d insieme del prodotto, il processo della tecnica QFD continua con le altre tre House of Quality verso una traduzione completa e coerente delle specifiche a livello di parti/componenti, processi e metodi produttivi. Gli HOWs più importanti della casa precedente diventano i WHATs della successiva, ricostruendo le dinamiche e le valutazioni come nella prima casa della qualità.

16 Figura 0. Esempio di QFD per una pizzeria Dimensioni della pizza Qualità materie prime Livello servizio (ordini/tempo) Qualità tovagliato Musica SODDISFAZIONE DEI CLIENTI Pizzeria X Concorrente Y 3 6 GAP Imp. Assoluta Freschezza ingredienti Ben cotta Grandezza pizza,6 8 Tempi di evasione ridotti 6, Prezzo contenuto Tovagliato/posate adeguate Facilità di conversazione VALUTAZIONE Pizzeria X Concorrente Y 6 3 IMPORTANZA ASSOLUTA

17 Bibliografia AKAO Y., MIZUNO S., 978, Quality Function Deployment An Approach to Company Wide Quality, JUSE EUREKA W. E., 987, Introduction to Quality Function Deployment in Q.F.D.: a Collection of Presentations and QFD Case Studies, DEARBON, MI EUREKA W. E., RYAN N. E., 989, L azienda Guidata dal Cliente. Prospettive Manageriali sul Quality Function Deployment, FRANCO ANGELI, Milano GRIFFIN A., HAUSER J. R., 993, The voice of the Customer, Marketing Science, Winter GUINTA L. R., PRAIZLER N. C., 993, The QFD Book, AMACOM HAUSER J. R., CLAUSING D., 988, The House of Quality, Harvard Business Review, Maggio/Giugno (trad. it. Tra Marketing e Produzione Vince la Qualità, Harvard Business Review, edizione italiana, 99, Gennaio-Febbraio) KANO N., SERAKU N., TAKAHASHI F., TSUJI S., 98, Attractive Quality and Must-be Quality, Journal of Japanese Society of Quality Control, vol., n MOMO P., ZUCCHELLI F., 997, Design to Success, ISEDI, Torino URBAN G. L., HAUSER J. R., 993, Design and Marketing of New Products, PRENTICE- HALL (trad. it. Design e Marketing dei Nuovi Prodotti, 997, UTET, Torino) 6

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CUSTOMER SATISFACTION CHI E IL CLIENTE? 23/10/2011

LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CUSTOMER SATISFACTION CHI E IL CLIENTE? 23/10/2011 LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE 1 CUSTOMER SATISFACTION Lo stato in cui i bisogni, desideri, aspettative dei clienti sono soddisfatti e portano al riutilizzo del prodotto/ servizio ed alla fedeltà all azienda

Dettagli

La gestione del cliente in un ottica di marketing

La gestione del cliente in un ottica di marketing La gestione del cliente in un ottica di marketing La soddisfazione del cliente Intuitivamente semplice, ma implica un esatta definizione dei parametri misurabili, in base ai quali un cliente si può definire

Dettagli

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 METODOLOGIA PERMANENTE PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI RISULTATI DEI DIPENDENTI GENERALMENTE CONSIDERATI CUI NON SIANO STATI CONFERITI

Dettagli

Tecniche di Marketing. Parola chiave: Formula imprenditoriale. Formula imprenditoriale coerente

Tecniche di Marketing. Parola chiave: Formula imprenditoriale. Formula imprenditoriale coerente Tecniche di Marketing Progetto F.I.S.I.Agri 7 e 13 dicembre 2007 Luisa Baldeschi Parola chiave: Formula imprenditoriale La formula imprenditoriale è il cuore della pianificazione strategica La coerenza

Dettagli

Criteri per la definizione e valutazione di un nuovo prodotto Aspetti di base ed elementi di discussione a cura di Michele Tamma

Criteri per la definizione e valutazione di un nuovo prodotto Aspetti di base ed elementi di discussione a cura di Michele Tamma Criteri per la definizione e valutazione di un nuovo prodotto Aspetti di base ed elementi di discussione a cura di Michele Tamma Aprile 2005 Definire un nuovo prodotto: Metterne a fuoco il concept, ovvero

Dettagli

Comprendere le aspettative e le percezioni del cliente con le ricerche di marketing

Comprendere le aspettative e le percezioni del cliente con le ricerche di marketing Corso di Marketing Strategico Comprendere le aspettative e le percezioni del cliente con le ricerche di marketing Angelo Riviezzo angelo.riviezzo@unisannio.it Gap del fornitore n.1 CLIENTE Servizio atteso

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Segmentazione del mercato e scelta del target

Segmentazione del mercato e scelta del target Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE

Dettagli

L ATTENZIONE AL CLIENTE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CHI E IL CLIENTE? 07/10/2013

L ATTENZIONE AL CLIENTE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE CHI E IL CLIENTE? 07/10/2013 L ATTENZIONE AL CLIENTE L approccio teorico. Gli strumenti di ascolto del cliente. I metodi di misurazione della customer satisfaction. 1 LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE Lo stato in cui i bisogni, i desideri,

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

11. Evoluzione del Software

11. Evoluzione del Software 11. Evoluzione del Software Andrea Polini Ingegneria del Software Corso di Laurea in Informatica (Ingegneria del Software) 11. Evoluzione del Software 1 / 21 Evoluzione del Software - generalità Cosa,

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

12. Evoluzione del Software

12. Evoluzione del Software 12. Evoluzione del Software Andrea Polini Ingegneria del Software Corso di Laurea in Informatica (Ingegneria del Software) 12. Evoluzione del Software 1 / 21 Evoluzione del Software - generalità Cosa,

Dettagli

Dalla Business Idea al Business Plan - 1 -

Dalla Business Idea al Business Plan - 1 - Dalla Business Idea al Business Plan - 1 - Elementi base per il Business Plan - 2 - Imprenditore = Persona Da che cosa partire? dalle persone Un buon gruppo di neoimprenditori migliorerà l idea a fronte

Dettagli

DEPLOY YOUR BUSINESS

DEPLOY YOUR BUSINESS DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di

Dettagli

Design Briefing. Ester Liquori Design +39 328 0744522 info@esterliquoridesign.com www.esterliquoridesign.com

Design Briefing. Ester Liquori Design +39 328 0744522 info@esterliquoridesign.com www.esterliquoridesign.com Design Briefing Ester Liquori Design +39 328 0744522 www.esterliquoridesign.com Il questionario che segue ha lo scopo di aiutarci a raccogliere informazioni per il preventivo, la progettazione e le ulteriori

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

IL MARKETING STRATEGICO

IL MARKETING STRATEGICO Una strategia è un insieme di decisioni preparate in anticipo con lo scopo di rispondere efficacemente e rapidamente alle minacce e opportunità esterne, così come agli elementi di forza e di debolezza

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Indagine 2011 Customer Satisfaction. Marzo 2011

Indagine 2011 Customer Satisfaction. Marzo 2011 Indagine 2011 Customer Satisfaction Marzo 2011 Obiettivi Per il terzo anno consecutivo, l UFFICIO MARKETING DI FIRE ha SVOLTO un indagine sul grado di soddisfazione dei propri CLIENTI, in base a un sistema

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

La gestione manageriale dei progetti

La gestione manageriale dei progetti PROGETTAZIONE Pianificazione, programmazione temporale, gestione delle risorse umane: l organizzazione generale del progetto Dimitri Grigoriadis La gestione manageriale dei progetti Per organizzare il

Dettagli

PERCORSO CAF EDUCATION AULA VIRTUALE 2 INCONTRO TERRITORIALE 1 AULA VIRTUALE 2. Suggerimenti per la stesura del RAV.

PERCORSO CAF EDUCATION AULA VIRTUALE 2 INCONTRO TERRITORIALE 1 AULA VIRTUALE 2. Suggerimenti per la stesura del RAV. Suggerimenti per la stesura del RAV Teresa Ascione OBIETTIVO DELLA PRESENTAZIONE: Ricapitolare con le scuole partecipanti: La struttura del RAV Come si compila sintesi dei fattori abilitanti e dei risultati

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione

Dettagli

profilo dna team clienti

profilo dna team clienti CONSULENZA Organizzativa e Direzionale MS Consulting è una società di consulenza organizzativa e direzionale che, dal 1985, fornisce servizi legati alla valutazione dell efficienza aziendale e allo sviluppo

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda.

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda. Scheda Il CRM per la Gestione delle Vendite Le organizzazioni di vendita sono costantemente alla ricerca delle modalità migliori per aumentare i ricavi aziendali e ridurre i costi operativi. Oggi il personale

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo 1 2009-1-FR1-LEO05-07303 Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo Progetto Formativo: Business Plan 2 1 2 3 Definizione di Business Plan

Dettagli

Viene utilizzato in pratica anche per accompagnare e supportare adeguatamente le richieste di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto.

Viene utilizzato in pratica anche per accompagnare e supportare adeguatamente le richieste di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto. BUSINESS PLAN Un business plan o (piano di business, o progetto d'impresa) è una rappresentazione degli obiettivi e del modello di business di un'attività d'impresa. Viene utilizzato sia per la pianificazione

Dettagli

MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE 08/02/2011 Pag. 1 di 6 MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4. RESPONSABILITÀ... 2 5.

Dettagli

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE

OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda

Dettagli

DEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO. a cura di Annamaria Annicchiarico

DEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO. a cura di Annamaria Annicchiarico DEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO a cura di Annamaria Annicchiarico Settembre 2005 Indice dei contenuti Definizioni utili Il prodotto/servizio Il rapporto col mercato Valutare le idee Il piano d azione

Dettagli

RICERCA PARTNER COMMERCIALI

RICERCA PARTNER COMMERCIALI RICERCA PARTNER COMMERCIALI In collaborazione con: Divisione di Alma Italia s.r.l. www.sanpaoloimprese.com PREMESSA Lo sviluppo commerciale è da sempre uno dei punti fondamentali dell attività aziendale.

Dettagli

UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE

UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE Processo di Performance Review (PR) Luisa Macciocca 1 Che cos è una PR? La PR è un sistema formale di gestione della performance La gestione della performance è: un processo a

Dettagli

Belowthebiz idee in rete

Belowthebiz idee in rete Le 5 forze di Porter Nella formulazione di una strategia un passo fondamentale è la definizione e lo studio delle principali caratteristiche del settore in cui si opera. Lo schema di riferimento più utilizzato

Dettagli

MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PON 2007-2013 Competenze per lo sviluppo (FSE) Asse II Capacità istituzionale Obiettivo H MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE 2011-2013 Percorso Autovalutazione Guidata CAF Feedback

Dettagli

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari.

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. Giovanni Anania e Rosanna Nisticò EMAA 14/15 X / 1 Il problema Un ottimo uso del vostro tempo! questa

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato Via Durini, 23-20122 Milano (MI) Tel.+39.02.77.88.931 Fax +39.02.76.31.33.84 Piazza Marconi,15-00144 Roma Tel.+39.06.32.80.37.33 Fax +39.06.32.80.36.00 www.valuelab.it valuelab@valuelab.it DIFFERENZIARE

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

Analisi e sviluppo del call center e del servizio di customer care

Analisi e sviluppo del call center e del servizio di customer care Analisi e sviluppo del call center e del servizio di customer care Sviluppare il potenziale delle risorse umane del call center, soddisfare i clienti http://www.ebcconsulting.com Fabio Rossi 23 dicembre

Dettagli

Uno strumento di analisi della voice of the customer : il modello di Kano. Il modello di Kano

Uno strumento di analisi della voice of the customer : il modello di Kano. Il modello di Kano Uno strumento di analisi della voice of the customer : il modello di Kano lucidi a cura di G. Stabilini 1 Il modello di Kano Il cliente valuta la propria soddisfazione in modo diverso a seconda del tipo

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo Componenti del Sistema di Pianificazione n Valutazioni interne

Dettagli

Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1

Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1 Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1 Introduzione al processo di Marketing Management 1) La filosofia del marketing, ovvero il marketing concept 2) Che cos è il marketing 3) La funzione

Dettagli

Tecniche di Prototipazione. Introduzione

Tecniche di Prototipazione. Introduzione Tecniche di Prototipazione Introduzione Con il termine prototipo si intende il primo esempio di un prodotto che deve essere sviluppato e che consente di poter effettuare considerazioni preliminari prima

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

PREFAZIONE Questo volume sintetizza l esperienza decennale del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant Anna nell ambito della formazione manageriale e, coerentemente con le logiche

Dettagli

Esercitazione di Basi di Dati

Esercitazione di Basi di Dati Esercitazione di Basi di Dati Corso di Fondamenti di Informatica 6 Maggio 2004 Come costruire una ontologia Marco Pennacchiotti pennacchiotti@info.uniroma2.it Tel. 0672597334 Ing.dell Informazione, stanza

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE

Dettagli

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved.

SCENARIO. Personas. 2010 ALICE Lucchin / BENITO Condemi de Felice. All rights reserved. SCENARIO Personas SCENARIO È una delle tecniche che aiuta il designer a far emergere le esigente dell utente e il contesto d uso. Gli scenari hanno un ambientazione, attori (personas) con degli obiettivi,

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

La gestione della qualità nelle aziende aerospaziali

La gestione della qualità nelle aziende aerospaziali M Premessa La AS 9100 è una norma ampiamente adottata in campo aeronautico ed aerospaziale dalle maggiori aziende mondiali del settore, per la definizione, l utilizzo ed il controllo dei sistemi di gestione

Dettagli

Raggruppamenti Conti Movimenti

Raggruppamenti Conti Movimenti ESERCITAZIONE PIANO DEI CONTI Vogliamo creare un programma che ci permetta di gestire, in un DB, il Piano dei conti di un azienda. Nel corso della gestione d esercizio, si potranno registrare gli articoli

Dettagli

LEZIONE N. 1. Il Marketing Concetti Introduttivi. Alessandro De Nisco. Università del Sannio. Corso di Marketing

LEZIONE N. 1. Il Marketing Concetti Introduttivi. Alessandro De Nisco. Università del Sannio. Corso di Marketing LEZIONE N. 1 Il Marketing Concetti Introduttivi Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso di Marketing Il Corso OBIETTIVI DEL CORSO Fornire agli studenti conoscenze e competenze su: i concetti fondamentali

Dettagli

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM PIANO DI LAVORO Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING Classe 5 Sezione CLM MODULI DURATA (IN ORE) L ambiente economico competitivo dell impresa 25 Il marketing operativo 30 Il piano di marketing

Dettagli

LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE

LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE Schema legami fra strumenti di gestione r.u. e strategie/obiettivi aziendali ECOSISTEMA AMBIENTALE AZIENDALE Economico; Politico;

Dettagli

Sistema di Incentivazione 2010 per il Personale di Rete della Divisione Banca dei Territori

Sistema di Incentivazione 2010 per il Personale di Rete della Divisione Banca dei Territori Sistema di Incentivazione 2010 per il Personale di Rete della Divisione Banca dei Territori Incontro con OO.SS. 5 Febbraio 2010 1 Principali linee guida Il Sistema di Incentivazione 2010 ha lo scopo di

Dettagli

LA CUSTOMER SATISFACTION: COME AVERE CLIENTI SODDISFATTI

LA CUSTOMER SATISFACTION: COME AVERE CLIENTI SODDISFATTI WORKSHOP LA GESTIONE TOTALE DELLA QUALITA LA CUSTOMER SATISFACTION: COME AVERE CLIENTI SODDISFATTI ANTONELLA PAMPLONI SCARPA Palazzo Torriani 29 novembre 2007 Associazione degli Industriali della Provincia

Dettagli

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO Perché segmentare? I mercati sono numerosi, dispersi geograficamente ed eterogenei nelle loro esigenze d'acquisto. Un'impresa che decide di operare in un certo mercato non

Dettagli

Marketing e Strategie. Marketing e Strategie

Marketing e Strategie. Marketing e Strategie Marketing e Strategie Marketing e Strategie INDICE 1. IL METODO DEL CHECK UP Pag. 3. 2. I RISULTATI IN SINTESI Pag. 5 3. IL CONFRONTO CON GLI ALTRI Pag. 8 4. AREE DI MIGLIORAMENTO Pag. 10 5. PROSSIMI PASSI

Dettagli

I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino

I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino 2 I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING 1 IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL VALORE Finalità del marketing: la creazione di valore per il cliente e per l impresa. Le fasi del processo di creazione del

Dettagli

Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono

Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono REPORTING INTERNO: PREMESSE Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono REPORT ISTITUZIONALI REPORT OPERATIVI REPORT

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato

Dettagli

Ciclo di vita dimensionale

Ciclo di vita dimensionale aprile 2012 1 Il ciclo di vita dimensionale Business Dimensional Lifecycle, chiamato anche Kimball Lifecycle descrive il framework complessivo che lega le diverse attività dello sviluppo di un sistema

Dettagli

13 Aprile 2012 Padova Italy «SPIN SELLING»

13 Aprile 2012 Padova Italy «SPIN SELLING» 13 Aprile 2012 Padova Italy «SPIN SELLING» Concetti Chiave Vendita semplice Vendita complessa La decisione d acquisto Il venditore interno Vendita semplice: Ordine VS No ordine Vendita complessa: Continuazione

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

leaders in engineering excellence

leaders in engineering excellence leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Pianificazione e progettazione

Pianificazione e progettazione Pianificazione e progettazione L analisi preventiva degli eventi e delle loro implicazioni rappresenta una necessità sempre più forte all interno di tutte le organizzazioni variamente complesse. L osservazione

Dettagli

SOLUZIONE Web.Orders online

SOLUZIONE Web.Orders online SOLUZIONE Web.Orders online Gennaio 2005 1 INDICE SOLUZIONE Web.Orders online Introduzione Pag. 3 Obiettivi generali Pag. 4 Modulo di gestione sistema Pag. 5 Modulo di navigazione prodotti Pag. 7 Modulo

Dettagli

Scheda. Il CRM per la Gestione del Marketing. Accesso in tempo reale alle Informazioni di rilievo

Scheda. Il CRM per la Gestione del Marketing. Accesso in tempo reale alle Informazioni di rilievo Scheda Il CRM per la Gestione del Marketing Nelle aziende l attività di Marketing è considerata sempre più importante poiché il mercato diventa sempre più competitivo e le aziende necessitano di ottimizzare

Dettagli

Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011

Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011 Stress Lavoro-Correlato e Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011 Obiettivi Rilevare il livello di benessere percepito dai lavoratori attraverso

Dettagli

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio Documento Tecnico Light CRM Descrizione delle funzionalità del servizio Prosa S.r.l. - www.prosa.com Versione documento: 1, del 11 Luglio 2006. Redatto da: Michela Michielan, michielan@prosa.com Revisionato

Dettagli