Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro. il Rischio Microclima

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1 Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro Spegnere il Telefonino!! il Rischio Microclima ai sensi dell art.37 del D.Lgs. 81/08 Accordo Stato Regioni del e Ente Ligure di Formazione divisione Sicurezza reg. Carrà, 19/2b Albenga (SV) tel solo per info amministrative fax per info tecniche ed organizzative: sicurezza@elfoliguria.com rev E l insieme di quei parametri ambientali che influenzano gli scambi termici tra soggetto e ambiente negli spazi confinati e che determinano il cosiddetto "benessere termico". È schematizzato dall equazione di bilancio termico M+C+R-E=S M=calore metabolico (vita vegetativa+attività fisica) C= calore scambiato con l aria circostante per convezione R= calore scambiato per irraggiamento E=calore ceduto per evaporazione attraverso la cute S=0 corrisponde all omeotermia; Il benessere termico è quindi quella situazione climatica in cui il soggetto non è costretto ad attivare meccanismi di termoregolazione: esprime soddisfazione per la condizione termica 2 1

2 La situazione microclimatica è determinata da: fattori ambientali temperatura umidità relativa velocità dell aria calore radiante fattori soggettivi resistenza termica del vestiario rendimento dell attività meccanica dispendio metabolico fattori fisiologici temperatura cutanea sudorazione 3 Temperatura Fattori ambientali Si considera la temperatura operativa che tiene conto sia della temperatura dell aria sia del calore radiante e dà una migliore indicazione sulla sensazione termica dell individuo Umidità relativa È il rapporto percentuale tra la quantità di vapore acqueo presente in atmosfera ad una certa temperatura e la quantità necessaria per saturare l atmosfera alla stessa temperatura Velocità dell aria È un fattore strettamente correlato alla temperatura: a temperature più elevate una maggiore velocità dell aria migliora la sensazione termica mentre l opposto a temperature più basse. Velocità troppo basse indicano aria stagnante e mancanza di diluizione dei fattori inquinanti 4 2

3 Fattori soggettivi IMPEDENZA TERMICA DEL VESTIARIO misurata in CLO, variabile tra 0 e 4: 0 nudo 1.5 completo invernale Temperatura corporea interna Vestiario indossato Superficie corporea vestita Attività metabolica di base Attività fisica svolta DISPENDIO ENERGETICO 60 Kcal/h a riposo 600 Kcal/h lavoro pesante insegnante: da 140 a 160 kcal/h Età Peso Acclimatazione Stato di salute 5 Per valutare lo stato di comfort termico si adoperano gli indici microclimatici che tengono conto sia dei parametri ambientali che di quelli fisiologici per gli ambienti moderati indici di benessere termico PMV e PPD 6 3

4 PMV Predicted Mean Vote è funzione dei tre parametri ambientali, dell attività metabolica e del tipo di abbigliamento e si calcola grazie ad un equazione derivata da quella del benessere termico PMV SENSAZIONE +3 molto caldo +2 caldo +1 leggermente caldo 0 ne caldo ne freddo -1 leggermente freddo -2 freddo -3 molto freddo 7 PPD Predicted Percentage of Dissatisfied rappresenta la percentuale delle persone che non hanno la percezione di benessere termico (insoddisfatti); è calcolato in relazione al PMV. PMV +0,85 +0,5<PMV<-0,5 PPD % 20 < 10 VALUTAZIONE AMBIENTE TERMICO Ambiente termicamente accettabile Benessere termico -0,85 20 Ambiente termicamente accettabile 8 4

5 NORMATIVA D. Leg.vo 81/2008 Titolo II, Capo I, articolo 63 comma 1 e Allegato IV punto Norma ISO 7730 definisce i parametri per avere condizioni di benessere termico indica i valori limite temperatura 23 C-26 C estate 21.5 C-24.5 C inverno umidità relativa 50-60% velocità dell aria < 0.1 m/s -0.5 < PMV > +0.5 PPD < 10% 10 5

6 Fattori di disagio locale Situazioni che determinano piccole asimmetrie, che, nel loro complesso, causano una sensazione di disagio. Asimmetria della temperatura media radiante variazione in direzione verticale (> 5 C) e orizzontale (< 10 C) Correnti d aria funzione della velocità dell aria Pavimento troppo caldo o troppo freddo tra 19 C e 26 C 11 Si intende per: Ambiente Moderato : luogo di lavoro nel quale non esistono specifiche esigenze produttive che, vincolando uno o piu degli altri principali parametri microclimatici (principalmente temperatura dell aria, ma anche umidita relativa, velocita dell aria, temperatura radiante e resistenza termica del vestiario), impediscano il raggiungimento del confort. Ambiente Severo : viene definito severo un ambiente termico nel quale specifiche ed ineludibili esigenze produttive (vicinanza a forni ceramici o fusori, accesso a celle frigo o in ambienti legati al ciclo alimentare del freddo, ecc.) o condizioni climatiche esterne in lavorazioni effettuate all aperto: in agricoltura, in edilizia, nei cantieri di cava, nelle opere di realizzazione e manutenzione delle strade, ecc.) determinano la presenza di parametri termoigrometrici stressanti. 12 6

7 AMBIENTI con - 0,5 PMV + 0,5 Per questi ambienti il grado di insoddisfazione previsto (PPD) e inferiore al 10 %, per cui non sono necessari interventi particolari o specifiche misure di prevenzione, trattandosi di aree di confort o di benessere termico. In caso di lamentele da parte dei lavoratori si procederà alla verifica dei fattori locali di disconfort. 13 AMBIENTI con + 0,5 < PMV + 2 Per questi ambienti (termicamente definiti da TIEPIDI a CALDI), il grado di insoddisfazione previsto (PPD) supera il 10 %, fino ad un massimo di circa il 75 %, per cui sono necessari interventi particolari o specifiche misure di prevenzione, trattandosi di aree di disconfort nella quale si osservano frequenti manifestazioni di disagio degli operatori che, se non occasionali, richiedono interventi correttivi, programmabili ma da prevedere: o installare o potenziare gli impianti per la regolazione termoigrometrica; o dotare i diversi ambienti di regolatori autonomi dei parametri termoigrometrici; o aumentare l umidità relativa invernale e ridurre quella estiva; o ridurre le velocità dell aria o direzionarne il flusso; o schermare le sorgenti radianti. Qualora la soluzione del problema non fosse immediatamente evidente si provvedera a rilievi Strumentali finalizzati a fornire precise indicazioni tecniche per le misure di bonifica adottabili. Se il lavoro comporta funzioni intellettuali superiori, prontezza, attenzione, c e da attendersi un sostanziale calo delle prestazioni. Nell esecuzione di un lavoro fisico pesante, c e da attendersi un lieve calo in soggetti capaci di svolgere tale attivita in ambienti a microclima confortevole in maniera efficiente. 14 7

8 AMBIENTI con - 2 PMV < - 0,5 Per questi ambienti (termicamente definiti da FRESCHI a FREDDI), il grado di insoddisfazione previsto (PPD) supera il 10 %, fino ad un massimo di circa il 75 %, per cui sono necessari interventi particolari o specifiche misure di prevenzione, trattandosi di aree di disconfort nella quale si osservano frequenti manifestazioni di disagio degli operatori che, se non occasionali, richiedono interventi correttivi, programmabili ma da prevedere. Le direttrici di intervento che consentono di superare i problemi di confort microclimatico Sono estremamente differenziate, ma le piu frequenti consistono nel: o installare o potenziare gli impianti per la regolazione termoigrometrica; o dotare i diversi ambienti di regolatori autonomi dei parametri termoigrometrici; o aumentare l umidita relativa invernale e ridurre quella estiva; o ridurre le velocita dell aria o direzionarne il flusso; o migliorare il grado di isolamento termico dell ambiente o utilizzare un vestiario piu appropriato Qualora la soluzione del problema non fosse immediatamente evidente si provvederà a rilievi strumentali finalizzati a fornire precise indicazioni tecniche per le misure di bonifica adottabili. 15 8

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