COMUNE DI ARTEGNA. Piano di informatizzazione. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Provincia di Udine. Ai sensi del D.L. 90/2014, art. 24 c.
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1 COMUNE DI ARTEGNA Provincia di Udine Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Piano di informatizzazione Ai sensi del D.L. 90/2014, art. 24 c. 3 bis 1
2 Premessa La Legge 11 agosto 2014 n. 114 di conversione con modificazioni del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l efficienza degli uffici giudiziari, ha introdotto all art. 24 comma 3-bis, l obbligo per gli enti locali di approvare un piano di informatizzazione delle procedure che permetta a cittadini e imprese la compilazione e presentazione online, mediante procedure guidate, di istanze, dichiarazioni e segnalazioni, con una completa informatizzazione del relativo procedimento. A 10 anni dall'entrata in vigore del codice dell'amministrazione digitale per la prima volta le amministrazioni comunali sono chiamate ad adottare uno strumento di pianificazione per dare compiuta attuazione a quel coacervo di norme venutosi a creare nel corso degli anni e finalizzato alla costruzione di una pubblica amministrazione digitale al servizio di cittadini e imprese. Tale strumento di pianificazione viene denominato piano di informatizzazione. La disposizione in argomento trova in realtà ulteriore specificazione nell'agenda per la semplificazione adottata il 1 dicembre L'agenda della semplificazione individua un obiettivo generale nella "restituzione del tempo a cittadini e imprese in settori chiave per la qualità della vita e la crescita dell'economia". I settori chiave d'intervento sono individuati come nella cittadinanza digitale, welfare e salute, fisco, edilizia, impresa. Appare chiaro come almeno tre dei settori chiave rientrino nelle competenze dei comuni: la cittadinanza digitale, l'edilizia, l'impresa. La cittadinanza digitale é finalizzata al mutamento del rapporto tra cittadini e amministrazione partendo dal principio che i cittadini sono al centro dell'azione amministrativa, nella considerazione che si sono attribuiti diritti di cittadinanza digitale e sono previsti strumenti di garanzia per la tutela dei medesimi. La cittadinanza digitale rende disponibili strumenti in grado di semplificare il maggior numero di adempimenti realizzando il principio del così detto digital by default secondo il quale i servizi devono essere progettati ed erogati in primis in forma digitale e, solo ove ciò non sia possibile, in modalità tradizionale. L analisi di quanto sopra sinteticamente esposto evidenzia l'importanza strategica del ruolo dei comuni nell'attuazione degli obiettivi individuati nell'agenda digitale da parte del Governo e sulla conseguente rilevante responsabilità alla quale i medesimi sono chiamati nel delineare la propria organizzazione ed attività per il perseguimento di tali obiettivi. Il piano di informatizzazione si configura pertanto quale strumento di programmazione per addivenire a tale ambizioso risultato trasformando la pubblica amministrazione locale in amministrazione digital by default al servizio di cittadini e imprese. 2
3 Art.1 Principi generali 1. Il presente Piano di Informatizzazione delle Procedure rappresenta le modalità operative e temporali mediante le quali il Comune di Artegna consentirà l accesso in rete ai propri servizi, ai sensi dell art. 24, comma 3 bis, del D.L 90/2014 convertito nella L.114/2014. Art.2 Procedimento di elaborazione ed adozione del Piano 1.Il Piano di Informatizzazione delle Procedure è approvato dalla Giunta Comunale nei termini previsti dalla normativa vigente. Art. 3 Obiettivi del Piano 1.Il Piano di Informatizzazione delle Procedure elenca le azioni poste in essere dal Comune di Artegna, al fine di consentire la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni e permettere la compilazione online con procedure guidate accessibili tramite autenticazione con il Sistema pubblico per la gestione dell identità digitale di cittadini e imprese. 2.Le procedure debbono permettere il completamento della procedura, il tracciamento dell istanza con individuazione del responsabile del procedimento e, ove possibile, l indicazione dei termini entro i quali il richiedente ha diritto all informazione. 3.Il Piano di Informatizzazione delle Procedure deve prevedere una completa informatizzazione. Art.4 Sistema pubblico per la gestione dell identità digitale di cittadini e imprese (SPID) 1.Il sistema SPID è costituito come insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell'agenzia per l'italia Digitale, gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni. 2.Lo SPID consente agli utenti di avvalersi di gestori dell'identità digitale e di gestori di attributi qualificati, per consentire ai fornitori di servizi l'immediata verifica della propria identità e di eventuali attributi qualificati che li riguardano. 3.L avvio del Sistema SPID, in base all Agenda digitale Italia ( è previsto per aprile del Art.5 Programma di Azione 1.I procedimenti gestiti dall Ente corrispondono a quelli indicati, ai sensi del Decreto Legislativo n. 33/2013, nel sito istituzionale, sezione Amministrazione Trasparente, sottosezione Attività e Procedimenti, sottosezione 2 Tipologie di procedimenti e successive modifiche ed integrazioni. 2.Una volta avviato il Sistema SPID di cui all art.4 del presente Piano e negli anni successivi, compatibilmente alle dotazioni messe a disposizione dalla Regione Friuli Venezia Giulia - tenuto conto che il Comune ha aderito al protocollo per la prestazione di prodotti e servizi forniti nell ambito del Sistema Informativo Integrato Regionale - dovranno essere completate le procedure informatiche che consentano la 3
4 presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni e, contestualmente, permettano la compilazione online con procedure guidate accessibili, riguardanti i procedimenti di cui al comma 1 del presente articolo, secondo il seguente ordine temporale: a) Entro 90 giorni dall avvio del Sistema SPID, ciascun Responsabile del Servizio provvede a compilare un elenco dei procedimenti, tra quelli di cui al comma 1 del presente articolo, che prevedano la possibilità di presentare istanze, dichiarazioni e segnalazioni. Per ciascuno di tali procedimenti ciascun Responsabile de Servizio dovrà indicare, in forma tabellare: nome del procedimento; descrizione del procedimento; unità Organizzativa responsabile dell istruttoria; responsabile del procedimento (nominativo, recapito telefonico, casella mail); ufficio competente all adozione del provvedimento finale (nominativo, recapito telefonico, casella mail); per i procedimenti ad istanza di parte devono essere indicati atti e documenti da allegare all istanza con relativa modulistica; individuazione degli uffici ai quali rivolgersi per informazioni, con orari, modalità accesso, indirizzi, recapiti telefonici e caselle mail cui presentare le istanze; modalità con cui gli interessati possono ottenere informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardino; procedimenti per i quali il provvedimento dell amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell interessato, ovvero quelli che possono concludersi con il silenzio assenso; strumenti di tutela, amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti a favore dell interessato nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine predeterminato, e modalità per attivarli; link di accesso al servizio on line (ove già disponibile); modalità di effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con le informazioni dovute; nome del soggetto con potere sostitutivo (nei casi di inerzia) e modalità di invocazione; b) Il Comune provvede di massima ad organizzare le procedure guidate accessibili dei procedimenti individuati dai Responsabili dei Servizi, di cui alla precedente lettera a) e la dematerializzazione di documenti e processi, in relazione alle dotazioni messe a disposizione dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell ambito del Servizio Informativo Integrato Regionale entro il termine di cui all art. 17, comma 2, del D.P.C.M. del 13 novembre 2014, dunque entro l 11 agosto 2016, fatte salve eventuali proroghe concesse dal legislatore; 3.L'attuazione del presente piano dovrà tenere inoltre conto del processo di costituzione delle Unioni Territoriali Comunali di cui alla L.R. 12 dicembre 2014 n. 26 Riordino del sistema Regione Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative in tema di attribuzione della competenza dei procedimenti amministrativi connessi alla riallocazione delle funzioni tra Unioni e Comune. 3.Nel 2016 e nel 2017 si prosegue nello sviluppo e potenziamento dei sistemi informatici compatibilmente alle risorse e servizi messi a disposizione dalla regione Friuli Venezia Giulia. Art.6 Il collegamento con gli strumenti di programmazione 1.Posizione centrale nel Piano di Informatizzazione delle Procedure è l inserimento, nel Piano della Performance, di appositi indicatori che consentano il raggiungimento degli obiettivi del Programma di Azione, tra cui agli artt.4 e 5 del presente Piano. 2.E, pertanto, di competenza dell Organismo Indipendente di Valutazione la verifica della coerenza tra gli obiettivi del Programma di Azione del presente Piano e quelli indicati nel Piano della Performance ed il successivo utilizzo delle informazioni e dei dati relativi all attuazione degli obiettivi del Programma di Azione di cui agli artt.4 e 5 del presente Piano ai fini della misurazione e valutazione delle Performance, sia organizzative, sia individuali. Art.7 Responsabile del Piano 4
5 1.Il Responsabile del Piano è individuato nella figura del Segretario Comunale pro tempore, il quale provvede: a) alla predisposizione e redazione del Piano di Informatizzazione delle Procedure; b) alla verifica dell attuazione del Piano, della sua efficacia e della sua idoneità nel tempo, monitorandone costantemente il funzionamento e, se del caso, proponendone modifiche dello stesso qualora siano accertate significative violazioni delle prescrizioni, ovvero qualora, durante l attività di internal auditing, intervengano particolari esigenze, mutamenti nell organizzazione o nell attività del Comune o modifiche legislative; 2.Per l adempimento delle proprie funzioni il Responsabile del Piano può provvedere alla nomina di personale dipendente dell Ente al quale delegare, ove lo ritenesse, le proprie competenze. Art.8 Responsabilità dei dipendenti 1.La violazione, da parte dei dipendenti dell Amministrazione, delle prescrizioni previste dal presente Piano e delle disposizioni date dal Segretario Comunale, quale Responsabile della prevenzione della corruzione, costituisce grave violazione dei propri doveri di ufficio, oggetto di segnalazione all Organismo Indipendente di Valutazione con una penalizzazione della retribuzione di risultato non inferiore al 30%. Art.10 Abrogazioni - Integrazioni 1.Il presente Piano entra in vigore a partire dalla data di esecutività della Deliberazione di approvazione e sono da intendersi: a) Abrogate e, pertanto, sostituite dalle presenti, tutte le disposizioni in contrasto, anche se non espressamente richiamate. b)integrate, ove necessario, le disposizioni regolamentari attualmente vigenti. 5
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