DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

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1 S.C. GESTIONE PATRIMONIO TECNOLOGICO E IMMOBILIARE DIR. RESP.: Arch. Claudio PESCE Via Venezia 16 - tel. (0131) fax (0131) Azienda Committente: Azienda Ospedaliera Nazionale SS. ANTONIO e BIAGIO e CESARE ARRIGO Impresa Appaltatrice: DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI MISURE DI COORDINAMENTO E COOPERAZIONE PER L INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI ED ELIMINARE E RIDURRE I RISCHI DI INTERFERENZE (Art. 26 comma 3. del D.Lgs. n 9 aprile 2008 n. 81) NELL AMBITO DELLO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA IN REGIME D APPALTO DI: SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI IMPIANTI ELEVATORI DELL AZIENDA OSPEDALIERA SS. ANTONIO E BIAGIO E CESARE ARRIGO DI ALESSANDRIA CIG: E1 1

2 Come da Determinazione del 5 marzo 2008 dell autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e dalle Linee guida Della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, per la stima dei costi della sicurezza nei contratti pubblici di forniture e servizi del 20 marzo 2008 (prime indicazioni operative), il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze, viene messo a disposizione delle Ditte partecipanti ai fini della formulazione dell offerte e costituisce specifica tecnica ai sensi dell art. 68 e dell Allegato VIII del D.Lgs.163/2008. La Ditta aggiudicataria dell appalto prima dell inizio dei lavori dovrà coordinarsi con la scrivente per il completamento del documento ai sensi dell art. 26 comma 3 del D.Lgs. n. 81 del 08/04/2008. PREPARATO DA VERIFICATO DA APPROVATO DA GEOM VITTORIO CANTARELLO ING. ROBERTO OLIVERI ARCH. CLAUDIO PESCE N.B.: Questo documento è di esclusiva proprietà dell Azienda Ospedaliera SS. ANTONIO e BIAGIO e CESARE ARRIGO, e non può essere riprodotto in alcun modo e/o divulgato a terzi senza autorizzazione scritta da parte del Committente o da suo delegato. INDICE Art. 1. Premessa... 3 Art. 2. Azienda committente... 5 Art. 3. Impresa... 8 Art. 4. Normativa di riferimento Art. 5. Descrizione dell attività oggetto dell opera Art. 6. Rischi specifici dell ambiente di lavoro Art. 7. Rischi introdotti in azienda da parte dell appaltatore Art. 8. Valutazione dei rischi da interferenza Art. 9. Stima dei costi di sicurezza da interferenze Art. 10. Conclusioni

3 Art. 1. Premessa Il presente documento di valutazione contiene le principali informazioni/prescrizioni in materia di sicurezza che dovranno essere adottate dall impresa o dal lavoratore autonomo, per ogni lavoro, al fine di eliminare le interferenze in ottemperanza all art. Art. 26 comma 3 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008. Secondo tale articolo Il Datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare le interferenze. Tale documento è allegato al contratto di appalto o d opera. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici propri dell attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. I datori di lavoro devono promuove la cooperazione ed il coordinamento, in particolare: cooperano all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull'attività lavorativa oggetto dell'appalto; coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva. Prima dell affidamento dei lavori si provvederà: a verificare l idoneità tecnico-professionale dell impresa appaltatrice o del lavoratore autonomo, attraverso la verifica della conformità e compatibilità dell iscrizione CCIA con l esecuzione dei lavori/servizi/forniture, commissionati; fornire al contratto col presente documento una mappatura generalizzata dei rischi e dei protocolli di sicurezza dell Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, (si rimanda per maggiori informazioni dettagliate a consultare il D.V.R. presso il Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale). a redigere, prima dell inizio dei lavori/servizi il verbale di riunione di coordinamento da sottoscriversi ai sensi dell art. 26 comma 3 lett. Art. 26 comma 3 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008. La ditta appaltatrice dovrà produrre un proprio piano operativo sui rischi connessi alle attività specifiche, coordinato con il DVR unico definitivo. Sospensione dei lavori In caso di inosservanza di norme in materia di sicurezza o in caso di pericolo imminente per i lavoratori, il Responsabile dei Lavori ovvero il Committente, potrà ordinare la sospensione dei lavori, disponendone la ripresa solo quando sia di nuovo assicurato il rispetto della normativa vigente e siano ripristinate le condizioni di sicurezza ed igiene del lavoro. Per sospensioni dovute a pericolo grave ed imminente il Committente non riconoscerà alcun compenso o indennizzo all Appaltatore. 3

4 Stima dei costi della sicurezza L art. 26 comma 5 del D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008, e l art. 86 del codice dei contratti pubblici, prevedono che vengano individuati specificatamente i costi riferibili alla sicurezza, che dovranno risultare congrui rispetto all entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi e delle forniture, anche al fine delle obbligatorie verifiche amministrative sulle offerte anomale. Tali costi finalizzati al rispetto delle norme di sicurezza e salute dei lavoratori, per tutta la durata delle lavorazioni previste nell appalto saranno riferiti rispettivamente ai costi previsti per: garantire la sicurezza del personale dell appaltatore mediante la formazione, la sorveglianza sanitaria, gli apprestamenti (D.P.I.) in riferimento ai lavori appaltati: garantire la sicurezza rispetto ai rischi interferenziali che durante lo svolgimento dei lavori potrebbero originarsi all interno dei locali; le procedure contenute nel Piano di Sicurezza Integrativo e previste per specifici motivi di sicurezza. Nella maggior parte dei casi è difficile prevedere l organizzazione e lo svolgimento delle singole lavorazioni e la valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori e, conseguentemente risulta difficoltosa la redazione di preventivi piani di sicurezza. Tale difficoltà risulta ancora maggiormente aggravata dal dover definire dei costi della sicurezza significatamene connessi alle singole organizzazioni sindacali. Pertanto sulla base dei dati storici disponibili si sono definiti gli oneri per l attuazione dei piani della sicurezza non soggetti a ribasso in termini percentuali secondo le seguenti incidenze: per oneri della sicurezza connessi alle forniture 1%, per oneri della sicurezza connessi alla fornitura di servizi 2%, salvo casi in cui l attività comporta una quantificazione dei costi di sicurezza meno prevedibile e quindi una maggiorazione di tali costi. 4

5 Art. 2. Azienda committente Nome Rappresentante legale Azienda Ospedaliera Nazionale SS. ANTONIO e BIAGIO e CESARE ARRIGO Dott. GIORGIONE NICOLA Responsabile del Procedimento Arch. PESCE CLAUDIO S.C. TECNICO Settore Produttivo OSPEDALE Indirizzo Via Venezia n. 16 CAP Città Alessandria Telefono Fax malutto@ospedale.al.it Sito Web 5

6 Presidi in cui si svolgono i lavori INDIRIZZO SITO OPERATIVO TELEFONO RSPP Ing. Albero Peracchio RESP. DIR. SANITARIA ORARIO DI LAVORO AZIENDALE ADDETTI ANTINCENDIO ADDETTI PRONTO SOCCORSO Ospedale Civile SS Antonio e Biagio, Via Venezia n. 16 Alessandria Dott. Massimo Desperati Continuativo nell arco delle 24 ore Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P INDIRIZZO SITO OPERATIVO TELEFONO RSPP Ing. Albero Peracchio RESP. DIR. SANITARIA ORARIO DI LAVORO AZIENDALE ADDETTI ANTINCENDIO ADDETTI PRONTO SOCCORSO Ospedale Infantile Cesare Arrigo, Spalto Marengo n.46 Alessandria Dott. Massimo Desperati Continuativo nell arco delle 24 ore Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P INDIRIZZO SITO OPERATIVO TELEFONO RSPP Ing. Albero Peracchio RESP. DIR. SANITARIA ORARIO DI LAVORO AZIENDALE ADDETTI ANTINCENDIO ADDETTI PRONTO SOCCORSO Centro Riabilitativo Teresio Borsalino, Piazzale Ravazzoni Alessandria Dott. Massimo Desperati Continuativo nell arco delle 24 ore Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P INDIRIZZO SITO OPERATIVO TELEFONO RSPP Ing. Albero Peracchio RESP. DIR. SANITARIA Poliambulatorio Gardella, Via Don Gasparolo n. 2 Alessandria Dott. Massimo Desperati ORARIO DI LAVORO AZIENDALE Dalle 7,00 alle ADDETTI ANTINCENDIO ADDETTI PRONTO SOCCORSO Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P 6

7 INDIRIZZO SITO OPERATIVO TELEFONO RSPP Ing. Albero Peracchio RESPONSABILE Quadrilatero uffici amministrativi,via S. Caterina n. 30 Alessandria Dott. Massimo Bonelli ORARIO DI LAVORO AZIENDALE Dalle 8,00 alle ADDETTI ANTINCENDIO ADDETTI PRONTO SOCCORSO Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P Consultare il Piano di Emergenza presso il S.P.P 7

8 Art. 3. Impresa Denominazione Ragione Sociale Partita IVA Codice fiscale Posizione CCIAA Posizione INAIL Posizione INPS Posizione Cassa Edile Sede Legale Indirizzo Telefono Fax 8

9 Uffici Indirizzo Telefono Fax Figure e Responsabili Datore Lavoro Direttore Tecnico Capo Cantiere RLS RSPP Medico Competente Personale dell impresa Matricola Nominativo Mansione 9

10 Art. 4. Normativa di riferimento Codice Civile artt. 1559, 1655, 1656, 1677; 2222 e seguenti. Decreto Lgs. 166/06 (Codice degli appalti), modificato dal D. Lgs. 113/2007, per quanto riguarda gli appalti pubblici. DECRETO 22/01/08 n. 37 (ex. L. 46/90 e D.P.R. 447/91) Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11 - quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. Decreto Lgs. n. 81 del 09/04/2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori (Testo Unico della Sicurezza). D.P.R. 24/12/1951 n Approvazione del regolamento per l esecuzione della legge 24/10/1982, n concernente l impianto e l esercizio degli ascensori e montacarichi in servizio privato. Nota 1875 del 31 gennaio Circolare n. 85/85 del 2 febbraio Legge 23 dicembre 1978, n. 833 D.L. 30 aprile 1981, n. 169 D.L. 22 gennaio 1982, n. 10. D.M. 23 dicembre 1982 Autorizzazione alle unità sanitarie locali ad esercitare alcune attività omologative di primo o nuovo impianto, in nome e per conto dell Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro. D.M. 23 dicembre Identificazione delle attività omologative, già svolte dai soppressi Ente nazionale per il controllo della combustione, di competenza dell Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro. D.M. 4 febbraio 1984 Modificazioni all autorizzazione alle unità sanitarie locali ad esercitare alcune attività omologative di primo o nuovo impianto, in nome e per conto dell Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro. Circolare Min. Industria 29/05/97 n Legge 24 aprile 1998 n. 128 art. 32 e 46. Decreto 22 gennaio 2008, n. 37. D.Lgs. 4/8/1999 n. 345 Attuazione della direttiva 94/33/CE relativa alla protezione dei giovani sul lavoro. Circolare Ministeriale n. 3/2001 del 8/1/2001 Art. 2 comma 4 del D.Lgs. n. 359/99. Chiarimenti sul regime delle verifiche periodiche di talune attrezzature di lavoro. Lettera Circolare n del 31/05/2007/1 registro degli infortuni: art. 403 del D.P.R. 27/4/1955 n. 547 D.Lgs. 19/9/1994 n. 626 D.Lgs. 19/3/1996, n.242 Organo destinatario del rapporto ex art. 17 legge 689/81 per violazione stabilita dall art. 89, comma 3, del D.Lgs. n. 626/94. Decreto Ministeriale del 26/10/2005 Miglioramento della sicurezza degli impianti di ascensore installati negli edifici civili precedentemente alla data di entrata in vigore della direttiva 95/16/CE. G.U. del 14/11/2005 n Decreto Ministero delle Attività Produttive 16/01/2006 Regole per il miglioramento della sicurezza degli ascensori per passeggeri e degli ascensori per merci esistenti: UNI EN Ascensori e montacarichi installati prima del

11 Decreto luogotenenziale 31 agosto 1945, n Ascensori e montacarichi installati prima del 1987 D.P.R. 29/5/1963 n Norme per gli ascensori e montacarichi in servizio privato. Circolare n. 17/85 del 7 marzo Ascensori e montacarichi elettrici installati dopo il 9/4/1988 D.M. 9/12/1987 n. 587 Attuazione delle direttive n. 84/529/CEE e n. 86/12/CEE e n. 86/312/CEE relative agli ascensori elettrici. Circolare ISPESL 42/90 del 9/4/90. Circolare ISPESL 123/97 del 12/12/97. D.P.R. 24/7/1996 n. 459 Regolamento per l attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE e 93/68/CEE per il riavvicinamento delle legislazione degli stati membri relativi alle macchine. (Il presente provvedimento è stato abrogato, fatta salva la residua applicabilità delle disposizioni transitorie di cui ai commi 1 e 3 dell articolo 11, dal comma 1 dell art. 18, D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 17.) Ascensori e montacarichi idraulici, a vite e a cremagliera installati dopo il 1979 D.M. 28/5/1979, n Misure sostitutive di sicurezza per ascensori e montacarichi a vite, a cremagliera e idraulici. D.P.R.: 26/3/1994 n. 268 Regolamento di attuazione delle direttive 84/529/CEE e 90/486/CEE per gli ascensori elettrici e idraulici. Ascensori rientranti nel campo di applicazione del Decreto 81/08 D.Lgs. n. 81 del 8 aprile 2008, Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Decreto del Min. Lavoro 2 aprile 1981 Riconoscimento di efficacia. Circolare Min. Lav. 28 maggio 1981 prot /PR 8. Norme antincendio D.P.R. 1497/63 art. 9. Circolare Min.Interno n. 32 del 26/3/1965. Lettera Circolare del Min. Interno 16512/4135 del 25/7/1979 Legge 7 dicembre 1984, n. 818, La presente legge è stata abrogata dall art. 35, D.Lgs. 8 marzo 2006, n. 139, ad eccezione degli articoli 2, dal primo al quarto comma, e 3 da mantenere in vigore fino all'emanazione delle direttive del Ministro dell'interno previste dall'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, secondo quanto in esse espressamente disposto; 16, 17. Circolare del Min. Interno n. 42 del 17/12/1986. Lettera Circolare del Min. Interno n. P1208/4135 del 13/7/

12 Decreto Min. Interno 16/2/1982 attività 94 e 95. Circolare Min. Interno n. 25 del 6/2/1982. Decreto del Min. Interno 1/2/1986 articolo Scale Ascensori. D.M. Interno 16/5/1987 n D.M. Interno 19/8/1996. Lettera Circolare n. P1274/4135 del 20/10/1998 Ascensori elettrici con macchinario installato all interno del vano corsa Ammissibilità ai fini della prevenzione incendi Decreto Ministeriale del 6/10/2003 Approvazione della regola tecnica recante l aggiornamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere esistenti di cui al decreto 9 aprile Lettera Circolare n. P. 896/4122/1 del 6/5/2004 Decreto ministeriale 6 ottobre 2003 Approvazione della regola tecnica recante l aggiornamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere esistenti di cui al Decreto ministeriale 9 aprile 1994 Chiarimenti. Decreto Ministeriale del 15/9/2005 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. G.U. del 5/10/2005 n Decreto Ministeriale del 22/2/ Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici. Decreto Ministeriale del 18/09/2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private Norme per il superamento delle barriere architettoniche Legge 14 luglio 1993 n Legge 9/1/1989, n. 13 e successive modificazioni (testo aggiornato è pubblicato sul supplemento ordinario n. 47 della gazzetta ufficiale del n. 145). D.M. 14/6/1989, n. 236 (supplemento ordinario n. 47 della gazzetta ufficiale del 23/6/1989 n. 145). D.P.R. 164/56 art. 7, Il presente provvedimento è stato abrogato dal combinato disposto del comma 1 dell art. 1 e dell allegato al D.Lgs. 13 dicembre 2010, n. 212, a decorrere dal 16 dicembre Legge 5/2/1992, n D.P.R. 24/7/1996, n Norme urbanistiche per l installazione di ascensori D.P.R 31 luglio 1996 n Legge 5 agosto 1978, n. 457 art. 48 Decreto Legge 23 gennaio 1982, n.9 Art. 7. Circolare Min. Industria n (G.U. 23/4/97 n.94). Legge 4/12/93 art. 4. Legge 4 dicembre 1993 n. 493 come modificato dalla legge 662/96 comma 60 (soltanto Art. 4) Deliberazione n. 269 Data 15/10/2003 Applicazione dell art. 108, comma 3, del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia. 12

13 Norme UNI UNI ISO 4190/1 Impianti di ascensori Ascensori delle classi I,II e III. UNI FA 158 Foglio di aggiornamento alla UNI ISO 4190/1. UNI ISO 4190/2 Impianti di ascensori ascensori di classe IV. UNI ISO 4190/3 Impianti di ascensori ascensori di classe V. UNI ISO 4190/5 Impianti di ascensori Dispositivo di comando e di segnalazione ed accessori complementari. UNI ISO 4190/6 Impianti di ascensori Criteri di scelta degli ascensori da installare negli edifici per abitazione. UNI 8208/13 Segni grafici per informazione del pubblico Ascensore. UNI 8725 Edilizia residenziale Impianto di ascensore elettrico a fune Istruzioni per l integrazione nell edificio. UNI 8999 Impianto di ascensori elettrici a fune Istruzioni per l integrazione negli edifici per uffici, alberghi, ospedali. UNI 81-1 Ascensori elettrici Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione degli ascensori e dei montacarichi. UNI 81-2 Ascensori oleodinamici Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione degli ascensori e dei montacarichi. UNI EN 81-3 Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione degli ascensori e dei montacarichi Parte 3: Montacarichi elettrici e idraulici. UNI EN Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Ascensori per il trasporto di persone e merci Teleallarmi per ascensori e ascensori per merci. UNI CEN/TS Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Ascensori per il trasporto di persone e merci Parte 29. UNI EN Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Controlli e prove Parte 58: Prove di resistenza al fuoco per le porte di piano. UNI EN Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Applicazioni particolari per ascensori per passeggeri e per merci Parte 70 : Accessibilità agli ascensori delle persone, compresi i disabili. UNI EN Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Ascensori per il trasporto di persone e merci, Parte 71 : Ascensori resistenti ai vandali. UNI EN Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Applicazioni particolari per ascensori per passeggeri e per merci Ascensori antincendio. UNI EN Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Applicazioni particolari per ascensori per trasporto di persone e merci Parte 73: Comportamento degli ascensori in caso di incendio. UNI EN Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione di ascensori Ascensori esistenti - Regole per il miglioramento della sicurezza degli ascensori per passeggeri e degli ascensori per merci esistenti. UNI Modifiche ad ascensori elettrici preesistenti. UNI EN Compatibilità elettromagnetica Norma per famiglia di prodotti per ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili Emissione. UNI EN Compatibilità elettromagnetica Norma per famiglia di prodotti per ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili Immunità. 13

14 UNI EN Ascensori da cantiere per persone e materiali con cabina guidata verticalmente. UNI EN Funi di acciaio Sicurezza Parte 5: Funi a trefoli per ascensori. UNI EN Manutenzione di ascensori e scale mobili Regole per le istruzioni di manutenzione. Norme relative agli impianti elevatori per disabili Decreto 14 giugno 1989, n. 236 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l accessibilità, l adattabilità, e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell eliminazione delle barriere architettoniche. Direttiva 98/37/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. Norma UNI 9801 Sollevatori e trasportatori di tipo fisso per disabili (montascale o servo scale) requisiti di sicurezza. 14

15 Art. 5. Descrizione dell attività oggetto dell opera Lavori: Servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elevatori Durata dei lavori: triennio Coordinamento delle Fasi Lavorative: Si stabilisce: che non potrà essere iniziata alcuna operazione all interno delle strutture operative, da parte dell impresa appaltatrice, se non a seguito di avvenuta firma da parte del responsabile di presidio stesso o dal responsabile del coordinamento dei lavori affidati in appalto dell apposito verbale di cooperazione e coordinamento. che eventuali inosservanze delle procedure di sicurezza che possano dar luogo ad un pericolo grave ed immediato, daranno il diritto ad entrambe le imprese, di interrompere immediatamente i lavori. che il responsabile di presidio e l incaricato della ditta appaltatrice per il coordinamento dei lavori affidati in appalto, potranno interromperli, qualora ritenessero nel proseguo delle attività che le medesime, anche per sopraggiunte nuove interferenze, non fossero più da considerarsi sicure. La ditta appaltatrice è tenuta a segnalare alla stazione appaltante e per essa al responsabile del contratto ed al referente di presidio, l eventuale esigenza di utilizzo di nuove imprese o lavoratori autonomi. Le lavorazioni di queste ultime potranno avere inizio solamente dopo la verifica tecnico-amministrativa, da eseguirsi da parte del responsabile del contratto e la firma del verbale di coordinamento da parte del responsabile di presidio. Nell ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l indicazione del datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento (art. 26 comma 8 del D.Lgs. n. 81 del 08/04/2008 (Testo Unico Sicurezza). Descrizioni Lavorazioni I lavori affidati in appalto, consistono nelle seguenti attività: Per tutta la durata dell'appalto, l'appaltatore avrà l'obbligo, senza difetti o ritardi, della diligente manutenzione ordinaria e della conservazione degli impianti al fine del migliore funzionamento degli stessi. Il servizio di manutenzione ordinaria sarà effettuato sia secondo il criterio della manutenzione preventiva (o conservativa) programmata a tutte le apparecchiature, sia secondo il criterio della manutenzione correttiva (o riparativa). Di tutti gli interventi effettuati dovrà essere tempestivamente data al Direttore dei Lavori e rilasciata al Servizio Tecnico della stazione appaltante idonea documentazione impianto per impianto. 15

16 I libretti di matricola di ciascun impianto e quelli presenti a bordo macchina dovranno sempre essere tenuti debitamente aggiornati anche a prescindere dalle ulteriori registrazioni più avanti disposte e previste. La manutenzione straordinaria consiste nella ristrutturazione, rifacimento, messa a norma degli impianti esistenti, compresi i collegamenti elettrici ed idraulici necessari al corretto funzionamento dell impianto ripristinando i caratteri originari non compresi nella manutenzione ordinaria quali: la sostituzione di componenti principali come la macchina, la cabina, il pannello di controllo, ecc anche se le caratteristiche del componente non sono identiche a quello sostituito (in quanto irreperibile); la sostituzione dell impianto; la modernizzazione dell impianto; le varianti e gli adeguamenti imposti da leggi e regolamenti o richieste dal Committente. La ditta aggiudicataria dovrà provvedere ad eseguire eventuali interventi di straordinaria manutenzione, preventivamente approvati dalla Stazione appaltante e sotto la direzione del Direttore dei Lavori. Sono compresi eventuali interventi di natura edile quali assistenza, smantellamenti e ripristini. In particolare la Ditta aggiudicataria dovrà garantire le seguenti attività: sorveglianza manutenzione ordinaria manutenzione straordinaria revisione periodica 16

17 Art. 6. Rischi specifici dell ambiente di lavoro Di seguito sono riportati i rischi ed i protocolli di sicurezza presenti nell ambiente di lavoro dell azienda committente. Quanto sotto riportato è un estratto dell articolato e complesso D.V.R. Aziendale e rappresenta una descrizione dei principali fattori di rischio presenti nelle strutture sanitarie. Ulteriori e più specifiche informazioni devono essere raccolte rivolgendosi al Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale, al Servizio Tecnico, al Servizio di Ingegneria Clinica, alle Direzione Medica, ai diversi referenti/preposti per la sicurezza delle Strutture Operative interessate ai lavori. Rischi strutturali ELENCO RISCHI Rischi connessi con l impiego di macchine e attrezzature di lavoro Rischi connessi con l attività di preparazione del medicamento e di medicazione e dei prelievi: Radiazioni ionizzanti: Radiazioni non ionizzanti Rischi da trasporto e movimentazione manuale dei carichi. Microclima Locali condizionati Agenti chimici: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Compatibilità dell ambiente con la destinazione d uso (h. soffitti, nr. porte/uscite, rapporto superfici/finestre, ingombri ed ostacoli, depositi, materiali infiammabili, tossici e nocivi, pareti attrezzate ) Controllo, manutenzione, gestione problematiche di sicurezza elettrica su apparecchi e sistemi biomedicali; conformità delle apparecchiature alle norme previste D.Lgs.81/08 TIT. III All. V, Direttiva 93/42 CEE per i dispositivi medici, norme ISO , D.Lgs. 230/95 e s.m.i.; informazione e formazione sulle procedure operative. Osservazione delle specifiche procedure. Utilizzo di guanti per la preservazione da contaminazione su ferite e cute non integra preesistente D.Lgs. n.230/95 e s.m.i.. Utilizzo articoli di protezione anti x D.Lgs.81/08. Apparecchiatura a norma, normativa di protezione e precauzioni da osservare secondo le disposizioni riportate nel manuale tecnico ed operativo dell apparecchiatura. Segnaletica e procedure. D.Lgs.81/08. Utilizzo idonee attrezzature ed osservazione delle procedure. Controllo parametri e manutenzione periodica filtri Impianto. D.Lgs.81/08.Schede di sicurezza dei prodotti ed utilizzo di idonei DPI (guanti, mascherine, visiere ); osservazione di specifiche procedure nella fase di preparazione e somministrazione citostatici, 17

18 chemioterapici. Manutenzione impianti gas medicali, controllo inquinamento mediante ventilazione dell ambiente con ricambi aria h., Circolare M.S. del 14/03/89 n. 5. Rispetto delle procedure nell utilizzo di prodotti chimici nocivi/pericolosi. Utilizzo cappe. ELENCO RISCHI PROTOCOLLO DI SICUREZZA Agenti biologici: Videoterminali Elettrico: Impiego di Autoclave per la sterilizzazione Fisico meccanico Rischi da taglio e puntura D.Lgs.81/08. Specifica informazione e formazione del personale, procedure operative, D.P.I. in relazione alla diversa tipologia di agente biologico cui l operatore potrebbe essere esposto: Guanti, mascherine, visiere..). D.Lgs.81/08, Tit.VII Allegato XXXIV Normativa d impiego e di utilizzo (Norme CEI Decreto n /01/08, D.Lgs.81/08, Direttiva 93/42 CEE per i dispositivi medici., ). Controllo, manutenzione, gestione problematiche di sicurezza elettrica su apparecchi e sistemi biomedicali. Impianto elettrico a norma, a sicurezza intrinseca; conformità delle apparecchiature alle norme previste. Controllo e verifica dei componenti di sicurezza, valvole dell apparecchiatura in pressione (Norme UNIEN ). Utilizzo razionale delle attrezzature di reparto (cestelli, carrelli ecc.) evitando sovraccarichi ed errata disposizione dei materiali. D.Lgs.81/08. Osservazione delle procedure operative Utilizzo guanti in lattice monouso (sterili e non) per la preservazione da contaminazione su ferite e cute non integra preesistente; Utilizzo di guanti di protezione. D.Lgs.81/08. Osservazione delle procedure operative, utilizzo di guanti in latice monouso per la preservazione da contaminazione su ferite e cute non integra preesistente. Aree ad accesso controllato. Attivazione in sicurezza nella fase di accensione. Deposito in armadi ignifughi. Campi magnetici statici Rischio ustioni Liquidi infiammabili Radiazioni ultraviolette D.Lgs.81/08. Occhiali protettivi U.V.. Deposito Reagenti Struttura con ventilazione forzata, con rialzi di appoggio per contenitori di adeguata resistenza e pavimenti idonei al contenimento e al recupero. 18

19 Art. 7. Rischi introdotti in azienda da parte dell appaltatore Le imprese che intervengono negli edifici aziendali devono preventivamente prendere visione della planimetria dei locali con l indicazione delle vie di fuga, la localizzazione dei presidi di emergenza e la posizione degli interruttori atti a disattivare le alimentazioni idriche, elettriche e del gas, comunicando al Datore di Lavoro interessato ed al Responsabile de Servizio Tecnico eventuali modifiche temporanee necessarie per lo svolgimento degli interventi. L impresa che attua i lavori o fornisce il servizio dovrà, inoltre essere informata sui responsabili per la gestione dell emergenza, nominati ai sensi degli artt. 18 e 46 del D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008, nell ambito delle sedi aziendali dove si interviene. I responsabili delle sedi, nell ambito delle quali si svolgono lavorazioni continuative con presenza di cantieri temporanei, devono essere informati circa il recapito dei responsabili dell impresa appaltatrice per il verificarsi di problematiche o situazioni di emergenza connesse con la presenza del cantiere stesso. Ogni lavorazione o svolgimento di servizio deve prevedere: lo smaltimento pianificato presso discariche autorizzate, le procedure corrette per la rimozione di residui e rifiuti nei tempi tecnici strettamente necessari, la delimitazione e segnalazione delle arre per il deposito temporaneo, il contenimento degli impatti visivi e della produzione di cattivi odori. Occorre siano definite le procedure di allarme ed informazione dei responsabili in caso di emissioni accidentali in atmosfera, nelle acque, nel terreno. Elenco degli attrezzi potenzialmente utilizzati La ditta appaltatrice potrà introdurre in azienda i seguenti attrezzi / attrezzature per lo svolgimento dei lavori: chiavi fisse, a brugola e a cricco; tester; trapano; saldatore; cacciaviti; pinze con manico isolante; pinza per anelli segger; forbici da elettricista; archetto per seghetto piccolo; doppio metro a nastro; ingrassatore a pressione gr. 300; lampada di sicurezza con protezione in vetro; pennelli; scopino e paletta; torcia tascabile; scale; 19

20 serie di lime; stracci; lubrificanti; lampada portatile. Individuazione dei Rischi specifici di interferenza Nel presente appalto di servizi sono stati individuati i seguenti fattori di interferenza e di rischio specifico: 1. rischio di interferenza per l esecuzione dei lavori durante l orario di lavoro del personale dell Azienda Ospedaliera Nazionale SS. ANTONIO e BIAGIO e CESARE ARRIGO e in presenza di utenti; 2. rischio di interferenza con altri appaltatori dell Azienda Ospedaliera Nazionale SS. ANTONIO e BIAGIO e CESARE ARRIGO impegnati nello svolgimento di servizi / lavori presso le sedi oggetto del presente appalto; 3. rischio legato all utilizzo di attrezzature / macchinari propri dell azienda aggiudicataria dell appalto (avvitatori elettrici, trapani elettrici, scale, ecc.); 4. Rischio incendio legato all utilizzo di fiamme libere (saldatura / molatura); 5. rischio elettrico connesso all utilizzo degli impianti delle sedi di svolgimento del servizio; 6. rischio connesso al collegamento di apparecchi elettrici alla rete elettrica dell Azienda Ospedaliera Nazionale SS. ANTONIO e BIAGIO e CESARE ARRIGO; 7. rischio legato allo sversamento accidentale dei lubrificanti per ascensori; 8. rischio di interferenza legato all esecuzione di movimentazione manuale dei carichi; 9. rischio di caduta oggetti dall alto; 10. rischio di incendio nelle sedi di svolgimento del servizio, alcuni edifici in cui si interverrà sono soggetti a Certificato Prevenzione Incendi; 11. rischio di interferenza poiché i lavoratori della ditta appaltatrice utilizzeranno i servizi igienici del luogo di lavoro; 12. rischio di intralcio dovuto al deposito in prossimità dell area di lavoro dell utensileria occorrente all intervento di manutenzione; 13. rischio legato alla temporanea interruzione della fornitura elettrica; 14. rischi legati alla temporanea interruzione del servizio di elevazione. Ulteriori disposizioni a tutela della sicurezza Negli ambienti di lavoro, a seguito dei rischi individuati, vengono impartite le seguenti ulteriori disposizioni a tutela della sicurezza: 1. è vietato fumare; 2. è vietato portare sul luogo di lavoro e utilizzare attrezzature e sostanze non espressamente autorizzate; 3. le attrezzature in uso devono essere conformi alle norme in vigore (marcatura CE); 4. le sostanze utilizzate devono essere accompagnate dalle relative schede di sicurezza aggiornate e i loro contenitori devono riportare idonea etichettatura indicante le caratteristiche di pericolosità del prodotto. 20

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