TRIBUNALE DI TERAMO Ufficio del Giudice per le indagini preliminari

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1 l Proe. peno n. 5392/2011 R.G. N.R. Pro.:. peno n. 4140/2011 R.G. G..P. TRBUNALE D TERAMO Ufficio del Giudice per le indagini preliminari l Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Teramo; letta la richiesta del Pubblico Ministero in sede, depositata presso la cancelleria di questo Ufficio in data , nel procedimento penale in oggetto, iscritto nei confronti di PAROLS SALVATORE, n. Frattamaggiore (NA) il residente in Folignano, Piazza Luigi Dari 51, elettivamente domiciliato in Frattamaggiore, alla via Massimo Stanzione n. 75, presso l'abitazione dei genitori, difeso di fiducia dagli avv. Walter Biscotti e Avv. Nicodemo Gentile del foro di Perugia, con studio in Perugia, Corso Vannucci n indagato in relazione ai seguenti fatti di reato: a) delitto p. e p. dagli artt. 61 n. 5), 575 e 577 comma n. 4) e comma c.p. perché, colpendola ripetutamente con un'arma da punta e taglio al collo, al dorso ed al tronco e, così, provocandole ventinove ferite da punta e taglio (una in regione mentoniera, tre in regione cervicale, venti al tronco sette delle quali penetranti in cavità toraco-addominale., cinque agli arti superiori) e sei ferite da taglio (una al ramo mandibolare sinistro, due in regione cervicale anteriore, una al polso destro, una al polso sinistro, una alla mano sinistra), cagionava la morte della moglie REA Carmela (detta "Melania", nata il ), che interveniva dopo un'agonia durata alcune decine dì minuti per anemia emorragica acuta conseguente alle numerose ferite inferte; con le aggravanti di aver commesso il fatto contro il coniuge, profittando di circostanze (pantaloni, collant e slip abbassati al di sotto delle ginocchia) tali da ostacolare la difesa della vittima e con crudeltà consistita nel proseguire nell'azione lesiva anche quando la donna, ancora cosciente, era ormai incapace di difendersi a seguito dei colpi ricevuti da tergo e nell'infierire sul suo corpo con ben trentacinque coltellate. n Civitella del Tronto, il l b) delitto p. e p. dagli artt. 61 n. 2), 110,410 comma c.p. perché - con l'eventuale concorso di altra persona allo stato non identificata., dopo la morte della moglie infieriva sul suo cadavere incidendo con Pagina 1 di 62

2 2 uno strumento a punta smussa la cute dell'addome inferiore, della zona antero-aterale della coscia destra e della zona laterale della coscia sinistra in modo da provocare "ferite figurate" ovverosia segni la cui disposizione richiama, rispettivamente, una "X" o "croce di Sant'Andrea" (sull' addome), una "svastica" (sulla coscia sinistra) ed una "grata a grosse maglie" (sulla coscia destra) ed, inoltre, infiggendo una siringa usata all'altezza del petto (in corrispondenza della regione mammaria sinistra); con l'aggravante di aver commesso i predetti atti di vilipendio e deturpamento del cadavere per conseguire l'impunità dal delitto di omicidio pluriaggravato di cui al capo a), tentando di depistare le indagini mediante l'inserimento sul luogo del delitto di elementi di confondimento. n Civitella del Tronto, tra il pomeriggio del ed il pomeriggio del preso atto che la richiesta ha ad oggetto l'applicazione, nel termine previsto dall'art. 27 c.p.p., della misura cautelare della custodia in carcere, già emessa ex art. 291 comma 2 c.p.p. nei confronti dell'indagato, dal Giudice per indagini preliminari presso il Tribunale di Ascoli Piceno, in data , contestualmente alla declaratoria di incompetenza per territorio, alla indicazione della Autorità giudiziaria ritenuta competente ed alla trasmissione degli atti al P.M. di Ascoli Piceno affmchè investisse del procedimento la Procura della Repubblica di Teramo; letti gli atti del procedimento; OSSERVA Questo Ufficio è stato investito dalla Procura della Repubblica in sede di una richiesta di conferma della ordinanza emessa ai sensi dell'art. 292 c.p.p. dal G.i.p. presso il Tribunale di Ascoli Piceno in data nei confronti di PAROLS SALVATORE, sopra generalizzato, indagato dei delitti di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. l giudice "a quo" ha provveduto in via di urgenza sulla richiesta ex art. 291 c.p.p. della Procura di Ascoli Piceno, ravvisando le esigenze cautelari previste dall'art. 274 letto a] e c] c.p.p., anche in relazione al disposto dell'art. 275 comma 3 C.p.p. e, contestualmente alla adozione della misura cautelare di massimo rigore, ha dichiarato la incompetenza per territorio del A.G. di Ascoli Piceno in favore di quella di Teramo, disponendo la trasmissione degli atti a quest'ultima per il tramite dell'ufficio della Procura della Repubblica. 1. LA QUESTONE DELLA COMPETENZA PER TERRTORO Non vi è dubbio che competente per territorio alla trattazione del procedimento in epigrafe indicato, e giudice naturale precostituito per legge, ex art. 25 comma 1 Cost., è l'autorità giudiziaria di Teramo, ai sensi dell'art. 8 comma 1 c.p.p. [luogo di consumazione del reato, di Pagina 2 di 62

3 3 natura istantanea]. E' infatti doveroso anticipare sin d'ora, a questi limitati fini [in applicazione del principio del Kompetenz-kompetenz, per il quale ogni giudice, prima di essere giudice del merito, è giudice della propria competenza: Casso V, sent. n del , MLZ], che i, tconsulenti tecnici-medici legali nominati dal Pubblico Ministero, Prof. T AGLABRACC e dotto ssa CANESTRAR, nella loro relazione definitiva depositata il ed il personale R..S. dei carabinieri, nella relazione depositata in data , relativamente agli esiti del cd. B.P.A. [Bloodstain Pattern Analysis], hanno univocamente concluso nel senso che il luogo di rinvenimento del cadavere di REA CARMELA coincide con quello dove la medesima è stata f [ uccisa [frazione RPE, località Casermette, del comune di CVTELLA DEL TRONTO,!! provincia di TERAMO]. n tal senso depongono la quantità di sangue rinvenuta sul luogo di ritrovamento del cadavere, con una dinamica omicidiaria avvenuta ed esauritasi in loco e con morte conseguenza di emorragia acuta dovuta ad un gran numero di colpidicoltello; l'assenza di segni significativi per trascinamento/afferramento/immobilizzazione della persona; l'assenza di segni riferibili a trasporto del cadavere; l'epoca della morte, collocabile in orario coincidente con la scomparsa e collocabile nelle due ore dalla consumazione dell'ultimo pasto, e dunque tra le e le 15.30; i risultati della Bloodstains Pattern Analysis, che depone in modo univoco [e coerente con i dati medico-legali] per un omicidio avvenuto in loco in base alla analisi degli schizzi di sangue della vittima repertati sul marciapiede in legno del chiosco schizzi riferibili univocamente a brandeggio (cast-off) e dunque significativi per una azione di accoltellamento avvenuta proprio sul posto. Ai dati medico legali, si aggiungono, come vedremo, gli elementi valutativi forniti dalla analisi dei tabulati telefonici. Quanto alla fase precedente all'arresto dell'indagato, nella immediatezza il procedimento penale è stato iscritto a modello 44 dalla Procura di Ascoli Piceno in data [n. 712/11], mentre la Procura di Teramo lo iscrive a modello 21 [da identificare], in data [n. 3097/11]. n seguito, gli atti vengono trasmessi per competenza dal P.M. di Teramo ad Ascoli, sicchè il procedimento, così unificato, prosegue da quel momento in poi presso l'a.g. di Ascoli Piceno, anche se un rappresentante della Procura teramana resterà di fatto "agganciato" alle indagini, prendendo parte a molteplici atti investigativi. Si è fatto evidentemente riferimento all'art. 8 comma 3 c.p.p. per radicare, sia pur provvisoriamente, la competenza in capo alla A.G. di Ascoli Piceno, sul presupposto che la vittima fosse stata in un primo tempo sequestrata [reato permanente], e la morte fosse stata una conseguenza del delitto iniziale. nfatti, il fascicolo n. 712/11 modo 44 è stato iscritto dalla Procura di Ascoli Piceno dapprima per il delitto di cui all'art. 610 c.p., poi per quello di cui all'art. 605 C.p., infine, dopo il rinvenimento del cadavere di REA CARMELA, per il delitto di cui all'art. 575 c.p. Si osserva che detta ricostruzione dei fatti, deve fare i conti con la t f Pagina 3 di 62

4 4 circostanza che la soppressione di REA CARMELA non è stata la conseguenza non voluta del [preteso] sequestro di persona, così come prospettato dal denunciante, dal momento che sul cadavere della vittima sono state contate da subito complessive 35 ferite, parte da punta, parte da taglio. Sicchè venendo meno l'ipotetica fattispecie dell'art. 586 c.p., in favore dell'omicidio volontario, pur facendo salva la iniziale prospettazione della fattispecie del sequestro di persona, sarebbe risultato applicabile piuttosto l'art. 16 comma l c.p.p., in tema di determinazione della competenza territoriale per connessione. Tuttavia, anche in questo caso, non vi era sin dall'inizio la certezza assoluta che l'omicidio fosse stato consumato nel luogo dove è stato rinvenuto il cadavere, sicchè si giustifica, quantomeno ai sensi dell'art. 9 comma 2 c.p.p. [non risultando applicabile con certezza neppure l'art. 9 comma 1], la decisione di investire delle indagini l'a.g. di Ascoli Piceno. Ed anche laddove si dovesse ritenere che le regole suppletive stabilite dall'art. 9 c.p.p. non siano applicabili al caso di più reati connessi [Casso, sent. n del , Confl. comp in proc. D PERNA], se non in via residua le, quando sia impossibile individuare il luogo di commissione per tutti i reati commessi [Casso S.D., sent. n del , Confl. comp. in proc. ORLANDELL], anche in questo caso, stando alle risultanze giuridico-fattuali inizialmente apprezzabili, la competenza sarebbe stata ragionevolmente attribuita alla A.G. di Ascoli Piceno, tenuto conto che il reato gradualmente meno grave dell'omicidio è pur sempre il sequestro di persona [più grave rispetto al vilipendio e deturpamento di cadavere], in prima battuta ipotizzato, e certamente consumatosi, in ipotesi, nel circondario ascolano (PANORO D SAN MARCO). 2. PREMESSA METODOLOGCA Le investigazioni relative al fatto omicidiario per cui è procedimento si sono indirizzate inizialmente in ogni direzione possibile, alla ricerca, dapprima, di tracce utili al rintraccio REA CARMELA, denunciata dal marito come scomparsa improvvisamente, dopo essersi recata con il coniuge e la figlioletta VTTORA di circa un anno e mezzo, per una scampagnata, in località colle S. Marco di Ascoli Piceno; quindi, dopo il rinvenimento del cadavere della donna, raggiunta al corpo da 35 colpi di coltello, awenuto due giorni dopo, in altra, non distante, località della provincia di Teramo, Ripe di Civitella del Tronto, si sono concentrate maggiormente sui familiari della vittima, senza tuttavia trascurare alcuna "pista" alternativa, alla ricerca dell'autore o degli autori dell'omicidio. Sono state quindi impegnate decine di unità investigative, consulenti tecnici, reparti specializzati dei carabinieri (R.C..S.); sono state sentite e risentite decine di persone; acquisite riprese filmate e rilievi fotografici scattati da privati; Pagina 4 di 62

5 5 svolti esperimenti volti a ricostruire gli spostamenti sul territorio dei principali "attori" della vicenda ed il funzionamento degli apparecchi telefonici cellulari; disposte ed eseguite intercettazioni telefoniche ed ambientali; disposte ed eseguite perquisizioni domiciliari, veicolari, seguite dal sequestro di materiale; acquisiti tabulati telefonici delle utenze cellulari in uso a soggetti a vario titolo coinvolti; validamente sondate e scandagliate ipotesi investigative diversificate; acquisita quale documentazione gli scambi di mail tra PAROLS SAL VA TORE ed altre persone sul social network "Facebook", previa rogatoria internazionale. l risultato, ancora provvisorio ed allo stato degli atti e delle indagini, durate sinora tre mesi, è l'iscrizione nel registro degli indagati, per il delitto di omicidio pluriaggravato e vilipendio di cadavere, di P AROLS SALVATORE, marito della vittima e la successiva applicazione, nei di lui confronti, della misura cautelare di massimo rigore, che deve ricevere ora, in questa sede, adeguata conferma ad opera dell' A.G. competente per territorio. Nella disamina del materiale valutativo acquisito, si è scelto di ripercorrere di regola diacronicamente gli eventi, così come succedutisi, per poi studiarli criticamente e addivenire ad un giudizio compiuto sul fatto. Si è derogato a questa regola, ogni volta che la "consecutio" logica degli eventi lo ha richiesto; in particolare, si è dato prevalenza alla "lettura" logica delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, a prescindere dal tempo in cui ciascuna di esse è stata escussa, privilegiandosi in questo caso la identità o la "omogeneità" della "materia" o dell 'argomento trattati. Alla disamina logico-temporale del materiale di indagine acquisito, si è fatta seguire l'analisi in punto di diritto, previa applicazione delle regole di valutazione probatoria stabilite dal legislatore per questa fase del procedimento; infine, si è provveduto a stendere la statuizione cautelare, conseguente alle premesse formulate in punto di fatto e di diritto, in relazione alla richiesta di misura formulata dalla Procura della Repubblica di Teramo, sotto il duplice profilo diagnostico preteso dagli artt. 273, 274, 275 c.p.p., tenuto conto dei pronunciamenti della giurisprudenza di legittimità e della Corte Costituzionale. Sebbene, come premesso, in questa prima parte della ordinanza si sia scelto di procedere per scansioni logico-temporali, ciò non toglie che la redazione del provvedimento giunga all'esito di una valutazione complessiva del materiale a disposizione. Ne consegue che, ad es., in relazione alle deposizioni delle persone informate sui fatti, sin d'ora è possibile e doveroso evidenziare i passaggi di maggiore interesse o di impatto sulle indagini, ovvero maggiormente problematici, perché successivamente confermati o sconfessati da ulteriori acquisizioni probatorie, della Pagina 5 di 62

6 6 medesima o di diversa natura. Questi passaggi verranno evidenziati in neretto. Eventuali osservazioni ritenute assolutamete indispensabili verranno formulate immediatamente dopo la indicazione delle fonti di prova. Resta fermo, che la valutazione del compendio indiziario è globale e unitaria, e tiene conto di ogni contributo utile alle indagini, ritenuto tale, com'è ovvio, ex post. 3. LA DENUNCA D SCOMPARSA D REA CARMELA. LE PRME RCERCHE DEL 18 APRLE l giorno 18 aprile 2011, alle ore 16.34, l'operatore della Centrale operativa del Comando provinciale carabinieri di Ascoli Piceno riceveva sul 112 una telefonata dall'utenza cellulare n. 333/ , in uso a P ARO LS SALVATORE, n. Frattamaggiore (NA) il , reso Folignano (AP), alla via Luigi Dari n. 51. l chiamante, che si qualificava per PAROLS SALVATORE, intendeva segnalare la scomparsa della moglie, REA CARMELA, detta MELANA, n. Napoli il [cfr. verbale di trascrizione integrale della registrazione a fo in rosso dell'incarto processuale]. n prima battuta, peraltro, l'interlocutore dell'operatore risultava essere la titolare del bar ristorante all'insegna "L CACCATORE", anche conosciuto come "BAR SEGA"', FLAMMN GOVANNA, la quale, dopo avere sommariamente iniziato a riferire quanto da lei appreso sulla vicenda, quasi subito cedeva il posto a colui il quale diceva di essere, ed in seguito risulterà effettivamente essere, P AROLS SALVATORE, momentaneamente impegnato in bagno. Nel corso della conversazione con l'operatore, PARO LS SALVATORE, assai agitato, riferiva di essere un militare in servizio al RA V di Ascoli Piceno; che mentre si trovava con la figlia e la moglie in un parco [dove era già stato una quindicina di giorni prima in compagnia di una comitiva di amici], nei pressi delle altalene e degli scivoli, la consorte si allontanava per andare alla toilette, ripromettendosi di portare al marito, al suo ritorno e come da sua richiesta, un caffè; che egli restava, nel frattempo, a giocare sul posto insieme alla bambina; che, dopo circa 15/20 minuti, non vedendo la moglie fare ritorno, provava a contattarla senza esito sul di lei telefono cellulare. n conseguenza dell'allarme lanciato da PAROLS, venivano avviate le prime ricerche, che proseguivano fino a sera, senza risultati. n particolare, il personale della Compagnia C.C. di Ascoli Piceno, giunto sul posto intorno alle ore circa, svolgeva le proprie ricerche dirigendosi verso località S. GACOMO, dal momento che il segnale del telefono cellulare in uso a REA CARMELA "veniva agganciato nel ripetitore più vicino" [cfr. annotazione di P.G. a fo , timbro]. Era stata infatti attivata la speciale procedura europea di ricerca delle persone in Pagina 6 di 62

7 7 caso di imminente pericolo pericolo di vita, che consente di stabilire il posizionamento geografico di una utenza mobile [anche se in atto non ricevente o emittente] purchè funzionante, con una approssimazione che tuttavia risente del luogo dove esso è collocato e che è maggiormente accentuata quando il telefono cellulare si trovi in luoghi non urbanizzati o boschivi, come nel caso di specie. Nella circostanza, PAROLS SALVATORE versava "in evidente stato di agitazione", siccome "affetto da vari reflussi gastrici", "ruttando" in continuazione e interrompendo spesso le parole [cfr. annotazione cit.]. Nel corso della medesima serata del 18 aprile, PAROLS SAL V ATORE sporgeva formale denuncia di scomparsa, nei seguenti termini: "Dopo aver pranzato ed aver sbrigato qualche faccenda domestica, mia moglie mi proponeva di andare parte a prendere un pò di sole sul pianoro di San Marco. Così verso le 14:00 circa ci siamo recati verso Colle San Marco dove siamo arrivati dopo di circa una ventina di minuti. Tutti questi movimenti li effettuavamo utilizzando la mia Renault Scenic di colore nero, unico mezzo in nostro possesso, che guidavo sempre io in quanto mia moglie, anche se titolare di patente di guida, accudiva la bambina...arrivati al pianoro sostavamo presso un prato dove ci sono una staccionata e delle altalene; lì facevamo giocare la bambina all'altalena. Dopo pochi minuti mia moglie mi diceva che aveva bisogno di andare in bagno; io gli dicevo che potevamo andare tutti e tre insieme, ma poiché la bambina si metteva a piangere in quanto non voleva smettere di andare sull'altalena, lei decideva di andare da sola a piedi, percorrendo una stradina che conduce ad un vicino chiosco, dove ci sono dei bagni pubblici, e più avanti ad un bar. Non ho potuto vedere dove mia moglie si recasse effettivamente, ma conoscendola penso che si sia recata al bar, siccome preferisce i bagni di un esercizio commerciale rispetto che a dei bagni pubblici, tant'è che quando si allontanava io le dicevo di portarmi un caffè. Questa è stata l'ultima volta che l'ho vista; più o meno penso che erano le 14:45 circa...10 nel frattempo proseguivo a giocare con nostra figlia, ma dopo circa venti minuti, non vedendola più tornare indietro, cominciavo a chiamarla alla sua utenza cellulare 333/ , ma il telefono squillava senza risposta. lo temporeggiavo ancora dieci minuti circa, sperando che lei mi richiamasse, ma non succedendo niente la richiamavo, penso di averlo fatto complessivamente tre o quattro volte, quindi prendevo la macchina, mettevo la bambina sul seggiolino e facevo un giro in zona per cercarla, ma senza esito. Nel frattempo la chiamavo ancora alcune volte, ma sempre senza ricevere risposta. A quel punto mi fermavo al bar, dove tra l'altro prendevo un caffè, chiedendo se avevano un bagno e se avevano visto mia moglie". n sede di denuncia orale, PARO LS specificava che alla risposta negativa della titolare dell'esercizio commerciale, compiva personalmente le prime ricerche nella zona, coadiuvato nella immediatezza da alcuni volontari. A tal punto, dichiarava il denunciante, la Pagina 7 di 62

8 8 signora del bar gli consigliava di chiamare i carabinieri. Lui la invitava a farlo al suo posto, ritenendo che potesse dare indicazioni più precise in ordine alla località dove si trovavano al momento della scomparsa. La donna, tuttavia, dopo avere contattato il 112, gli riconsegnava il telefono cellulare affinchè potesse interloquire direttamente con l'operatore. Poco dopo, giungevano sul posto i carabinieri, per proseguire le ricerche. Nel frattempo, PAROLS SALVATORE contattava dapprima il proprio amico, PACOLLA RAFFAELE, assistente della polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circ.le di Ascoli Piceno, sulla utenza cellulare di questi, n. 331/ , il quale giungeva poco dopo sul posto, in compagnia della moglie, DORNZ STEFANA; e, successivamente, il suocero, REA GENNARO, residente in SOMMA VESUVANA (NA), che chiamava sulla utenza fissa 081/ Effettuava, inrme, un ultimo tentativo di chiamata sul cellulare n. 333/ in uso alla moglie, alle ore 18.42, che non dava esito. Successivamente, provava a contattare la moglie anche sulla utenza Wind con n , utilizzata esclusivamente per comunicare con i familiari, ma anche tale utenza non era raggiungibile. Riferiva inoltre P AROLS che la località del pianoro di Colle San Marco era abbastanza conosciuta sia a lui che alla consorte, in quanto frequentata altre due o tre volte nell'ultimo mese a farci qualche passeggiata; che l'ultima volta in cui si erano recati sul l t t l t, ~ i l. posto risaliva a circa dieci giorni prima, allorquando vi erano stati insieme ad alcuni amici, tra!! cui VVAN Sonia ed il marito SROCCH Alfredo e loro familiari; di prestare servizio ad Ascoli Piceno dal febbraio 2008, e di essere stato raggiunto dalla moglie nel mese di maggio dello stesso anno, successivamente al matrimonio awenuto il 26 aprile; che la permanenza! prevista ad Ascoli Piceno era di tre anni e di essere, quindi, in attesa del programmato trasferimento che si sarebbe dovuto perfezionare entro il 2011; di aver effettuato in carriera tre missioni all'estero e di non possedere armi né in dotazione individuale né di proprietà; di andare perfettamente d'accordo con la moglie, di non avere nessun litigio in corso con lei non esistendo alcun motivo di contrasto e che anche i rapporti familiari in genere risultavano ottimi; che la moglie non esercitava allo stato attività lavorativa e che le sue condizioni di salute erano ottime, al di là un piccolo problema all'ernia; che recentemente la moglie aveva sostenuto una dieta dimagrante a seguito della quale perdeva circa dieci chili, che aveva accumulato durante la gravidanza; che ad Ascoli Piceno le amiche frequentate dalla moglie erano come detto Stefania, la moglie del suo amico PACOLLA Raffaele, Sonia, moglie di SROCCH Alfredo e tale FEDERC Patrizia, moglie di Mauro MANTOV AN, tutti residenti nello stesso condominio; di non aver cattivi rapporti con alcuno, né ad Ascoli Piceno, né a Somma Vesuviana o Frattamaggiore, rispettivamente residenza dei suoceri e dei genitori; che il suocero REA Gennaro era un militare in congedo dell' Aeronautica Militare mentre il l i ll l l i ~ f i Pagina 8 di 62

9 9 f padre Pasquale era agricoltore in pensione; che il fratello Rocco e la sorella Lucia prestavano servizio nella Polizia Penitenziaria, rispettivamente a Rovereto (TN) ed a Verona mentre l'altra sorella Francesca era casalinga ed abitava a Frattaminore (NA); che il fratello di "Melania", REA Michele, era sposato senza prole e prestava servizio in Aeronautica Militare a Grazzanise (CE); di non avere sospetti su alcuno che possa avere avuto intenzione di fargli del male; che la moglie non gli aveva mai detto di essere stata importunata ad eccezione di una volta, alcuni mesi prima, quando un dirimpettaio, sposato e con figli, del quale non forniva indicazioni utili alla sua identificazione, la fissava ripetutamente; tuttavia riteneva che la cosa non fosse proseguita in quanto la moglie non era più tornata in argomento; che la moglie era alta circa mt. 1,72, fornendo una descrizione degli altri tratti somatici; che al momento della sua scomparsa vestiva un paio di jeans azzurro chiaro, una maglietta nera, probabilmente a maniche lunghe ed un giubbetto di colore blu in ecopelle attillato e corto fino all'altezza della vita; di non ricordare le marche di tali indumenti né le scarpe da lei indossate; che al momento della sua scomparsa non aveva con sé nessuna borsa; incatti le due borse che generalmente utilizzava, una marca Alviero Martini con Cantasia geografica ed altra tipo Luis Vuitton, le aveva lasciate a casa; che senz'altro indossava la Cede nuziale con inciso la data 26 aprile 2008 ed il nome Salvatore, ma di non ricordare se indossasse anche l'anello con diamantino da lui regalatole; che al collo avrebbe dovuto portare una collanina in oro bianco con un ciondolo a forma di como e con una piccola medaglietta con la dicitura "con te sarà sempre un nuovo giorno d'amore", tutti in oro bianco. 4. LE RCERCHE NE GORN 19 E 20 APRLE. LA TELEFONATA ANONMA. L RTROVAMENTO DEL CORPO D CARMELA REA Anche il giorno seguente, 19 aprile 2011, le ricerche proseguivano - senza esito - mediante l'attivazione di tutti gli Enti istituzionali preposti [Protezione Civile, Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale], e con l'utilizzo di mezzi aerei ed unità cinofile molecolari e di superficie. Veniva battuta l'area del Pianoro partendo dal luogo dell'ultimo avvistamento localizzabile nella "zona delle altalene" con progressivo allargamento del raggio d'azione. Veniva allertato anche il personale del Corpo Forestale di Campli, competente per il territorio confinante con Colle S. Giacomo [a sua volta assai prossimo alla collina di S. Marco], che precisava che avrebbe svolto ricerche nella zone "isolate" e non, ivi inclusi camping ecc...alle ore del , quindi circa 48 ore dopo la denuncia di scomparsa, perveniva una segnalazione presso il 113 della Questura di Teramo, nel corso della quale l'anonimo telefonista Pagina 9 di 62

10 lo [che si accerterà chiamare da una cabina telefonica sita alla Piazza S. Francesco di Teramo, luogo dove insiste una stazione di pullman; la cabina è la sola ivi esistente; l'uomo che chiama non utilizza una scheda telefonica, ha un chiaro accento teramano ed è accompagnato da altra! persona, probabilmente un uomo, che in sotto fondo lo invita a terminare la chiamata] ~ denunciava la presenza di un "corpo per terra " nella zona di Ripe di Civitella, in località "chiosco della pineta". La notizia appresa veniva immediatamente girata ai Carabinieri di t~ Teramo che provvedevano ad inviare sul posto personale della Stazione di Civitella del Tronto, competente per territorio, che constatava la veridicità della segnalazione rilevando la presenza del corpo senza vita di una donna. S. LO SCENARO CHE S E' PROPOSTO A COLORO CHE NELLA MMEDATEZZA SONO GUNT PRESO L CHOSCO DELLE CASERMETTE. PRM ACCERTAMENT TECNC E MEDCO-LEGAL COMPUT SUL LUOGO D RNVENMENTO DEL CADAVERE. DESCRZONE DE LUOGH CRCOSTANT. ARRVO D PARENT E CONOSCENT Conseguentemente venivano attivati gli organi operativi competenti, segnatamente il Nucleo nvestigativo del Comando Provinciale di Teramo, che provvedeva ad eseguire i primi accertamenti tecnici e che, collegando il rinvenimento del cadavere con la scomparsa di Carmela REA risalente a quarantotto ore prima, allertava anche il Nucleo nvestigativo Carabinieri di Ascoli Piceno, per il necessario coordinamento. ntorno alle ore del 20 aprile, viene redatto il primo verbale di sopralluogo da personale in servizio presso il Comando provinciale Carabinieri di Teramo, in cui si da atto del rinvenimento del cadavere e di altro materiale di interesse investigativo, primo fra tutti il telefono cellulare marca Samsung ME , carta sim , in uso alla vittima, un laccio emostatico, collocato sul fianco sinistro della vittima, due cappucci copri ago di siringa, uno sul fianco sinistro del cadavere, l'altro sul lato destro, accanto alla mano, un pistoncino di siringa del tipo da insulina rinvenuto sul terreno, tra le cosce della vittima, un accendino in plastica tipo bic di colore bianco con tracce ematiche, rinvenuto tra il piede destro e quello sinistro della vittima, un capello di colore nero rinvenuto sopra la scarpa della vittima. Nello stesso verbale, si da atto altresì che sulla parte in altro a destra rispetto al capo del cadavere, si notano i segni di due pneumatici di autovettura con una larghezza di metri 1,60; che, sul lato destro del cadavere in alto rispetto al capo, ad una distanza di circa un metro, vi sono tre salviettine imbevute di carta con tracce biologiche "verosimilmente riconducibili al cadavere a causa r t! ll \ t f f l f i! 1 } Pagina 10 di 62

11 11 dello stato di ottima conservazione"; che, sul lato sinistro, in alto rispetto al capo, si nota la presenza di una carta di caramella piegata in modo preciso f"mo a fomare un involucro lungo e stretto "tipo sigaretta"; la mano sinistra è parzialmente coperta da aghi di pino "e si nota la fede nuziale"; dopo aver spostato il cadavere, nei pressi del punto dove vi era il cadavere veniva rinvenuto un anello con una pietra di metallo bianco" [cfr. verbale di sopralluogo, fo in rosso]. Sul posto, nel frattempo, giungevano i magistrati ed il medico legale Dott.ssa Sabina Canestrari, che effettuava una preliminare ispezione cadaverica, evidenziando che la donna era evidentemente morta a seguito di plurimi colpi inferti da arma da taglio in più parti del corpo. l cadavere veniva rinvenuto disteso in terra sulla schiena, con i piedi in direzione del chiosco in legno ivi esistente, con pantaloni, collant e slip abbassati sotto al ginocchio; inoltre risultavano evidenti degli sfregi praticati sul ventre e sulle cosce ed una siringa del tipo insulina conficcata sotto il seno sinistro. Come già detto, nelle immediate adiacenze del cadavere venivano altresì rinvenuti il telefonino spento appartenuto alla vittima [per la estrapolazione dei dati, cfr. verbale di accertamenti tecnici a fo in rosso] ed un laccio emostatico, vecchio e anelastico [cfr. la nota preliminare reparto analisi criminologiche del R..S. C.C. di Roma, datata ]. L'attività di sopralluogo e repertamento proseguiva per passi successivi, oltre che ad opera del personale in servizio presso il Comando provinciale Carabinieri di Ascoli Piceno [cfr. il verbale di rilievi tecnici e reperta mento datato , completo di rilievi fotografici, relativo al sopralluogo eseguito in località Casermette intorno alle ore del 22 aprile], anche mediante l'intervento del personale specializzato del Raggruppamento Carabinieri nvestigazioni Scientifiche, che redigeva, in data , apposito verbale di rilievi tecnici eseguiti dalle ore circa del alle ore circa del mattino del giorno seguente [fo e ss. in stampa], individuando complessivi 110 reperti, consistenti in tracce di natura ematica [rinvenute, oltre che nel luogo dove erano posizionati il corpo e la testa della vittima, sul piano di camminamento in legno, lato nord e lato est del chiosco/fabbricato, sulla corteccia dell'albero in prossimità dell'angolo nordest del chiosco/fabbricato, sul terreno, su sassi, porzioni di legno, sugli aghi di pino e su gruppi di foglie, su un tubo di scolo, il tutto rinvenuto in prossimità dell'angolo nord-est del chiosco/fabbricato], fonnazioni pilifere, un orecchino posto sul terreno sotto aghi di pino e vegetazione, distante circa 60 cm dalla proiezione della parete nord e 80 cm dalla proiezione della parete est del chiosco/fabbricato [lo stesso giorno 23 aprile, intorno alle ore 12.15, a circa quattro metri dal luogo di rinvenimento del corpo, era stata scoperta da personale della G.d.F. Comagnia di L'Aquila - Stazione Soccorso Alpino la presenza di un altro orecchino, nascosto sotto gli aghi di pino; cfr. annotazione di p.g. a fo in rosso dell'incarto], 72 impronte Pagina 11 di 62

12 riferibili a diversi strumenti da punta e da taglio ed a strumenti contundente di lunghezza variabile, a seconda dei casi, da 3 mm a 6 cm, rinvenute sulla parete verticale est del chiosco [si tratta di incisioni esistenti nel legno, che dunque nulla hanno a che vedere, probabilmente, con i fatti che ci occupano e che sono ad essi preesistenti, sedimentatesi negli anni ad opera di più t [ persone], due impronte riferite a calzatura [scarpa] per deposito di sostanza verosimilmente f ematica poste sul camminamento in legno lato est del chiosco/fabbricato, due tracce biancastre, l'una di forma ovale, l'altra circolare, situate sul piano di camminamento in legno, lato nord del chiosco/fabbricato. L'impiego del test delluminol nell'area circostante al luogo di rinvenimento del corpo, ha consentito di accertare le evidente e chiara presenza di quantitativo ematico, oltre che nel luogo dove il corpo era adagiato all'atto del rintraccio, sul terreno e sul piano di camminamento in legno in corrispondenza del lato nord-est del chiosco; minori tracce ematiche sono state rinvenute sul tronco dell' albero lato nord est del chiosco. L'area di rinvenimento del cadavere denominata "chiosco della pineta" in località "Casermette" di Ripe di Civitella (TE) [d'ora innanzi, "chiosco della pineta"], insiste nei, pressi di un poligono di tiro a cielo aperto e ad uso esclusivo militare dislocato lungo la S.P. 53, denominata Via Caserma. n detto poligono effettuano attività addestrativa al tiro, tra gli altri, militari in forza al Reggimento "Chieti" ed in forza al Reggimento Piceno. Lo stesso "chiosco della pineta" risulta essere luogo ben conosciuto ai militari del Reggimento!, Piceno in quanto area di esercitazione ed addestramento nonché luogo ove veniva fissato il ~ campo base durante le cosiddette "continuative", esercitazioni di durata plurigiornaliera che prevedevano il pernottamento in tenda sul posto. Oltre agli inquirenti si portavano sul posto per le attività connesse al riconoscimento, il fratello della vittima, REA MCHELE, e PACOLLA RAFFAELE, amico di PAROLS SALVATORE, che già aveva partecipato all'attività di ricerca nell'immediatezza della scomparsa. l riconoscimento aveva esito positivo, trattandosi effettivamente del cadavere appartenuto in vita a REA CARMELA, detta MELANA. 12 i i1 l t r 6. LE PRME DCHARAZON DEL MARTO DELLA VTTMA DOPO L RNVENMENTO DEL CORPO Al momento del rinvenimento del cadavere della moglie, PAROLS SALVATORE si trovava presso l'abitazione del Sergente Maggiore RAFFAELE LA CAVA, il quale, avvisato dal proprio Comando dell'avvenuto rinvenimento del cadavere, provvedeva ad accompagnare P AROLS presso la Caserma Clementi, sede del Reggimento Piceno, dove poco dopo Pagina 12 di 62

13 13 veniva avvisato telefonicamente dell' accaduto dalla sorella Lucia alla presenza dello stesso LA CAVA e di altri colleghi. Successivamente PAROLS veniva prelevato da alcuni parenti che lo accompagnavano presso la propria abitazione, dove in serata rientravano Michele REA e Raffaele PACOLLA e giungevano in visita - tra gli altri - alcuni Ufficiali del Reggimento tra i quali il Comandante Col. Ciro ANNCHARCO. n tale contesto p AROLS riferiva al citato Col. ANNCHARCO di avere individuato nel "chiosco della pineta", il luogo ove circa quindici giorni prima si era recato con la moglie alla ricerca dell'''albero della cuccagna" [tradizione partenopea che prevede l'addobbo di un ramo con oggetti raffiguranti simboli pasquali] e presso il quale avrebbe consumato con la stessa un rapporto sessuale all'aperto. Tale circostanza veniva riferita dallo stesso P AROLS anche al cognato Michele REA ed all'amico Raffaele PACOLLA, il quale era stato il primo a descrivergli il luogo del rinvenimento. La mattina del 22 aprile 2011, il Pubblico Ministero invitava PAROLS SALVATORE a ricostruire direttamente sul pianoro gli ultimi movimenti di "Melania" prima della scomparsa. La ricostruzione dei fatti, eseguita da PAROLS, proseguiva, con videoregistrazione, anche presso il "chiosco della pineta", dove lo stesso veniva invitato a precisare le fasi dell'asserita visita sul posto compiuta unitamente alla moglie circa quindici giorni prima. n merito, P AROLS riferiva di avere riconosciuto il luogo attraverso una foto mostratagli da PACOLLA, scattata con il telefonino di quest'ultimo; di conoscere perfettamente il luogo in quanto utilizzato per esercitazioni militari; di avere mostrato alla moglie, su sua richiesta, i luoghi in questione, descrivendole le varie attività militari presso gli stessi compiute e di avere raggiunto il posto alla guida della propria autovettura Renault Scenic; di avere fatto ritorno con la moglie e la bambina presso il pianoro di Colle San Marco dove, in quella circostanza, trovavano il ramo da utilizzare come "albero della cuccagna"; di avere portato la propria consorte presso il "chiosco della pineta" unicamente in quell'occasione; di essere arrivato sul posto di pomeriggio, senza precisare giorno ed ora, specificando comunque che fosse una data antecedente al 12 aprile, probabilmente un venerdì o un sabato; di ricordarsi di essere stato sul posto l'ultima volta proprio in data in occasione di un'esercitazione militare notturna con il plotone appena insediatosi; di avere fatto l'amore con la moglie alle spalle del chiosco, precisamente all'altezza dello spigolo posteriore sinistro per poter verificare se giungesse qualcuno, atteso che la bambina era in macchina a dormire; di non avere utilizzato, nella circostanza, proftlattico e di avere eiaculato all'esterno; di non avere confidalo ad alcuno prima degli ultimi eventi tale particolare; di avere cognizione che l'unica persona al corrente della gita a Ripe di Civitella era l'amica di "Melania", VVAN SONA, senza potere confermare che la moglie le avesse f l l l ; r Pagina 13 di 62

14 14 confidato anche le questioni più intime; di ricordare che era una bellissima giornata; di escludere che la moglie potesse aver avuto qualche corteggiatore a sua insaputa; di non avere in corso né di avere avuto in precedenza relazioni sentimentali extraconiugali né con allieve né con persone estranee all'ambito lavorativo; di escludere tassativamente di aver ricevuto avances da parte di allieve e di aver intrattenuto contatti con taluna di loro su social network; che gli unici contatti extra lavorativi con le allieve si concretizzavano unicamente in occasione di rituali cene di ime corso; di avere individuato con certezza la località "chiosco della pineta" a seguito della descrizione nonché dalla visione di una fotografia scattata con il telefonino e mostratagli dall'amico fraterno PACOLLA Raffaele che nella circostanza gli avrebbe detto testualmente: "...Eh, non proprio là, comunque, in quelle zone là. Guarda, ho fatto pure la foto... H; che del particolare in argomento, compresa la fotografia del luogo scattata dal PACOLLA, era al corrente anche il proprio cognato Michele REA; di avere comunicato la circostanza relativa al luogo del rinvenimento ed al rapporto intimo connesso unicamente al proprio Comandante di Reggimento Col. ANNCHARCO; che l'unica persona a cui la moglie avrebbe potuto confidare un particolare del genere poteva essere l'amica VVAN Sonia; di utilizzare unicamente il servizio di messaggistica istantanea "Messenger", escludendo l'uso di "Facebook", di "Skype" e di "chat", da lui testualmente deimite "strane"; che in nessuna occasione la moglie aveva avuto modo di nutrire sospetti su eventuali relazioni sentimentali intrattenute con allieve specificamente individuate e che mai tale eventualità gli era stata contestata dalla moglie. Tale audizione, videoregistrata in località "chiosco della pineta", veniva integrata con apposita verbalizzazione avvenuta nella stessa serata nei locali del Comando Provinciale Carabinieri di Ascoli Piceno, nel corso della quale PAROLS SALVATORE ribadiva: che in data 18 aprile 2011, dopo avere pranzato con la moglie e la figlia Vittoria presso la loro abitazione di Folignano, la moglie gli proponeva di andare a Colle San Marco per trascorrere un pò di tempo con la bambina; di avere pranzato mangiando una piadina con melanzane sott' olio, salame e sottilette, mentre CARMELA [detta MELANA], non preparava nulla per sé in quanto al rientro da Colle San Marco sarebbero dovuti andare a trovare la madre della loro vicina Sonia ed avrebbero sicuramente mangiato qualcosa in quell'occasione, motivo per cui prendeva solo un bicchiere di latte freddo; alle ore circa si dirigevano verso Colle San Marco a bordo della loro autovettura Renault Scenic; che, rispetto alla mattinata, in cui erano usciti tutti insieme per delle visite mediche e dei piccoli acquisti, lui aveva cambiato abbigliamento indossando una maglietta a maniche corte ed un paio di pantaloncini, a differenza della moglie che era rimasta con gli stessi indumenti, ovvero un paio di jeans chiari, una maglia di colore nero, un Pagina 14 di 62

15 f J 15 giubbino attillato blu in ecopelle ed un paio di scarpe da passeggio; che prima di salire al colle San Marco prendeva un plaid sul quale potersi sdraiare a prendere il sole ed una palla, che poi ha lasciato nel bagagliaio dell'autovettura in quanto, appena giunti al pianoro, la bambina veniva subito attratta dalle altalene; che il giorno successivo sarebbero dovuti partire per Somma Vesuviana e Frattamaggiore per le festività pasquali e "Melania" aveva già preparato la valigia con gli indumenti di Vittoria mentre i suoi e quelli della moglie erano stati disposti sul letto pronti per essere messi in valigia; che poco prima di andare al pianoro, precisamente quando aveva preso il plaid e la palla, aveva prelevato in garage la valigia grande per inserirvi gli indumenti propri e della moglie; di essere arrivati al Pianoro di San Marco verso le ore circa percorrendo la strada che passa davanti al Bar "Sev:à", per poi svoltare a sinistra e poi ancora a sinistra prendendo una strada sterrata dove vi è una staccionata; di avere parcheggiato la propria autovettura in un punto che contrassemava con il n. 1 sulla cartina mostrataw, nello stesso senso di marcia dell'arrivo, per poi scendere e recarsi alle altalene li presenti; che dopo circa 5 minuti dal loro arrivo, "Melania" gli comunicava la necessità di andare in bagno, come spesso accadeva ogniqualvolta uscivano, precisando che la moglie evitava sempre bagni pubblici preferendo servizi all'interno di locali dei quali comunque era solita verificarne la pulizia; che poiché altre volte erano stati al Pianoro di San Marco ed in altre circostanze "Melania" aveva usufruito del bagno del Bar "Segà", dava per scontato che si sarebbe recata lì; che nell'occasione chiedeva alla moglie di portargli un caffè al suo ritorno; che la donna, nella circostanza era uscita di casa senza portare con sé alcuna borsa, ma non chiese soldi tanto da far supporre che fosse comunque in possesso del danaro sufficiente; di aver perso di vista la moglie dopo pochi metri perché il percorso dalla stessa intrapreso era coperto dalla vegetazione, deducendo che si fosse diretta verso sinistra non avendola più vista sul lato destro, ben visibile dalla sua posizione; di non essere in grado di spiegare logicamente il motivo per cui la donna avesse scelto il percorso oggettivamente più lungo, ritenendo la scelta operata in maniera istintiva; che non vedendola tornare dopo circa mezz'ora, iniziava a chiamarla sul suo cellulare che risultava squillare invano; ritenendo che fosse impossibilitata a rispondere dovendo trasportare il caffè, non dava inizialmente eccessivo peso alla cosa, continuando a giocare con la bambina, pensando anche all'eventualità di uno scherzo, come già successo in passato al centro Commerciale Oasi; che dopo altri dieci minuti circa, riprovava a contattarla telefonicamente senza esito; caricava la bambina in auto ponendosi alla ricerca di "Mel ani a", facendo retromarcia dirigendosi verso il chiosco di fronte alle altalene girando subito a sinistra e poi al termine del viale ancora a sinistra per ritrovarsi sulla via principale del Pianoro che passa davanti al Bar "Segà"; di avere effettuato il Pagina 15 di 62

16 16 medesimo percorso ancora una volta decidendo a tal punto di fermarsi davanti al bar suddetto; di essere entrato con la figlia in braccio chiedendo alla barista di fargli un caffè recandosi contestualmente nei bagni del locale, dove non rilevava la presenza della moglie; di avere chiesto alla barista informazioni circa la presenza della donna nel locale, ricevendo risposta negativa; di essersi reso conto in quel momento dell'orario, corrispondente alle ore 1.5:30; di avere a tal punto effettuato nuovi tentativi di ricerca unitamente alla barista più giovane, lasciando la bambina alla donna più anziana; che la barista più giovane, individuato il posto esatto della scomparsa nei pressi della altalene, lo raggiungeva attraverso una scorciatoia sterrata che PAROLS asseriva non avere mai percorso in precedenza; effettuato senza esito tale tentativo, facevano ritorno al bar; non avendo rintracciato la moglie, decideva su consiglio della medesima barista di avvisare i Carabinieri; di avere fatto chiamare il 112 direttamente alla barista perché migliore conoscitrice dei luoghi; di avere chiamato, nell'attesa dei Carabinieri il suo amico Raffaele P ACOLLA, che sopraggiungeva poco dopo; di avere mostrato ai Carabinieri intervenuti la foto di "Melania" e di averli resi edotti delle circostanze relative al suo allontanamento; di avere fatto contattare da P ACOLLA l'ospedale di Ascoli, allo scopo di verificare eventuali donne ricoverate in quel frangente, rispondenti alla descrizione della moglie; di essersi fatto prestare una tuta dal gestore del Bar " SEGA"', essendosi nel frattempo abbassata la temperatura, indumento che provvedeva a restituire il giorno seguente; a domanda specifica ribadiva che, in occasione del rinvenimento del cadavere della moglie, grazie alla descrizione fattagli dal PACOLLA nonché alla visione delle immagini fotografiche dallo stesso PACOLLA realizzate con il proprio telefono cellulare e mostrategli, riusciva ad individuare il luogo come quello in cui si era recato con "Melania" una quindicina di giorni prima e dove aveva consumato un rapporto sessuale. 7. LE DCHARAZON DELLE PERSONE NFORMATE SU FATT PRESENT SUL PANORO D S. MARCO E NELLE ZONE ADACENT L POMERGGO DEL 18 APRLE. L CROLLO DELLA RCOSTRUZONE DE FATT PROSPETTATA NELLA MMEDATEZZA DA PAROLS SALVATORE J \ ~. La ricostruzione delle fasi successive all'entrata di P AROLS all'interno del Bar Ristorante "l Cacciatore", veniva sostanzialmente confermata da FLAMMN Giovanna ed ALES Diana, entrambi in atti generalizzate, che, escusse il 23 ed il 26 aprile 2011, dichiaravano di essere madre e figlia e di gestire il ristorante Bar "l Cacciatore", altrimenti noto come bar" SEGA'''; che alle ore circa del 18 aprile 2011, si presentava presso il loro Bar un uomo giovane Pagina 16 di 62

17 con una bambina in braccio, il quale andava prima in bagno e poi consumava un caffè al banco; che lo stesso uomo, poi identificato in P AROLS Salvatore, chiedeva informazioni circa la presenza nel locale della moglie descrivendola, spiegando che si era allontanata dalla zona altalene per recarsi presso la toilette del loro locale; di non avere mai visto la donna descritta da p ARO LS Salvatore; di avere servito, poco prima, alcuni adolescenti di età compresa tra i 15 ed i 18 anni che avevano un pallone e che consumarono un gelato; di avere notato che PAROLS tentava di contattare telefonicamente la moglie; di avere consigliato a P AROLS di verificare i bagni pubblici del pianoro, offrendosi di accompagnarlo atteso che lo stesso riferiva di non conoscere la zona; dopo avere appreso la direzione verso la quale la donna si era allontanata, di avere effettuato con l'uomo un percorso a piedi transitando per la scorciatoia brecciata che dal loro esercizio pubblico conduce alla zona delle altalene; di avere notato PAROLS sorpreso in relazione all'esistenza di detta scorciatoia; di avere poi effettuato un giro nella zona con la propria auto, ritenendo che la donna potesse avere avuto un malore lungo il percorso indicato; che nel frattempo PAROLS rimaneva in compagnia di un loro parente, tale BARBN Filippo, con il quale verificava altre aree della zona a bordo della sua autovettura; di essere poi rientrate al bar, dove incontravano P ARO LS ed in quel frangente di aver notato transitare una pattuglia dei Carabinieri che però non riuscivano ad allertare; di avere suggerito a P AROLS, a tal punto,, 17! di chiamare il 112; che PAROLS inizialmente passava la comunicazione con l'operatore alla sig.ra FLAMMN, ritenendo che la stessa potesse dare indicazioni più precise sui ) luoghi; di avere notato, in quel frangente, PARO LS molto agitato e con respiro affannoso, tanto da dovere ricorrere frettolosamente e d'urgenza al bagno lasciando la bambina alle loro cure; che subito dopo P AROLS tornava per fornire indicazioni sulla moglie all'operatore del 112; che PAROLS era vestito con maglietta a maniche corte e pantaloncini corti, indumenti che, mostrati loro, riconoscevano in sede di escussione [e che, in data l maggio, verranno consegnati spontaneamente agli inquirenti dallo stesso P AROLS: cfr. verbale di acquisizione abiti civili a fo e ss. a stampa]; che poco dopo la chiamata al 112 giungeva una pattuglia dei Carabinieri, i quali raccoglievano le informazioni preliminari ed avviavano le ricerche, aiutati da alcuni motociclisti presenti in zona; di avere prestato a P ARO LS alcuni indumenti affinchè potesse proteggersi dalla temperatura che, nel frattempo, si era fatta più rigida, indumenti che lo stesso provvedeva a restituire la mattina successiva non lavati, scusandosi di ciò; di avere appreso da PAROLS che lui e la moglie erano già stati altre volte al pianoro e che, almeno in una occasione, la moglie aveva usufruito dei loro servizi igienici. i J t ~, [! i f l f f Pagina 17 di 62

18 18 Ritiene a questo punto il giudice utile prendere in esame, contestualmente alle s.i. t. rese dalle titolari del bar SEGA' e subito dopo avere esposto il tenore della denuncia di scomparsa presentata da PAROLS SAL V ATORE, le dichiarazioni rese da numerose persone presenti il pomeriggio del 18 aprile, dalle ore in poi, sul pianoro di Colle S. Marco, in quanto la complessiva valutazione di esse è essenziale per valutare la credibilità della denuncia e, come si vedrà, per confutare la ricostruzione dei fatti palesata dal denunciante; confutazione che, a parere del magistrato, impone di stigmatizzare come falso, con ogni conseguenza di legge, l'alibi che, di fatto, con siffatta ricostruzione degli accadimenti, P AROLS SALVATORE si è costruito. Dette dichiarazioni seguono temporalmente altri atti di indagine, se non altro perché la identificazione delle persone infonnate sui fatti è stata lunga e difficoltosa ed ha richiesto tempo. E tuttavia, come anticipato, conviene considerarle subito, per le ragioni esposte. j, le!,! i BAHTJAR Raf"lz, in atti generalizzato, ascoltato in data 28 giugno 2011, riferiva: di essere stato impegnato, in data 18 aprile, unitamente al padre ed allo zio, in lavori di ristrutturazione dell'abitazione di proprietà di tale BONOPANE gnazio, ubicata a Colle San Marco nella zona soprastante al Monumento dei Caduti; che nessuno dei tre si allontanava, nell' arco della mattinata, dal cantiere; di avere interrotto i lavori per la pausa pranzo, durata circa 45 minuti, intorno alle ore 14.00; di essersi recato, qualche minuto prima delle ore 15.00, con la propria autovettura Fiat Bravo di colore blu, al Bar "Segà" per acquistare tre caffè, percorrendo la stradina che porta dal cantiere all'incrocio, in zona Monumento ai Caduti per immettersi sulla strada principale Ascoli - San Marco; di essere stato servito da una donna, mentre all'interno del bar ricordava la presenza di una persona anziana, probabilmente il padre del gestore; di non ricordare di aver incontrato nessun mezzo, né di aver notato la presenza di persone a piedi, sia all'andata che al ritorno. FERRAOL Giuseppe, in atti generalizzato, imbianchino, escusso in data 20 aprile 2011, riferiva: di essere stato impegnato, in data 18 aprile, in lavori di verniciatura all'esterno della villa del Dott. ME COZZ Vincenzo, di Ascoli Piceno, situata in via Martiri della Resistenza di Colle San Marco; di avere iniziato i suddetti lavori la mattina del 18 aprile; di avere effettuato la pausa pranzo presso la propria abitazione ad Ascoli, e quindi di essere ripartito alla volta del pianoro verso le ore 14:00; di avere nel frattempo effettuato una sosta al "BRCO" ex Olivieri per acquistare alcuni attrezzi, precisando che l'esercizio apre alle ore 14.30; di essere arrivato alla villa MECOZZ intorno alle ore 14:45; di aver parcheggiato il proprio furgone di fronte alla citata villa lungo la suddetta via Martiri della Resistenza; di avere imboccato la predetta via Pagina 18 di 62

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