Cellule staminali : definizione, applicazioni, aspetti bioetici

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1 Prof. Maria Grazia Cifone Professore Ordinario di Patologia Generale Dipartimento di Scienze della Salute Università dell Aquila Cellule staminali : definizione, applicazioni, aspetti bioetici

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7 Gerarchia delle cellule staminali CELLULE STAMINALI MULTIPOTENTI

8 PROVENIENZA Cellule staminali embrionali sono ricavate dalle cellule interne di blastocisti di embrioni di tre giorni provenienti da fecondazione in vitro. Si possono anche ottenere dalle cellule della linea germinale di feti abortiti all ottava settimana. Cellule staminali adulte sono cellule non specializzate reperibili tra cellule specializzate di un tessuto specifico e provvedono al rinnovamento di alcune popolazioni cellulari (sono prevalentemente multipotenti). Cellule staminali ottenute da sangue del cordone ombelicale sotto forma di elementi multipotenti capaci di fornire gli elementi del sangue (cellule staminali emopoietiche). Cellule staminali ottenute per clonazione terapeutica sostituendo il materiale genetico di una cellula uovo umana con il nucleo di una cellula adulta.

9 FASI DI SVILUPPO EMBRIONALE BLASTOCISTI Embrioblasto Trofoblasto

10 Le tipologie cellulari che sono state ottenute in vitro da cellule staminali embrionali

11 LA SPERIMENTAZIONE SUGLI EMBRIONI Il prelievo di cellule da un embrione comporta necessariamente la sua distruzione. È lecito quindi chiedersi: è moralmente accettabile uccidere un embrione umano, sia pure per finalità benefiche? Esistono almeno due modi di affrontare questo problema, articolati poi in varie posizioni. La risposta deriva da un altra fondamentale domanda: che cos è l embrione umano?

12 La questione definita ontologica è oggetto di una controversia di natura filosofica e religiosa. Possiamo individuare due principali posizioni: L embrione umano, fin dalla fase di zigote, è persona e quindi ha diritto allo stesso grado di protezione e di rispetto assegnato alle persone. Quindi ogni intervento che porta alla distruzione di un embrione (anche se soprannumerario) è equivalente a un omicidio. L embrione umano non è persona fin dall inizio, ma acquisisce questo status in un momento successivo, variamente individuato: quando si impianta nell utero (5-6 giorno); quando si forma la linea primitiva (14 giorno); quando si forma l abbozzo del cervello (verso il 28 giorno); al momento della nascita.

13 L IDENTITA DELL EMBRIONE UMANO: UNA QUESTIONE DECISIVA

14 Chi o che cosa è l embrione umano?

15 L'embrione umano segno di contraddizione Da un lato: il fine dell intervento di fecondazione in vitro, per dare un figlio ad una coppia un piccolo paziente, su cui fare diagnosi (preimpianto) e attuare terapie, seppure sperimentali Dall altro: oggetto disponibile, destinato alla distruzione in vista del bene di terzi: per permettere ad altri di nascere, di essere curati (cellule staminali), di acquisire dati sperimentali (progresso della scienza)

16 L embrione umano

17 I dati della embriologia e della genetica: una sintesi CARATTERI E CAPACITA EMBRIONALI Identità genetica Autonomia biologica Capacità dialogica Induzione dell assenza di rigetto nella madre Capacità di moltiplicarsi Capacità di differenziarsi

18 Le proprietà biologiche dello sviluppo embrionale "Una volta che [il processo] è iniziato, non c'è frazione particolare del processo di sviluppo che sia più importante dell'altra: tutte sono parti di un processo continuo [...] Perciò, da un punto di vista biologico, non si può identificare un singolo stadio nello sviluppo dell'embrione al di là del quale l'embrione in vitro non dovrebbe essere mantenuto in vita. [ ]

19 Chi è persona? Teoria funzionalistico-attualistica Rifiuto della persona come sostanza, considerata statica, e concezione dinamica dell uomo, identificato col continuo fare della sua vita (egli sempre cambia perché continuamente si fa ). Affermazione della libertà totale dell uomo: nel libero esercizio delle sue azioni egli crea se stesso (le azioni non svelano la realtà dell uomo ma la creano). Caratteristiche biologiche (individualità SNC aspetto dolore/piacere) Caratteristiche psico-sociali Teorie monofattoriali (razionalità relazionalità riconoscimento sostitutivo - intenzione di procreare) Teorie multifattoriali (Es. Singer Engelhardt) Teoria sostanzialista (personalismo ontologico)

20 La visione funzionalistico-attualistica In base ad alcune caratteristiche biologiche: L INDIVIDUALITA (non divisum in se, sed divisum a quolibet alio) 1. La teoria della CARIOGAMIA 2. La t. della GEMELLAZIONE 3. La t. dell IMPIANTO 4. La FORMAZIONE DELLA STRIA PRIMITIVA La PRESENZA DELL ATTIVITA CEREBRALE (parallelismo con la morte cerebrale)

21 CARATTERISTICHE BIOLOGICHE Teoria della cariogamia: poiché per la ricombinazione del patrimonio genetico paterno e materno sono necessarie almeno 21 ore dalla fecondazione, in questo arco di tempo non si è ancora di fronte ad un individuo umano. Totipotenza cellulare: la presenza di cellule totipotenti (capaci di dare origine ad un nuovo individuo quando fossero separate dall embrione) nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, porta a negare l individualità dell embrione precoce che viene considerato come un aggregato di individui in potenza e lo zigote come una cellula indeterminata.

22 CARATTERISTICHE BIOLOGICHE Teoria della gemellanza monozigotica: l embrione non può essere considerato un individuo umano perché è possibile che si verifichi la gemellazione monozigote (l embrione precoce avrebbe quindi la capacità di diventare due individui) Formazione della stria primitiva (pre-embrione): fino al 14 g. dalla fecondazione avverrebbe una semplice preparazione dei sistemi protettivi e nutritivi (derivati dal trofoblasto) per le necessità dell embrione QUINDI non ci sarebbe presenza di un individuo/embrione ma di un preembrione. Con la comparsa della stria primitiva nel disco embrionale si può parlare di sviluppo embrionale.

23 CARATTERISTICHE BIOLOGICHE Formazione sistema nervoso centrale: nessun embrione umano può ritenersi un individuo umano fino alla formazione del sistema nervoso centrale perché esso è il centro critico di unità del soggetto umano, è condizione per l esercizio della razionalità e per la percezione del piacere/dolore. Così come si fa riferimento alla morte cerebrale totale per diagnosticare la morte di un individuo allo stesso modo si può individuare l inizio dell esistenza umana con la formazione del sistema nervoso centrale

24 Problemi etici - 1 E moralmente lecito produrre e/o utilizzare embrioni umani viventi per la preparazione di embryonic stem cells (Esc)? Le ragioni del Sì: L embrione non è un individuo a tutti gli effetti (pre-embrione, gemellazione, relazione, animazione) Pertanto è materiale biologico disponibile per il progresso delle conoscenze e per sperimentazione Le ESC sono numerose e facilmente estraibili Con le conoscenze acquisite e le stesse ESC si potrebbero ricavare cure per malattie oggi inguaribili (Alzheimer, Parkinson, distrofie, ecc.)

25 Problemi etici - 2 E moralmente lecito produrre e/o utilizzare embrioni umani viventi per la preparazione di embryonic stem cells (ESC)? Le ragioni del No: L embrione è un individuo umano a tutti gli effetti continuità, coordinazione, gradualità) Dunque ha diritto alla vita e non è materiale disponibile seppure per il progresso delle conoscenze L ablazione della massa cellulare interna della blastocisti comporta inevitabilmente la morte del embrione, pertanto è inaccettabile perché nessun fine BUONO può giustificare un MALE Giustificabile un intervento terapeutico L implemento conoscitivo può essere ottenuto anche con le staminali da adulto

26 Problemi etici - 3 E moralmente lecito eseguire la cosiddetta CLONAZIONE TERAPEUTICA attraverso la produzione di embrioni umani e la loro successiva distruzione per la produzione di ESC? VALGONO LE RAGIONI DEL SI E DEL NO ESPOSTE IN PRECEDENZA

27 Cosa è la clonazione? Definizione: RIPRODUZIONE DI INDIVIDUI BIOLOGICAMENTE UGUALI ALL INDIVIDUO ADULTO FORNITORE DEL PATRIMONIO GENETICO NUCLEARE Deriva dal greco Klon (germoglio Si tratta di una forma di riproduzione a-sessuata e a- gamica Due sono le tecniche utilizzate: 1. embryo-splitting (scissione gemellare) 2. Nuclear transfer (trasferimento di nucleo)

28 Perché la clonazione?

29 STORIA DELLA CLONAZIONE 1938: Spemann propone un esperimento di trasferimento nucleare per capire se il nucleo di una cellula differenziata fosse in grado di riprogrammare l'informazione espressa e di controllare lo sviluppo embrionale. Spemann non poté tuttavia condurre l'esperimento per la mancanza di strumenti. Idea brillante ma senza opportunità tecniche. 1952: R. Briggs e T.J. King misero in pratica l'esperimento proposto da Spemann 14 anni prima sulla rana leopardo (Rana pipiens). Prelevarono il nucleo da una cellula embrionale di rana allo stadio di blastula e lo trasferirono in una cellula uovo enucleata. Il 60% di tutti i nuclei trasferiti portarono a girini, ma non superarono mai questo stadio. 1962: J. Gurdon ritenta l'esperimento di Briggs e King, prelevando nuclei di cellule differenziate dall'intestino di girino di Xeanopus laevis e trasferendole in una cellula uovo enucleata e ottiene lo sviluppo di un embrione fino al completamento dello stadio larvale (alcuni di questi girini metamorfosarono in rane adulte fertili) : successi non confermati e tentativi falliti portano a concludere che nei mammiferi le tecniche di trasferimento nucleare non funzionano.

30 STORIA DELLA CLONAZIONE dal 1986: vengono effettuati trasferimenti nucleari da embrioni di bovini, suini e ovini ottenendo migliaia di cloni. 1997: nasce Dolly, il primo animale clonato a partire da cellule somatiche adulte e quindi completamente differenziate. L'esperimento viene effettuato dal gruppo di ricerca di Ian Wilmut e pubblicato su Nature. Delle 277 cellule somatiche trasferite in altrettanti oociti prelevati da pecore di razza diversa solo 29 si sviluppano fino allo stadio di morula/blastocisti e vengono trasferite nell'utero di 13 femmine surrogate. Di queste solo una completa lo sviluppo fino alla nascita, la famosa Dolly. 1998: Y. Ryuzo e il suo gruppo di ricerca riescono finalmente ad ottenere la nascita di topolini a partire da nuclei somatici trasferiti in oociti enucleati. Dopo 80 anni dall'esperimento suggerito da Spemann si possono avere alcune risposte alle domande poste in precedenza: una cellula differenziata di un adulto contiene l'intero patrimonio genetico e questo può essere riprogrammato e diretto verso lo sviluppo di un nuovo individuo.

31 CLONAZIONE Clonare significa fare copie identiche di un organismo vivente. La clonazione è un processo naturale praticato normalmente dagli organismi uni-cellulari, da alcuni invertebrati e dalle piante per scopi riproduttivi (riproduzione asessuata). Occorre però distinguere tra diverse forme: 1. Clonazione del DNA 2. Clonazione terapeutica 3. Clonazione riproduttiva CLONAZIONE DEL DNA Implica il trasferimento di un frammento di DNA da un organismo donatore in un altro che è capace di replicarlo in modo da aumentarne velocemente il numero di copie. CLONAZIONE TERAPEUTICA Come già visto è una tecnica che consente di ottenere cellule staminali embrionali geneticamente identiche all individuo dal quale si preleva la cellula somatica dalla quale estrarre il nucleo. CLONAZIONE RIPRODUTTIVA: Questo processo mira alla produzione artificiale e per via asessuata di un organismo geneticamente identico ad un altro.

32 TECNICHE DELLA CLONAZIONE RIPRODUTTIVA Negli organismi pluricellulari oggi esistono due metodi di clonazione riproduttiva. Uno comporta la suddivisione di embrioni precoci, l altro il trapianto di nuclei somatici in ovociti svuotati del loro nucleo. Fissione gemellare dell'embrione Questo metodo di clonazione riproduttiva consiste nella suddivisione di un embrione, meglio se precoce, a non più di otto - sedici blastomeri. La natura fa qualcosa di simile quando da un unico zigote produce gemelli monozigotici, o identici, ma la loro frequenza è bassa, all'incirca una ogni trecento nascite; la selezione naturale evidentemente non favorisce la clonazione. Non deve quindi sorprendere che anche in provetta, pur usando cellule estratte da embrioni precoci, questo metodo funzioni con rese scarse, spesso inferiori all'uno per cento.

33 TECNICHE DELLA CLONAZIONE RIPRODUTTIVA Trasferimento nucleare del somatocita Si preleva un certo numero di cellule somatiche da un organismo, possibilmente adulto; di solito le si coltiva in vitro per alcune gene-razioni, al fine di metterle nelle condizioni più favorevoli al riavvio dell'intero programma di sviluppo dell'organismo; infine le cellule vengono trapiantate, una alla volta, in altrettanti ovociti enucleati. Grazie a questa donazione il genoma di una qualsiasi cellula soma-tica potrebbe riprogrammare l'ovocita e originare una copia dell'or-ganismo donatore. Perché ciò avvenga è però necessario che il nucleo somatico trapian-tato conservi la totipotenza e che la possa esprimere pienamente. Il metodo del trapianto di nucleo ha prodotto la ormai famosa pecora Dolly e ha reso la clonazione riproduttiva un argomento familiare a tutti, forse in chiave più sensazionale che critica. Anche se finora questo tipo di clonazione ha prodotto topi, buoi, maiali, capre e pecore, restano non poche questioni irrisolte.

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35 TECNICA DELLA CLONAZIONE TERAPEUTICA

36 ASPETTI ETICI DELLA CLONAZIONE A proposito di clonazione umana Sul piano biologico non sembra possano sussistere difficoltà tecniche insormontabili per estendere la clonazione alla specie umana, ma non si vedono ragioni vere per procedere alla sua realizzazione. Inoltre, alla luce dei risultati ottenuti sugli animali, sarebbe rischioso oggi tentare di metterla in pratica, perché sap-piamo troppo poco dei meccanismi e delle conseguenze della clo-nazione e in ogni caso richiederebbe comunque un appropriato codice deontologico di operazione. La clonazione umana con finalità riproduttive è attualmente vietata per legge negli Stati Uniti e in quelli dell Unione Europea ed è stata respinta da tutti gli organismi internazionali (Consiglio d Europa, Parlamento Europeo, OMS, UNESCO).

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52 PRO E CONTRO Tipo di cellule Vantaggi Svantaggi Embrionali Adulte DELL UTILIZZO Grande disponibilità Proliferazione indefinita (in vitro) Facilmente reperibili Transdifferenziazione Possibilità di prelievo dal ricevente Non sollevano problemi etici Costi ridotti Difficoltà ad orientare la differenziazione Formazione di tumori Sollevano problemi etici Costi elevati Quantità limitate Identificazione delicata Non utilizzabili per la terapia di malattie genetiche Per clonazione terapeutica Abbondante disponibilità Compatibilità con il donatore del nucleo Scarsa disponibilità di cellule uovo umane Sollevano problemi etici

53 GEOGRAFIA NUOVE PAESE DELLE CLONAZIONE STAMINALI FONDI PER LA USA U.E. RICERCHE SU STAMINALI EMBRIONALI Consentite, ma non con fondi pubblici Consentite solo in alcuni stati in forme diverse (Svezia, Gran Bretagna, Belgio, Spagna, Germania e Irlanda) TERAPEUTICA Consentita solo in alcuni stati (es. California) Consentita solo in alcuni stati (Gran Bretagna, Svezia) RICERCA Pubblici: 550 mln di dollari (24 mln per le stam.embr.) Privati: 200 mln di dollari 170 mln di dollari nell ultimo triennio (solo 650 mila dollari per le stam.embr.) CINA Consentite Consentita 40 mln di dollari tra pubblici e privati

54 PAESE NUOVE RICERCHE SU STAMINALI EMBRIONALI CLONAZIONE TERAPEUTICA FONDI PER LA RICERCA ISRAELE Consentite Consentita Pubblici: 5 mln di dollari Privati: mln AUSTRALIA Consentite solo a condizioni particolari Vietata Pubblici: 90 mln di dollari (entro il 2011) BRASILE Consentite da marzo 2006 su embrioni creati in vitro di almeno tre anni Vietata Pubblici: 4,5 mln di dollari COREA DEL SUD Consentite solo su approvazione del ministero della Salute Consentita solo su approvazione (primo paese a clonare un embrione umano per fini terapeutici) Pubblici: 10 mln di dollari Privati: 50 mln di dollari

55 RIFLESSIONI SUL RAPPORTO ETICA-SCIENZA Alla luce di quanto esposto ci si può domandare se è il caso di mettere in discussione il modello dominante di scienza. Da più parti si sente ad esempio il bisogno di promuovere un etica della responsabilità per affrontare i complessi e difficili problemi posti dai progressi delle scienze e delle tecnologie della vita. Tra le proposte più originali: Il filosofo Hans Jonas teorizza un cambiamento del concetto di responsabilità introducendovi la preoccupazione per le generazioni future e promuove la cosiddetta etica negativa che invita ad un rallentamento della scienza, una sorta di pausa di riflessione per consentire all etica il tempo per far fronte alle nuove sfide.

56 RIFLESSIONI SUL RAPPORTO ETICA-SCIENZA Secondo il filosofo H.M. Sass si dovrebbe invece accelerare la riflessione bioetica al punto di riuscire a pilotare la rivoluzione tecnica in maniera anticipatoria e strategica e di poterla tenere sotto controllo. Il filosofo D. Callahan sottolinea invece le precise responsabilità degli scienziati in modo da condurli ad un ripensamento sui modi, sulle tecniche e sulle finalità del proprio lavoro. Il principio secondo cui gli scienziati non sono responsabili delle conseguenze delle proprie azioni oggi non è più sostenibile. Il ricercatore ha il dovere di usare la sua immaginazione morale nella stessa misura in cui usa la sua immaginazione scientifica.

57 RIFLESSIONI SUL RAPPORTO ETICA-SCIENZA L etica della responsabilità, che ha come principali soggetti gli scienziati, secondo F. Terragni, deve essere estesa e coinvolgere una pluralità di attori. Equivale a dire la scienza è troppo importante perché se ne occupino solo gli scienziati. Sulla stessa linea si schierano anche diversi scienziati. In particolare il biochimico Chargaff che lancia un grido di allarme contro le tecnologie riproduttive ( la produzione semi-industriale di bambini ) e contro le tendenze riduzioniste della biologia moderna ( Non sappiamo cosa sia la vita, eppure la manipoliamo come se fosse una soluzione di sali inorganici ). Secondo lui va rimesso in discussione il valore assoluto solitamente attribuito al progresso e scrive: Spesso si dice che il progresso - sociale, economico, scientifico e anche culturale - sia guidato dalla tecnologia. Ma va considerato anche un punto di vista alternativo: che siano le domande, i bisogni, le urgenze, sorte in modo inesplicabile, a generare le tecniche adatte alla loro soddisfazione.

58 RIFLESSIONI SUL RAPPORTO ETICA-SCIENZA Il biologo francese Jacques Testart giunge a una valutazione complessivamente negativa sulle attuali tendenze della scienza e sostiene che Il ricercatore dovrebbe sentire l'esigenza di porre un limite a se stesso, in quanto non deve necessariamente essere l'esecutore di ogni progetto che nasca nell'ambito della logica specifica della tecnica. E ancora Il ricercatore è troppo specializzato per agire in questa immensa vertigine, appannaggio dei filosofi. Ma la singolarità della situazione che stiamo vivendo rende necessario un controllo sociale dell'attività scientifica. Secondo Testart Il vero motore della marcia non è affatto la ricerca proclamata del benessere: per questo la sua marcia in avanti è inarrestabile. Come poter dire: Fermiamoci, riflettiamo, quando sappiamo che la minima pausa ci verrebbe rimproverata come un ritardo tecnologico, forse irreversibile, rispetto ai progressi dei nostri concorrenti?

59 RIFLESSIONI SUL RAPPORTO ETICA-SCIENZA Vi sono però anche alcuni che partono dall assunzione preliminare che un etica della ricerca scientifica, per poter avere una certa efficacia nel mondo degli scienziati, debba sorgere dall interno della ricerca stessa. È di questa idea il premio Nobel J. Monod, secondo il quale: O si ammette che l attività scientifica come tale (in quanto attività umana) è già sotto il dominio dell etica, per cui deve rispondere fin dal principio della liceità o illiceità dei suoi atti, oppure non sarà più possibile reintrodurre, nell attività scientifica, finalità diverse da quelle della scienza come tale. L attività scientifica, quindi, essendo un tipo di attività umana (libera e responsabile), va considerata alla luce di quei principi morali che, in generale, devono guidare tutte le azioni dell uomo. In altri termini potremmo dire che: la dimensione etica è intrinseca al sapere tecnico-scientifico in quanto sapere umano.

60 24/8/2010 (17:42) - BATTAGLIA NEGLI USA- DELUSIONE DELLA COMUNITA' MEDICA "La ricerca sulle staminali è vitale" ROMA La ricerca sulle cellule staminali «è vitale». La Casa Bianca prende atto dello stop del tribunale, che ha congelato i finanziamenti pubblici per le normative volute dal governo Obama, e si guarda cercando una soluzione per uscire dall empasse, mentre il Vaticano plaude alla sentenza perché «da questa strada non si è cavato nulla di buono». In un testo lungo 15 pagine, il giudice Royce C. Lamberth ha accolto il ricorso avanzato da due scienziati, secondo i quali destinare fondi pubblici agli studi sulle cellule bambine viola una legge del 1996 volta a prevenire la distruzione di embrioni umani. Questo nonostante il via libera di Obama riguardasse l impiego di linee cellulari ottenute da embrioni congelati, rimasti inutilizzati dopo i trattamenti di fecondazione medicalmente assistita. L ok della Casa Bianca non permetteva invece finanziamenti pubblici alla creazione di nuove linee di staminali, procedura che avrebbe comportato la distruzione di embrioni di pochi giorni di vita, vietata dal cosiddetto emendamento Dickey-Wicker. Per gli scienziati che hanno sfidato le linee guida Obama, però, l emendamento impedisce anche, più in generale, di devolvere fondi pubblici a ogni tipo di ricerca in cui embrioni umani vengono distrutti. E non importa se la distruzione risale ad anni prima. «A lungo termine, l impatto di questa ingiunzione si traduce in un sostanziale altolà alla maggior parte della ricerca sulle cellule staminali negli Stati Uniti», protesta Irving Weissman, direttore dello Stanford Institute for Stem Cell Biology and Rigenerative Medicine, citato dal Los Angeles Times. Nessun commento, per ora, dai National Institutes of Health (Nih), mentre la Casa Bianca parla di «ricerche cruciali». Apprezza la sentenza invece la Santa Sede. «Era ciò che si attendeva da tempo - dice monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita ed esperto di questioni di bioetica - la decisione è giusta per il fatto che l embrione è un essere umano». In tal senso, per monsignor Sgreccia, «gli scienziati che si oppongono all utilizzo di embrioni resido delle cliniche della fertilità per ricavare cellule hanno ragione, sia prima di tutto per una ragione etica, e poi perchè da questa strada non si è cavato nulla di buono». «Questa decisione - conclude il vescovo - è un bene, era ciò che aspettavamo dal presidente Barack Obama e dalle autorità politiche che, negli Stati Uniti, hanno capacità di intervento». Dalla Pontificia Accademia per la Vita il commento è positivo. «Il Vaticano accoglie positivamente questa decisione - dicono - perchè va in favore dei pazienti. Altrimenti, c è un grosso rischio su questa sperimentazione».

61 Cosa dice la Legge italiana sulla conservazione delle cellule staminali? Il dibattito in Italia che riguarda le cellule staminali è sempre più acceso, è un dibattito soprattutto etico, che ha portato anche l attuale Governo ad emanare il un ordinanza Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale, entrata in vigore nel marzo Anche il Governo afferma l importanza della donazione e della raccolta del sangue del cordone ombelicale, definendo la conservazione delle staminali come un interesse primario del servizio sanitario nazionale.

62 Quali sono i motivi della conservazione delle staminali? Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta una maggiore opportunità per la cura di numerose e gravi malattie del sangue. Da qui la necessità dell istituzione di apposite banche per la raccolta e la conservazione delle cellule staminali, in Italia queste banche sono istituite all'interno di strutture pubbliche, svolgono la loro attività nel rispetto degli standard di qualità e sicurezza definiti a livello nazionale e internazionale. Nel nostro Paese il coordinamento delle diverse strutture, che conta ben 18 banche, è assegnato al Centro Nazionale Sangue in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti.

63 Dove si effettua la raccolta delle cellule staminali? L ordinanza autorizza la conservazione delle staminali per uso allogenico, cioè in favore di altre persone, in strutture pubbliche dedicate. E consentita, inoltre, la conservazione di sangue da cordone ombelicale per uso dedicato al neonato stesso o a consanguineo con patologia in atto al momento della raccolta, per la quale risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l'utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria. La conservazione per uso personale è permessa anche nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie genetiche per le quali risulti clinicamente appropriato l'utilizzo di tali cellule. In questi casi si tratta di donazione dedicata e le cellule staminali, conservate gratuitamente nelle banche italiane, sono ad esclusiva disposizione del soggetto al quale sono state dedicate in ragione della sua patologia. La conservazione, autorizzata dalle Regioni e senza oneri a carico dei richiedenti, avviene nelle strutture trasfusionali pubbliche ed in quelle indicate dalla legge 219/2005. E vietata l istituzione di banche per tale conservazione presso strutture sanitarie private.

64 Come richiedere l autorizzazione per mandare le staminali all estero? La richiesta di autorizzazione, contenente tutte le informazioni indicate in un apposito modulo allegato all ordinanza (tra cui i dati anagrafici dei genitori richiedenti, idonea certificazione della struttura ove viene raccolto il campione) deve essere inviata al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali-direzione generale della prevenzione sanitaria.

65 Normativa europea Per quanto attiene la normativa europea in materia, essa ha il suo cardine nella direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2004/23/CE Definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani che ha lo scopo di garantire la qualità e la sicurezza della donazione di tessuti e cellule umani (comprese quelle riproduttive) per limitare al massimo i rischi di infezione da trapianto: a tal fine vengono stabiliti parametri di qualità e procedure di controllo specifici in tutti gli aspetti relativi al loro trattamento, compreso il loro trasporto nazionale ed internazionale.

66 Normativa europea Direttamente collegate a questa sono altre due direttive, la 2006/17/CE che attua la direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche per la donazione, l'approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani e la Direttiva 2006/86/CE che attua la direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani; entrambe le direttive sono state peraltro recentemente recepite dalla legge Comunitaria 2008.

67 Normativa europea La direttiva 2004/23/CE è stata recepita in Italia dal Decreto legislativo del 6 novembre 2007, n. 191 (pubblicato in G.U. il ) che ha adottato integralmente tutti i contenuti della direttiva ma nulla ha stabilito riguardo la sua applicazione. Peraltro l applicazione di questa direttiva rivela alcune incongruenze e contraddizioni di fondo con la materia normata a livello nazionale: infatti le cellule emopoietiche, in Italia, sono disciplinate insieme al sangue e suoi derivati, mentre in Europa si rafforza l interpretazione che le cellule emopoietiche appartengano ai tessuti e non facciano parte del sangue.

68 Normativa europea Mentre in Europa si prevede che qualsiasi struttura possa essere accreditata come istituto dei tessuti e delle cellule, disponendo di fatto la liberalizzazione della funzione di conservazione e la stessa esistenza di biobanche private, in Italia gli istituti che conservano cellule riproduttive sono compresi tra gli istituti dei tessuti ai sensi della L. 40/2004 per le attività compatibili con la legge medesima e le banche di conservazione del cordone ombelicale sono solo pubbliche, in quanto vige, come già detto, il divieto assoluto di conservazione privata e autologa. Inoltre, la legislazione europea non impedisce la conservazione autologa e l eventuale riconoscimento di una indennità in favore dei donatori (anche se strettamente limitata a far fronte alle spese e agli inconvenienti risultanti dalla donazione) mentre in Italia la linea di principio è la donazione come solo atto gratuito e volontario di solidarietà.

69 Quadro normativo in Italia La ratio del quadro normativo sul tema ad oggi delineato dal legislatore italiano, è che lo Stato ha teso a promuovere la donazione e conservazione ad uso allogenico a fini solidaristici, gratuitamente e in strutture pubbliche scoraggiando la conservazione autologa, poiché il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta una terapia salvavita consolidata e di grande successo per la cura di numerose e gravi malattie del sangue. Tale animus solidaristico traspare da recenti dati che evidenziano che, dei circa trapianti di cellule staminali emopoietiche effettuati ogni anno in Europa, oltre 5000 avvengono in Italia.

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72 Considerazioni Negli ultimi anni il DNA umano non ha subito importanti modificazioni e i "geni dell invecchiamento" citati in precedenza continuano a far parte del nostro alfabeto genico. La differenza, rispetto ad allora, è la recente scomparsa di quei criteri che per millenni hanno contribuito a selezionare tali geni. Nonostante molte persone lottino ancora quotidianamente contro la fame, la loro condizione è dovuta essenzialmente a questioni politiche e sociali, dal momento che già oggi esisterebbero le risorse naturali e tecnologiche per cancellare la fame nel mondo.

73 Considerazioni Secondo recenti stime, i bambini nati all'inizio del ventunesimo secolo hanno un'aspettativa di vita di circa cento anni. Oggi, abbiamo infatti a disposizione sufficienti tecnologie e conoscenze mediche per consentire ad una significativa fascia di popolazione di spegnere cento o più candeline. Con il ritmo attuale, l aspettativa di vita umana cresce di circa 2,2 mesi all anno, secondo un trend che si è mantenuto pressoché costante negli ultimi sessant anni.

74 La teoria evoluzionistica non è dalla nostra parte Le radici di questa affascinante ipotesi affondano in tempi estremamente remoti, quando per sopravvivere l uomo era costretto a lottare faccia a faccia contro animali ed intemperie. In quest epoca di penuria, i nostri antenati non conoscevano certo la strafogante abbondanza dei cenoni natalizi o le sterminate distese di cibo riposte negli scaffali dei supermarket. Al contrario, erano costantemente in competizione con la natura per procurarsi il cibo necessario al proprio sostentamento. In questo triste scenario, la lotta per accaparrarsi le ridotte risorse alimentari era estesa anche ad individui appartenenti alla stessa specie. Vista in quest ottica, un eccessiva sopravvivenza dei membri più anziani della tribù era deleteria per l evoluzione stessa della comunità, poiché sottraeva al gruppo le già limitate risorse di nutrienti. Per il bene della specie, l uomo doveva vivere abbastanza a lungo e in salute per riprodursi e crescere i propri figli. Una volta assolta questa primaria funzione biologica, sempre per il bene collettivo, avrebbe dovuto farsi da parte lasciando spazio agli individui più giovani. Per questo motivo era importante che a un certo punto della vita si attivassero i "geni dell invecchiamento", capaci di avviare rapidamente il soggetto verso un crudele destino. Eliminando i più anziani, gli individui più giovani avevano maggiori chances di sopravvivere e contribuire all evoluzione della specie secondo le regole della selezione darwiniana.

75 Ma. Grazie ai recenti progressi, il genere umano non ha più alcun motivo per avvantaggiarsi della sua breve esistenza. Al contrario, ha tutto l'interesse di mantenersi in vita più a lungo e soprattutto.in salute.

76 In alcune parti del mondo (paesi ricchi, sviluppati) abbiamo ottimizzato l ambiente (nutrizione, igiene, medicina, condizioni di lavoro, Brianza.e non soltanto) L. Maggiore Aruba Porto Rotondo Milano Portofino

77 People age differently The basis for much of modern research on aging is the notion of heterogeneity, or differences, among individuals. That is, people "age" differently outwardly, in the appearance of hair, eyes, and skin, and inside, in muscles, bones, heart, brain, and other vital tissues and organs. It is now clear to scientists that each of us is a product of a complex mix of heredity, environment, and lifestyle. Understanding the genetic, molecular, and cellular processes common to aging as well as how these processes may differ in individuals will lead to biological and lifestyle interventions that maintain function and prevent disease.

78 Lifespan By improvements in health and sanitation mean and median lifespan can be dramatically increased. Whether there is a finite limit to human lifespan is currently unclear. However, the maximum human lifespan is increasing. In 1952 the England queen sent out 225 telegrams to people on their 100th birthday. In 1996 she sent out Since 1946 the number of centenarians has doubled every years. A child born today who lives to age 65 is ten times more likely to reach 100 than people born one century ago.

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