LE LINGUE NELL UNIONE EUROPEA

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1 Università degli Studi di Spalato Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di laurea in lingua e letteratura italiana LE LINGUE NELL UNIONE EUROPEA LA TESINA Relatrice: doc. dr. sc. Magdalena Nigoević Candidate: Jelena Šerić e Ana Ramljak Spalato, 2015

2 L INDICE 1. Introduzione Minoranze linguistiche dell UE Politiche linguistiche a confronto: Unione Europea e Stati Uniti La morte delle lingue Conclusione Riferimenti...13

3 1. Introduzione LʼUE è unʼalleanza economica e politica, unica nel suo genere, tra 28 paesi europei che coprono buona parte del continente. La costruzione europea è nata sulle rovine della II Guerra mondiale con lʼobiettivo di promuovere innanzi tutto la collaborazione economica tra i paesi, partendo dal principio che il commercio produce unʼinterdipendenza che riduce i rischi di conflitti. Nel 1958 è stata così creata la Comunità economica europea (CEE), che ha intensificato la collaborazione economica tra sei paesi: Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Da allora, è stato creato un grande mercato unico, che continua a svilupparsi per realizzare appieno le sue potenzialità. Ogni paese dell Unione Europea ha la sua lingua ufficiale, cioè lʼunione Europea riconosce come proprie lingue ufficiali tutte le lingue ufficiali dei suoi stati membri più alcune altre. C è anche La carta europea delle lingue regionali o minoritarie che infatti è un trattato internazionale concluso a Strasburgo il 5 novembre 1992 nell ambito del Consiglio dell Europa. I paesi membri sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. 2

4 2. Minoranze linguistiche dellʼue Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: questʼultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua materna la lingua ufficiale dello Stato di cui sono cittadini. La minoranza linguistica è un termine che indica come la diversità uno dei pilastri della costruzione democratica dellʼeuropa. Circa 50 dei 320 milioni di abitanti parlano una lingua diversa da quella ufficiale dello stato in cui vivono. La politica dellʼue, da sempre, è stata quella di promuovere le lingue ufficiali, ma anche di tutelare le lingue minoritarie, attraverso finanziamenti e iniziative per il loro studio e sviluppo. Nei paragrafi seguiti vengono presentate le lingue minoritarie in tutti i paesi dellʼue. La classificazione e i dati sono presi da Santipolo. (cfr. 2002: ) Austria La lingua ufficiale in Austria è tedesco. Le lingue minoritarie parlate in Austria sono sei: ceco (Cesky), croato (Hrvatski), slovacco (Slovensky), sloveno (Slovensko), ungherese (Magyar) e zingaro (Romanes). Popolazione totale: abitanti. Belgio Le lingue ufficiale in Belgio sono: fiammingo (nederlandese) e francese. Belgio ha tre lingue minoritarie: lussemburghese (Letztebuergesch), tedesco (Deutsch) e vallone (Walon). Popolazione totale: abitanti. Danimarca La lingua ufficiale in Danimarca è danese. In Danimarca esiste una sola lingua minoritaria, il tedesco (Deutsch), parlato da circa persone. Popolazione totale: abitanti. Finlandia La lingua ufficiale in Finlandia è filandese. 3

5 Le lingue minoritarie della Finlandia sono cinque: lappone (Saami), russo (Rusky), svedese (Svenska), tartaro (Tatar) e zingaro (Romanes). Popolazione totale: abitanti. Francia La lingua ufficiale in Francia è francese. La Costituzione francese non riconosce alcun altra lingua che il francese come lingua ufficiale dello Stato. Ciononostante le lingue minoritarie della Francia sono dieci: basco (Euskara), bretone (Brezhoneg), catalano (Català), còrso (Corsu), lussemburghese (Letztebuergesch), nederlandese (Nederlands), occitano (Occitan), lingue d Oïl, tedesco (Deutsch) e le lingue creole. Populazione totale: abitanti. Germania La lingua ufficiale in Germania è tedesco. Le lingue minoritarie presenti nel territorio della Germania sono quattro: danese (Dansk), frisone (Frisk), sòrabo (Serbski) e zingaro (Romanes). Popolazione totale: abitanti. Grecia La lingua ufficiale in Grecia è greco. Le lingue minoritarie della Grecia sono cinque: albanese (Arbërishte, Arvantika, Shqip), macedone slavo (Makedonski), pomaki (Pomatsi), turco (Türkçe) e valacco (Vlaheste). Popolazione totale: abitanti. Irlanda Le lingue ufficiali in Irlanda sono: inglese ed irlandese. L unica lingua minoritaria della Repubblica d Irlanda è il gaelico irlandese (Gaeilge). Poplazione totale: abitanti. Lussemburgo 4

6 Le tre lingue nazionali del Ducato di Lussemburgo sono il francese, il tedesco e il lussemburghese. Il francese è la lingua della legislazione. Popolazione totale: abitanti. Paesi Bassi La lingua ufficiale in Paesi Bassi è nederlandese. Le lingue minoritarie dei Paesi Bassi sono due: frisone (Frysk) e basso sassone (Nedersaksisch). Popolazione totale: abitanti. Portogallo La lingua ufficiale in Portogallo è portoghese. Le lingue minoritarie del Portogallo sono tre: caló (Calão), galiziano (Galego) e mirandese (Mirandés). Popolazione totale: abitanti. Regno Unito La lingua ufficiale in Regno Unito è inglese. Le lingue minoritarie del Regno Unito sono sei: cornico (Kernewek), gaelico (Gaidhlig), gallese (Cymraeg), irlandese (Gaeilge), scots e scots dellʼulster (Ulster Scots). Popolazione totale: abitanti. Spagna La lingua ufficiale in Spagna è spagnolo (catalano). Le lingue minoritarie della Spagna sono sette: aragonese (Aragonés), aranese (Aranés), basco (Euskera), caló (Calão), catalano (Català), galiziano (Galego) e leonese (Leonés). Popolazione totale: abitanti. Svezia La lingua ufficiale in Svezia è svedese. Le lingue minoritarie della Svezia sono quattro: finlandese (Suomi), finlandese della Valle del Torne (Meänkieli), lappone (Saami) e zingaro (Romanes). 5

7 Popolazione totale: abitanti. Croazia La lingua ufficale in Croazia è croato, lingua indoeuropea della famiglia slava. Le lingue minoritarie della Croazia sono sette: italiano, serbo, rumeno, ungherese, tedesco, slovacco e ceco. Serbo è parlato nella Croazia orientale, in Slavonia e l italiano nella Croazia occidentale in Istria. La città con il maggior numero dei parlanti della lingua serbo è Vukovar con 34,87% di parlanti. 1 Ungherese e tedesco sono parlati nella Croazia settentrionale, ma anche rumeno, slovaccco e ceco. Popolazione totale: abitanti. Italia La lingua ufficale in Italia è italiano, la lingua indoeuropea della famiglia neolatina. Le lingue minoritarie parlate in Italia sono dodici: albanese (parlato a nord e a sud del fiume Shkumbni), catalano, greco, occitano, croato, francese (parlato alla Valle d'aosta), francoprovenzale, friulano (parlato alla provincia di Trieste), ladino (parlato nelle province di Bolzano, Trento e Belluno), sardo, tedesco (parlato nella provincia autonoma di Bolzano, che costituisce una penisola linguistica rispetto al retroterra austriaco) e sloveno (parlato nella frangia orientale della regione autonoma del Friuli Venezia Giulia). 2 Popolazione totale: abitanti. Bulgaria La lingua ufficale in Bulgaria è bulgaro. Il 99,8% della popolazione bulgara parla il bulgaro. Esiste solo una lingua minoritaria parlata in Bulgaria, Gagauz, una forma di bulgaro che è stato preservato con il folklore. Popolazione totale: abitanti. 1 Preso dal sito: (20/11/2015) 2 Preso dal sito: (20/11/2015) 6

8 Slovenia La lingua ufficale in Slovenia è sloveno. La lingua italiana e ungheresa sono ufficiali in alcune province. Popolazione totale: abitanti. Romania La lingua ufficale in Romania e rumeno. Le lingue minoritarie parlate in Romania sono cinque: ungherese, tedesco, croato, bulgaro e serbo. Popolazione totale: abitanti. Repubblica Ceca La lingua ufficale in Repubblica Ceca è ceco. Le lingue minoranze parlate sono cinque: slovacco, polacco, tedesco, ungherese ed ucraino. Popolazione totale: abitanti. Estonia La lingua ufficale in Estonia è estone. Le lingue minoranze parlate in Estonia sono: russo, ucraino, bielorusso e finlandese. Popolazione totale: abitanti. Malta Le lingue ufficali sono: il maltese e lʼinglese, ma lʼitaliano era una lingua ufficale fino al Popolazione totale: abitanti. Polonia La lingua ufficale in Polonia è polacco. Le lingue minoranze parlate in Polonia sono: tedesco, ucraino, lituano e bielorusso. Popolazione totale: abitanti. 7

9 Lituania La lingua ufficale in Lituania è lituano, lingua indoeuropea di gruppo baltico. Popolazione totale: abitanti. Lettonia La lingua ufficale in Lettonia è lettone. Ci sono circa 1,5 milioni di madrelingua lettoni in Lettonia e più di al di fuori del paese. La lingua russa è la lingua di minoranza più diffusa, parlata dal 40% della popolazione. Popolazione totale: abitanti. Cipro Le lingue ufficale in Cipro sono greco e turco. Il greco è parlato soprattutto nel sud dell'isola, mentre nel nord è parlato il turco. Popolazione totale: abitanti. Ungheria La lingua ufficale in Ungheria è ungherese, lingua ugro-finnica del ramo uralico. Popolazione totale: abitanti Slovacchia La lingua ufficale in Slovacchia è slovacco. In certe regioni meridionali si parla l ungherese. Altre minoranze linguistiche sono quella rom e quella rutena, diffusa soprattutto nella Slovacchia nord-orientale. Popolazione totale: abitanti. 8

10 3. Politiche linguistiche a confronto: Unione Europea e Stati Uniti La situazione delle minoranze linguistiche all interno dell UE è molto complessa e variegata. Con l introduzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie 3 si sta cercando di tutelare e sviluppare sempre più le lingue minoritarie. Ben diversa appare la situazione negli Stati Uniti d America, dove la politica linguistica sia di alcuni dei singoli stati, che quella federale del Governo di Washington mira a riaffermare sempre più il ruolo preponderante dell inglese a discapito delle oltre trecento lingue nel territorio statunitense. Alcune di queste lingue minoritarie possono avere anche diversi milioni di parlanti (come lo spagnolo), o solo poche centinaia (come il caddo o il pawnee-le lingue indiane dell Oklahoma). Il fenomeno di temere la diversità linguistica, o quanto meno guardarla con sospetto può essere definito linguaphobia. Qui ha visto la nascita di un movimento, il cosiddetto English Only Movement, il cui scopo dichiarato è quello di difendere l inglese dall attacco di altre lingue (in particolare dallo spagnolo, al punto che si parla anche di hispanophobia ). Ciononostante sono state avanzate alcune proposte di legge che sembrano andare contro quanto affermato dalla Costituzione. Le più significative sono: Proposition 227 (California, 1997); Proposition 203 (Arizona 2000); English for Children of Colorado (Colorado 2001); National Language Act (Wahington D.C. 107th Congress, 2001.) Il loro scopo è quello di ostacolare gli insegnamenti bilingui a favore dell educazione monolingue in inglese. Qualche riflessione in più merita invece il National Language Act, in primo luogo perché avanzato dal Governo centrale e in secondo luogo in quanto assume il significato di una riaffermazione, quasi una risposta alla sempre più pressante questione del plurilinguismo negli Stati Uniti. 3 Un trattato internazionale concluso a Strasburgo il 5 novembre 1992 nell ambito del Consiglio dell Europa. 9

11 4. La morte delle lingue Uno dei principali problemi connessi allo studio delle minoranze linguistiche è quello relativo alla scomparsa delle lingue, cioè alla loro morte. Come dice Santipolo una lingua si dice morta quando non esiste alcuna comunità di parlanti che la parli come propria lingua materna. Secondo alcuni una lingua muore quando muore l ultimo dei suoi parlanti. In questa prospettiva si potrebbe affermare che il dalmatico, la lingua romanza parlata un tempo lungo le coste della Dalmazia, si è estinta nel 1898, con la morte di Antonio Udina, ultimo parlante nativo. Secondo altri, una lingua è considerata morta quando nessun parlante nativo può più usarla con un altro parlante nativo, dunque, un solo parlante non sarebbe sufficiente a classificare come vivente una lingua. È importante fare una precisazione riguardo al concetto di morte di una lingua. Ne esistono infatti di due tipi: Morte assoluta: la lingua smette di avere parlanti in qualsiasi paese. Il dalmatico, dell esempio precedente, non è più parlato in alcun luogo. Morte relativa: a sua volta suddivisibile in due sotto-tipologie: a) la lingua smette di essere parlata in una certa comunità, ma continua a essere parlata altrove. b) la lingua smette di essere parlata come tale e si evolve in una o più lingue differenti. Si può individuare una gerarchia del livello di vitalità di una lingua definendola come: a. vitale: cioè una lingua con una numerosa e prospera comunità di parlanti; b. vitale ridotta: una lingua con una comunità non molto numerosa, ma posta in condizioni di sicurezza e con forte senso di identità storica, culturale e linguistica; c. potenzialmente minacciata: una lingua con una comunità di parlanti non molto numerosa, frazionata, non tutelata e inserita in un contesto socio-culturale di indifferenza; d. minacciata: una lingua con una comunità di parlanti dalle dimensioni ridotte, non tutelata, inserita in un contesto di ostilità, in cui i bambini la comprendono ma non la parlano.; 10

12 e. fortemente minacciata: una lingua con caratteristiche analoghe a quelle elencate nel punto d., ma con soli parlanti adulti; f. moribonda: una lingua con pochissimi parlanti e quasi esclusivamente anziani; g. estinta (o morta): una lingua priva di parlanti nativi. La morte di una lingua molto di rado è il frutto di un evento improvviso. Un esempio di morte violenta di una lingua può essere costituito da epidemie che colpiscono piccoli villaggi o tribù. La morte di una lingua è il risultato di un processo di indebolimento che richiede almeno una generazione di parlanti. I fattori che possono determinare la morte delle lingue sono molteplici e variegati. Nell elenco che segue cerchiamo di presentarli raggruppandoli per ambito di appartenenza: economici: può essere necessario per i membri di una comunità linguistica minoritaria apprendere la lingua della maggioranza al fine di ottenere un posto di lavoro; antropologici: se la comunità linguistica minoritaria non ha una forte identità e non percepisce quindi la propria lingua come un elemento unificatore, i vuoti prodotti da questo atteggiamento vengono presto riempiti dalla lingua della maggioranza; sociali: la lingua della maggioranza può godere di un grande prestigio anche per la minoranza che decide quindi consapevolmente di abbandonare progressivamente la propria lingua madre a favore di quella maggioritaria; demografici: se la comunità linguistica minoritaria è costituita da pochi parlanti, questi, piuttosto che cercare di difendere la propria idnetità possono preferire integrarsi, e quindi confondersi, con la società ospitante, a discapito, tra l altro della lingua minoritaria; storici: da quanto più tempo una comunità linguistica minoritaria sopravvive a contatto con una maggioritaria, tanto più numerose sono le sue possibilità di sopravvivenza e viceversa; linguistici: la distanza tipologica e filologica tra la lingua della minoranza e quella della maggioranza può costituire un elemento sia pro che contro la sopravvivenza della lingua minoritaria. 11

13 5. Conclusione Alla fine di questa tesina possiamo concludere che anche il bilinguismo e la diglossia possono diventare due fasi del processo di morte della lingua, quando la lingua minoritaria è quindi più debole del repertorio linguistico e non viene sufficientemente tutelata e promossa. Il processo di morte della lingua, almeno quello di morte assoluta, è un processo irreversibile. Tuttavia, anche quando il processo è in fase avanzata è talvolta possibile intervenire per arrestarlo e tentare di invertirne la tendenza. 12

14 6.Riferimenti a) Bibliografia Santipolo, Matteo (2002). Dalla socioliguistica alla glottodidattica. Torino: UTET Liberia, pp Marasović-Alujević, Marina (2008). Introduzione allo studio della lingua italiana. Split, Sveučilište u Splitu, Filozofski fakultet. Borko, Lidija i Vuk, Ružica (2014). Geografija Europe. Zagreb: Ljevak. b) Sitografia (18/112015) (18/11/2015) 13