LE FAMIGLIE AFFIDATARIE
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- Cesarina Carlini
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1 Torino LE FAMIGLIE AFFIDATARIE CATERINA MONTALI psicologa psicoterapeuta dirigente I livello Referente Area Affidi e Adozioni, Referente Progetto Neonati S.C. Neuropsichiatria Infantile ASLTO2 Torino ALESSIA PONCHIA assistente sociale ANFAA
2 IL PUNTO DI VISTA DEGLI INTERVISTATI (assistenti sociali, educatori, psicologi, neuropsichiatri, psichiatri, magistrati, giudici onorari, avvocati, associazioni) SULLE FAMIGLIE AFFIDATARIE
3 CARATTERISTICHE AUSPICATE DAGLI INTERVISTATI PER LE FAMIGLIE AFFIDATARIE AVERE DEI FIGLI / NON AVERE ISTANZE DI FILIAZIONE AVERE AVUTO ESPERIENZE PREGRESSE DI AFFIDO COME PREVISTO DAL PROTOCOLLO AVERE DEI FIGLI PICCOLI PUO ESSERE UN PROBLEMA LE ESPERIENZE CON AFFIDATARI SINGLE SONO STATE RARE MA POSITIVE ESSERE AFFIDATARI DI ETA AVANZATA: «NONNI» AFFIDATARI AVERE UNA SOLIDA RETE FAMILIARE E/O AMICALE AVERE DISPONIBILITA DI TEMPO AVERE UNA CERTA STABILITA FAMILIARE AVERE LA CAPACITÀDI CREARE UN LEGAME CON IL NEONATO FORTE MA A TEMPO LIMITATO AVERE CAPACITA DI VIVERE SERENAMENTE NELL INCERTEZZA AVERE MATURITÀ PSICOLOGICA E CAPACITÀ DI ADATTAMENTO AVERE FIDUCIA NEGLI OPERATORI
4 LA PRESENZA DI FIGLI DELLE FAMIGLIE AFFIDATARIE Per alcuni intervistati i figli costituiscono una risorsa, specialmente se sono un po più grandi del neonato accolto in casa Mentre per altri intervistati possono rappresentare un fattore di rischio che dipende dalle situazioni, dalle dinamiche famigliari, ma anche dal livello di criticità presente nel bambino che viene accolto
5 INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE AFFIDATARIE LE FAMIGLIE AFFIDATARIE SONO SOSTENUTE E ACCOMPAGNATE CON: SOSTEGNO PSICOLOGICO INTERVENTI DI CARATTERE SOCIO-EDUCATIVO GRUPPO DI SOSTEGNO CENTRALIZZATO CONTRIBUTO ECONOMICO (circa il doppio della quota base dell affido residenziale) QUESTIONI APERTE: SULL UTILITA / INUTILITA DEL SOSTEGNO SULL «INSEGUIMENTO»DEGLI AFFIDATARI DA PARTE DEI SERVIZI SULLA PRESENZA / ASSENZA DEI SERVIZI ESPERIENZE DI AFFIDO RAVVICINATE SENZA UN TEMPO DI ELABORAZIONE PER LA FAMIGLIA
6 ASPETTI CRITICI RIGUARDANTI LE FAMIGLIE AFFIDATARIE DAL PUNTO DI VISTA DEGLI INTERVISTATI
7 LE QUESTIONI SUL PASSAGGIO DA AFFIDO AD ADOZIONE E PIU SEMPLICE ACCOGLIERE UN BAMBINO DEL PROGETTO NEONATI? SECONDO GLI INTERVISTATI IN GENERE LA RISPOSTA E SI PERCHE : L ETA E MEDIAMENTE BASSA IL BIMBO NON HA VISSUTO ESPERIENZE DI ISTITUZIONALIZZAZIONE PER LA QUALITA DELL ATTACCAMENTO SPERIMENTATO CON LA FAMIGLIA AFFIDATARIA ANCHE SE QUALCUNO SOLLEVA IL DUBBIO CHE LE COPPIE ADOTTIVE NON SIANO PROPRIO DELLO STESSO AVVISO, PER IL TIMORE DI «STRAPPARE» IL BAMBINO DA UNA FAMIGLIA CON CUI HA STABILITO DEI LEGAMI MOLTI RILEVANO COMUNQUE CHE: IL PASSAGGIO E UN MOMENTO CRUCIALE NELL OTTICA DI GARANTIRE LA CONTINUITA AFFETTIVA E CENTRALE IL RUOLO (E LE EVENTUALI RESISTENZE) DELL EQUIPE ADOZIONI
8 LE QUESTIONI SUL RIENTRO IN FAMIGLIA D ORIGINE VIENE RILEVATA LA NECESSITÀDI UN CONTATTO TRA FAMIGLIA DI ORIGINE E FAMIGLIA AFFIDATARIA, SEPPURE NON SEMPRE LE ESPERIENZE SIANO STATE POSITIVE. LÀDOVE IL CONTATTO FUNZIONA, LA FAMIGLIA AFFIDATARIA A VOLTE PUÒASSUMERE UN RUOLO DI SOSTEGNO ANCHE A FAVORE DELLA FAMIGLIA DI ORIGINE, IN QUALCHE CASO FORMALIZZATO ANCHE IN UN AFFIDAMENTO DA FAMIGLIA A FAMIGLIA SPESSO I RAPPORTI SONO MANTENUTI NEL TEMPO IN UN CASO, PROBABILMENTE A FRONTE DELLE SPECIFICITÀ DEL SERVIZIO IN CUI OPERA L INTERVISTATO, NON SI RITIENE OPPORTUNO IL CONTATTO TRA I DUE NUCLEI FAMIGLIARI
9 IL PUNTO DI VISTA DEGLI AFFIDATARI SU SE STESSI
10 I QUESTIONARI Sono stati raccolti 73 questionari (compilati da 42 donne e 31 uomini) per un totale di 137 minori accolti ( ); fra coloro che hanno risposto, il 43,8% aveva un affidamento Progetto Neonati in corso (di cui 22,9% alla prima esperienza) e il 26,4% aveva in corso un altro tipo di affido L età media dei bambini : ESITO DEL PN
11 MOTIVAZIONI: MEDIE RELATIVE AD INTERVALLO DI RISPOSTA 1-5
12 RAPPRESENTAZIONI RACCOLTE ATTRAVERSO LA TECNICA DELLE ASSOCIAZIONI LIBERE DI PAROLE PER NUMERO DI VOLTE IN CUI SONO CITATE DELLE FAMIGLIE D ORIGINE DELLE FAMIGLIE ADOTTIVE DIFFICOLTÀ(16) TRISTEZZA(16) DISAGIO(12) INADEGUATEZZA(11) SOLITUDINE(11) INCAPACITÀ(9) RABBIA(9) PROBLEMI(8) RISPETTO(8) INCOSCIENZA(7) GIOIA (17) AMORE (14) DESIDERIO (14) DISPONIBILITÀ(12) PAURA (11) ENTUSIASMO (7) AFFETTO (6) CORAGGIO (6) SPERANZA (6)
13 FASI PIU CRITICHE SECONDO GLI AFFIDATARI (range 1-5) PER IL BIMBO il distacco dalla famiglia affidataria (3,79) gli incontri in Luogo Neutro (3,51) i tempi dell Autorità Giudiziaria (3,49) l eventuale rientro nella famiglia d origine (3,44) il passaggio alla famiglia adottiva (3,39) NON costituiscono passaggi critici: l allontanamento dalla famiglia d origine (2,98) l inserimento in famiglia affidataria (2,20) PER LA FAMIGLIA AFFIDATARIA STESSA il distacco dal bambino (3,91) l attesa del provvedimento (3,60) gli incontri in luogo neutro (3,23) NON costituiscono passaggi critici le altre fasi del Progetto ossia la selezione, l attesa dell abbinamento, la prima accoglienza del bambino, le convocazioni in Tribunale, gli appuntamenti con gli operatori e il mantenimento dei rapporti col bambino e con la sua famiglia a Progetto concluso
14 PUNTI DI FORZA DEL PROGETTO NEONATI SECONDO GLI AFFIDATARI Per il bambino: L affetto e il calore familiare che ha ricevuto Le persone di riferimento in grado di fornire cure quotidiane La sperimentazione della vita in famiglia La durata limitata del progetto, soprattutto se l abbinamento èrapido e il passaggio graduale Per gli affidatari: I cambiamenti del bambino (sorrisi, serenità, crescita, sviluppo di un legame affettivo) La rete dei servizi (relazioni con gli operatori, supporto percepito, preparazione ricevuta) La qualità dei rapporti con la famiglia a rischio giuridico e la continuità affettiva con il bambino
15 1 5 AGGRESSIVO 3,8 PACIFICO PROFONDO 1,4 SUPERFICIALE FREDDO 4,4 CALDO RIFLESSIVO 2,1 IMPULSIVO INDESIDERABILE 3,4 DESIDERABILE APERTURA 1,7 CHIUSURA PESSIMISMO 4,2 OTTIMISMO CALMA 3,0 AGITAZIONE FRAGILITA 2,9 RESISTENZA SERENITA 3,0 SOFFERENZA ATTIVITA 2,1 PASSIVITA INSICUREZZA 3,5 SICUREZZA INSTABILITA 3,6 STABILITA DIFFIDENZA 4,1 FIDUCIA ANSIETA 3,1 TRANQUILLITA EFFICIENZA 2,4 INEFFICIENZA SODDISFAZIONE 2,3 INSODDISFAZIONE INGIUSTO 4,1 GIUSTO TRISTEZZA 2,7 CONTENTEZZA DIFFERENZIALE SEMANTICO SUL TEMA DELLA SEPARAZIONE DAL BAMBINO (range 1-5)
16 FIGLI DEGLI AFFIDATARI SECONDO GLI AFFIDATARI (range 1-5) Gli affidatari ritengono che : I PROPRI FIGLI HANNO FORNITO UN VALIDO AIUTO (MEDIA 4,25); L INSERIMENTO DEL NEONATO IN FAMIGLIA NON HA DESTATO ALCUN DISAGIO (MEDIA 4,04); LA PRESENZA DEL MINORE ACCOLTO NON HA COMPORTATO ALCUN PROBLEMA PER I PROPRI FIGLI (MEDIA 3,94); IL DISTACCO DAL BAMBINO È STATO VISSUTO SERENAMENTE DAI PROPRI FIGLI (MEDIA 3,31). DIVERSAMENTE DALL OPINIONE DEGLI INTERVISTATI
17 RAPPORTO CON I SERVIZI GLI AFFIDATARI DICHIARANO DI RICEVERE SOSTEGNO ATTRAVERSO: IL GRUPPO L ASSISTENTE SOCIALE E L EDUCATORE DEL LUOGO NEUTRO L EVENTUALE CTU IL GIUDICE, QUANDO INCONTRATO LO PSICOLOGO E IL NEUROPSICHIATRA INFANTILE DEI SERVIZI PER UNA MIGLIORE EFFICACIA DEL PROGETTO LE FAMIGLIE AFFIDATARIE CONSIGLIANO: 1. UNA PIÙ INTENSA PRESENZA DELLO PSICOLOGO 2. MAGGIORE ATTENZIONE ALLE FAMIGLIE AFFIDATARIE E ALLA VALUTAZIONE CASO PER CASO 3. MAGGIOR COINVOLGIMENTO SULLE DECISIONI ASSUNTE E SUI TEMPI PREVISTI 4. MAGGIOR SUPPORTO NELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI CONCRETI
18 PROPOSTE DELLE FAMIGLIE AFFIDATARIE REALIZZARE SEMINARI SPECIFICI PER ACCRESCERE LE CONOSCENZE SULL AFFIDO RICEVERE UNA FORMAZIONE SU TEMI CULTURALI PER ACCOGLIERE MEGLIO I BIMBI STRANIERI CREARE LINEE GUIDA CONDIVISE TRA I SERVIZI PER MIGLIORARE IL COORDINAMENTO DELLE PARTI COINVOLTE OTTENERE MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA FAMIGLIA D ORIGINE DEL BAMBINO PER MEGLIO COMPRENDERNE LA STORIA CREARE UN PRONTO INTERVENTO, OVVERO FAMIGLIE SPECIALIZZATE PER CASI URGENTI
19 GRAZIE
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