IL CASO POLONIO : LA RISPOSTA DELLA REGIONE LOMBARDIA AD UNA POSSIBILE EMERGENZA SANITARIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL CASO POLONIO : LA RISPOSTA DELLA REGIONE LOMBARDIA AD UNA POSSIBILE EMERGENZA SANITARIA"

Transcript

1 IL CASO POLONIO : LA RISPOSTA DELLA REGIONE LOMBARDIA AD UNA POSSIBILE EMERGENZA SANITARIA A. Anversa ***, M.T. Cazzaniga **, S. De Crescenzo ***, M. Forte **, R.Rusconi **, A. Alberici *, L. Macchi ***, G. Sgorbati ** * ARPA Lombardia Settore Aria e Agenti Fisici *** Regione Lombardia D.G. Sanità ** ARPA Lombardia Dipartimento di Milano INTRODUZIONE La vicenda dell avvelenamento mortale da polonio 210 del cittadino russo Alexander Litvinenko verificatosi a Londra nel novembre 2006 ha creato a livello internazionale molto scalpore. In Italia la preoccupazione per l eventuale esposizione accidentale a polonio 210 di cittadini italiani che si fossero trovati nello stesso periodo a Londra o in altri luoghi coinvolti è cresciuta nei giorni successivi alla notizia dell avvelenamento, man mano che venivano diffuse notizie riguardanti la contaminazione radioattiva di ambienti nei quali Litvinenko aveva soggiornato (albergo, bar, ecc.) o comunque in qualche modo collegati alla vicenda (aeroplani della British Airways), nonché il coinvolgimento del cittadino italiano Mario Scaramella. La Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia, in particolare la U.O. Prevenzione, Tutela Sanitaria e Veterinaria, ha ritenuto probabile che qualche cittadino lombardo potesse aver soggiornato a Londra nei giorni e nei luoghi a rischio, anche se ovviamente non era possibile prevederne il numero; si è quindi deciso di prepararsi a tale evenienza e di attivare le procedure necessarie, allertando le strutture del Servizio Sanitario Regionale ed assicurandosi il supporto analitico dell ARPA. Scopo di questa comunicazione è illustrare sia lo schema organizzativo adottato, che ha comportato una elevata integrazione tra Regione, Servizio Sanitario ed ARPA, nell ottica di sistema regionale, sia le procedure analitiche impiegate con particolare riferimento ai metodi rapidi di screening. 1 - ASPETTI ORGANIZZATIVI: RUOLO DEL SISTEMA REGIONALE NELLA PREVISIONE DELLA GESTIONE DI UN EVENTUALE EMERGENZA RADIOLOGICA Nel 2004 e 2005 erano stati predisposti dalla Regione Lombardia alcuni documenti di indirizzo sulla gestione delle emergenze, anche di natura radiologica e derivanti da atti terroristici; in particolare: - decreto n del 21 dicembre 2004 Linee guida regionali sulla previsione e gestione dei rischi conseguenti ad atti terroristici (Regione Lombardia 2004); nel Capitolo 7. Azioni terroristiche con impiego di sostanze radioattive vengono fornite indicazioni e riferimenti per affrontare eventuali emergenze radiologiche e si individuano sei presidi ospedalieri lombardi in possesso di requisiti che consentano di assistere persone irradiate e/o contaminate a seguito di incidenti o atti deliberati che comportino dispersione di sostanze radioattive; - decreto n del 21 luglio 2005 Linee guida regionali per la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche (Regione Lombardia 2005); contiene indicazioni operative adeguate per conseguire l obiettivo della gestione sanitaria di vittime irradiate e/o contaminate.

2 Si è pertanto deciso di allertare le strutture sanitarie lombarde, ed in particolare i sei ospedali di riferimento di cui sopra, circa il fatto che avrebbero potuto presentarsi al pronto soccorso, o rivolgersi ai medici di base, cittadini lombardi preoccupati di essersi trovati in una condizione di esposizione a polonio 210. La particolarità della sostanza radioattiva impiegata a Londra, il polonio 210, e le sue caratteristiche hanno portato a ritenere che per determinare l avvenuta esposizione di persone fossero necessarie competenze e dotazioni strumentali e di laboratorio specifiche e non comuni, non presenti nel Servizio Sanitario Regionale; la D.G. Sanità si è quindi rivolta all ARPA Lombardia, il cui Dipartimento di Milano è dotato di un attrezzato laboratorio di misure radiometriche e di radiochimica, per verificare la disponibilità alle determinazioni di polonio 210 su liquidi biologici. Va sottolineato infatti che la Regione Lombardia opera per la massima collaborazione e integrazione tra Direzione Generale Sanità, le Aziende del Servizio Sanitario Regionale e l ARPA, nell ottica del sistema regionale, così come definito dalla recente legge regionale 30/2006. Il Laboratorio del Dipartimento di Milano dell ARPA esegue abitualmente, tra l altro, la determinazione di sostanze radioattive naturali nelle acque destinate al consumo umano, a supporto delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) della Lombardia ed in attuazione del D. Lgs. 31/2001; era pertanto in possesso delle capacità e della esperienza necessarie per affrontare anche la problematica della valutazione della esposizione umana al polonio 210 e si è reso subito disponibile in proposito. Sulla base dei citati documenti regionali si è proceduto rapidamente a definire un protocollo per l assistenza sanitaria e l accertamento della eventuale radiocontaminazione delle persone con la collaborazione dell ARPA. Nel protocollo suddetto, trasmesso il 1 dicembre 2006 a tutte le strutture sanitarie regionali e per conoscenza al Ministero della Salute, si è previsto di inviare i cittadini, che si fossero presentati spontaneamente per accertamenti o che fossero stati messi sull avviso dalle autorità italiane o inglesi, ad uno dei sei ospedali di riferimento; tali presidi ospedalieri avevano il compito di effettuare uno screening informativo preliminare, allo scopo di appurare la concreta possibilità di contaminazione delle persone: in caso positivo, la struttura ospedaliera doveva provvedere al prelievo di un campione di urine, da inviare al laboratorio del Dipartimento ARPA di Milano per la determinazione radiometrica del polonio 210. Si è raccomandato alle strutture sanitarie di procedere alla richiesta di determinazione del polonio 210 nelle urine solo nei casi in cui le persone si fossero effettivamente trovate in luoghi segnalati come contaminati dalle autorità inglesi. Si è inoltre precisato che né gli eventuali pazienti né i loro campioni di urine potevano ragionevolmente presentare rischi di irradiazione esterna per il personale sanitario, ma che gli escreti dovevano essere trattati con le cautele previste per campioni biologici potenzialmente radiocontaminati. Si è previsto che il laboratorio dell ARPA di Milano avrebbe provveduto ad effettuare e comunicare nel giro di circa 3 ore l esito delle analisi di screening, attivando se necessario il servizio di pronta disponibilità. Le analisi di screening sarebbero state sistematicamente seguite dalle determinazioni analitiche per spettrometria alfa; tutti gli esiti sarebbero stati comunicati dal laboratorio ARPA direttamente all ospedale di riferimento, cui spettava la gestione di tutti gli aspetti sanitari concernenti le persone interessate. 2

3 Nel mese di dicembre alcuni cittadini lombardi che si erano trovati nei giorni e nei luoghi a rischio si sono spontaneamente rivolti a strutture sanitarie; inoltre il 29 dicembre la D.G. della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha inviato una nota alla D.G. Sanità della Regione Lombardia, a seguito della segnalazione inoltrata dal Foreign Office del Regno Unito con la quale la Health Protection Agency del Regno Unito comunicava di avere esteso, su base precauzionale, gli accertamenti (raccolta delle urine ed analisi) per evidenziare una eventuale contaminazione da polonio 210 ai clienti che avessero frequentato il Pine Bar presso il Millennium Hotel di Londra dal 1 al 7 novembre Poiché uno dei cittadini italiani coinvolti era domiciliato a Milano, ci si è attivati tramite la ASL Città di Milano per seguire anche questo caso. In conclusione si è adottato uno schema di organizzazione a più livelli di attivazione, illustrato nella Fig. 1. Struttura sanitaria generica Struttura sanitaria di riferimento Po-210 Bq/L Laboratorio ARPA Fig. 1 Schema organizzativo 2 - ASPETTI ANALITICI: DETERMINAZIONE DEL 210 Po E METODI RAPIDI DI SCREENING Il polonio 210 è un radioisotopo di origine naturale, normalmente presente nell organismo in cui viene introdotto attraverso la dieta: la sua concentrazione nei principali alimenti varia da alcuni mbq/kg fino ad un valore massimo dell ordine del Bq/kg, l intake annuale è stimato pari a circa 60 Bq (UNSCEAR 2000). I livelli naturali di polonio 210 escreto nelle urine sono tipicamente variabili tra 5 e 15 mbq/giorno (HPA 2007), corrispondenti ad una concentrazione di circa 3-10 mbq/kg. In Italia le concentrazioni medie rilevate sono un po più elevate e più variabili, ma comunque dell ordine al massimo di 100 mbq/kg (Battisti 2006). Il polonio 210 si misura normalmente mediante spettrometria alfa ad alta risoluzione su campioni autodepositati. Il metodo è sensibile ed accurato, ma i tempi di preparazione del campione ed i tempi di conteggio non sono particolarmente rapidi: la preparazione dei campione richiede 1 giorno, mentre la durata del conteggio varia, in funzione della sensibilità analitica richiesta, da alcune ore ad alcuni giorni. Nella prospettiva di dovere analizzare più campioni di urine al giorno, e con l esigenza di fornire i risultati nel minor tempo possibile, ci eravamo interrogati sulla possibilità di utilizzare in prima istanza un metodo di analisi più veloce che, per quanto approssimativo, fosse in grado di 3

4 identificare rapidamente i casi di potenziale contaminazione. Le analisi per spettrometria alfa ad alta risoluzione su campioni depositati, che sarebbero comunque state effettuate, avrebbero confermato entro alcuni giorni i risultati delle analisi di screening, rendendo però possibile nel frattempo un eventuale intervento sanitario. L ultima considerazione determinante ai fini della scelta del metodo di misura per le analisi di screening è stata relativa alle modalità di decadimento del polonio 210, che è un emettitore alfa pressoché puro: la tecnica privilegiata per la misura di particelle alfa, con pretrattamento minimo o nullo del campione ed efficienza di rivelazione elevata, è quella della scintillazione liquida (possibilmente con discriminazione alfa/beta) sul campione tal quale. Tab. 1 Alcune caratteristiche del polonio 210 Tempo di dimezzamento fisico: 138,376 ± 0,002 giorni Rif.: NNDC Emissioni alfa E 1 (kev): 4516,53 ± 0,09 Intensità (%): 0,00122 ± 0,00004 Rif.: NNDC E 2 (kev): 5304,33 ± 0,07 Intensità (%): 100 Rif.: NNDC Emissioni gamma E (kev): 803,10 Intensità (%): 0,00121 ± 0,00004 Rif.: NNDC Attività specifica: 166 GBq/mg Quantità letale per ingestione (assorbimento = 10%): 1 3 GBq Rif.: Harrison 2007 Sulla base delle premesse di cui sopra si è proceduto allo sviluppo del metodo di screening Il metodo di screening rapido Il metodo di screening rapido si basa sulla misura degli alfa emettitori presenti nelle urine mediante conteggio in scintillazione liquida (LSC) con discriminazione alfa/beta, e sulla verifica sistematica dell efficienza di rivelazione mediante il sistema del campione marcato in doppio (metodo dello standard interno). Una aliquota di campione (8 ml) viene trasferita senza alcun pretrattamento in una fiala per scintillazione in polietilene teflonato da 20 ml. Vengono poi aggiunti 12 ml di liquido scintillante adatto alla discriminazione alfa/beta (Zinsser Quicksafe 400). La fiala viene agitata e contata per 60 minuti. Viene preparato allo stesso modo un campione doppio marcato, aggiungendo all urina circa 0,1 g di standard radioattivo certificato di 241 Am (attività corrispondente circa 100 Bq). Il campione marcato viene misurato per 5 minuti; in entrambi i casi viene applicata la discriminazione alfa/beta impostando il circuito in modo tale da ottimizzare le condizioni di misura per la determinazione di alfa emettitori, minimizzando l interferenza beta. Queste impostazioni sono differenti da quelle normalmente utilizzate nelle misure sulle acque, nelle quali si misurano contemporaneamente l attività alfa e beta totale; d altra parte le stesse impostazioni non sono applicabili nell analisi delle urine, che presentano uno spegnimento sia chimico che di colore più elevato. Inoltre la possibilità di interferenza beta nelle urine è particolarmente elevata, dato che contengono quantità apprezzabili di attività beta totale dovuta al potassio 40 (tra 20 e 80 Bq/L nell urina delle 24 ore). La misura del campione marcato viene utilizzata per determinare sia ampiezza e posizione della finestra di conteggio che l efficienza di rivelazione. I campioni di urina misurati tal quali, infatti, possono presentare un elevato spegnimento (quench) sia chimico che di colore, che altera posizione e forma dello spettro ed influisce sulla discriminazione con conseguente variazione dell efficienza. 4

5 Per quanto riguarda l interpretazione dello spettro relativo al campione incognito, si sono distinti due casi: 1. non è evidente alcun picco alfa: in questo caso il risultato viene fornito come minore di ; il limite cautelativo di rivelazione viene ottenuto utilizzando tutti i conteggi misurati nella finestra selezionata, e fornendo una stima assolutamente cautelativa in considerazione della variabilità statistica dei conteggi misurati; 2. è evidente un picco alfa: in questo caso si esegue una valutazione quali-quantitativa dell attività alfa presente (senza alcuna sottrazione del fondo, che peraltro in questo tipo di misure è normalmente trascurabile), considerando i conteggi totali nella finestra selezionata; inoltre la ripetizione della misura per tempi più lunghi può fornire una stima più accurata dell attività presente. Questa prima stima, in attesa dei risultati delle analisi per spettrometria alfa, consente comunque, opportunamente contestualizzata, di avviare le procedure sanitarie ritenute necessarie (es.: primi interventi per ridurre/contenere la contaminazione, estensione delle indagini a familiari, etc.). Questo approccio è motivato da alcune considerazioni: 1. non è possibile disporre di un dato di bianco affidabile, in considerazione della variabilità delle caratteristiche chimico-fisiche delle urine: per questo motivo non è possibile eseguire alcuna sottrazione del fondo; 2. il metodo non è selettivo rispetto alla presenza di altri radionuclidi naturali alfa emettitori, e le urine contengono normalmente alfa emettitori di origine naturale anche se l intake giornaliero (quantificabile in circa 0,5 Bq/giorno UNSCEAR 2000) e quindi l escrezione sono probabilmente trascurabili rispetto alla sensibilità del metodo di screening proposto; 3. il metodo deve fornire risultati assolutamente cautelativi dal punto di vista della radioprotezione, e non deve produrre risultati classificabili come falsi negativi Il metodo spettrometrico Il metodo di misura del 210 Po nelle matrici liquide in generale è ben consolidato in letteratura (ANPA 2000, DOE 1997, Murray 2007, HPA ). Nel presente lavoro sono stati analizzati campioni di urina di circa 100 ml, cui sono stati aggiunti perossido di idrogeno 30% (5 ml), acido nitrico 67% (5 ml) e una soluzione di tracciante 209 Po (0,05 Bq c.a.). Il campione viene lentamente evaporato per riscaldamento al fine di permettere la distruzione dei composti organici presenti; il polonio viene poi separato per autodeposizione e fissato su un dischetto di nichel seguendo la procedura elaborata dall Agenzia per la protezione dell ambiente e i servizi tecnici (APAT). Il campione viene infine sottoposto a conteggio tramite spettrometria alfa ad alta risoluzione per circa 16 ore. 3 - I RISULTATI DELLE ANALISI Complessivamente sono state prese in carico dalle strutture sanitarie lombarde 8 persone, per le quali sono stati svolti approfondimenti di indagine attraverso l analisi di campioni di urine, con le procedure indicate in precedenza. Gli ospedali di riferimento coinvolti sono stati due, l Azienda Ospedaliera Cà Granda Niguarda di Milano e l Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo; inoltre ad ARPA è pervenuto anche un campione da analizzare tramite l Ospedale San Martino di Belluno. In tabella 2 si riportano i valori di spegnimento chimico (SQP(E)), di efficienza di rivelazione ed il limite di rivelazione determinati nei 7 campioni sui quali è stata condotta l analisi di screening. In nessun caso si è evidenziata l esistenza di casi positivi. 5

6 Tabella 2: Parametri caratteristici del metodo di screening Prot. interno SQP(E) Efficienza (%) Limite cautelativo di rivelazione (Bq/kg) < < < < < < < 10 Si osserva che la variabilità nell efficienza non rispecchia completamente la variabilità nei valori di SQP(E), in quanto tale parametro rileva il livello di quench chimico ma non è in grado di quantificare l intensità del quench di colore. Si osserva anche che il limite di rivelazione è estremamente variabile e relativamente indipendente dall efficienza di conteggio; dipende invece in modo più significativo dall interferenza beta residua. Secondo le stime effettuate dall Istituto Superiore di Sanità (Greco 2007), una concentrazione di polonio 210 nelle urine di circa 1 Bq/kg, rilevata alcune settimane dopo l incorporazione, corrisponde ad una dose impegnata per individui adulti della popolazione di circa 8 msv (in caso di ingestione). Tenuto conto di queste valutazioni, si osserva che le sensibilità analitiche del metodo di screening non consentono di verificare il non superamento di una dose efficace pari ad 1 msv; si osserva anche d altro canto che il valore di 1 msv è certamente adeguato in condizioni normali, ma che in situazioni di emergenza sono ritenuti accettabili livelli di dose più elevati: in particolare, le sensibilità analitiche proprie del metodo proposto consentono certamente di identificare situazioni di contaminazione significative e ancora lontane da quelle che comportano effetti sanitari di tipo deterministico (Harrison 2007). I risultati delle misure di spettrometria alfa, condotte successivamente sui campioni sottoposti a separazione radiochimica, sono riassunti in tabella 3: Tabella 3: Concentrazione di Po-210 nei campioni analizzati Prot. interno Spettrometria alfa ad alta risoluzione Concentrazione Po-210 (mbq/kg) ± ± < < ± < < ± ± 1.9 6

7 Si precisa che i campioni analizzati non sono relativi all urina delle 24 ore ma ad una singola minzione, in quanto si è ritenuto preferibile velocizzare i tempi di raccolta e conferimento dei campioni. 4 - CONCLUSIONI L esperienza condotta in Lombardia a seguito del caso Litvinenko ha rappresentato un banco di prova per il sistema regionale riguardo alla applicazione delle procedure di gestione sanitaria in caso di emergenze radiologiche già messe a punto. In breve tempo, dal momento in cui si ha avuta la consapevolezza di una possibile situazione di emergenza, si è messo a punto un protocollo sanitario da applicare ai cittadini che si fossero eventualmente presentati per accertamenti di un eventuale radiocontaminazione, da indirizzare a presidi ospedalieri di riferimento preventivamente individuati e da sottoporre, tramite misure di radiocontaminazione di urine, ad una valutazione della eventuale esposizione a polonio 210. I protocolli analitici utilizzati da ARPA si sono dimostrati adeguati allo scopo; in particolare il protocollo di screening ha consentito di dare risposte in tempo pressoché reale. I casi effettivi sono stati fortunatamente pochi; valutazioni a posteriori dicono però che questo modello organizzativo avrebbe consentito di trattare un numero ben maggiore di casi: infatti il numero di campioni analizzabili al giorno, utilizzando il metodo di screening, è dell ordine di 20. Come noto, la valutazione dell intake di un certo radionuclide a partire dalla misura della quantità di radioattività presente nelle urine dipende da molti parametri: la via di esposizione (inalazione, ingestione, permeazione attraverso la cute), la forma chimica del composto (e quindi la sua solubilità), il momento esatto e la durata dell esposizione (e quindi la % di attività escreta). In situazioni di emergenza le circostanze dell esposizione non sono il più delle volte note con esattezza: le stime di dose pertanto non possono che essere in prima analisi molto imprecise. La disponibilità di un metodo rapido di screening rappresenta comunque uno strumento importante per l identificazione dei casi di contaminazione importanti, e può fornire una griglia utile per definire le priorità e le precedenze di gestione dei diversi casi. Il metodo di screening messo a punto, pur presentando una sensibilità analitica limitata, consente comunque di evidenziare valori dosimetrici tali da valutare la necessità di interventi sanitari, privilegiando nel contempo la possibilità di trattare un numero elevato di campioni in tempi compatibili con eventuali esigenze di trattamenti sanitari. Inoltre il metodo è genericamente applicabile a tutti i radionuclidi alfa emettitori, ed è pertanto applicabile anche ai casi di presunte contaminazioni da altri radioisotopi. BIBLIOGRAFIA ANPA ANPA. Le discariche di fosfogessi nella laguna di Venezia: valutazioni preliminari dell impatto radiologico. Serie Stato dell Ambiente 8/2000 Battisti Battisti, P.. Comunicazione personale CEA CEA/DAMRI. Bibliotheque de donnees nucleaires pour la spectrometrie gamma et alpha. LARA. 2 ème édition DOE U.S. Department of Energy (DOE): Po-01-RC: Polonium in water and urine EML Procedures Manual HASL 300 Vol. 1, 28th edition (1997). Greco Greco, D., Nuccetelli, C., Risica, S.. Un possibile caso di contaminazione da polonio 210 in Italia. In. Atti di questo stesso convegno. Harrison Harrison, J., Leggett, R., Lloyd, D., Phipps, A. and Scott, B.. Polonium-210 as a poison. Journal of Radiological Protection 27 (2007)

8 HPA HPA Murray Murray Matthews, K., Chang-Kyu Kim, Martin, P.. Determination of 210 Po in environmental materials: a review of analytical methodology. Applied Radiation and Isotopes, Vol. 65(3), (2007) NNDC. National Nuclear Data Center, Brookhaven National Laboratory. NuDat Regione Lombardia Decreto Direzione Generale Sanità n del 21 dicembre 2004 Linee guida regionali sulla previsione e gestione dei rischi conseguenti ad atti terroristici Regione Lombardia Decreto Direzione Generale Sanità n del 25 luglio 2005 Linee guida regionali per la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche UNSCEAR United Nations. UNSCEAR 2000 Report to the General Assembly, with scientific annexes. Vol. I: sources. United Nations, New York,

La nuova direttiva UE sulle sostanze radioattive nell acqua potabile

La nuova direttiva UE sulle sostanze radioattive nell acqua potabile Abteilung 29 Landesagentur für Umwelt Amt 29.8 Labor für physikalische Chemie Ripartizione 29 Agenzia provinciale per l ambiente Ufficio 29.8 Laboratorio di chimica fisica La nuova direttiva UE sulle sostanze

Dettagli

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Compiti e responsabilità L organizzazione della radioprotezione è strutturata in modo da distribuire alle varie figure di riferimento

Dettagli

BOZZA DI LINEE GUIDA PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI

BOZZA DI LINEE GUIDA PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI BOZZA DI LINEE GUIDA PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI Maria Teresa Cazzaniga ARPA Lombardia Dipartimento Provinciale di Milano U.O. Agenti Fisici Il Decreto Legislativo 31/2001, recepimento

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

La radioattività negli alimenti

La radioattività negli alimenti La radioattività negli alimenti Gli alimenti Per ottemperare alle regolamentazioni nazionali ed europee viene monitorata la radioattività presente nei principali alimenti distribuiti in Lombardia. Ogni

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

VALIDAZIONE METODI DI PROVA PROVE MICROBIOLOGICHE

VALIDAZIONE METODI DI PROVA PROVE MICROBIOLOGICHE VALIDAZIONE METODI DI PROVA PROVE MICROBIOLOGICHE 1 Il processo di validazione/qualificazione di un metodo microbiologico presuppone che i fattori critici siano adeguatamente disciplinati da indicazioni

Dettagli

IN CONDIZIONI OPPORTUNE PUÒ ESSERE DETERMINATO CONTEMPORANEAMENTE ALLE MISURE α/β TOTALE

IN CONDIZIONI OPPORTUNE PUÒ ESSERE DETERMINATO CONTEMPORANEAMENTE ALLE MISURE α/β TOTALE LA RADIOATTIVITÀ NELLE ACQUE POTABILI LOMBARDE: IMPOSTAZIONE DEI CONTROLLI E RISULTATI Rosella Rusconi ARPA Lombardia Dipartimento di Milano PARAMETRI OGGETTO DI CONTROLLO ai sensi del D.L.vo 31/01: TRIZIO

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione Programma Obblighi del Datore di Lavoro, Dirigenti e Preposti Attribuzioni dell Esperto Qualificato Classificazione dei Lavoratori Classificazione delle Zone Obblighi dei Lavoratori Calcolo della Dose

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

OGGETTO: "Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni".

OGGETTO: Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni. Il Direttore Generale Al Segretario Generale Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche protocollo@pec.anticorruzione.it OGGETTO: "Delibera

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata.

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata. Sommario A cosa serve InfoWEB?... 3 Quali informazioni posso comunicare o ricevere?... 3 Cosa significa visualizzare le informazioni in maniera differenziata in base al livello dell utente?... 4 Cosa significa

Dettagli

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI La norma più importante, organica e generale in materia di salute e sicurezza in presenza di sostanze chimiche è sicuramente il D. Lgs. 626/94 che

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

Applicazione e valutazione della tecnica di ispezione presso le imprese alimentari. Marco Luvisi 16-17_Luglio_2013

Applicazione e valutazione della tecnica di ispezione presso le imprese alimentari. Marco Luvisi 16-17_Luglio_2013 Applicazione e valutazione della tecnica di ispezione presso le imprese alimentari Marco Luvisi 16-17_Luglio_2013 1 Indice Contesto di riferimento; Descrizione della sessione di addestramento; Elementi

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

INDICE Attività Aziendali... 3 Utilizzo Sostanze Chimiche... 4 Conclusioni... 8

INDICE Attività Aziendali... 3 Utilizzo Sostanze Chimiche... 4 Conclusioni... 8 RELAZIONE TRIENNALE MONITORAGGI AMBIENTALI Anni 2012-2014 INDICE Attività Aziendali... 3 Utilizzo Sostanze Chimiche... 4 Conclusioni... 8 Pagina 2 di 8 Introduzione Mito Sistema Ambiente srl, nell ottica

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

MASTER di PRIMO LIVELLO

MASTER di PRIMO LIVELLO MASTER di PRIMO LIVELLO VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA CONTROLLI delle PRESTAZIONI delle APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE e RADIOPROTEZIONE del PAZIENTE Parte I

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

RISOLUZIONE N. 117/E

RISOLUZIONE N. 117/E RISOLUZIONE N. 117/E Direzione Centrale Normativa Roma, 5 novembre 2010 OGGETTO: Consulenza giuridica Opere ultrannuali Costi relativi ai SAL liquidati in via provvisoria al subappaltatore Articoli 93

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Settori di attività economica

Settori di attività economica ELABORAZIONE DEI DATI QUALITATIVI Chiara Lamuraglia 1. Premessa Al fine di ottenere informazioni di carattere qualitativo che consentissero di interpretare e leggere in modo più approfondito i dati statistici,

Dettagli

1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO Pagina 1 di 5 1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO (rif. punto 4.2 BS OHSAS 18001:2007) 1.1 SCOPO La dichiarazione di politica per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro,

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

Indagine qualita percepita

Indagine qualita percepita Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008

Dettagli

Il Sistema integrato qualità, ambiente e sicurezza

Il Sistema integrato qualità, ambiente e sicurezza Il Sistema integrato qualità, ambiente e sicurezza Riferimenti normativi Qualità UNI EN ISO 9001 Ambiente UNI EN ISO 14001 Sicurezza OHSAS 18001 Tutte e tre le normative sono compatibili ed in alcuni casi

Dettagli

2. Test di interoperabilità del sistema di gestione della PEC - Punto 1 della circolare 7 dicembre 2006, n. 51.

2. Test di interoperabilità del sistema di gestione della PEC - Punto 1 della circolare 7 dicembre 2006, n. 51. In esito all emanazione della circolare 7 dicembre 2006, n. CR/51 - che disciplina l attività di vigilanza e di controllo svolta da AGID nei confronti dei gestori di Posta Elettronica Certificata (PEC)

Dettagli

DGR n. 39-9947 del 14.7.2003

DGR n. 39-9947 del 14.7.2003 DGR n. 39-9947 del 14.7.2003 Individuazione della funzione di Coordinamento Regionale delle donazioni e dei prelievi. Nomina del Coordinatore Regionale delle donazioni e dei prelievi. Consolidamento funzioni

Dettagli

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO L indagine sugli esiti occupazionali dei corsi di formazione ha preso in considerazione i corsi Nof del biennio 2002/2003 e i post-diploma del 2003, analizzando

Dettagli

L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08

L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08 1 La valutazione L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08 Esiti occupazionali a 24 dalla partecipazione Vengono qui riassunti i risultati della

Dettagli

Procedura Reg. 333/2011/UE Rev. 0 del 14/09/2011

Procedura Reg. 333/2011/UE Rev. 0 del 14/09/2011 Pagine 1 di 5 INDICE 1) Scopo e campo di applicazione 2) Riferimenti 3) Risorse e responsabilità 4) Applicabilità 5) Metodo di prova con strumentazione portatile 6) Registrazione ed archiviazione dei documenti

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO

ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO REGOLAMENTO PER CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI, SPESE DI SPONSORIZZAZIONE, SPESE PER RELAZIONI PUBBLICHE, CONVEGNI, MOSTRE, PUBBLICITÀ E RAPPRESENTANZA. ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445) Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle

Dettagli

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI Il progetto BLSD CRI si pone come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su persone

Dettagli

Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI

Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI Rappresenta lo spazio organizzativo che all interno dell impresa agricola deve occuparsi della gestione della sicurezza. Il responsabile del SPP viene nominato dal datore di lavoro tra i propri dipendenti

Dettagli

Guida al colloquio d esame

Guida al colloquio d esame Guida al colloquio d esame Allegato A3 Requisiti e disposizioni per le candidate e i candidati così come indicatori e criteri per la valutazione dell esame orale: colloquio d esame (guida al colloquio

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons Allegato 1 Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons 1. Premessa La rilevazione della customer satisfaction è utilizzata da molte amministrazioni per misurare

Dettagli

1. Il presente regolamento ha lo scopo di recepire i principi previsti per le pubbliche amministrazioni in materia di limiti ad alcune tipologie di spesa di cui al comma 2, in esecuzione della deliberazione

Dettagli

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici 1. Introduzione Vengono oggi pubblicate sul sito dell ANVUR e del MIUR 3 tabelle, deliberate nel CD dell ANVUR del 13 agosto 2012, relative

Dettagli

SERVIZIO A CHIAMATA DI PESCHIERA BORROMEO

SERVIZIO A CHIAMATA DI PESCHIERA BORROMEO SERVIZIO A CHIAMATA DI PESCHIERA BORROMEO FASCIA ORARIA DI ESERCIZIO DEL SERVIZIO Dalle 6.00 alle 21.00 dal lunedì al sabato escluso Agosto e le festività infrasettimanali ORARI DI APERTURA DEL CALL CENTER

Dettagli

Il radon negli ambienti scolastici della Campania

Il radon negli ambienti scolastici della Campania Il radon negli ambienti scolastici della Campania Mariagabriella Pugliese Dipartimento di Fisica, Università di Napoli Federico II INFN Sezione di Napoli La problematica Il radon in Campania Il valore

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Statistica. Lezione 6

Statistica. Lezione 6 Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Area Rete Unitaria - Sezione Interoperabilità Linee guida del servizio di trasmissione di documenti informatici mediante posta elettronica

Dettagli

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000 pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma

Dettagli

Soluzione dell esercizio del 12 Febbraio 2004

Soluzione dell esercizio del 12 Febbraio 2004 Soluzione dell esercizio del 12/2/2004 1 Soluzione dell esercizio del 12 Febbraio 2004 1. Casi d uso I casi d uso sono riportati in Figura 1. Figura 1: Diagramma dei casi d uso. 2. Modello concettuale

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Qualità

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Qualità Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione per la Qualità In vigore dal 19/11/2015 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39

Dettagli

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11 M.C. Romano, M. Ranieri Le giornate di Corvara 18 Convegno di Igiene Industriale Corvara (Bz)) 28-30 marzo 2012

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Area /Settore /Posizione Organizzativa N. responsabili posizioni organizzative N. dipendenti nell ambito della posizione organizzativa Area finanziaria/

Dettagli

La radioattività naturale nelle acque: le indicazioni della più recente normativa nazionale e internazionale

La radioattività naturale nelle acque: le indicazioni della più recente normativa nazionale e internazionale La radioattività naturale nelle acque: le indicazioni della più recente normativa nazionale e internazionale Maria Teresa Cazzaniga ARPA Lombardia Dipartimento Provinciale di Milano I riferimenti legislativi

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

CONTENUTO DELL OFFERTA TECNICA E CRITERI DI VALUTAZIONE

CONTENUTO DELL OFFERTA TECNICA E CRITERI DI VALUTAZIONE ALLEGATO 2 CONTENUTO DELL OFFERTA TECNICA E CRITERI DI VALUTAZIONE La Società dovrà fornire nell offerta tecnica le informazioni di seguito precisate utilizzando la scheda di offerta tecnica di cui all

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

Egregio Dirigente, INVALSI Villa Falconieri - Via Borromini, 5-00044 Frascati RM tel. 06 941851 - fax 06 94185215 www.invalsi.it - c.f.

Egregio Dirigente, INVALSI Villa Falconieri - Via Borromini, 5-00044 Frascati RM tel. 06 941851 - fax 06 94185215 www.invalsi.it - c.f. Egregio Dirigente, Le scrivo per informarla che sono state avviate le procedure per la realizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti per l anno scolastico 2009/10 nell ambito del Servizio

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

Riforma "Specialista del commercio al dettaglio" Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al

Riforma Specialista del commercio al dettaglio Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al Specialista del commercio al Riforma "Specialista del commercio al " Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al (La designazione di persone o gruppi

Dettagli

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE CATEGORIA AREE DEFINIZIONE IMPLICAZIONI CHIAVE Relazioni e Comunicazione Interpersonale A - B - C Sviluppo delle conoscenze e Abilità Qualità e Prestazioni Soddisfazione

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 19/11/2015 RINA Via Corsica 12 16128 Genova - Italia tel +39 010 53851 fax +39 010 5351000 web site : www.rina.org Regolamenti

Dettagli

SUAP. Per gli operatori SUAP/amministratori. Per il richiedente

SUAP. Per gli operatori SUAP/amministratori. Per il richiedente Procedura guidata per l inserimento della domanda Consultazione diretta, da parte dell utente, dello stato delle sue richieste Ricezione PEC, protocollazione automatica in entrata e avviamento del procedimento

Dettagli

PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO 2013-2015

PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO 2013-2015 Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO 2013-2015 (art. 9, comma 7, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito con legge n. 221 del 17 dicembre

Dettagli

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Dott. Giuseppe Smecca RSPP ASP Ragusa Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia 1 Decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008, Testo coordinato con il d.lgs. 3 agosto 2009, n. 106 TESTO

Dettagli