PROGETTO LILLI E I VAGABONDI 1

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1 PROGETTO LILLI E I VAGABONDI 1

2 Descrizione generale Denominazione progetto: Lilli e i vagabondi Soggetto attuatore: Ca. In. - Associazione dei Comuni per la gestione del canile sanitario intercomunale costituita dai Comuni di Bra, Baldissero d Alba, Barbaresco, Barolo, Benevello, Borgomale, Bosia, Canale, Castagnito, Castellinaldo, Castiglione Falletto, Ceresole d Alba, Cherasco, Corneliano d Alba, Cravanzana, Diano d Alba, Feisoglio, Grinzane Cavour, Guarene, La Morra, Magliano Alfieri, Mango, Monforte d Alba, Montà d Alba, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello d Alba, Narzole, Neviglie, Novello, Piobesi d Alba, Pocapaglia, Priocca, Roddi, Roddino, S. Stefano Belbo, Sanfrè, S. Vittoria d Alba, Serralunga d Alba, Sinio, Sommariva Bosco, Sommariva Perno, Trezzo Tinella, Verduno, Vezza d Alba. Ente capofila: Comune di Bra sede: piazza Caduti per la Libertà, Bra (Cn) telefono: fax: posta elettronica: urp@comune.bra.cn.it Partita Iva: Legale rappresentante: arch. Giovanni Galletto Presidente associazione: sig. Giuseppe Canalis Referente progetto: dott. Raffaele Grillo Soggetto partner: Lida Lega italiana dei diritti dell'animale Sezione di Alba-Bra Responsabile: sig.ra Gianna Gentile Vice Responsabile: sig.ra Rosanna Bielli sede: Via Langhe Pollenzo (Cn) telefono:

3 Il progetto in sintesi Descrizione Il progetto si propone di avviare sul territorio dei Comuni aderenti alla convenzione Ca. In. iniziative di sterilizzazione dei cani femmina presenti nell'area affidamento e nel canile intercomunale di località Pollenzo (Cn) attraverso convenzioni con studi veterinari, azioni educative di prevenzione del randagismo canino e felino, sterilizzazione di colonie feline, realizzazione di strutture di accoglienza nei pressi della struttura di Pollenzo (Cn) gestita dall'associazione Ca. In.. Obiettivi Contenere e controllare il fenomeno del randagismo canino e felino; avviare azioni educative nei confronti di soggetti sensibili per azioni che mirino alla formazione di una cultura del rispetto dei diritti dell'animale; contribuire al miglioramento della conoscenza di tutte le normative vigenti per il rispetto degli animali d'affezione. Destinatari Popolazioni dei Comuni aderenti alla convenzione intercomunale Ca. In.; enti territoriali; agenzie educative. 3

4 Premessa Il quadro normativo Il definirsi di un diverso quadro di relazioni e di definizione dei ruoli sociali da attribuire agli animali da affezione è sensibilmente cambiato negli ultimi decenni, con notevoli ripercussioni in tema di relazioni con l'uomo. La presenza di animali nelle città e nei centri abitati, ha oggi caratteristiche completamente diverse rispetto al passato: per questo è nata la necessità di un quadro normativo che divenisse di riferimento per le diverse istituzioni, in primis Regioni e Comuni, e per le associazioni protezionistiche ed animaliste affinché si concretizzasse un pieno riconoscimento dei diritti degli animali. Gli obbiettivi perseguiti dalla normativa che mano a mano si è consolidata, prevede la regolamentazione dei rapporti uomo-animale attraverso due obiettivi. In primo luogo la necessità di una salvaguardia della salute pubblica e dell'igiene urbana, mentre dall'altro lato si è posta nella dovuta luce il perseguimento del benessere animale. Scopo comune delle due azioni, la prevenzione del randagismo, attraverso strumenti per il recupero di animali che devono trovare una collocazione stabile e dignitosa. Rimangono ancora da compiere molti passi affinché questi obiettivi possano trovare una loro effettiva attuazione. Innanzi tutto in rapporto al fatto che il fenomeno del randagismo non è più possibile da limitare unicamente alle specie canine, ed in secondo luogo con la necessità di far maturare una diversa cultura nei cittadini che devono essere sensibilizzati e consci del fenomeno, instaurando cicli virtuosi che minimizzino, per quanto possibile, il fenomeno. Uno degli aspetti sui quali è opportuno agire è sicuramente il profilo educativo, favorendo, specie nei più giovani, comportamenti responsabili nei confronti degli animali, instaurando un corretto rapporto di reciprocità. Ne consegue una giusta coscienza civica in rapporto al mondo animale, con l'obiettivo di una progressiva diminuzione dei casi di abbandono che innescano fenomeni di randagismo. Una costruttiva collaborazione tra le differenti istituzioni coinvolte e il mondo del volontariato permetterebbe di affrontare con cognizione di causa le problematiche del mondo animale, garantendo notevoli risparmi in termini di costi sociali per la collettività e perseguendo quelle finalità di salute pubblica e igiene urbana nei quali è configurabile l'interesse pubblico dell'ente. La struttura esistente Le attività del canile sanitario, dove ospitare i cani vaganti catturati sul territorio dei diversi Comuni per dieci giorni prima dell'avvio al canile rifugio, sono previste dalla Legge regionale del Piemonte n. 34 del 26 luglio Sulla scorta di queste previsioni, il Comune di Bra (Cn) aveva costruito già nel 1995 dieci box in frazione Pollenzo dove ospitare i cani catturati sul suo territorio e su quelli di un primo gruppo di altri dieci Comuni limitrofi. La struttura, che venne affidata in gestione alla società Gretel, che già gestiva il canile rifugio della vicina Santa Vittoria d'alba (Cn), era costata circa euro, metà dei quali finanziati con un contributo della Regione Piemonte. Il 24 novembre 1999 si costituiva formalmente l'associazione dei Comuni per la gestione del canile sanitario intercomunale (che assumeva la denominazione di associazione, Ca. In.) ed in quella sede si definiva Bra Comune capofila con determinate competenze e prerogative, sulla base di uno Statuto approvato dagli allora 23 Comuni che aderirono alla gestione convenzionata della struttura. Nel febbraio 2000 si riuniva per la prima volta l'assemblea dei Sindaci dei Comuni associati a Ca. In. e, durante la stessa seduta, venne 4

5 approvato lo schema del bando di gara per la ricerca del gestore della struttura che diedeconcreto avvio al servizio di cattura e ricovero in canile sanitario dei cani randagi. Nello stesso anno la struttura venne ampliata, già a cura dell'associazione dei Comuni, realizzando altri dieci box, con una spesa di euro, in parte finanziati con un contributo regionale. Il canile salì così ad una disponibilità di venti box a disposizione dei diversi Comuni associati. Finalità del canile sanitario, oltre alla cattura e gestione dei cani randagi ed all'osservazione sanitaria per un periodo di dieci giorni (attività svolta dal Servizio veterinario dell'asl 18 della Regione Piemonte), venne identificato anche nell'affidamento dei cani per evitare il loro ricovero in canile rifugio, con costi a carico dei Comuni sul cui territorio sono stati catturati. A titolo di esempio, nel solo primo semestre del 2000 vennero catturati 146 cani nel territorio dei 23 Comuni che avevano aderito all'associazione, dei quali circa la metà (71) furono dati in adozione direttamente in canile ed altri 35 furono restituiti al proprietario, con notevoli benefici per le amministrazioni comunali sul cui territorio i cani furono catturati che non avrebbero più dovuto accollarsi così i costi di mantenimento nella struttura di canile rifugio. Successivamente, in considerazione del fatto che la citata legge regionale 34 prevedeva che ogni Comune, in forma singola o associata, si dotasse di un canile sanitario, il numero dei Comuni che aderirono all'associazione raddoppiò (da 23 a 46) nel breve diro di due anni, con l'unico limite statutariamente posto che tutti i Comuni aderenti fossero ricompresi nel territorio di competenza dell'azienda sanitaria locale n. 18 Alba-Bra della Regione Piemonte. In collaborazione con la stessa Regione Piemonte Assessorato alla Sanità, nell'anno 2003 partì un progetto pilota che prevedette un ulteriore ampliamento del canile sanitario con la realizzazione di un'apposita area per la promozione dell'affidamento. Qui venirono realizzati 24 box multipli, per una capienza totale di 64 cani, box per l'isolamento e 3 box riservati per cani malati o cucciolate. Obiettivo, quello di ospitare i cani presenti nel canile sanitario al termine del periodo di osservazione. Affidandone la gestione congiuntamente a personale retribuito dall'associazione dei Comuni e appoggiandosi al volontariato della più diffusa associazione protezionistica presente sul territorio di competenza, la Lida (Lega italiana dei diritti dell'animale) è stato possibile ridurre di circa l'80% l'invio di animali ai canili rifugio (74,34% il dato relativo all'anno 2005), con notevoli risparmi in termini finanziari per i Comuni aderenti alla convenzione. La struttura dispone di un'aula didattica dove ospitare scolaresche in visita e svolgere attività di promozione e di informazione sull'affidamento dei cani, adeguati anche allo svolgimento di azioni di pet therapy. Non ancora utilizzata, con il suo definitivo allestimento la struttura si presta per azioni di sensibilizzazione ma anche di contatto diretto tra uomo e animale. 5

6 Finalità generali del progetto e sue articolazioni Obiettivi Corretta applicazione delle normative di tutela degli animali e creazione di personale e strutture di supporto al Servizio Sanitario Regionale, alle Asl ed ai Comuni aderenti all'associazione; Promozione del volontariato, attraverso sia convenzioni con lo stesso che per mezzo di un capiilare intervento (avendo particolare riguardo alla diffusa presenza di aree rurali all'interno dei territori interessati) per azioni di informazione ed educazione tramite il contatto diretto con la cittadinanza; La creazione di una rete di controlli sulla corretta applicazione della legge n. 473/93 (art. 727 C.P.) e della legge 281/91 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione randagismo) e delle legge regionali n. 20/92 (Istituzione dell'anagrafe Canina), 34/93 (Tutela e controllo animali d'affezione), oltre che del D.P.G.R. n. 4359/93 (Criteri per l'attuazione della L.R 34/93); Istituzione di una rete di protezione sugli animali abbandonati che intervenga in caso di bisogno ove si manifestino discrepanze tra i corretti rapporti uomo-animale; Interventi, ove si manifestino motivi sanitari di sterilizzazione e cura degli animali presenti nell'area di canile sanitario, con eventuale spostamento in aree attrezzate allo scopo, garantendo migliori condizioni di adottabilità degli animali; Controllo e monitoraggio colonie feline sul territorio, con interventi ove si manifestino motivi sanitari di sterilizzazione e cura delle stesse con eventuale spostamento in aree attrezzate allo scopo; Intervento in strutture pubbliche per gestire colonie feline con la costruzione di un'area parco-rifugio per gatti domestici abbandonati o bisognosi di degenza temporanea per cure o zoonosi all'interno dell'area gestita dall'associazione Ca. In.; Corsi di qualificazione professionali per volontari per un corretto intervento nelle colonie intervento nelle colonie feline e nell'area parco attrezzata, sia per la cura della profilassi e zoonosi all'interno della struttura gestita dall'associazione Ca. In.; Corsi di formazione professionale dei volontari, con l'obiettivo di favorire la cura della profilassi e la corretta applicazione riguardante il più complessivo benessere animale all'interno della struttura gestite dall'associazione Ca. In.; Interventi in ambito scolastico di educazione ambientale e sensibilizzazione dei più giovani al rispetto di tutti gli esseri viventi; Interventi in ambito territoriale sulla corretta conoscenza delle metodologie di detenzione degli animali, previste dalla normativa vigente; Realizzazione di strutture per il ricovero di animali randagi in area parco da realizzarsi nei pressi del canile intercomunale di Pollenzo (Cn). Risultati attesi dal progetto Diminuzione del randagismo, canino e felino, e maggior controllo territoriale con crescita della sensibilità e del rispetto degli animali in generale; Migliorare i rapporti tra le istituzioni ed i cittadini sulle tematiche ambientali e animali; Migliore disponibilità ed educazione verso le tematiche ambientali nelle nuove generazioni; Diminuzione di incidenti stradali causati dal fenomeno del randagismo e 6

7 salvaguardia degli automobilisti; Diminuzione costi previsti per la gestione dei cani da parte dei Comuni aderenti all'associazione Ca. In. per il progressivo abbattimento degli oneri derivanti dal ricorso all'istituto del canile rifugio. 7

8 Descrizione dell'iniziativa e delle sue articolazioni Si è inteso suddividere il progetto in più fasi, diverse fra loro per tipologia di intervento, tempi di attuazione e obbiettivi da raggiungere. Prima Fase Nella fase in progetto è prevista la realizzazione e produzione dei materiali a supporto dell'iniziativa a cura del soggetto partner. In particolare, si prevede di realizzare: n 1000 locandine informative: Corretto trattamento e benessere degli animali, riportanti informazioni su principi fondamentali di etologia, di cura pratica e di normativa sulla tutela degli animali d'affezione. n 100 manifesti: Contro l'abbandono degli animali e prevenzione al randagismo, contenenti immagini e slogan esplicativi del tema in oggetto. n 1000 locandine informative: Ambiente e animali, riportanti informazioni sull'ambiente e sugli animali e su come convivere con essi (da distribuire in ambito scolastico). n 100 copie testo: Raccolta leggi sulla tutela animali, riportanti in copia fotostatica formato A4 un sunto della maggior parte delle leggi a tutela degli animali ed il testo completo delle principali leggi sugli animali di affezione attualmente in vigore, vale a dire: legge 473 (art. 727, Nuove norme contro il maltrattamento animale); legge 281/91 (Legge quadro in materia di animali d'affezione e prevenzione al randagismo); legge regionale 20/92 (Istituzione anagrafe canina); legge regionale del Piemonte 34/93 (Tutela e controllo animali); D.P.G.R. 4359/93 (Criteri di attuazione della L.R. 34/93). Tali opuscoli saranno corredati da un prontuario applicativo che consentirà agli operatori delle associazioni animaliste di interagire con le istituzioni competenti, con particolare riguardo alle strutture sanitarie e di polizia urbana, allo scopo di intraprendere fattive collaborazioni nell'applicazione delle leggi secondo le modalità descritte nella terza fase del progetto. n 100 copie su supporto Dvd di materiale documentaristico sul fenomeno del randagismo, che possa essere presentato e proposto all'interno di istituzioni scolastiche. Seconda fase Realizzazione di un corso di formazione o aggiornamento per operatori zoofili volontari. Il corso è finalizzato a far acquisire il fondamentale strumento della conoscenza delle principali leggi vigenti relative alla tutela animale, il cui obiettivo è l'avvio di una capillare e permanente opera di educazione e di informazione sul territorio. Il corso prevede lo studio e l'approfondimento delle metodologie di affidamento dei cani ospitati nei canili è una valorizzazione delle metodologie di applicazione del benessere animale all'interno del rifugio. In questo ambito sarà distribuito il materiale costituito da n 100 copie della raccolta leggi sulla tutela animali ed illustrate le metodologie di azione seguite nel fornire corrette informazioni sui fenomeni di randagismo. Avvio dei contatti con le agenzie educative (scuole, centri anziani, università della terza 8

9 età) distribuite sul territorio per la realizzazione di momenti formativi sulle tematiche del randagismo animale. Momenti formativi che saranno effettuati a cura del soggetto partner, l'associazione Lida sez. Alba Bra, che studierà e realizzerà a sua cura il materiale da diffondere. In questo ambito saranno programmate visite guidate anche alla struttura esistente presso l'aula didattica del canile intercomunale di Pollenzo (Cn). Terza fase Distribuzione materiale prodotto presso uffici, negozi, sedi di associazioni, teatri, punti di ritrovo e utilizzando gli spazi di affissione pubblica presenti in tutti i Comuni aderenti all'associazione Ca. In. Realizzazione, presso le agenzie educative del territorio (scuole, centri anziani, università della terza età) di momenti formativi sulle tematiche del randagismo animale. Lo svolgimento dei momenti formativi saranno effettuati a cura del soggetto partner, l'associazione Lida sez. Alba Bra, anche con visite guidate alla struttura esistente presso l'aula didattica del canile intercomunale di Pollenzo (Cn). Avvio di un censimento canino straordinario sul territorio di competenza dell'associazione Ca. In., di concerto con il Servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale, oltre che di un puntuale monitoraggio delle colonie feline presenti sul territorio. Quarta fase Convenzione con studi veterinari privati per azioni di sterilizzazione dei cani femmine presenti nella struttura di promozione dell'affidamento del canile intercomunale di Pollenzo (Cn). Lo scopo è quello di offrire maggiori opportunità di adottabilità per gli esemplari femmine presenti. Costruzione area parco, nei pressi della struttura del canile intercomunale di Pollenzo (Cn) in disponibilità dell'amministrazione comunale di Bra, comune capofila della forma associativa, finalizzata al ricovero dei gatti domestici abbandonati e non reinseribili in colonie feline stanziali. All'interno di essa verrà istituito, ove possibile, un ambulatorio per cura ed eventuale sterilizzazione dei gatti in oggetto dando al Servizio veterinario pubblico la struttura in uso per la sterilizzazione delle colonie feline. Costruzione, nei pressi della struttura del canile intercomunale di Pollenzo (Cn) in disponibilità dell'amministrazione comunale di Bra, comune capofila della forma associativa, finalizzata al ricovero di animali anziani e ciechi, per i quali è da considerarsi improbabile un eventuale affidamento presso privati. Tempi di realizzazione Prima fase: I materiali dovranno essere prodotti entro mesi tre dall'avvio del progetto. Seconda fase: L'azione educativa dovrà essere attuata entro mesi uno dalla disponibilità del materiale prodotto. Terza fase: La realizzazione delle azioni di sensibilizzazione e informazione dovrà avvenire entro mesi cinque, compatibilmente con i piani d'offerta formativa degli istituti scolastici, dalla realizzazione del materiale. Nello stesso periodo dovranno essere 9

10 terminate le azioni di monitoraggio sul territorio. Quarta fase: Esaurita la fase educativa, i tempi di realizzazione delle strutture saranno di mesi dodici. Durata complessiva del progetto: mesi ventuno (21) Modalità e strumenti di valutazione e verifica previsti Il principale criterio di valutazione del raggiungimento degli obbiettivi del progetto, si fonda soprattutto nell'osservazione dei risultati acquisiti nel corso d'opera che potranno essere monitorati effettuando un confronto continuativo tra risultati attesi e raggiungimento degli obiettivi specifici previsti in ogni singola fase di progetto. Da un continuo confronto con gli enti associati a Ca. In., con le associazioni animaliste presenti sul territorio e con il Servizio veterinario in merito a contenimenti dei fenomeni di randagismo ed incrementi nel numero di animali adottati presso la struttura di promozione dell'affidamento. In merito alla sostenibilità finanziaria del progetto, la coerenza dovrà essere valutata con un'attenta analisi costi/benefici, mentre gli aspetti educativi potranno essere monitorati attraverso focus group tra giovani coinvolti nella fase realizzativa del progetto educativo, da colloqui con il personale insegnante, dall'acquisizione di materiale prodotto direttamente nelle scuole presso le quali è avvenuta l'azione di sensibilizzazione. 10

11 Quantificazione economica del progetto Quadro economico Descrizione Costo (in euro) Realizzazione materiale a stampa Riproduzione materiale video Convenzione con studi veterinari per azioni di sterilizzazione Spese per docenze corsi di aggiornamento Contributi associazione partner per rimborsi spese volontari Realizzazione struttura rifugio per gatti Realizzazione struttura cani anziani Totale Compartecipazione Sul costo totale del progetto, l'associazione Ca. In. può farvi fronte in misura non superiore al 25% di tale importo. Risorse umane Personale incaricato dall'associazione Ca. In.: n. 2 persone Personale tecnico incaricato dall'associazione Ca. In.: n. 1 persona Personale volontario associazione partner: n. 30 volontari 11

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