PIANO DI EMERGENZA ESTERNO. Ai sensi degli artt. 8 e 20 del D.Lgs. 334/99. Stabilimento. Divisione G. Cambiaghi Via Sesia 8/12 RHO (MI)

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1 Prefettura di Milano PIANO DI EMERGENZA ESTERNO Ai sensi degli artt. 8 e 20 del D.Lgs. 334/99 Stabilimento Divisione G. Cambiaghi Via Sesia 8/12 RHO (MI) Ed. Gennaio 2015 Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 1 di 22

2 I Aggiornamenti, varianti e prove del Piano di Emergenza Esterno Come previsto dal comma 3 dell articolo 20 del Decreto Legislativo, n. 334, del 17 agosto 1999, il piano deve essere riesaminato, sperimentato e, se necessario, riveduto ed aggiornato dal prefetto ad intervalli appropriati e, comunque, non superiori a tre anni. La revisione deve tener conto dei cambiamenti avvenuti negli stabilimenti e nei servizi di emergenza, dei progressi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso di incidenti rilevanti. Alla luce di queste disposizioni normative, il presente documento deve essere mantenuto vivo e dinamico, in modo da contenere riferimenti a situazioni vigenti e consentire, in caso di necessità, la massima efficacia nel reperimento e nella gestione di tutte le risorse disponibili. Per tali finalità, tutti i soggetti coinvolti nell attuazione delle procedure previste dal presente Piano forniranno, agli uffici della Prefettura, tempestiva notizia di qualsiasi cambiamento rispetto a quanto riportato nella presente edizione. Faranno, inoltre, pervenire, nelle opportune sedi di revisione, eventuali spunti di miglioramento per rendere le procedure ancora più snelle e di facile attuazione. In assenza di segnalazioni correttive e/o migliorative, si procederà comunque alla riedizione almeno triennale del documento, come previsto dal D.Lgs. 334/99. Per quanto riguarda la sperimentazione del piano, si prevede di effettuare esercitazioni al fine di testare la validità delle procedure definite ed assicurarne la conoscenza da parte dei singoli attori delle rispettive procedure ed il miglior coordinamento di tutti i soggetti, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza della gestione dell emergenza. Il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Milano attua di concerto con la ditta l espletamento dell addestramento presso lo stabilimento del personale operativo secondo le modalità concordate tra il Comando e il gestore dello stabilimento. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 2 di 22

3 II N VERSIONE DATA VERSIONE ESTREMI COMUNICAZIONE DELLA PROVINCIA (N PROT. E DATA) DATA AGGIORNAMENTO FIRMA LEGGIBILE DI CHI HA EFFETTUATO L OPERAZIONE 00 19/06/ /12/ /12/2014 Prefettura di Milano Gruppo di lavoro Prefettura di Milano Gruppo di lavoro Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 3 di 22

4 III ELENCO DI DISTRIBUZIONE - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento di Protezione Civile ROMA - Ministero dell Interno: Gabinetto Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile Direzione centrale per l emergenza e il soccorso tecnico ROMA - Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ROMA - E.I. Comando Forze Difesa Nord (COMFODI Nord) PADOVA - Presidente Regione Lombardia MILANO - Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione MILANO - Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile U.O. Rischio Industriale MILANO - Sindaco della Città Metropolitana di Milano MILANO - Protezione Civile Città Metropolitana di Milano MILANO - Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente (A.R.P.A.) MILANO - Direttore Generale Azienda Sanitaria Locale: Azienda Sanitaria Locale di Milano 1 MAGENTA - Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL: Azienda Sanitaria Locale di Milano 1 MAGENTA - AAT 118 MILANO - Questura MILANO - Comune RHO - Comando Provinciale Carabinieri MILANO - Comando Provinciale Guardia di Finanza MILANO - Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato MILANO - Sezione Polizia Stradale MILANO - Direzione Regionale Lombardia Vigili del Fuoco MILANO - Comando Provinciale VV.F. MILANO - Comitato Provinciale Croce Rossa Italiana MILANO - Ufficio di Zona ENEL MILANO - Telecom - Direzione Regionale LOMBARDIA MILANO - Azienda distribuzione gas Nuove Energie srl RHO - Ferrovie dello Stato/RFI MILANO - ANAS MILANO - BITOLEA SpA Chimica Ecologica Divisione Cambiaghi RHO - Consorzio Acque Potabili -CAP GESTIONE SpA MILANO - Coordinamento Provinciale delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile RHO - Aero Club BRESSO - Associazione Radioamatori ARI MILANO Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 4 di 22

5 IV INDICE ELENCO ALLEGATI PARTE GENERALE Finalità del piano PRINCIPI E CRITERI INFORMATORI METODOLOGIA PROCEDIMENTALE ADOTTATA DESCRIZIONE DEL SITO Inquadramento Territoriale Informazioni sullo Stabilimento Dati sull Azienda Descrizione dell attività Informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate e/o stoccate Sostanze pericolose presenti SCENARI INCIDENTALI Eventi Incidentali (Top Event) Dispersione di tossici Irraggiamento da incendi Flash fire IDENTIFICAZIONE DI POSSIBILI EFFETTI DOMINO SCENARI INCIDENTALI CONCORRENTI ALLA DEFINIZIONE DEGLI INVILUPPI Delimitazione delle zone a rischio Elementi vulnerabili all interno della zona di pianificazione Elementi Territoriali: dati demografici e centri sensibili Elementi ambientali ed infrastrutture Livelli di autoprotezione da far assumere alla popolazione nelle zone a rischio: Viabilità: vie di accesso e di deflusso, cancelli e percorsi alternativi MODALITA DI COMUNICAZIONE e contenuti dell informazione dello stato d allarme Modalità di comunicazione dello stato di allarme AVVERTENZA MODELLO ORGANIZZATIVO D INTERVENTO L informazione di cessato allarme SEZIONE RISERVATA ALL INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 5 di 22

6 V ELENCO ALLEGATI 1. PROCEDURA PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ESTERNE 2. CARTOGRAFIA CON INDICATE LE AREE DI DANNO 3. CARTOGRAFIA DEL TERRITORIO CON VIE DI COMUNICAZIONE E POSTI DI BLOCCO E CANCELLI PRESIDIATI 4. ELEMENTI VULNERABILI 5. CONDIZIONI METEOROLOGICHE 6. PLANIMETRIA DELLO STABILIMENTO E DELLE RETI TECNOLOGICHE 7. ELENCO ENTI E RELATIVI RECAPITI TELEFONICI 8. Allegato V D.Lgs. 334/99 INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 6 di 22

7 1 PARTE GENERALE Finalità del piano Il presente documento costituisce il Piano di Emergenza Esterno per lo stabilimento della società BITOLEA SpA Chimica Ecologica Divisione G. Cambiaghi, con stabilimento situato in Comune di Rho (Mi) via Sesia 8/12, come previsto dall articolo 20 del Decreto Legislativo n 334 del 17 agosto 1999 e s.m.i., che assegna al Prefetto il compito di predisporre, d intesa con le Regioni e gli Enti Locali interessati, il piano di emergenza esterno per gli stabilimenti soggetti all articolo 8 del citato decreto al fine di limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti sulla base elle informazioni fornite dal gestore e delle conclusioni, laddove esistenti, dell istruttoria tecnica. Rispetto a tali fini, il P.E.E. in questione ambisce a configurarsi come uno strumento strutturalmente e funzionalmente agile in grado di assicurare - in caso di emergenza una risposta tempestiva, sottesa all obbiettivo di evitare quanto più possibile gli effetti dannosi di un evento emergenziale rispetto alla popolazione ed al territorio esposti. Sotto il profilo ed ai fini dell efficacia di questo Piano si è riconosciuta così primaria rilevanza ad aspetti quali: a) la previsione e la verifica della concreta predisposizione di adeguati sistemi di allarme alla popolazione residente; b) l allestimento a livello cartografico di tutti i più utili riferimenti per l individuazione degli elementi territoriali vulnerabili, della viabilità, dei siti e delle aree per l allocazione ed il dispiego delle unità e dei mezzi di soccorso; c) l informazione alla popolazione articolata in relazione ai dati concernenti le sostanze pericolose detenute presso lo stabilimento, agli effetti sul piano della salute, alle norme disciplinanti la condotta di autotutela da adottarsi da parte dei residenti in caso di incidente. 2 PRINCIPI E CRITERI INFORMATORI In ordine all identificazione dei rischi, l elaborazione del Piano ha fatto sostanziale riferimento: al Rapporto di Sicurezza e alle informazioni direttamente fornite dal gestore, nonché alle indicazioni contenute nelle Linee Guida per la predisposizione del piano d emergenza esterna di cui al D.Lgs. 334/99 contenute nel D.P.C.M. del 25 febbraio 2005, ed al D.P.C.M. 16 Febbraio Si sono, poi, tenute nel debito conto le connotazioni morfologiche e le caratteristiche territoriali, nonché le relative, prevalenti condizioni meteorologiche. Sotto il profilo dell efficacia temporale il Piano è stato improntato alla contemplazione del culmine dell evento incidentale. Infine, carattere scontato di tutti i meccanismi di procedura dell emergenza previsti nel P.E.E. risulta essere quello dell automatismo, nel senso della loro automatica attivazione, in caso di sinistro a prescindere da impulsi autoritativi sovraordinati. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 7 di 22

8 3 METODOLOGIA PROCEDIMENTALE ADOTTATA In sintonia con le direttive in materia, il metodo per la formazione del Piano è stato conformato all intento di raggiungere il massimo della compartecipazione e della condivisione possibili nella scelta delle strategie, del modello d intervento e delle modalità di gestione dell emergenza. Il Prefetto ha assunto la funzione di coordinamento tra i diversi soggetti interessati ai quali sono attribuite funzioni e responsabilità diverse in tema di controllo dei pericoli d incidente rilevante, di rischio tecnologico e, più in generale, di protezione civile, in accordo anche con le vigenti disposizioni normative che hanno rafforzato le competenze degli Enti Locali nella gestione dei rischi. Sono stati coinvolti diversi Enti ed Amministrazioni, attraverso l esame di problematiche strettamente tecniche e l acquisizione e l integrazione di informazioni di carattere territoriale. 4 DESCRIZIONE DEL SITO Di seguito si riportano i dati relativi alla localizzazione dello Stabilimento e alla presenza di elementi sensibili. Inquadramento Territoriale Lo stabilimento BITOLEA SpA Chimica Ecologica Divisione G. Cambiaghi, è ubicato in comune di Rho via Sesia 8/12. Coordinate geografiche: Latitudine Nord: Longitudine Est: Altezza sul livello del mare: 158 m Nelle vicinanze dello stabilimento sono presenti i seguenti altri stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante: - EINGENMANN & VERONELLI - via della Mosa, 6 - assoggettata all art.8 del D.Lgs. 334/99, circa 100 m a nord dal confine dell insediamento; - CROMATURA RHODENSE via Senna, 11- assoggettata all art.6 del D.Lgs. 334/99, circa 200 m a nord dal confine di stabilimento. Nelle vicinanze dello stabilimento, in base ai dati forniti dal comune di Rho, sono presenti inoltre altri insediamenti industriali, ed in particolare: ad est un area industriale nella quale risultano insediate svariate aziende, a confine con l area dello stabilimento adibita ad uffici, ed in particolare: - CRIS DI TINTI ROMOLO & C. circa 5 addetti; - CROMOGRAFICA circa 20 addetti; - MAPPTOOLS Srl; - NORD FAC Soc.Coop; - SA.VI GROUP Srl; - SCOTTI & C.; - NUOVE ENERGIE DISTRIBUZIONE circa 5 addetti; Le zone ad alta densità di popolazione circostanti lo stabilimento sono costituite dagli abitati di: - Rho - distante circa 0,5 km in direzione nord; - Lucernate (frazione di Rho) - distante circa 1,1 km in direzione est - Cornaredo - distante circa 1,5 km in direzione sud ovest. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 8 di 22

9 Nell area compresa tra lo stabilimento ed i centri abitati di cui sopra non si riscontra la presenza di strutture pubbliche o aperte al pubblico fatta eccezione per l impianto di autolavaggio confinante con lo stabilimento lungo la via dei Fontanili. Nel perimetro di stabilimento (Via Sesia) è presente una unità abitativa. Censimento infrastrutture stradali, ferroviarie, porti, aeroporti, e reti dei servizi essenziali: - autostrade, strade statali, provinciali, comunali: L autostrada più vicina (Milano Torino A4) dista dallo stabilimento, in linea d aria, circa 350 m in direzione sud. La viabilità a servizio dello Stabilimento è costituita dalle strade comunali: - Via Sesia a sud; - Via Vallassa strada vicinale di proprietà della ditta ma di pubblico transito. a ovest; - Via dei Fontanili a nord. - stazioni ferroviarie: La più vicina linea ferroviaria (Milano - Varese) scorre a circa 1500 m in linea d aria a nord dello stabilimento; la costruenda TAV scorre parallelamente all autostrada Milano-Torino (A4). La stazione ferroviaria di Rho dista circa 1.5 Km. - aeroporti: Gli aeroporti più vicini sono quelli di Milano Linate, distante dallo stabilimento circa 20 km in linea d aria in direzione nord-est, e Milano Malpensa, distante circa 30 km in linea d aria in direzione nord-ovest; i corridoi di atterraggio e decollo non interessano l area dello stabilimento. - ospedali: Ospedale di Rho Azienda Ospedaliera G. Salvini, a circa 2,5 Km dallo stabilimento. - elisuperficie: eliporto presso il polo fieristico di Rho-Pero; piccolo eliporto a Ospiate di Bollate al confine con la frazione di Mazzo di Rho, eliporto dell ospedale di Bollate - reti tecnologiche di servizi (reti elettriche, metanodotti, ecc.): Nelle immediate vicinanze dello stabilimento non risulta la presenza di elettrodotti e non sono segnalate altre reti tecnologiche significative. Caratteristiche geomorfologiche dell area e le risorse idriche (di superficie, profonde) Il territorio del comune di Rho è pianeggiante e ricco idrograficamente, delimitato dal fiume Olona che nasce vicino a Varese, dal torrente Lura, che nasce ad occidente di Como, ed è affluente dell'olona a Rho, e dal torrente Bozzente che nasce a Castel nuovo Bozzente. Nelle vicinanze dello stabilimento BITOLEA si evidenzia unicamente la presenza dei seguenti corsi d acqua: un secondario del Canale Villoresi e una derivazione del fiume Olona denominata Olonella (dati forniti dal Comune di Rho). L'analisi della stratigrafia dei pozzi comunali evidenzia l'esistenza di più orizzonti a differente granulometria compresa tra ghiaie (con rari ciottoli) e sabbie con intercalazioni argillose. Si evidenziano 3 sistemi di acquiferi differenti: il più superficiale (falda libera) avente una soggiacenza di circa m dal piano di campagna (livello statico 1996) è il più vulnerabile all'inquinamento; i due più profondi contengono falde in pressione. I dati di soggiacenza di falda relativi alla prima falda indicano che la stessa si mantiene tra 6,0 m ed i 13,0 m circa dal piano campagna. Informazioni meteo climatiche predominanti (venti) I venti più frequenti spirano da ovest-sud ovest alla velocità media di 2,5 m/s; la velocità del vento media annua è di 1,53 m/s. La stabilità atmosferica secondo Pasquill, per la zona in questione, è prevalentemente caratterizzata dalle classe B (moderata instabilità), C (leggera instabilità) e D (neutralità). [All. 5] Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 9 di 22

10 Rischi naturali sul territorio Il Comune di Rho non è classificato come zona sismica; per quanto attiene il rischio idrogeologico è segnalato dal comune il rischio di esondazioni dei corsi d acqua in zone identificate, che non ricomprendono l area in cui è ubicato lo stabilimento BITOLEA. In particolare : Sismicità La zona dove sorge lo stabilimento in esame è classificata, in conformità all Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20/03/2003 n. 3274, zona 4. La zona 4 deve essere intesa come non classificata dal punto di vista sismico secondo le classificazioni precedenti (Decreti fino al 1998 e proposta del GdL del 1998). Trombe d aria Non si sono verificati in passato fenomeni di questo genere che abbiano interessato l area dello stabilimento. Fulminazioni Sulla base dei dati ricavati dalle norme CEI 81-1 si deduce per la zona di interesse un valore medio di 4 fulminazioni/anno per km 2. Inondazioni L area dove è ubicato lo stabilimento non è interessata da fenomeni di inondazione e non si prevedono esondazioni dei corsi d acqua presenti nella zona. Centri di soccorso L ospedale presente nell area è quello di Rho - Azienda Ospedaliera G. Salvini - distante circa Km 2.5. Il Comando dei Vigili del Fuoco è posto a circa 3 Km in località RHO (MI). Informazioni sullo Stabilimento Dati sull Azienda Nome della Società e recapiti telefonici: Bitolea SpA. Chimica Ecologica - Divisione G. Cambiaghi Stabilimento di Rho Via Sesia 8/12 Tel FAX Sede legale ed Amministrativa: Via S. Intini, Landriano (PV) - stabilimento di Landriano Codice ISTAT attività: Gestore: Portavoce della società: Ing. Paolo SICHEL Dott. Giuliana Rosario Dott. Lamarca Alessandro E mail: alessandro.lamarca@bitolea.com Mobile: Referente in caso di emergenza fuori dall orario di lavoro Sig. Camillo CLERICI (responsabile confezionamento) cell. aziendale telefono fisso Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 10 di 22

11 Orario di Lavoro: Uffici: Produzione: I turno: II turno: N. dei dipendenti: 23 Estensione areale: m 2 Superficie coperta: m 2 Accessi allo stabilimento: Carraio principale (sud): Via Sesia 12 Carraio secondario (ovest): Via Vallassa snc Descrizione dell attività Lo Stabilimento si estende su una superficie di circa m 2 della quale m 2 circa coperta. L attività della Bitolea SpA Chimica Ecologica Divisione Giuseppe Cambiaghi è principalmente commerciale con riferimento a prodotti chimici diversi per uso industriale quali ad esempio solventi organici e diluenti. Il normale ciclo di lavorazione prevede le seguenti fasi: approvvigionamento stoccaggio carico autobotti con solventi o diluenti sfusi confezionamento in bidoni e fusti vendita delle materie prime liquide, prevalentemente sfuse in ATB, dei diluenti confezionati spediti in container e dei solventi in fusti e cisternette (GIR) Approvvigionamento delle materie prime e diluenti Le materie prime liquide, solventi e diluenti, arrivano in stabilimento mediante autobotti. Il travaso dalla autocisterna ai serbatoi avviene tramite manichetta flessibile sia per caduta nei serbatoi interrati, sia a mezzo pompa per il travaso ai serbatoi fuori terra. Le operazioni di scarico vengono condotte esclusivamente con ciclo chiuso dei vapori mediante manichette di collegamento tra autobotte e serbatoio. L operazione di scarico si può interrompere immediatamente togliendo pressione mediante apposito pulsante messo in postazione sicura. Il drenaggio per lo svuotamento totale delle manichette viene effettuato utilizzando l azoto distribuito da apposita rete. Stoccaggio Nel piazzale nuovo sono presenti n. 8 serbatoi metallici da 400 m 3 cadauno, di cui n. 2 a doppio scomparto, cilindrici ad asse orizzontale interrati, tutti dotati di n. 2 passi d uomo per ogni scomparto. Tutti i n. 8 serbatoi sopra descritti sono stati posati in bacino di contenimento realizzato in cemento armato, poggiano su selle. Adiacenti al lato sud di tale bacino di contenimento sono presenti n. 2 serbatoi metallici interrati da 120 m 3 cadauno, di cui uno a 2 scomparti, cilindrici ad asse orizzontale, dotati di n 2 passi d uomo per ogni scomparto. I serbatoi sono stati posati in bacino di contenimento realizzato in cemento armato, poggiano su selle. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 11 di 22

12 Adiacenti al lato est sempre del primo bacino di contenimento, sono presenti n. 4 serbatoi metallici interrati, di cui uno realizzato in acciaio inox, aventi volumetria geometrica pari a 200 m 3 cadauno, posati in bacino di contenimento realizzato in cemento armato, poggiano su selle. Tutti i serbatoi sono polmonati con azoto a bassa pressione immesso nei tubi di equilibrio dei serbatoi stessi opportunamente valvolati. L azoto è erogato dall impianto di stoccaggio installato in comodato d uso dalla società fornitrice dell azoto stesso. Presso il piazzale nuovo sono inoltre presenti n. 4 serbatoi metallici della capacità di 150 m 3 cadauno, del tipo tumulato ad asse orizzontale, di cui due in acciaio inox e due in acciaio al carbonio, suddivisi in n. 11 scomparti complessivi. Installati sui bacini di contenimento, nei due piazzali nuovo e vecchio, sono presenti complessivamente n. 14 serbatoi fuori terra per una volumetria complessiva di 621 m 3 dedicati a prodotti di categoria C. I serbatoi presenti nel Piazzale Vecchio (n. 49 serbatoi metallici interrati, aventi capacità geometrica compresa tra 12 m 3 e 200 m 3, cilindrici ad asse orizzontale con 1 o 2 passi d uomo) sono stati dismessi dallo stoccaggio di solventi e diluenti in data e bonificati e scollegati dagli impianti. Carico materie prime liquide, solventi e diluenti Le operazioni di carico dei solventi e dei diluenti sfusi su autobotte vengono effettuate mediante l utilizzo del sistema full stop di carico dal basso con ciclo chiuso dei vapori, sistema di cui le postazioni di carico sono state dotate a seguito della rimozione totale dei bracci di carico, precedentemente in uso. Confezionamento fusti Il riempimento dei fusti avviene mediante dosatori ponderali automatici, alimentati con pompe ADPE e tubi metallici fissi. I vapori in uscita dal fusto vengono aspirati da piccole cappe e convogliati all esterno. L ambiente è semi aperto; normalmente la produzione opera sul venduto e quindi i tempi di giacenza dei fusti confezionati sono quelli strettamente necessari alla spedizione. Confezionamento bidoni e lattine Il confezionamento si avvale di cinque linee: una linea automatica per lattine da 1 litro, con annesso dispositivo di incartonamento ed attrezzatura per la formazione dei pallets avvolti in film estensibile; due linee automatiche per lattine da 4-5 litri, analoghe alla precedente; la prima è stata recentemente rivista mediante l inserimento di sistemi automatici avanzati quali in particolare le testate dosatrici dotate di misuratori massici senza organi meccanici in movimento, che dosano il flusso in transito, dando un sensibile aumento della produttività e della precisione di riempimento; due linee semiautomatiche per bidoni da 15/25 litri che dispongono di attrezzatura per la formazione di pallets fasciati con film estensibile. Le medesime modifiche sopra descritte sono previste per una linea per bidoni da 15/25 litri. Planimetria generale stabilimento [All. 6] Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 12 di 22

13 Informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate e/o stoccate Sostanze pericolose presenti Le sostanze pericolose presenti in stabilimento sono riportate nella tabella seguente e sono desunte dall ultima notifica trasmessa dal gestore (aggiornamento gennaio 2015). Metanolo Nome n ONU n CAS Composti chimici stoccati, utilizzati o prodotti (dati forniti dall'azienda) R, S R11 R23/24/25 Classificazione frase R / S corrispondente Etichetta Limite di soglia (t) art.8 art.6 Q.max presente (t) Sostanze tossiche - - R23/24/ Sostanze infiammabili - - R Sostanze facilmente infiammabili Molto tossiche per gli organismi acquatici Tossiche per gli organismi acquatici - - R R R51/ Da quanto sopra, risulta che lo stabilimento Bitolea Divisione Cambiaghi di Rho rientra nel campo di applicazione degli artt. 6,7 e 8 del D.lgs. 334/99. Tra le sostanze pericolose presenti nello stabilimento, il gestore ha indicato le più significative, come riferimento per la caratterizzazione degli scenari incidentali più gravosi e/o significativi: METANOLO Classificazione: facilmente infiammabile; tossico per inalazione,ingestione e contatto con la pelle; pericolo di effetti irreversibili molto gravi Etichettatura: R11; R23/24/25; R39/23/24/25 TOLUOLO Classificazione: facilmente infiammabile; possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati Etichettatura: R11; R63 PERCLOROETILENE Classificazione: pericoloso per l ambiente; possibilità di effetti cancerogeni Etichettatura: R51/53; R40 Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 13 di 22

14 5 SCENARI INCIDENTALI Eventi Incidentali (Top Event) Nelle tabelle seguenti sono riportati gli scenari incidentali ipotizzati, desunti dal Rapporto di Sicurezza presentato dal Gestore: Dispersione di tossici Top Evento incidentale Scenario Tipologia evento P/L/A Quantità interessata (kg) Tempo di intervento (min) Frequenza occ/anno ISG 1^ zona di sicuro impatto Raggio (m) Dispersione di tossici 2^ zona di danno 3^ zona di attenzione LC50 IDLH LOC E/I Raggio (m) E/I Raggio (m) E/I 2a Rilascio in fase di carico ATB, prodotti classificati R23/24/25 (metanolo) Rilascio in fase di carico ATB, prodotti classificati R23/24/25 (acetato di metile 80/20 Dispersione da evaporazione pozza Dispersione da evaporazione pozza P ,26E-05 - <10 E 23 E 46 E P ,26E-05 - <10 E 36 E 72 E 3a Rilascio da pompa, prodotti classificati R23/24/25 (acetato di metile 80/20) Dispersione da evaporazione pozza P ,35E-04 - <10 E 13 E 26 E Per la terza zona di attenzione si è assunta una distanza pari al doppio della seconda zona di danno. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 15 di 22

15 Irraggiamento da incendi Top Evento incidentale Scenario 1b Rilascio in fase di scarico ATB, prodotti classificati R11 Incendio da pozza Tipologia evento P/L/A Quantità interessata (kg) Tempo di intervento (min) P Frequenza occ/anno ISG 12,5 kw/m 2 Raggio (m) E/I Elevata letalità Irraggiamento da incendio 7 kw/m 2 5 kw/m 2 3 kw/m 2 Raggio (m) Inizio letalità E/I Raggio (m) E/I Lesioni irreversibili Raggio (m) E/I Lesioni reversibili 3,61E-04 - <10 I <10 I <10 I 12 I 2b Rilascio in fase di carico ATB, prodotti classificati R11 Incendio da pozza P ,04E I 35 I 41 E 52 E 3b Rilascio da pompa, prodotti classificati R11 Incendio da pozza P ,1E E 20 E 23 E 29 E 4 Rilascio in fase di movimentazione fusti Incendio da pozza P ,05E-05 - <10 I <10 I 11 I 13 I nc: non calcolato Flash fire Top evento incidentale Scenario 1b 2b 3b 4 Rilascio in fase di scarico ATB, prodotti classificati R11 Rilascio in fase di carico ATB, prodotti classificati R11 Rilascio da pompa, prodotti classificati R11 Rilascio in fase di movimentazione fusti P P P P Tipologia evento P/L/A Dispersione vapori infiammabili da pozza Dispersione vapori infiammabili da pozza Dispersione vapori infiammabili da pozza Dispersione vapori infiammabili da pozza Quantità interessata (kg) Tempo di intervento (min) Frequenza occ/anno ISG Incendio di nube 1^ zona di sicuro impatto LFL Raggio E/I (m) 2^ zona di danno ½ LFL Raggio E/I (m) ,91E I 21 I ,35E E 42 E ,69E E 25 E ,3E I 25 I Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 16 di 22

16 6 IDENTIFICAZIONE DI POSSIBILI EFFETTI DOMINO Dall analisi di rischio effettuata dal gestore non sono stati individuati possibili effetti domino. 7 SCENARI INCIDENTALI CONCORRENTI ALLA DEFINIZIONE DEGLI INVILUPPI Tipologia evento incidentale: Riferimento cartografico: IND.025-M-1/2 TOP Descrizione 2a Rilascio in fase di carico ATB, prodotti classificati R23/24/25 (metanolo e acetato di metile 80/20) 2b Rilascio in fase di carico ATB, prodotti classificati R11 3a Rilascio da pompa, prodotti classificati R23/24/25 (acetato di metile 80/20) 3b Rilascio da pompa, prodotti classificati R11 In allegato 2 sono riportate le planimetrie con evidenziate le aree di danno. Delimitazione delle zone a rischio Le aree di danno riportate nelle tabelle precedenti possono estendersi al di fuori dei confini dello stabilimento. Prima Zona di sicuro impatto (elevata letalità), che si estende oltre i confini dello stabilimento interessando le vie Vallassa e dei Fontanili sia per la dispersione di sostanze tossiche sia per irraggiamento da incendi. Seconda Zona di danno (lesioni irreversibili) che si estende oltre i confini dello stabilimento interessando le vie Vallassa e dei Fontanili sia per la dispersione di sostanze tossiche sia per irraggiamento da incendi. Terza Zona di attenzione (Lesioni reversibili), avente l estensione di raggio 72 m per la dispersione di sostanze tossiche con il coinvolgimento delle attività industriali/artigianali già riportate nel cap. 4. Paragrafo 4.1 del presente PEE Il nucleo famigliare del custode che alloggia nell abitazione presente all interno del perimetro aziendale in caso di emergenza è tenuto ad attenersi alle procedure previste dal Piano di Emergenza Interno. Codifica della gravità degli scenari incidentali in relazione ai livelli di allerta EVENTO Top n LIVELLO DI ALLERTA Preallarme/attenzione Allarme 0 NIP 2a T (metanolo e acetato di metile 80/20) 2b E 3a T 3b E Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 17 di 22

17 Legenda: (NIP) non identificabile a priori (E) rilascio di energia (T) rilascio di sostanza tossica (N) rilascio di sostanza pericolosa per l ambiente Ai fini cautelativi, in aggiunta agli eventi incidentali individuati e valutati dal gestore (come riportati Tabella riepilogativa delle ipotesi incidentali), si è ritenuto di considerare nella pianificazione dell emergenza esterna un generico evento incidentale non identificabile a priori (TOP EVENT 0) che presenti un livello di gravità tale da richiedere l attivazione delle procedure di gestione dell emergenza definite dal presente piano. MATRICE DELLE AZIONI E DELLE RESPONSABILITA 1. Matrice Azioni Responsabilità delle principali attività in emergenza AZIONE Avviso altri Enti e Sala emergenza Expo (**) ENTE/STRUTTURA Arrivo Segnalazione (*) Cross Check con le altre sale operative (*) Avviso al Sindaco e Prefetto (**) Verifica tipologia incidente Delimitazione aree a rischio Allertamento Strutture Sanitarie Informazione alla popolazione (**) Attivazione COM Attivazione UCL/COC Attivazione CCS Piano Anti sciacallaggio (**) Attivazione posti di blocco Attivazione evacuazioni Attivazione richieste Stato Emergenza Effettuazione prelievi Ricovero vittime Preparazione aree ammassamento Vigili del Fuoco R R R R R R I S I I I I S S S I AAT 118 R R R R I R S I I I I S R Forze dell Ordine R R R R I S S I I I R R S I Polizia Locale R R R R I S S I I I R R S I ARPA I I S S I I I R ASL I I S R S I I I S R S Centro Antiveleni I I S I I I S S Strutture ospedaliere I I I I I I S I Gestore R R S I Sindaco I I I I R I R I I I R I I R Prefetto I R I I I I R R I R R I I I I I Provincia I I I I I I I I I I I I I Regione I I I I I I I I I R I I R = Responsabile; S = Supporto; I = Informato (*) Il responsabile dipende dalla sala operativa presso cui giunge la segnalazione (**) In caso in cui la gravità o la tipologia d incidente lo richieda, e sia necessario un coordinamento istituzionale Questa matrice è riportata anche nell Allegato 1 Procedure di gestione delle emergenze esterne Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 18 di 22

18 7.1.1 Elementi vulnerabili all interno della zona di pianificazione All interno di queste zone, oltre alla distribuzione di popolazione sopra riportata, non sono presenti elementi sensibili. [All. 4] Elementi Territoriali: dati demografici e centri sensibili Distribuzione qualitativa e quantitativa del dato demografico Nel Comune di RHO sono presenti un totale n abitanti (01/01/ Istat). In particolare nelle zone a rischio, come individuate al punto precedente e ivi dettagliato, sono presenti 1 abitante residente presso lo stabilimento ed un numero imprecisato (comunque modesto) di possibili utenti dell impianto di autolavaggio. Censimento dei centri sensibili (Asili, Scuole, Ospedali, Caserme, Centri commerciali, ecc.) e loro ubicazione Nelle zone a rischio come individuate non sono presenti centri sensibili quali asili, scuole, ospedali, caserme, centri commerciali, ecc Elementi ambientali ed infrastrutture Vie di comunicazione interessate - Via Sesia a sud; - Via Vallassa strada vicinale di proprietà della ditta ma di pubblico transito. a ovest; - Via dei Fontanili a nord. Livelli di autoprotezione da far assumere alla popolazione nelle zone a rischio: Comportamenti generali di autoprotezione da attuare in caso di evento incidentale SCENARIO INCIDENTALE INCENDIO RILASCIO NELL ARIA di SOSTANZA TOSSICA AZIONI DI AUTOPROTEZIONE Rifugiarsi al chiuso o in posizione schermata da radiazioni termiche Rifugiarsi al chiuso (attendere eventuale ordine di evacuazione) Comportamenti da tenersi in caso di necessità di rifugiarsi al chiuso Nel caso in cui venga segnalata la presenza di una nube tossica è consigliabile NON allontanarsi dalla propria abitazione. Bisogna chiudersi dentro casa e provvedere velocemente a migliorare l isolamento dell aria esterna della stanza ove ci si è rifugiati. RIFUGIO AL CHIUSO In linea generale le precauzioni da assumere sono le seguenti: chiudere tutte le finestre e le porte esterne tenersi a distanza dai vetri (in caso di pericolo di esplosione) spegnere gli impianti di ventilazione e condizionamento siano essere centralizzati o locali spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere, non fumare chiudere le serrande delle canne fumarie e tamponare l imbocco di cappe e camini Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 19 di 22

19 rifugiarsi nel locale più idoneo possibile, e cioè con presenza di poche aperture, possibilmente ubicato dal lato dell edificio opposto alla fonte di rilascio, disponibilità di acqua, presenza di apparecchiature per la ricezione delle informazioni (radio, tv, ecc.) Sigillare con nastro adesivo o tamponare con panni bagnati le fessure degli stipiti di finestre e porte e la luce tra porte e pavimento se si avverte la presenza di odori o senso di irritazione alla gola e agli occhi, proteggersi con un panno bagnato la bocca e il naso Evitare l uso di ascensori prestare attenzione agli organi d informazione per gli eventuali messaggi dell Autorità competente; al cessato allarme spalancare porte e finestre, avviare i sistemi di ventilazione o condizionamento ed uscire dall edificio fino al totale ricambio dell aria porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali particolarmente quelli interrati o seminterrati dove si possa essere ristagno di vapori Inoltre, in linea generale è opportuno: evitare di avvicinarsi allo stabilimento non sostare a curiosare sulle sedi stradali prossime allo stabilimento evitare di effettuare chiamate telefoniche allo stabilimento 8 VIABILITÀ: VIE DI ACCESSO E DI DEFLUSSO, CANCELLI E PERCORSI ALTERNATIVI In relazione all evolversi dell incidente, le forze dell Ordine e la Polizia Locale isoleranno la parte dell abitato ritenuta a rischio, bloccando l accesso alla stessa mediante appositi posti di blocco; essi saranno posizionati in modo da interdire la circolazione di persone e mezzi e, a tal fine, verranno contestualmente attuate deviazioni stradali alternative. Nella zona interdetta potranno addentrarsi solo i mezzi di soccorso e quelli degli enti con funzioni operative. Potranno, altresì, accedere, se compatibile con le esigenze di sicurezza, gli automezzi delle Pubbliche Autorità muniti di altoparlanti, al fine di diffondere sintetici messaggi per la popolazione. Alla gestione delle accennate postazioni d interdizione potrà concorrere il personale delle associazioni dei volontari di protezione civile. Detti presidi verranno, altresì, riposizionati in relazione al mutare degli eventi emergenziali. Al fine di circoscrivere l area interessata, sono stati individuati blocchi stradali (All. 3) 9 MODALITA DI COMUNICAZIONE E CONTENUTI DELL INFORMAZIONE DELLO STATO D ALLARME Modalità di comunicazione dello stato di allarme Al determinarsi di uno scenario incidentale che necessiti la diramazione dello stato di allarme, lo stesso dovrà essere diramato tenendo presente la popolazione presente. Compete al Sindaco la diramazione dell allarme alla popolazione interessata dall evento. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 20 di 22

20 A tal fine la direzione dello stabilimento industriale coinvolto, informa immediatamente il Sindaco per tramite della Sala Operativa della Polizia Locale. Analoga comunicazione dovrà essere inoltrata anche al Prefetto, al Presidente della Provincia, al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, al Dipartimento di sanità pubblica dell Azienda Sanitaria Locale Milano 1 di Magenta, per quanto di rispettiva competenza. L allarme alla popolazione viene dato mediante segnale acustico o in sua assenza con altoparlanti nelle aree abitative ad alto rischio. Ove fosse necessario diramare l allarme per mezzo di altoparlanti, questi saranno utilizzati dal Comando Polizia Locale con automezzi (muniti di idonei impianti) che percorreranno le principali vie della zona interessata. 10 AVVERTENZA Regola generale in emergenza, è quella di comunicare nell immediatezza del fatto, utilizzando tutti i mezzi disponibili al momento. Si ricorda che in caso di evento incidentale, per la rapida evoluzione dello stesso, le aziende limitrofe e la popolazione residente più vicine, verranno immediatamente allertate le Autorità competenti (Sindaco e Prefetto) per l informazione alla popolazione e la gestione dell emergenza esterna. All attivazione del PEE, la popolazione dovrà attuare le norme di sicurezza e di autotutela. L informazione dovrà in particolare contenere i seguenti messaggi: che al momento dell allarme occorrerà allontanarsi in fretta, oppure portarsi all interno degli edifici, chiudendo ogni possibile scambio d aria con l esterno; che le strade devono essere lasciate libere per far circolare i mezzi di soccorso; che sostare all aperto è comunque pericoloso; che ci si dovrà disporre in ascolto di quanto diramato da radio e tv; Le comunicazioni diramate con automezzi attrezzati, che dovrebbero raggiungere le zone site nel raggio di 100 m, dovranno diffondere un messaggio del seguente tenore: S informa che è in atto un allarme per incidente nello stabilimento Bitolea SpA, le persone che si trovano all aperto devono allontanarsi immediatamente dirigendosi al chiuso. Le persone residenti si mettano al riparo all interno delle abitazioni. Si raccomanda di restare nelle abitazioni chiudendo porte, finestre, impianti di condizionamento e ventilatori, imbocco di cappe e camini. Restate in ascolto per ulteriori notizie. Lasciate libere le strade per i mezzi di soccorso. La comunicazione in emergenza avviene in stretto raccordo con il Prefetto, attraverso la Sala Operativa nel frattempo costituitasi. 11 MODELLO ORGANIZZATIVO D INTERVENTO Vedasi allegato 1. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 21 di 22

21 12 L INFORMAZIONE DI CESSATO ALLARME È finalizzata al ripristino dello stato di normalità attraverso l utilizzo di segnali di cessato allarme e norme di comportamento precauzionali eventualmente da tenere. 13 SEZIONE RISERVATA ALL INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Il Sindaco oltre alle iniziative già assunte per l informazione alla popolazione nell ambito della campagna informativa preventiva in ambito comunale, promuoverà ulteriori iniziative per la divulgazione dei contenuti del presente Piano di emergenza esterno. Altresì si allega la scheda informativa sui rischi d incidente rilevante per i cittadini e per i lavoratori redatta del gestore [All. 8]. Piano di Emergenza Esterno - BITOLEA SpA, Via Sesia, 8/12 - RHO Pag. 22 di 22

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