VERBALE 03 Giugno La lezione si apre con la lettura del verbale della volta scorsa redatto da Claudia L.

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1 VERBALE 03 Giugno 2015 La lezione si apre con la lettura del verbale della volta scorsa redatto da Claudia L. Dario propone la visione di un cortometraggio di Alfred Hitchcock della durata di circa 20 minuti dal titolo Mother, may i go out to swim?, tradotto Il Plagio in italiano. L'episodio si apre in un tribunale, dove un giovane di nome John attende una sentenza: è accusato di omicidio. John ci fa rivivere la sua storia in flashback. Vive in un appartamento ricavato all interno della casa materna ed il legame morboso di dipendenza che unisce madre e figlio si evince facilmente fin dai primi scambi comunicativi. L uomo parte per una vacanza durante la quale conosce Lotte, una bella ragazza di origini tedesche, commessa in un negozio di souvenir del posto. I due iniziano a frequentarsi. Durante il loro primo appuntamento alle cascate (luogo preferito di Lotte), dopo una conversazione tra i due nella quale il ragazzo inserisce spesso la madre ( è giovanile e simpatica, lei arriverà presto ), improvvisamente John alle si dirige velocemente nella sua stanza per ricevere la telefonata della madre: lei chiama sempre alle A questo punto Dario sospende la visione e chiede le nostre impressioni: Eleonora sottolinea la differenza tra i due ragazzi, in quanto Lotte sembra aver avuto dalla sua famiglia un mandato di indipendenza (devo contare sulle mie forze, ce la devo fare da sola), mentre John e sua madre sembrano avere una relazione basata su presupposti totalmente opposti. Bruna, Elena C. e Claudia U. nel guardare gli scambi comunicativi tra John e sua madre, notano come la relazione appaia amorosa più che materna. Elena B. sembra esserci un vantaggio da parte del figlio nel rimanere in quel tipo di relazione con la madre. John non appare schiacciato dal potere della madre. Sabrina la madre appare più come donna che come mamma. Il compito di una madre è quello di lasciare liberi i figli. Dario traccia la Linea del Potere e ci chiede in che punto metteremmo la madre ed in che punto il figlio. Federico darebbe al figlio tanto potere perché in realtà è lui che struttura l atteggiamento di dipendenza per soddisfare il suo bisogno. Dario aggiunge nel grafico una posizione del figlio con pochissimo potere e la collega a quella indicata da Federico, spiegando che in questo modo si tratterebbe di Pseudo Complementarietà: attraverso il sintomo chi ha poco potere ne ottiene molto, chi sta sotto va sopra. Bruna la madre ha il potere, il figlio sta sotto. Chiara il figlio ha una posizione neutra, cioè può subire il potere ma può anche esercitarlo. Alla domanda di Dario se il figlio sta in alto o in basso nel grafico, Chiara risponde che comunque sta sotto la madre. Elena B. e C., Sabrina, Veronica e Claudia L. madre e figlio sono alla pari, hanno lo stesso potere. Dario spiega che, mentre nel modello lineare (A B) A causa B, nel modello circolare (sistemico) non ci interessa chi ha il potere perché il potere è nella relazione stessa. In quest ottica posso attribuire il potere ad una delle parti solo soffermandomi ad analizzare una specifica sequenza, invece nel gioco relazionale a

2 lungo termine ho interdipendenza: se uno dei membri si stanca, ci pensa l altro a rinforzare il gioco. In questo modo si elimina il concetto di Plagio (titolo tradotto del cortometraggio) perché risulta legato al modello lineare. Dario ci invita a riflettere sulle differenze comunicative tra il dialogo madre/figlio all inizio e quello John/Lotte al loro primo appuntamento. Nel primo la madre squalifica ripetutamente il figlio, mostrando anche una contrapposizione significativa tra verbale e non verbale. Il padre e la sorella sono stati esclusi dalla relazione e considerati di serie B (la sorella di John, sposata con tre figli, è descritta come facente parte della fazione del padre deceduto precocemente). Il Gioco Relazionale tra madre è figlio punta a rimarcare l unione: M sembra invitare il figlio all autonomia, F accetta l autonomia con i suoi svantaggi e vantaggi, M squalifica il figlio perché pensa che egli le rimanga vicino solo per usufruire della cucina della cuoca, F squalifica la madre abbracciandola. A Eleonora sembra una Danza di accomodamento reciproco, a Federico colpisce la rigidità non verbale della madre contrapposta ad un rilassamento nel momento in cui il figlio conferma il suo volerle rimanere accanto. Passando alla relazione tra John e Lotte, si osserva uno scambio comunicativo completamente opposto al precedente. È condiviso da tutta la classe il fatto che la ragazza possiede un modello di autonomia che John non ha. Riprende la visione del film. Lotte invita John a ballare. John si mostra poco convinto rispetto al ballo dato che, a causa della poliomielite avuta in tenera età, da tempo non svolge più alcun tipo di attività che richieda sforzo fisico. Alla fine Lotte lo tranquillizza, i due si baciano e cominciano a ballare. Dario lui sembra addirittura guarire dal sintomo (la polio). Lotte spinge John verso l autonomia. John, dopo alcune allusioni al tema da parte di Lotte, chiede alla ragazza di sposarlo, ammettendo che fino a quel momento aveva fatto una vita troppo comoda per innamorarsi. John introduce nuovamente la madre a Lotte chiamandola per nome e non mamma (quest ultimo aspetto viene sottolineato da Dario). La madre si fa trovare nella stanza d albergo del figlio al suo rientro. I due parlano e la madre mostra un non verbale tragico nel momento in cui John le parla di Lotte e nell esprimere il suo personale entusiasmo al pensiero di conoscere questa amica del figlio. L indomani, madre e figlio fanno colazione insieme attivando il solito e collaudato meccanismo comunicativo basato sulla squalifica e la ricerca di conferme. Dario durante questo dialogo, in cui John parla spesso di Lotte, la preoccupazione della madre cresce perché percepisce che il figlio è coinvolto sentimentalmente. Da qui iniziano le operazioni di demolizione di Lotte da parte della madre di John. La madre va al negozio dove lavora Lotte con la scusa di voler acquistare un souvenir. La conversazione tra la donna e la ragazza, ignara di chi lei fosse, prende un brutta piega in quanto la madre di John si mostra indisponente e oppositiva. A pranzo, Lotte si reca al ristorante dove la attendono John e sua madre per fare le presentazioni. Una volta arrivata al tavolo, la ragazza capisce subito che la madre di John è la donna con la quale ha parlato precedentemente al negozio. John presenta Lotte alla madre la quale, vedendo il volto stupito della ragazza, mette al corrente il figlio a modo suo sugli avvenimenti della mattina. Lotte, dopo pochi minuti, si alza ed abbandona il ristorante salutando. Il film continua con una conversazione in cui Lotte esprime a John il suo disappunto nei confronti della madre: Non mi piace John! Non c è posto per lei tra noi due. Le devi dire che ci sposeremo. Il ragazzo parla con la madre, ma non riesce a comunicarle la decisione di sposarsi con la giovane donna. Lotte, alla luce dell incapacità di John di riferire alla madre del matrimonio, convince il ragazzo ad andare tutti e tre (lei, lui e la madre) alle cascate per risolvere la questione.

3 Una volta arrivati alle cascate, mentre Lotte e la madre si affacciano per guardare, John ripensando a tutti gli ultimi avvenimenti decide di spingere di sotto Lotte. Dario le due donne tirano John dalla loro parte, con la stessa intensità e rigidità, portandolo alla rottura. Il cortometraggio si conclude con il rilascio di John per infermità mentale. Il ragazzo lascia l aula di tribunale zoppicando, cioè riproponendo il sintomo. Dario vediamo come tra John e sua madre si sia costruito con il tempo una relazione di dipendenza. Se il ragazzo avesse ucciso la madre, avrebbe comunque impostato lo stesso tipo di relazione dipendente con Lotte. Da notare anche come la madre abbia sempre tenuto in mano le redini della situazione. In questo caso, se non si interviene sulla relazione madre-figlio non cambia niente. Fabio Lotte può essere vista come un terapeuta che etra a gamba tesa, prescrivendo comportamenti senza ascoltare; infatti, così facendo, il terapeuta viene fatto fuori. Dario si tratta di una diade patologica coalizzata che esclude anche la sorella. Lotte prova ad introdurre dei cambiamenti in John, ma la madre vanifica i tentativi attraverso il senso di colpa del figlio. Per noi sistemici è meno complicato lavorare sulla diade madre-figlio. PAUSA Dario propone una simulata: immaginiamo una terapia con la madre e John, oppure con John e Lotte, in cui loro chiedono consulenza perché si trovano in un momento di difficoltà. Il gruppo sceglie una situazione in cui John va dallo psicologo con la madre perché vuole comunicarle la sua decisione di sposare Lotte. Veronica= John _ Claudia U.= Madre_ Bruna= Psicologa/Consulente P: cosa vi porta qui da me? J: ho una compagna da 1 anno e adesso siamo un po in crisi perché lei mi accusa di avere un rapporto troppo stretto con mia mamma. Ma secondo me questo non è un problema. P: perché non c è la sua compagna? J e M: non poteva! M: io e mio figlio abbiamo un rapporto bellissimo, ci sentiamo telefonicamente un paio di volte al giorno ma comunque ognuno ha la sua vita. Io rispetto molto la loro privacy ma comunque a lei non va bene. P: se il figlio non telefona, che succede? M: ma noi ci telefoniamo normalmente!! Non capisco il problema!! Non ostacolo nessuno e sono qui per capire lei che problema ha. P: cosa potrebbe cambiare tra di voi per migliorare il rapporto con lei? M: (racconta l episodio del negozio, riprendendo la trama del film) è Lotte che vede qualcosa di negativo nel rapporto tra me e mio figlio. J: ha ragione mia mamma! La mia compagna non può pretendere di cambiare questa cosa! È sempre mia mamma!!!...anche se vorrei approfittare del momento per annunciare una cosa M: dimmi tesoro lo sai che io ti ascolto sempre! J: io e Lotte ci sposiamo. M: (con espressione irrigidita) questa è assolutamente una notizia bellissima. Dario a Bruna non rispetti la consegna iniziale di non sapere i precedenti della storia. Ricordati, inoltre, che sei una consulente e non una terapeuta. Bruna non riesco ad entrare, è come se il sentiero fosse bloccato. Dario provaci di più. Dario a Veronica sembrava che avessi paura di parlare con tua madre. Come mai? Veronica perché il matrimonio è una cosa che comporta un cambiamento tra me e mia mamma. Ho il terrore perché Lotte e mia mamma hanno un brutto rapporto. Mia mamma si arrabbia e non lo dimostra, perciò ci saranno conseguenze. Dario a Claudia U. e te?

4 Claudia U. cerco la maniera per far entrare i sensi di colpa e demolire la fidanzata. Dario come vedete la consulente? Claudia U. la neutralizzo, l ascolto poco perché controllo lui. Veronica la vedo come la mia compagna, un altra persona tra me e mia mamma. Mi sento più forte a dare la notizia del matrimonio a mia mamma in queste circostanze. Prosegue la simulata M: molto bello! Approvo, ma non pensi che sia un po presto? J: a volte ho dei dubbi, ma penso che Lotte sia quella giusta. M: i dubbi devono essere valutati! P: ma i dubbi deve valutarli lui! J e M: noi ne parliamo insieme. P: il babbo? M: il padre è morto quando ero giovane...con lui io ho avuto un lungo fidanzamento che mi ha fatto riflettere. Se vuoi fai pure, ma il tempo aiuta. P: è figlio unico? M: ho un altra figlia che vedo meno perché è sposata con due bambini ed abita lontano. Anche con lei ho dei buoni rapporti, ma con J. sono migliori. P: come ha mantenuto il rapporto con l altra figlia, che si è sposata e vive lontano, può farlo anche con J. J: si si, ma è per la mia compagna è lei che ha problemi. P: manca qualcosa nel rapporto con Lotte? J: vorrei che avesse un buon rapporto con la mamma. Non voglio escluderla! P: Lotte chiede spesso di tagliare i ponti con la mamma? J: si si lamenta spesso. P: non si può trovare una via di mezzo? M: ma io, vedendo meno mia figlia, se ho bisogno come faccio? J: io non lascerò mai da sola mia mamma! Dario a Bruna come sta andando? Bruna non entro, mi viene voglia di picchiare la mamma! È una serpe! Eleonora si sentono in pericolo. È come se si fossero create due fazioni: madre-figlio da una parte e consulente dall altra. Più la diade si sente in pericolo, più aumentano i feedback di conferma del legame tra i due componenti. Dario madre e figlio vogliono che il consulente confermi che il vero problema è Lotte! Più il consulente cerca di far tirare dentro la sorella e Lotte, più loro reagiscono in difesa. La consulente deve cercare di capire il punto di vista della madre, deve cercare di entrare in contatto con lei (le devi volere bene!!!!!) Prosegue la simulata. P: anche io sono mamma e capisco che è difficile, però si rischia di entrare nello stereotipo della suocera Dario non va bene! Loro ti portano un sistema che funziona così com è; perché tu vuoi dirgli di no? Prova a partire dal fatto che anche tu pensi che il loro sistema funziona bene, così facendo hai l aggancio. P: lei è rimasta vedova giovane M: si. La mia vita è stata completamente dedicata e sacrificata per i figli ed è da questo che deriva il bel rapporto che abbiamo P (Dario): quanti anni aveva quando è morto suo marito? M: 30 anni, mio figlio 5 e mia figlia 3. È morto di ictus. P: deve essere stato molto difficile per lei andare avanti da sola dopo la morte di suo marito M: ho anche accudito mia madre fino alla fine. Io ed i miei figli ci siamo fatti forza tutti insieme. Adesso ho solo mio figlio vicino solo lui!

5 J: come faccio a non ricambiare l affetto di mia madre dopo tutto quello che ha fatto per me? Dario la madre si deve sentire capita e sostenuta. Dario, rivolgendosi a Bruna, chiede di fare una chiusura allo stato attuale dell arte. Bruna non la so fare la chiusura, però devo dire che entrando più nel suo vissuto, la madre mi sta meno antipatica. Dario chiama Chiara al posto di Bruna come consulente. P: mi racconta di quando è morto suo marito? M: ho cercato di non far soffrire i miei figli. P: e lei come si è sentito? J: non ricordo molto perché ero piccolo, ma mia mamma ha colmato il vuoto lei c era e c è sempre stata. M: ecco appunto! Allora perché distaccarsi per via del matrimonio? P (Dario): perché ha usato la parola distacco? M: è venuta fuori perché la fidanzata dice che abbiamo un legame morboso magari lei non avendo vissuto in una famiglia bella come la nostra non sa l importanza di questo legame. Dario a Claudia U. inserisci dei doppi legami. M: ma comunque tesoro potete ricrearlo anche tu e Lotte un legame io mi metto da parte. J: ma no, secondo me non c è necessità che tu ti metta da parte, non funzionerebbe. Cambia ancora la consulente: Elena B. P: devo dire che c è molta dedizione ed amore nel vostro rapporto. Questo affetto nel quotidiano come si traduce? M: io voglio sapere quello che fa, ma comunque lui ha il suo appartamento indipendente. J: passiamo del tempo insieme, parliamo. P: quindi la sua vita sociale si incentra sulla sua ragazza e su sua madre? J: si, non avendo nessun altro stavo e sto sempre con mia mamma. M: mi dedico di più a mio figlio perché ne ha bisogno. J: si, anche mia mamma ha bisogno di me perché è sola. P: lei si riconosce come persona sola? M: non mi sento sola perché se non mi dedico a lui, allora mi dedico a mia figlia. P: prendendosi cura di tutti, come fa a ricavarsi lo spazio per sé? M: il mio spazio sono loro! Dario chiede a Elena B. di fare la chiusura. P: percepisco tanto affetto e si vede che questo è un rapporto di amore profondo. Tutto questo è positivo. Penso che ci sia da approfondire come mai si vede in modo negativo la terza persona Dario prova a riformulare meglio P: da quello che mi avete raccontato, avete un rapporto bello, intenso, pieno d amore. Tutto ciò è una risorsa. Mi incuriosisce la terza voce che sembra in contrasto con tutto questo come possono conciliarsi queste due visioni vedremo nei prossimi incontri.