ATTO N di iniziativa del Consigliere BUCONI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ATTO N. 1194. di iniziativa del Consigliere BUCONI"

Transcript

1 PROPOSTA DI LEGGE ATTO N di iniziativa del Consigliere BUCONI MISURE PER PREVENIRE E CONTRASTARE L'INSORGENZA E LA DIFFUSIONE DELLO STALKING Depositato alla Sezione Protocollo Informatico, Flussi Documentali, Archivi e Privacy il 22/04/2013 Trasmesso alla III e I Commissione Consiliare Permanente il 22/04/2013

2 ] Regione Umbria htlp:// per l'umbria Proposta di legge regionale concernente: "'Misure per prevenire e contrastare l'insorgenza e la diffusione dello stalking" Attraverso il decreto legge n. 11 del 23 febbraio 2009 recante "Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori" e convertito in legge n. 38 del 23 aprile 2009 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 95 del 24 aprile 2009), è stato introdotto con l'inserimento nel codice penale dell'articolo 612 bis (dopo il 612 che definisce la minaccia) tra i delitti contro la libertà morale, lo "stalking".l'obbiettivo evidente di questa legge è di fornire uno stumento concreto e preventivo nella lotta contro la violenza perpetrata soprattutto a danno delle donne,con il termine stalking si intende quell'insieme di comportamenti anomali e fastidiosi verso una persona, costituiti o da comunicazioni intrusive (quali per esempio: telefonate e lettere anonime, sms ed , invio di fiori ecc) oppure da comportamenti volti a controllare la propria vittima (per esempio: pedinamenti, appostamenti, sorveglianza sotto casa, violazione di domicilio, minacce di violenza, aggressioni, omicidio o tentato omicidio). In altre parole, lo stalking: "identifica una sistematica violazione della libertà personale". Stalking anche noto come "sindrome del molestatore assillante". Il termine stalking deriva dall'inglese "to stalk", ed etimologicamente è un termine proprio della caccia, in quanto significa "appostarsi", "avvicinarsi alla preda di nascosto". Il comportamento tipico del molestatore assillante o stalker, è, infatti, quello di seguire la propria vittima durante tutti i suoi movimenti. Quest'ultima, a causa della sistematicità di tali azioni, deliberatamente volte ad avvicinarla o a convincerla intorno a qualcosa, oppure, nei casi peggiori, a spaventarla e punirla, percepirà tali atti con fastidio e paura, risultando da essi profondamente turbata sia a livello psicologico che nel modo di rapportarsi con il mondo esterno. Questo accade perché, la persistenza e la frequenza delle azioni persecutorie, generano, in chi le subisce, insicurezza. Questa comune forma di persecuzione è capace di per se di arrecare ingenti danni psicologici ed esistenziali alle vittime, in maggioranza di sesso femminile, e non raramente si complica con episodi di violenza fisica. Lo stalking è un comportamento che può provocare effetti deleteri sulle vittime indipendentemente dalla presenza di episodi di violenza, anzi la legge tende proprio a prevenire atti di violenza. Le conseguenze di tale fenomeno si esprimono sia attraverso una compromissione delle funzioni sociali, sia tramite un disagio psicologico. Molte persone per timore di ricevere nuove molestie modificano sostanzialmente i le proprie abitudini e i propri comportamenti. In

3 . D buconlmassimo@crumbria.it per l'umbria moltissimi casi hanno paura di uscire di casa, non riescono a mantenere il proprio lavoro, non sono in grado di instaurare nuove relazioni, subendo in tal modo una notevole limitazione della vita sociale. Rinunciano ad andare a trovare amici e parenti e, in alcuni casi, cambiano lavoro o addirittura casa o residenza. Quasi sempre sono costrette a cambiare numero di telefono e indirizzo di posta elettronica. A livello psicologico i sintomi più comuni sono ansia, depressione, disturbo post traumatico da stress, stati depressivi associati a senso di impotenza e disperazione che, in casi estremi, possono condurre al suicidio. Il rapporto tra violenza fisica e stalking non è collegato necessariamente alle lesioni fisiche, ma alla paura di essere aggrediti fisicamente, oltre che verbalmente, dallo stalker. Pertanto, parlare di rischio in situazioni di stalking significa tener presente non solo la possibilità di subire aggressioni fisiche, ma anche di essere sottoposti a persecuzioni persistenti e/o ricorrenti che comportano conseguenze sociali e/o psicologiche. Nei fatti, quindi, la misura introdotta per lo stalking nel Codice penale è atta a sanzionare il ripetersi di quel comportamento molesto, ossessivo, persecutorio, che si manifesta ad esempio con telefonate anche anonime a tutte le ore, attenzioni ripetute, appostamenti, regali non graditi, biglietti e sms. Una varietà di atti apparentemente innocui ma invadenti, fastidiosi e che spesso degenerano in minacce, pedinamenti, presenza inopportuna fuori dai luoghi solitamente frequentati. La legge contro lo stalking in Italia ha avuto un percorso lungo e tormentato prima di essere riconosciuto come reato nel nostro sistema giuridico, contrariamente all'estero dove dapprima ha trovato applicazione in diverse nazioni: Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Malta, Irlanda, Austria, Gran Bretagna. Si può affermare, quindi, che sia stata raggiunta una conquista importante in Italia con l'approvazione della legge n. 38 del 2009 in quanto prima della sua entrata in vigore, la vittima di stalking poteva essere tutelata penalmente soltanto se tali atti concretizzavano altre fattispecie criminose, quali ad esempio la violenza privata, la minaccia o le molestie in luogo pubblico, o col mezzo del telefono. Mentre gli atti persecutori che concretizzano lo stalking consistono per lo più in comportamenti (appostamenti, corteggiamenti, ecc.) che esulano da quelli previsti. Secondo i dati dell'osservatorio nazionale per lo Stalking a essere oggetto di molestie sono, nell'86 per cento dei casi, donne. La durata media del comportamento molesto è superiore ad un anno e mezzo. Quanto a colui che perseguita, gli stessi dati dicono che, nel 55 per cento dei casi è probabile che

4 L D per l'umbria si tratti di un ex, coniuge o innamorato, nel 25 percento di un condomino e nel 15 percento di un collega di lavoro, di scuola o di università. È importante che le conseguenze del comportamento di stalking non siano sottovalutate né taciute: eppure i recenti fatti di cronaca dimostrano una tragica mancanza di fiducia verso la legge da parte delle vittime, che spesso non si sentono tutelate dalle forze dell'ordine e dai centri specializzati di supporto. Per questi motivi nasce questa proposta di legge per rafforzare la fiducia delle vittime nelle istituzioni costruendo a livello regionale, accanto a strumenti repressivi per lo stalking, anche misure e strategie programmate di prevenzione che partano dall'individuazione dei fattori di rischio collegati alla probabilità che un soggetto possa diventare vittima di situazioni di stalking. La tutela delle vittime infatti non si esplica soltanto a livello giuridico, civile elo penale, ma anche attraverso interventi di natura psico-sociale in grado di promuovere il benessere dei singoli oltre che la sicurezza della collettività. Tutto ciò all'interno di un quadro organico di iniziative tra le quali: - l'istituzione presso le ASL di appositi centri anti-stalking (articolo 4) finalizzati a garantire adeguate misure di sostegno a chi sia vittima di comportanti persecutori (riportati nell'articolo 2) e di avviare progetti mirati anche al recupero degli autori di tali comportamenti (stalker). Ciascun centro sarà composto e coadiuvato da figure altamente specializzate atte a perseguire e svolgere tali compiti; - l'istituzione di un Osservatorio regionale sullo stalking (articolo 6) che consenta il monitoraggio e l'analisi del fenomeno dello stalking attraverso studi, ricerche nonché campagne di sensibilizzazione e di informazione; - la promozione di "corsi anti-stalking" (articolo 3); - la stipula di protocolli d'intesa ad hoc con autorità giudiziarie ed autorità pubbliche per definire un iter di azione armonico per contrastare tale insorgente fenomeno (articolo 3). TESTO PROGETTO DI LEGGE "Misure per prevenire e contrastare l'insorgenza e la diffusione dello 'stalking" Art. 1 (Finalità) 1. La Regione, nel rispetto dei principi costituzionali ed in particolare degli articoli 2, 3, 13 e 32 della Costituzione e del decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonchè in tema di atti persecutori), convertito dalla legge 23 aprile 2009 n. 38, detta norme al \

5 n ~1Regione Umbria Piazza Italia PERUGIA per l'umbria fine di porre in essere misure e strategie programmate atte a prevenire e contrastare l'insorgenza, la crescita e la diffusione di comportamenti persecutori indicati con il termine "stalking." Art. 2 (Definizione di stalking) 1. Ai fini della presente legge, il termine "stalking" sta ad indicare un insieme di comportamenti intrusivi, ripetuti, persistenti, sgraditi/non voluti, sotto forma di molestie intenzionali o anche di una semplice comunicazione che suscitano nella vittima un senso di paura, un disagio psichico e/o fisico tale da creare in essa un legittimo allarme derivante dagli atti persecutori ricevuti, quali in particolare: a) minacce; b) pedinamenti; c) appostamenti; d) comunicazioni assillanti attraverso il mezzo telefonico, postale o utilizzando la rete internet; e) intrusioni continuate nella vita personale e lavorativa; f) atti vandalici verso oggetti di proprietà della vittima; g) furto di oggetti di proprietà della vittima; h) molestie telefoniche o per lettera; i) aggressioni fisiche e psicologiche, avverso la persona stessa, la sua famiglia, il suo lavoro; j) atti che limitano la libertà fisica e morale; k) violenze (anche sessuali), maltrattamenti, lesioni, omicidio. Art. 3 (Misure e strategie programmate contro gli atti di stalking) 1. La Regione per le finalità di cui all'articolo 1: a) promuove l'istituzione,presso ogni azienda sanitaria locale, di un~l

6 , I Tel. 075, Fax per l'umbria stalking atto a garantire misure adeguate di sostegno e supporto psicologico per le vittime di stalking e per gli autori dei comportamenti di cui all'articolo 2; b) promuove l'istituzione di un Osservatorio regionale anti-stalking per monitorare l'andamento del fenomeno e fornire un'occasione permanente di confronto tra gli operatori e promuove, con l'eventuale collaborazione di soggetti pubblici e privati con esperienza di attività in sportelli anti stalking "corsi anti-stalking", quali percorsi di formazione sul fenomeno dello stalking dal punto di vista psicologico, normativa, delle opportunità di prevenzione e tutela e di autodifesa personale; c) promuove la stipula di appositi protocolli d'intesa con l'autorità giudiziaria e le autorità di pubblica sicurezza per definire strumenti di contrasto del fenomeno anche mediante il coinvolgimento di soggetti del pubblico a del privato sociale, con comprovata esperienza del settore. Art. 4 (Centri anti-stalking) 1. In armonia con l'articolo 3, comma 1, lettera a), presso ogni azienda sanitaria locale è istituito un centro anti-stalking, volto a fornire e garantire un'adeguata assistenza sia per le vittime che per gli autori dei comportamenti di cui all'articolo I centri, entro dieci giorni dalla segnalazione della vittima a di altro soggetto, svolgono verifiche di sussistenza del fatto e adottano iniziative a tutela della vittima e per il "recupero" dello "stalker", ed in particolare: a) forniscono in prima istanza assistenza in ordine alle azioni esperibili; b) avviano, qualora la situazione lo richieda, interventi di supporto psicologico; c) segnalano alle autorità di polizia locale la situazione accertata; d) avviano progetti di recupero degli autori dei medesimi atti anche attraverso l'attivazione di interventi integrati mediante il coinvolgimento di organizzazioni senza fini di lucro. 3. Nel caso in cui il centro non riscontri elementi volti a configurare la fattispecie di cui

7 per l'umbria all'articolo 2, l'interessato può rivolgersi all'osservatorio di cui all'articolo 6, richiedendo un'audizione. 4. Ciascun centro è costituito da personale altamente specializzato, individuato in: a) un consulente giuridico; b) uno psicologo; c) un sociologo; d) un psichiatra; e) un assistente sociale; f) un criminologo con comprovata esperienza sul tema specifico. 5. Il personale del centro anti-stalking può essere ulteriormente integrato da altre figure altamente specializzate, sanitarie e di supporto alla vittima ed allo stalker che l'azienda sanitaria, che ospita il centro, ha possibilità di offrire e/o garantire. 6. I centri anti-stalking possono avvalersi inoltre del supporto di soggetti pubblici e/o privati di competenza alla tematica, come anche ad esempio i centri antiviolenza, di operatori di altri sportelli antistalking e le case di accoglienza per le donne vittime di violenza disciplinate dalla legge regionale del 7 agosto 2007, n. 8 (Norme per l'istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza). 7. I centri provvedono, periodicamente, a trasmettere all'osservatorio di cui all'articolo 6, dati e informazioni riguardanti i casi trattati e meritevoli di tutela nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela dei dati personali, al fine di consentire il monitoraggio e l'incidenza del fenomeno dello stalking. Art. 5 (Osservatorio regionale sullo stalking) 1. È istituito l'osservatorio regionale sullo stalking, con sede presso l'assessorato preposto alla tutela della salute. 2. L'Osservatorio svolge i seguenti compiti: a) attività di consulenza nei confronti degli organi regionali, delle associazioni od enti privati e delle aziende sanitarie che adottino progetti o che svi ppino

8 Cl )J Regione Umbria J buconlmassimo@crumbria.it per ('Umbria iniziative per le finalità di cui alla presente legge; b) monitoraggio ed analisi del fenomeno dello stalking, attraverso la raccolta di dati ed informazioni necessarie allo scopo di prevenire il fenomeno; c) promozione di studi e ricerche, nonché di campagne di sensibilizzazione e di informazione, in accordo con le amministrazioni, gli enti e gli organismi destinatari delle norme di cui alla presente legge. d) Indice l'audizione di cui all'articolo 4, comma L'Osservatorio è composto da: a) un direttore generale competente in materia di politiche sociali o, in assenza di questo, un direttore generale competente in materia di sanità; b) un professore o ricercatore esperto dell'università degli Studi di Perugia in materia di psicologia sociale e criminologia; c) un rappresentante del Ministero della sanità; d) un sociologo, due psicologi e due avvocati, scelti dall'amministrazione nell'ambito di terne di nominativi forniti dai rispettivi ordini o associazioni professionali; e) un rappresentante dell'osservatorio nazionale stalking; f) un rappresentante dell'associazione italiana di psicologia e criminologia; g) un rappresentante degli sportelli antistalking;. 4. La Giunta Regionale entro 60 gg dall'approvazione della presente legge approva le modalità per la nomina dei soggetti di cui al comma 3; 5. L'Osservatorio è costituito con decreto del Presidente della Regione; il suo funzionamento è disciplinato da apposito regolamento interno adottato a maggioranza assoluta dei componenti. 6. Le funzioni di segreteria dell'osservatorio regionale sullo stalking sono svolte dai dirigenti regionali dell'assessorato regionale preposto alla tutela della salute. 7. I componenti dell'osservatorio di cui al comma 3, lettere b), c), d), e) ed f), durano in carica tre anni, possono essere confermati una sola volta consecutiva e prestano attività gratuita.

9 per l'umbria Art. 7 (Norma finanziaria) 1. Per le finalità di cui alla presente legge, per gli anni 2014 e successivi, l'entità della spesa è determinata annualmente con la legge finanziaria regionale, ai sensi dell'articolo 27, comma 3, lettera c) della vigente legge regionale di contabilità. PERUGIA, Massimo Buconi Consigliere "Socialisti e Riformisti per l'umbria''

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6

Dettagli

REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro

REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto

Dettagli

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi

Disegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi Disegno di Legge Regionale Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere Art.1 Principi La Regione Sicilia, in attuazione dei principi della Costituzione e delle leggi vigenti, delle risoluzioni

Dettagli

ATTO N. 884. di iniziativa dei Consiglieri BARBERINI e SMACCHI

ATTO N. 884. di iniziativa dei Consiglieri BARBERINI e SMACCHI PROPOSTA DI LEGGE ATTO N. 884 http://www.consiglio.regione.umbria.it e-mail: atti@crumbria.it di iniziativa dei Consiglieri BARBERINI e SMACCHI MISURE PER IL SOCCORSO ED IL TRASPORTO SANITARIO - ULTERIORE

Dettagli

LEGGE REGIONALE 10 LUGLIO 2006 N.19

LEGGE REGIONALE 10 LUGLIO 2006 N.19 LEGGE REGIONALE 10 LUGLIO 2006 N.19 Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia Art. 9 (Piano Regionale delle politiche sociali)

Dettagli

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 REGIONE LIGURIA TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E MISURE

Dettagli

- reati contro la Pubblica Amministrazione

- reati contro la Pubblica Amministrazione DATI PERSONALI Età Genere M F Anni di attività professionale 1) Ambito di attività professionale prevalente: diritto penale - reati contro la Pubblica Amministrazione - reati contro la persona / contro

Dettagli

LEGGE REGIONALE 4/2014

LEGGE REGIONALE 4/2014 LEGGE REGIONALE 4/2014 Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali

Dettagli

LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA

LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA Relatrice dott.ssa M.Milano Vicepresidente Me.Dea Associazione di Promozione Sociale di Contrasto alla Violenza Contro la Donna ME.DEA UN TASSELLO DELLA RETE Ogni

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne;

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne; PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA L Amministrazione Provinciale di Cuneo,

Dettagli

Città di Castiglione delle Stiviere

Città di Castiglione delle Stiviere Città di Castiglione delle Stiviere Provincia di Mantova REGOLAMENTO COMUNALE per LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI. ISTITUZIONE DELLA DE.C.O. (Denominazione comunale

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Norme per l istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza.

Norme per l istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza. LEGGE REGIONALE 7 agosto 2007, n. 8 Norme per l istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE SARDEGNA N. 26 dell

Dettagli

PIANO REGIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE E LO STALKING

PIANO REGIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE E LO STALKING PIANO REGIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE E LO STALKING 2011-2013: linee d indirizzo Premessa 1. la Violenza La Regione Lazio stigmatizza e condanna ogni forma di Violenza. Tra le varie definizioni

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Alle Amministrazioni pubbliche di cui all art. 1, comma 2, del d.lgs.30 marzo 2001, n 165 Circolare n. 1/2010/DDI Oggetto:Uso della Posta Elettronica Certificata nelle amministrazioni pubbliche. Aumentare

Dettagli

SISTEMA DISCIPLINARE. Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A.

SISTEMA DISCIPLINARE. Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A. SISTEMA DISCIPLINARE Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A. Versione: 3.0 Approvato con determinazione dell Amministratore Unico il 7 novembre 2014 MO231 - pag. 1 di 5 SISTEMA DISCIPLINARE 1. PREMESSA

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

LA RELAZIONE CON IL SOGGETTO NEL REATO DELLO STALKING

LA RELAZIONE CON IL SOGGETTO NEL REATO DELLO STALKING LA RELAZIONE CON IL SOGGETTO NEL REATO DELLO STALKING Dott.ssa Claudia Cazzaniga, Psicologa Psicoterapeuta C.A.DO.M. 25 novembre 2010 Palazzo delle Stelline, Milano IL CADOM www.cadom.it Un associazione

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

RICERCA SULLA PERCEZIONE DELLA VIOLENZA E SUGLI INTERVENTI SOCIALI NEL DISTRETTO 9

RICERCA SULLA PERCEZIONE DELLA VIOLENZA E SUGLI INTERVENTI SOCIALI NEL DISTRETTO 9 LE ONDE Onlus Via XX Settembre 57 90141 Palermo Tel. Fax +39091327973 e-mail leonde@tin.it UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europeo REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Progetto FSE n. 1999/IT.16.1.PO.011/6.08/7.2.4/015

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale.

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale. Comune di Modena Corpo Polizia Municipale PROGETTO VOLONTARI Il Corpo di Polizia Municipale di Modena, ai sensi di quanto previsto dall articolo 8 della legge regionale 24/03 intende realizzare forme di

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA

PROTOCOLLO DI INTESA TRA PROTOCOLLO DI INTESA TRA L Associazione Nazionale Comuni Italiani - ANCI, con sede in Via dei Prefetti n. 46, a Roma, C.F. 80118510587, rappresentata nel presente Protocollo dal Presidente f.f. Alessandro

Dettagli

25 NOVENBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

25 NOVENBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 25 NOVENBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Parliamo di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica e stalking. A cura della Dott.ssa Valeria Bombino 1 Il 25 Novembre è stato scelta

Dettagli

L amministratore di sistema. di Michele Iaselli

L amministratore di sistema. di Michele Iaselli L amministratore di sistema di Michele Iaselli Definizione L Amministratore di sistema viene definito dal provvedimento dell Autorità Garante del 27 novembre 2008 come una figura professionale destinata

Dettagli

TRA PREMESSO. che il fenomeno della violenza nei confronti delle donne rappresenta un tema di grande attualità e particolare gravità;

TRA PREMESSO. che il fenomeno della violenza nei confronti delle donne rappresenta un tema di grande attualità e particolare gravità; PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE TRA l Amministrazione Provinciale di Vercelli,

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

MGA: METODO GLOBALE AUTODIFESA. La Fijlkam contro la violenza sulle donne

MGA: METODO GLOBALE AUTODIFESA. La Fijlkam contro la violenza sulle donne MGA: METODO GLOBALE AUTODIFESA La Fijlkam contro la violenza sulle donne I VALORI DELLE ARTI MARZIALI: CONTRO LA VIOLENZA Il fenomeno della violenza sulle donne è più che mai attuale e tutte le realtà

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

PREMESSO CHE: CONSIDERATO CHE:

PREMESSO CHE: CONSIDERATO CHE: PREMESSO CHE: - la sicurezza, quale diritto primario ad essi riconosciuto, costituisce per i cittadini una componente che caratterizza la qualità della vita esistente in un dato ambito territoriale; -

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Tra

PROTOCOLLO D INTESA. Tra PROTOCOLLO D INTESA Tra UNAR Ufficio Nazionale per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull origine etnica PROVINCIA DI MANTOVA E COMUNE

Dettagli

Soroptimist International d'italia

Soroptimist International d'italia PROTOCOLLO D'INTESA TRA Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) E Soroptimist International d'italia (di seguito denominato Soroptimist) "Promuovere l'avanzamento

Dettagli

L adempimento della notificazione al Garante per la Privacy

L adempimento della notificazione al Garante per la Privacy L adempimento della notificazione al Garante per la Privacy Una delle principali semplificazioni introdotte dal D.Lgs. n. 196 del 30-6-2003 riguarda l adempimento della notificazione al Garante, ovvero

Dettagli

IL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA

IL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA REGOLAMENTO DEL 18 LUGLIO 2014 Regolamento per l organizzazione e il funzionamento della Unità di Informazione Finanziaria per l Italia (UIF), ai sensi dell art. 6, comma 2, del d.lgs. 21 novembre 2007,

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

IL MOMENTO LEGALE DI AVVIO DELLE ATTIVITA SOGGETTE A S.C.I.A. La prestazione di un servizio anche di natura intellettuale e/o professionale dietro

IL MOMENTO LEGALE DI AVVIO DELLE ATTIVITA SOGGETTE A S.C.I.A. La prestazione di un servizio anche di natura intellettuale e/o professionale dietro IL MOMENTO LEGALE DI AVVIO DELLE ATTIVITA SOGGETTE A S.C.I.A. La prestazione di un servizio anche di natura intellettuale e/o professionale dietro corrispettivo o remunerazione è disciplinata dalla c.d.

Dettagli

ICT SECURITY N. 47 SETTEMBRE 2006 LA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO E IL BINOMIO PRIVACY/SICUREZZA. Autore: Daniela Rocca

ICT SECURITY N. 47 SETTEMBRE 2006 LA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO E IL BINOMIO PRIVACY/SICUREZZA. Autore: Daniela Rocca SOMMARIO La nuova normativa antiriciclaggio I presupposti dell identificazione Il contenuto e le modalità dell identificazione Il contenuto dell obbligo di registrazione e conservazione dei dati La segnalazione

Dettagli

Si può... RINASCERE LA TIPOLOGIA DEL NOSTRO PROGETTO. Prevenzione. Aumento della sicurezza/difesa. Supporto/assistenza alle donne oggetto di violenza

Si può... RINASCERE LA TIPOLOGIA DEL NOSTRO PROGETTO. Prevenzione. Aumento della sicurezza/difesa. Supporto/assistenza alle donne oggetto di violenza IL NOSTRO TEAM Sono una psicologa e specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale della famiglia, in più sono anche mediatrice familiare. Ho 29 anni e dal 2009 sono addentrata nel mondo dell associazionismo

Dettagli

GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI RICEVUTE DALL ORGANISMO DI VIGILANZA E DAI SOGGETTI PREPOSTI DI HS PENTA S.P.A.

GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI RICEVUTE DALL ORGANISMO DI VIGILANZA E DAI SOGGETTI PREPOSTI DI HS PENTA S.P.A. Documento effettivo dal: 22 Luglio 2014 1 SCOPO Scopo della presente procedura ( Procedura Generale ) è descrivere le fasi in cui si articola il macroprocesso descritto nel successivo 2, al fine di prevedere:

Dettagli

Proposta del Coordinamento Donne di Trento

Proposta del Coordinamento Donne di Trento Proposta del Coordinamento Donne di Trento Disposizioni per la promozione ed il sostegno di Centri per donne in situazioni di violenza Art. 1 Principi 1. La Provincia Autonoma di Trento coerentemente con

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

Calci nel cuore Abusi e violenze sulle donne

Calci nel cuore Abusi e violenze sulle donne Calci nel cuore Abusi e violenze sulle donne Lesina 17/12/2007 I problemi non sono disgiunti da quelli del resto dell umanit umanità La violenza si combatte con la volontà e l impegno di tutti Dove esista

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LE RIPRESE AUDIOVISIVE

REGOLAMENTO COMUNALE PER LE RIPRESE AUDIOVISIVE C O M U N E P R O V I N C I A DI D I S E N N O R I S A S S A R I REGOLAMENTO COMUNALE PER LE RIPRESE AUDIOVISIVE APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 69 DEL 20.12.2011 I N D I C E TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA

PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA SO'drio~ PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA PREMESSO

Dettagli

COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto REGOLAMENTO COMUNALE PER L'AFFIDAMENTO TEMPORANEO FAMILIARE

COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto REGOLAMENTO COMUNALE PER L'AFFIDAMENTO TEMPORANEO FAMILIARE COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto ALLEGATO ALLA DELIBERA DI C.C. N 84 DEL 28/12/1996 REGOLAMENTO COMUNALE PER L'AFFIDAMENTO TEMPORANEO FAMILIARE 1 FINALITA DELL AFFIDAMENTO FAMILIARE DISPOSIZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

RSPP - CARATTERISTICHE

RSPP - CARATTERISTICHE RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore

Dettagli

La legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni:

La legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni: IMPORTANTI NOVITA PER CHI DEVE APRIRE UNO STUDIO PROFESSIONALE Legge regionale n. 10 del 21.07.2006 AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI ATTIVITA SANITARIE. La Legge Regionale n. 10 del 21.07.2006 ha provveduto

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani,

Dettagli

SEZIONE V TECNICHE DI COMUNICAZIONE A DISTANZA

SEZIONE V TECNICHE DI COMUNICAZIONE A DISTANZA SEZIONE V TECNICHE DI COMUNICAZIONE A DISTANZA 1. Premessa La presente sezione contiene disposizioni relative all impiego di tecniche di comunicazione a distanza da parte degli intermediari o di altri

Dettagli

COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015

COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 64 del 18/10/2013 Fonti Normative: La parità tra donne e uomini

Dettagli

ART. 1 COSTITUZIONE ART. 2 FINALITA

ART. 1 COSTITUZIONE ART. 2 FINALITA REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI ART. 1 COSTITUZIONE 1.1 Con deliberazione

Dettagli

TESI informatica consulenza informatica e aziendale

TESI informatica consulenza informatica e aziendale TESI informatica consulenza informatica e aziendale SOLUZIONI DI VIDEOSORVEGLIANZA PER COMUNI www.tesiinformatica.net L'informatica oggi è presente in ogni aspetto della nostra vita, ma solo con PROFESSIONISTI

Dettagli

Rispettare la normativa sulla sicurezza è

Rispettare la normativa sulla sicurezza è Rispettare la normativa sulla sicurezza è Un obbligo di legge Un dovere nei confronti dei lavoratori Un opportunità economica Un modo per tutelare l impresa Rispettare la normativa sulla sicurezza è un

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus

REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus Art. 1 - Finalità e riferimenti normativi 1. Il presente Regolamento viene emanato al fine di disciplinare il divieto di fumo

Dettagli

C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA

C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA Art. 1 ( Istituzione, scopi e finalità della commissione) 1. La realizzazione delle pari opportunità

Dettagli

Giunta Regionale della Campania

Giunta Regionale della Campania Avvertenze: il testo vigente qui pubblicato è stato redatto dal Settore Legislativo dell A.G.C. 01 della Giunta Regionale al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni della legge, integrata

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VOLTURARA APPULA (provincia di Foggia) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 5 del 05.03.2013. INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Articolo 1 Oggetto

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra. - ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco On.le Giovanni Alemanno, per la carica domiciliato in Roma, via del Campidoglio 1;

PROTOCOLLO D INTESA. tra. - ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco On.le Giovanni Alemanno, per la carica domiciliato in Roma, via del Campidoglio 1; PROTOCOLLO D INTESA tra - CAPITALE, in persona del Sindaco On.le Giovanni Alemanno, per la carica domiciliato in Roma, via del Campidoglio 1; e - CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI, con sede in Roma,

Dettagli

Associazione Comunità IL GABBIANO ONLUS

Associazione Comunità IL GABBIANO ONLUS Associazione Comunità IL GABBIANO ONLUS Sede Legale: Loc.Cascina Castagna, 4-26854 Pieve Fissiraga (LO) Cod.Fisc. 07124640157 Uff. Amministrativi: Via Bonfadini, 11-23100 Sondrio - 0342-200844 Fax 0342-216702

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA

COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA Provincia di Foggia REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 in data 04.06.2015

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE REGOLAMENTO COMUNALE PER LA ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE del COMUNE DI CORATO (Regolamento approvato con deliberazione di C.C.

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL

Dettagli

La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro. Proposta di Intesa

La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro. Proposta di Intesa La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro Proposta di Intesa 27 novembre 2012 LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CGIL, CISL, UIL PREMESSO - che l espressione violenza nei confronti delle donne designa ogni

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n. Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 7 ottobre 2014, n. 647 Istituzione dell'osservatorio regionale per l'attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 «Disposizioni

Dettagli

Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico

Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico Uno degli strumenti innovativi introdotti dalla legge n. 269/98 riguarda l attività di investigazione rivolta alla prevenzione

Dettagli

SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO

SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Artt. 28, 29, 34 e 37 del D.Lgs n. 81/2008 Accordi 21 dicembre 2011 in Conferenza Permanente tra Stato e Regioni e

Dettagli

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA ACCORDO QUADRO costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA Premesso che: la tratta degli esseri umani e le forme contemporanee di schiavitù hanno assunto negli ultimi anni

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

Ordine dei Medici di Parma Corso di Formazione

Ordine dei Medici di Parma Corso di Formazione Ordine dei Medici di Parma Corso di Formazione Medici, Odontoiatri, Farmacisti sentinelle della Violenza di Genere: Riconoscimento e Prevenzione primaria Rivolto a: Medici di Famiglia, Pediatri, Odontoiatri,

Dettagli

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO.

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO. Protocollo di intesa L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) tra e REGIONE LAZIO per l erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte dell istituto

Dettagli

d) della necessità di riequilibrare la presenza dei centri antiviolenza e delle case-rifugio in ogni regione, riservando un terzo dei fondi

d) della necessità di riequilibrare la presenza dei centri antiviolenza e delle case-rifugio in ogni regione, riservando un terzo dei fondi Decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

In particolare, lo Sportello del cittadino offrirà come servizio l'illustrazione di:

In particolare, lo Sportello del cittadino offrirà come servizio l'illustrazione di: CNF: nasce lo Sportello del cittadino, consulenza gratuita Consiglio Nazionale Forense, bozza regolamento 14.02.2013 I Consigli dell Ordine degli Avvocati istituiranno uno Sportello per il cittadino con

Dettagli

INFORMATIVA DELL INIZIATIVA CARTA ROMA

INFORMATIVA DELL INIZIATIVA CARTA ROMA INFORMATIVA DELL INIZIATIVA CARTA ROMA Informativa dell iniziativa Carta Roma realizzata dall Amministrazione di Roma Capitale - Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute Viale Manzoni,

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE PREMESSE

PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE PREMESSE Prot. 27396 PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE tra Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Liguria, rappresentata dal Direttore Regionale, Alberta

Dettagli

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n.41/2014 INDICE PREMESSA... 3 1. LE PRINCIPALI

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE

CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE NUOVO REGOLAMENTO PER L ACCERTAMENTO DELLA INABILITA E DELLA INVALIDITA (Testo modificato con Ministeriale del 20 maggio 2010 - G.U. n. 128 del 4 giugno

Dettagli

PROGRAMMA N. 16: PER LE PARI OPPORTUNITA

PROGRAMMA N. 16: PER LE PARI OPPORTUNITA PROGRAMMA N. 16: PER LE PARI OPPORTUNITA 235 236 PROGETTO 16.1: CONTRASTO AL MALTRATTAMENTO ED ALLA VIOLENZA SULLE DONNE OBIETTIVI PER IL TRIENNIO 2015-2017 Titolo obiettivo 1: Sostenere la legge contro

Dettagli

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale)

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Città di Novi Ligure Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Approvato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE INDICE: ARTICOLO 1: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: ARTICOLO 4: ARTICOLO 5: ARTICOLO 6: ARTICOLO 7 : ARTICOLO

Dettagli

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI

Dettagli