Centro Accoglienza e Servizi: ruolo di regia nel percorso di cura

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1 Centro Accoglienza e Servizi: ruolo di regia nel percorso di cura Gianmauro Numico AO SS Antonio e Biagio e C Arrigo Alessandria gianmauro.numico@ospedale.al.it

2 Come accedono i pazienti in ospedale? In realtà Ritardi Mancata identificazione dell interlocutore corretto Utilizzo di percorsi alternativi Esecuzione di singole prestazioni (mancata visione di insieme) Utilizzo inappropriato del MMG

3 Come accedono i pazienti in ospedale?

4 I tempi del percorso oncologico Il caso del tumore polmonare

5 PATIENT S DELAY Mediana MMG: 23 giorni Ospedale: 27 giorni 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 58% Entro 30 gg 17% 1-3 mesi 25% > 3 mesi Cortesia C. Rollandin - Aosta

6 DOCTOR S DELAY Mediana 22 giorni Cortesia C. Rollandin - Aosta

7 DIAGNOSTIC DELAY Mediana 22 giorni Cortesia C. Rollandin - Aosta

8 SYSTEM DELAY Mediana 64 giorni Cortesia C. Rollandin - Aosta

9 TREATMENT DELAY Mediana 36 giorni Cortesia C. Rollandin - Aosta

10 LATENZA DIAGNOSTICA COMPLESSIVA Mediana 106 giorni Cortesia C. Rollandin - Aosta

11 LATENZA TERAPEUTICA COMPLESSIVA > 7 mesi < 5 mesi 33% 21% 46% Mediana 151 giorni 5-7 mesi Cortesia C. Rollandin - Aosta

12 Che cosa dobbiamo garantire Che tutti i pazienti accedano ai servizi che consideriamo importanti Che l accesso ai servizi sia trasparente Che sia offerta una regia del percorso Che i tempi siano controllati Che la qualità dei servizi offerta sia adeguata e che in alternativa il paziente sia indirizzato nel luogo più appropriato Che il percorso sia gestito all interno dell ospedale, senza necessità di interventi del MMG Che l accesso alle prestazioni sia gratuito Byfield SD et al J Oncol Pract 2016

13 Che cosa si fa in oncologia

14 Quali le finalità del CAS? Registrazione e monitoraggio dei percorsi Rilevazione e risposta ai bisogni assistenziali, psicologici e sociali Garanzia di un percorso di diagnosi e stadiazione tempestivo e appropriato DGR Piemonte /

15 Il modello centralizzato SC 1 SC 2 SC 3 SC 7 CAS SC 4 SC 6 SC 5

16 Il modello centralizzato Vantaggi Chiarezza del percorso di accesso Omogeneità nella gestione dei pazienti Maggiore efficacia della funzione amministrativa ed infermieristica Facilità della registrazione delle prestazioni Svantaggi Minore efficacia della funzione medica genesi di percorsi alternativi Necessità di modifica radicale dell organizzazione ospedaliera Necessità di risorse

17 Il modello liquido CAS1 CAS2 CAS 3 CAS 4 CAS 5 CAS 6 CAS 7

18 Il modello liquido Vantaggi Maggiore efficacia della funzione medica (non si creano percorsi paralleli di accesso) Necessità di modeste modifiche organizzative Iso-risorse (o quasi) Svantaggi Rischio di confusione nell accesso Rischio di disomogeneità nella gestione dei pazienti Minore efficacia della funzione amministrativa ed infermieristica Difficoltà nel monitoraggio

19 Una terza possibilità ORL ONCOLOGIA TORACO- POLMONAR E MESOTELIOM A CAS Funzione amministrativa e infermieristica UROLOGIC O EMATOLOGI A GINECOLOGIC O

20 Quali requisiti? Accessibilità Chiarezza delle informazioni di accesso Rapidità della risposta Funzione medica Esecuzione della visita «CAS» Pre-definizione dei percorsi Afferenza al GIC Funzione amministrativa Rilascio dell esenzione (modalità agevolate) Programmazione degli accertamenti e del rientro del paziente Ruolo informativo Registrazione e monitoraggio delle prestazioni Funzione infermieristica Valutazione dei bisogni assistenziali, sociali e psicologici Invio strutturato ai servizi necessari

21 FUNZIONE MEDICA Inquadramento iniziale del paziente e avvio del percorso Valutazione del grado di priorità delle prestazioni Valutazione dell opportunità di una attivazione precoce del Servizio di Cure Palliative Riferimento per i casi senza una specifica pertinenza di patologia Interazione con strutture e servizi per la programmazione degli accertamenti Refertazione di visita CAS Adesione ad un PDTA specifico di patologia Invio presso i centri di riferimento nei casi in cui sia necessario Informazione

22

23 FUNZIONE INFERMIERISTICA Riferimento nel percorso del paziente (funzione di Patient navigator ) Rilevazione dei bisogni Assistenziali Psicologici Sociali Scheda di fragilità del paziente anziano (G8) Raccordo con servizi sociali e psicologici Raccordo con l oncologia di riferimento

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26 FUNZIONE AMMINISTRATIVA modalità di accesso definite: Numero telefonico per informazioni o prenotazioni Numero di telefono riservato alle comunicazioni interne Sede Orario d apertura al pubblico Registrazione della data di accesso o prenotazione e della data di effettuazione della prestazione Programmazione dell iter diagnostico Accesso ai servizi diagnostici (interni ed esterni) Modalità pre-definite di programmazione Modalità di gestione dei referti Monitoraggio dei tempi Richiesta di esenzione temporanea o permanente dal pagamento del ticket Prenotazione della visita GIC

27 Modulo di programmazione

28 I PDTA

29 Una definizione Strumento attraverso il quale si ricostruisce l iter complessivo che un paziente segue all interno di una o più strutture sanitarie per risolvere un problema di salute F.Lega, Management della Sanità. Egea 2013

30 A che cosa serve Dalla visione per strutture organizzative (che è il punto di vista degli operatori) alla visione per processi (che è il punto di vista del malato) mi interessa anche come funzionano gli altri!

31 A che cosa serve accessibilità equità efficienza trasparenza programmazione

32 Le possibili applicazioni

33 PDTA e Linee Guida: comprendiamo la differenza LINEA GUIDA PDTA Ambito GENERALE LOCALE Contenuto CHE COSA COME Oggetto IL MEGLIO CHE C E IL MEGLIO CHE SI PUO Focus DATI CLINICI CONNESSIONI TRA SISTEMI Finalità DECISIONI APPROPPRIATE STRUMENTO DI NAVIGAZIONE NEI SERVIZI Destinatari OPERATORI SANITARI UTENTI (OPERATORI) Redazione CLINICI ESPERTI OPERATORI, ISTITUZIONI, UTENTI

34 Il PDTA non può prescindere dalle Linee Guida Le attività descritte nel PDTA sono sempre raccomandate o evidence based? A quali LG facciamo riferimento? Con quale grado di autorevolezza le modifichiamo?

35 Le tappe nell elaborazione del PDTA Acquisizione del che cosa Applicazione e monitoraggio Scelta delle priorità Descrizione del come (processo)

36 L organizzazione del PDTA ACCESSO AL SISTEMA CAS ATTIVITA TRASVERSALI ATTIVITA SPECIFICHE

37 Il PDTA nel modello della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d Aosta CAS GIC Attività trasversali Attività specifiche

38 Il percorso CAS La diagnostica per immagini La diagnostica di laboratorio L anatomia patologica I servizi di endoscopia Alcuni servizi clinici (oncologia, radioterapia) Il servizio sociale Il servizio psicologico Riabilitazione Nutrizione clinica Cure Palliative Medicina territoriale Modalità di accesso (orari, numeri di telefono, sedi) Modalità di prenotazione (chi prenota, slot dedicati) Criteri di invio

39

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41 I percorsi GIC GIC Diagnostica di II livello Radiologia interventistica Chirurgie specialistiche Trattamenti medici Radioterapia Modalità di funzionamento del GIC Modalità di accesso ai servizi (riferimenti, orari, numeri di telefono, sedi) Modalità di prenotazione (chi prenota, slot dedicati) Criteri di invio

42 Centralizzazione della definizione degli snodi più rilevanti DIREZIONE DIPARTIMENTO RETE GRUPPI DI PATOLOGIA DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA TRASVERSALI PDTA CAS indicatori DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA SPECIFICHE PDTA GIC indicatori

43 Gli indicatori Disponibilità presso il CAS di almeno 4 ore/medico, un infermiere e un amministrativo. Disponibilità telefonica per almeno 2 ore Linea telefonica riservata Garanzia della visita CAS entro 5 giorni lavorativi dalla richiesta nel 90% dei casi Tempo tra visita CAS e visita GIC entro tempi stabiliti nel 80% dei casi Numero di revoche dell esenzione 048 (<10%)

44 Quali i problemi rimasti Quale il ruolo del CAS dopo il percorso iniziale? Sostenibilità della valutazione infermieristica estesa a tutti i pazienti Sostenibilità della presa in carico sociale e psicologica (emersione di domanda inespressa)?

45 FARLO FUNZIONARE

46 I sistemi sociali complessi non sono case ma alberi, non si costruiscono (progettano) solo, ma spesso crescono da sé

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