Utmusica: l'esperienza al tuo servizio

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1 Utmusica: l'esperienza al tuo servizio COME MIGLIORARE L'INTONAZIONE

2 I problemi di intonazione non sono affatto rari. Forse non te ne sei mai accorto, ma anche tra i cantanti professionisti che calcano quotidianamente le scene italiane è facile imbattersi in vocalità non proprio perfette. Ciò non significa che anche tu devi essere stonato, tuttaltro, perchè quei cantanti non perfettamente in tono hanno altre qualità estremamente importanti (e rare) le quali coprono gli eventuali errori di intonazione. Sto pensando soprattutto ad alcuni cantautori italiani, ma non solo... Comunque, lasciando da parte i nostri cantautori stonati, tu devi assolutamente riuscire a riprodurre in maniera perfetta le note di un brano alla stessa maniera di un qualsiasi strumento musicale. Non arriverai mai da nessuna parte senza una vocalità corretta. Ma che cosa significa essere stonati? Paradossalmente cantare una nota completamente diversa da quella scritta sul pentagramma non è necessariamente sintomo di mancanza di intonazione. Se ad esempio invece di cantare un Do io canto un Mi, cioè una nota completamente diversa e lontana da quella che dovrei eseguire, può significare solamente che non ho ascoltato bene la melodia, oppure che ho deciso di cambiare quella particolare nota perchè in quel contesto mi sembra più adatta all'interpretazione che ho deciso di dare.

3 L'intonazione imperfetta invece è un errore meno evidente ma molto più subdolo, che rende l'esecuzione sgradevole all'ascolto. Si tratta di cantare una nota con una frequenza molto vicina a quella originale, ma non del tutto centrata. Per questo si parla di intonazione calante o crescente. Vediamo che cosa significano questi due concetti. Quando si è calanti si tende a cantare una nota leggermente più bassa rispetto a quella che dovrebbe essere, ma non così bassa da diventare la nota che la precede. Mi spiego meglio: nell'eseguire ad esempio un Do calante, la nota che ne risulterà avrà una frequenza molto vicina al Do, ma tendente al Si. Una nota che sta tra il Do e il Si che la precede. Una nota, in definitiva, che non esiste (almeno nella nostra musica occidentale).

4 Una intonazione crescente invece è l'esatto contrario, ed è anche più rara da incontrare. Nella maggior parte dei casi i difetti di intonazione sono del primo tipo. Perchè è così facile essere calanti? In genere per questo tipo di problema le cause sono due: Errata percezione uditiva: un errato messaggio che l'orecchio percepisce e trasmette al cervello. In definitiva una mancanza di allenamento dell'orecchio musicale. Errata impostazione vocale: errori di intonazione per una sbagliata impostazione della voce, cioè per una tecnica vocale scorretta o inesistente. Questo tipo di errore può essere commesso anche da chi non ha particolari problemi di percezione uditiva, da chi cioè riesce a riconoscere esattamente l'altezza di una nota ma poi non riesce a riprodurla correttamente per inesattezze nella propria tecnica vocale.

5 Ciò che è necessario sapere (e che ogni buon maestro di canto dovrebbe dire ai propri allievi) è che ogni nota ha una sua precisa collocazione in un punto diverso della nostra cassa armonica. Le note basse devono risuonare nel petto, le note emesse con il registro di misto devono risuonare in maschera (bocca, naso, seni frontali), e le note alte devono risuonare in testa. Quindi se si vuol cantare una nota di testa facendola risuonare in maschera, la nota in questione risulterà calante. E' necessario allora immaginare tutte le note della nostra estensione all'interno delle tre aree di risonanza (petto, maschera e testa). La nota più bassa dell'estensione sarà collocata nel petto e la nota più alta sarà collocata in testa. Tutte le altre si muoveranno gradualmente dal petto alla maschera e dalla maschera alla testa. Ogni nota ha quindi una sua precisa collocazione, e per questo è fondamentale ogni volta che ci accingiamo a cantare, pensare alle note che dobbiamo emettere, cantarle mentalmente e cercare di posizionarle nel punto preciso in cui devono essere cantate.

6 Ma non è tutto. Nella stragrande maggioranza dei casi la causa di una intonazione calante è da attribuirsi ad una insufficiente tecnica respiratoria. E' perciò importante che l'insegnante di canto al quale affidiamo le nostre corde vocali si ponga come primo obiettivo quello di insegnarci una corretta tecnica respiratoria. Non è possibile cantare se non si impara prima a respirare. Ma intanto è possibile allenarsi anche da soli ad ottimizzare l'intonazione attraverso dei semplici accorgimenti. Il primo importante passo è quello di procurarsi un registratore per riascoltarci ogni volta che cantiamo. Non smetterò mai di sottolineare l'importanza di questo semplicissimo accorgimento, perchè nella maggior parte dei casi nel momento in cui cantiamo non siamo coscienti degli eventuali errori, i quali diventano invece evidenti ad un ascolto successivo.

7 Il secondo passo è quello di procurarsi una tastiera elettronica. Non è necessario un modello costoso con molte funzioni. Per i nostri bisogni è sufficiente che sia dotata di un buon registro pianoforte e magari anche di due casse incorporate per evitare di dover comprare anche un amplificatore. In ogni reparto usato di qualsiasi negozio di strumenti musicali si possono acquistare tastiere a pochi euro. Nel manuale Il cantante, una macchina perfetta ci sono tutte le nozioni di cui hai bisogno per imparare a mettere le mani sulla tastiera in funzione dell'uso che devi farne come studente di canto. La tastiera elettronica ti servirà per avere un riferimento sia visivo sia acustico delle note. Una volta davanti alla tastiera, accendi il tuo registratore e divertiti ad abbassare dei tasti a caso alla tua destra e alla tua sinistra provando a riprodurre con la voce le note che ascolti. Ti accorgerai immediatamente che la visualizzazione delle note ti sarà di grande aiuto per cantarle. Vedere cioè con i propri occhi quanto è più alta (quanto spazio c'è sulla tastiera) una nota che ci accingiamo a cantare rispetto a quella che abbiamo cantato precedentemente aiuta mentalmente a prepararsi ad emetterla correttamente. Non solo. Abituarti a suonare le note e a riprodurle con la voce più volte, riascoltandoti poi attraverso il registratore, ti aiuterà a migliorare la percezione uditiva, il tuo orecchio musicale.

8 Con un po' di applicazione in più, e se vuoi con l'ausilio del mio manuale: Imparare a suonare la tastiera elettronica da autodidatti potrai imparare a leggere le note sul pentagramma e a riprodurle con la tua tastiera. In questo modo avrai successivamente la possibilità di evidenziare sullo spartito i passaggi o le note che ti risultano particolarmente difficili e allenarti ad eseguirli suonandoli con la tastiera. Inoltre potrai fare una cosa estremamente utile per brani particolarmente difficili: suddividerli nelle sue tre parti principali: strofa, ritornello e special, e impararle separatamente prima di metterle insieme. In definitiva per un cantante è importante riuscire anche a non essere completamente dipendente dal proprio insegnante (che deve rimanere sempre e comunque la figura di riferimento), e di raggiungere una buona dose di autosufficienza che gli permetta di fare passi avanti anche per proprio conto tra una lezione e l'altra. E ancora: ascoltati, ascoltati, poi canta e riascoltati mille volte, fino a quando la tua emissione non ti appare corretta. Ascolta anche e soprattutto i cantanti professionisti, osservali quando cantano e prova ad imitare alcuni loro atteggiamenti. Quando ero piccolo andavo matto per Massimo Ranieri e mi

9 chiedevo perchè quando cantava le note alte tendeva ad abbassare la testa, mentre io, come tutti i bambini, allungavo il collo cercando la nota chissà dove e strozzandomi. Più avanti ho capito che uno degli espedienti usati da molti cantanti durante l'emissione delle note acute è proprio quello di abbassare la mandibola e la lingua (e quindi la testa) per ostacolare il fisiologico sollevamento della laringe. Molti atteggiamenti dei cantanti sono dettati da esigenze di emissione. Un'ultima cosa: il canto è soprattutto libertà, fantasia, estro, divertimento... quindi non smettere mai di divertirti cantando! Buona fortuna Mirco