LABORATORIO di lettura guidata EPISTEMOLOGIA GENETICA di Jean Piaget A.A

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1 LABORATORIO di lettura guidata EPISTEMOLOGIA GENETICA di Jean Piaget A.A INTRODUZIONE p. 53 Prima e seconda lezione 1

2 Laboratorio di lettura guidata del testo EPISTEMOLOGIE CLASSICHE La conoscenza risiede in strutture preformate del soggetto La conoscenza risiede in caratteri preesistenti dell oggetto Innatismo Empirismo tradizionale/moderno Considerano la conoscenza come un FATTO EPISTEMOLOGIA GENETICA Considera la conoscenza come ELABORAZIONE ovvero come un PROCESSO DINAMICO Estratto da Psychologie et èpistémologie (1970) Prima e seconda lezione 2

3 Quale PROCESSO? La conoscenza nasce dalla interazione vicendevole tra soggetto e oggetto 1) la conoscenza è in perenne evoluzione È una continua costruzione - è in crescita 2) una persona costruisce la sua conoscenza in quanto prende parte attiva al processo di conoscenza GENETICA = GENESI, SVILUPPO delle conoscenze p. 54 Come crescono le conoscenze? Prima e seconda lezione 3

4 Necessità di risalire alla genesi p. 55 1) esistenza una costruzione indefinita 2) necessità di conoscere tutte o il maggior numero possibile di fasi Qual è stata l intuizione di Piaget? studiare i cambiamenti evolutivi/di sviluppo nel processo di conoscenza Da dove viene questa intuizione? Fu prima di tutto un naturalista à zoologo e biologo La conoscenza ha radici BIOLOGICHE ORGANICHE Prima e seconda lezione 4

5 Il progetto della epistemologia genetica è costruire una epistemologia biologica che si fondi sulla nozione di sviluppo e determini i meccanismi dei processi con cui le varie forme di conoscenza si costituiscono Rapporto tra biologia e conoscenza è il perno metodologico di ogni indagine sulla natura dei processi cognitivi il problema della conoscenza è nel cuore stesso del problema della natura e quindi della vita Lezione 2: 28 febbraio Prima e seconda lezione 5

6 Struttura del testo CAPITOLO I: PSICOGENESI DELLE CONOSCENZE Da un punto di vista epistemologico CAPITOLO II: RADICI BIOLOGICHE DELLA CONOSCENZA rapporto fra le regolazioni organiche e i processi cognitivi CAPITOLO III: RITORNO AI PROBLEMI EPISTEMOLOGICI CLASSICI CAPITOLO I PSICOGENESI DELLE CONOSCENZE Prima e seconda lezione 6

7 p. 59 Epistemologie moderne Postulati comuni a tutte le epistemologie: 1)UN SOGGETTO CONSAPEVOLE DELLE PROPRIE CAPACITA COGNITIVE 2)OGGETTO 3)STRUMENTI DI SCAMBIO O DI CONQUISTA che determinano il passaggio che conduce dal soggetto agli oggetti o viceversa Prima e seconda lezione 7

8 p. 60 conoscenza come un PROCESSO STRUMENTO DI SCAMBIO STRUMENTO DI SCAMBIO Considera la conoscenza come un PROCESSO La conoscenza nasce dalla interazione vicendevole tra soggetto e oggetto tramite l AZIONE Prima e seconda lezione 8

9 Lo sviluppo cognitivo avviene quindi attraverso l'evolversi di strutture interne che si costruiscono nell'interazione con l'ambiente, per mezzo di processi conoscitivi realizzati attivamente Nel corso dello sviluppo si verificano modificazioni strutturali così rilevanti da contrassegnare dei veri e propri STADI Gli stadi sono connessi secondo due principi: necessità logica (nessuno stadio può essere saltato e ciascuno stadio ne segue uno più primitivo) universalità (la sequenza è la stessa per tutti i bambini). Stadio senso-motorio 0-2 anni I FASE p. 61 Totale assenza di coscienza del proprio io alla nascita c è un assenza di un confine tra mondo interno ed esterno (indifferenziazione completa) Prima e seconda lezione 9

10 Se p. 62 CENTRAZIONE ovvero Solo le azioni instaurano l unico tipo di scambio possibile tra soggetto e oggetti Le azioni senso-motorie sono centrate sul corpo del bambino come se fosse il centro del mondo = EGOCENTRISMO RADICALE p. 62 Mancanza coordinazione tra le azioni Prima e seconda lezione 10

11 Dai 18 ai 24 mesi avviene una RIVOLUZIONE COPERNICANA II FASE p. 63 Inizia la funzione semiotica (consiste essenzialmente nella capacità di rappresentare un significato per mezzo di un significante) e dell intelligenza rappresentativa Progressiva coordinazione delle azioni Decentrazione delle azioni rispetto al proprio corpo à esso stesso diventa un oggetto Grazie alla progressiva coordinazione delle azioni p. 64 si ha una coordinazione degli spostamenti degli oggetti Genera come risultato le prime esperienze di permanenza degli oggetti Prima e seconda lezione 11

12 p. 64 La coordinazione delle azioni del soggetto è contemporaneamente l origine sia delle differenziazioni tra soggetto e oggetti, sia della decentrazione sul piano degli atti materiali MA Questa coordinazione solleva un problema epistemologico Come avviene lo sviluppo cognitivo? p. 65 I elemento ASSIMILAZIONE = si incorpora nelle proprie strutture un elemento esterno e si trasformano i dati esterni in funzione delle strutture interne Prima e seconda lezione 12

13 p. 68 Già prima della formazione del linguaggio, di cui alcune scuole, come il positivismo logico, hanno sovrastimato l importanza rispetto alla strutturazione delle conoscenze, si vede dunque che le conoscenze si costruiscono sul piano dell azione stessa con le loro bipolarità logico-matematica e fisica fintanto che, grazie alle coordinazioni nascenti tra le azioni, il soggetto e gli oggetti cominciano a differenziarsi affinando i loro strumenti di scambio. Ma le conoscenze restano ancora di natura materiale, poiché costituite dalle azioni, ed è ancora necessaria una lunga evoluzione prima che siano interiorizzate come operazioni. Dalle azioni elementari iniziali, non coordinate tra loro e pertanto nemmeno sufficienti per assicurare una differenziazione stabile tra il soggetto e gli oggetti, alle coordinazioni con differenziazioni, si è pertanto compiuto un grande progresso sufficiente per assicurare l esistenza dei primi strumenti di interazione cognitiva. Ma questi sono ancora situati solamente su un solo e medesimo piano: quello dell azione effettiva e attuale, ovvero non riflessa in un sistema concettualizzato. Gli schemi dell intelligenza senso-motoria non sono, infatti, ancora concetti, poiché non possono essere manipolati da un pensiero e si attivano solo nel momento del loro utilizzo pratico e materiale, senza alcuna conoscenza della loro esistenza in quanto schemi, per la mancanza di strumenti semiotici che li designino e permettano di prenderne coscienza. Gli schemi dell intelligenza senso-motoria non sono ancora concetti poiché: 1) Non possono essere manipolati dal pensiero 1) Si attivano solo nel momento del loro utilizzo pratico Prima e seconda lezione 13

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