PROGETTO S.O.L. STRATEGIE A SOSTEGNO DELL OCCUPABILITA LAVORATIVA DELLE FASCE DEBOLI AMBITO TERRITORIALE DI COMO
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- Marilena Ricci
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1 PROGETTO S.O.L. STRATEGIE A SOSTEGNO DELL OCCUPABILITA LAVORATIVA DELLE FASCE DEBOLI AMBITO TERRITORIALE DI COMO PREMESSA I Comuni dell, attraverso l Ufficio di Coordinamento del Piano di Zona, hanno promosso la costituzione di un Tavolo Tecnico d Ambito relativo alle Politiche del Lavoro, in collaborazione con le Istituzioni, con i soggetti del Terzo Settore che si occupano di servizi per il lavoro, l'inserimento lavorativo e la formazione e con il Centro per l Impiego ed il Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Como. L'obiettivo è quello di studiare, condividere e formulare possibili strategie e percorsi a livello territoriale, a sostegno dell occupabilità lavorativa di persone appartenenti a fasce deboli o allontanate dal mondo del lavoro, residenti nei Comuni dell, per dare avvio ad interventi ed azioni coprogettati. Le indicazioni regionali, in particolare la nota della DG Famiglia del 21/08/2007, invitano gli Ambiti Territoriali a prevedere ed attuare interventi o/e progetti in quell Area che oggi viene definita "Nuove povertà" o "Esclusione Sociale"; tra questi rivestono un ruolo di primaria importanza i progetti finalizzati all accompagnamento ed al re-inserimento sociale delle persone in stato di grave disagio sociale attraverso politiche per l'inserimento ed il re-inserimento lavorativo, la formazione professionale ed il collocamento in ambiti lavorativi protetti o agevolati anche attraverso gli strumenti "borsa lavoro" e "tirocinio formativo". L urgenza di elaborare nuove strategie territoriali condivise sia a livello di Ambito che di Tavolo Tecnico è data dall'intensificazione delle problematiche occupazionali determinate dalla congiunturale situazione di crisi. La finalità del Tavolo sino ad oggi è stata quella di condividere un percorso operativo che sviluppasse azioni di supporto alle politiche del lavoro, in stretta collaborazione con i servizi sociali da cui provengono le segnalazioni e con tutte le Istituzioni e/o le Organizzazioni che si occupano di formazione e riqualificazione professionale e di lavoro. CONTESTO E RETE TERRITORIALE Il contesto territoriale presenta un ampio scenario di servizi dedicati al lavoro, erogati da sportelli pubblici, privati e del terzo settore, che offrono un ampia gamma di percorsi che variano dall orientamento lavorativo, alla formazione ed all inserimento lavorativo. Tuttavia tale offerta di servizi tende a rispondere maggiormente ai bisogni delle persone dotate di risorse e capacità proprie, culturali, formative e/o esperienziali che consentono un facile reperimento di nuovi contesti lavorativi; appare invece assai più povero di strumenti quando si tratta di dover offrire risposte a fasce particolarmente deboli della popolazione, lavorativamente svantaggiate per istruzione, cultura, età, disabilità e situazioni di marginalità sociale. E' la fascia di utenza che solitamente fa riferimento ai Servizi Sociali e che sovente presenta, oltre al bisogno lavorativo, anche problematiche socioeconomiche o di disagio conclamato. La proposta di costituzione di una rete territoriale a sostegno dell occupabilità lavorativa delle fasce deboli residenti nell ambito di Como promossa dall Ufficio di Coordinamento del Piano di 1
2 Zona di Como, si pone l obiettivo di attivare una serie di azioni integrate, atte ad agevolare l inclusione lavorativa e conseguentemente anche sociale delle persone in difficoltà lavorativa che risiedono nell ambito territoriale di Como. La proposta operativa è pertanto quella di creare una fattiva collaborazione, attraverso anche la stipula di una convenzione, tra i Comuni dell Ambito, i Servizi per il Lavoro della Provincia di Como e i Soggetti del Terzo Settore che si occupano di Inserimenti Lavorativi e di Formazione Professionale, che coniughi il bisogno lavorativo dell utenza appartenente alle fasce deboli con l offerta dei servizi della Rete Territoriale, introducendo eventuali risorse integrative da destinare ai lavoratori particolarmente svantaggiati. La costituzione di un servizio a Sostegno dell Occupabilità Lavorativa delle fasce deboli, promossa dall Ufficio di Coordinamento del Piano di Zona di Como, si pone l obiettivo di concordare ed attivare una serie di azioni integrate, atte ad agevolare l inclusione lavorativa e conseguentemente anche sociale delle persone in difficoltà lavorativa che risiedono nell ambito territoriale di Como. La struttura della rete territoriale parte dalla volontà di definire regole chiare e condivise di collaborazione tra i servizi, tenuto conto delle differenze tra i servizi stessi, dettate dalla normativa, la quale individua competenze ben definite, non derogabili né delegabili. DESTINATARI I dati attualmente in nostro possesso evidenziano che il bisogno è riferito a persone adulte, che vivono situazioni di esclusione sociale (ad es. ex detenuti, ex tossicodipendenti, ), ma anche persone che faticano anche temporaneamente, ad appropriarsi/riappropriarsi della necessaria autonomia socio-lavorativa (stranieri, migranti, persone con titolo di studio di basso livello, ), persone che esprimono una forte vulnerabilità psico-sociale, per le quali sono prioritari un sostegno e l accompagnamento alla valorizzazione delle proprie capacità, nonché l orientamento per una collocazione - o ri-collocazione - nel mondo del lavoro. Si tratta di persone con peculiarità culturali e sociali rispetto alle quali vi è una forte esigenza di favorire forme di sostegno all inclusione, attraverso l erogazione di prestazioni specifiche ed attraverso la promozione di una cultura attiva all inserimento/reinserimento. Alla luce di ciò è importante raccogliere le varie esperienze del territorio, valutare attentamente le metodologie sperimentate per studiare un fenomeno che spesso sfugge alle quantificazioni ed alle definizioni, ma del quale è necessario acquisire conoscenze più approfondite per meglio strutturare e definire l organizzazione di un modello sperimentale d intervento territoriale, che si proponga come un modello di servizio trasversale a varie aree tematiche e che sviluppi una competenza nei confronti dei singoli individui, nei confronti della rete di agenzie del mondo del lavoro e che vada a strutturare un servizio dedicato agli adulti in difficoltà socio-lavorativa, in stretta collaborazione con le realtà territoriali. I possibili destinatari degli interventi saranno: persone con disabilità; persone caratterizzate da forti problematiche di emarginazione sociale; persone che presentano una scolarità piuttosto bassa e/o una diffusa incapacità ad orientarsi nel mondo del lavoro; persone la cui condizione socio-economica è caratterizzata dall incertezza del reddito, per cui è possibile che sviluppino un atteggiamento assistenzialista che tende a delegare agli Enti l onere di coprire i loro bisogni, non solo economici; persone allontanate dal mondo del lavoro (licenziati, cassa integrati, persone di mezza età) o che hanno necessità di ricollocarsi dopo essere state allontanate da tempo (donne/madri in difficoltà); persone che cercano (o per cui è possibile) una qualificazione professionale anche attraverso corsi di formazione mirati (ad es. assistenti familiari); 2
3 persone che esprimono una forte vulnerabilità psico-sociale, per le quali sono prioritari sostegno, accompagnamento ed orientamento per una collocazione o ricollocazione. PROGETTO OPERATIVO 1-Presentazione: Il Progetto, il cui coordinamento delle azioni è in capo all Ufficio di Piano, è l'espressione della volontà dei Comuni del Piano di Zona di creare, mantenere e rafforzare la rete dei Servizi che concorrono a rispondere alle problematiche derivanti dal disagio occupazionale e di porsi come interlocutori di riferimento per realizzare l'incontro tra la domanda espressa dalle fasce più deboli dei cittadini ed il panorama di risposte possibili, attivabili dal territorio. E nata da qui la necessità di strutturare un "servizio" che sostenga l utenza e, nel contempo, si fondi su una forte connessione "Rete territoriale/servizi Sociali/ Provincia/Centro per l'impiego", con il coordinamento di un Ente locale (Ufficio di Piano) che garantisca la fluidità del sistema. La proposta operativa si concretizza nell'individuazione di un operatore sociale, che abbia esperienza nel contesto dei Servizi Sociali Comunali dell'ambito Territoriale di Como, che vada a costituire di fatto la persona di riferimento e collegamento tra tutti i componenti della rete territoriale ed il Servizio a Sostegno dell'occupabilità Lavorativa delle Fasce Deboli. Nei confronti della Provincia, l operatore riveste un ruolo positivo e di facilitazione, in quanto grazie al suo stretto rapporto con i servizi territoriali, fungerà da filtro, portando in sede provinciale i casi che non troveranno una risoluzione in altra sede. Di contro, il ruolo dell operatore non andrà a configgere con il necessario coinvolgimento dei servizi provinciali su materie di spettanza stabilite dalla legge. AIl'interno del Progetto, l'operatore riveste inoltre un ruolo di guida, tanto della persona che ricerca di una collocazione lavorativa, quanto della segnalazione da parte del Servizio Sociale per la ricerca delle risposte valutate e ritenute più idonee ed adeguate. All interno del percorso, i servizi provinciali e tutta la rete territoriale vengono pertanto coinvolti direttamente in ogni fase, non sono di quella esecutiva, in particolare rispetto alle azioni di propria esclusiva competenza. L operatore sarà collocato all interno del Centro per l Impiego e gli sarà pertanto possibile fruire degli strumenti in uso e mantenere una stretta connessione tra i servizi sociali ed il CPI stesso. Ovviamente, il Progetto è pensato in un ottica di "servizio sociale", per cui "l'accompagnamento" non si esaurisce in un mero passaggio, burocratico ed informale, di informazioni e/o documentazioni, ma: 1) si compie attraverso la stesura della proposta di un percorso che si realizza attraverso una serie di tappe di cui la prima consiste nella condivisione di un Progetto personalizzato, condiviso tra l'utente, l'assistente Sociale del Comune (referente per l'utente) e l'operatore del Progetto S.O.L.; 2) passa attraverso la conoscenza dell'utente da parte dell'operatore, attraverso una scheda di presentazione compilata dai servizi invianti e, in sede di approfondito colloquio conoscitivo, dall operatore stesso; 3) definizione di un possibile risultato del percorso che è stato individuato e condiviso insieme, raggiungibile attraverso il coinvolgimento del Centro per l'impiego, il Collocamento Mirato Disabili, una Cooperativa di lavoro, o un Ente Formativo; 4) definizione delle azioni da mettere in atto, siano esse attivate attraverso un matching tra domanda-offerta, l'istituzione di una borsa lavoro o di un tirocinio o altro, condivise e concordate tra l'operatore, l'utente ed il soggetto individuato nell'ambito della rete; 5) espletamento dell'attività di monitoraggio dell'andamento dei percorsi e nei "feedback" operativi tra Assistenti Sociali comunali, componenti della rete e tra operatore ed utente. 3
4 Nello specifico, diamo di seguito una descrizione delle due macrotipologie possibile di utenti che possono afferire al progetto: 1. utente segnalato dai servizi ma sufficientemente autonomo, che necessità di un sostegno motivazionale; 2. utente in carico ai servizi sociali ed assolutamente non autonomo, che necessità di un percorso personalizzato. 2-Fasi operative e competenze degli operatori: esempio di segnalazione e possibili percorsi L'Assistente Sociale comunale valuta se, tra gli utenti che accedono al Servizio Sociale del proprio Comune, c é un utente per cui è pensabile ed opportuno investire avviando un percorso di orientamento, affiancamento e sostegno attraverso il Progetto. Il Progetto SOL non prevede l'accesso diretto da parte dell'utenza, ma l'invio, valutato, filtrato da parte del Servizio Sociale Comunale e condiviso con l operatore SOL. Sarà definita anche, nel dettaglio, la modulistica che permetterà la segnalazione ed il passaggio dei casi tra Servizio Sociale, Operatore SOL e rete territoriale, in modo che siano segnalate tutte le informazioni utili alla valutazione del caso e, di conseguenza, alla sua possibile soluzione. L Assistente Sociale comunale effettua una prima valutazione di chi si rivolge al servizio sociale e sceglie uno dei 2 percorsi possibili: a) l utente sufficientemente autonomo viene indirizzato direttamente al CPI, per una valutazione specifica ed un orientamento mirato alle possibilità offerte, con eventuale analisi e ricorso alla rete territoriale provinciale. Gli utenti dotati di un grado di autonomia parzialmente elevato possono essere indirizzati direttamente ai servizi offerti dal CPI o, al limite, verso un percorso di valutazione delle competenze ed accompagnamento leggero, di orientamento lavorativo. b) per l utente in carico ai servizi e non autonomo, invio all operatore SOL, presso il Centro per l Impiego, il quale valuterà le competenze e le varie possibilità, coinvolgendo chi della rete territoriale presenta caratteristiche atte ad offrire per il caso specifico un analisi ed un percorso mirato, anche attraverso l attivazione di strumenti idonei ad una soluzione. Nel caso di un utente non autonomo nella ricerca del lavoro, l intervento dell operatore è infatti più incisivo e teso a capire le potenzialità della persona, prima di attivare le risorse opportune (scelte tra le possibilità messe a disposizione della rete, inserimenti in borsa lavoro, tirocini, formazione mirata, ecc). L'Assistente Sociale Comunale di riferimento e l'operatore del Progetto SOL concordano l ipotesi di un Percorso che l operatore SOL comunicherà all utente, nel dettaglio: il percorso ritenuto più adeguato alle potenzialità dell'utente e l'obiettivo che si vuole raggiungere attraverso quale interlocutore si attiverà il percorso tempi entro cui raggiungere gli obiettivi previsti le modalità operative (colloquio, quali aspetti approfondire, i momenti di verifica sull'andamento del Progetto, ecc.). La realtà individuata all interno della rete territoriale avente le caratteristiche e le peculiarità specifiche utili ad offrire una possibile soluzione, allorché attivata dall operatore SOL, avvia secondo modalità condivise e concordate il percorso e si interfaccia con quest ultimo e con l Ufficio di Piano per gli opportuni monitoraggi delle azioni avviate (v. punto 3). Nello specifico, con il primo incontro tra l'operatore SOL e l'utente avviene l'effettiva "presa in carico" di quest'ultimo; attraverso un colloquio (o quanti l'operatore riterrà necessari) vi sarà la 4
5 presentazione del Servizio, la conoscenza dell'utente (dei suoi obiettivi, delle sue aspettative, delle sue capacità e potenzialità, delle esperienze pregresse, delle disponibilità, dei limiti e delle difficoltà), la condivisione del percorso si andranno pertanto a definire le proposte e le modalità per realizzare la connessione tra il bisogno dell'utente (e quanto lo stesso può offrire in termini di potenzialità, capacità, disponibilità) ed il soggetto della rete individuato come il più indicato per accogliere, sostenere e rispondere nel modo più efficace alla richiesta portata. 3-L'incontro tra il bisogno e l operatore individuato per la realizzazione del percorso condiviso: In questa fase, l'operatore SOL realizza materialmente il passaggio di informazioni necessarie all'attuazione del Percorso Personalizzato con il soggetto della rete sociale individuato, (Collocamento Mirato Disabili, Cooperativa di lavoro, Ente di Formazione) definendo con quest'ultimo e con l'utente le azioni da intraprendere per concretizzare l'ipotesi operativa condivisa (matching tra le possibilità di domanda-offerta, borsa lavoro, tirocinio formativo/lavorativo, finalizzato, ecc.). Le modalità concordate per attivare il percorso condiviso ed il suo eventuale prosieguo con il soggetto individuato, nonché le ipotesi operative attuabili, sono approfondite nei successivi paragrafi: Rapporti con la Rete dei Servizi, con la Provincia ed i suoi Servizi e Percorsi Attivabili. In seguito all'attivazione del percorso ipotizzato, si apre la fase del monitoraggio, fase in cui l'operatore coordina i momenti di verifica circa l'andamento del percorso condiviso, mediante una serie di incontri concordati che coinvolgono, in momenti diversi o congiunti, tutti i soggetti che sono attori del percorso, quindi l'utente, l'assistente Sociale del Comune, i servizi provinciali, il referente del soggetto appartenente alla rete territoriale. Il monitoraggio non è solo il rimando di quanto sta avvenendo nell ambito di una particolare situazione, ma anche l'occasione per un' eventuale ridefinizione del percorso, sia in termini di tempi, che di obiettivi, che di modalità operative. RAPPORTI CON LA RETE DI SERVIZI, CON LA PROVINCIA ED I SUOI SERVIZI: 1-La rete Territoriale del Terzo settore: L'attuazione del Percorso Personalizzato si realizza tra l'utente portatore dei bisogno e l'ente della rete individuato, attraverso uno o più momenti condivisi in cui utente ed Ente presentano ciò che ciascuno di loro può mettere in campo e, attraverso la mediazione dell'operatore, vengono definite le azioni concrete che si andranno a realizzare e la tempistica del progetto. Affinché quest'ipotesi si traduca in una realtà concretamente funzionante è necessario che esista, come presupposto, l'accordo tra i soggetti facenti parte della rete territoriale, a collaborare, ad essere parte attiva e componente fondamentale di questo progetto, condividendo o ridefinendo le modalità operative fin qui proposte. A tale proposito, si profila la necessità di effettuare a monte una ricognizione dei Servizi che intendono entrare a far parte della Rete Territoriale strutturata, chiamando a partecipare innanzitutto gli interlocutori che, fino ad oggi, hanno preso parte, a vario titolo, al Tavolo Tecnico per le Politiche del Lavoro. Gli Enti e le Cooperative della Rete Territoriale che saranno parte attiva nell attivazione delle borse lavoro o tirocini, dovranno individuare un proprio referente che si interfacci con l'operatore del progetto, collaborando attivamente con lui per tutte le situazioni di fragilità sociale che saranno ritenute bisognose di percorsi mirati e, pertanto, di una diretta attivazione da parte dell operatore SOL. 5
6 2-La Provincia e i suoi Servizi: Tra i soggetti della Rete Territoriale, vi è la Provincia di Como, la quale alla luce delle proprie specifiche competenze in materia di Politiche del Lavoro e in qualità di "amministratore" dei Servizi da essa coordinati (Centro per l Impiego e Collocamento Mirato Disabili) nell ambito della convenzione stipulata favorirà una stretta collaborazione, agevolando ampia integrazione tra i servizi territoriali volti al sostegno dei soggetti fragili nell ambito dell occupabilità lavorativa e nel rispetto delle specifiche competenze. Viene pertanto avviata una condivisione, con l'operatore S.O.L., di tutte le informazioni utili a sostenere l'occupabilità lavorativa delle fasce deboli, gestite dai Data Base dal Centro per l Impiego e dal Collocamento Mirato Disabili. L'Assessorato Politiche Attive del Lavoro della Provincia di Como metterà a disposizione dell operatore del Progetto uno spazio fisico, idoneamente collocato all'interno del CPI ed opportuni strumenti ed informazioni specifiche sui progetti concernenti attività formative e la possibilità di attivare specifiche strategie di inserimento lavorativo (borse lavoro e tirocini) per favorire il percorso dell utenza. E inoltre prevista una condivisione dei contenuti delle banche dati presenti nei servizi provinciali attraverso accessi, mirati e limitati, a dati considerati utili al progetto, per agevolare l operatore SOL a svolgere il proprio lavoro. L operatore SOL potrà pertanto fruire degli strumenti che il CPI utilizza (modulistica, banca annunci / offerte lavoro, ecc.). 3-Il Tavolo Tecnico di monitoraggio: Ritenendo che questo Progetto, con la sua proposta di definire una Rete Territoriale strutturata, possa essere un punto di partenza nella costruzione una di rete sempre più forte, attiva e ricca di scambi, l Ufficio di Coordinamento del Piano di Zona coordinerà, per tutto il corso del progetto, le attività del Tavolo Tecnico d Ambito con la Provincia, i Comuni e le Cooperative del territorio, che costituirà un valido strumento di verifica e monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi e la valutazione dei risultati attesi, per trovare modalità condivise per costruire interventi sempre più efficaci e sempre più aderenti alle esigenze specifiche del territorio. PERCORSI ATTIVABILI: Con riferimento alle normative in materia di Politiche del Lavoro D.L. 68/99, L.R. 13/03, L.R. 22 e programma 411, i percorsi verso cui l'operatore L.G.R può condurre l'utente, attraverso una serie di fasi che contemplano anche l'attività di orientamento, la stesura del bilancio competenze e la redazione di un curriculum vitae, sono i seguenti: incontro e matching domanda-offerta attraverso la "presentazione" del profilo dell'utente a confronto con le opportunità disponibili presso le banche dati del CPI o del CDM; da qui possono a loro volta scaturire: 1. opportunità di assunzione; 2. opportunità di attivazione di Borse Lavoro, Tirocini Lavorativi, Formativi o Finalizzati all'assunzione. elaborazione di un Progetto Personalizzato in collaborazione con un Ente o con una Cooperativa del Terzo Settore per l'attivazione di una Borsa Lavoro o un Tirocinio Lavorativo o Formativo; orientamento verso un percorso di formazione. 6
7 MANSIONI DELL'OPERATORE DEL PROGETTO "S.O.L.": Il Progetto S.O.L. è pensato come un Servizio dinamico che si svolge all'interno dell'ambito Territoriale, convogliando e creando percorsi virtuali di comunicazione tra richieste, progetti e proposte con varie connessioni con la Rete Territoriale costituita da Enti, Istituzionali e non, Cooperative e Servizi Sociali. L'operatore dovrà pertanto garantire questa dinamicità nel modo più efficace per la Rete e più efficiente per il Servizio, gestendo gli appuntamenti con gli Assistenti Sociali Comunali, con gli utenti e con i referenti di Enti e Cooperative o Servizi nel modo più confacente; potrà spostarsi sul territorio ed individuare, con i propri interlocutori, le opportunità di luoghi e tempi, che maggiormente coniughino le esigenze di entrambi. L'operatore dovrà inoltre saper gestire, documentare ed approntare tabelle che rendicontino i dati relativi al servizio, sia in merito all'utenza presa in carico sia in merito ai percorsi attivati; dovrà garantire il corretto utilizzo dei dati sensibili in suo possesso e dovrà relazionare in merito al lavoro svolto all'ufficio di Coordinamento del Piano di Zona. RISORSE DEDICATE AL PROGETTO: Il progetto disporrà di risorse umane e strumentali messe a disposizione tra tutti i soggetti partecipanti ed afferenti alla rete territoriale. Ciò significa che l'utente diventa una risorsa per la rete stessa e viceversa. L'Ufficio di Piano garantisce la presenza della figura centrale dell'operatore e le risorse finanziarie che annualmente l Assemblea dei Sindaci andrà a destinare a tale progetto, per l attivazione di borse lavoro e tirocini lavorativi/formativi per i casi in cui viene rilevata tale necessità e segnalati dai servizi sociali. Tali risorse verranno gestire comunque attraverso l Ufficio di Piano il quale, presi accordi con l operatore, deve garantire ai Comuni comunicazione e trasparenza. La gestione del budget dovrà pertanto essere rendicontata, documentata e giustificata dall operatore che attiverà in accordo con la Rete Territoriale Borse Lavoro e Tirocini Lavorativi attraverso l'ufficio di Coordinamento del Piano di Zona. La Provincia metterà a disposizione gli spazi presso il Centro per l Impiego ad uso del Progetto, che saranno fruiti dall operatore con gli strumenti informatici idonei a mantenere la connessione tra tutti i componenti della rete territoriale ed utili all utenza in termini di opportunità lavorativa, matching con le aziende in cerca di personale, ecc. 1. Attivazione borse lavoro e tirocini formativi All interno dei servizi voucherizzati dall Ufficio di Piano per l Ambito territoriale, verrà istituito un servizio SOstegno Lavorativo, con la possibile istituzione di due tipologie di voucher, che saranno attivati per l utente individuato e copriranno il costo totale del suo percorso: a) Voucher orientamento: inteso come quota che andrà a coprire il costo dell orientamento effettuato dal soggetto della rete che prenderà in carico l utente segnalato dall operatore SOL. Tale voucher coprirà pertanto il costo delle ore/operatore utili ad effettuare gli opportuni passaggi con l utente per l avvio delle azioni a suo supporto. b) Voucher lavoro: inteso come quota che andrà a coprire il costo di una borsa di lavoro/tirocinio trimestrale, presso la cooperativa o il soggetto individuato all interno della rete territoriale stessa. (In caso di percorsi attivati inferiori al trimestre, sarà corrisposto un voucher pari al periodo lavorativo effettivo). 7
8 L erogazione dei voucher avviene attraverso l UdP previa autorizzazione dello stesso e dietro segnalazione da parte dell operatore SOL- direttamente al soggetto territoriale che ha preso in carico la situazione segnalata. Per l attivazione sarà redatta la scheda di richiesta del voucher espressamente predisposta. 2. Accreditamento dei soggetti della rete territoriale I soggetti della rete interessati, già facenti parte della rete provinciale, potranno essere accreditati dall Ufficio di Piano per i servizi orientamento e lavoro ed inseriti nell Elenco dei soggetti erogatori di servizi voucherizzati per l. L immissione nell Elenco comporta l autocertificazione del possesso di requisiti specifici e la sottoscrizione di un patto di accreditamento, secondo le direttive stabilite nelle procedure di Ambito per l accreditamento dei Servizi, validate dall Assemblea dei Sindaci. 8
9 Progetto SOL schema / governance e schema operativo Coordinamento UdP Provincia CPI A.S. Comunali Operatore E. Cerati Partners progetto A B CPI A.S. Comunali Operatore E. Cerati B Rete territ. voucher 9
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