EFFETTIVO, CRESCITA E RAFFORZAMENTO DEI CLUB Nicola Comodo

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1 EFFETTIVO, CRESCITA E RAFFORZAMENTO DEI CLUB Nicola Comodo 1. Premessa Se dovessimo individuare cosa è più importante nel Rotary, come in qualunque organizzazione, ritengo che la risposta corretta possa essere: l effettivo, cioè il capitale umano, cioè l'insieme di conoscenze, competenze, abilità, emozioni, acquisite durante la vita e messe a disposizione da ogni socio per il raggiungimento degli obiettivi del club. Il Rotary è nato dal capitale umano messo a disposizione dalle 4 persone che si erano riunite 110 anni fa a Chicago ( ), 4 persone unite da una sincera amicizia, di origine diversa, di diverse confessioni religiose, e diverse attività: un avvocato Paul P. Harris, un commerciante di carbone Silvester Schiele, un ingegnere minerario Gustav E. Loehr, un sarto Hiram E. Shorey. Fu decisa la denominazione Rotary, in riferimento alle riunioni settimanali, tenute a rotazione nei relativi uffici e successivamente fu individuato nella ruota il logo del Rotary. E alla ruota nel tempo sono stati attribuiti nel tempo molti significati passando dalla ruota del carro dei pionieri, cioè di chi guarda al futuro senza dimenticare il presente, alla ruota dentata, simbolo di lavoro, di professionalità, di forza, di potenza ma anche di responsabilità verso e stessi e verso gli altri, in altre parole simbolo del buon rotariano. 2. L effettivo L effettivo è dunque il capitale umano dei nostri club. 1

2 Per sviluppo dell effettivo intendiamo non solo la cooptazione di nuovi soci, qualificati sia per la professione che per le caratteristiche umane, ma anche la conservazione dell attuale compagine sociale. I primi portano al club nuove idee e nuove energie, mentre i soci di lunga data sono fondamentali per continuare l operato del club. La cooptazione dei nuovi soci e il mantenimento dell effettivo hanno lo scopo di accrescere il capitale umano del club in funzione delle finalità stesse del club. Possiamo vederne alcuni aspetti, complementari e sinergici: a) accrescere il capitale umano aumentando il numero dei soci ed anche la varietà di professionalità e competenze; b) attuare una scelta oculata, attenta, rigorosa del nuovo socio e della nuova socia in termini di qualità rotariane c) far crescere umanamente e professionalmente i soci attraverso attività di formazione e inserimento in attività di service, d) aumentare il numero dei club e la loro diffusione nel territorio per poter meglio individuare potenziali rotariani e accoglierli nella grande famiglia del Rotary. e) evitare che i soci si allontanino dal club (cattiva valutazione del socio, mancanza di formazione, non inserimento in attività di service o comunque di club, ) Il Rotary International ogni anno ci chiede la crescita e il rafforzamento dei club. Quest anno la richiesta è del 2-3% per tutti i Distretti e entro il giugno 2015 il nostro Distretto dovrà raggiungere almeno 3200 soci. I due termini, crescita e rafforzamento, sono fra loro complementari e sinergici. Non ci può essere rafforzamento del club se non c è crescita e non ci può 2

3 essere crescita se il club non diviene sempre più forte. Ricordo che la forza di un club si misura non dal numero delle conviviali ma dal numero dei service, della loro importanza e qualità ed anche e forse soprattutto dal numero dei soci che partecipano alle attività del club e in particolare a quelle di service. Il Rotary non è una qualunque associazione di professionisti o peggio di professionisti buongustai. Non dimentichiamoci mai che il Rotary è un associazione di professionisti che hanno deciso, di propria spontanea volontà, di servire al di sopra di ogni interesse nell ambito e al di fuori del proprio territorio. Se noi dimentichiamo la mission del Rotary, con quale spirito possiamo chiedere ad altri professionisti di entrare nel nostro Club per professare il Rotary se poi siamo noi i primi a non farlo? Se vogliamo rafforzare il nostro Club dobbiamo porci una domanda: Quali conoscenze, quali competenze, quali abilità, quali emozioni, sì quali emozioni, sono utili per un club rotary? Non è facile rispondere a questa domanda ma sicuramente alcune di queste competenze, abilità, emozioni, sono più presenti nelle donne che non negli uomini. E allora le donne devono far parte dei nostri club, non perché una sentenza dell Alta Corte di Giustizia degli USA ha imposto al Rotary di non far discriminazione fra professionisti di diverso genere, ma perché le donne sono in grado di fornire un contributo che gli uomini non sono in grado di dare per la diversa sensibilità ed esperienza nella famiglia e nella società. I club che, con le più svariate motivazioni, escludono le donne non hanno compreso che manca loro una metà del mondo, quello femminile. Dobbiamo eliminare quelle resistenze, immotivate e dannose, ancora largamente presenti in alcuni Club e mi rivolgo in questo momento ai sette club del Distretto 2071, che con motivazioni maschiliste, più o meno velate, ancora le escludono. Spero che nel nuovo anno rotariano i Presidenti e la 3

4 dirigenza incoming di questi sette club accolgano tante nuove socie che sicuramente porteranno un prezioso contributo alla vita del club. E cosa dire della scarsa, se non scarsissima presenza, dei giovani nei nostri Club? In Europa, a differenza di altri continenti, la fascia d età più presente nel Rotary è quella che supera i 60 anni. Riteniamo forse che i giovani non sono degni di entrare perché non hanno ancora elevate caratteristiche professionali? Se per elevate caratteristiche professionali intendiamo l aver raggiunto l apice della carriera, allora sicuramente è così. Ma, in realtà, non accogliamo i giovani nei nostri club per la nostra incapacità di individuare quei soggetti che per le loro caratteristiche umane, già presenti, e per le loro caratteristiche professionali in divenire, potrebbero essere degli ottimi rotariani. Il buon giorno si vede dal mattino, già dall alba, ma bisogna sapere scrutare all orizzonte e vedere i segni premonitori della giornata. Il Rotary sta invecchiando, serenamente, tranquillamente, ma sta invecchiando. I nostri club hanno bisogno di giovani che sicuramente possono supplire alla loro minore professionalità con quell entusiasmo che molti perdono con l avanzare dell età. Ciò che dobbiamo fare è una scelta oculata, attenta, rigorosa del potenziale nuovo socio o socia in termini di qualità rotariane, dobbiamo quindi assicurarci della presenza delle qualità di base necessarie per essere un buon rotariano (avere un buon carattere, ambizioni professionali positive, doti di altruismo), guardando non tanto ai titoli, quanto ai comportamenti: e il primo e il più importante dei comportamenti rotariani è sicuramente la disponibilità all impegno. Qualcuno si lamenta della difficoltà di trovare nuovi rotariani, ma spesso ci si dimentica che alle attività del Rotary hanno partecipato molti non rotariani che costituiscono un patrimonio umano dimenticato e disperso, ma da recuperare perché può rappresentare una risorsa straordinaria per i 4

5 nostri Club. Mi riferisco agli Alumni, cioè gli ex Borsisti che hanno goduto delle Borse di Studio degli Ambasciatori di Pace, agli ex Rotaractiani che con entusiasmo hanno vissuto nel Rotary anni di service, ai partecipanti ai corsi RYLA, da noi scelti e finanziati per le loro caratteristiche umane e per la professionalità in nuce che avevamo individuato, i componenti dei Gruppi di Scambio Giovani che hanno goduto di soggiorni di studio in paesi stranieri, ed infine i numerosi giovani a cui sono state attribuiti premi e borse di studio dai nostri club. Si tratta di un patrimonio di professionalità e di idee, di una risorsa straordinaria per il Rotary. Vorrei ricordare i numerosi rotaractiani che sono divenuti Presidenti dei nostri Club o che hanno avuto responsabilità a livello distrettuale ed vorrei anche ricordare Ray Klinginsmith, Presidente Rotary International nell anno rotariano 2010/2011. Aveva studiato nel 1961 presso l Università di Cape Town come Alumno, cioè aveva goduto di una borsa di studio degli Ambasciatori della Pace della Rotary Foundation, e fu il primo di quelli che avevano ricevuto una borsa di studio della R.F. ad essere eletto nel 1984 nel board dei direttori del Rotary International. Vorrei anche ricordare Paola Girolami, past president del R.C. Montecarlo Piana di Lucca e presidente della Sotto Commissione Polio Plus, anch essa Borsista della Pace. Dunque non dimentichiamo questi giovani, potenziale risorsa dei nostri club che tuttavia perdiamo per la nostra imprevidenza nel registrare i loro nominativi e per la conseguente incapacità di raggiungere tali giovani. Come aumentare il numero il numero dei soci? Sulla base di quanto detto dobbiamo: Utilizzare meglio l elenco delle classifiche, consultandolo frequentemente, non solo per vedere quali sono quelle scoperte, ma perché costituiscono un promemoria che ci può far collegare una data professione ad un nostro amico o conoscente che, per le sue 5

6 caratteristiche umane e professionali potremmo cooptare nel Rotary. Ricordare che i professionisti non sono solo uomini e che oggi molte donne hanno raggiunto traguardi impensabili 20 o 30 anni fa. Non c è assolutamente bisogno di quote rosa, cioè di percentuali minime da raggiungere, perché le donne entrano nel Club per le loro capacità e non per benevolenza maschile. Registrare accuratamente tutti coloro che hanno fruito o partecipato ad attività del Rotary (borsisti, Ryliani, partecipanti allo scambio giovani..) in modo di poter seguire nel tempo tali soggetti e se del caso cooptarli. Facilitare il passaggio dal Rotaract al Rotary. Non perdiamo quei giovani, soprattutto quelli che hanno svolto una funzione dirigenziale, che spesso con il loro entusiasmo ci hanno dato dei punti in fatto di altruismo e di service. Mantenere l effettivo. Evitare la perdita di soci (prevenire è meglio che curare!!!) Se vogliamo mantenere l effettivo del nostro club dobbiamo anche far crescere umanamente e professionalmente i soci attraverso attività di formazione e inserimento in attività di service. Il coinvolgimento dei soci nelle attività del club costituisce lo strumento più forte non solo per migliorare la conoscenza ma anche per rinsaldare l amicizia tra i soci. Difficilmente un socio veramente attivo lascerà il club perché i valori rotariani diventano parte della sua stessa esistenza. Ma quanti soci sono in grado di rispondere a una semplice domanda: mi puoi elencare almeno tre iniziative portate a compimento dal tuo club nel presente o nel passato anno rotariano? Non possiamo pensare di coinvolgere adeguatamente i nostri soci in attività di service se non sono stati adeguatamente informati prima del 6

7 loro ingresso, e successivamente, in particolare nel primo anno, formati nell ambito del club e del distretto. Spesso le nostre riunioni settimanali sono povere di formazione rotariana e si perde l occasione della riunione settimanale per parlare di Rotary. Molte riunioni si trasformano in conviviali in cui un illustre oratore parla dei massimi sistemi e non si dedicano 5 minuti per parlare delle attività del club, per sentire, ad esempio, che cosa ne pensano i soci, per coinvolgere i soci nelle attività programmate. Quali spazi hanno le commissioni programmi per comunicare ai soci le loro proposte durante le riunioni settimanali? Utilizziamo meglio le conviviali per parlare dei problemi del territorio, facciamo conoscere quali sono le aree prioritarie d intervento del Rotary, cioè Promozione della pace Lotta contro le malattie Fornitura di acqua potabile Protezione di madri e bambini Sostegno dell'istruzione Crescita delle economie locali Questo stimolerà la nascita di nuove idee e di nuove proposte di service, secondo le sensibilità, le conoscenze, le competenze dei singoli soci. Coinvolgiamo i soci nelle attività del club facendo capire che esse possono avere obiettivi diversi (5 Vie d Azione), come migliorare la coesione all interno del club (Azione interna), applicare l etica rotariana alla professione (Azione professionale), migliore la qualità della vita nel proprio territorio (Azione di pubblico interesse), migliorare la qualità della vita con azioni umanitarie a livello mondiale (Azione internazionale), sviluppare doti di leadership nei giovani (Azione nuove generazioni). 7

8 Come vedete, molti sono gli elementi da considerare per dare vitalità ed ulteriore motivazione all appartenenza al Rotary, sia ai fini dell ingresso nell associazione che del mantenimento dei nuovi Soci. Tuttavia dovremmo tener presente anche altri elementi, alcuni dei quali riguardanti le nostre riunioni che devono mantenere la cadenza settimanale. Purtroppo, talora esse sono povere di contenuti, specialmente quelli rotariani, e invece diventano l occasione di ritrovo di singoli gruppi di amici che, in contrasto con lo spirito rotariano, poi rischiano di diventare gruppi di potere all interno del club. Utilizziamo invece le riunioni settimanali per inserire i giovani, amalgamare soci giovani e vecchi soci, fare un minimo di formazione continua rotariana. Utilizziamo il giornalino del club per far conoscere i risultati delle attività di service, la storia del Rotary, l etica del Rotary ed anche quelle piccole notizie che riguardano i singolo soci o le loro famiglie (nascite, compleanni, onorificenze,..). Non dimentichiamo di far conoscere il Rotary all esterno del nostro club, non per dimostrare quanto siamo bravi (se lo siamo ), ma per coinvolgere nelle nostre attività anche altri potenziali soci. Ricordo inoltre la responsabilità del Socio presentatore e dell Istruttore del Club nei confronti dei nuovi soci. La formazione deve essere rivolta non solo ai soci, giovani o vecchi che siano, ma anche alla futura dirigenza del Club per i compiti e le responsabilità a cui saranno chiamati. Il club deve favorire la partecipazione a tutte le modalità di formazione, sia a livello di club che di distretto. Purtroppo vediamo una presenza non sempre entusiasmante alle giornate di formazione organizzate a livello distrettuale, talora sentite come un obbligo solo per chi riveste talune cariche e non come un momento di crescita. Il Rotary International incoraggia il coinvolgimento dei coniugi e dei figli nelle attività del Club. Pertanto il Club dovrebbe organizzare programmi educativi, di servizio, borse di 8

9 studio ed eventi ed inoltre pianificare e attuare progetti di servizio in modo tale che i coniugi e gli altri membri della famiglia dei Rotariani possano parteciparvi facilmente. I soci dovrebbero favorire l ingresso dei figli nelle associazioni giovanili rotariane Interact e Rotaract. La continua diminuzione di soci negli ultimi anni deve essere considerata come un preciso campanello d allarme. Il nostro Distretto ha attualmente n.3131 soci ma ha perso dal 1 luglio 2014 ben 66 soci, pari al 37% della perdita dell intera zona 12: Nel periodo sono usciti dai club del nostro distretto 1001 soci di cui 32 passati ad altri club, 170 per motivi di lavoro, 125 deceduti, 82 per motivi di famiglia, 151 per motivi di salute o imprecisati. Dei 1001 soci 45 avevano meno di 1 anno di vita rotariana, 29 tra 1 e 2 anni, 137 tra 3 e 5 anni, 372 tra 6 e 10 anni, 368 oltre 10 anni. Dei soci usciti dai nostri club 1 su 4 aveva meno di cinque anni di vita rotariana. Questi dati ci devono far riflettere. Cosa non hanno trovato nel Club? Le loro aspettative sono state soddisfatte? Quali erano le loro aspettative? Cosa non abbiamo dato ai nuovi soci? In cosa abbiamo sbagliato nel selezionare i nuovo soci? In cosa abbiamo sbagliato nella vita del Club? Quanto abbiamo formato questi soci? Quanto abbiamo realmente coinvolto questi soci nelle commissioni o in attività di service? Sono interrogativi che non solo ogni Presidente o past President ma anche ogni socio deve porsi, ricordando che la responsabilità è di ognuno di noi che non abbiamo saputo accogliere, formare, coinvolgere il nuovo socio e la sua famiglia. È nostro dovere, non perché ce lo chiede il Rotary International ma perché siamo convinti di ciò che deve rappresentare il Rotary nella nostra società, 9

10 di porre rimedio a tale situazione con il nostro impegno dentro e fuori del nostro Club. Finora il Rotary si è diffuso per lo più nelle grandi e medie città, per cui oggi è necessario rivolgere l attenzione verso le cittadine medio-piccole e i loro territori, spesso privi di associazioni di service. Il fenomeno di uscita dalle grandi concentrazioni urbane a favore dei centri medio-piccoli, ha portato in questi ultimi un aumento di presenza di professionisti e di categorie sempre più preparate e attente all evoluzione intellettuale, sociale ed economica della nostra regione e del nostro Paese. Ed è proprio qui, come è avvenuto nella zona del Chianti fiorentino, che può essere incrementata correttamente e proficuamente la presenza rotariana attraverso la creazione di nuovi Club. Il Rotary International ci chiede la creazione di tre nuovi club nel prossimo anno rotariano ed è nostra intenzione di rispondere positivamente all appello del Rotary International senza tuttavia impoverire i club esistenti. La Toscana per la sua cultura, per la sua arte e per la sua economia attrae moltissimi stranieri che per lunghi periodi, se non per anni o per tutta la vita, risiedono in Toscana. Possiamo pensare di creare club di riferimento internazionale che possono costituire un punto di riferimento anche per i rotariani di tutto il modo, che più o meno stabilmente vengono ad ammirare la nostra arte e il nostro paesaggio. Nell anno 2012 in Toscana è stata registrata la presenza di stranieri regolarmente residenti, con un aumento di circa 2 mila unità rispetto all anno precedente. Essi rappresentano quasi l 11% della popolazione toscana. Non sono solo immigrati fuggiti dal loro paese ma sono presenti anche molti professionisti (musicisti, ingegneri, medici, professori universitari, uomini d affari, diplomatici,..) che possono trovare nel Club Rotary un punto di incontro e di scambio di esperienze. Se riuscissimo a individuare solo l uno per mille di questi stranieri come 10

11 possibili rotariani nel nostro distretto potrebbero essere costituiti otto club con circa 50 soci ciascuno. Non vogliamo costituire otto club ma sarebbero sufficienti tre International Rotary Club, possibilmente in lingua inglese, da dislocare nelle tre principali aree della Toscana. E per questo chiediamo il vostro aiuto. Se poi si trovasse un nuova area non coperta dal Rotary, come è successo per il Chianti fiorentino, potremmo pensare a un ulteriore club. Il nostro obiettivo potrebbe essere facilitato dalla nuova possibilità offerta dal Rotary International: la possibilità di costituire un Rotary Club Satellite, ma di questo vi parlerà il PDG Sarpietro, Responsabile della Task Force Effettivo della Zona 12 e parte della Zona 19. Spesso sentiamo o leggiamo di quale grave danno sia per il nostro paese la perdita di tante giovani intelligenze emigrate in altri paesi in quanto nel nostro non hanno trovato le condizioni per operare proficuamente. Fenomeni come l'emigrazione e la conseguente fuga dei cervelli, la non valorizzazione dei talenti o l'insufficiente formazione, costituiscono alcuni esempi di impoverimento del capitale umano con conseguenze su ogni attività di sviluppo. E questo vale anche per il Rotary. 11

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