PALIO. Le marche migliori per regali preziosi NEL CUORE. Liste Nozze DOMENICA 15 SETTEMBRE

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3 PALIO DOMENICA 15 SETTEMBRE Le marche migliori per regali preziosi Swarovski Thun Alessi Sambonet Riedel Rosenthal NasonMoretti Oliver Weber Liste Nozze NEL CUORE Via Garibaldi 18/22 - Asti Tel / Fax

4 È con grande piacere che saluto l edizione 2013 del Palio di Asti che come ogni anno a settembre animerà i rioni e le vie della città, in un esplosione di festa e di colori. Quella del Palio di Asti è una delle manifestazioni più importanti che si svolgono nella nostra regione ed è sempre in grado di attrarre sul territorio un gran numero di turisti, anche stranieri. In particolare il corteo storico, composto da oltre milleduecento personaggi in costume medievale, rimane l elemento che più affascina il pubblico e rappresenta, grazie all accuratezza delle rievocazioni storiche e la maestria delle sartorie di borgo, uno spettacolo davvero unico. La città di Asti, con le sue cento torri, testimonianza di un passato nobile e prestigioso, i suoi portici ottocenteschi, le piazzette del centro, i palazzi, le botteghe, inserite in un contesto urbano medievale, merita di essere considerata parte integrante dei tradizionali circuiti turistici piemontesi, non solo da un punto di vista enogastronomico, ma anche storico e culturale. Come Presidente della Regione voglio quindi ringraziare gli organizzatori, i partecipanti al Palio e tutti gli astigiani per l impegno enorme e la passione che dedicano alla realizzazione di questo evento. Sono certo che anche quest anno il Palio di Asti saprà ripetere e magari incrementare il successo degli anni passati, regalando al pubblico uno spettacolo scenografico di grande impatto, emozionante ed indimenticabile. Roberto Cota Presidente Regione Piemonte

5 Trascorso un anno siamo lieti di tornare a presentare il Palio, impreziosito nuovamente dalla mostra del Maestro del Palio Piero Sciavolino, importante artista astigiano giunto alla maturità artistica, che ha realizzato i drappi del Palio con maestria e mano leggera. Accanto al rinnovato impegno siamo orgogliosi di informare che è giunta a conclusione la progettazione del nuovo Museo del Palio, che troverà sede presso le prestigiose sale di Palazzo Mazzola, di epoca medievale, che già ospita i preziosi documenti dell Archivio Storico della Città. Questa scelta, operata anche grazie a fondi regionali ed europei, è il segno concreto di quanto l Amministrazione tenga al Palio e di come si vorrebbe lasciare un segno concreto alla città, agli appassionati e agli studiosi. Articolato su cinque sale site al piano terra di Palazzo Mazzola, il museo racconterà otto secoli di storia paliesca, con una sala appositamente dedicata alle mostre temporanee con il materiale e i cimeli dei diversi Comitati Palio. Ma il Palio è il frutto di una rete di collaborazioni, in prima istanza quella con il Collegio dei Rettori che raccoglie la dirigenza del Palio, che con intelligenza e capacità si mette in gioco ogni anno, e per tutto l anno, per offrire a tutti uno spettacolo indimenticabile. Un macchina così complessa infatti, deve essere il frutto di collaborazioni esterne e interne: oggi più che mai siamo riconoscenti agli sponsor prestigiosi che, oltre alla Regione Piemonte, ci affiancano con convinzione: Centrale del Latte di Torino Tappo Rosso, la Ditta Vinicola Scrimaglio vini di Nizza, il Consorzio dell Asti, il Centro Commerciale i Bricchi che vivono con noi le giornate del Palio. Un caloroso ringraziamento alla Banca del territorio e alla sua Fondazione: Banca C.R. Asti e Fondazione C.R. Asti in questi anni non hanno fatto mancare il loro appoggio perché il Palio è davvero di tutti gli uomini di buona volontà che desiderano impegnarsi con noi in questa splendida avventura. Buon Palio a tutti! Avv. Alberto Pasta Assessore al Palio Avv. Fabrizio Brignolo Sindaco di Asti

6 ASTI e la sua storia Fondata dai Liguri su una altura («Ast» in ligure significherebbe terra rialzata), la romana Hasta Pompeia è segnalata da Plinio fra le colonie romane di maggiore importanza dell antica Liguria. Presumibilmente nell 89 a.c. fu riconosciuta colonia romana, per effetto della Lex Pompeia che diede lo Ius Latii e la Latinitas alla Transpadania. Da allora essa accrebbe sempre più la sua importanza economica e, nel 568, ebbe inizio il suo periodo di maggior floridezza, quale sede di un importante Ducato longobardo e di una primaria Corte di Giustizia. Costituita in Contea sotto i Franchi, governata in seguito dall autorità dei vescovi, la città si affermò vigorosamente verso la fine del sec. XI diventando, in breve, il più importante libero comune del Piemonte. Nel sec. XII divenne uno dei più ricchi e potenti comuni d Italia, ebbe diritto di battere moneta e diede vita ad una fitta serie di rapporti commerciali con la Francia, le Fiandre e l Inghilterra. Conservò la forma repubblicana fino al 1313 quando passò agli Angioini, poi ai Visconti ed infine ai Savoia (1575). Nei secoli XVII e XVIII durante le guerre di successione di Spagna ed Austria per il possesso del Monferrato, fu ripetutamente invasa ed occupata. In epoca napoleonica Asti divenne capoluogo del Dipartimento del Tanaro per tornare definitivamente ai Savoia dopo la Restaurazione. Dopo l Unità d Italia i destini della città seguirono quelli della neonata nazione, confondendosi con la storia d Italia. Caratterizzata sin dal XIII secolo da una economia vivace, ricca di traffici e di commerci, spesso divisa dalle faide di nobili quanto animose casate, concupita da Signorie straniere per la ricchezza delle sue contrade e per la posizione strategica, «Asti Repubblicana» conserva una gradevole atmosfera medievale. Le torri e le caseforti, testimonianza di un passato nobile e prestigioso, si inseriscono nel tessuto urbano con fierezza, armonizzando gradevolmente con le lunghe teorie di portici ottocenteschi, con le piazzette del centro storico e con il carattere schivo, ma ospitale, della gente astigiana. Asti oggi È una città ospitale, a misura d uomo, né troppo grande né troppo piccola; una città in cui è piacevole fare due passi in centro alla scoperta di torri, palazzi e botteghe, inserite in un contesto urbano medievale. Abitanti: astigiani, astesi Popolazione: abitanti (al 8/7/2013) Superficie territorio: Ha Perimetro Territorio: Km Latitudine: Nord Longitudine: 8 12 Est Altitudine: 123 m. s.l.m. Patrono: San Secondo (si festeggia il 1 martedì di maggio)

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8 il PALIO Secondo il cronista Ogerio Alfieri, antenato del più noto Conte Vittorio, la città di Asti, «...nell anno del Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edifici, torri, palazzi e case da poco costruite». Nella descrizione, precisa e puntuale, Ogerio cita le buone qualità dei cittadini astesi giudicandoli «...assennati e nobili, ricchi e potenti»e dice che «in caso di necessità la città può contare su seicento cavalieri dotati di due cavalli...» mentre «il contado può fornire centosessanta cavalieri dotati di un cavallo o di una cavalla...». In quegli anni gli astigiani davano vita alla corsa del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale al 1275 anno in cui, secondo Guglielmo Ventura, speziale di professione e cronista per diletto, gli astigiani corsero il Palio, per dileggio, sotto le mura della nemica città di Alba, portando danni e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva un tessuto urbano testimonianza dei fasti di un tempo; le torri e le caseforti i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico fanno da scenario alla affascinante rievocazione storica del Palio. Sono ventuno i contendenti che nei giorni della vigilia hanno vigorosamente tentato di propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici, burle salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all ultimo intenso confronto in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milleduecento figuranti in costume medievale. Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti affanni uno soltanto potrà stringere tra le mani il drappo cremisino con le insegne della città e l immagine del Santo Patrono. Per tutti la grande Festa incomincia già il fine settimana precedente con la presentazione dell anteprima del corteo, poi il Palio degli sbandieratori, il variopinto mercatino, il venerdì e il sabato le prove in pista per saggiare le forze in campo, in un crescendo da cardiopalma. Ma per capire il Palio è necessario esserci, calarsi nella Festa, magari seguendo direttamente le vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato un anno intero, si capirà davvero che cosa significa la passione viscerale, l attaccamento fortissimo ai colori, l irrefrenabile voglia di vincere, l incontenibile gioia della vittoria, l amarezza della sconfitta.

9 la PISTA Non è facile costruire una pista per cavalli in pieno centro, in una bella piazza trapezoidale che porta il nome del più noto degli astigiani. Ma ad Asti, per il Palio, si fa anche questo e Piazza Alfieri si trasforma: un gruppo di esperti, coordinati da un geologo, verifica l esatta miscela di sabbie astiane del pliocene superiore, così che l impasto non sia troppo cedevole o, al contrario, troppo consistente. La pista infatti dovrà «tenere» per tre giri di corsa, sia in caso di pioggia imprevista, sia in caso di tempo asciutto, perché i cavalli, in curva come in rettilineo, possano esprimere il massimo in sicurezza. Proprio per questo il tracciato è stato lungamente studiato da una commissione di tecnici: le curve sono state calibrate in modo da consentire la massima sicurezza in corsa e sono protette da robusti «materassi». Dal 2011 la pista è recintata da un segnapista appositamente studiato, foggiato a collo d oca in materiale plastico che contiene ma non contrasta gli urti. Questo ritrovato, unico in Italia, sulle piste per i Palii completa le tutele di carattere tecnico adottate negli anni. Gli astigiani tengono molto ai cavalli. Tanto che una commissione di docenti universitari, esperti nelle varie branche della veterinaria, visita accuratamente gli animali nei giorni che precedono la corsa, verificandone con estrema attenzione le condizioni fisiche: in fondo sono atleti e come tali dovranno affrontare al meglio della forma una competizione impegnativa. La partenza si dà «al canapo»: viene tesa una grossa corda immaginate la gomena di una nave lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che, con un sistema di argano elettromeccanico, attraversa la pista da un punto all altro della linea di partenza. Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l allineamento, farà cadere il canapo. A quel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa, sarà tutto in mano all abilità dei fantini e allo sprint dei cavalli. Per allestire la pista servono circa settecento metri cubi di sabbie astiane. Il tracciato nei secoli Anticamente si correva alla lunga, cioè lungo le strade sterrate che da Viale Pilone, all estremo est della città, arrivavano, attraverso Via Maestra, fino al cuore di Asti: di fronte a Palazzo Mazzetti di Frinco, infatti, era stabilito l arrivo. Poi, nel 1861, fu realizzata la nuova Piazza del Mercato e la Giunta comunale decise che in quel nuovo sito si doveva tenere la corsa. In quegli anni la corsa perde la caratteristica di nobile tenzone e diventa una competizione ippica senza alcun richiamo al Palio. Dopo alterne vicende nel 1929 il Palio ritorna ad essere un appuntamento importante per la città. Questa volta si corre in Corso Dante, ma nel 30 si ritorna a scegliere l ampia Piazza del Mercato e il Palio viene corso in tondo, come oggi. Dal 1967 al 1987, infatti, la corsa ha luogo in Campo del Palio la vecchia Piazza del Mercato e nel 1988 approda in centro città, in Piazza Alfieri. In una sola settimana si allestiscono, pista, segnapista, tribune, scuderie. Un impegno rilevante che vede il Comune protagonista con mezzi, uomini e strutture operative. Ha inizio la corsa!

10 Dietro le quinte: le VISITE In base al Regolamento Veterinario del Palio i cavalli candidati alla corsa, presentati dai Comitati, devono sottoporsi ad una minuziosa visita di idoneità che attesti lo stato di salute del soggetto e che ne valuti l idoneità morfologica, attitudinale e sportiva. Le severe visite vengono effettuate da due Commissioni Veterinarie volute dal Comune e presiedute dal Presidente dell Ordine dei Medici Veterinari di Asti e sono composte da Professori Universitari, esperti nelle diverse branche della Medicina Veterinaria. Oltre ad accertare il benessere animale, un equipe di Medici Veterinari dell Asl, garantisce un solerte servizio di farmacosorveglianza ed effettua i prelievi di campioni biologici. Per ogni soggetto identificato e visitato si apre una cartella clinica, dal cui esito dipenderà la partecipazione o meno del cavallo alla corsa. La Commissione Veterinaria seguirà i cavalli anche in pista e se alla visita che precede la finale qualcuno di essi manifestasse segni di sofferenza tali da non renderlo idoneo alla competizione finale, la Commissione ha facoltà di ordinarne il ritiro, con giudizio inappellabile. In pista inoltre opera la Commissione Zooiatrica composta da Medici veterinari che effettuano il servizio di pronto soccorso, qualora si rendesse necessario. Davvero nulla è lasciato al caso: la sicurezza prima di tutto.

11 VINCITORI (anno - vincitore - fantino - cavallo - rettore - mossiere) Don Bosco/Viatosto Pietro Altieri (Petruzzo) Gavin Giacinto Occhionero Felice Appiano San Pietro Andrea Degortes (Aceto) Stereo Giuseppe Visconti Giuseppe Giulianini San Pietro Rosario Pecoraro (Tristezza) Skygirl (Losna) Giuseppe Visconti Luigi Emanuele Necchi Santa Caterina Sergio Ruiu (Il Professore) Amedeo Giuseppe Nosenzo Alberto Castellani Don Bosco/Viatosto Giovanni Manca (Gentleman) Via Veneto (Via Col Vento) Giacinto Occhionero Alberto Castellani Santa Maria Nuova Gaetano Lobue (sostituito in finale da Luigi Sassano) Gaytimex (Tornado) Bruno Ercole Alberto Castellani San Pietro Rinaldo Spiga (Spingarda) Avella (Speranza) Sergio Sconfienza Sabatino Vanni Canelli Mauro Finotto (Jora) Anin (Spumantino) Gian Carlo Pulacini Sabatino Vanni San Paolo Renato Magari (Il Biondo) Capriccio Giuseppe Cavanna Sabatino Vanni Torretta/N.S. Lourdes Mario Beccaris (Lo Scarus) Cel (Cus Cus) Luigi De Pascale Sabatino Vanni Cattedrale Marco Grattarola Larson Giovanni Pasetti Sabatino Vanni San Paolo Sergio Ruiu (Il Professore) Napo (Nobel) Secondo Magnone Sabatino Vanni San Paolo Sergio Ruiu (Il Professore) Mec (Nobel II) Silvano Ghia Sabatino Vanni Don Bosco/Viatosto Mariano Zedda (Pepe) Skat (Imprevisto) Lino Famiglietti Sabatino Vanni Montechiaro Renato Magari (Il Biondo) Albert Totd (Capriccio) Gian Marco Rebaudengo Sabatino Vanni San Secondo Mario Beccaris (Lo Scarus) Gamble on gold (Argento) Gino Bonino Sabatino Vanni San Pietro Domenico Ginosa Criugleford (Fortino) Giovanna Maggiora Sabatino Vanni San Martino San Rocco Andrea Degortes (Aceto) Stachys (Sotto) Elio Ruffa Sabatino Vanni San Martino San Rocco Mario Cottone (Truciolo) Prairie Speedy (Olivoli Olivolà) Italo Melotti Ulrico Ricci Nizza Leonardo Viti (Canapino) Varigino (Elf) Bruno Verri Ulrico Ricci San Lazzaro Massimo Coghe (Massimino) Akebat (Nuvola) Franco Serpone Ulrico Ricci Moncalvo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Scodata (Aida) Ercole Zanello Ulrico Ricci Moncalvo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Scodata (Carmen) Ercole Zanello Lalla Novo Tanaro Trincere Torrazzo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Phantasm (Brown Davil) scosso Roberto Rasero Ulrico Ricci San Lazzaro Tonino Cossu (Cittino) Blu Bell Music (Lingotto) Franco Serpone Ulrico Ricci San Silvestro Angelo Depau (Lucifero) Ulita Deis Maria Teresa Perosino Ulrico Ricci San Paolo Giuseppe Pes (Il Pesse) Grand Prix Beppe Briola Ulrico Ricci Moncalvo Mario Cottone (Truciolo) Rapsodia - scosso Gaetano Guarino Amos Cisi Moncalvo Mario Cottone (Truciolo) Rapsodia - scosso Gaetano Guarino Amos Cisi Don Bosco Maurizio Farnetani (Bucefalo) Blue Baker (Bingo) Maddalena Spessa Amos Cisi

12 Castell Alfero Claudio Bandini (Leone) Pierino Piero Berrino G.Carlo Matteucci Castell Alfero Claudio Bandini (Leone) Pierino (Pierino bis) Piero Berrino G.Carlo Matteucci San Lazzaro Massimo Coghe (Massimino) Shakuntala (Nuvoletta) Franco Serpone G.Carlo Matteucci Giugno Palio del Giubileo San Secondo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Thera (Luna Rossa) Maurizio Bertolino G. Carlo Matteucci Settembre Santa Maria Nuova Martin Ballesteros (Pampero) Guera Marco Gonella G.Carlo Matteucci San Lazzaro Massimo Coghe (Massimino) Millenium Bug Franco Serpone Renato Bircolotti Tanaro Trincere Torrazzo Martin Ballesteros (Pampero) Soprano (Doctor Glass) Maurizio Rasero Renato Bircolotti Santa Caterina Giovanni Atzeni (Tittia) Ergosong Nicoletta Sozio Renato Bircolotti Torretta Giuseppe Zedde (Gingillo) Ergosong (Fischietto) Roberto Carosso Renato Bircolotti Santa Maria Nuova Maurizio Farnetani (Bucefalo) L Altro Franco Chierici Renato Bircolotti Santa Maria Nuova Maurizio Farnetani (Bucefalo) Un Altro Franco Chierici Bartolo Ambrosione San Secondo Giovanni Atzeni (Tittia) Impera - scosso Marco Zappa Renato Bircolotti San Lazzaro Giuseppe Zedde (Gingillo) Domizia Remigio Durizzotto Renato Bircolotti Santa Maria Nuova Massimo Coghe (Massimino) First Lady Barbara Concone Renato Bircolotti Tanaro Trincere Torrazzo Gianluca Fais Rocco Maurizio Rasero Renato Bircolotti San Damiano Massimo Coghe (Massimino) Last Time Davide Migliasso Enrico Corbelli San Martino San Rocco Maurizio Farnetani (Bucefalo) Ventuno Franca Sattanino Renato Bircolotti Galleria fotografica dell edizione del Palio Fotografie: Astifoto

13 DRAPPO il Il Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti e la raffigurazione del patrono San Secondo, è il «sogno» cui aspirano ben ventuno contendenti. Ma, per «Palio», si intende soprattutto la corsa animosa e appassionata che infiamma le terre astesi a settembre. Gli astigiani, quasi a voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno a maggio, un altro drappo con le medesime insegne. D altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella protezione che San Secondo non ha mai mancato di elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti, si soleva correre il Palio in occasione della festa del Santo. Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di correre il Palio pronunciando antiche parole «...andate e che San Secondo vi assista!». E per i ventuno partecipanti incomincia una spasmodica attesa che dura per il tempo infinito un paio di minuti! di ognuna delle tre batterie e della finale. Sette cavalli al canapo per ogni contesa, nove per la finale e migliaia di borghigiani che sperano, tutti, nel miracolo della vittoria. Ma a vincere sarà uno soltanto: il più bravo, il più fortunato e scaltro, il più irruente. La gioia del vincitore è incontenibile. In un attimo tutto il borgo dimentica le fatiche di un anno: il lavoro per studiare e cucire i preziosi costumi della sfilata, l affanno per organizzare le feste e le pantagrueliche cene propiziatorie della vigilia, l impegno per mettere a punto bandiere e stendardi. Si dimenticano anche le nottate passate in scuderia accanto al cavallo, le levatacce per seguire gli allenamenti. Tutto è ripagato da un «incredibile» drappo cremisino che stringe il Rettore tra le mani: il Palio. I Palii sono composti da due elementi essenziali: il «labaro» dipinto, che porta l effige del Santo e le insegne della Città di Asti e il «Palio» propriamente detto, costituito da una lunga pezza di velluto cremisino congiunta al «labaro». Il Palio si misura in «rasi»: sedici per il Palio della corsa, dieci per il Palio offerto alla Collegiata. Il raso, antica misura piemontese, corrisponde a sessanta centimetri. Palio per la Corsa opera di Piero Sciavolino I Premi Al 1 arrivato: il Palio, drappo di velluto con l effige del Santo Patrono, per il 2013, opera del Maestro Piero Sciavolino Al 2 arrivato: la borsa di monete d argento Al 3 arrivato: gli speroni Al 4 arrivato: il gallo vivo Al 5 arrivato: la coccarda All ultimo arrivato: l inchioda (acciuga) con l insalata

14 il Maestro del PALIO Piero Sciavolino Nato a Valledolmo (Palermo) il 10 novembre 1945, compie gli studi presso l Accademia Albertina di Torino, nel cui ambito culturale perfeziona la propria concezione artistica. Coltiva la vocazione alla figurazione realistica ed esordisce nel 1964, partecipando alla Quadriennale di Torino. Nel decennio Sessanta, partecipa alla rassegna Premio San Benedetto del Tronto (1965), espone presso la Sala della Provincia di Cuneo (1965, presentazione di G. Sapelli e G. Fontana); a Torino nel 1966 ordina una personale alla Galleria Del Centro, partecipa alla rassegna Testimonianze e consegue il Premio Andorno Micca alla Rassegna dei Giovani Artisti. Nel 1967, invitato da Paolo Fossati, espone alla Camera del Lavoro di Torino, quindi consegue la medaglia d oro al Premio Nazionale di Pittura di Pordenone (1967). Pur dedicandosi per decenni all insegnamento di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Torino, persegue una costante ricerca espressiva, esercitando il disegno e la sperimentazione delle tecniche incisorie. Partecipa a numerose rassegne degli anni Settanta: Arte di contenuto politico e sociale ordinata nella città di Gallarate da Mario De Micheli, Franco Passoni, Paolo Levi e Franco Solmi; Natura e tecnologia curata da Mario De Micheli a Suzzara nel 1976; Immagine come esistenza a cura di Paolo Levi, al Castello di Rivoli nel Invitato, espone a Milano nel 1979, presso il Palazzo della Triennale, nella rassegna dedicata ai giovani artisti. Nel 1982 partecipa alla mostra itinerante La cooperazione e la società in crisi, ordinata da Dario Micacchi, Roberto Tassi e Roberto Sanesi a Perugia alla Rocca Paolina ed a Livorno ai Bottini dell Olio. Con altri artisti ed intellettuali, promuove Idee per la pace presso Palazzo Mazzetti di Asti con testi di Davide Lajolo, Edoardo Sanguineti e Massimo Cacciari (1982). I cicli pittorici approfondiscono gradualmente alcune tematiche, tra cui la figura umana in relazione alla natura ed alla storia, il dramma esistenziale, l emarginazione, il degrado ambientale. Ordina personali nei maggiori centri: Savona, galleria La Fontana, 1964; Torino, galleria Centro, galleria La Tavolozza, 1975; Brescia, galleria Studio 80, 1981; Asti, galleria Penelope, 1979 e galleria La Giostra nel 1977 e nel 1990; Rovereto, galleria Il Delfino, Invitato a rassegne nazionali, espone a Torinoarte. Biennale d Arte Moderna e Contemporanea, sala personale (1990), a Cocquio Trevisago, Maestri incisori 94, ordinato presso il Museo Salvini (1994). Invitato da Mario De Micheli, espone per la Regione Emilia-Romagna, Comune di Medicina (Bologna), alla rassegna Premiata Resistenza (a cura di M. De Micheli, N. Leopardi, 1995); con Lezione di anatomia negli anni Quaranta (olio, 1965) consegue il I premio alla Mostra Premio Resistenza del Comune di Novellara. Il Comune di Asti - Assessorato alla Cultura promuove la mostra antologica Armonie. Dipinti dal 1980 al 2004, ex Chiesa di San Giuseppe (2004). A Casale Monferrato, presso la Sinagoga e Musei Ebraici, espone Trame della storia (2005), mostra itinerante ospitata ad Asti presso il Palazzo Civico (2006). Monografie e saggi: Paolo Fossati, Mario De Micheli, Davide Lajolo, Paolo De Benedetti, Marida Faussone. Bibliografia essenziale: Luigi Carluccio, Angelo Dragone, Francesco Prestipino, A. Spiazzi, Elvira Cassa Salvi, Mario Cossalí, Laura Bosia, Aldo Gamba, Armando Brignolo, G. Fontana, G. Sapelli.

15 i Maestri del PALIO 1967 Gea Baussano 1968 Gea Baussano 1969 Gea Baussano 1970 Gea Baussano 1971 Gea Baussano 1972 Silvio Ciuccetti 1973 Gea Baussano 1974 Gea Baussano 1975 Ottavio Coffano 1976 Gea Baussano 1977 Gea Baussano 1978 Gianni Peracchio 1979 Silvio Ciuccetti 1980 Gea Baussano 1981 Amelia Platone 1982 Gea Baussano 1983 Emanuele Luzzati 1984 Eugenio Guglielminetti 1985 Guido Tulelli 1986 Ernesto Treccani 1987 Enrico Paulucci 1988 Remo Brindisi 1989 Francesco Tabusso 1990 Claudio Bonichi 1991 Francesco Casorati 1992 Giacomo Soffiantino 1993 Piero Ruggeri 1994 Giuliano Vangi 1995 Luigi Mainolfi 1996 Giovanni Buoso 1997 Paolo Fresu 1998 Floriano Bodini 1999 Gigino Falconi 2000 Carlo Carosso (edizione Giubileo) 2000 Ugo Nespolo (edizione settembre) 2001 Radu Dragomirescu 2002 Ezio Gribaudo 2003 Eugenio Guglielminetti 2004 Enrico Colombotto Rosso 2005 Emanuele Luzzati 2006 Silvio Ciuccetti 2007 Paolo Conte 2008 Flavio Piras 2009 Natà Rampazzo 2010 Ugo Scassa 2011 Antonio Guarene 2012 Diego Lagrosa 2013 Piero Sciavolino ASTI Via E. Filiberto, 6 Tel ASTI Corso L. Einaudi, 64 Tel

16 l A.S.T.A. e il gioco della bandiera L Associazione Sbandieratori di Tradizione Astigiana (A.S.T.A.) nasce nell anno 1968 a seguito della ripresa della storica Corsa del Palio avvenuta nel 1967 e si presenta per la prima volta al pubblico della propria città nell aprile del Nel 1970 il Consiglio del Palio, presieduto dal Sindaco, conferisce all A.S.T.A. il prestigioso titolo di Sbandieratori del Palio di Asti. Il Gruppo, nato dal Palio, ne diventa il biglietto da visita ufficiale in Italia e nel mondo. Lo spettacolo che viene proposto si ricollega alla tradizione astigiana del gioco di bandiere nelle sue espressioni storico-sportive già citate in documenti ufficiali del I costumi sono fedeli riproduzioni medievali e le bandiere presentano i colori dei Borghi, Rioni e Comuni che corrono il Palio la terza domenica di settembre di ogni anno. Il Gruppo, composto da circa 30 atleti, tra musici (tamburini e trombettieri) e sbandieratori, offre una spettacolare varietà di esibizioni, occupando uno spazio temporale che può raggiungere i 30/35 minuti. In oltre 40 anni di attività, numerosissime sono state le partecipazioni a importanti manifestazioni folcloristiche, storiche e a trasmissioni televisive in Italia e all Estero. L A.S.T.A. si è esibita in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Irlanda, Scozia, Svezia, Portogallo, Belgio, U.S.A (New York, Miami, Atlanta), Giappone (Tokio, Kioto, Osaka) ricevendo sempre il caloroso apprezzamento del pubblico e importanti riconoscimenti tra i quali, particolarmente ambito, il premio Maschera d argento per i benemeriti del turismo L impegno dell A.S.T.A. ha prodotto frutti importanti: infatti sulla scia dell esperienza dell A.S.T.A. è nata una vera e propria «scuola astigiana» di sbandieratori che viene continuamente alimentata dai vari Rioni. I Comitati Palio hanno creato, infatti, gruppi autonomi ed altrettanto validi che difendono i colori di ogni borgo. Tra i gruppi di più antica tradizione si distinguono gli «Amis d la Pera» (letteralmente «Amici della Pietra», sodalizio nato all ombra di Porta Torino, la cui usanza voleva che i giovani provenienti da altre contrade sollevassero una pesante pietra prima di poter frequentare le giovani da marito residenti nel quartiere) che, dal 1968 annovera un nutrito gruppo di sbandieratori. Gli Amis d la Pera, nel giugno del 1996, si sono classificati ai primi posti in occasione della Parata Nazionale della Bandiera (musici e coppia). Nel 1992, in questo panorama rutilante di colori, si inserisce il gruppo degli «Alfieri delle terre Astesi» che prendono spunto dal «suol d Aleramo» e rappresentano il contado astese e monferrino vestito di torri e castelli. Ultimo nato (1996) è il gruppo degli «Alfieri della Valle Belbo» che ha già al suo attivo partecipazioni qualificate ad importanti manifestazioni enogastronomiche. Per dare risalto alla grande tradizione degli sbandieratori Asti ha ospitato il 23 e 24 luglio 2005 il Campionato Nazionale Sbandieratori di A2.

17 il PALIO degli sbandieratori Il momento clou per verificare la reale perizia dei gruppi rionali è rappresentato dal «Palio degli Sbandieratori», manifestazione che ha luogo il giovedì antecedente il Palio e che funge da vetrina per le promesse astigiane. Sotto il vigile e severo occhio di esperti nell arte della bandiera e con la presenza del Capitano del Palio, i giovani atleti si cimentano in esercizi e figure particolarmente spettacolari, per aggiudicarsi il «paliotto», ambito drappo riproducente le insegne della città. Il Palio degli Sbandieratori laurea ogni anno il miglior gruppo rionale di sbandieratori. La manifestazione, che ha luogo in notturna, è seguita da numerosi giovani sostenitori che con striscioni, tamburi e bandiere incitano il proprio gruppo. Intorno alla mezzanotte il verdetto: per un anno intero il Rione vincitore avrà gli onori della cronaca e si aggiudicherà, a buon diritto, la partecipazione alle manifestazioni italiane di maggior prestigio. Il vincitore dell edizione del 2012 è stato il gruppo del Borgo San Lazzaro. 12 settembre 2013 Piazza San Secondo - ore Palio degli Sbandieratori Posto in tribuna: Euro 5 Albo d Oro degli Sbandieratori S. Maria Nuova S. Caterina Torretta S. Pietro S. Caterina Viatosto Torretta Viatosto Cattedrale S. Caterina Torretta S. Lazzaro S. Caterina Torretta Torretta San Martino San Rocco Torretta Torretta Torretta S. Secondo Castell Alfero Torretta Torretta S. Caterina S. Caterina S. Caterina S. Lazzaro S. Caterina S. Lazzaro Santa Caterina San Lazzaro San Lazzaro San Lazzaro Santa Caterina San Lazzaro San Lazzaro

18 il GRUPPO del Comune Il Gruppo del Comune, composto dal Capitano e dal suo seguito a cavallo, apre, preceduto dall A.S.T.A., il corteo storico. I costumi, realizzati su bozzetti dello scenografo astigiano Eugenio Guglielminetti, richiamano i colori della città ed esaltano le funzioni di magistrati e cavalieri che hanno il non facile compito di sovrintendere allo svolgimento della corsa e di seguire per tutto l anno l attività dei Comitati Palio. Il Capitano ed il suo gruppo, infatti, sono i garanti della corretta interpretazione del regolamento; in caso di gravi inottemperanze, possono comminare sanzioni che culminano nell esclusione del concorrente dalla corsa. Il Carroccio, elemento comunale per eccellenza, chiude il corteo ed è scortato da una schiera di armigeri in rappresentanza dei ventuno partecipanti. Il Carroccio rappresenta gli antichi carri da guerra: tuttavia la sua origine è incerta anche se alcuni storici ne fanno risalire l utilizzo ai saraceni e ad alcune tribù germaniche. Il termine deriva dal latino medievale «Carrochium» e significa carro a funzione sia civile sia militare, utilizzato in tutta Italia all epoca dei liberi comuni. Il Carroccio astese, trainato da tre coppie di candidi buoi, porta, come vuole la tradizione, le insegne della città croce bianca in campo rosso il gallo in ferro battuto, simbolo delle libertà comunali ed il Palio, ambito premio del vincitore della corsa. Gli altri premi la borsa di monete d argento, gli speroni, il gallo vivo, la coccarda e l acciuga precedono il Carroccio e sono portati da altrettanti messi comunali.

19 il CORTEO La sfilata del Palio è un grandioso affresco che rievoca la vita medievale della città: ancelle, dame, cavalieri, vescovi e alfieri, vestiti di ricchi costumi, appositamente disegnati e realizzati dalla sarte di borgo, animano il centro storico cittadino. Non manca il popolo: artigiani, barcaioli, lavandaie, servi che completano lo spaccato sociale della città in epoca medievale. Milleduecento figuranti che sfilano lungo le vie del centro, facendo rivivere intensamente un epoca storica in cui Asti era all apice della potenza economica e commerciale. Ricca di banche e di commerci, governata da un potente libero comune, Asti era abitata da nobili famiglie, con ricchi palazzi adorni di torri imponenti e fregi in cotto. Per premiare l impegno di tutti i Comitati il Soroptimist, club di servizio, ha creato, sin dal 1983, il premio pergamena d autore che ogni anno una giuria severissima, composta da storici, esperti d arte e coreografi, assegna al Rione o Comune che meglio ha rappresentato il tema storico del corteo. Il premio consiste in una preziosa pergamena realizzata da un grande Maestro dell arte contemporanea.

20 RIONI BORGHI E COMUNI i protagonisti in sfi lata 1 - RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO Colori: bianco e verde Rettore: Franca Sattanino Nella parte sud occidentale della città si estende il Rione San Martino San Rocco che occupa, per tre quarti, quello che fu il centro antico di Asti dove avevano i loro palazzi le nobili famiglie astigiane dei Roero, Pelletta, Malabayla, Catena; di quest ultimo casato è ancora possibile ammirare il palazzo che alterna come nella maggior parte dei monumenti astigiani il cotto e il tufo a ricordare i colori di Asti, il bianco e il rosso. San Martino San Rocco ha vinto il Palio nel 1984, nel 1985 e nel Una storica vittoria Il Rione San Martino San Rocco intende ricordare con una festosa parata la storica vittoria conseguita nella precedente edizione della corsa. Borghigiani d ogni stirpe accompagnano a piedi il vessillo e ciascuno esibisce nelle vesti e nelle acconciature il bianco e il verde, colori del rione: il primo è simbolo di luce, purezza e perfezione, il secondo prefigura il risveglio della natura e quindi rappresenta la speranza e l immortalità. Segue il carro della Vittoria, su cui viene portato in trionfo l ambito premio: il Palio. Nel corteo si distinguono alcuni membri delle famiglie nobili del rione: hanno abbandonato la tradizionale compostezza che si addice al loro lignaggio e partecipano con viva allegria alla baldoria generale. L entusiasmo e l esultanza del momento danno vita ad un movimentato corteo, in cui ciascuno è libero di inventare il proprio ruolo, al di fuori di ogni schema precostituito.

21 2 - BORGO TORRETTA Colori: rosso, bianco e blu Rettore: Giovanni Spandonaro Il Borgo si trova alle porte della città, a occidente. La sua denominazione ricorda la antica torre del borgo che era utilizzata per vigilare la frequentatissima strada per Torino. Dal 1578 al 1801 fu attivo il Convento dei Cappuccini di cui rimane il ricordo nell omonima località situata ai limiti del Borgo. Alla ripresa del Palio ha corso sotto la denominazione Torretta-Santa Caterina fino alla separazione, avvenuta nel 1969; dal 1970 il Borgo corre autonomamente con la denominazione Torretta Nostra Signora di Lourdes. Ha vinto il primo Palio nel 1976, poi nel Donne alla riscossa: il Livre de la Cité des Dames di Christine de Pizan Il Livre de la Cité des Dames, scritto da Christine de Pizan nel 1405 sotto la protezione e l egida di Luigi d Orléans Signore di Asti, è sicuramente uno dei testi più interessanti della letteratura medievale e costituisce una pietra miliare nel lungo percorso dell emancipazione femminile. In esso l autrice immagina di essere visitata da tre Dame, che si rivelano essere la Ragione, la Rettitudine e la Giustizia e che la spronano a costruire una città-fortezza per ospitare e difendere dagli attacchi del pregiudizio maschile le grandi donne del passato, del presente e del futuro, degne di essere chiamate dame per valore e per capacità. Scorrono così numerose eroine, poetesse, scienziate, regine delle quali l autrice illustra le imprese, proponendole come esempio dell enorme, creativo e indispensabile potenziale offerto dalle donne alla società. Tra queste Valentina Visconti, moglie del duca Luigi d Orléans e Signora di Asti e della patria Astese. 3 - COMUNE DI BALDICHIERI Colori: argento, azzurro e oro Rettore: Massimo Bonino Baldichieri, centro agricolo di antica tradizione situato sulla strada Romana a 10 km a ovest di Asti, è già menzionato in un manoscritto del 969 con il nome di Mons Baldecherii. Nel settecento durante la guerra di secessione spagnola, fu gravemente danneggiato il castello di cui rimangono alcuni resti. Non si è ancora aggiudicato il Drappo. Le sacre rappresentazioni: la visione medievale della lotta tra il bene e il male. Angeli, Demoni e Apocalisse nell immaginario popolare. Nell immaginario medioevale si incrociavano rivelazioni e visioni, risultato dell incrocio tra credenze religiose e pratiche magiche. L Apocalisse di Giovanni fornì un cospicuo repertorio di immagini utilizzate per indurre il fedele a pentirsi dei propri peccati, in vista di una imminente fine del mondo. Nell iconografia venivano sovente raffigurati i quattro cavalieri dell Apocalisse (bianco, rosso, nero, verde). Il lato luminoso dell immaginario medievale è costituito dagli Angeli, protettori degli umani, a cui si contrappongono i demoni, che li tentano con sussurri insidiosi, assumono sembianze per suggestionare lo spirito, inducono il corpo ad amori illeciti. Possono essere soggiogati solo dai Santi, che impongono loro di lasciare libero l uomo e li imprigionano negli abissi della terra. Visioni apocalittiche, angeli e demoni sono motivi ricorrenti sia negli affreschi sia nelle sculture che decorano le chiese romaniche astigiane. Il Comune di Baldichieri intende rievocare la visione della lotta tra bene e male, angeli e demoni, ben presente anche nell immaginario degli abitanti del contado astese. 4 - COMUNE DI MONCALVO Colori: bianco e rosso Rettore: Filippo Raimondo Importante centro monferrino, Moncalvo dista 20 km da Asti ed è noto per la sua indiscussa tradizione enogastronomica e per essere stato capitale del Marchesato di Monferrato. Ricco di storia, le cui vestigia si possono ammirare ancora oggi Chiesa di San Francesco, bastioni, Chiesa della Madonna - ha, tra l altro, dato i natali a Rosa Vercellana (la Bela Rusin) moglie morganatica di Vittorio Emanuele II. Moncalvo ha vinto il Palio nel 1988, nel 1989, nel 1994 e nel Un territorio senza capitale: la corte itinerante dei Monferrato Moncalvo fu uno dei centri principali del Marchesato di Monferrato ed il suo castello, sede di Corte, rappresentava uno dei più grandi complessi fortificati del Piemonte. Quella dei Marchesi di Monferrato fu a lungo una Corte itinerante e anche se questa caratteristica andò attenuandosi con l affermarsi della dinastia Paleologa, i Marchesi, per mantenere un più efficace controllo del territorio, solevano muoversi frequentemente all interno dei loro possedimenti: tra questi anche Asti, che nel XIV secolo appartenne per breve periodo ai Paleologi di Monferrato. Il bagaglio della corte doveva comprendere beni ed oggetti che garantissero, oltre al lusso adatto al rango dei marchesi, anche facilità di spostamento e di trasporto. Tra i manufatti più adatti a tale scopo vi erano gli arazzi, ma anche libri, strumenti astrologici, tappeti, reliquie ed altri oggetti sacri. 5 - BORGO SANTA MARIA NUOVA Colori: rosa e azzurro Rettore: Marco Gonella Borgo cittadino tra i più antichi, deve il suo nome alla chiesa omonima che risale, probabilmente, all anno mille. All interno della chiesa si può ammirare la pala d altare di Gandolfino da Roreto Madonna col bambino e coi santi risalente al Sino alla prima metà del XIV secolo il borgo sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342, quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece costruire la cerchia interna delle mura. Santa Maria Nuova ha vinto il Palio nel 1972, nel 2000, nel 2005, nel 2006 e nel L arte della falconeria La caccia con i rapaci, le cui origini si fanno risalire agli Egizi, nel medioevo fu praticata in tutte le corti europee. Presso i re di Francia esisteva la figura del Gran Falconiere, carica alla quale Luigi d Orléans, signore della contea di Asti e in seguito re di Francia con il nome di Luigi XII, elesse Olivier Sallard signore di Burron, affidandogli il compito di acquistare ed allevare i rapaci. Nel Quattrocento si prediligeva la caccia a volo alto con i falchi pellegrini, che necessitava di spazi molto vasti e di un gran numero di cani, cavalli ed aiutanti. Il falconiere teneva il rapace sul pugno protetto da guanti di cuoio; un cappuccio detto chaperon isolava il falco da stimoli visivi durante l acclimatamento o l addestramento. Robuste strisce di cuoio avvolgevano le zampe del rapace appena sopra i rostri; spesso i volatili erano contraddistinti da un campanellino segnaletico e da una striscia colorata identificativa. 6 - BORGO SAN LAZZARO Colori: giallo e verde Rettore: Carlo Biamino Il Borgo è situato nella zona est della città oltre porta S. Pietro, dove già dal 952 d.c. era presente un Lazzaretto. Il Borgo prende il nome, i colori e lo stemma da San Lazzaro dei mendicanti e degli appestati. Il suo motto è A temp e leu (A tempo opportuno). San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991, nel 1999, nel 2001 e nel Le masche nel medioevo astigiano: fattucchiere e fate Masca è un termine piemontese molto diffuso nell Astigiano: era prevalentemente utilizzato per indicare streghe e fattucchiere. Nella tradizione medioevale piemontese le Masche erano donne apparentemente normali, ma dotate di facoltà sovrannaturali che avevano il potere della trasformazione in animali. Venivano incolpate di eventi naturali infausti e disgrazie. Di indole raramente malvagia, le Masche potevano anche operare il bene come guaritrici e protettrici. Queste Masche buone nell iconografia tradizionale appaiono molto simili alle fate e venivano identificate con gli animali tradizionalmente docili. Amate o temute da nobili e popolani, venivano contrastate con rimedi superstiziosi, oppure propiziate con rami fioriti. Il lato oscuro delle Masche è documentato dagli Statuti di Asti: il Codice Catenato al capitolo CVII condanna fattucchiere, streghe e maghi, che, scoperti, erano puniti con la tortura e il rogo. Il Borgo San Lazzaro intende rievocare queste figure che rappresentavano il lato magico e fiabesco della donna medioevale e i numerosi rimedi che la popolazione utilizzava per esorcizzarle o evocarle.

22 7 - RIONE SAN SECONDO Colori: bianco e rosso Rettore: Andrea Marchisio Il Rione San Secondo, comunemente detto del Santo è il borgo del Santo patrono. Situato nel cuore della città, comprende, tra l altro, Piazza Alfieri, sede della corsa. La Collegiata di San Secondo (sec. XIII) ha sede nel Rione, e conserva, nella cripta, una preziosa urna d argento che custodisce le spoglie mortali del Santo nel cui nome si corre il Palio. Su piazza San Secondo si affacciano i più importanti palazzi della Città, da Palazzo Civico, di gusto settecentesco su preesistenze medievali, a Palazzo degli Antichi tribunali in cui si amministrava la giustizia. San Secondo ha vinto il Palio nel 1982, nel 2000, edizione del Giubileo e nel Beatrice contessa di Provenza e l alleanza con gli Astesi Il rione San Secondo presenta con stemmi e vessilli le nobili famiglie che solennizzano l ingresso in città di Beatrice di Provenza, che nel 1246 sposando Carlo I d Angiò gli aveva portato in dote appunto la Contea di Provenza. Nel 1263 Carlo I, volendo impadronirsi del Regno di Sicilia su invito del Papa Urbano IV, si recò via mare a Roma per la regia investitura. I suoi cavalieri, invece, lo raggiunsero via terra e transitando per il Piemonte sostarono ad Asti. Con loro viaggiò la contessa insieme alle sue dame. Il corteo dei cavalieri fece il suo ingresso in Asti accompagnato dalla Contessa e dal suo grazioso seguito; in città trovarono una calorosa accoglienza, omaggi ed eleganti discorsi. A seguito di tanta benevolenza, la contessa Beatrice, prima di ripartire, volle stringere alleanza con gli Astigiani. 8 - BORGO SAN MARZANOTTO Colori: blu e oro Rettore: Felice Sismondo San Marzanotto, borgo arroccato sulle colline a sud della città, al di là del Tanaro, è l antico Sanctum Marcianum de Rocha Sclavina, ricordato dal cronista astigiano Ogerio Alfieri tra la più antiche località che costituivano il territorio del Comune di Asti nel secolo XII. Fuori dall odierno abitato, su una collina che si affaccia sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell epoca medievale, il castello di Belangero, antico feudo della nobile famiglia Asinari. San Marzanotto non ha ancora al suo attivo alcuna vittoria. Dai conventi alle botteghe: l arte della miniatura, del ricamo e dell arazzo A partire dall XI secolo, la copiatura e l illustrazione dei codici, il ricamo, la tessitura, praticate quasi esclusivamente in comunità religiose maschili e femminili, molto diffuse anche nell Astigiano, si laicizzò e fecero la loro comparsa anche ricamatrici professioniste non legate ai monasteri e ricamatori che agivano in botteghe. Dalla fine del Duecento, oltre alla crescente richiesta, da parte degli ecclesiastici di alto rango, di paramenti liturgici ricamati, si verificò una vera e propria esplosione della moda di abiti e ornamenti ricamati per le grandi occasioni, soprattutto per i matrimoni nobiliari. Questi costituivano un occasione per far sfoggio di vesti, paramenti ed arredi con preziosi decori. La moda del ricamo era applicata soprattutto al completo da camera, insieme di tendaggi posti a protezione del letto che addobbavano lussuosamente con tessuti di seta e d oro o con arazzi le dimore signorili. Drappeggi per il capocielo e la testiera, spesso con le insegne del casato, erano coordinati con le coperte ed i cuscini. 9 - BORGO SAN PIETRO Colori: rosso e verde Rettore: Loredana Beltrame Il Borgo si colloca a est su una antica area suburbana, poco fuori la antica porta di Santa Maria Nuova. L elemento indubbiamente più importante del Borgo è il pregevole complesso di San Pietro in Consavia che comprende il Battistero, già chiesa del Santo Sepolcro, la chiesa quattrocentesca e la casa dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, attuale sede espositiva e del Civico Museo Archeologico. San Pietro ha vinto il Palio nel 1968, nel 1969, nel 1973 e nel Lo zodiaco e le influenze delle armonie cosmiche sull uomo e sull universo. Il fastoso cornicione di palazzo Catena recante i simboli zodiacali e astrologici testimonia, unicum nel panorama decorativo astigiano, come anche nella nostra città nel basso Medioevo fosse diffusa la convinzione dell influenza degli astri sulla vita e sulle attività degli uomini, sugli elementi e sulle stagioni.sulla base della coincidenza tra il numero degli Apostoli e quello dei segni zodiacali, questi ultimi, interpretati come simboli della fede, vennero raffigurati attorno alla figura del Cristo (Signore del cosmo e del tempo), mentre la produzione di calendari illustrava la loro sequenza stagionale. Una certa confusione tra astrologia e astronomia assimilava quanto meno a livello popolare la figura dell astrologo a quella dell astronomo: l astrologo compilava le effemeridi, tavole che stabilivano gli influssi dei pianeti giorno per giorno, mentre la cosiddetta astrologia giudiziaria aveva compiti di divinazione. L astronomo invece, utilizzando l astrolabio, localizzava e calcolava la posizione dei corpi celesti. Presente presso le corti, non esclusa quella papale, l astrologo spesso esercitava un influenza determinante in scelte politiche e decisioni operative RIONE SANTA CATERINA Colori: rosso e celeste Rettore: Nicoletta Sozio Il nome del Rione deriva dalla pregevole chiesa parrocchiale (sec. XVIII) dedicata a Santa Caterina d Alessandria d Egitto. Adiacente alla chiesa si ammira la torre rossa o di San Secondo che nella parte inferiore conserva la struttura di porta palatina della cinta muraria di epoca romana. Il primo Palio e stato vinto nel Ha poi nuovamente vinto nel La mazzochiaia e l arte di esaltare la vanità femminile nell acconciare i capelli Nel XV secolo l arte di adornare il capo assume la valenza di un vero e proprio codice comunicativo che esprime il ceto di nascita e, per la donna, anche lo stato civile, rendendo manifesta la sua dipendenza da un padre, da un fidanzato o da un marito. Anche le nobildonne astigiane, come testimonia Guglielmo Ventura, si adornano con copricapi preziosi. Si usano ghirlande di fiori freschi, di piume, di velluto per rifinire un acconciatura, reticelle d oro e innumerevoli fili di perle per raccogliere graziosamente folte chiome. Il corteo rosso celeste propone figure femminili che, diverse per censo ed età, sfoggiano acconciature, curate dalle mani esperte della mazzochiaia (così chiamata dal nome di una imbottitura che aumenta il volume dei capelli), che esaltano la loro bellezza e vanità.

23 11 - RIONE CATTEDRALE Colori: bianco e azzurro Rettore: Francesco Peraino Il Rione cittadino della Cattedrale prende il nome dalla splendida fabbrica gotica che si erge in tutto il suo magico splendore nell antico centro storico. Il Duomo, che risale al XIV secolo, rappresentava, nel medioevo, il fulcro della vita astese: nella attigua piazza si svolgeva il mercato più importante della città e da quella stessa piazza, ancora oggi, prende avvio il corteo storico del Palio. La Cattedrale ha vinto il Palio nel La famiglia Alfieri Tra origini leggendarie e avvenimenti storici Nel Compendio Historiale della città di Asti si narra come durante la difesa di Roma contro i Goti Arricino Moneta, mitico capostipite della nobile famiglia astigiana degli Alfieri, riuscisse a recuperare l insegna dell Aquila, caduta in mani nemiche. Per questo eroico gesto gli sarebbe stato attribuito l appellativo di Alfiere e il diritto di fregiarsi dell insegna dell Aquila, prerogative trasmesse nei secoli ai suoi discendenti. Nel Medioevo gli Alfieri accumularono ricchezze grazie alla creazione di banchi di pegno e al commercio, che praticarono in tutta Europa e anche in patria, annoverando tra la propria clientela istituzioni di primo piano, quali il Capitolo della Cattedrale di Asti. Il prestigio di questa famiglia ha fatto sì che fosse sempre presente nella vita pubblica astigiana del basso medioevo, basti citare personaggi quali Guglielmo Alfieri, credendario e ambasciatore, Ogerio Alfieri redattore della famosa Cronica, Bertramino Alfieri, uno dei 14 savi che approvarono lo statuto della Società dei Militi, il beato Enrico Alfieri, oltre a magistrati, ambasciatori e uomini d arme 12 - BORGO DON BOSCO Colori: giallo e blu Rettore: Maddalena Spessa Borgo di recente costituzione, si trova nella zona nord di Asti ed è caratterizzato da ampie aree destinate a verde pubblico oltre ad essere la zona residenziale della città, in cui sorge anche il nuovissimo nosocomio. La chiesa, costruita nel 1962, è dedicata a Don Bosco figura di educatore e sacerdote di origine astigiana, la cui opera ha, di gran lunga, valicato i confini cittadini. Originariamente il Borgo Don Bosco ha partecipato al Palio con l attiguo Borgo Viatosto aggiudicandosi il Drappo nel 1967, 1971, Dopo la separazione da Viatosto ha ancora vinto nel Nove eroine per l immaginario medievale Se il ciclo dei Nove Prodi rappresentò l apoteosi dell ideologia cavalleresca, quello delle Nove Eroine tentò di arginarne la crisi culturale. Alla fine del Trecento la cavalleria, ormai decaduta dal suo ruolo militare, vide messi in discussione anche i suoi ideali maschilisti, e reagì al declino rifugiandosi nella fantasia e nel sogno, con una fuga dalla realtà a cui le donne furono invitate a partecipare da protagoniste e non più da semplici gregarie. Il ciclo prevedeva nove regine: Semiramide sovrana di Babilonia, indomabile guerriera; Tamaris, regina dei Massageti, che sconfisse in battaglia Ciro re dei Persiani; Teuca, regina degli Illiri, che morì lottando per la libertà del suo popolo; Deifila, moglie del re di Argo, che sconfisse la potente Tebe. Ad esse si aggiungono le cinque regine delle Amazzoni: Sinope, Ippolita che combattè contro Ercole, Antiope amante di Teseo, Lampeto e Pentesilea, alleata dei Troiani contro i Greci e morta per mano di Achille COMUNE DI CANELLI Colori: bianco e azzurro Rettore: Giancarlo Benedetti Canelli, centro spumantiero noto a livello internazionale, si trova a 30 km a sud di Asti. Il paese, dominato dall imponente mole del castello Gancia, ha il suo fulcro nella produzione vinicola di alta qualità dovuta, sopratuttto, a terreni particolarmente vocati per la coltivazione del vitigno moscato, padre del rinomato Asti Spumante. Canelli ha vinto il Palio nel Gli Scarampi signori di Canelli La famiglia degli Scarampi è una delle più antiche del patriziato astese: legata all attività creditizia e alla proprietà terriera, nel corso di secoli ha ricevuto numerose investiture da parte sia del Comune o dei Signori di Asti, sia di Marchese del Monferrato, sia dei Savoia. Nel 1462 la famiglia viene ad incrementare le già notevoli proprietà con Villa et locum et posse Canellarum Patriae Astensis (città, territorio e possedimenti di Canelli d Asti)

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