AMBITO DISTRETTUALE N. 3 - BRESCIA EST
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- Annunziata Gallo
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1 AMBITO DISTRETTUALE N. 3 - BRESCIA EST Azienda Speciale Consortile per i Servizi alla Persona Sede Amministrativa - Rezzato, via Zanelli, 30- C.A.P C.F. e P.IVA info@pdzbsest.it Sito: -tel fax Comuni aderenti: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano Del Colle, Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno Naviglio. Il Servizio Affidi Presentazione dell attività 2014 e delle proposte per l anno 2015 La proposta di sperimentazione del Servizio Affidi è nata con gli obiettivi di: costruire una rete territoriale di famiglie disponibili all affido per consentire ai minori allontanati dai nuclei familiari percorsi di crescita nei quali poter sperimentare dimensioni relazioni di tipo familiare (vedesi Progetto Servizio Affidi anno 2014); consentire una riduzione dei tempi di permanenza in Comunità Educative con il derivante beneficio per i minori e una diminuzione degli oneri economici a carico dei Comuni. Il progetto è stato approvato nel dicembre del 2013, l attività è partita nel marzo del 2014 con l incarico ad una assistente sociale con funzioni di coordinatore per 12 ore settimanali. Le funzioni previste del SERVIZIO AFFIDI: 1. Promozione e sensibilizzazione all Affido attraverso percorsi informativi e formativi indirizzati alla cittadinanza e agli operatori; 2. Individuazione delle famiglie disponibili attraverso percorsi formativi e valutativi; 3. Proposta di abbinamenti minori/famiglie affidatarie in collaborazione con i servizi richiedenti e stesura del Contratto d Affido; 4. Attivazione di percorsi di sostegno, personali e/o di gruppo, rivolti tanto agli affidatari con affidi attivi, quanto a coloro che sono ancora in attesa di abbinamento. 5. Istituzione di una Banca dati sulle famiglie affidatarie idonee e disponibili e degli affidi attivati e terminati; 6. Promuove la formazione degli operatori sociali e delle Famiglie Affidatarie attraverso seminari e giornate formative; 7. Promozione di nuovi progetti sulla base dei bisogni emergenti. Le funzioni nel dettaglio: 1. Promozione e sensibilizzare all Affido Il presupposto su cui si basa la presente proposta progettuale è che le famiglie affidatarie non esistano a prescindere ma che Famiglia Affidataria possano diventare molte famiglie in determinate fasi del loro ciclo di vita. Le Famiglie affidatarie si costruiscono, grazie a un interazione attiva e complessa con i servizi e con i bisogni sociali emergenti. In altre parole, si parte dalla convinzione che le famiglie non nascano come affidatarie, ma lo diventino a partire dal primo momento, dal primo contatto con l idea di affido familiare. Esse dunque non devono essere scovate ma co-create. In questo senso, realizzare strategie di reperimento significa abbandonare l idea che esistano sul territorio famiglie sane, valide, che aspettano solo di essere
2 scovate e, al limite, convinte. Significa invece creare le condizioni affinché ogni nucleo familiare inizi a immaginare se stesso come accogliente verso i minori in difficoltà e sviluppi tale fantasia, in interazione con i servizi, fino a riconoscere il proprio specifico spazio di disponibilità e a verificarne la compatibilità con i variegati aspetti dei bisogni portati dai minori (2). Dare corpo a questa ipotesi progettuale vuol dire stimolare in modo permanente una cultura dell Affido e proporre al territorio messaggi chiari che possano incrociare le rappresentazioni mentali che le famiglie hanno di sé e della realtà sociale. La campagna di sensibilizzazione potrà raggiungere i potenziali affidatari tramite: diffusione manifesti, locandine, brochure pubblicitarie studiate con messaggi del Servizio Affidi affisse nei luoghi pubblici di maggiore affluenza (Comuni, Asl, Parrocchie, associazioni, studi medici, biblioteche, scuole, supermercati); presenza informativa in alcune manifestazioni dell associazionismo locale due incontri informativi rivolti alla cittadinanza sul tema dell Affido con scopo divulgativo (con pubblicità relativamente al corso formativo di 6 incontri). 2. Individuare delle famiglie Questa fase prevede uno specifico percorso di formazione e valutazione di due fasi. La prima è un percorso di sei incontri con momenti di lezione frontale e lavoro in gruppo. I potenziali affidatari possono così approfondire il tema dell Affido sia a livello conoscitivo che emotivo. Nella seconda fase viene proposto un percorso di coppia (o individuale nel caso di un candidato single). Il percorso di Formazione iniziale di gruppo dovrà prevedere sei incontri che toccheranno i seguenti argomenti: l Affido all interno della cornice dei Servizi Sociali (gli attori dell affido); il quadro giuridico: diritti, doveri degli affidatari. I procedimenti presso il Tribunale per i Minorenni; i minori in affido e le famiglie d origine; l Affido: dinamiche relazioni e costruzione di nuovi assetti familiari; lo sviluppo, i ritmi, i bisogni dei bambini; l'idea di affido e i bisogni degli affidatari e della loro famiglia. Alle famiglie che, dopo il percorso formativo, sono interessate a proporsi come affidatari viene quindi proposto un percorso individuale di conoscenza che verrà condotto dall equipe psico sociale (assistente sociale e psicologo) della durata di 4/5 incontri e una visita domiciliare. Alla fine di questo percorso l equipe produrrà una breve relazione relativamente all idoneità della famiglia e alle sue caratteristiche con delle ipotesi di possibile abbinamento. 3. Proposta di abbinamenti minori/famiglie affidatarie in collaborazione con i Servizi richiedenti e stesura del Contratto d Affido Gli assistenti sociali dei Servizi Comunali e del Servizio Tutela, referenti per il minore soggetto dell Affido, presenteranno le richieste di abbinamento al S.A.. Attraverso incontri d equipe tra gli operatori del S.A. e del Servizio referente verrà valutata la migliore corrispondenza possibile tra il Minore, la Famiglia Affidataria e il Progetto ipotizzato dal Servizio Sociale. 4. Attivazione di percorsi di sostegno, personali e/o di gruppo, rivolti tanto agli affidatari con affidi attivi, quanto a coloro che sono ancora in attesa di abbinamento. Il sostegno agli affidatari e ai potenziali affidatarie è un aspetto di fondamentale importanza nel percorso di Affido. In sinergia con gli operatori psico sociali referenti per il minore verranno offerti spazi mensili di riflessione e di confronto sul progetto in atto. Stimolando l operatività verso il
3 reale coinvolgimento della famiglia di origine nel percorso di Affido. Verrà inoltre creato il Gruppo Famiglie Affidatarie che, mensilmente, si incontrerà con la metodologia del muto aiuto. 5. Istituzione di una Banca dati sulle famiglie affidatarie idonee e disponibili e degli affidi attivati e terminati La creazione di una banca dati dei potenziali affidatari consente di poter collaborare anche con i Servizi Affidi degli altri ambiti al fine operare in un ottica di socializzazione di risorse. Inoltre può consentire di avere dati utili ad approfondimenti circa i percorsi di Affido. 6. Promuovere la formazione degli operatori sociali e delle Famiglie Affidatarie Questa fase viene sostenuta attraverso seminari e giornate formativi allo scopo di stimolare in modo permanente l attenzione dei Sevizi Sociali verso le tematiche inerenti l Affido. Offrire agli affidatari possibilità di incrementare le proprie competenze proponendo spazi e momenti di incontro e condivisione. 7. Proporre nuovi progetti sulla base dei bisogni emergenti. In particolare si potrà valutare di sperimentare progettualità legate alla fascia adolescenziale creando sinergie con i percorsi educativi ed il terzo settore. Il progetto prevedeva una organizzazione come segue: Assistente Sociale, coordinatore, dipendente dell Azienda Speciale Consortile per 12 ore settimanali/ 624 ore annuali. Psicologa incaricata dall Azienda Speciale Consortile per circa 150 ore annuali. Figura amministrativa per 60 ore annuali. Consulente legale. Formatore per 60 ore annuali. Le mansioni suddivise tra gli operatori sono le seguenti: Assistente Sociale, coordinatore segue l espletamento delle procedure operative legate al servizio, organizza i percorsi formativi e tiene i moduli 1 e 3 del percorso di Formazione; in collaborazione con lo psicologo espleta il percorso di valutazione dei candidati affidatari e gestisce il gruppo di sostegno degli affidatari; in collaborazione con i Servizi richiedenti propone i possibili abbinamenti e sostiene gli affidatari nel corso dell Affido; funge da referente per le realtà territoriali. Psicologo tiene i moduli 4,5,6 del percorso di Formazione; in collaborazione con l assistente sociale espleta il percorso di valutazione dei candidati affidatari e gestisce il gruppo di sostegno degli affidatari. Consulente Legale contribuisce nel percorso di Formazione (modulo 2) e offre consulenza legale sia per gli operatori che per le Famiglie Affidatarie.
4 Figura amministrativa si occupa della gestione della posta in entrata ed in uscita, funge da supporto amministrativo per il S.A.. Potrà essere effettuato da personale dell Azienda per circa 60 ore annuali. Formatore In fase di impianto del servizio sarà necessario prevedere un percorso formativo con una fase iniziale a cui parteciperà il coordinatore del servizio e lo psicologo, ed una parte in itinere, nel corso del primo anno di attività, (indicativamente 60 ore nel corso del primo anno). Si ipotizza un incarico all Assistente Sociale Alma Gorgaini coordinatrice del Centro Affidi dell Ufficio di Piano dell Ambito 10 a partire da settembre Attività svolta dal Servizio Affidi nel 2014 Nel mese di giugno l Azienda Speciale ha accolto una stagista dell Università di Trento che ha effettuato il proprio percorso di formazione per 250 ore presso il nascente Servizio Affidi. Nell agosto del 2014, dopo selezione pubblica, è stata nominata la psicologa che del Servizio. Da settembre 2014 ha iniziato il percorso di affiancamento interno l assistente sociale con funzione di formatore. Dal mese di marzo 2014 è iniziata l attività di promozione e sensibilizzazione del territorio attraverso: Distribuzione del materiale prodotto in tutti i Comuni (locandine e volantini); Incontri con assistenti sociali e assessori; Incontri organizzati per ogni singolo Comune con le diverse realtà associative, agenzie educative, parrocchie al fine di far conoscere la realtà dell affido familiare e gettare le basi per la creazione di un sistema di solidarietà sociale. L incontro con gli amministratori locali ha permesso di chiarire e approfondire con loro alcuni aspetti del servizio citato e delle relative prospettive. Precedentemente agli incontri, ogni singolo Comune ha inviato ai genitori di minori di età compresa dai anni residenti una lettera informativa sull avvio del progetto affidi, con i riferimenti delle serate pubbliche, nonché i riferimenti degli operatori dell equipe affidi presso l Azienda Speciale, composto dall Assistente Sociale e dalla Psicologa. Al fine di contribuire maggiormente a diffondere il messaggio e l informativa sul progetto, sono stati realizzati anche alcuni stands all interno di contesti già strutturati di feste pubbliche locali (Montirone/CastelMella/Capriano del Colle). Anche queste occasioni hanno permesso di avvicinare maggiormente il servizio al territorio, altresì di avvicinare i cittadini alla conoscenza della struttura Azienda Speciale. Organizzazione tre serate pubbliche programmate su base territoriale: Agli incontri con amministratori e associazioni sono seguite tre serate pubbliche aperte alla cittadinanza. Le serate sono state organizzate nei comuni di: Mazzano ( comprendendo Rezzato Botticino - Nuvolera e Nuvolento), Borgosatollo ( comprendendo San Zeno Naviglio- Montirone e Castenedolo) e Poncarale (comprendendo Capriano del Colle Flero e Azzano Mella).
5 Le serate sono state costruite con contributi di due assistenti sociali (coordinatore del Progetto e Formatore incaricato) la psicologa incaricata e due/tre testimonianze di famiglie Affidatarie. Corso di formazione dedicato alle famiglie affidatarie Nel mese di ottobre è partito e si è concluso nel mese di novembre il corso dedicato alle famiglie interessate ad avvicinarsi e ad approfondire maggiormente il tema dell affido familiare, composto da sei serate su argomenti attinenti l affido analizzato da punti di vista diversi, sociale, psicologico e giuridico, al quale hanno partecipando costantemente dieci nuclei famigliari. Tra queste, sette coppie entro la fine del corso hanno chiesto di poter passare alla fase di colloqui individuali. Percorsi di valutazione potenziali affidatari Alla fine del mese di novembre i percorsi di valutazione dei possibili affidatari effettuati sono stati cinque e tra questi quattro sono risultati idonei. Dopo la campagna informativa cinque nuclei famigliari, esterni al corso di formazione sopra menzionato, hanno contattato il servizio per avere informazioni riguardo al progetto. Di questi due nuclei hanno già avviato il percorso di valutazione. Richieste da parte dei servizi invianti e abbinamenti Alla prima settimana di dicembre sono pervenute dieci richieste di ricerca famiglie affidatarie da parte dei servizi invianti (servizio tutela minori e servizi sociali comunali). Formazione attraverso la partecipazione a corsi Durante la fase di avvio del progetto, è parso opportuno, al fine di formare maggiormente gli operatori del servizio affidi dell Azienda, partecipare a due corsi organizzati dal Centro Bambino Maltrattato (CBM) di Milano, il primo si è svolto in due giornate giugno 2014 dal titolo Sostegno individuale e di gruppo agli affidatari ed il secondo in data 25 settembre 2014 sul tema dell Affido intrafamigliare. La partecipazione ai corsi citati ha permesso di prendere contatti con professionisti che lavorano da decenni nella realtà Milanese, in cui il Servizio affidi è ben avviato, nonché sottolineare l importanza di avere sulla gestione di detto servizio tanto delicato, una formazione il più possibile specialistica, e di avere momenti di confronto e di scambio con altri operatori su problematiche riscontrate nella gestione del servizio. Nella realtà Milanese si sta diffondendo anche il progetto di AFFIDO PROFESSIONALE, dedicato a affidi più delicati e difficili mediante l ausilio di famiglie preparate appositamente. Approfondimenti con realtà e servizi già avviati Grazie all attività di approfondimento, sulle realtà esistenti a livello nazionale, effettuato della stagista dell Università di Trento è stato possibile conoscere esperienze significative nell ambito dei Servizi Affidi. Di seguito si riporta un breve stralcio della relazione effettuata dalla stagista a fine percorso che illustra brevemente l attività effettuata di confronto tra alcuni servizi. L avvio del servizio, oltre alla fase informativa e formativa, ha richiesto anche di confrontarsi con realtà avviate e consolidate da tempo, dalle quali apprendere esperienza e conoscerne l organizzazione. A tale fine sono state programmate visite presso i Servizi Affidi della Provincia Autonoma di Trento, il Centro Affidi del Comune di Torino, interessante realtà avviata nei primi anni ottanta, ancor prima dell entrata in vigore della Legge 183 emanata nell anno La città di Torino è una delle prime città italiane in cui è stato avviato il Servizio Affido Familiare. E stata effettuata una visita anche presso il Sevizio del Comune di Milano, in cui la realtà è attiva dal 1983 e Firenze al Coordinamento Nazionale dei Servizi Affidi tenutosi a Firenze il ottobre Confrontarsi con le realtà citate ha permesso prendere contatto dell esperienza attiva che diviene anche formativa per gli operatori, reperire materiale:- linee guida sull affido familiare, il
6 Sussidiario-Parole nuove dell affido familiare, pubblicato dal Coordinamento Nazionale Affidi, che è oggi uno strumento a disposizione degli operatori, raccoglie anche modulistica legata al progetto affidi familiari, nel tentativo di unificarne la prassi. Le linee guida del servizio affidi familiari, sono oggi oggetto di sperimentazione fino al in dieci città Italiane (di cui Torino e Milano fan parte) e diventeranno effettive e attuative nei Servizi Affidi. Le realtà citate hanno permesso di fare il punto sull organizzazione a livello nazionale del Coordinamento dei servizi affidi, di cui fanno parte circa quaranta realtà italiane, tra Comuni, Enti e Province, di cui solo dieci circa costituiscono il direttivo che lavora su tematiche legate all affido familiare, tre volte l anno si incontrano per la presentazione del lavoro svolto e un incontro allargato è dedicato anche all Assemblea Nazionale. Il Coordinamento Nazionale aperto all assemblea si è incontrato nei giorni 23 e 24 ottobre 2014 a Firenze, città che ne detiene la Presidenza dello stesso, mentre la Segreteria rimane al Comune di Torino. Il Coordinamento, oltre ad avere lo scopo di diffondere la cultura sull affido familiare, lavora in stretto contatto con il Ministero Politiche Sociali, lavora in autonomia approfondendo tematiche aperte sull argomento e ha il fine di diffondere e uniformare a livello nazionale le buone prassi fra gli addetti ai lavori sulla tematica in oggetto. E possibile richiedere l adesione al coordinamento nazionale da parte sia dei Comuni, sia da parte di enti ed Aziende che gestiscono il Servizio Affidi. L adesione permette agli operatori degli enti di avere informazioni aggiornate e coordinate sui servizi affidi, nonché di essere inseriti in rete anche per lo scambio informativo e la partecipazione nel forum dedicato. Il Coordinamento affidi sta realizzando e terminando per il Ministero Politiche Sociali, con la collaborazione dell Università di Padova, la sperimentazione su dieci città italiane dell applicazione delle linee guida dei servizi affidi e dovrà redigere un report entro i primi mesi dell anno 2015 che sarà presentato al coordinamento nel mese di marzo del medesimo anno. Partecipazione al Progetto Affido Provinciale Fondazione Cariplo Il direttore e la coordinatrice del servizio affidi hanno partecipato alla stesura del progetto provinciale di affido famigliare presentato alla Fondazione Cariplo. Il progetto è stato finanziato e verrà attivato a partire dall anno Si allega il progetto presentato nel Tirocini Durante l anno si sono attivati due tirocini: il primo ha collaborato affiancando la coordinatrice nella progettazione e nell organizzazione delle attività del servizio il secondo tirocinio ha sviluppato un progetto che coinvolgeva tutte le biblioteche con l obiettivo di far conoscere il materiale bibliografico e filmografico sull argomento I risultati alla data di presentazione della relazione sono i seguenti: n. 10 richieste di affido così distribuite: 1 affido diurno; 6 minori inseriti in Comunità residenziale di cui due di 15 anni; 1 minore inserito in pronto intervento; 1 minore attualmente ancora in famiglia naturale 1 minore inserito in comunità famigliare. n. 19 famiglie affidatarie (provenienti 1 da Mazzano, 1 da Borgosatollo, 4 da Flero, 4 da San Zeno, 1 da Nuvolento, 2 da Poncarale, 2 da Rezzato, 1 da Montirone e 3 da comuni fuori ambito distrettuale) così distribuite: 6 famiglie valutate; 5 famiglie in fase di valutazione;
7 8 famiglie che hanno chiesto tempo per l avvio della valutazione dopo il primo colloquio o la frequenza al corso informativo. Alla stessa data il servizio affidi ha effettuato: avvio dal mese di dicembre di 1 affido residenziale in fase di avvicinamento tra famiglia e minore; avvio di 1 affido residenziale in fase di conoscenza tra famiglia e minore previsto per le seconda metà di gennaio; abbinamento di 4 minori: il servizio ha presentato il minore alla famiglia affidataria la quale si è resa disponibile ed è in attesa dell approvazione dell abbinamento da parte del servizio inviante il minore; sostegno di 1 affido diurno precedentemente avviato da una famiglia che ha frequentato il percorso informativo e che si è resa disponibile ad un ulteriore affido; sostegno di 1 affido residenziale consensuale avviato precedentemente ad un percorso di conoscenza e che dovrà essere formalizzato dal Giudice tutelare; Proposte per l anno 2015 Promozione: distribuzione materiale informativo sui territori comunali e durante alcune manifestazioni culturali di carattere sociale (come Ambito utilizzando il materiale già prodotto nel corso del 2014 o in collaborazione con gli Ambiti della Provincia di Brescia attraverso il Progetto finanziato da Fondazione Cariplo); organizzazione proiezione film sul tema dell Affido in collaborazione con due biblioteche del territorio. Sviluppo reti e connessioni di sistema: I progetti di Affido devono poter trovare un adeguata collocazione all interno dell offerta dei servizi sociali dei Comuni ed essere sostenuti e valorizzati nelle politiche sociali. Attualmente tra i Comuni afferenti l Azienda non esiste una linea comune di sostegno all Affido. Un lavoro tecnico congiunto tra il Servizio Affido, gli assistenti sociali del Servizio Tutela Minori e gli operatori del Tavolo Minori (rappresentanti dei servizi sociali comunali) può darsi come obiettivo la proposta all organo politico di un Regolamento Affidi che definisca, tra l altro, i contributi alla famiglie affidatarie declinati nelle varie tipologie (vedasi allegato A), le agevolazioni alla fruizione dei servizi scolastici/educativi/ricreativi del territorio, eventuali convenzioni con strutture sanitarie private e collegamenti con gli Uffici Anagrafe per le certificazioni. Si ritiene quindi opportuno ipotizzare le seguenti azioni: creazione del Tavolo Affido di carattere tecnico politico di ambito (al quale parteciperà: direttore Azienda, coordinatore servizi Affidi, coordinatore Servizio Tutela Minori, 3 assistenti sociali dei Comuni, 3 rappresentanti politici dei Comuni). Il tavolo avrà gli obiettivi di : mantenere un costante collegamento tra il Servizio Affidi, il Servizio Tutela Minori, i Comuni sia per la parte tecnica che per quella politica attraverso riflessioni in particolare sui temi sperimentazione progettualità innovative affido, sviluppo reti con le realtà associative territoriali, contributi economici alle famiglie affidatarie, benefit per le famiglie affidatarie.
8 partecipazione attiva al progetto finanziato da Fondazione Cariplo; adesione al Coordinamento Nazionale dei Servizi Affidi e partecipazione agli incontri nazionali. Attività professionale: acquisizione operativa Linee Guida sull affido familiare; valutazione di coppie/single disponibili all Affido; abbinamenti e stesura progetti di affido; sostegno agli affidatari i cui progetti partiranno nei prossimi mesi.
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