L OGGETTO TRANSIZIONALE
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- Giovanna Lillo
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1 Istituto di Alta Formazione Roma Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dinamica breve L OGGETTO TRANSIZIONALE Dott.ssa Porto Immacolata 1
2 Premessa Vieni al mondo in modo creativo,crea il mondo; è solo quello che crei che ha senso per te. Per la maggior parte delle persone il regalo Più grande è essere trovato e usato. [ Confronto e contrasti nella comunicazione Bambino-madre e madre-bambino, D.W.W.,1968] La scoperta dei fenomeni transizionali da parte di Winnicott è emersa dallo studio di come il bambino si separa dalla madre e si sviluppa il senso di sé. Secondo lui, la capacità di usare lo spazio transizionale rappresenta lo scopo ultimo dello sviluppo umano e significa essere capace di vivere creativamente e sentirsi reali. Questo concetto collegato sia alla capacità di preoccuparsi sia alla capacità di essere solo, ha arricchito e trasformato la nozione di transfert. L elemento sine qua non dell incontro analitico diventa, allora, la capacità dell analista di giocare piuttosto che quella di interpretare. In un settino del genere l analista può limitare i commenti interpretativi ed aspettare che il paziente scopra la capacità di giocare e di andare alla ricerca delle proprie risposte all interno di questa capacità. In tal modo, non è l analista che viene a conoscere il mondo interno dell analizzando ma è l analizzando stesso che diventa in grado di farlo. 2
3 L oggetto transizionale Il concetto di oggetto transizionale si riferisce ad una dimensione della vita che riguarda una realtà né esterna né interna, ma collocata, nel luogo che collega le due realtà e separa l interno dall esterno. Winnicott usa molti termini per riferirsi a questa dimensione : treza area, area intermedia, spazio potenziale, luogo di riposo e sede dell esperienza culturale. Sul piano evolutivo, i fenomeni transizionali si verificano sin dall inizio,anche prima della nascita, in rapporto alla diade madre-bambino. Qui trovano spazio la cultura, l essere e la creatività. Il bambino usa l oggetto transizionale, quando comincia a differenziare tra Me e Non-me, passando dalla dipendenza assoluta allo stadio della dipendenza relativa. Questo necessario percorso evolutivo conduce all uso dell illusione, all uso del simbolo e all uso dell oggetto. I fenomeni transizionali sono inestricabilmente collegati con il gioco e con la creatività. C è una grande varietà nella sequenza di eventi che comincia con l attività del pugno-nellabocca del neonato, e che porta alla fine all attaccamento ad un orsacchiotto, a una bambola o a un giocattolo morbido, oppure ad un giocattolo duro. E chiaro che c è qualcosa di importante, qui, che è diverso dall eccitazione o dalla soddisfazione orale. Molte altre cose importanti includono : la natura dell oggetto, la capacità del bambino di riconoscere un oggetto come Non-me, il posto dell oggetto-all interno, all esterno, al limite, la capacità del bambino di creare,pensare,inventare, dare origine e produrre un oggetto, l avvio di un rapporto ad oggetto di tipo affettuoso. L oggetto esterno che il bambino adotta è il suo primo possesso. Esso è un simbolo del percorso che il bambino sta facendo a partire dall esperienza dell adattamento delle madre dei suoi bisogni nel periodo della dipendenza assoluta al periodo della dipendenza relativa quando comincia a prendere in considerazione sua madre non come se stesso e si rende conto che, per così dire, deve cominciare a camminare da solo. Così, l oggetto esterno significa che il bambino è in grado di creare ciò di cui ha bisogno ; ecco perché l oggetto transizionale è il primo possesso del bambino : l oggetto veramente gli appartiene,perché il bambino lo ha creato. Ciascun bambino trova il suo modo particolare per creare il suo primo possesso. In alcuni casi i bambini mettono il pollice in bocca mentre le altre dita carezzano il viso con movimenti di pronazione e supinazione dell avambraccio. La bocca, è attiva 3
4 rispetto al pollice, ma non rispetto alla altre dita. Le dita accarezzano il labbro superiore o qualche altra parte possono essere o diventare più importante del pollice che impegna la bocca. Inoltre questa attività di accarezzare può essere scoperta da sola senza l unione pollice-bocca. Nell esperienza normale accade una delle seguenti cose : con l altra mano il bambino prende in bocca, insieme con le dita, un oggetto esterno come un pezzetto del lenzuolo della copertina ; oppure in un modo o nell altro il pezzetto di stoffa viene tenuto stretto e succhiato, oppure non proprio succhiato. Gli oggetti usati spontaneamente includono tovaglioli e (più tardi) fazzoletti, e questo dipende da ciò che è disponibile in modo facile e continuativo; o il bambino comincia sin dai primi mesi s pizzicare la lana a raccoglierla e ad usarla nell attività di accarezzare. Meno comunemente, la lana viene ingoiata, anche causando problemi; o attività della bocca, accompagnata da suoni come mam-mam, balbettii,rumori anali, prime note musicali e così via. L oggetto transizionale deve essere un oggetto reale; può essere una parola o un suono, o un gesto ripetuto, il cui uso è d importanza vitale al momento di andare a letto, ed è una difesa contro l angoscia,soprattutto quella di tipo depressivo. I genitori capiscono per intuito l importanza vitale di questi oggetti per il bambino; si rendono conto del suo valore e se lo portano dietro in viaggio. La madre lascia che diventi sporco e anche puzzolente, sapendo che, se lo lavasse, introdurrebbe una rottura nella continuità dell esperienza del bambino, una rottura che può distruggere il significato e l importanza dell oggetto per il bambino. Sembra che i genitori sappiano che per il bambino l oggetto transizionale è assolutamente parte di lui come la bocca ed il seno : i genitori verso questo oggetto hanno un rispetto persino maggiore nei confronti degli orsacchiotti, delle bambole e di giochi che presto seguiranno. Il bambino che perde l oggetto transizionale perde nello stesso tempo la bocca ed il seno, la mano e la pelle della madre, la creatività e la percezione oggettiva. l oggetto è uno dei ponti che rende possibile il contatto tra psiche individuale e realtà esterna. Winnicott osserva che al di là della scelta dell oggetto, non c è differenza nel modo in cui maschi e femmine usano l oggetto transizionale : gradatamente 4
5 nella vita di un bambino entrano orsacchiotti e bambole, giocattoli duri. I maschi entro certi limiti tendono a passare ad usare oggetti duri, mentre le bambine tendono a procedere verso l acquisizione di una famiglia. Ci sono molti altri aspetti dell oggetto transizionale, tutti parte di ciò che Winnicott descrive come caratteristiche speciali del rapporto. Winnicott elenca sette caratteristiche : 1. Il bambino assume diritti sull oggetto. 2. L oggetto è coccolato in modo affettuoso e nello stesso tempo è amato in modo eccitato e viene mutilato. 3. Non deve mai cambiare, a meno che non venga cambiato dal bambino. 4. Deve sopravvivere all amore istintuale e anche all odio. 5. Al bambino deve sembrare che l oggetto dia calore, o che si muova, o che abbia un suo tessuto, o che faccia qualcosa che sembra mostrare che esso ha vita o realtà in sé e per sé. 6. Proviene dall esterno ma non è così dal punto di vista del bambino. E non viene dall interno ; non è un allucinazione. 7. Il suo destino è di essere gradatamente disinvestito, così che, nel corso degli anni, non si può dire che venga dimenticato ma piuttosto relegato in un limbo. Con ciò si vuol sottolineare che, se si è sani, l oggetto transizionale non va dentro né i sentimenti verso di esso sono necessariamente soggetti a rimozione. Non viene dimenticato e non viene rimpianto. Perde di significato, e ciò avviene perché i fenomeni transizionali si diffondono, si allargano all intera area intermedia tra realtà psichica interna e mondo esterno nel senso di ciò che viene condiviso da due persone, cioè all intero campo culturale. Una volta che avvenuto il passaggio dal rapporto con l oggetto all uso dell oggetto, l oggetto transizionale, in sé e per sé, non è più necessario al bambino, perché il suo compito, per così dire, è concluso. Da ora in poi il bambino è capace di differenziare Me e Non-me e di vivere nella terza area, mantenendo interno ed esterno distinti e contemporaneamente correlati. L oggetto transizionale è il simbolo, di un aspetto dell esperienza del bambino del suo ambiente. Ma ciò non significa che il bambino che usa l oggetto transizionale abbia raggiunto la capacità di usare i simboli; piuttosto, il bambino è sulla via di usare i simboli. 5
6 Così l oggetto transizionale indica uno stadio transizionale dello sviluppo, a partire dal rapporto con l oggetto per arrivare all uso dell oggetto. Quando viene utilizzato il simbolo, il bambino sta già facendo la distinzione con chiarezza tra fantasia e realtà, tra oggetti interni ed esterni, tra creatività primaria e percezione. Il simbolo, secondo Winnicott è variabile, dal momento che è legato allo stadio di sviluppo del bambino. In un primo momento il bambino deve credere di essere responsabile di avere creato il seno. Ha fame,piange, il seno arriva proprio al momento giusto, egli ottiene quello che vuole. Tutto lo porta a credere di avere creato il seno. Questa è l illusione necessaria. Una volta che l illusione si è costituita, la funzione della madre, durante il periodo della dipendenza relativa del bambino, è di disilluderlo. Ma se non ha avuto a sufficienza l esperienza di questa illusione, il bambino non sarà capace di percepire oggettivamente, e sarà distorto il percorso dell elaborazione della differenza tra Me e Non-me. I fenomeni transizionali rappresentano i primi stadi dell uso dell illusione, senza i quali non ha senso per un essere umano l idea del rapporto con un oggetto che gli altri percepiscono come esterno a lui. L uso dell oggetto transizionale può essere considerato come la manifestazione esterna sia del rifiuto che dell internalizzazione del primo oggetto del bambino. Lo spazio transizionale contemporaneamente separa e riunisce. E un paradosso che deve essere accettato e non risolto. L oggetto transizionale e i fenomeni transizionali danno avvio in ciascun essere umano a ciò che, per lui, sarà sempre importante, cioè un area neutra di esperienza che non venga mai messa alla prova. 6
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