- Fattori che influenzano l ossigenazione centrale e periferica. - Valutazione della funzione respiratoria. - Fattori che influenzano la respirazione

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1 infermieristica clinica Dott.ssa Fiorentini Dott.ssa Palma Ossigenoterapia Obiettivi di apprendimento Conoscere e descrivere i principi fisiologici alla base dell ossigenoterapia (O 2 terapia) Conoscere e descrivere le diverse possibilità di erogazione dell ossigeno erogatore centralizzato concentratore di ossigeno Gestire la terapia con ossigeno attraverso diverse modalità: sondino occhialini maschera Garantire la sicurezza e il monitoraggio del paziente durante la O 2 terapia sorveglianza del paziente durante la terapia, riconoscimento precoce delle complicanze e manovre di urgenza Alcune considerazioni CENNI DI FISIOLOGIA RELATIVI ALLA PROCEDURA Conoscenze già in possesso dello studente: - Fattori che influenzano l ossigenazione centrale e periferica - Valutazione della funzione respiratoria - Fattori che influenzano la respirazione - Caratteri del respiro - Respiri patologici: caratteristiche

2 La respirazione a livello alveolare A livello alveolare si attua lo cambio dei gas tra aria e sangue: L ossigeno passa dall'alveolo al sangue L anidride carbonica passa dal sangue all'alveolo per diffusione o secondo gradiente di concentrazione (passaggio passivo). CO 2 Anidride carbonica (biossido di carbonio) La CO 2 non è respirabile, tuttavia è meno tossica del monossido di carbonio (CO) che determina incoscienza e morte in pochi minuti. Nel sangue, la CO 2 è presente come bicarbonato (HCO 3- ), che funge da sostanza tampone per la regolazione del ph del sangue. Il livello ottimale di bicarbonati è mantenuto attraverso la frequenza del respiro e la contrazione o la dilatazione dei vasi sanguigni e delle vie polmonari. Circa il 22% della CO 2 nell'organismo si trova sotto forma di carbaminoemoglobina e il 6% sotto forma di CO 2 libera. La respirazione a livello alveolare A livello alveolare si attua lo cambio dei gas tra aria e sangue: O 2 Ossigeno L'ossigeno (dal greco οξύςγεν = generatore di acido) l'elemento chimico più comune sul nostro pianeta, e costituisce il 21% dell aria che respiriamo. L O 2 è utilizzato in ambito terapeutico sia attraverso l ossigenoterapia che l ossigenoterapia iperbarica (trattamento dell embolia gassosa nei sub e delle intossicazioni da CO). Camera iperbarica: per la legge di Dalton la quantità di gas (N e O 2 ) disciolti nel sangue è proporzionale alla pressione atmosferica, per questo motivo i sub devono rispettare tempi di risalita adeguati alla profondità e ai tempi di immersione. La camera iperbarica simula una risalita" (diminuzione costante della pressione) e facilita il riequilibrio tra i gas disciolti e la pressione esterna. La respirazione a livello alveolare A livello alveolare si attua lo cambio dei gas tra aria e sangue. L ossigeno passa dall'alveolo al sangue L anidride carbonica passa dal sangue all'alveolo per diffusione o secondo gradiente di concentrazione (passaggio passivo). O 2 Ossigeno L O 2 è però anche tra i componenti più aggressivi e tossici esistenti (rischio di incendio e di esplosione). Un'esposizione prolungata a O2 puro ad alte pressioni parziali (Legge di Dalton) è tossica e può provocare, a seconda della pressione e del tempo di esposizione, conseguenze a livello polmonare (danni ai tessuti) e neurologico (cecità e coma). La saturimetria La valutazione del livello di ossigenazione nel sangue arterioso (indicatore della necessità/efficacia dell O2 terapia) può essere effettuata in modo: - cruento (prelievo arterioso per emogasanalisi) - incruento (pulsiossimetro o saturimetro). Il pulsiossimetro permette di misurare la quantità % di emoglobina legata (ma non ci dice a quale gas). Normalmente l'hb lega l O 2, per cui si ottiene una stima della quantità di O 2 presente nel sangue.

3 La saturimetria Il pulsiossimetro può essere formato da: - sonda più unità di visualizzazione - sonda integrata con l unità di visualizzazione La sonda si posiziona generalmente su un dito o sul lobo dell orecchio. È composta da due diodi che emettono luce (rosso e infrarosso) e una fotocellula che riceve la luce dopo che i fasci hanno attraversato il dito (o il lobo) del paziente. L HB ossigenata assorbe la luce in quelle determinate lunghezze d onda e l apparecchio calcola la saturazione dell ossigeno (SpO 2 ). La FiO 2 L acronimo FiO 2 significa frazione inspirata di O 2 e indica la percentuale di O 2 inspirata da un soggetto La FiO 2 è espressa con un numero compreso tra 0 ed 1 (100%) La FiO 2 in aria ambiente è 0,21 (21%). L ossigeno è un farmaco I GAS MEDICALI L ossigeno per uso medicale viene ottenuto separando O2 dall azoto a bassissime temperature (-195,8 C). L O 2, è un farmaco (D.L.vo 219/06) e le sue caratteristiche sono riportate nella FU (Farmacopea Ufficiale), la produzione industriale prevede che le preparazioni abbiano un lotto e una scadenza (5 anni) Essendo un farmaco, necessita di prescrizione medica indicante la tipologia (bombola o tank), modalità di somministrazione, la posologia e la durata della terapia.

4 I gas medicali I gas medicali sono considerati come farmaci dalla legge italiana. Quelli utilizzati in ambito sanitario sono: Ossigeno medicinale [O 2 ] : (liquido o gassoso) trattamento dell insufficienza respiratoria acuta e cronica. È utilizzato in anestesia, in terapia intensiva, in camera iperbarica. Protossido d'azoto medicinale [N 2 O] : anestesia generale, analgesia (anche noto come gas esilarante). Aria medicinale : assistenza respiratoria, aerosolterapia Azoto [N 2 ] : (liquido) in dermatologia, criochirurgia, criobiologia. Anidride Carbonica [CO 2 ] : stimolante respiratorio, celioscopia, criochirurgia, esplorazione funzionale (miscela). Elio (He) : (liquido) formazione immagini mediche (RNM) (gassoso) assistenza respiratoria, esplorazione funzionale respiratoria. Argon (Ar) : chirurgia (gas laser), oftalmologia. Vuoto : funzione di aspirazione. Le bombole di gas medicale Le bombole di gas medicali operano a pressione di bar, perciò devono essere robuste. Il corpo è sempre bianco, mentre l ogiva è colorata in base al gas contenuto (norma UNI-EN ). Sono realizzate in acciaio senza saldatura e presentano un piede d'appoggio sulla parte inferiore per migliorarne la stabilità. Le bombole di gas medicale Le bombole di gas medicale Per utilizzare il gas è sempre necessario installare sulla valvola un riduttore di pressione adatto al prodotto. Le norme prevedono che la filettatura della valvola sia diversa a seconda della tipologia del gas, evitando così sostituzioni accidentali con prodotti incompatibili. aria medicale/ respirabile N 2 O L'ogiva superiore è colorata secondo un codice colore contenuto nella norma UNI EN e indicata nel decreto del Min. Trasporti del 7 gennaio O 2 - filettatura in senso antiorario

5 Le bombole di gas medicale Le bombole di gas medicale I gas medicali: l ossigeno Le bombole di O 2 gassoso FONTI DI O 2 : - O 2 in bombole (gassoso), - concentratori di O 2, - O 2 liquido. Le bombole di O 2 gas sono BIANCHE. La valvola è standard e si collega agli appositi erogatori con manometro e indicatore di svuotamento.

6 Le bombole di O 2 gassoso Utili solo per terapie non a lungo termine (difficoltà nell'approvvigionamento e impossibilità a svolgere attività extradomestica) Sono assegnate per uno scopo palliativosintomatico in pazienti cardiopatici o neoplastici. Capienza: dai 500 ai litri. L O 2 in bombola va sempre usato con: un dispositivo di riduzione della pressione (riduttore), un flussometro un umidificatore Le bombole di O 2 liquido Le bombole di O 2 liquido sono grandi e di color metallo. Dispongono di un umidificatore e l erogatore con manometro è incorporato Il paziente può utilizzare un piccolo serbatoio portatile che va caricato dalla bombola principale. Le bombole di O 2 liquido 1 litro di O 2 liquido = 860 L di O 2 gassoso Con la bombola è disponibile un contenitore portatile, che consente di mantenere una normale vita di relazione. Questa modalità è ideale per i pazienti che continuano a essere indipendenti e riescono a camminare anche fuori casa La pressione di ossigeno nella bombola è circa 100 volte inferiore a quella dell'ossigeno gassoso, (non c è rischio di esplosione) I concentratori di O 2 Sono piccoli compressori elettrici (20-30 kg di peso) che filtrano l aria ambiente. Il filtro è composto da zeolite che trattiene l azoto e rilascia solo 0 2, lasciando un 3% di argon (innocuo). All'uscita, il gas è molto arricchito in ossigeno, con un tenore al 95% per flussi fino a 5 lt/min.

7 I concentratori di O 2 Vantaggi: Il concentratore di O2 è una fonte permanente d'ossigeno (non si esaurisce come le bombole e non ci sono i tempi di attesa per il rifornimento di nuove bombole). Dispone di un flussimetro per una facile regolazione. Poco ingombrante e trasporrtabile. Poco rumoroso (circa 43db rumorosità di un quartiere abitato, di notte) Sicurezza! L ossigeno è un comburente (alimenta la combustione). Se si crea un innesco (scintilla, fiamma libera, fonte di accensione) e ci sono sostanze infiammabili nelle vicinanze (grassi, olii, lubrificanti) o sostanze organiche (tessuti, legno, carta, materie plastiche, ecc.) l ossigeno può incendiare spontaneamente, Tutte le sostanze con le quali l ossigeno viene a contatto devono essere classificate come sostanze compatibili con il prodotto nelle normali condizioni di utilizzo. Sicurezza! Ossigeno e SICUREZZA Sicurezza! Ossigeno e SICUREZZA Qualsiasi sistema o contenitore per l erogazione dell ossigeno deve essere tenuto lontano da fonti di calore (prendere le dovute precauzioni sia in ambiente ospedaliero che domestico) NON È PERMESSO FUMARE o tenere fiamme accese libere in prossimità dei recipienti e dei sistemi di erogazione o nella stanza in cui si pratica O 2 terapia. Non utilizzare apparecchi elettrici che possono emettere scintille nelle vicinanze dei pazienti che ricevono O 2. NON manomettere in alcun modo i raccordi dei contenitori, le apparecchiature di erogazione e i relativi accessori o componenti (olio e grassi possono prendere spontaneamente fuoco a contatto con l O 2 ). Evitare qualsiasi contatto con olii, grassi, idrocarburi (non toccare le apparecchiature con le mani o gli abiti o il viso sporchi di grasso, olio, creme ed unguenti vari, non usare creme e rossetti grassi).

8 Sicurezza! Sicurezza! Ossigeno e SICUREZZA In ambiente sovra-ossigenato l ossigeno può saturare gli abiti. NON toccare le parti congelate (O 2 liquido, crio-contenitori). Non usare le bombole se sono danneggiati o si sospetta che siano stati danneggiati o siano stati esposti a temperature estreme. Usare solo apparecchiature adatte e compatibili con l O 2 per il modello specifico di recipiente. NON usare pinze o altri utensili per aprire o chiudere la valvola della bombola, al fine di prevenire il rischio di danni. Ossigeno e SICUREZZA In caso di perdita, la valvola della bombola deve essere chiusa immediatamente, se si può farlo in sicurezza. Se la valvola non può essere chiusa, portare la bombola all aperto e al sicuro per permettere all O 2 di fuoriuscire liberamente. Le valvole delle bombole vuote devono essere tenute chiuse. L O 2 ha un forte effetto ossidante e può reagire violentemente con sostanze organiche: la manipolazione e la conservazione dei recipienti richiedono particolari precauzioni. Non è permesso somministrare il gas in pressione. Sicurezza! Sicurezza! Gas medicali e SICUREZZA NON cancellare, rendere illeggibile scritte, non asportare etichette, decalcomanie, cartellini applicati sui recipienti dal fornitore per l'identificazione del gas contenuto. I recipienti contenenti gas devono essere stoccati in luoghi e modi adatti: -non esporre all'azione diretta dei raggi del sole, -non tenere vicino a sorgenti di calore o in ambienti con temperatura 50 C - non esporre ad una umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi -non tenere in prossimità di materiali combustibili o infiammabili. Gas medicali e SICUREZZA Nel deposito: tenere separati i recipienti pieni da quelli vuoti, (cartelli murali) Sempre: i recipienti devono essere tenuti in posizione verticale ed assicurati alle pareti o a un qualsiasi supporto solido con catenelle od altro mezzo idoneo, per evitarne il ribaltamento, salvo che la forma del recipiente ne assicuri la stabilità. Solo dopo aver assicurato il recipiente si può togliere il cappellotto di protezione della valvola. Le valvole dei recipienti devono essere sempre tenute chiuse, tranne quando il recipiente è in utilizzo.

9 Sicurezza! Sicurezza! Gas medicali e SICUREZZA L'apertura della valvola dei recipienti deve avvenire gradualmente e lentamente. Non usare mai chiavi od altri attrezzi per aprire o chiudere valvole munite di volantino. Per le valvole dure ad aprirsi o grippate per motivi di corrosione, o qualora la valvola o il raccordo appaiono danneggiati, contattare il fornitore per istruzioni ed evitare di utilizzare il gas. NON LUBRIFICARE LE VALVOLE!!!!! Gas medicali e SICUREZZA Maneggiare con cautela: - evitare gli urti violenti delle bombole tra di loro o contro altre superfici, cadute o altre sollecitazioni meccaniche che possano comprometterne l'integrità e la resistenza. NON sollevare le bombole dal cappellotto NON trascinarle NON farle rotolare o scivolare sul pavimento La movimentazione delle bombole (anche per brevi distanze), deve avvenire mediante carrello a mano od altro opportuno mezzo di trasporto. I pericoli dell O 2 La presenza di O2 puro comporta dei rischi: 31 ottobre 1997 muoiono bruciati vivi un infermiere e 11 pazienti nella camera iperbarica all istituto ortopedico Galeazzi di Milano morti per una esplosione in cardiochirurgia all ospedale di Parma (sfondamento di muro portante e crollo del pavimento del piano superiore) LA SOMMINISTRAZIONE DI OSSIGENO

10 Definizione e scopi L'ossigenoterapia è un metodo terapeutico basato sulla somministrazione di O 2 (puro o miscelato con aria) allo scopo di aumentarne la pressione parziale negli alveoli polmonari per favorirne il passaggio al sangue. Trova indicazioni nelle situazioni di ipossia da insufficienza respiratoria, dovuta a: patologie dell apparato respiratorio bronchite, polmonite, fibrosi polmonare, BPCO avvelenamento da CO Patologie dell apparato cardiocircolatorio insufficienza circolatoria shock scompenso cardiaco.. Definizione e scopi Lo scopo dell ossigenoterapia inalatoria è quello di modificare il contenuto arterioso di O 2 aumentando il gradiente di pressione di O 2 attraverso la membrana alveolo-capillare. Durante l O 2 terapia vengono somministrate miscele gassose con concentrazione di O 2 variabile (FiO 2 ). Quando l Hb è stata completamente saturata ulteriori aumenti di FiO2 incrementano la quantità di O 2 disciolto nel sangue. In condizioni normali la FiO 2 è 0.21 e la quota di O 2 disciolto nel sangue è circa il 2%. Tale valore può salire all 8% con una miscela inspiratoria con FiO 2 pari a 1.00 (ossigeno puro). Valori più elevati si possono ottenere con l ossigenoterapia iperbarica. Definizione e scopi L O 2 terapia trova applicazione nel paziente acuto e cronico. In fase acuta Trattamento e la prevenzione dell ipossia tissutale. (l ipossia tissutale si verifica quando il consumo di O 2 è superiore alla quantità di O 2 trasportata nel sangue). Visto il particolare comportamento della curva di dissociazione dell Hb, l obiettivo terapeutico è il raggiungimento di una SaO 2 di almeno il 90% (al di sotto di tale valore piccole variazioni di SaO 2 causano grandi diminuzioni di PaO 2 ) L O2 può essere somministrato attraverso - METODI INVASIVI (ventilatore per la VAM ventilazione assistita meccanica) -METODI NON INVASIVI (paziente non intubato)

11 In base all influsso di aria ambiente nel sistema e alla presenza di serbatoi inspiratori i vari sistemi vengono divisi in apparati: a basso flusso forniscono al paziente un flusso inspiratorio inferiore alla sua richiesta (dunque necessitano di una integrazione di volume da parte dell aria ambiente). La FiO 2 può variare molto (in basse alla capacità di ventilare del paziente). Non adatti alla somministrazione di O 2 a % controllata. ad alto flusso riescono a soddisfare completamente le esigenze del paziente. Il flusso erogato supera di circa 4 volte quello richiesto e la FiO 2 è garantita al valore prefissato. FLUSSI O2 APPROSSIMATIVI PER DIVERSI DISPOSITIVI DI EROGAZIONE DI OSSIGENO Sistemi a basso flusso variano in base a flusso erogato, frequenza respiratoria e volume inspirato: Cannula nasale (occhialini): flusso erogato (l/min) 1-6 percentuale approssimativa di ossigeno Maschera facciale semplice: flusso erogato(l/min) 4-8 percentuale approssimativa di ossigeno: Sistemi ad alto flusso Erogano una percentuale di ossigeno più precisa Maschera con reservoir a parziale rebreathing flusso erogato 8-11 percentuale approssimativa di ossigeno Maschera con reservoir non rebreathing flusso erogato(l/min) percentuale approssimativa di ossigeno Maschera Venturi percentuale approssimativa di ossigeno Cateteri transtracheali percentuale approssimativa di ossigeno Apparati a basso flusso Cannule nasali (occhialini) È un dispositivo semplice a basso flusso. Due cannule, lunghe circa 1,5 cm, protrudono dal centro di un tubo monouso e vengono inserite nelle narici. La maggior parte delle volte questo sistema viene utilizzato per erogare 24-30% di ossigeno, ma si può arrivare fino ad un massimo del 44%. Velocità maggiori a 4L/min non vengono utilizzate, a causa dell effetto essiccante sulla mucosa

12 SAIANI BRUGNOLLI Apparati a basso flusso cannule nasali con reservoir: L aria espirata arricchita di O 2 viene immessa nel serbatoio. Ad ogni respiro il paziente assume O 2 al 100% dal serbatoio e aria ambiente. Questo sistema consente di utilizzare meno O 2 (risparmio nei pazienti a domicilio) Apparati a basso flusso Maschera facciale ha una forma tale per cui si adatta comodamente sulla bocca e sul naso, la sua tenuta in posizione è garantita da un elastico, viene utilizzata per l ossigenoterapia a breve termine, concentrazioni di ossigeno dal 35 al 45%. Questa maschera è controindicata per pazienti con grave distress respiratorio e con ritenzione di anidrite carbonica Apparati ad alto flusso La maschera facciale con reservoir è una maschera con una sacca di raccolta, viene utilizzata in caso di distress respiratorio severo, dove è necessaria un elevata concentrazione di ossigeno. Il reservoir si riempie di ossigeno durante l espirazione che viene poi inspirato durante l inspirazione successiva. L infermiere deve frequentemente ispezionare la sacca per assicurarsi che sia gonfia, se si sgonfia, il paziente potrebbe respirare grosse quantità di anidride carbonica espirata

13 Apparati ad alto flusso Maschera con reservoir a parziale rebreathing: circa un terzo del volume espirato penetra nel reservoir mentre il restante fuoriesce dalle aperture laterali della maschera (55-75% e 8-11 litri/min) Maschera con reservoir non rebreathing:sono simili alle precedenti, ma in più sono dotate di valvole unidirezionali sia sul serbatoio inspiratorio che sulle aperture laterali (80-100% e litri/min) Maschera con reservoir non rebreathing Maschera con reservoir a parziale rebreathing SAIANI BRUGNOLLI Apparati ad alto flusso Maschera di Venturi è costituita da una maschera con un tubo corrugato che termina con una valvola, detta appunto di Venturi. Tale valvola utilizza il principio di mescolamento (effetto Bernoulli): l ossigeno sotto pressione passa attraverso uno stretto orifizio così da causare una pressione sub-atmosferica in grado di risucchiare l aria ambiente all interno del sistema. Variando la misura dell orifizio ed il flusso dell ossigeno erogato si possono impostare con precisione differenti FiO2. Viene utilizzata per pazienti che necessitano di precise concentrazioni di ossigeno e risce a garantire concentrazioni di ossigeno inspirato che variano da 24% a 60%

14 SAIANI BRUGNOLLI maschere di Venturi: Apparati ad alto flusso NOTA BENE: colori e flussi non sono universali e possono cambiare a seconda della ditta produttrice. Variando la misura dell orifizio ed il flusso la FiO2 può essere impostata al valore prescelto (il kit è fornito con ugelli di diversi colori ognuno dei quali corrisponde ad un certo flusso e ad una certa FiO2); L effetto Venturi Apparati ad alto flusso L ossigeno transtracheale è un metodo di erogazione dell ossigeno per pazienti con patologie polmonari croniche quando questi sono portatori di cannula tracheostomica

15 Sistemi ad alto flusso Altri sistemi ad alto flusso: Tubo a T : è un circuito respiratorio composto da un tubo corrugato in plastica e da un raccordo a T che viene posizionato sul tubo endotracheale o sulla cannula tracheostomica. A questo raccordo si collega da un lato la branca inspiratoria (umidificata) e dall altra la branca espiratoria. Usato nello svezzamento dalla ventilazione artificiale meccanica, Naso artificiale: sistema di filtraggio e umidificazione da applicare al tubo endotracheale o alla cannula tracheostomica a cui è possibile raccordare il tubo per somministrare ossigeno, Cupola tracheostomica: maschera conformata per essere posizionata sul collo (davanti alla tracheotomia). Apparati ad alto flusso Nebulizzatori di O 2 : FiO 2 erogabile: % (0.35 1) anche questi apparati sfruttano l effetto Venturi l O 2 produce anche la nebulizzazione dell acqua utile per ottenere una miscela adeguatamente umidificata. Tenda facciale: Apparati ad alto flusso FiO 2 massima erogabile: 30 50% flusso di O 2 : 4 8 l/min. Tubo endotracheale: flusso di O 2 : Apparati ad alto flusso l/min. Utilizzabile nei soggetti che non tollerano la maschera A flussi di O2 > 1 l/min è necessario umidificare.

16 Tecniche di somministrazione Materiale -Strumento per l O 2 terapia come da prescrizione medica - (occhialini, maschera, ecc ) -fonte di O 2 con flussimetro -umidificatore (se necessario) Ambiente -microclima adeguato -spazio necessario per operare -Privacy Paziente -Informare per ottenere collaborazione -Posizionare (se possibile) seduto o Fawler Operatore Lavaggio sociale delle mani Tecniche di somministrazione OSSERVARE -Colorito cutaneo (cianosi?) -Tipo di respiro (profondità, frequenza) -Movimenti del torace (segno di Hoover? segno di Tirage? mm. respiratori accessori?) -Aspetto del torace (cifosi? scoliosi? torace a botte? espansione asimmetrica?) -Segni di ipossia (tachicardia, tachipnea, cianosi, dispnea) segni iniziali -Livello di coscienza (l ipossia prolungata dà confusione, sopore, coma) segni tardivi Tecniche di somministrazione Tecniche di somministrazione RILEVARE -Parametri vitali (SpO 2, FC, FR, PA) -Segni clinici di ipercapnia (astenia, ipertensione, cefalea, letargia, tremori) -Segni clinici di tossicità da O 2 (irritazione tracheale, tosse, dispnea, riduzione ventilazione polmonare) -Anamnesi di BPCO (controindica la somministrazione O 2 ad elevate concentrazioni) Verificare la prescrizione O 2 terapia -Presentarsi e identificare il paziente -Spiegare la procedura -Lavaggio sociale delle mani

17 Tecniche di somministrazione Tecniche di somministrazione O 2 terapia con presa a muro VUOTO ARIA O 2 O 2 terapia con bombola (gas) -Connettere il flussometro alla presa a muro (bianca) -Connettere l umidificatore (monouso o pluriuso) -Posizionare il dispositivo di erogazione al viso del paziente. -Se la bombola è nuova, togliere la protezione e montare il riduttore di pressione con flussimetro -Se la bombola è già in uso verificare il contenuto per stabilire l autonomia della bombola capacità il litri x atmosfere litri/ minuto -Posizionare il dispositivo di erogazione al viso del paziente. Tecniche di somministrazione Tecniche di somministrazione O 2 terapia con bombola (liquido) -Verificare la capacità residua della bombola (manometro). e il livello di acqua nell umidificatore (rimboccare eventualmente con acqua distillata) -Non toccare gli ugelli di carico per la bombola portatile (l O 2 liquido è gelido, rischio di ustioni da freddo)se la bombola è già in uso verificare il contenuto per stabilire l autonomia della bombola -Posizionare il dispositivo di erogazione al viso del paziente. O 2 terapia con concentratore a 1 l/min l apparecchio eroga una FiO 2 del 95% a 4 l/min la FiO 2 scende al 75% Informare il paziente che, in caso di black-out, il concentratore cessa di funzionare (disponibilità di una bombola di O 2 )

18 Tecniche di somministrazione Cannula nasale (occhialini) -Verificare che le narici siano pulite (eventualmente invitare il paziente a soffiarsi il naso o procedere con l igiene del naso -Far indossare la cannula come fosse un occhiale (i tubicini vanno inseriti nelle narici curvati verso il basso) -Se la cannula non rimane in posizione fissarla con del cerotto ai lati del viso GESTIONE OSSIGENOTERAPIA CONSIDERAZIONI GENERALI: educare la persona ad una frequente igiene orale e delle narici utilizzando prodotti a base acquosa e non alcoolica, anche 5-6 volte al giorno per inumidire le mucose, ridurre la possibilità di secchezza delle mucose già sollecitate dell ossigeno e mantenere il comfort GESTIONE OSSIGENOTERAPIA Umidificare l aria inspirata. Se si utilizzano flussi superiori ai 4 litri /min con sistemi a basso flusso è necessario umidificare l aria per evitare l essiccamento della mucosa nasale, utilizzando acqua sterile per prevenire infezioni delle vie respiratorie Monitorare l integrità cutanea delle zone a contatto del presidio. Garantire la possibilità di movimento GESTIONE OSSIGENOTERAPIA Sostituire i presidi per la somministrazione di ossigeno Maschere, occhialini, prolunghe di raccordo ogni 24 ore nei reparti a rischio (terapie intensive) e nei pazienti con infezione delle vie respiratorie Negli altri casi sono da considerarsi monoutente e l intervallo di sostituzione è: Occhialini: una volta la settimana e al bisogno se sporchi o incrostati Maschere: una volta alla settimana e al bisogno (CDC,2003)

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