Internet News. Settembre Selezione di informazioni economiche dai più importanti siti internet italiani. 28 settembre Eventi e indicatori:

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1 Internet News Settembre 2007 Selezione di informazioni economiche dai più importanti siti internet italiani 28 settembre 2007 Eventi e indicatori: Catalogo pubblicazioni Unità di Staff Statistica: Internet news:

2 Internet News è ottenuto mediante la consultazione di alcuni dei più importanti siti internet di informazione italiani, in particolare delle pagine di economia, o di istituti di ricerca pubblici e privati, ad accesso gratuito. La selezione degli articoli viene ottenuta tramite ricerca con parole chiave : inflazione, prezzi, commercio, consumatori, distribuzione commerciale, economia o in base alle valutazioni del selezionatore, dettate dalle rilevanze del momento. Questa pubblicazione viene realizzata nell ambito delle attività di documentazione per la Rilevazione ISTAT dei prezzi al consumo per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo e ha lo scopo di fornire informazioni sullo scenario economico entro il quale i prezzi si formano. Principali fonti degli articoli: Agenzie di stampa e giornali quotidiani ADNkronos on line - Italy Global Nation AFFARI ITALIANI Quotidiano on line AGI on line ANSA.it Bresciaoggi EuroNews GOOGLE News Italia - Motore di ricerca di news Il Brescia Il Corriere della sera Il Giornale Il Giornale di Brescia Il Sole 24 ore In Italia on line Italiaoggi La Repubblica La Stampa Web QuiBrescia.it RAI news 24 TG Fin Istituti di ricerca pubblici e privati, Associazioni di categoria AltroConsumo AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato CNCU - Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti Confartigianato Centro studi Confcommercio Centro studi Confindustria Centro studi INFOCOMMERCIO - News ISAE Istituto di Studi e Analisi Economica ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ISTAT Istituto Nazionale di Statistica LAVOCE Info Movimento Consumatori Internet News è a cura di Marco Palamenghi - Unità di staff Statistica - Comune di Brescia. Disclaimer - La selezione e i contenuti dei documenti riportati non rappresentano necessariamente il pensiero dell Amministrazione comunale, della Commissione comunale di controllo per la rilevazione dei prezzi al consumo o dei suoi membri. Documenti, dati e informazioni sono tratti da soggetti terzi e riflettono le loro opinioni personali. L Unità di staff Statistica del Comune di Brescia non effettua alcun controllo preventivo in relazione al contenuto, alla natura, alla veridicità e alla correttezza di materiali, dati e informazioni pubblicati, né delle opinioni che in essi vengono espresse. L'unico responsabile è il soggetto che ha fornito i documenti, i dati o le informazioni o che ha espresso le opinioni. In ogni caso l Unità di staff Statistica del Comune di Brescia farà in modo di adottare ogni misura ragionevolmente esigibile per evitare che siano pubblicate opinioni manifestamente diffamatorie ed offensive o chiaramente in contrasto con diritti di terzi. In considerazione del fatto che documenti, dati, informazioni e opinioni di cui sopra sono resi accessibili nelle forme sopra indicate, l Unità di staff Statistica del Comune di Brescia non può essere ritenuta responsabile, neppure a titolo di concorso, di eventuali illeciti che attraverso di essi vengano commessi, né comunque di errori, omissioni ed inesattezze in essi contenuti. Qualora il lettore riscontri errori, omissioni ed inesattezze nei documenti, dati o informazioni pubblicati, o nelle opinioni espresse, ovvero ritenga che tali documenti, dati, informazioni o opinioni violino i propri diritti, è pregato di rivolgersi l Unità di staff Statistica del Comune di Brescia per le necessarie rettifiche. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 2

3 Sommario Siti internet per approfondimenti: ISMEA.it... 5 Indicatori e prezzi dei prodotti agricoli e della pesca sui mercati all origine... 5 MAPOSSERVA.it... 6 L'Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico... 6 ISTAT.it... 7 Prezzi: dati congiunturali... 7 AGENZIATERRITORIO.it... 8 Agenzia del Territorio Osservatorio del Mercato Immobiliare ISTAT.it... 9 Indici dei prezzi al consumo... 9 ISTAT.it Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali AUTORITA.ENERGIA.it Pesa il costo dei combustibili - Introdotte nuove offerte biorarie BRESCIAOGGI.it Via dal centro un frequentatore su Si passeggia non si compra GIORNALEDIBRESCIA.it Lo «Shopping night» riparte in GIORNALEDIBRESCIA.it Brixia... fidelis Brescia, provincia delle dieci capitali del commercio BRESCIAOGGI.it Ecco la mappa dei prezzi INFOCOMMERCIO.it Locali intrattenimento, vietati gli alcolici ISMEA.it Ismea delinea lo scenario per il sistema agroalimentare italiano GIORNALEDIBRESCIA.it Alimentare, piccole imprese a rischio EURONEWS.net Eurolandia: la commissione rivede le stime al ribasso BRESCIAOGGI.it Latte crudo, sul boom la «mina» burocratica AGCM.it Pane: possibile intesa restrittiva della concorrenza AGCM.it Pasta: possibili intese restrittive della concorrenza ISTAT.it Indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio AGCM.it Elettricità, ridefinite procedure di subentro su utenze pregresse morose AGCM.it Telecom: possibile abuso di posizione dominante TGFin Benzina: in un anno rincari dell'8% Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 3

4 AFFARITALIANI.it Tecnocasa: affitti in calo nelle grandi città Aumentano gli italiani in difficoltà e cresce il pessimismo ALTROCONSUMO.it Pasta troppo salata, doverosa l'indagine dell'antitrust Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 4

5 Siti internet per approfondimenti: ISMEA.it Indicatori e prezzi dei prodotti agricoli e della pesca sui mercati all origine Sin dal 1965 l Ismea ha istituito, in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la rete di rilevazione dei prezzi all origine, con l obiettivo di monitorare il mercato dei prodotti agricoli e della pesca sui mercati all origine nazionali. Tendenze Mensili Andamento medio mensile Tendenze Settimanali Andamento medio settimanale Ultime Quotazioni - Rilevazioni degli ultimi 7 giorni Indice Prezzi - Dal 1977 i prezzi rilevati sono utilizzati per l elaborazione dell indice dei prezzi all origine dei più importanti prodotti agricoli, che rappresenta uno dei principali compiti istituzionali dell Istituto. L attività di rilevazione dei prezzi ed elaborazione dell indice è compresa nel Piano Statistico Nazionale. Sono riportati gli indici dei prezzi per filiera con il grado di dettaglio della categoria e del prodotto. Indice Costi - L indice elaborato dall Ismea si differenzia dall indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori elaborato dall Istat, poiché l Ismea si pone nell ottica dell azienda agricola e considera tutte le spese che l azienda sostiene per ottnere prodotti agricoli, compreso il costo del lavoro dipendente. Sono riportati gli indici dei prezzi dei mezzi correnti alla produzione per categoria di spesa e per filiera con il grado di dettaglio del totale agricoltura e della varietà. Import Export - Sono riportati le medie dei prezzi per il commercio con l'estero per filiera con il grado di dettaglio dell'aggregato di prodotto e del prodotto. Settori di analisi: Generale Ortaggi Oli e olive mensa Cereali e coltivazioni industriali Fiori e piante Animali e carni Frutta Vini Lattiero caseari Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 5

6 MAPOSSERVA.it L'Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico L'Osservatorio Prezzi è un nuovo servizio di informazione, trasparenza e orientamento ai consumatori realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), Direzione generale Armonizzazione del Mercato e Tutela dei Consumatori in collaborazione con le Amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, con l'istat, l'unioncamere, le le Associazioni dei Consumatori, le parti sociali e con l'ipi. L'iniziativa rappresenta un punto di riferimento, sia per i consumatori, sia per gli operatori economici, per documentarsi sull'andamento dei prezzi dei beni e dei servizi di largo consumo sulla loro variabilità e sulle dinamiche inflazionistiche. Come funziona l'osservatorio nazionale prezzi: È stato individuato un paniere composto da beni e servizi, che rispecchia le voci di spesa più comuni delle famiglie italiane. Di questi vengono periodicamente rilevati i prezzi e le tariffe assicurando - quanto a numero di osservazioni, struttura merceologica del paniere, copertura territoriale - un sufficiente grado di rappresentatività. Per ciascun prodotto vengono rilevati i prezzi medi, minimi e massimi tenendo conto delle diverse fasce di consumo e delle diverse aree territoriali e quale elemento principale dell'"informazione al consumatore", ne vengono comunicati i livelli sull'intero territorio nazionale. Le fonti dell'osservatorio nazionale Prezzi ISTAT ACNIELSEN EUROSTAT INFOMERCATI - ISMEA Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 6

7 ISTAT.it Prezzi: dati congiunturali Prezzi al consumo - -Indici dei prezzi al consumo (NIC, FOI) - -Indici dei prezzi al consumo armonizzati per i Paesi U.E. - Italia - -Indici armonizzati dei prezzi al consumo per i paesi U.E. - indici generali per paese Prezzi alla produzione - -Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali - -Indici del costo di costruzione di un fabbricato residenziale - -Indici dei costi di costruzione di un tronco stradale - Trimestrale - -Indici dei costi di costruzione di un capannone industriale - Trimestrale Le statistiche dei prezzi sono rivolte a produrre indicatori idonei ad esprimere la dinamica temporale media dei prezzi praticati nelle diverse operazioni di mercato e nelle diverse fasi della commercializzazione dei prodotti mercificati. Strumento metodologico fondamentale di tale sistema sono i numeri indici, che esprimono le variazioni nel tempo dei prezzi di un campione di prodotti riferito ad un determinato periodo scelto come base. Allo stato attuale il sistema degli indici dei prezzi risulta così articolato: 1. Indici relativi alla fase della produzione, che misurano l'andamento dei prezzi dei prodotti nel primo stadio della loro commercializzazione sul mercato interno. Gli indici di questo gruppo riguardano solo i beni e si dividono in: - - indici dei prezzi della produzione agricola, a loro volta distinti in indici dei prodotti e dei servizi acquistati dagli agricoltori ed indici dei prezzi alla produzione dei prodotti venduti dagli agricoltori; - - indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali - - indici del costo di costruzione di alcuni manufatti dell edilizia (fabbricato residenziale, capannone industriale e tronco stradale. 2. Indici dei prezzi al consumo, che si riferiscono alla fase di scambio in cui l'acquirente e' un consumatore finale; gli indici elaborati sono: - - indice dei prezzi al consumo per l intera collettività; - - indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi della Unione Europea - - indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 7

8 AGENZIATERRITORIO.it Agenzia del Territorio Osservatorio del Mercato Immobiliare Osservatorio del mercato immobiliare Il Decreto legislativo del 30 luglio 1999, n. 300, stabilisce (comma 3, articolo 64) che L Agenzia del Territorio gestisce l Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). L Osservatorio ha il duplice obiettivo di concorrere alla trasparenza del mercato immobiliare e di fornire elementi informativi alle attività dell Agenzia del Territorio nel campo dei processi estimali. Ciò avviene, da un lato, mediante la gestione di una banca dati delle quotazioni immobiliari, che fornisce una rilevazione indipendente, sull intero territorio nazionale, delle quotazioni dei valori immobiliari e delle locazioni, dall altro, valorizzando a fini statistici e di conoscenza del mercato immobiliare le banche dati disponibili nell amministrazione e, più in generale, assicurando la realizzazione di analisi e studi.. La Direzione Centrale Osservatorio del Mercato Immobiliare è strutturata come segue: - Ufficio Analisi e Studi - Area Osservatorio Valori di Mercato o Ufficio Metodologie dell'osservatorio o Ufficio Gestione Banca Dati L attività di rilevazione ed elaborazione dei dati sul territorio nazionale ai fini della determinazione delle quotazioni immobiliari è svolta dagli Uffici Provinciali del Territorio. Presso ciascun ufficio operano dei tecnici rilevatori del mercato immobiliare, che svolgono attività diretta secondo Piani Operativi di Rilevazione i cui obiettivi sono stabiliti all inizio di ogni anno. L attività degli Uffici Provinciali si avvale anche della rete costituita dai rapporti di collaborazione siglati dall Agenzia con alcune importanti associazioni ed ordini professionali al fine di garantire, in modo stabile e trasparente, fonti informative necessarie a svolgere le indagini di mercato, nonché la partecipazione degli operatori tecnici e di mercato al Comitato consultivo misto. L Agenzia del Territorio ha ritenuto importante costruire un rapporto di collaborazione, su base strutturale, stabile e visibile, in particolare con le associazioni degli intermediari immobiliari. Collaborazione che prevede un attività operativa sinergica, per l ampliamento dei flussi informativi, per il miglioramento e lo sviluppo della rilevazione attraverso la cooperazione: - nella ricerca degli elementi tecnico economici contenuti in apposite schede di rilevazione; - nella fornitura delle indicazioni dell andamento del mercato immobiliare. Allo stato attuale tali rapporti sono stati siglati con le seguenti strutture ed organizzazioni: - FIAIP - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali - FIMAA - Federazione Italiana Mediatori Agenti d Affari - CNI - Consiglio Nazionale degli Ingegneri - AICI - Associazione Italiana Consulenti Immobiliari Sono inoltre stati siglati accordi di collaborazione finalizzati allo studio e alla conoscenza del mercato immobiliare, con alcuni istituti di area scientifica, istituti universitari e enti pubblici: - Nomisma - Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne - Tecnoborsa - Cresme - Istat - Econpubblica - Università Bocconi - Agenzia delle Entrate Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 8

9 ISTAT.it 28/9/2007 Indici dei prezzi al consumo Settembre 2007: indici provvisori Sulla base dei dati pervenuti, l Istituto nazionale di statistica stima che l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC), relativo al mese di settembre 2007, presenti una variazione nulla rispetto al mese di agosto e una variazione di più 1,7 per cento rispetto allo stesso mese dell anno precedente. In base alla stima provvisoria, l indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra nel mese di settembre una variazione di più 0,6 per cento rispetto al mese precedente e una variazione di più 1,6 per cento rispetto allo stesso mese dell anno precedente. Si ricorda che dall inizio del 2002 l IPCA viene calcolato considerando anche i prezzi che presentano riduzioni temporanee (sconti, saldi, vendite promozionali, ecc.); la dinamica di tale indice, quindi, può risultare differente da quella dell indice NIC. In particolare, le differenze tra le variazioni congiunturali dei due indici risultano più ampie nei mesi in cui si concentrano le vendite promozionali e i saldi di fine stagione e nei mesi immediatamente successivi. Sulla base dei dati finora pervenuti gli aumenti congiunturali più significativi dell indice per l intera collettività si sono verificati per i capitoli Istruzione (più 1,5 per cento), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (più 0,8 per cento) e Abbigliamento e calzature (più 0,3 per cento); variazioni congiunturali negative si sono registrate nei capitoli Trasporti (meno 0,9 per cento), Servizi ricettivi e di ristorazione (meno 0,6 per cento), Ricreazione, spettacoli e cultura (meno 0,5 per cento), Servizi sanitari e spese per la salute e Comunicazioni (meno 0,1 per cento per entrambi). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 9

10 ISTAT.it 28/9/2007 Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali Agosto 2007 L Istituto nazionale di statistica comunica che, sulla base degli elementi finora disponibili, nel mese di agosto 2007 l indice generale dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno con base 2000=100 è risultato pari a 121,1 con un aumento dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente e un aumento dell 1,9 per cento rispetto al mese di agosto L indice calcolato al netto dell energia ha registrato una variazione congiunturale pari a più 0,3 per cento, mentre quella tendenziale è stata pari a più 3,1 per cento. La variazione della media dell indice generale negli ultimi dodici mesi rispetto a quella dei dodici mesi precedenti è risultata pari a più 3,8 per cento. La variazione della media dell indice generale nei primi otto mesi del 2007 rispetto a quella dei primi otto mesi del 2006 è stata pari a più 3,1 per cento. Analisi per raggruppamento principale di industrie In termini congiunturali, i prezzi dei beni di consumo hanno registrato un aumento dello 0,3 per cento, i prezzi dei beni strumentali e dei beni intermedi un aumento dello 0,2 per cento, mentre i prezzi dell energia registrano una diminuzione dello 0,4 per cento. Rispetto al mese di agosto 2006, si registrano le seguenti variazioni: più 2,2 per cento per i beni di consumo (rispettivamente più 2,0 per cento per i beni durevoli e più 2,2 per cento per quelli non durevoli), più 2,1 per cento per i beni strumentali, più 4,2 per cento per i beni intermedi e meno 2,2 per cento per l energia. Nei primi otto mesi del 2007, l incremento più elevato rispetto allo stesso periodo del 2006 è stato registrato dal raggruppamento dei beni intermedi (più 5,8 per cento). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 10

11 Analisi per settore di attività economica L aumento congiunturale più rilevante è stato registrato nel settore dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (più 1,1 per cento). Un aumento congiunturale significativo è stato anche registrato per il settore dell energia elettrica, gas e acqua (più 0,6 per cento). La diminuzione congiunturale più rilevante si riscontra nel settore dei prodotti petroliferi raffinati (meno 1,8 per cento). Altre diminuzioni sono state registrate nel settore del cuoio e prodotti in cuoio (meno 0,8 per cento) e del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (meno 0,2 per cento). Rispetto al mese di agosto 2006, gli aumenti più rilevanti sono stati registrati nei settori dei metalli e prodotti in metallo (più 5,5 per cento), del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (più 4,7 per cento), dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (più 4,4 per cento) e della carta e prodotti di carta, stampa ed editoria (più 3,6 per cento). Variazioni tendenziali in diminuzione si registrano nei settori dei prodotti petroliferi raffinati (meno 2,6 per cento) e dell energia elettrica, gas e acqua (meno 1,9 per cento). Nei primi otto mesi del 2007, gli incrementi più elevati rispetto allo stesso periodo del 2006 sono stati registrati nei settori dei metalli e prodotti in metallo (più 8,7 per cento), del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (più 5,5 per cento) e dell energia elettrica, gas e acqua (più 4,8 per cento). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 11

12 AUTORITA.ENERGIA.it Autorità per l'energia elettrica e il gas Pesa il costo dei combustibili - Introdotte nuove offerte biorarie Energia: da ottobre elettricità + 2,4% e gas + 2,8% Milano, 28 settembre 2007 Dopo 12 mesi senza aumenti per l elettricità e il gas, i più recenti e forti incrementi dei prezzi dei combustibili, correlati a quelli del petrolio, sono la causa fondamentale della variazione trimestrale, pure in aumento, delle condizioni economiche di riferimento per le forniture alle famiglie e piccole imprese: energia elettrica + 2,4%; gas + 2,8%. I fattori che hanno essenzialmente pesato sull entità degli aumenti - i primi in un anno - sono le permanenti elevate quotazioni internazionali degli idrocarburi (il petrolio +34% circa negli ultimi nove mesi, pur tenendo conto del favorevole andamento del cambio euro/dollaro) dai quali il nostro Paese dipende per l 85% del fabbisogno energetico. Per l energia elettrica l impatto negativo di questo aggiornamento trimestrale potrà essere attenuato per i clienti che sceglieranno la nuova offerta bioraria introdotta dall Autorità a partire dal 1 ottobre. Tale offerta dovrà essere formulata dagli operatori, assieme a quella monoraria, sul mercato di maggior tutela e risulterà tanto più vantaggiosa quanto più i consumatori interessati saranno in grado di spostare i propri consumi in modo efficiente verso le più convenienti ore notturne e il week-end. Aggiornamento condizioni fornitura energia elettrica Per la fornitura di energia elettrica, sono state definite condizioni economiche che implicano un prezzo di 15,91 cent di euro per kilowattora, con un aumento del 2,4% rispetto al precedente trimestre. Ciò comporta per la famiglia con consumi medi (2.700 kilowattora all'anno) una maggiore spesa annuale di circa 10 euro. Queste condizioni economiche devono essere obbligatoriamente offerte alle famiglie e ai piccoli consumatori fino a quando gli stessi consumatori non decidano di scegliere un fornitore sul mercato libero. Aggiornamento condizioni fornitura gas Per il gas, l Autorità ha definito le condizioni economiche di fornitura che implicano un prezzo di 67,55 centesimi di euro al metro cubo, con un aumento del 2,8% rispetto al trimestre precedente. Ciò comporta per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno) una maggiore spesa annuale di circa 26 euro. Nel trimestre precedente si era registrata una diminuzione dell 1,6%. La nuova opportunità offerte biorarie L Autorità ha definito anche nuovi corrispettivi biorari, basati su due raggruppamenti: il primo coincidente con le ore giornaliere dal lunedì al venerdì (la fascia F1) e il secondo comprendente le ore notturne più i fine settimana (pari alla somma delle fasce F2 e F3). Tutti i clienti finali in maggior tutela, dotati di adeguati misuratori, così come quelli che già avevano optato per una tariffa bioraria prima del 1 luglio (sospesa temporaneamente per consentire la necessaria riprogrammazione dei misuratori), potranno scegliere, a partire dal prossimo 1 ottobre, una nuova condizione di fornitura bioraria; questa nuova offerta bioraria risulterà tanto più vantaggiosa quanto più i consumatori interessati saranno in grado di spostare i propri consumi in modo efficiente verso le più convenienti ore notturne e il week-end. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 12

13 BRESCIAOGGI.it Martedì 2 Ottobre 2007 L INDAGINE DEL COMUNE. Resta un punto di riferimento per i beni alla persona e per l abbigliamento, ma ha accusato una contrazione del 28 per cento di visitatori Via dal centro un frequentatore su 4 Nel 1999 mezzo milione, ora solo 360 mila Secondo l Iscom, la colpa è delle difficoltà di accesso e della ridotta offerta commerciale L offerta di sosta è aumentata ma la penalizza una segnaletica che non spiega come dovrebbe I ricercatori, che hanno parlato con molti soggetti, hanno pronte alcune linee d azione Mimmo Varone In meno di otto anni il centro storico ha perso 140 mila frequentatori. Nell ottobre 99 vantava un bacino di gravitazione di mezzo milione di persone. Nel giugno scorso un indagine Iscom commissionata dall Ufficio marketing urbano del Comune gliene ha assegnati 360 mila. Resta punto di riferimento per i beni alla persona e per l abbigliamento, ma accusa una contrazione del 28 per cento secco di visitatori. Il fenomeno sarebbe dovuto tra l altro alla percezione di inaccessibilità, che pure risulta migliorata dall indagine, ai negozi cari e alla loro offerta scarsamente diversificata. LA RADIOGRAFIA Iscom è fatta di luci e ombre. Il centro di Brescia è sporco salvo che nei salotti buoni, ed è poco accessibile per scarsità di informazioni sui parcheggi in particolare. Se la convenienza dei negozi è precipitata, la presenza di attività artigianali è aumentata di parecchio. Insomma, ha fatto qualche passo avanti sulla via della guarigione, ma resta malato. Per Comune e associazioni di categoria (dei commercianti in primo luogo), c è ancora molto da fare intorno al suo capezzale. A dirlo sono i primi risultati dello studio Iscom. Studio ancora in corso, che ha analizzato la qualità urbana, la funzione commerciale, l accessibilità e la promozione del centro, e ora continuerà con la definizione degli interventi e del relativo piano di attuazione. In ogni caso è già finito in bozze sul tavolo degli amministratori e delle associazioni di categoria. Secondo i ricercatori, in tema di qualità urbana il centro di Brescia offre zone ben riqualificate (via Beccaria, corte Umiliati, piazza Paolo VI), e un buon livello complessivo di gradevolezza, che non si discosta molto dal giudizio di otto anni fa. Ma sconta la disomogeneità del livello di pulizia, buona in corso Zanardelli, Magenta e Palestro, scarsa da via Dante a corso Mameli, via San Faustino. I CASSONETTI sono particolarmente invasivi in via San Faustino. E anche in piazza Vittoria, dove la situazione è aggravata dal particolare degrado dei vari accessi pedonali chiusi al parcheggio. La stessa chiusura dei negozi diventa fattore di degrado, e in via San Faustino si possono vedere ex vetrine invase da rifiuti. Anche per questo motivo la percezione di sicurezza è in genere insufficiente, soprattutto da parte dei residenti. I PERCORSI commerciali sono scarsamente definiti, e richiederebbero una riqualificazione. Il commercio si è fortemente specializzato in abbigliamento e ristorazione. Gode ancora di una certa fedeltà, ma a suo sfavore gioca pure l elevato turn over dei negozi, oltre alla qualità dell offerta considerata inadeguata, allo scadimento di alcuni ambiti dell offerta stessa, alla fruibilità. Quanto al tormentone dell accessibilità, i percorsi pedonali risultano ben definiti. E il dato emerge dal giudizio dei frequentatori. Da corso Martiri della libertà arriva ben il 16 per cento delle presenze, oltre il 12 da corso Garibaldi come da via Gramsci, il 10 da via San Faustino, il 9 da via San Martino della Battaglia e altrettanti da corso Magenta, l 8 per cento da via Cairoli. ANCHE LE ABITUDINI di mobilità viaggiano tra luci e ombre. I residenti nel territorio comunale usano di più l autobus, mentre il 44 per cento di chi viene da fuori continua a utilizzare l auto. L offerta di sosta è aumentata di parecchio, anche nella percezione di chi usa i parcheggi, tuttavia resta il punto debole di una segnaletica scarsa, che non riesce a rendere chiara la dotazione di posti auto disponibili. E il giudizio è spinto verso il segno negativo pure dai costi della sosta giudicati troppo alti. Ancora. È un centro storico parecchio frequentato anche grazie a numerosi eventi di qualità e alle Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 13

14 «Grandi mostre». Ma richiede di lavorare ancora alla promozione dell area commerciale e alla continuità di una comunicazione ora frammentaria. La radiografia, stavolta non viene dalle parti in causa (e in eterna polemica), ma da una voce neutrale e indipendente. I ricercatori Iscom hanno indagato sui frequentatori delle vie storiche e sui residenti nel bacino di gravitazione, hanno parlato con amministratori, associazioni, comitati e società di servizi pubblici, hanno fatto sopralluoghi e rilevazioni. E dopo l analisi hanno pronte pure alcune linee d azione. PER MIGLIORARE la qualità urbana propongono di rivedere gli standard del servizio di spazzatura con isole ecologiche, pronto intervento, attenzione all arredo e in particolare ai cassonetti, potenziamento della sicurezza con le telecamere. Per migliorare l offerta commerciale indicano tra gli elementi di studio l ampliamento delle dimensioni di vendita, i vincoli e le opportunità urbanistiche, la mappatura degli affacci per il monitoraggio futuro. In fatto di accessibilità invitano a studiare il miglioramento della segnaletica, la possibilità di revisione del piano tariffario dei parcheggi (sia per struttura, sia per fascia oraria), il potenziamento dei mezzi pubblici, l introduzione di pannelli a messaggi variabili con numero di posti auto, l illuminazione dei percorsi, un efficace piano di comunicazione. Infine, sulla promozione propongono il potenziamento di «America!» con una card per gli eventi di lancio, un book fotografico, la definizione di un piano annuale condiviso. Non è tutto, però. L indagine va avanti, e si propone ancora di verificare nell ordine, per ciascuno dei quattro punti, la qualificazione dei percorsi di accesso al centro e dei percorsi commerciali, la possibilità di una società immobiliare di gestione dei locali commerciali, l organizzazione delle Ztl e la comunicazione sulla funzione commerciale del centro storico. Poi la palla tornerà nelle mani degli amministratori. ABITUDINI CAMBIATE. Dai paesi della provincia si viene meno in città, soprattutto di sabato Si passeggia non si compra Belle vetrine e negozi di qualità perdono punti come li perde la possibilità di scelta per gli acquisti Il commercio del centro storico soffre. Sotto accusa finiscono come sempre le Ztl e il vigile elettronico. La polemica infuria da tempo, e ha portato di recente alla raccolta di 16 mila firme per chiedere maggiore accessibilità alle vie storiche. Ora lo studio commissionato dall Ufficio marketing urbano del Comune al Gruppo Iscom offre un istantanea chiara della situazione, con un raffronto rispetto all ultima indagine del Non senza sorprese. In soldoni, il rapporto dice che dalla provincia si viene meno in città, soprattutto di sabato, anche se la facilità di accesso «è migliorata». La gente, poi, arriva meno per fare acquisti e più per passeggiare. Ma soprattutto i portafogli non sono più gonfi come una volta, e chi deve comprare qualcosa lo fa al mercato di piazza Loggia, dove trova prezzi bassi. ECCO COME STANNO le cose nel dettaglio. Il centro storico è frequentato soprattutto dagli abitanti di Brescia, con un aumento di frequenze nei giorni di venerdì e sabato sia dei residenti del centro (dal 17,80 al 24 per cento), sia degli abitanti in altri quartieri (dal 41,4 al 53,9 per cento). Ma calano vistosamente gli arrivi dalla provincia dimezzati dal 40,8 al 22,1 per cento. La riduzione - notano i ricercatori - può essere spiegata in parte dal differente periodo di rilevazione (ottobre nel 99 e giugno nel 2007). A considerare, tuttavia, i principali motivi di presenza, gli acquisti nei negozi crollano dal 47,2 al 24,6 per cento, mentre quelli al mercato salgono dal 2,5 al 13 per cento. Ancora, quanti dicono di recarsi in centro per fare acquisti si riducono a 42,8 ogni cento (erano 60), con una crescita dei «forse» dall 8,3 al 29,6. Si è pure modificata la frequenza delle compere. SE È VERO che tra i residenti nel bacino, 60 su cento comprano ancora in centro, e addirittura 90 tra quelli di altri comuni, gli uni e gli altri dicono di farlo più raramente. I motivi sembrano molteplici. Nella percezione dei frequentatori le belle vetrine e i negozi di qualità restano a livello positivo, ma perdono 10 punti, e 13 la possibilità di scelta per gli acquisti, con una sostanziale parità di gradevolezza dell ambiente urbano e di cortesia dei commessi. Mantengono il segno meno, invece, la presenza di attività artigianali e la facilità di accesso e parcheggio, che tuttavia salgono di 26 punti percentuali nel gradimento. E questo pochi lo avrebbero detto. MI.VA. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 14

15 GIORNALEDIBRESCIA.it Martedì 2 Ottobre 2007 Dal 4 ottobre al 20 dicembre appuntamento del giovedì con l apertura serale dei negozi Lo «Shopping night» riparte in 500 Ogni giovedì sul nostro giornale il francobollo per partecipare all estrazione della vetturetta Torna, da giovedì 4 ottobre, dopo il successo dello scorso anno, l iniziativa «Shopping night»: ogni giovedì, da dopodomani al 20 dicembre, gli esercizi commerciali del centro storico resteranno aperti per il pubblico fino alle Si tratta di un iniziativa importante che, unendo idealmente commercianti e consumatori, intende rivitalizzare il centro della città. Quest anno lo Shopping Night arriva in abbinamento anche con un importante concorso. I bresciani avranno anche la possibilità di partecipare al concorso a premi «Saluti da Brescia Centro», organizzato dai commercianti in collaborazione con la concessionaria Bossoni e con il nostro Giornale che, ogni giovedì, pubblicherà un «francobollo» da ritagliare ed affrancare alle cartoline distribuite nei punti vendita che aderiscono all iniziativa. Verranno messi in palio numerosi premi in attesa della settimana natalizia quando verrà sorteggiata una Fiat 500. Partecipare al concorso è semplice. Basta acquistare il nostro giornale, ritagliare il bollino, ritirare le cartoline nei negozi e imbucarle negli appositi contenitori che saranno posizionati nel centro storico il giovedì sera. L ultima «spedizione» utile è il 6 dicembre. Torniamo alle modalità del concorso che prende il via questa settimana. Come detto, tutti i punti vendita distribuiranno una cartolina che permetterà di partecipare al concorso, applicando l apposito francobollo, completandola con i propri dati e inserendola nelle apposite urne. L estrazione avverrà al termine della manifestazione, che si concluderà, dopo dodici giovedì consecutivi, il 20 dicembre Il regolamento del concorso, riservato esclusivamente ai maggiorenni, è consultabile sul sito Non mancheranno altri eventi spettacolari che hanno già piacevolmente caratterizzato lo shopping serale dei bresciani e che saranno supportati dall Azienda «Berlucchi». Obiettivo del consorzio è stato anche quello di offrire ai commercianti vantaggi reali, stipulando una convenzione con un importante istituto di credito, in modo da ottenere un notevole risparmio per tutti i consorziati con riduzioni in media del 50 per cento sulle transazioni di pagamento con bancomat e carte di credito. È stato inoltre siglato un contratto con una compagnia di assicurazione con sconti reali che variano dal 30 al 50 per cento e polizze commercianti appositamente studiate per le loro esigenze. Una card sarà distribuita ai dipendenti dei negozi per ottenere sconti all interno delle attività consorziate e sono stati inoltre attivati, insieme alla Compagnia delle Opere, un corso di formazione per gli assistenti alle vendite e un corso di lingua inglese per i titolari degli esercizi, per venire incontro all aumento del numero dei turisti che la nostra città registra ogni anno, anche grazie alle mostre organizzate in Santa Giulia. A tal proposito, in occasione della mostra «America!», in collaborazione con Linea d Ombra e Goldin, verranno stampate quasi due milioni di copie di un quaderno promozionale con l elenco dei negozi che parteciperanno alla manifestazione, allegato ad alcuni quotidiani nazionali. Ma non basta. Un accordo con Brescia Mobilità permetterà ai consumatori di avere a disposizione 4mila ore gratuite al parcheggio di piazza Vittoria e assicurerà il servizio gratuito del bus «linea 18», col quale è possibile raggiungere il centro dai parcheggi Volturno e Castellini. «BresciaCentro» punta ad aumentare il numero degli associati, attraverso la promozione di iniziative come queste che puntano alla rivalutazione del centro, anche per rispondere in modo efficace alla crescente concorrenza dell hinterland, il quale, con i suoi numerosi centri commerciali, attira all acquisto sempre più cittadini. La manifestazione intende quindi sottolineare le molte proposte commerciali delle quali è possibile fruire nel cuore antico della nostra città, stimolando la gente alla visita e offrendo occasioni di aggregazione e divertimento. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 15

16 GIORNALEDIBRESCIA.it Martedì 2 Ottobre 2007 Brixia... fidelis al piccolo negozio, ma non alimentare Record italiano nella «grande distribuzione» ma il commercio al minuto non perde quote Aldo Amici (Ufficio Studi Ubi Banca) BRESCIA - Il commercio al minuto. È questa la «bussola» che indica la direzione di marcia del sistema distributivo nella nostra provincia. I dati non sembrano lasciare dubbi: il commercio è un settore che, nonostante le grosse difficoltà di questi ultimi anni, sembra avere superato gli anni della recessione e, nonostante le quote di mercato conquistate dalla grande distribuzione, nel quinquennio cresce nella nostra provincia ad un ritmo di oltre mezzo punto percentuale l anno, passando da a esercizi. Tre raggruppamenti - Ricordiamo che l Istat articola il settore distributivo in tre raggruppamenti: il commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli, e riparazione di beni personali e per la casa; il commercio all ingrosso e intermediari del commercio; il commercio, la manutenzione e la riparazione di autoveicoli e motocicli e la vendita al dettaglio di carburanti. Si tratta di raggruppamenti molto ampi e merceologicamente variegati, le cui caratteristiche dipendono essenzialmente dal tipo di attività svolta. In particolare, accanto alle attività tradizionalmente comprese nel settore ve ne sono alcune inserite solo per esigenze di comparabilità internazionale (come le riparazioni e le autofficine) e altre (come gli esercizi di vendita di tabacchi e generi di monopolio, le edicole, le farmacie, ecc.) che sono tra l altro regolate da specifiche disposizioni di legge. Ma è il commercio al minuto il comparto sul quale si concentra l'attenzione degli osservatori, perchè costituendo l ultimo anello della catena distributiva, su di esso si addensano le critiche dei consumatori, che ne fanno il capro espiatorio delle presunte negatività del sistema. In particolare, a parte la dimensione media degli esercizi, che è in provincia di Brescia di poco superiore ai due addetti (come la media nazionale), è il rapporto tra le famiglie residenti e la consistenza degli esercizi in questione, pari a 32 famiglie per punto vendita, a destare qualche perplessità. ha registrato delle trasformazioni che ne hanno in qualche modo modificato l immagine. Oltre all introduzione su larga scala degli esercizi della grande distribuzione organizzata (Gdo) e Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 16

17 alla, seppur meno vistosa, crescita dei tradizionali gruppi di acquisito e del commercio elettronico, si è infatti assistito alla nascita e al consolidamento della rete di negozi promossa dagli accordi di affiliazione commerciale (franchising), in particolare per il comparto non alimentare. Ma, come si è già ricordato, la corsa verso una più razionale strutturazione del settore ha visto in prima fila gli esercizi della grande distribuzione, il cui incremento è stato negli ultimi anni ragguardevole, essendo venuto incontro alle esigenze di un mercato in continua evoluzione e con un azione calmieratrice tesa a frenare le spinte inflazionistiche abbattutesi sul consumo soprattutto a seguito dell entrata in vigore dell euro. Cresce la vendita al dettaglio - L ampliamento delle quote di mercato conquistate dalla grande distribuzione, non hanno comportato una riduzione degli esercizi di vendita al dettaglio, che invece sono cresciuti, come abbiamo scritto sopra. L analisi dei tassi di nati-mortalità mette in evidenza una situazione in continua e sorprendente evoluzione: da una parte perché è alto il numero degli esercizi che cessano via via la propria attività, in particolare quelli del comparto alimentare (per scioglimento, ritiro dagli affari, fallimento, ecc.); dall altra perché è ancora più elevato il numero delle nuove aperture, in particolare nei settori merceologici, diversi dall alimentare, come l abbigliamento o prodotti destinati al tempo libero (cosmesi, profumi, articoli sportivi, libri, giornali, fiori, animali domestici, ecc.) o che derivano dalle nuove frontiere della tecnologia (computer, hi-fi, videogiochi, telefonini, ecc.) e che rappresentano un importante sbocco lavorativo, soprattutto per i giovani, che sono i più preparati e specializzati per queste tipologie di prodotti. Cambia la figura del grossista - Anche i settori dell intermediazione grossista e del commercio di auto e motocicli, pilastri importanti per l economia bresciana, per la loro funzione di collegamento tra piccola e media industria e vendita al dettaglio, non sono rimasti statici, ma hanno dovuto fare i conti con le sollecitazioni al cambiamento provenienti dalle mutate esigenze della domanda di consumo. Particolarmente intenso è stato, soprattutto nell ultimo quinquennio, il processo di modernizzazione del commercio all ingrosso, dove si è registrato un sostanziale rafforzamento delle imprese che hanno incorporato quote crescenti di innovazione per adeguarsi alle mutevoli necessità di approvvigionamento e di distribuzione dei prodotti in linea con le esigenze di clienti e fornitori. Gradualmente si è assottigliato il mercato dei grossisti che svolgevano la funzione della semplice intermediazione di merci, mentre si è ampliata la quota di mercato dei grossisti che si contraddistinguono per una intermediazione attiva, orientata al marketing, capace di fornire servizi non più limitati alla semplice cessione dei prodotti, ma anche assistenza tecnica alle imprese clienti in grado di innalzarne il livello di funzionalità ed economicità. Fra il 2001 ed il 2006, il numero delle imprese grossiste in provincia di Brescia è aumentato da a unità, mentre gli addetti si sono incrementati da a ; positivo è risultato anche il trend del comparto auto e motocicli, dove il numero di imprese è salito da a 3.346, nonostante i rilevanti processi di razionalizzazione imposti dalle case produttrici, e gli occupati sono passati da a unità. I bresciani spendono sempre meno - Se negli anni intercorsi fra il 2001 ed il 2006 il settore commerciale ha mostrato un bilancio positivo per quanto riguarda l evoluzione del numero di imprese e degli addetti, non altrettanto brillanti sono stati i risultati economici, sui quali hanno pesato la lunga fase di stagnazione e la debolezza della domanda di consumi da parte delle famiglie italiane. Nel Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 17

18 2005 (ultimo anno di cui si dispone dei dati), il volume delle vendite dell intero comparto del commercio bresciano è ammontato a milioni di euro (1.200 milioni relativi al commercio e riparazione auto /motocicli e vendita carburanti; milioni relativi al commercio all ingrosso e milioni relativi al commercio al minuto). Rispetto al valore del fatturato del 2001, l incremento è stato pari allo 0,8%, ovvero lo 0,2% annuo, che evidenzia una perdita, in termini reali, dei volumi delle vendite patita da questo comparto di attività nell intervallo preso in esame. Nello stesso arco di tempo, il valore aggiunto dell intero comparto è salito da a milioni di euro, con un incremento del 2,4%, circa mezzo punto percentuale all anno. Il più rallentato saggio di sviluppo di questo comparto rispetto ad altri settori dell economia bresciana è il motivo della perdita di valore del commercio nei confronti del Pil provinciale e del Pil dell intero comparto dei servizi. Nel primo caso l incidenza è scesa dall 11,4% (2001) al 10,9% (2005); nel secondo caso è passata dal 19,4% al 17,1%. Aumenta la domanda di credito - Se fatturato e valore aggiunto hanno perso vigore in questi ultimi cinque anni e rallentato i ritmi di crescita registrati in passato nella nostra provincia, non così è stato per gli impieghi bancari. La domanda di credito da parte delle imprese commerciali a sostegno degli investimenti è infatti aumentata da a milioni di euro (+40,6%), evidenziando una dinamica più accelerata rispetto ai finanziamenti concessi ai restanti comparti di attività (+37,4%). In Italia lo sviluppo degli impieghi è risultato meno sostenuto (+29,2%) di quello provinciale e ciò ha permesso di ridurre di un punto percentuale il gap esistente fra l incidenza del commercio ed il totale dei crediti di Brescia e l incidenza del commercio sul totale degli impieghi a livello nazionale. Accanto al capoluogo anche i comuni di Roncadelle, Rezzato, Flero e San Zeno, Desenzano, Montichiari, Rovato, Darfo e Salò sono «poli» di primo livello Brescia, provincia delle dieci capitali del commercio BRESCIA - Cinque anni ininterrotti di crescita. La grande distribuzione avanza a ritmo impressionante. Il fenomeno ha assunto un particolare rilievo nella nostra provincia, dove dal 2000 al 2005 (ma nel 2006 e 2007 il trend non si è certo invertito) il numero di esercizi appartenenti alla GDO è passato da 203 a 319 e la superficie di vendita, da poco più di 300mila metri quadrati, ha superato i 500mila metri quadrati. La necessità di non perdere terreno nel campo della competitività con le altre insegne e/o nel mercato di riferimento ha spinto le maggiori imprese a non fermare la corsa alla crescita dimensionale. Anche se ancora molto bassa, l incidenza percentuale del numero degli esercizi della moderna distribuzione in Italia si è triplicata negli ultimi anni, raggiungendo il 4% del totale, mentre la superficie di vendita, pari ad oltre 14 milioni di metri quadrati, costituisce ormai un quarto della superficie complessiva e la forza lavoro impiegata incide per il 13% dell occupazione totale del commercio al dettaglio nazionale. Dalle superfici di vendita medie nel sistema distributivo si osserva una forte omogeneità tra Brescia, la Lombardia e l Italia, con valori espressi in metri quadrati difficili da immaginare solo un decennio fa. Impressiona, in particolare, la grandezza degli ipermercati, mediamente vicina ai metri quadrati per unità. La provincia di Brescia presenta metrature lievemente inferiori alla media regionale ed in linea con i valori nazionali, fatta eccezione per le grandi superfici specializzate. Grande distribuzione, Brescia si scopre sopra la media - La Grande Distribuzione Organizzata della provincia di Brescia già al 2005 (anno dell ultima rilevazione) aveva raggiunto indici di densità e di saturazione superiori (e di molto) alla media regionale e nazionale. Per quanto riguarda la densità, misurata dal numero di esercizi commerciali ogni 100mila abitanti, Brescia, con un valore pari a 27, sopravanza la Lombardia di 7 unità e l Italia di quasi 10 unità. In particolare, a Brescia esistono quasi 6 supermercati in più, 1 ipermercato in più ed 1 grande magazzino in più ogni 100mila abitanti rispetto alla Lombardia ed al totale nazionale. I rapporti non si modificano se invece di considerare la densità si analizza l indice di saturazione, rappresentato dai metri quadrati a disposizione per ogni mille abitanti. Si osserva che a Brescia la Grande Distribuzione Organizzata dispone di 443 mq ogni mille abitanti, contro 340 mq in Lombardia e 242 mq in Italia. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 18

19 La mappa - È risaputo che alcuni Comuni, vuoi per l importanza economico-produttiva, vuoi per la felice ubicazione territoriale, vuoi per la lungimiranza delle scelte amministrative, sono divenuti nel tempo poli aggreganti dal punto di vista demografico e per le attività produttive terziarie. L attrattività commerciale storicamente esercitata da alcuni centri della provincia di Brescia sui Comuni minori e vicini è un chiaro esempio dell esistenza di questi poli di gravitazione. Occorre peraltro notare che le caratteristiche della distribuzione moderna (sempre di più sistema integrato) ha favorito grandi concentrazioni di attività commerciali anche in comuni storicamente non vocati, ma che rappresentano ormai un inconfutabile punto di riferimento per il sistema distributivo provinciale. Disponendo dei dati del Registro Imprese pubblicati dall Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Brescia, ci è sembrato interessante ricostruire la mappa dei poli commerciali della nostra provincia. In particolare, è stata elaborata una graduatoria dei comuni a forte connotazione commerciale, basata su un indicatore "composto" che ha mediato l indice di densità con l incidenza del commercio sul totale delle unità produttive e con il tasso di crescita delle imprese del settore nel periodo Le 10 capitali del commercio - I comuni che, seppur con diversa importanza, possono definirsi punti di riferimento per la rete di vendita della provincia di Brescia, sono all incirca una settantina. In particolare: i poli di primo livello sono dieci: in primis il capoluogo, attorniato da 4 comuni dell hinterland (Roncadelle, Rezzato, Flero e San Zeno Naviglio); Desenzano del Garda è il secondo polo per importanza, seguito da Montichiari, Rovato, Darfo Boario Terme e Salò. I comuni di secondo livello sono 23, di cui 4 concentrati nell hinterland (Concesio, Gussago, Castegnato e Travagliato); 6 sulla direttrice lago di Garda-Brescia (Sirmione, Manerba del Garda, Lonato, Mazzano, Castenedolo, Ghedi); 8 in Franciacorta / Mediana Occidentale (Erbusco, Palazzolo sull Oglio, Iseo, Chiari, Castelcovati, Ospitaletto, Cazzago San Martino, Torbole Casaglia). In Valle Trompia, l unico polo di secondo livello è Lumezzane; in Valle Sabbia è Gavardo; in Pianura, sono Orzinuovi, Manerbio e Carpenedolo; I comuni di terzo livello sono 36, di cui 6 nell hinterland (Nave, Borgosatollo, Bovezzo, Botticino, Poncarale e Bagnolo Mella); 10 nelle Valli: Sarezzo, Villa Carcina e Gardone V.T., in Valle Trompia; Vobarno, Villanuova sul Clisi, Roè Volciano e Vestone in Valle Sabbia; Breno, Edolo e Piancogno in Valle Camonica; 9 in Pianura (Bedizzole, Calcinato, Calvisano, Leno, Verolanuova, Verolavecchia, Capriano del Colle, Quinzano d Oglio e Pontevico); 7 in Franciacorta / Mediana Occidentale (Passirano, Castrezzato, Coccaglio, Capriolo, Rodengo Saiano, Corte Franca, Paratico); 4 sul Garda e nella Morenica del Garda (Limone sul Garda, Padenghe sul Garda, Puegnago e Prevalle). a. a. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 19

20 BRESCIAOGGI.it Mercoledì 3 Ottobre 2007 NELLA BORSA DELLA SPESA. Pubblicate dalla Provincia le rilevazioni sui generi di consumo per il primo e secondo trimestre nel Bresciano Ecco la mappa dei prezzi Il discount, si sa, ha le sue convenienze. Ma quelli di Brescia e della Valtrompia sono in assoluto i meno cari della provincia. E tra una zona e l altra del Bresciano fare acquisti in questa tipologia di esercizio commerciale può significare risparmiare quasi 12 euro. Tanta è la differenza di una spesa tipo per una famiglia di quattro persone fatta in città e In Valtrompia, rispetto al Sebino-Franciacorta. La «mappa» della spesa è il frutto delle rilevazioni sui prezzi al consumo fatte nel primo e secondo trimestre dell anno da Chiara Carini, Marco Palamenghi e Marco Trentini dell Unità di Staff del Comune di Brescia. Lo studio è stato patrocinato dal Settore economia e politiche negoziali della Provincia di Brescia e rientra in una serie di indagini al servizio dei consumatori. IN QUESTA indagine sono stati elaborati alcuni modelli di spesa (dalla famiglia di 4 persone alla donna titolare di una pensione minima), mettendo nel carrello un paniere di prodotti che vanno dall acqua minerale agli alimenti per animali, dalla birra ai biscotti, dal caffè al burro. I discount si confermano la tipologie di vendita meno costosa, mentre nelle superette (una sorta di supermercati di quartiere con superfici dai 250 ai 400 mq) la stessa spesa può costare il doppio. Interessante anche la divisione per aree (Basso Garda, Brescia-Valtrompia, Franciacorta-Sebino, Pianura, Valcamonica, Valsabbia-Alto Garda). Su questo fronte si scopre che se in città è più conveniente acquistare al discount o al iperstore, in Valcamonica troviamo le superette e i supermercati meno cari della provincia. Sono dolori, invece, fare acquisti in località turistiche come il Basso Garda, che contende al Sebino- Franciacorta la palma di zona più cara della provincia (lo è per discount e iperstore, cede il passo al Sebino per i supermercati e alla pianura per le superette). Le zone a vocazione turistica, poi, si segnalano per una bassa variabilità di spesa fra le tipologie distributive. I prezzi più cari, poi, paiono legati alla forte stagionalità della domanda. UNA SPESA oculata, con la scelta del tipo di esercizio commerciale, può portare a risparmi che toccano i 20 euro la settimana (la differenza più accentuata è nella Bassa), mentre cambiare zona per effettuare i propri acquisti a parità di negozio scelto può comportare risparmi che sfiorano i 14 euro (le differenze più forti si avvertono al «supermercato di quartiere»). E i singoli prodotti? È come addentrarsi in labirinto, dove le differenze si fanno sentire: se si acquista del prosciutto crudo in Franciacorta, tra una marca e l altra, ci possono essere differenze che toccano i 37 euro al chilo. M.TOR. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 20

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