Patto tematico: Rafforzare la filiera del Terzo Settore e dell economia sociale

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1 POR SARDEGNA AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO Dicembre 2006 Patto tematico: Rafforzare la filiera del Terzo Settore e dell economia sociale UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Pagina 1 di 81

2 INDICE 1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO PARTENARIATO DI PROGETTO Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto Articolazione del Partenariato di Progetto QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO Analisi di contesto OBIETTIVI E PRIORITA DEL PROGETTO INTEGRATO Costruzione dell albero dei problemi Costruzione dell albero degli obiettivi e selezione degli obiettivi prioritari Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO Definizione della strategia Definizione delle operazioni Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità Analisi della sostenibilità ambientale Definizione degli indicatori MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per l attuazione dell operazione COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO COMITATO DI COORDINAMENTO QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO Pagina 2 di 81

3 1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO A. Titolo del Progetto Integrato Rafforzamento della filiera del Terzo Settore e dell Economia Sociale B. Classificazione del Progetto Integrato Tipologia del Progetto Integrato X Progetto Integrato di Sviluppo Regionale Progetto Integrato di Sviluppo Territoriale Tema / Settore di Riferimento del Progetto Integrato (Fare riferimento agli Allegati dell Avviso Pubblico) Tipologia di Partenariato di Progetto Barrare la Casella di Interesse Industria, Artigianato e Servizi Regionale Filiere e Produzioni Agroalimentari. Regionale Pesca, Acquacoltura e Aree Umide. Regionale Rete Ecologica Regionale. Regionale Parchi e Compendi Forestali Regionali. Regionale Itinerari di Sardegna (Itinerari Turistici) Regionale Inclusione, Sociale Regionale X Sicurezza e Legalità. Regionale Industria, Artigianato e Servizi Territoriale Filiere e Produzioni Agroalimentari. Territoriale Sviluppo delle Aree Rurali e Montane. Territoriale Turismo Sosteni e Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e Territoriale Culturale. Aree Urbane e Reti di Comuni. Territoriale Provincia/e di Riferimento del Progetto Integrato (Barrare la/e Provincia/e solo per i Partenariati di Progetto Territoriali) Cagliari Carbonia Iglesias Medio Campidano Oristano Nuoro Ogliastra Olbia Tempio Sassari Pagina 3 di 81

4 C. Partenariato di Progetto Tipologia e Numero di Soggetti del Partenariato di Progetto (Articolo 10, Comma 2 dell Avviso Pubblico) Numero Ente Locale (Comune, Comunità Montana, Provincia) 47 Enti Locali in Forma Associata (Associazioni, Unioni e Consorzi di Enti Locali) Impresa Imprese in Forma Associata (Consorzi, Società Consortili, Associazioni Temporanee di Impresa, etc.) 1 Università, Centro di Ricerca Pubblico, Centro di Ricerca Privato, Parco Scientifico 1 Associazione di Categoria e/o Datoriali 3 Organizzazione Sindacale Associazione Ambientalista Associazione Culturale 10 Organizzazione del Terzo Settore (No Profit) 40 Costituendi Partenariati di Progetto (ai sensi dell articolo 10, comma 2 dell Avviso Pubblico) Altro 10 Composizione del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Organismo Posta Elettronica Prisciano Vito COSPES vprisciano@sardiniacnos.it Tedde Carlo Forum Permanente del Terzo Settore in Sardegna carlo.tedde@tiscali.it Sangiorgi Giorgio Università di Cagliari segreteria.isforapi@tiscali.it Maia Diego Zuavos Capoeira diegomaiacap@yahoo.com.br Cheri Riccardo Nova Etica novaetica@tiscali.it Data di Sottoscrizione del Protocollo d Intesa (Allegato al Progetto Integrato) Data 19 Dicembre 2006 Luogo Presso sede Nova Etica, via Roma 167 Cagliari Pagina 4 di 81

5 D. Approvazione del Progetto Integrato Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Partenariato di Progetto Data Luogo Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Tavolo di Partenariato Regionale/Provinciale Data Luogo E. Presentazione del Progetto Integrato Firma dei Componenti del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Firma Prisciano Vito Tedde Sangiorgi Maia Cheri Carlo Giorgio Diego Riccardo Pagina 5 di 81

6 2. SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO Il progetto integrato, afferente al Patto Tematico Rafforzamento della filiera del Terzo Settore e dell Economia Sociale e proposto da numerosi partner pubblici e del privato sociale, fatto salvo il principio dell integrazione delle organizzazioni partecipanti e delle azioni operative proposte nell ambito delle manifestazioni di interesse, secondo il principio della valorizzazione delle differenze e della integrazione delle esperienze e del know how acquisito nei settori e con i destinatari dei servizi erogati come mission dalle organizzazioni, intende promuovere azioni innovative per lo sviluppo sosteni del welfare locale e la crescita del sistema di governance territoriale, secondo il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale, attraverso il rafforzamento dell integrazione, della cooperazione e dell interazione interistituzionale tra gli attori pubblici e privati del territorio che partecipano a programmare e realizzare le politiche sociali, il miglioramento delle condizioni economiche e della qualità della vita delle fasce deboli della popolazione con l erogazione di servizi ad hoc, il rafforzamento dell offerta di assistenza alternativa e maggiore flessibilità dell offerta di servizi alle fasce deboli della popolazione (portatori di handicap, persone con problemi psichici, anziani, bambini, etc.), dell aumento della dotazione di servizi di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare presenti sul territorio, dell aumento delle imprese che erogano servizi alla persona nei contesti urbani e rurali. L albero degli obiettivi che discende dalla individuazione dei nodi problematici disegna l intenzionalità progettuale affidata al progetto regionale integrato presentato e si declina come segue: - Promuovere il consolidamento dell economia sociale collegando le iniziative di imprenditorialità sociale allo sviluppo locale in atto; - Costruzione del modello di gestione a rete dei servizi verso i soggetti svantaggiati per favorirne l inclusione sociale e l inserimento lavorativo; - Attivazione dei laboratori di sostegno e accompagnamento ai soggetti oggetto dell intervento per una loro interrelazione attiva con il territorio e con il tessuto sociale ed economico di riferimento; - Favorire l integrazione sociale delle persone a rischio di esclusione e dei disabili fisici/mentali; - Promuovere azioni di integrazione sociale dei soggetti a rischio di esclusione; - Promuovere azioni di inserimento, reinserimento lavorativo e riqualificazione dei soggetti svantaggiati; - Sviluppare la capacità di fare rete tra gli attori dello sviluppo locale; - Incentivare la creazione di nuove imprese nel sociale; - Affrancamento dell economia sociale dalla domanda pubblica incrementando la domanda privata; - Adeguare la qualità e la diversificazione dei servizi offerti; - Potenziare la rappresentatività del privato sociale nella rilevazione del fabbisogno, nella progettazione e nella erogazione dei servizi, e nella valutazione dell impatto e porla a sistema regionale. Dall albero degli obiettivi discende l obiettivo generale del progetto recuperare la coesione sociale, rimuovere i vincoli dell esclusione e promuovere l integrazione sociale e lavorativa delle fasce di popolazione a maggiore rischio, in linea con quanto affermato nell Allegato 6.1 Inclusione Sociale (Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati di Sviluppo Regionale) a cura della Regione Sardegna. Il progetto, dunque, intende proporre e sviluppare una concatenazione di azioni declinate in una serie reticolare di operazioni tese a creare e a implementare il sistema connettivo del terzo settore, a rafforzare con strumenti adeguati l economia sociale e a sperimentare un nuovo modello di sviluppo locale partecipato dando in tal modo vita a quella che è stata definita la rete solidale locale nel quale il Terzo Settore gioca un ruolo di motore propulsivo. Pagina 6 di 81

7 Le azioni, complessivamente tese a perseguire l obiettivo generale del rafforzamento dell economia sociale, si articolano lungo due filoni tematici: il primo interno alla domanda che struttura in maniera forte il rapporto tra organizzazioni del terzo settore, Pubblica Amministrazione e servizi erogati, il secondo legato al rafforzamento dei servizi alla persona. Rete sociale. La rete è intesa come integrazione tra gli attori sociali locali istituzionali e non, pubblici e privati, che concorrono alla definizione di un idea comune di valorizzazione del capitale sociale locale, integrando risorse e strumenti e integrazione tra le politiche di sviluppo locale, le politiche di integrazione sociale e di inserimento/reinserimento lavorativo. Networking economia sociale. L azione nasce dalla necessità di promuovere momenti di raccordo all interno del sistema dell economia sociale ed enti locali. L azione di networking prevede la creazione di un tavolo di concertazione dove sia possi elaborare, programmare e costruire progetti, ipotizzare e realizzare servizi, concordare forme di inclusione sociale, attivare formule di imprenditorialità sociale su problemi specifici al fine di garantire le più alte opportunità possibili di qualificazione delle competenze dele figure professionali del sociale e di inserimento lavorativo di persone svantaggiate. L azione nasce dalla necessità di promuovere momenti di raccordo all interno del terzo settore, in maniera specialistica sia per quanto riguarda gli enti locali che le imprese sociali, attraverso l attivazione di un tavolo tecnico. Nella consapevolezza che il rafforzamento del terzo settore e le soluzioni ai problemi di discriminazione individuati saranno determinati dalle politiche che, per rispondere alla domanda crescente di economia solidale, riusciranno ad allargare il mercato del terzo settore anche a servizi non sociali e ad iniziative comunque riferite alla qualità della vita e del lavoro ed ai diritti di cittadinanza delle persone, il progetto mira a creare le condizioni di infrastrutturazione dei sistemi di rappresentanza e di servizi del terzo settore per rafforzare e qualificare le organizzazioni esistenti, sviluppare e sperimentare nuovi modelli di qualità e di valutazione per migliorare i servizi offerti favorendo anche la nascita di nuove attività di imprenditorialità nel terzo settore da giovani e donne che rientrano nel mercato del lavoro. Più in particolare la proposta di progetto intende intervenire per soddisfare i punti deboli dell offerta di servizi sociali (personali e collettivi) ed adeguarla alle necessità dei bisogni emergenti, in una logica di sistema, e a creare le condizioni favorevoli alla crescita occupazionale e all inclusione sociale delle fasce svantaggiate. L obiettivo generale viene declinato in obiettivi multi-tasking raccolti intorno a 4 aree di intervento: IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI non solo nella valutazione ma anche nella programmazione e nella gestione dei servizi al fine di: 1. Individuare forme di partecipazione dei cittadini nei processi di progettazione, gestione e valutazione dei servizi, e giungere ad una `triangolazione` ente locale-privato socialeterritorio; 2. Conferire maggiore potere ai cittadini e, al contempo, trovare strumenti e modalità di rappresentanza delle categorie più deboli; 3. Regolare i processi di esternalizzazione dei servizi pubblici. LE RETI INTERNE AI SOGGETTI DI TERZO SETTORE per: 1. Costruire modalità/percorsi per rendere visibili e misurare le rispettive identità; Pagina 7 di 81

8 2. Anticipare gli scenari futuri di welfare e garantire una adeguata, fattiva interlocuzione per la ridefinizione del welfare sardo ai diversi livelli territoriali in cui le politiche trovano applicazione; 3. Garantire l efficacia degli interventi sociali; 4. Creare un dispositivo di aggiornamento dedicato ai temi della qualità nelle imprese sociali che, disegnando un sistema e metodologie coerenti con le opportunità e le criticità del terzo settore, valorizzi le competenze e strutturi le stesse imprese come luoghi di apprendimento; 5. Stabilizzare e diffondere il partenariato implementato con la progettazione integrata. LA QUALITÀ (dell impresa, dei servizi che eroga, dell assistenza tecnica, della certificazione etc.) 1. Far adottare alle imprese sociali la Qualità come strategia imprenditoriale e veicolo di innovazione continua; 2. Elaborare e sperimentare un modello spendi di qualità sociale condiviso dal più largo numero di organizzazioni di terzo settore; 3. Dirigersi verso la strutturazione di un ente di certificazione per il terzo settore sardo; 4. Incrementare la certificazione e la competitività dei sistemi di erogazione del servizio. LA CREAZIONE DI UN MODELLO DI SUPPORTO per la creazione di nuove imprese e per la manutenzione efficiente di quelle esistenti, che consenta a questo tipo di aziende di accrescere la loro competitività, coerentemente con i principi e le finalità cui si ispirano. 1. Diffondere la cultura dell impresa sociale, 2. Approfondire la conoscenza delle problematiche che ostacolano l acquisizione della sostenibilità, intesa come capacità di individuare le modalità che assicurano la sopravvivenza delle organizzazioni sociali, favorendone la continuità e l espansione; 3. sperimentare un sistema organico di strumenti e servizi volti a creare le condizioni favorevoli al rafforzamento del terzo settore nel territorio di riferimento, alla luce della necessità di ridurre quelle barriere sociali, economiche e di sistema che attualmente sono causa del suo limitato sviluppo. 4. Favorire la costruzione di una comunità fra organizzazioni del terzo settore come luogo di scambio, di acquisizione di informazione e servizi, di legittimazione e di rappresentanza di interessi; 5. Stimolare e sostenere la promozione e la nascita di nuove iniziative imprenditoriali nel terzo settore in aree in cui l offerta è ancora carente rispetto alle esigenze espresse dai territori; 6. Favorire la creazione di una comunità aperta che possa di per sé rappresentare un luogo di apprendimento e di sviluppo e possa mettere in relazione sinergica le organizzazioni del terzo settore ed il sistema economico territoriale di riferimento, elevandone la competitività sociale, civile e produttiva. La sfida che il mondo dell impresa sociale nella nostra regione dovrà affrontare nei prossimi anni per continuare a contribuire in modo sempre più efficace all obiettivo dell inclusione sociale, sarà quella di erogare in modo sempre più qualificato servizi rispondenti ai bisogni reali delle categorie svantaggiate, riuscendo a mantenere standard di qualità elevati e a stare sul mercato da parte delle imprese del terzo settore. Le imprese sociali devono, cioè, sperimentare percorsi innovativi per passare dall idea di cooperativa sociale, che offre servizi sociali, alla visione di cooperativa sociale che offre economia sociale e che mantiene i valori e i principi di gratuità e attenzione all altro, base della nascita e dello sviluppo delle imprese no profit, facendosi carico della persona intesa in modo integrale, proponendoli anche all interno del mondo produttivo. Il raggiungimento di questo obiettivo è in larga misura determinato dalla capacità che il mondo dell impresa sociale avrà di concepirsi e costruirsi sempre più come rete, capace di valorizzare le caratteristiche peculiari di ogni proprio componente per contribuire alla governance locale dell economia sociale della Regione Sardegna. Pagina 8 di 81

9 3. PARTENARIATO DI PROGETTO 3.1. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto Tabella 1 - Elenco degli Enti Pubblici che partecipano al Partenariato di Progetto Ente Pubblico Titolo Operazione Proposta Codice Operazione Prov. Cagliari Pro.Gentes E204 Prov. Cagliari Incubare il sociale H567 Comune di Villacidro Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Pabillonis Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Sanluri Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Guspini Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Las Plassas Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Setzu Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Furtei Agenzia per l'economia sociale G459 Provincia del Medio Campidano Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Gonnosfanadiga Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Arbus Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Segariu Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Serrenti Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Villamar Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Ussaramanna Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Turri Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Villanovaforru Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Pauli Arbarei Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Collinas Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Barumini Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Burcei Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Nurri Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Orroli Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Decimoputzu Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Decimomannu Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Vallermosa Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Siliqua Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Assemini Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Elmas Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Villaspeciosa Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Villamassargia Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Mandas Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Maracalagonis Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Tuili Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Siddi Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Serramanna Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di San Gavino Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Samassi Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Lunamatrona Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Gesturi Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Genuri Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Villanovafranca Agenzia per l'economia sociale G459 Pagina 9 di 81

10 Comune di Sardara Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Sinnai Agenzia per l'economia sociale G459 Comune di Elmas Inclusione sociale: un mercato del D661 lavoro alternativo Provincia di Cagliari Un Nuraghe per amico H283 ASL 6 Agenzia per l'economia sociale G459 ASL 7 Agenzia per l'economia sociale G459 Pagina 10 di 81

11 Tabella 2 - Elenco delle Imprese che partecipano al Partenariato di Progetto. Imprese Titolo Operazione Proposta Codice Operazione Nova Etica Soc. Coop. "NET" Network etico territoriale H469 Coop. Anziani e Noi "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Servizi sociali "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Les Delicies "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Serena "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Nuova Luna "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Adis "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Nuove Idee "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Giuo 2000 "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. ONOAI "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Milleidee "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Isola Verde "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Sant'Annaresi "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Zerocento "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Barbagia-Mandrolisai "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. ADA "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Progetto Donna "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Cento attività "NET" Network etico territoriale H469 Gheraios "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Serena Portoscuso "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Primavera "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Il Cigno "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Impara con noi "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. SAS "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Aquilone "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Alpha Beta "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Melograno "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. GI.AN.AS "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. La Camelia "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Lago & Nuraghe "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Gioia "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Edera "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Noesis "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Mimosa "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Solidarietà Sociale "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Zerocento Narbolia "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Sacro Cuore "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Stili di vita "NET" Network etico territoriale H469 Soc. Coop. Soc. Lariso "NET" Network etico territoriale H469 Mito Group S.r.l "NET" Network etico territoriale H469 Antea sas Incubare il sociale H567 Abakos sas Incubare il sociale H567 SOS Srl Inclusione sociale: un mercato del D661 Centro di orientamento -Orientando, ditta individuale di Danilo Lenzu lavoro alternativo Centro di orientamento C60 Pagina 11 di 81

12 Baby School 100 Progetto Interdisciplinare "Cultura al D229 Centro della Roda" Società Cooperativa In Lak Ech Progetto Interdisciplinare "Cultura al D229 Centri della Roda" Società Coop. OSAT Un Nuraghe per amico H283 Costituenda ditta individuale L'ornitorinco Ornitorinco H175 -Cagliari Coop. KOINE' Bambini si nasce E560 Coop Nova etica CA Bambini si nasce E560 Baby school 100 Bambini si nasce E560 Banca Popolare Etica Agenzia per l'economia sociale G459 Coop.Sociale Il Seme Agenzia per l'economia sociale G459 Società Cooperativa Sociale CTR ONLUS Bambini si nasce E560 Tabella 3 - Elenco degli Altri Soggetti che partecipano al Partenariato di Progetto. Altri Soggetti Titolo Operazione Proposta Codice Operazione Ass. Culturale Le Omega "NET" Network etico territoriale H469 Confcooperative Incubare il sociale H567 API Sarda Inclusione sociale: un mercato del D661 lavoro alternativo Lega Coop. Nuoro "NET" Network etico territoriale H469 Forum permanente del terzo settore in Fraternizzare e condividere l'economia E572 Sardegna sociale Studio ass. di psicologi orientamente Fraternizzare e condividere l'economia E572 sociale Ass. bambini cerebrolesi Fraternizzare e condividere l'economia E572 sociale RP Sardegna onlus Fraternizzare e condividere l'economia E572 sociale Associazione informa onlus Incubare il sociale H567 Nova Onlus Consorzio di Cooperative Agenzia per l'economia sociale G459 Sociali -Trani (BA) Soc. Coop. Sociale Nuova Prospettiva Onlus Agenzia per l'economia sociale G459 Assoc. Darwin Onlus Agenzia per l'economia sociale G459 Pagina 12 di 81

13 CNOS-FAP Regione Sardegna Associazione COSPES ISFORAPI Università di Cagliari, Dipartimento di psicologia Associazione Orientare Zuavos Capoeira Associazione di Capoeira Lenço de Seda Centro di studi della Cultura Afro- Brasiliana Associazione di Categoria Prima Infanzia Associazione Regionale età evolutiva Onlus Consorzio Regionale per la Formazione Professionale Agricola Centro servizio per il volontariato Sardegna Solidale Laboratorio di progettazione sociale integrata per il sostegno all'imprenditorialità nel terzo settore Laboratorio di progettazione sociale integrata per il sostegno all'imprenditorialità nel terzo settore Inclusione sociale: un mercato del lavoro alternativo Inclusione sociale: un mercato del lavoro alternativo PRASSI -Percorsi di Reinserimento Attivo e Servizi Sperimentali Innovativi Progetto Interdisciplinare "Cultura al Centro della Roda" Progetto Interdisciplinare "Cultura al Centro della Roda" Progetto Interdisciplinare "Cultura al Centro della Roda" CESIL Web Services Le fattorie verdi Formidale -Formazione solidale per i volontari G189 G189 D661 D661 E127 D229 D229 D229 H31 M95 D768 Pagina 13 di 81

14 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA 3.2. Articolazione del Partenariato di Progetto Tabella 4 Condivisione delle decisioni Decisioni Assunte Momento Decisionale Approvazione 1 obiettivi specifici degli e operativi Decisione assunte: Stabilire le linee guida del progetto integrato e individuare la coerenza Condivisione e sostegno alle complessiva delle singole operazioni presentate decisioni collegiali Elementi non condivisi: nessuno Decisione 2 Modalità Assunzione Decisioni / Elementi non Condivisi assunte: Condivisione delle priorità individuare la e delle operazioni operazioni presentate Stabilire coerenza le priorità complessiva e delle Condivisione e sostegno alle decisioni collegiali Elementi non condivisi: nessuno 3 Condivisione delle modalità Decisione assunte: lavorare in sinergia mettendo a di attuazione del Progetto disposizione le professionalità, il know-how e le Integrato di Sviluppo esperienze, nonché la rete sviluppata sul territorio Condivisione e sostegno alle decisioni collegiali Pagina 14 di 81

15 Elementi non condivisi: nessuno Decisione assunte: coerenza del quadro finanziario 4 Condivisione del Quadro Finanziario con le manifestazioni di interesse, con l allegato inclusione sociale, e con gli obiettivi biennali di sostenibilità ed eccellenza dei servizi Condivisione e sostegno alle decisioni collegiali Elementi non condivisi: nessuno Tabella 5 - Impegni specifici assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto Soggetto del Partenariato Tabella 1 Prov. Cagliari Comune di Villacidro Comune di Pabillonis Comune di Sanluri Comune di Guspini Comune di Las Plassas Comune di Setzu Comune di Furti Prov. del Medio Campidano Comune di Gonnosfanadiga Comune di Arbus Comune di Segariu Comune di Serrenti Comune di Villamar Comune di Ussaramanna Comune di Turri Comune di Villanovaforru Comune di Pauli Arborei Comune di Collinas Comune di Barumini Comune di Burcei Comune di Nurri Comune di Orroli Comune di Decimoputzu Comune di Decimomannu Comune di Vallermosa Comune di Siliqua Impegno Specifico Analisi di Contesto Promozione delle reti e delle filiere Promozione dei servizi Valutazione del Servizio Priorità Attribuita all Impegno Specifico Indispensa Pagina 15 di 81

16 Comune di Assemini Comune di Elmas Comune di Villaspeciosa Comune di Villamassargia Comune di Mandas Comune di Maracalagonis Comune di Tuili Comune di Siddi Comune di Serramanna Comune di San Gavino Comune di Samassi Comune di Lunamatrona Comune di Gestori Comune di Genuri Comune di Villanovafranca Comune di Sardara Comune di Sinnai ASL 6 ASL 7 Tabella 2 3 Nova Etica Soc. Coop. Coop. Anziani e Noi Soc. Coop. Soc. Servizi sociali Soc. Coop. Les Delicies Soc. Coop. Soc. Serena Soc. Coop. Soc. Nuova Luna Soc. Coop. Soc. Adis Soc. Coop. Soc. Nuove Idee Soc. Coop. Giuo 2000 Soc. Coop. Soc. ONOAI Soc. Coop. Soc. Milleidee Soc. Coop. Isola Verde Soc. Coop. Soc. Sant'Annaresi Soc. Coop. Soc. Zerocento Soc. Coop. Soc. Barbagia- Mandrolisai Soc. Coop. Soc. ADA Soc. Coop. Soc. Progetto Donna Soc. Coop. Soc. Cento attività Rilevamento e Decodifica dei Bisogni Progettazione Servizi Erogazione Servizi Indispensa Pagina 16 di 81

17 Gheraios Soc. Coop. Serena Portoscuso Soc. Coop. Soc. Primavera Soc. Coop. Soc. Il Cigno Soc. Coop. Soc. Impara con noi Soc. Coop. Soc. SAS Soc. Coop. Soc. Aquilone Soc. Coop. Soc. Alpha Beta Soc. Coop. Soc. Melograno Soc. Coop. Soc. GI.AN.AS Soc. Coop. Soc. La Camelia Soc. Coop. Soc. Lago & Nuraghe Soc. Coop. Soc. Gioia Soc. Coop. Soc. Edera Soc. Coop. Soc. Noesis Soc. Coop. Soc. Mimosa Soc. Coop. Soc. Solidarietà Sociale Soc. Coop. Soc. Zerocento Narbolia Soc. Coop. Soc. Sacro Cuore Soc. Coop. Soc. Stili di vita Soc. Coop. Soc. La riso Mito Group S.r.l Antea sas Abakos sas SOS Srl Centro di orientamento -Orientando, ditta individuale di Danilo Lenzu Baby School 100 Società Cooperativa In Lak Ech Soc. Coop. OSAT Costituenda ditta individuale L'ornitorinco -Cagliari Pagina 17 di 81

18 Coop. KOINE' Coop Nova etica CA Baby school 100 Ass. Culturale Le Omega Confcooperative API Sarda Lega Coop. Nuoro Forum permanente del terzo settore in Sardegna Studio ass. di psicologi orientamente Ass. bambini cerebrolesi RP Sardegna onlus Associazione informa onlus Nova Onlus Consorzio di Cooperative Sociali -Trani (BA) Soc. Coop. Sociale Nuova Prospettiva Onlus Assoc. Darwin Onlus Coop.Sociale Il Seme Banca Popolare Etica CNOS-FAP Regione Sardegna Associazione COSPES ISFORAPI Università di Cagliari, Dipartimento di psicologia Associazione Orientare Zuavos Capoeira Associazione di Capoeira Lenço de Seda Centro di studi della Cultura Afro- Brasiliana Associazione di Categoria Prima Infanzia Associazione Regionale età evolutiva Onlus Consorzio Regionale per la Formazione Professionale Agricola Società Cooperativa Sociale CTR ONLUS Centro servizio per il volontariato Sardegna Solidale Pagina 18 di 81

19 Tabella 6 - Impegni collettivi assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto Impegno Specifico Definizione delle modalità e degli strumenti previsti per l attuazione del progetto Concertazione delle logiche di intervento Condivisione delle tempistiche Monitoraggio e valutazione delle azioni Monitoraggio e valutazione dell impatto ambientale Monitoraggio e valutazione dell impatto di genere Scambio di informazioni e buone prassi Priorità Attribuita all Impegno Specifico Indispensa Indispensa Indispensa Indispensa Indispensa Indispensa Indispensa Pagina 19 di 81

20 4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO 4.1. Analisi di contesto A. Situazione attuale del contesto territoriale / tematico / settoriale del Progetto Integrato di Sviluppo Il ripensamento del moderno sistema di welfare ha portato ad una sempre maggiore integrazione tra pubblico e privato, e tra soggetti anche di natura diversa che operano in forma sussidiaria per l assolvimento di funzioni un tempo di esclusiva competenza statale. Tale contesto, amministrativo da un lato e produttivo dall altro, ha portato ad un proliferare dell impresa sociale e del Terzo Settore per sé, oltre che a forme di sperimentazione ed attuazione del principio di sussidiarietà. Tale processo in realtà si lega a più ampi fenomeni di natura macrosociale, che hanno evidenziato da una parte i limiti dell azione pubblica spesso standardizzata e calata dall alto in forme verticistiche - e, dall altro la capacità del privato sociale e locale di dare risposta ai crescenti fenomeni di esclusione, emarginazione e povertà. In questa situazione, la comunità è diventata la sede privilegiata per affrontare e fronteggiare le nuove forme di esclusione attraverso la valorizzazione dei principi di prossimità e tempestività dell azione. Proprio in questo contesto globale il Terzo Settore ha subito e in molti casi governato un processo di forte evoluzione, tanto in termini di radicamento quantitativo (numero di soggetti operanti) quanto per le competenze e le esperienze anche molto significative maturate. Nel quadro amministrativo ed economico sopradescritto, il Terzo Settore si è venuto a configurare come soggetto strategico, ovvero come cardine del mutato rapporto tra pubblico e privato. A puro titolo indicativo, basti pensare che in Italia vi sono ormai oltre 7000 le sole cooperative, con oltre soggetti impegnati. Alle cooperative si aggiunge poi l ancora più vasto mondo dell associazionismo, con un esercito di risorse umane che sempre più spesso a titolo professionale svolgono attività di servizio, produzione, animazione spesso nei campi dell assistenza, del recupero, l inserimento e il reinserimento sociale. Con il termine di «Terzo Settore», si intendono una pluralità di soggetti, molto diversi per natura, configurazione organizzativa e dimensioni. Si tratta in effetti di una definizione residuale che include tutti quei centri di iniziativa la cui attività non è mossa né dall obiettivo specifico di perseguire profitto economico né da programmi amministrativi. Il Terzo Settore va altresì definito rispetto ad un altro centro di iniziativa che opera negli spazi tra mercato e istituzioni pubbliche, sebbene in questo caso la distinzione sia meno agevole dal punto di vista formale. Si tratta delle reti sociali che operano in modo informale: famiglia innanzi tutto, gruppi di vicinato e amicali, reti parentali estese e via dicendo. E evidente che questi gruppi svolgono una importantissima funzione assistenziale, per lo più non riconosciuta, e che sono importantissimi fornitori di servizi (custodia, funzioni informative, sostegno economico e socio-psicologico). Non è facile delimitarli rispetto al Terzo Settore propriamente detto e i momenti di passaggio dall informalità alla formalità sono spesso di difficile definizione. Dal punto di vista formale, del diritto privato, gli enti del Terzo Settore sono associazioni riconosciute o non riconosciute, fondazioni, comitati, ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza privatizzate (IPAB), organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, organizzazioni non governative. Di grande importanza è il settore del volontariato che, nel corso degli anni Novanta ha subito delle precisazioni normative che in particolare riguardano quella parte del volontariato che interagisce con il sistema pubblico, mentre alle manifestazioni informali del volontariato viene lasciata una autonomia quasi completa (L. 266 del 1991). Pagina 20 di 81

21 Le interconnessioni tra il volontariato e il mondo della cooperazione sociale hanno necessità di essere rafforzate per evitare la parcellizzazione dei servizi offerti e garantire una migliore qualità degli stessi. In Sardegna i sistemi della cooperazione sociale e del volontariato stanno diventando una realtà significativa da valorizzare poiché dimostrano di essere in grado di contribuire al soddisfacimento dei bisogni delle persone svantaggiate contribuendo a realizzare integrazione e coesione sociale. Le Onlus - Organizzazioni non lucrative di utilità sociale - sono organizzazioni del Terzo Settore che usufruiscono della speciale disciplina tributaria stabilita dal D. Lgsl 460/1997, esse svolgono attività, espressamente previste nei loro statuti, nei settori dell assistenza sociale e sanitaria, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico, tutela artistica, tutela ambientale, promozione della cultura, tutela dei diritti civili, ricerca scientifica. La Onlus non è dunque una ulteriore organizzazione di Terzo Settore, ma piuttosto di una particolare «caratteristica» che le organizzazioni di Terzo Settore possono possedere o meno. Quanto alla natura giuridica può trattarsi infatti di associazioni, fondazioni, organizzazioni di volontariato iscritte agli elenchi regionali, cooperative sociali, comitati, società cooperative, organizzazioni non governative, altri enti privati con o senza personalità giuridica. Il Terzo Settore, oltre ad essersi affermato come realtà economica imponente, viene guardato con crescente attenzione soprattutto per le potenzialità di produrre occupazione anche per le fasce più deboli, per la qualità dei servizi erogati alla persona, ma anche in modo sempre più attuale per le prospettive che il mercato offre in termine di gestione di servizi pubblici in regime di esternalizzazione. In Sardegna, seppur svolgendo il ruolo di complementarietà e sussidiarietà rispetto all azione pubblica (si pensi alla vastità dei servizi alla persona promossi ed erogati dall impresa sociale), il Terzo Settore stenta ancora a raggiungere livelli di performance e management imprenditoriale già raggiunti in altre regioni della penisola (si pensi al Veneto) e dell Europa, anche in vista di nuove forme di sperimentazione e di gestione di fasce di mercato sinora inesplorate. L analisi della situazione sarda evidenzia esperienze e realtà imprenditoriali molto frammentarie e strettamente legate a finanziamenti pubblici. In questo senso manca una struttura di coordinamento che garantisca la cultura diffusa, la promozione e di gestione della sostenibilità del Terzo Settore. Nel contesto descritto poi, si aggiunge la minaccia di imprese provenienti da altre regioni d Italia già capaci di strutturare rapporti di partnership e joint venture per concorrere all aggiudicazione di appalti possibilmente alla portata delle piccole cooperative sarde operanti nel Terzo Settore (soprattutto socioassistenziale). A ciò si aggiunga che numerose imprese sociali sarde decidono, con atteggiamento individualista e molto spesso in maniera scoordinata, avventuristica e talvolta poco etica, di posizionarsi su territori molto distanti dalla sede sociale dell impresa con risultati qualitativamente inferiori alle aspettative a causa della poca conoscenza del territorio e delle problematiche/opportunità ad esso connesse. A fronte di questa situazione bisogna sottolineare che attualmente gli appalti pubblici richiedono che i fornitori di servizi sociali ottemperino a requisiti sempre più specifici, spesso collegati alla capacità organizzativa dell impresa e all accesso al credito. A ulteriore definizione del quadro di riferimento già descritto, soprattutto in termini amministrativi e di mercato, si aggiunge il dato demografico e sociale del contesto regionale sardo. Il profilo socio-demografico sardo risulta caratterizzato da una bassa natalità e da un progressivo allungamento della vita. Gli indicatori strutturali - indice di vecchiaia e di dipendenza - puntualizzano valori comunque al di sotto delle medie nazionali. Occorre sottolineare inoltre che, per quanto concerne la scolarizzazione e la qualificazione dei giovani, i dati sulla dispersione scolastica pongono la Sardegna al di sotto della media nazionale: l indice di non conseguimento della scuola dell obbligo è nell Isola del 12,44% con punte, in alcuni comuni, del 25,37%, a fronte di un dato nazionale pari al 10,44% (dati ISTAT 2001). Anche nelle prime due annualità del ciclo di studi superiore gli abbandoni scolastici permangono a livelli abbastanza elevati; la formazione professionale non riesce a fornire risposte esaurienti alle necessità manifestate dalla regione nel suo complesso. Pagina 21 di 81

22 Nell Isola si registra il crescente utilizzo di sostanze che inducono dipendenza, spesso associato a difficoltà sociali e psicologiche, che determinano gravi problemi di salute e fenomeni di criminalità e violenza. A completare un quadro generale già preoccupante ci sono gli indicatori statistici del mercato del lavoro sardo, che mostrano come ad una crescita di opportunità di impiego non abbia corrisposto una analoga crescita del processo di inclusione sociale dell utenza svantaggiata nel mercato del lavoro. Gli interventi di integrazione nel mercato del lavoro dei soggetti svantaggiati disoccupati di lunga durata, donne capofamiglia disoccupate o inoccupate, disabili fisici, psichici e sensoriali, alcolisti ed ex alcolisti, detenuti ed ex detenuti, tossicodipendenti ed ex- tossicodipendenti, immigrati, rifugiati) sinora attuati si sono concentrati principalmente su strumenti di sostegno a iniziative di microimprenditorialità e la creazione, presso gli Enti Locali, di 55 Centri di servizio per l inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati (CESIL), che svolgono un azione di sensibilizzazione presso le imprese, attività di orientamento rivolte agli utenti svantaggiati e consulenza per la creazione di micro-impresa da parte degli stessi. Rispetto a quest ultima attività, i CESIL hanno evidenziato la necessità di individuare strumenti maggiormente fruibili dalle persone che presentano gravi livelli di svantaggio e che trovano difficoltà ad avviare progetti di autoimpiego o a richiedere prestiti seguendo i canali tradizionali. In un contesto strutturalmente così complesso, esistono esempi di buone prassi anche sul territorio isolano, oltre che criticità di settore relative all economia sociale e sulle quali la presente proposta integrata intende intervenire. Intanto occorre sottolineare che la Sardegna è una regione in cui si conta una diffusa presenza delle istituzioni no profit. Nel 2001 le istituzioni no profit censite in Italia (Istat, 2001 censimento) sono oltre di cui circa 8200 collocate in Sardegna, con una crescita di oltre 6300 unità rispetto al censimento ISTAT del 1991 (+370%). Per quanto concerne la forma giuridica, a livello regionale, le istituzioni no profit sono costituite da: - associazioni non riconosciute (4982, pari al 61%) - associazioni riconosciute (2644, pari al 32,4%) - cooperative sociali (299, pari al 3,7%) - fondazioni (35, pari allo 0,4%) - altre istituzioni che hanno adottato una forma giuridica (principalmente comitati, enti ecclesiastici, università, istituti scolastici ed ospedalieri, società di mutuo soccorso). Fonte: Osservatorio sull economia sociale e civile in Sardegna, III rapporto 2004 Per svolgere le loro attività, le istituzioni no profit si avvalgono di lavoratori dipendenti, distaccati, collaboratori, volontari, religiosi e obiettori di coscienza. I sensibili e generalizzati incrementi di occupazione rilevati nel settore no profit evidenziano come esso rappresenti uno dei principali sbocchi occupazionali sia in Sardegna che nel resto d Italia. A livello regionale la prestazione più significativa (+ 22,5%) si rileva per le cooperative sociali nelle quali lavorano circa 5000 addetti. Queste unità, insieme con quelle impiegate all interno delle Pagina 22 di 81

23 associazioni non riconosciute rappresentano in Sardegna il 62% dell intero comparto e l 1,8 % del complesso dell occupazione regionale, un valore peraltro superiore alla media nazionale, che si attesta intorno all 1,2%. Rispetto all economia sociale, negli ultimi anni si è assistito in Sardegna ad uno sviluppo del privato sociale sia per quanto riguarda le cooperative di tipo A che quelle di tipo B. Le prime sono diventate in misura sempre più marcata un interlocutore privilegiato per gli Enti Locali nell erogazione di servizi alla persona; le seconde sono un importante strumento di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, soprattutto disabili ed ex-tossicodipendenti. Va segnalato inoltre che la presenza di volontari in Sardegna è sempre stata piuttosto elevata: con un valore di 84 volontari ogni 1000 abitanti, circa il 12% della popolazione, si pone in linea con le regioni del centro e del nord Italia. Fonte: Osservatorio sull economia sociale e civile in Sardegna, III rapporto 2004 Il Terzo Settore, sia come erogatore di servizi alla persona, sia come universo economico capace di ottemperare al contempo ai bisogni di lavoro e di inclusione sociale, appare come strategico nella definizione delle politiche economiche di inclusione: ha ormai raggiunto una complessità e una capacità di intervento in settori cardine dell economia. Il Terzo Settore in Sardegna si caratterizza per un profondo radicamento nel tessuto economico locale, operante in campi differenti, dalla formazione al turismo sosteni, dagli inserimento lavorativi di soggetti svantaggiati all assistenza all infanzia, fino all assistenza integrata ospedaliera. Per questi motivi è chiara l importanza di sostenerlo al fine di: - raggiungere una maggiore qualità dei servizi erogati; - evitare la parcellizzazione degli interventi; - qualificare dirigenti e gli operatori delle organizzazioni; - promuovere il lavoro di rete; - implementare nuovi percorsi di assistenza a sostegno di tutte le fasce deboli della popolazione; - aumentare il numero degli inserimenti lavorativi delle differenti tipologie di soggetti svantaggiati; - creare maggiori opportunità occupazionali; - supportare lo sviluppo di nuove forme di imprenditorialità e autoimpiego; - promuovere le pari opportunità e la conciliazione famiglia lavoro; - promuovere lo sviluppo la qualificazione delle organizzazioni; - incrementare la formazione e l orientamento. Pagina 23 di 81

24 In particolare, la sfida che il Terzo Settore dovrà affrontare per continuare a contribuire in modo sempre più efficace all obiettivo dell inclusione sociale, sarà quella di erogare in modo sempre più qualificato servizi rispondenti ai bisogni reali delle categorie svantaggiate, mantenendo standard di qualità elevati, permanendo sui mercati già consolidati e sperimentando le opportunità non ancora esplorate. Occorre quindi sperimentare percorsi innovativi per passare alla visione di soggetti sociali che producono economia sociale e capitale sociale, ovvero affermando i valori e i principi di gratuità, di sussidiarietà, inclusione e prossimità. Il raggiungimento di questo obiettivo è in larga misura determinato dalla capacità che il Terzo Settore avrà di concepirsi e costruirsi sempre più come rete, di condividere esperienze, competenze e know-how, in vista del rafforzamento dei servizi offerti, della promozione di nuove imprese, dell acquisizione di capacità e logiche manageriali senza perdere di vista la capacità che l occupazione creata ha in termini di recupero di categorie svantaggiate ed inclusione dei soggetti a rischio. I benefici derivanti da un opera di rafforzamento del Terzo Settore e dell economia sociale in Sardegna, oltre che di natura economica e di settore, avranno benefici diretti sui livelli di partecipazione della popolazione svantaggiata ai processi decisionali e la mancanza di prospettiva che rende privi di fiducia i cittadini che si dichiarano disillusi dalle promesse politiche che spesso non si concretizzano in azioni. Già in occasione della definizione dei rapporti d area stilati dai laboratori territoriali si è evidenziata la necessità di superare queste problematiche e il disagio sociale riscontrato soprattutto in ordine alla disoccupazione, alla dispersione scolastica e alla mancanza di attività culturali e di svago offerte dal territorio, con conseguente sviluppo di fenomeni di dipendenza quali alcolismo e consumo di sostanze stupefacenti, di aumento di fenomeni legati alla criminalità, di disagi legati alla salute mentale (depressione, psicosi, ansie ). L assenza di prospettive legate alla bassa scolarizzazione, le difficoltà nel trovare occupazione e l impossibilità ad accedere a quei servizi che caratterizzano l ambito cittadino, rendono più evidente la percezione dell esclusione da parte dell individuo, generando fenomeni di emarginazione più evidenti, che spesso confinano nella vera e propria devianza (con fenomeni di criminalità ma anche dipendenze da alcool o anche sostanze stupefacenti). I rapporti d area rilevano inoltre la necessità di rafforzare gli interventi rivolte alle persone con problematiche di disabilità, al fine di evitare l emarginazione e favorire una piena partecipazione alla vita sociale. Occorre a questo proposito predisporre azioni che sostengano la famiglia del disa e a questo scopo rafforzare le organizzazioni che operano a questo fine. Il fenomeno dell esclusione sociale si presenta con maggiore evidenza tanto nelle aree urbane quanto in quelle periferiche. Ciò detto, appare evidente la necessità di potenziare la realtà del Terzo Settore che pur operando in modo operoso e ormai consolidato, necessita di maggiori strumenti e una più alta qualificazione per rispondere alle esigenze del contesto globale, dei mercati, della struttura socio demografica regionale e in misura sempre più attenta - ai bisogni di specifici target di utenza, specie se debole e svantaggiata. B. Risorse materiali e immateriali di riferimento per il Progetto Integrato di Sviluppo Il partenariato che si è costituito intorno alla presente proposta integrata, nella sua eterogeneità, trova radici comuni nell essere espressione di un settore economico in forte espansione e con una vision forte, quale quella tipica del Terzo Settore. Il partenariato conta pertanto su enormi risorse culturali, basate su vision e mission condivise, su una comune percezione della rilevanza dei moderni fenomeni sociali, sulla condivisione del senso di responsabilità nella loro risoluzione. Il lungo e tortuoso percorso che ha portato pubblico e privato sociale alla condivisione di risorse e responsabilità, ha accresciuto la conoscenza reciproca dei soggetti che hanno motivato e contribuito alla stesura della presente proposta. Pagina 24 di 81

25 La partnership, soprattutto pubblico/privata è un'esigenza fondamentale della preparazione, dell esecuzione, del monitoraggio e della valutazione di programmi operativi dei Fondi strutturali anche nel futuro quadro strategico 2007/13. Le odierne sfide e opportunità per quanto riguarda l'occupazione, l'inclusione sociale e l'apprendimento sono diventate troppo complesse ed interdipendenti perché un istituzione possa da sola darvi una risposta efficace. La partnership è basata sull'esperienza che i problemi multidimensionali possono essere positivamente affrontati soltanto se le organizzazioni, con caratteristiche e competenze che si completano e rafforzano reciprocamente, cooperano attivamente sviluppando sinergie e condividendo visioni e obiettivi, rischi e opportunità, impegni e compiti, competenze e risorse. La crescita economica e la capacità di far fronte al mutamento sociale ed economico dipendono non solo dalla quantità di capitale naturale e fisico disponi e dalla qualità del capitale umano, ma anche dal "capitale sociale" sviluppato. Il partenariato che si raccoglie attorno alla presente proposta, porta in sé quell enorme valore aggiunto che nella moderna economia viene definito capitale sociale. Il capitale sociale è l insieme dei nessi e dalle interazioni tra gli attori economici e sociali e dal modo in cui essi si organizzano per generare crescita e sviluppo. Il capitale sociale comprende le reti sociali informali, i ponti e i legami tra le comunità e le relazioni formalizzate tra istituzioni. Il partenariato conta ancora su risorse organizzative di ottimo livello, soprattutto in termini di rete e di comunicazione e cooperazione negli ambiti specifici della proposta. Al carattere spesso confederato ed associato di molti dei firmatari, si aggiungono forti specializzazioni dei singoli. Gli Enti Locali, le ASL e le imprese sociali aderenti del Progetto Integrato di Sviluppo costituiscono le risorse di primo livello della progettazione. Infatti lo sviluppo di progetti di Economia sociale ipotizzato individua nella partnership tra Enti Locali o ASL e cooperative sociali la prima leva dello sviluppo di nuovi servizi di welfare e di creazione di occupazione in diversi settori economici della produzione e dei servizi, Gli enti locali e le ASL sono individuati per le seguenti risorse (tra cui quelle indicate ai seguenti punti c) e d) costituiscono l attivazione di risorse bloccate o inutilizzate): a) gli Enti Locali, in forma singola o associata ed in stretto rapporto con le Province e la Regione, costituiscono le risorse per la promozione di azioni di marketing territoriale e di connessione tra le iniziative di economia sociale e quelle di promozione più in generale dello sviluppo locale, attraverso la pianificazione integrata attinente le dimensioni dei nuovi insediamenti produttivi, della offerta turistica, della valorizzazione delle produzioni locali di qualità, della creazione di filiere e di reti produttive e commerciali ecc. b) gli Enti locali e le ASL sono individuati come committenti di nuovi servizi socio-sanitari ed educativi programmabili all interno della programmazione socio-sanitaria regionale e della costruzione dei PLUS e conferibili in gestione alle imprese sociali mediante procedure di coprogettazione, appalto concorso ecc. c) Enti locali e ASL sono proprietari di beni immobili ed aree agricole conferibili in comodato, concessione ecc. a soggetti di impresa social per l avvio di nuove attività economiche e di welfare. d) Enti locali e ASL sono individuati come attori economici in grado di proporsi come clienti delle imprese sociali per l acquisto di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, anche in attuazione dell art. 5 della Legge 381/91 sulla cooperazione sociale Le risorse di secondo livello individuate dal presente Progetto Integrato di Sviluppo sono costituite da: - imprese for profit; - associazioni imprenditoriali di categoria; - enti e agenzie di sviluppo locale e di promozione territoriale; - società di consulenza; - enti di formazione professionale, scuola ed università; Pagina 25 di 81

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