DIPARTIMENTO di PREVENZIONE S.C. IGIENE e SANITA PUBBLICA S.S. MEDICINA LEGALE ILARIA TOPASSO
|
|
- Carla Nicolosi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 REGIONE LIGURIA AZIENDA SANITARIA LOCALE N.4 Chiavarese DIPARTIMENTO di PREVENZIONE S.C. IGIENE e SANITA PUBBLICA S.S. MEDICINA LEGALE ASSISTENTE SOCIALE ILARIA TOPASSO 1
2 COMPITO RUOLO delle Assistenti Sociali nelle Commissioni per l accertamento dell Handicap 2
3 UN TITOLO una dimenticanza..ingiustificata IL MEDICO ESPERTO nella PATOLOGIA.. o meglio nei casi da esaminare 3
4 AREA delle PROFESSIONI AREA SANITARIA Medico Infermiere Psicologo Terapista Ostetrica Tecnico.. Educatori Professionali MEDIATORE FAMILIARE CULTURALE AREA EDUCATIVA Docente Pedagogista Formatore Educatore Socio educativo AREA SOCIALE Assistenti Sociali Adetto assistenza di base 4
5 La valutazione di Servizio Sociale è Tecnica Partecipata e Ponderata 5
6 SERVIZIO SOCIALE e ACCERTAMENTO ai sensi Art.4 Legge 104/92 L'accertamento di situazione di handicap e di disabilità, ai sensi della Art 4 Legge 104 e Legge 68/99, si configura come un processo di valutazione multidisciplinare e multidimensionale che prende in esame la compromissione delle funzioni e delle capacità della persona ed è finalizzato al rilascio di una certificazione formale che dà accesso o meno al sistema di benefici. La valutazione della Assistente Sociale, nell ambito delle commissioni di accertamento, considera la persona in quel momento e analizza fattori personali, fattori della salute psico-fisica,la capacità di gestione anche economica, fattori lavorativi, fattori delle relazioni sociali, il bisogno di assistenza, il bisogno di ausili e presidi, la situazione ambientale anche lavorativa. L analisi dei dati si interseca con gli elementi oggettivi dell età e del ruolo sociale ricoperto e utilizza la documentazione del servizio sociale di riferimento. 6
7 Approccio OLISTICO del Sevizio Sociale Il servizio sociale è teoria Sul principio Sul concetto OLISTICA poiché costruisce l azione competente Cit. Dizionario della scienza di servizio sociale E. Samory Di GLOBALITA della persona nel suo vivere sociale Che costituisce punto di partenza..non una riflessione di.. Arrivo. 7
8 L ASSISTENTE SOCIALE come Componente delle Commissioni Medico Legali Integrate L'Assistente Sociale quale professionista agisce utilizzando : la tecnica: CAPACITA PRATICA di OPERARE gli strumenti finalizzati all obiettivo un comportamento deontologicamente corretto 8
9 ASSESSMENT COME ACCERTAMENTO Consiste nella raccolta e nell analisi delle informazioni volte ad accertare la situazione di una persona o di un nucleo familiare e riguarda : Fatti rilevabili in maniera il più possibile oggettiva Il punto di vista delle persone rispetto a se stesse alla propria situazione E centrata sull operatore L assistente sociale elabora un giudizio professionale, che si colloca nell area della responsabilità individuale, può anche risultare non condiviso dalle persone 9
10 VITA QUOTIDIANA Per il Servizio Sociale.. Gli aspetti e le consuetudini del vivere giornaliero della persona in quanto attiene alle consuetudini e per estensione alla normalità SONO USATE nell approccio Olistico del Servizio Sociale per definire gli spazi d intervento. La quotidianità della vita rappresenta la specifica area di sapere e di ricerca IN QUANTO LA VITA E L UNITA SPAZIO-TEMPORALE DI UNA PERSONA NEL COMPLESSO DELLE SITUAZIONI COGNITIVE DEI RAPPORTI SOCIALI E AFFETTIVI DELLA ORGANIZZAZIONE DEL VIVERE INDIVIDUALE FAMILIARE E SOCIALE 10
11 INPS : dalle circolari emerge il concetto di non Autosufficienza Le persone non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana Sono considerate tali coloro che non sono in grado ad esempio: di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all igiene personale di deambulare di indossare gli indumenti. Inoltre, deve essere considerata non autosufficiente anche la persona che necessita di sorveglianza continuativa. 11
12 FORMAZIONE Struttura della legge 104 in relazione alla classificazione HANDICAPS Oggetto di formazione specifica Assistenti Sociali ASL 4 12
13 Legge 104 strutturazione LEGGE 104 si basa sul concetto fondamentale dell ICIDH sulla sequenza: Menomazione -> Disabilità -> Handicap. 13
14 CONCETTI BASE E STRUTTURA ICIDH Menomazione Perdita o anormalità a carico di una struttura o funzione fisiologica, anatomica o psicologica (esteriorizzazione stato patologico) Es. Cataratta menomazione visiva 14
15 CONCETTI BASE E STRUTTURA ICIDH Disabilità Limitazione o perdita, conseguente alla menomazione, della capacità a svolgere particolari attività (oggettivazione negli ambienti di vita) Catarattamenomazione visiva impedimenti a leggere, guidare 15
16 CONCETTI BASE E STRUTTURA ICIDH Handicap Condizione di svantaggio vissuta dalla persona come ridotta capacità a conformarsi alle aspettative o norme sociali (caratterizzazione sociale e culturale) Catarattamenomazione visiva impedimenti a leggere, guidare ridotta partecipazione sociale dipendenza 16
17 VALUTAZIONE della DISABILITA Il medico esperto ha come riferimento l utilizzo classificazione ICIDH Menomazioni Menomazioni della capacità intellettiva Altre menomazioni psicologiche Menomazioni del linguaggio e della parola Menomazioni auricolari Menomazioni oculari Menomazioni viscerali Menomazioni scheletriche Menomazioni deturpanti Menomazioni generalizzate, sensoriali e di altro tipo Disabilità Disabilità nel comportamento Disabilità nella comunicazione Disabilità nella cura della propria persona Disabilità locomotorie Disabilità dovute all assetto corporeo Disabilità nella destrezza Disabilità circostanziali Disabilità in particolari attività Altre restrizioni all attività 17
18 RIFERIMENTO per ASSISTENTI SOCIALI Le menomazioni La Classificazione degli handicaps secondo ICDH 1 LE MENOMAZIONI L HANDICAP Handicap nell indipendenza fisica Handicap nell orientamento Handicap nella mobilità Handicaps Occupazionali Handicap nell'integrazione sociale Handicap nell'autosufficienza economica 18
19 VALUTAZIONE in un CONTESTO ACCERTATIVO avviene attraverso: OSSERVAZIONE ACQUISIZIONE di INFORMAZIONI sullo Stato di salute della persona dalla componente medica Documentazione Colloquio 19
20 ASSESSMENT di SERVIZIO SOCIALE Capacità economica Capacità abitativa Capacità socio parentale Capacità ambientale Salute psico-fisica Capacità dell autonomia Sociale Capacità di iniziativa Capacita giuridico-legale Risorse Rete familiare e sociale Adeguatezza alloggio Abitudine a ricoprire diversi ruoli Interessi personali-professionali-associativi Economico-occupazionali Consapevolezza,apprendimento, versatilità,adeguatezza Svantaggio personale e/o sociale Percezione Individuale della Situazione Situazione di disagio nei diversi ruoli sociali Situazione di emarginazione (temporalita ) nel contesto di vita e/o di lavoro Inadeguatezze oggettive relazionali, sociali e ambientali Incapacità Economica in relazione situazione Incapacità giuridica 20
21 RECUPERO dei DATI e delle INFORMAZIONI dalla DOCUMENTAZIONE AREA della Capacita Estrarre informazioni e conoscenze da documenti anche non attinenti allo specifico ambito scientifico Collegare i saperi e dare loro un senso, distingure senza separare connettere senza confondere saperi appartenenti a discipline diverse Cit. E. Morin l2 DATI OGGETTIVI Il DATO e fortemente soggettivo lo si deve rendere attendibile rendendolo esplicito e trasparente alla persona Cit. L. Bini 21
22 Diapositiva 21 l2 luca; 13/06/2008
23 Certificazione di handicap è DOCUMENTAZIONE e comunicazione Si tratta di un processo di comunicazione..i cui elementi sono.. Fonte e il..soggetto predispone documento con sue conoscenze e capacita professionali CODICE costruzione del messaggio.. IL RICEVENTE destinatario che decodifica il messaggio Lo scopo non fine a se stessa ma deve essere di utilità per qualcuno..perché il produrla richiede tempo e lavoro.. 22
24 VALUTAZIONE di SERVIZIO SOCIALE In sede ACCERTATIVA COSTRUIRE la DOCUMENTAZIONE 23
25 AREE DI APPROFFONDIMENTO CAPACITA' APPRENDIMENTO Attraverso l'osservazione Attraverso l'analisi della documentazione A) capacità/modalità attraverso cui la persona sa esprimere: -la sua condizione di salute,sua storia clinica -riconoscere contenuti documentazione in suo possesso B) adeguatezza al contesto alle richieste C) vissuto di malattia consapevolezza (percezione individuale) D) necessita di aiuto(da chi è accompagnato) a)relazioni del SERVIZIO SOCIALE di riferimento b ) ADL c) inquadramenti neuropsicologici tests capacità cognitive d )relazioni di servizio 24
26 ATTIVITA' Attraverso colloquio domande specifiche escluso le evidenze N.B. Tanto e' minore la limitazione tanto piu' puo' essere oggetto di approffondimento a) Necessita di assistenza per: -deambulazione -pasti prep, somm -gestione della casa -accesso alle cure b) cosa non può fare rispetto performances precedenti,nelle diverse aree o per singole prestazioni (compresa la socializzazione) Attraverso esame documentazione o esame obiettivo Eta ' : condizioni di salute correlate eta' Accesso alle cure : grado di condizionamento nella relazione e nelle autonomie sul ruolo sociale Relazione di Servizio Sociale 25
27 INTEGRAZIONE LAVORATIVA Attraverso colloquio/domande specifiche Percorso scolastico Ruolo Lavorativo ricoperto prima evento Capacita economica (solo se espressa come difficolta') Attuale capacita ricoprire ruolo lavorativo e attivita' domestiche indicando: 1. limitazione attività generica 2. limitazione nella mansione specifica 3. limitazione in relazione luogo,ambiente sede di lavoro 4. limitazione della mobilita' :utilizzo mezzi locomozione e trasporto 5. limitazione per orario servizio/turni Attraverso documentazione : Carta identita modulo domanda rendite inail pensione inabilità inps 26
28 RELAZIONE Attraverso colloquio e evidenze Vissuto di malattia Storia personale Elementi di contesto ambientale sociale personale immigrazione (separazioni, particolari situazioni famigliari affido dei figli lontananza o mancanza nucleo famigliare) Figure di riferimento con chi vive a chi si rivolge per... Attraverso Analisi documentazione e evidenze Limitazioni oggettive o stigme conseguenti stato di salute: HIV incontinenza catetere-pannolone Ausili Protesi gravi menomazioni psichiche tutela etc... 27
29 ACCESSO ALLE CURE e/o RIABILITAZIONE RECUPERO FUNZIONALE Attraverso documentazione e colloquio generale Attraverso documentazione e sapere specifico componente medica Tipologia e frequenza accessi in relazione alla malattia Possibilita /entita del recupero ipotizzato dalla documentazione clinica Possibilità di diminuire limitazione con ausili protesi Possibilità diminuire limitazione modificazioni ambientali 28
30 AMBIENTE L ambiente nel senso ampio del termine: contesto familiare assistenza sociosanitaria scuola politiche sociali e del lavoro presenti nel territorio 29
31 FATTORI AMBIENTALI BARRIERE ARCHITETTONICHE ambiente cittadino, domestico, scolastico postazione di studio o lavoro (ausili,arredi, informatica) modifiche strutturali abitazione 30
32 La visita domiciliare E uno strumento della attività professionale dell Assistente Sociale Utilizzato, e pertanto concordato con la persona in trattamento assistenziale, per la conoscenza dell ambiente di vita del medesimo..o semplicemente come luogo di incontro con chi ha impedimenti oggettivi per uscire o allontanarsi dalla propria abitazione 31
33 VALUTAZIONE : 4 ELEMENTI 1. La scelta del metodo 2. L utilizzo della documentazione 3. La persona come esperta del problema 4. L utilizzo di un linguaggio 32
34 Accertamento : VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE LA Prassi operativa IN 10 PUNTI 1. La commissione termina -se richiesta- valutazione IC 2. Si individuano richiamandole le menomazioni (fisica sensoriale psichica) 3. Si evidenziano situazione socio-familiare, ambientale, i servizi sociali di riferimento 4. Si collega la menomazione prevalente al bisogno di cure 5. Si evidenziano le capacità espresse dalla persona 6. Si sintetizzano i dati relativi alle risorse e ai disagi espressi o non 7. Si valuta la motivazione della persona alla istanza di accertamento 8. Si CONSIDERANO I BENEFICI IMPLICITI NELLA CERTIFICAZIONE (ART 21-DEAMBULAZIONE) 9. Si attesta o non l handicap in relazione all incidenza o meno della menomazione in correlazione eta e al ruolo sociale 10. Si valuta il bisogno di assistenza permanente continuativo e globale sfera individuale o di relazione 33
35 I DATI SIGNIFICATiVI ENTITA della MENOMAZIONE RUOLO SOCIALE ETA RISORSE SOCIO AMBIENTALI 34
36 VALUTAZIONE CORRELATA art.3 comma 3 MINORAZIONE Valutazione integrata 1. Medico Legale 2. Clinico Specialistica 3. Sociale RIDUZIONE dell Autonomia personale correlata età Intervento ass. permanente e continuativo globale nella sfera individuale o nella relazione + SVANTAGGIO SOCIALE 35
37 LEGGERE i PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE ETA da 16 anni a 65 anni BISOGNO economico espresso dalla persona trova come risposta portante il PROGETTO di INSERIMENTO o REINSERIMENTO al LAVORO Il lavoro costituisce un elemento essenziale nella costruzione e nel mantenimento del ruolo sociale 36
38 CAPACITA ECONOMICA Il valore della Capacita economica Per il sostentamento L inclusione sociale La realizzazione personale COINCIDE nella fascia di eta produttiva con il PROGETTO 37
39 DAI 65 anni ai.100 anni nel PROGETTO di INCLUSIONE SOCIALE : SOCIALITA CURA e TUTELA il BISOGNO ECONOMICO È direttamente proporzionale Stato di salute Composizione del nucleo familiare Status sociale BISOGNO ASSISTENZIALE Accesso alle cure :i costi della salute Condizione abitativa Risorse socio-familiari e di servizi 38
40 HANDICAP SOCIALE della terza ETA Nella fascia di eta dopo i 65 anni Il progetto globale con la persona valuta Bisogni relazionali Bisogno di cura Bisogni di accudimento Bisogni economici La risposta sociale ai bisogni dell anziano si articola nell offerta di servizi territoriali e residenziali che soddisfano dal bisogno di socializzazione alla Assistenza continua PROGETTO di ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA Che include le cure parentali necessità di 39
41 STRUMENTI di VALUTAZIONE INDICE di autonomia nella socializzazione 40
42 Scheda BINAS breve indice numerico autonomia nella socializzazione Prof. Assistente Sociale EDDA SAMORY SCHEDA VALIDATA 41
43 Scheda BINAS ( breve indice numerico autonomia socializzazione ) Cognome Nome Data e luogo di nascita residenza 1) AREA ECONOMICA 2)SITUAZIONE ABITATIVA 3)AREA RISORSE DEL CONTESTO VITALE 4)AREA CAPACITA RELAZIONALI 5)AREA CAPACITA DI COINVOLGIMENTO 42
44 BINAS 2 AREA ECONOMICA A. possesso di più di una proprietà immobiliare punti B. reddito buono ( fra il minimo più ½ e il doppio ) punti C. reddito discreto ( fra il minimo vitale e il minimo più 1/2) punti D. reddito sufficiente a del minimo vitale) punti SITUAZIONE ABITATIVA A.Alloggio adeguato B.Alloggio adeguato ma poco idoneo alle esigenze C.Alloggio con rilevanti carenze D.Alloggio del tutto inadeguato AREA RISORSE DEL CONTESTO VITALE A.Può contare su figli o coniuge in grado di fornire aiuto B.Può contare su persone non anziane (parenti o altri) in grado di fornire aiuti C.Può contare su persone in grado di fornire aiuti parziali D.Non può contare su alcun aiuto punti punti punti punti punti punti punti punti 43
45 BINAS 3 AREA CAPACITA DI COINVOLGIMENTO A.Consapevole e coinvolto punti B.Consapevole ma demotivato punti C.Inconsapevole ma collaborante punti D.Del tutto inconsapevole\assolutamente incapace a collaborare punti AREA CAPACITA RELAZIONALI A.Intrattiene rapporti con l esterno ed ha socialità B.Ha socialità ma non trova riferimenti C.Rifiuta il rapporto con gli altri D.Rifiuta rapporto con gli altri e non ha punti di riferimento punti punti punti punti 44
46 SINTESI DELLA VALUTAZIONE SOCIALE 1)Area economica 2)Situazione abitativa 3)Risorse del contesto vitale 4)Capacità personali 5)Capacità di coinvolgimento 6)Capacità relazionali Totale punti punti punti punti punti punti Il Cut Off tra autosufficienza e non autosufficienza è attestato al valore numerico 250 La scala di valore numerico va da , il valore 0 corrisponde ad uno stato sociale ottimale e il valore 600 ad uno stato di estremo disagio sociale per totale assenza di condizioni personali e ambientali che consentono l autosufficienza della persona 45
47 Scheda BINAS breve indice numerico autonomia nella socializzazione il valore 0 corrisponde ad uno stato sociale ottimale il valore 600 ad uno stato di estremo disagio sociale per totale assenza di condizioni personali e ambientali che consentono l autosufficienza della persona Il Cut Off tra autosufficienza e non autosufficienza è attestato al valore numerico 250 La scala di valore numerico va da , Da Corso Formazione Assistenti Sociali Sardegna fonte Internet 46
48 COSTRUIAMO la VALUTAZIONE Documentazione Sanitaria Menomazione Fisica: Esiti angioplastica,diabete nid,gonartrosi bilaterale DATI SOCIALI : Scheda anagrafica colloquio evidenze: 60 anni maschio Occupato come titolare imprea Artigiano edile, 35 anni di contributi Moglie di anni 56, 2 figli 1M 1F nel nucleo studenti Abitazione adeguata,lontano centro abitato Patente Accesso alle cure : terapia farmacologica a domicilio, controlli specialistici periodici, dieta Vissuto : Dopo intervento stancabilità, facile nervosismo,limita impegno lavorativo Motivazione alla domanda: Limitare attivita lavorativa 47
49 SINTESI DELLA VALUTAZIONE SOCIALE 60 anni maschio 1)Area economica punti 30 2)Situazione abitativa punti 10 3)Risorse del contesto vitale punti 10 4)Capacità relazionali punti 10 5)Capacità di coinvolgimento punti 50 Totale 110 Lieve limitazione Legenda: Scala di valore numerico da Valore 0 corrisponde a stato sociale ottimale Valore 600 a uno stato di estremo disagio sociale per la totale assenza di condizioni personali e ambientali che consentono l autosufficenza della persona Da 100 a 250 lieve limitazione Da 260 a 350 media limitazione Da 360 a 450 grave limitazione Da 500 a 600 gravissima limitazione 48
50 LEGGE 68/99 e DPCM 2000 LE POLITICHE SOCIALI e il LAVORO LA VALUTAZIONE dei percorsi di collocamento al lavoro 49
51 La legge 68/99 ed il collocamento mirato: la definizione di collocamento mirato Per collocamento mirato delle persone con disabilità si intende, secondo quanto dispone l'articolo 2 della L. 68/99 quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono did valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi did i posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione. 50
52 La legge 68/99 ed il collocamento mirato: le agevolazioni I Servizi per l Impiego possono, attraverso le convenzioni previste dall art.11, concedere agevolazioni ai datori di lavoro privati che assumono persone disabili. L entità massima delle agevolazioni dipende dalle risorse effettivamente disponibili e/o da scelte compiute a livello regionale Fiscalizzazione totale dei contributi previdenziali ed assistenziali Fiscalizzazione parziale (50%) Rimborso forfettario delle spese per: trasformazione del posto di lavoro apprestamento di tecnologie di telelavoro Rimozione di barriere architettoniche Oneri assicurazioni INAIL e RC nei tirocinii RISORSE: Fondo per il diritto al lavoro dei disabili 51
53 VALUTAZIONE FUNZIONALE indipendente autonomo verbale fisica Indipendente con utilizzo di ausili protesi dipendenza parziale presidi ausili, protesi, sostegno, riabilitazione F A M I G L I A dipendente non autonomo 52
54 COS È la VALUTAZIONE FUNZIONALE? La valutazione funzionale è il tentativo sistematico di misurare l autonomia di una persona in aree significative: salute fisica cura di sé stato intellettivo ruolo sociale, scolastico, lavorativo attitudini nei riguardi del mondo e di se stesso affettività 53
55 La situazione globale di una persona (il suo funzionamento ) Condizioni fisiche (input biologico) Corpo Funzioni corporee Strutture corporee Capacità ATTIVITA PERSONALI Performance Integrazioni Partecipazione sociale Fattori contestuali (input contestuale) AMBIENTALI PERSONALI 54
56 LA VALUTAZIONE FINALIZZATA ALL INSERIMENTO LAVORATIVO NEL PROGETTO DELLA PERSONA DISABILE PERCORSI di Avviamento al Lavoro 1/1 - collocamento mirato 1/2 - Percorso Formativo propedeutico al collocamento mirato ( in relazione alla disabilità acquisita o riqualificazione professionale o inserimento post-scolastico ) FATTORI PERSONALI Percorso scolastico. Percorso lavorativo Ultimo lavoro: data.. Mansione ricoperta 55
57 FATTORI LAVORATIVI e CAPACITA LAVORATIVA Inquadramento della patologia In sede Accertamento I.C. CAPACITA Specifica residua in relazione ruolo ricoperto CAPACITA Specifica residua in relazione Mansione ricoperta FISICA Buono Buono Grave Discreto Discreto Media Sufficiente Sufficiente Lieve Insufficiente Insufficiente PSICHICA Buono Buono Grave Discreto Discreto Media Sufficiente Sufficiente Lieve Insufficiente Insufficiente SENSORIALE Buono Buono Grave Discreto Discreto Media Sufficiente Sufficiente Lieve Insufficiente Insufficiente 56
58 FATTORI LAVORATIVI e CAPACITA RELAZIONALE Inquadramento della Patologia in Sede Accertamento I.C. VISSUTO di DISABILITA CAPACITA RELAZIONARSI VISSUTO rispetto AMBIENTE FISICA Buon adattamento Percorso di adattamento e accettazione in atto Difficoltà Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Non Facilitante Accettante Ostile in generale Ostile per Non accettazione PSICHICA Buon adattamento Percorso di adattamento e accettazione in atto Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Non Facilitante Accettante Ostile in generale Ostile per Difficoltà Non accettazione SENSORIALE Buon adattamento Percorso di adattamento e accettazione in atto Difficoltà Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Non Facilitante Accettante Ostile in generale Ostile per Non accettazione 57
59 FATTORI LAVORATIVI e CAPACITA PERSONALI Capacita Adattive DIAGNOSTICHE COMUNICATIVE FRONTEGGIAMENTO PSICOLOGICHE Indicatore di riferimento Comprendere il processo lavorativo Saper ascoltare - esprimersi Prendere decisioni- Responsabilità Sostenere la valutazione gli imprevisti Indicatore Valutativo BUONO DISCRETO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE BUONO DISCRETO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE BUONO DISCRETO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE BUONO DISCRETO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE 58
60 FATTORI LAVORATIVI e CAPACITA PERSONALI RISORSE di FRONTEGGIAMENTO Situazione attuale INDICATORE di RIFERIMENTO Assenza di modificazioni dello stato emozionale INDICATORE VALUTATIVO BUONO DISCRETO Modificazioni modeste dell umore,del temperamento della personalità che non riducono l adattamento all ambiente, situazione sociofamiliare favorevole Modificazioni medio gravi dell umore, del temperamento, della personalità che riducono l adeguamento all ambiente, e richiedono controllo saltuario Modificazioni gravi che richiedono controllo completo DISCRETO SUFFICIENTE SUFFICIENTE INSUFFICIENTE INSUFFICIENTE 59
61 RISORSA : LA FAMIGLIA SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE INDICATORE di RIFERIMENTO INDICATORE VALUTATIVO Condivide e supporta adeguatamente il progetto di inserimento e/o reinserimento lavorativo BUONO DISCRETO Condivide ma non ha risorse sufficienti per supportare adeguatamento il progetto. Progetto supportato da risorse istituzionali Non condivide e non ha risorse per supportare adeguatamentte il progetto DISCRETO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE Non esiste una rete familiare e sociale di supporto o sufficientemente strutturata INSUFFICIENTE 60
62 VALUTAZIONE COMPETENZE FATTORI FORMATIVI E DI FORMAZIONE LAVORATIVA COMPETENZE INDIVIDUALI IN RELAZIONE AL RUOLO LAVORATIVO E/O ALL AMBIENTE DI LAVORO INDICATORI DI RIFERIMENTO INDICATORI VALUTATIVI Capacità di esplicare mansione lavorativa in generale Capacità di concentrazione Ordine e precisione Velocità di esecuzione Capacità di esplicare mansione lavorativa in relazione alla mansione ricoperta Capacità di concentrazione Ordine e precisione Velocità di esecuzione Capacità sostenere tempi e ritmi di lavoro Consapevolezza diritti e doveri che lavoro comporta Conoscenza delle regole di prevenzione o comunque rischi da evitare o Buono o Discreto o Sufficiente o Buono o Discreto o Sufficiente o Insufficiente o Buono o Discreto o Sufficiente o Buono o Discreto o Sufficiente o Buono o Discreto o Sufficiente 61
63 SITUAZIONE SOCIO FAMILIARE INDICATORI DI RIFERIMENTO FATTORI FAMILIARI e SOCIALI Condivide e supporta adeguatamente il progetto di inserimento e/o reinserimento lavorativo Condivide ma non ha risorse sufficienti per supportare adeguatamente il progetto di inserimento e/o reinserimento lavorativo. Progetto individualizzato supportato da risorse istituzionali. Non condivide e/o non ha risorse per supportare il progetto di inserimento e/o reinserimento lavorativo INDICATORI VALUTATIVI o Buono o Discreto o Discreto o Sufficiente o Insufficiente Non esiste un rete familiare e sociale di supporto e/o sufficientemente struttura o Insufficiente 62
64 5 ) SOCIO OCCUPAZIONALE Percorsi con utilizzo di ambienti protetti e mediazione educativa FATTORI PERSONALI MOTIVAZIONE PERCORSO SCOLASTICO PERCORSO FORMATIVO PERCORSO LAVORATIVO ULTIMO RUOLO LAVORATIVO RICOPERTO.ANNO PROGETTO CON FINALITA : SOCIALIZZANTE E/O RISOCIALIZZANTE MANTENIMENTO AUTONOMIE MANTENIMENTO DELLE CONOSCENZE ACQUISITE RIABILITATIVO E/O TERAPEUTICO 1. PROGETTO prevede SITUAZIONE AMBIENTALE TUTELATO IN RELAZIONE AI SEGUENTI FATTORI: Luogo e condizioni di lavoro Autonomie fisiche CAPACITA sociale e relazionale 2. PROGETTO PREVEDE MEDIAZIONE EDUCATIVA IN RELAZIE AI SEGUENTI FATTORI: Autonomie fisiche CAPACITA sociale e relazionale 3. PROGETTO PREVEDE MEDIAZIONE EDUCATIVA CON RAPPORTO : 1/1 1/3 1/6 SERVIZIO DI RIFERIMENTO SERVIZIO SOCIALE DI RIFERIMENTO.. 63
65 IL PROGETTO INDIVIDUALIZZATO I PERCORSI DI COLLOCAMENTO AL LAVORO SOCIO-RIABILITATIVI E/0 SOCIO OCCUPAZIONALI ESSERE COMPRESI IN UN PROGETTO GLOBALE DI PRESA IN CARICO 64
66 5/1 -FATTORI PSICO- FISICI e della capacita RELAZIONALE e SOCIALE IN RELAZIONE al PROGETTO INDIVIDUALE CAPACITA RELAZIONALI INDICATORI di RIFERIMENTO INDICATORI VALUTATIVI Autocoscienza di se in relazione Buono all altro Discreto Sufficiente Insufficiente Stabilire e mantenere rapporti Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Riconoscimento e rispetto Buono dei ruoli e dell autorità Discreto Sufficiente Insufficiente 65
67 LINEE GUIDA: LA VALUTAZIONE FINALIZZATA ALL INSERIMENTO LAVORATIVO NEL PROGETTO DELLA PERSONA DISABILE Bilancio competenze La raccolta e l analisi dei dati deve tenere conto di : incidenza del disturbo sulla capacità lavorativa (beneficio o danno rispetto programma di reinserimento sociale nei casi in carico a servizi) vissuto di disabilità (capacità adattive risorse psicologiche di affrontamento) vissuto rispetto ambiente lavoro (personalità e lavoro grado di socialità capacità relazionarsi) inquadramento della patologia 66
68 LINEE GUIDA:la valutazione sociale finalizzata al progetto di inserimento lavorativo della persona disabile la risultanza della valutazione multiprofessionale si integra con un percorso di analisi che attraversa la formazione scolastica situazione. familiare la storia personale esperienza lavorativa storia clinica il percorso riabilitativo LA VALUTAZIONE SOCIALE DEVE METTERE IN EVIDENZA LE ABILITÀ DELLA PERSONA in modo particolare: Diagnostiche = comprendere il processo lavorativo Comunicative = saper ascoltare-esprimersi Fronteggiamento = prendere decisioni responsabilità Controllo = sostenere la valutazione e gli imprevisti Apprendimento = organizzare conoscenze 67
69 LINEE GUIDA la valutazione sociale finalizzata al progetto per l inserimento COMPETENZE individuali di base: della persona disabile Livello adeguato di autonomia Capacità cognitive mettono in grado comprendere e eseguire istruzioni semplici Capacità sostenere tempi e ritmi lavoro adeguati Capacità interagire in modo adeguato i gruppi di persone e quindi avere un discreto grado di abilità nelle relazioni interpersonali Consapevolezza minima diritti e doveri che lavoro comporta Possedere una buona motivazione RISORSE FAMILIARI RISORSE SERVIZI SOCIO-Sanitari RISORSE Socio-ambientali e territoriali TUTELE socio-ambientali MEDIAZIONE EDUCATIVA/e o Assistenziale 68
********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliINTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata
INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI
SETTEMBRE 2008 AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento realizzato dai Comuni del Distretto 5 per
DettagliREGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO
REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento
DettagliLIFC - QUALITA DELLA VITA
1 Dando per scontato che la persona con FC è già a conoscenza dei suoi diritti e delle leggi che lo tutelano: 2 Dando per scontato che la persona FC ha concluso il percorso di studi ed è pronto per entrare
DettagliIl progetto di vita: la funzione del docente
L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo
DettagliArea Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS
Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI
SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla
DettagliCARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE. Notizie Operative ed Informazioni Pratiche
CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE Notizie Operative ed Informazioni Pratiche 15/04/2014 ESTRATTO notizie operative ed informazioni pratiche numeri utili Relativi al servizio di Assistenza
DettagliPiano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare
Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA primo ciclo d istruzione Lo sfondo comune e il quadro normativo Il PEI come strumento di progettazione e di valutazione Isp. Luciano Rondanini LA VALUTAZIONE
DettagliSERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE
SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE Sportello di informazioni sulla disabilità 4 È un servizio promosso dalle associazioni Abc-Liguria e Dopodomani Onlus per dare informazioni ed indicazioni
DettagliDeliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità
Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,
Dettagli1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI
PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni
DettagliALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE
ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per
DettagliL. 162/98 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344 274 13.463.
L. 162/98 Anno di presentazione Piani presentati Piani finanziati Piani esclusi Costo annuale 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344
DettagliL.R. 41/1996, art. 14 ter, c. 7 B.U.R. 27/12/2013, n. 52
L.R. 41/1996, art. 14 ter, c. 7 B.U.R. 27/12/2013, n. 52 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 11 dicembre 2013, n. 0235/Pres. Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di
DettagliI DISABILI LA TUTELA E L ASSISTENZA
I DISABILI LA TUTELA E L ASSISTENZA Dalla Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap, proposta dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980, si ricavano le definizioni
DettagliCORSI RICONOSCIUTI REGIONE LAZIO
CORSI RICONOSCIUTI REGIONE LAZIO I corsi riconosciuti dalla regione Lazio sono: Corso di addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o
DettagliFinalità dell iniziativa
Avviso Pubblico PROV-BR 04/2012 AZIONE 3 Azioni di sostegno alla qualificazione professionale di persone diversamente abili POR Puglia 2007-2013 Asse II OCCUPABILITA Multiazione Formativa per inserimento-reinserimento
DettagliBadanti e Assistenti Familiari Specializzati
Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
1 ALLEGATO C Comune di ASUR AREA VASTA Unità Multidisciplinare per l età DICHIARAZIONE DI IMPEGNO PER L ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA AL DISABILE IN SITUAZIONE DI PARTICOLARE GRAVITA Io sottoscritto
DettagliDEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP
DEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP E enorme la confusione nella terminologia relativa all handicap. Per questo negli ultimi 20 anni l OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso
DettagliSettore Formazione Professionale, Lavoro, Politiche Sociali Ufficio :Centri per l impiego
Allegato 2 (Da presentare in triplice copia) PROT. DEL CONVENZIONE DI INTEGRAZIONE LAVORATIVA PER L AVVIAMENTO DI DISABILI CHE PRESENTANO PARTICOLARI CARATTERISTICHE E DIFFICOLTA DI INSERIMENTO NEL CICLO
DettagliIL RICONOSCIMENTO DELL INVALIDITA E DELLA L. 104/92
IL RICONOSCIMENTO DELL INVALIDITA E DELLA L. 104/92 L'invalidità è la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione o di un deficit fisico,
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliServizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA SOCIO SANITARIO
Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA L OPERATORE SOCIO SANITARIO Per informazioni : Centro formazione sanitaria Corsi per Operatori Socio - Sanitari Via San Bortolo 85
DettagliCollocamento Mirato Legge 68/99
OJP - Semol Legge 68/99 D.ssa Francesca Giolli P.O. Seminari di Orientamento al Lavoro Focus inserimenti lavorativi protetti Venerdì 16 Maggio 2014 Collocamento mirato: consiste nell attivazione di tutti
DettagliCOMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE
COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Approvato con delibera della Giunta Comunale n. 51 del 25/05/2002 INDICE Art. 1 - oggetto pag. 2 Art. 2 - finalità
DettagliAZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO
AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali
DettagliIL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.
DettagliProcessi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo
Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione
DettagliSEZIONE V Area disabili
SEZIONE V Area disabili 5.1 indicatori della domanda sociale Tab. 5.1 Servizi e interventi richiesti (anno 2008) DISTRETTO Santa croce C. Monterosso A. Chiaramonte G. Ragusa Aiuto Domestico disabili gravi
DettagliIL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE
IL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE METODOLOGIE E STRUMENTI PER UN INTEGRAZIONE DI QUALITA CORSO DI FORMAZIONE INFORMAZIONE PER DOCENTI NON SPECIALIZZATI OPERANTI SU POSTO DI
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliL ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti
DettagliDentro il mondo del lavoro. I servizi per il lavoro a sostegno dei cittadini disabili
Dentro il mondo del lavoro I servizi per il lavoro a sostegno dei cittadini disabili 1 2 Il Collocamento Mirato - (L.68/99) Il Collocamento delle persone disabili è una delle competenze attribuite alle
DettagliIl nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza
Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni
DettagliSezione 2 INTERVENTI A FAVORE DEI DISABILI
Sezione 2 INTERVENTI A FAVORE DEI DISABILI Contributo per acquisto o adattamento di autoveicoli privati per il trasporto di disabili Legge Regionale n. 29 del 21.08.97 articolo 9 Servizio Trasporto Inserimenti
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliIl Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*
Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello
Dettagli15243 17/12/2008. Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
15243 17/12/2008 Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO INDICAZIONI REGIONALI PER PERCORSI FORMATIVI DI ASSISTENTE FAMILIARE IL DIRIGENTE DELLA UO ATTUAZIONE DELLE
DettagliGESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI COMUNALI DI SERVIZI SOCIALI SERVIZIO SOCIALE
GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI COMUNALI DI SERVIZI SOCIALI Comune di Comune di Comune di Comune di Chiaravalle Centrale Torre di Ruggiero Gagliato Argusto Sede Comune Capofila: 88064 Chiaravalle Centrale,
DettagliTITOLO IV INTERVENTI DI SOSTEGNO PER IL REINSERIMENTO NELLA VITA DI RELAZIONE
Regolamento per l erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione TITOLO IV INTERVENTI DI SOSTEGNO PER IL REINSERIMENTO
DettagliRUOLO, FUNZIONI, SERVIZI
RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI Il tema della disabilità mette a prova tutti i passaggi dei cicli di vita delle persone. Attraverso le vicende biografiche di chi attraversa questa particolare condizione è possibile
DettagliStato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate
D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE
REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente
DettagliL OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011
L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre figure mv - 2010-2011 è l operatore che, al termine di specifica formazione professionale consegue un attestato di qualifica ed è abilitato
DettagliComune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino. Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica
Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica A cura di Settore Servizi al Cittadino Assistente Sociale Dott.ssa
DettagliCONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE
ASSISTENZA A DOMICILIO DI SOGGETTI DESTINATARI DEL VOUCHER SOCIALE COMUNE DI SCHEDA PRESA IN CARICO PROGETTO DI ASSISTENZA INDIVIDUALIZZATO di Dati personali: Nome Cognome Nato a il Residente a via ISEE
DettagliLINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE
Allegato 4 AREA CULTURA DEMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARLOFORTE PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS UFFICIO SERVIZI SOCIALI LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS)
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
Dettagli5.9. SCIENZE MOTORIE PRIMO BIENNIO
5.9. SCIENZE MOTORIE Coordinatore del Dipartimento di scienze : prof.ssa Margherita Pizzo Docenti componenti il Dipartimento di scienze : proff. Lucio Bergomas, Carlo Giorgiutti, Antonella Jogna, Aniello
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliConvenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità
Convenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità Le fonti del sistema statistico nazionale e il problema della definizione della disabilità
DettagliCOMUNE DI CASTELFRANCO VENETO
COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO ********** Allegato sub A alla deliberazione C.C. n. 70 del 26 maggio 2003 REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ECONOMICI NEL CAMPO DEI SERVIZI SOCIALI Premessa
Dettagli- LINEE GUIDA PER L INCLUSIONE SOCIALE
Allegato B - LINEE GUIDA PER L INCLUSIONE SOCIALE - LINEE GUIDA SULLA FORMAZIONE RIVOLTA A PERSONE DISABILI- PRELAVORATIVO e FORMAZIONE AL LAVORO (con indirizzo) NOTA BENE: per l accesso ai corsi lo stato
DettagliDescrizione del profilo professionale del Tecnico dei Servizi Sociali
Descrizione del profilo professionale del Tecnico dei Servizi Sociali Il Tecnico dei Servizi Sociali possiede competenze e capacità per adeguarsi alle necessità e ai bisogni delle persone con le quali
DettagliIl progetto di vita: qualità oltre la scuola
Il progetto di vita: qualità oltre la scuola Maria Grosso Associazione Italiana Persone Down 30 anni di cambiamenti nell integrazione! Dalla istituzionalizzazione/separazione all inclusione ( all inclusione
DettagliCENTRI DIURNI E RESIDENZE
78 CENTRI DIURNI E RESIDENZE Centri diurni per disabili 8 Si tratta di un accoglienza diurna, con adeguata assistenza, per giovani adulti disabili che trascorrono la giornata in struttura, svolgendo attività
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliLA RIFORMA INPS SULL INVALIDITA CIVILE Brescia, 19.06.10 INVALIDITA CIVILE, HANDICAP E DISABILITA : DEFINIZIONI E ACCESSO AI DIRITTI
BRESCIA onlus DESENZANO onlus VALLECAMONICA onlus LA RIFORMA INPS SULL INVALIDITA CIVILE Brescia, 19.06.10 INVALIDITA CIVILE, HANDICAP E DISABILITA : DEFINIZIONI E ACCESSO AI DIRITTI Simona Rapicavoli
DettagliPremessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria
PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona
DettagliComune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.
Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di
DettagliDr.ssa Antonella Zangirolami SPISAL ULSS 18
La persona disabile ossia incapace di compiere normalmente delle attività in relazione alla propria età e sesso, può trovarsi in una condizione di svantaggio il cui grado dipende dalle condizioni ambientali.
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI
ENTE D AMBITO SOCIALE N. 34 VESTINA REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI 1 Articolo 1 DEFINIZIONI 1. Ai fini del presente regolamento per Piano Sociale di zona si intende quel provvedimento
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità
Dettaglicomma 2 : in alternativa possono chiedere al datore di lavoro di usufruire di 2 ore di permesso giornaliero retribuito fino al compimento del 3 anno
GUIDA PER IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI HANDICAP (LEGGE 104/92) La legge sull handicap prevede interventi volti concretamente a prevenire e rimuovere le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
ENTE D AMBITO SOCIALE N. 34 VESTINA REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI 1 Articolo 1 DEFINIZIONI 1. Ai fini del presente regolamento per Piano Sociale di zona si intende quel provvedimento
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
Dettagli17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ART. 1 OGGETTO e FINALITA Il presente documento disciplina
DettagliAzione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:
Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita
DettagliLaboratorio Servizi nell area DISABILI
Laboratorio Servizi nell area DISABILI 1 Studio sui servizi alla persona disabile a Roma Luglio 2007 Nella legislazione italiana, la tutela assistenziale del cittadino disabile si è avuta: 1. Negli anni
DettagliCOMUNE DI CHIGNOLO D ISOLA
COMUNE DI CHIGNOLO D ISOLA SETTORE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Premessa 1. Il Comune di Chignolo d Isola con il presente regolamento intende disciplinare il servizio
DettagliCittà di Pomezia Provincia di Roma REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER IL SUPERAMENTO DELL HANDICAP
Città di Pomezia Provincia di Roma REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER IL SUPERAMENTO DELL HANDICAP ADOTTATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N.71 DEL 30DICEMBRE2014 REGOLAMENTO DELLA CONSULTA
DettagliServizio INFORMATIVA 730
SEAC S.p.A. - 38100 TRENTO - Via Solteri, 74 Internet: www.seac.it - E-mail: info@seac.it Tel. 0461/805111 - Fax 0461/805161 Servizio INFORMATIVA 730 SOMMARIO EDITORIA FISCALE SEAC Servizio INFORMATIVA
DettagliLA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
LA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE STRUTTURA GENERALE DEI CORSI DI LAUREA E SISTEMA DEI "CREDITI" In base alla riforma universitaria (D.M. 3.11.99 n. 09) l impegno dello studente (frequenza dei corsi
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in
DettagliIL SERVIZIO DOMICILIARE
CASA ALBERGO PER ANZIANI Sistema qualità certificato COMUNE DI LENDINARA IL SERVIZIO DOMICILIARE Questo opuscolo riporta brevemente le principali informazioni per aiutarvi a capire meglio il servizio domiciliare,
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
DettagliCOMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.
COMPETENZE DIGITALI Competenze digitali o digital skills. Un approccio in 3D, un mutamento in corso. L immersività generata dagli ambienti multimediali ci sollecitano un esigenza nuova e educabile: sviluppare
DettagliRuolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta
Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto
Dettagli4.06 Stato al 1 gennaio 2013
4.06 Stato al 1 gennaio 2013 Procedura nell AI Comunicazione 1 Le persone che chiedono l intervento dell AI nell ambito del rilevamento tempestivo possono inoltrare una comunicazione all ufficio AI del
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale
PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza
DettagliCRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI
CRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI 1. PRINCIPI GENERALI I seguenti criteri disciplinano, all interno di un sistema integrato
DettagliOGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI
OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI I L C O N S I G L I O C O M U N A L E PREMESSO che l assistenza domiciliare
DettagliCONVENZIONE PER PROGETTI DI
CONVENZIONE PER PROGETTI DI Osservazione e Orientamento, Formazione in Situazione, Integrazione Sociale in ambiente lavorativo (Convenzione n del ) Tra L Azienda ULSS 18 Codice Fiscale 01013470297, rappresentata
DettagliLe competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca
Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William
DettagliRifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi
Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità (abstract) Da LA FORMAZIONE COME STRATEGIA PER L EVOLUZIONE DEI SERVIZI PER I DISABILI Provincia di Milano 2004 A cura dello Studio Dedalo Rifocalizzare
DettagliINRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO
INRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO Le visite infermieristiche domiciliari preventive per il paziente affetto da malattia di Alzheimer e del
DettagliDott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma
Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Il modello descritto nell ICF riflette i cambiamenti di prospettiva
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI
ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto
DettagliL UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI
L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI (servizi accreditati e convenzionati) Prima parte per UVG ed incontri preparatori
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
Dettagli