PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE

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2 P.T.R. Il Consiglio Regionale del Piemonte, con DCR n del 21 luglio 2011, ha approvato il nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR). Il nuovo Piano sostituisce il PTR approvato nel 1997 ad eccezione delle norme di attuazione relative ai caratteri territoriali e paesistici (articoli 7, 8, 9, 10, 11, 18bis e 18ter) che continuano ad applicarsi fino all approvazione del Piano Paesaggistico Regionale. presenza di valori ambientali, storico-culturali e paesaggistici rete di strutture ricettive sedimentate da un turismo basato su ambiente rurale, eno-gastronomia, prodotti locali Quadro europeo dei canali di trasporto delle merci. (PTR della Regione Piemonte) Nel nuovo Piano Territoriale Regionale vengono aggiornate le analisi di livello territoriale sui sistemi ambientali, insediativi ed infrastrutturali, con l obiettivo di ricalibrare le strategie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il quadrante Sud-Est Tortona si colloca nel quadrante Sud-Est, ed è polo attrattivo di una insieme di Comuni che per semplicità ed efficacia di analisi sono stati racchiusi in un entità chiamata AIT 20 (Ambito di Integrazione Territoriale). L analisi del comparto Sud-Est, all interno del quale si colloca poi l ambito tortonese AIT 20, permette di conoscere le strategie previste per il territorio nel futuro prossimo e le motivazioni che hanno portato a tali strategie. a processi di industrializzazione di vecchia data, anche se piuttosto frammentati, negli ultimi decenni si è andata affiancando - e in parte collegando - una più marcata vocazione logistica e commerciale. Di conseguenza su di essa e sulle previsioni di forte crescita del trasporto merci attraverso il Mediterraneo e i suoi porti (Genova in particolare), si è venuto affermando uno scenario in cui le opportunità di sviluppo dell Alessandrino consisterebbero principalmente nelle capacità di sfruttare meglio le sue potenzialità di grande retroporto, in analogia con quanto già avviene nel Nord dell Europa e, più recentemente in altre analoghe situazioni mediterranee francesi e spagnole. Non va tuttavia dimenticata l importanza dei sopra ricordati sistemi locali industriali, del patrimonio naturale, paesaggistico e storico-culturale e non ultimo il ruolo dell università e degli enti di ricerca nella transizione verso la società e l economia della conoscenza. (tratto dal PTR della Regione Piemonte) Per quanto riguarda le dotazioni strutturali del quadrante, esso è caratterizzato da: corridoio europeo 24 (Rotterdam Genova) ricca dotazione infrastrutturale: ferroviaria, stradale, autostradale e telematica (fibra ottica) conseguente potenzialità trasportistica e logistica, ancora in gran parte da sfruttare offerta di spazi per l insediamento di impianti industriali la posizione centrale ed accessibile ad un grande bacino d utenza (fattore dimostrato dal successo dell outlet di Serravalle Scrivia la dotazione di istituzioni di ricerca e di formazione superiore orientate a interagire con le imprese locali innovative la produzione agricola della pianura e del territorio collinare AIT20: Tortona Il nuovo Piano Territoriale definisce Tortona come centro di gravitazione dell area 20 corrispondente. Come risorsa primaria dell Ambito di Integrazione il PTR inserisce i suoli agrari della pianura con destinazione prevalente a seminativo e i terreni collinari e intramontani destinati a vigneto e frutteto. Quelle agricole, tuttavia non sono le uniche risorse del comparto, infatti: la montagna interna e le fasce fluviali offrono spazi naturali e paesaggistici di pregio poco tutelati e solo in parte valorizzati (soprattutto nelle vallate appenniniche). Per evitare lo spopolamento della montagna interna, per favorire il presidio umano e la tutela del paesaggio si sono attivate diverse iniziative locali (in particolare il Progetto Appennino e alcune azioni del PTCP). Tortona presenta una nodalità trasportistica elevata, trovandosi all incrocio delle ferrovie Genova Milano e Torino Bologna, e delle corrispondenti autostrade (A7 e A21). Anche per questa ragione fa registrare una radicata presenza di centri merci sia a Rivalta Scrivia (dove è collocato dal 1966 il principale polo logistico del basso Alessandrino, dotato di notevole capacità su un area di 225 ettari), sia in Tortona (logistica di San Guglielmo, 50 ettari), e progetti di sviluppo nello stesso settore (come nel caso del Progetto Terminal Europe a Rivalta Scrivia). E sede del Parco scientifico tecnologico della Valle Scrivia, ora orientato verso la chimica (materie plastiche) e il packaging alimentare, integrandosi così, tramite la 5

3 collaborazione con il consorzio Proplast e il Politecnico di Torino (sede di Alessandria), nel cluster locale delle imprese innovative che operano in questo settore, alcune delle quali sono ospitate nell area industriale attrezzata dello stesso Parco. (tratto dal PTR della Regione Piemonte) di un centro di sviluppo di nuove tecnologie per l energia e la chimica da fonti rinnovabili (produzione di biocarburanti) in relazione alla filiera agroalimentare. Tale prospettiva appare coerente con la notevole dotazione di capitale territoriale che caratterizza l ambito, in particolare per quanto riguarda le risorse culturali e ambientali, anche se potrebbero essere maggiormente valorizzate le potenzialità di tipo immateriale (capitale umano e cognitivo). Il recente PTI, sempre considerando un ambito territoriale più esteso comprendente anche agli Ait di Alessandria e Novi Ligure, sostiene la necessità valorizzazione e potenziamento del ruolo logistico e intermodale. Caratteri del territorio relativo all AIT20. (PTR della Regione Piemonte) Gli scenari e i progetti futuri avanzati dal PTR per il territorio rispecchiano le sue caratteristiche strutturali: La vocazione trasportistica e logistica condiziona lo sviluppo della fascia pedemontana. Perciò l Ambito di Tortona è interessato dai possibili sviluppi delle funzioni legate alla retroportualità ligure e alla possibilità di rappresentare uno dei nodi di una filiera logistica che interessa il basso Alessandrino. A questa si collegano anche alcune attività produttive (packaging) e di ricerca. In particolare sono orientati verso la logistica i nuovi programmi del Parco Scientifico Teconologico. Potrebbero assumere un ruolo importante per lo sviluppo futuro dell ambito le aziende legate al settore della plastrurgia. La domanda di servizi e di lavoro qualificato stimola la crescita del terziario superiore di Tortona e di Alessandria. (tratto dal PTR della Regione Piemonte) Caratteri del territorio relativo all AIT20. (PTR della Regione Piemonte) nell ultima fase di progettazione integrata in cui sono coinvolti anche gli Ait di Alessandria e Novi Ligure è presente la prospettiva di un consolidamento e sviluppo delle attività di natura industriale e della realizzazione Le relazioni sinergiche tra ricerca (Parco Scientifico Tecnologico), università, materie plastiche, logistica, formazione e altri servizi (già presenti a Tortona e ad Alessandria) possono rafforzare un cluster industriale terziario locale molto specifico. Altre sinergie possono aversi tra le dotazioni naturalistiche, paesaggistiche e storico-architettoniche (Tortona, Castelnuovo S., Cabella Ligure ecc) e l agricoltura dei prodotti tipici (ancora poco sviluppata) per una maggior valorizzazione delle aree rurali parafluviali, collinari e montane, in circuiti estesi alle aree affini contigue della provincia di Alessandria e di Pavia. (tratto dal PTR della Regione Piemonte) Interazioni negative da controllare: carico edilizio e infrastrutturale della fascia pedeappenninica; dispersione a nastro lungo le strade che lo percorrono; 6

4 inquinamento dei suoli e dei corsi d acqua ad opera dell agricoltura intensiva della pianura; rischi idrogeologici ed idraulici; presenza di industrie a rischio di incidente rilevante così come di siti da bonificare. STRATEGIA INDIRIZZI Conservazione e gestione del patrimonio naturalistico, storicoarchitettonico e paesaggistico. Controllo della dispersione urbana residenziale e industriale. Realizzazione di un APEA a Tortona o dintorni. Bonifica e riuso di siti industriali dismessi. RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE Controllo dei rischi industriali, del rischio sismico, idraulico (fasce fluvialiscrivia, Curone, Po) e idrogeologico (versanti montani e collinari). Rivitalizzazione della montagna interna (Progetto Appennino Alessandrino). Collegamento ai caselli autostradali della A21 e della A7. RISORSE E PRODUZIONI PRIMARIE RICERCA, TECNOLOGIA E PRODUZIONI INDUSTRIALI TRASPORTI E LOGISTICA TURISMO Salvaguardia dei suoli agricoli e delle risorse idriche (stato ambientale e consumi), produzioni cerealicole e di energia da biocarburanti e biomasse integrate con gli AIT di Alessandria, Casale e Novi Ligure, Valorizzazione produzioni tipiche (viti-vinicole, orticole, frutticole) Collegate alla logistica: attività di ricerca, trasferimento tecnologico e formazione (Parco Scientifico Tecnologico Valle Scrivia, Università Piemonte Orientale, Politecnico di Torino e Proplast ad Alessandria) connesse con quelle industriali tecnologicamente avanzate (cluster plastrurgia, packaging alimentare) e con i sevizi alle imprese (locali e di Alessandria). Polo logistico integrato nel sistema retroportuale alessandrino e nella filiera del corridoio 24.Terzo valico dei Giovi. Quadruplicamento della linea ferroviaria Tortona - Voghera Integrazione nei circuiti collinari e montani degli AIT di Ovada e Acqui, della montagna genovese e dell Oltrepò pavese. Valorizzazione dell asta del torrente Scrivia Sintesi delle strategie e degli indirizzi per il AIT20. (NdA del PTR della Regione Piemonte) 7

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6 P.T.P. (Estratto dalla Relazione Illustrativa del PTP approvato con D.C.R. n del 19/02/2002 I VARIANTE DI ADEGUAMENTO A NORMATIVE SOVRAORDINATE approvata con D.C.R. n del 20/02/2007) I macrobiettivi e i temi del PTP in fase di adeguamento Il PTP della Provincia di Alessandria ha come punti di riferimento, per la valutazione delle diverse realtà su cui ha indagato e per la lettura dello stato di fatto e di diritto del territorio, due realtà: la Regione e il PTR approvato; i Comuni che compongono la Provincia e i relativi strumenti di pianificazione approvati. All'interno di questa realtà sono stati valutati i temi ambientali, infrastrutturali, economici e delle attività con riferimento, là dove necessitano, a realtà e programmi interregionali e nazionali, a piani di settore nonché a situazioni particolari e a realtà specifiche locali. Partendo da queste conoscenze, da queste diverse situazioni e specificità, il PTP si è posto come obiettivo: 1. costituire, un quadro di riferimento e di indirizzo per una razionale pianificazione di area vasta in grado di definire: priorità in materia di grande viabilità e trasporti, modalità per la ricerca di soluzioni progettuali o di strategie comuni alle province confinanti; elemento di sostegno per la progettazione paesistica; documento di riferimento in grado di indirizzare e fornire strategie agli strumenti operativi nel campo delle attività e dei servizi; 2. fornire agli amministratori locali un quadro sinottico e di riferimento per la lettura di tutti i vincoli discendenti da leggi nazionali e regionali, ricadenti sul territorio provinciale; 3. individuare su tutto il territorio provinciale differenti livelli di criticità dello stesso alla luce delle conoscenze geo-ambientali (ambiti invariante, invariante condizionata, variante ); 4. costituire punto di riferimento e di indirizzo per la pianificazione locale e di settore, secondo obiettivi di sviluppo individuati dalla Regione nel PTR e ulteriormente verificati e specificati dal PTP per ambiti a vocazione omogenea. L'impostazione metodologica e rapporto con il P.T.R. Il Piano Territoriale Regionale (PTR) del Piemonte disciplina il territorio secondo due livelli di pensiero indissolubilmente legati e tra loro interconnessi: un primo livello comprende i temi paesistico-ambientali e le valenze storico-culturali del territorio: i vincoli; un secondo livello individua le strategie per lo sviluppo delle attività e degli insediamenti: le opportunità. Il Piano Territoriale Provinciale (PTP) si posiziona in questa filosofia di pianificazione, come strumento di approfondimento, individuazione dei vincoli e definizione delle "opportunità" del piano regionale, ma è lui stesso strumento direttore rivolto alla pianificazione locale. In un processo di pianificazione, definito dalla regione stessa "Piano delle opportunità e dei vincoli", che si integra e si arricchisce reciprocamente ai vari livelli, pare opportuno rilevare come ogni strumento abbia specificità propria in un continuo processo di identificazione le cui matrici comuni sono le varianti del territorio sotto il profilo delle compatibilità geo-ambientali, la storia e le caratteristiche del territorio, le vocazioni e gli obiettivi di sviluppo. Il PTP individua, in relazione alle caratteristiche ambientali, storico-architettoniche del territorio ed in relazione alla struttura economica dello stesso, 21 ambiti a vocazione omogenea diversamente caratterizzati, nella situazione attuale e per lo sviluppo futuro. Conseguentemente ai succitati ambiti sono stati individuati gli obiettivi di sviluppo prevalenti. Questi obiettivi rappresentano chiave di impostazione per le scelte di programmazione, per le definizioni delle priorità, e delle scelte urbanistiche in virtù della consapevolezza dei risvolti negativi economici, ambientali e territoriali che una concezione non lungimirante e troppo attenta alle necessità più squisitamente locali dello sviluppo economico, consente il massimo di licenza ad ognuno, vanificando in tal modo ogni concetto di programmazione territoriale. Di conseguenza pare evidente come, la concertazione e la collaborazione tra enti, regolata dal principio della sussidiarietà, debba periodicamente ed assiduamente essere esercitata in un continuo processo di affinamento degli obiettivi e quindi delle scelte. In sintesi si prevede una revisione periodica del Piano proprio per stabilire dei precisi momenti istituzionali di confronto e verifica, di un processo di pianificazione che si auspica in un continuo divenire. All'interno di tali ambiti a vocazione omogenea, il PTP disciplina il governo del territorio riconoscendo il sistema dei suoli agricoli, e il sistema insediativo, il sistema funzionale, il sistema infrastrutturale. Tutti gli obiettivi di sviluppo si traducono, sotto il profilo delle opportunità in categorie di intervento: conservazione, riqualificazione, rinaturalizzazione, completamento, trasformazione. Le categorie di intervento assumono diversa accezione in relazione ai diversi sistemi a cui sono riferiti e sono filtrate dai "vincoli" ovvero: dalla compatibilità geo-ambientali (ambiti invariante, invariante condizionata, variante); dagli elementi caratterizzanti il paesaggio in relazione ai tre paesaggi individuati: di pianura, di collina, di montagna; dalla volontà di tramandare le colture a forte dominanza paesistica (esempio: vite), le aree boscate, i suoli ad eccellente e buona produttività; 9

7 dalle testimonianze storico-architettoniche intese come valori culturali e come risorse per uno sviluppo economico. Il PTP individua differenti livelli di efficacia della norma così come previsto dall'art. 8 della L.R. 56/77 e s.m.i., e per ogni sistema, ulteriormente articolato per sottosistemi ed aree normative, indica le prescrizioni immediatamente vincolanti, le prescrizioni che esigono attuazione, le prescrizioni transitorie, le direttive geoambientali, le direttive e gli indirizzi. La suddetta articolazione normativa, derivante da precise disposizioni di legge, è stata costruita ponendosi l'obiettivo di modulare i suoi effetti e la sua cogenza per il raggiungimento degli scopi che il P.T.P. si propone. Tutte le prescrizioni, con esclusione di quelle che discendono da leggi vigenti e da piani sovraordinati già approvati, devono essere verificate in sede di pianificazione locale; ad essa spetta il compito, nel pieno rispetto delle proprie autonomie, di tradurre ed interpretare a scala comunale i vincoli" e le opportunità del piano territoriale provinciale. Le scelte strategiche Quelle di seguito riportate costituiscono le scelte strategiche e fondative che hanno costituito la base per la definizione dei contenuti del PTP. Le amministrazioni, gli Enti pubblici e privati, dovranno predisporre progetti o tradurre prescrizioni, direttive, indirizzi in precise disposizioni normative e cartografiche. Il terzo valico ferroviario dell'appennino ligure accanto alle dorsali di riequilibrio il PTP pone in particolare rilevanza la necessità di realizzare il terzo valico ferroviario dell'appennino ligure. In mancanza di un progetto definitivo, il PTP traccia una fascia di oscillazione territoriale in cui l'infrastruttura può posizionarsi. La scelta ripropone, di fatto, lo sviluppo della Valle Scrivia, valle lungo la quale si sono insediate storicamente le attività produttive di natura industriale. Il terzo valico ferroviario, la presenza di importanti scali ferroviari (Novi Ligure), di interporti (Rivalta Scrivia e Arquata), del parco scientifico tecnologico della Valle Scrivia, di servizi e infrastrutture di antico impianto, pongono le basi per la costituzione di una piattaforma logistica integrata dell'arco portuale ligure. La provincia di Alessandria si caratterizza per essere una provincia multipolare. Il PTP riconosce la città di Alessandria come polo dei grandi servizi: università, sanità, attività terziarie, e gli altri centri di pari importanza e diverse specificità. Casale, Tortona, Novi Ligure, Acqui, Valenza, Ovada, hanno tutti una caratterizzazione propria, caratterizzazione che il PTP vuole tutelare e consolidare. Partendo dal riconoscimento regionale di Alessandria come centro dei grandi servizi, si è sviluppato l'obiettivo di identificare ogni centro con una caratterizzazione specifica propria, che naturalmente non annulla altre già presenti nel territorio, ma le indirizza verso un utilizzo di qualità: Casale: città della storia; Valenza: città dell'oro; Tortona: città della tecnologia; Novi Ligure: città della produzione; Acqui Terme: città delle terme; Ovada: città del vino. Nel caso specifico di Tortona che si trova lungo due dorsali di riequilibrio regionale, essere qualificata come "città della tecnologia " vuol sottolineare come lo sviluppo economico non deve prescindere dalla valorizzazione della città storica e dei suoi monumenti, così come ci è stata tramandata e che il piano intende valorizzare. Analogamente il PTP riconosce un'area di diffusione urbana di livello provinciale, all'interno dell'ambito a vocazione omogenea n 10, i Colli Tortonesi, tra i centri di Tortona e Novi Ligure, anch'essa caratterizzata da un paesaggio collinare di pregio. In relazione al tema della residenzialità il PTP si pone come obiettivo la riqualificazione di tutto il sistema insediativo a cui è collegata la qualità della vita e dell'ambiente. Gli studi effettuati e il rilevamento dello stato di fatto e di diritto della pianificazione vigente restituiscono un territorio in cui gli insediamenti recenti si sono sviluppati in modo apparentemente casuale, senza ripercorrere parametri storici di impianto, nella completa indifferenza delle caratteristiche del paesaggio e dei valori ambientali storicamente consolidati. Un'importante sezione del PTP si rivolge ai Comuni e fornisce direttive ed indirizzi affinchè venga riconsiderata la città e l'architettura come momento di riflessione e di identificazione collettiva. Vengono forniti parametri per la definizione della configurazione urbana, degli accessi alle città, per le riqualificazioni di parti di città degradata o che, con interventi di trasformazione iniziano un nuovo ciclo di vita; parametri di qualità per una nuova città che si identifica per la specificità e la qualità delle sue architetture e dello spazio pubblico. Lo stato di fatto e di diritto del territorio ci ha restituito l'immagine di una Provincia fittamente infrastrutturata e urbanizzata in cui le attività produttive sono posizionate lungo le principali infrastrutture stradali di antica industrializzazione. La mancanza di un disegno globale di "area produttiva" di area vasta, ha prodotto, una notevole compromissione del territorio. Il Piano propone un potenziamento del sistema delle attività là dove individua le grandi dorsali di riequilibrio: a) sud-nord Genova Voltri, Sempione; b) ovest-est Cuneo, Asti, Casale, c) sud-est Genova Serravalle, Tortona, Milano e una riqualificazione con sviluppo e completamento delle attività lungo gli assi ovest-est: Torino Asti Alessandria per il polo di Felizzano e lungo le infrastrutture che delimitano il triangolo: Alessandria, Spinetta Marengo, Novi Ligure, Tortona. E' chiaro come l'obiettivo di riqualificazione, completamento, potenziamento del sistema delle attività non può prescindere dal rispetto delle qualità del territorio e delle compatibilità geoambientali. Spina produttiva della Valle Scrivia: il tortonese Obiettivi di sviluppo prevalenti: 10

8 valorizzazione del ruolo logistico e intermodale anche con riferimento al sistema portuale ligure (Rivalta Scrivia); consolidamento e sviluppo delle attività produttive di natura industriale; incentivazione del ruolo di polo tecnologico" di Tortona; riutilizzo di aree industriali dimesse; tutela e salvaguardia delle sponde rivierasche del Torrente Scrivia; sviluppo dell'ipotesi del Parco dello Scrivia. Le compatibilità geo-ambientali Le compatibilità geo-ambientali individuano ambiti in cui, in relazione a un diverso grado di criticità del territorio, sono determinate le diverse possibilità di utilizzo. Gli ambiti a cui fanno riferimento i tre diversi livelli di criticità sono: a) Ambiti Invariante: Ambiti di massima tutela del territorio, nei quali deve essere contenuto l'impatto causato dall'intervento antropico, consentendo un adeguato recupero e riqualificazione di quanto esistente, la realizzazione di infrastrutture di rilevanza pubblica, di interventi di salvaguardia idraulico-forestale e di riordino dell'assetto geomorfologico. b) Ambiti Invariante Condizionata: Ambiti per i quali si ritengono possibili variazioni dell'assetto strutturale del territorio, purchè nell'ambito degli stessi vengano definite con correttezza e rispettate le situazioni di criticità presenti e condizionanti, anche se talora in modo non gravoso, le potenzialità di utilizzo. c) Ambiti Variante: Ambiti in cui si ritengono possibili variazioni dell'assetto strutturale del territorio, senza particolari limitazioni derivanti dall'assetto geomorfologico del territorio stesso. L'individuazione cartografica dei suddetti ambiti ha efficacia di indirizzo, mentre le indicazioni normative contenute nelle norme di compatibilità geo-ambientale (allegato B alle norme di attuazione del PTP) rivestono efficacia di direttiva geo-ambientale. Gli strumenti di attuazione del PTP verificano e definiscono nel dettaglio l'esatta condizione di criticità del territorio facendo riferimento alle condizioni esplicitate di cui la Tav. n.2 del PTP Carta delle compatibilità geo-ambientali costituisce documento di sintesi. Anche in questo caso, è bene sottolineare la necessità di un continuo rimando alla pianificazione locale, in un processo dinamico di successivi approfondimenti. L'individuazione degli ambiti e le conseguenti condizioni di criticità del terreno condizionano le categorie degli interventi nei diversi sistemi ambientali e del paesaggio, insediativo, funzionale, infrastrutturale. I sistemi territoriali l governo del territorio si struttura per sistemi, sottosistemi ed aree normative, e nel dettaglio: Il sistema dei suoli agricoli Vengono individuate quali aree normative: le aree boscate le aree colturali a forte dominanza paesistica i suoli ad eccellente produttività i suoli a buona produttività le aree interstiziali. Tale individuazione, effettuata in base ai valori agronomici del territorio, discende dal PTR e condiziona gli interventi in sede di pianificazione locale e di settore. Spetta alla pianificazione locale verificare e definire, nel dettaglio tali aree esaltandone la vocazione in relazione agli elementi di identificazione e ai diversi paesaggi. Sono aree boscate le aree che, secondo i disposti dell' art. 8 del PTR, risultano connotate dalla presenza di boschi con grado di copertura prevalentemente denso (superiore al 50 %), quali fustaie, cedui di latifoglie varie, fustaie di conifere. Le Aree con strutture colturali di forte dominanza paesistica comprendono gli ambiti collinari significativamente interessati da tipologie di coltivazione agricola ad alta valenza paesistico-ambientale, dall'insieme di vigneti specializzati e da frutteti caratterizzanti il paesaggio per le tipologie di impianto e le strutture di servizio e di arredo. I suoli ad eccellente produttività sono suoli caratterizzati da elevata fertilità e da notevole capacità d'uso agricolo. I suoli a buona produttività sono i suoli caratterizzati da buona e media fertilità e con più limitato valore agronomico. Le aree interstiziali sono: aree a limitatissimo valore agricolo e scarso valore agronomico, ma ad elevato valore paesistico e naturalistico; aree a limitatissimo valore agricolo e scarso valore agronomico per lo più prive di particolare valore ambientale e paesistico suscettibili perciò di varie e differenti utilizzazioni. Nelle aree interstiziali di uso b) possono essere localizzate, in attuazione di piani di settore, gli impianti, le strutture, le attività a scarsa compatibilità ambientale e a scarso godimento della popolazione. In tali aree devono essere localizzate inoltre, in via prioritaria gli interventi di trasformazione del Sistema insediativo e delle attività. Gli obiettivi, le prescrizioni, le direttive, gli indirizzi volti alla pianificazione locale tendono a valorizzare e a tramandare le qualità ambientali e storico-culturali, elementi inscindibili dalla valorizzazione agricola, turistica ed economica del territorio. 11

9 Le categorie che il PTP attribuisce agli interventi riferiti al Sistema dei suoli agricoli sono le seguenti: Conservazione alla tutela conservativa dei caratteri del paesaggio naturale, agrario e delle caratteristiche di valore storico - ambientale del patrimonio edilizio esistente; alla difesa ambientale di quelle parti del territorio in cui sono evidenti segni di fragilità e di predisposizione al dissesto; alla salvaguardia idraulica; Riqualificazione al ripristino delle qualità ambientali compromesse; al reimpianto di colture caratterizzanti il territorio; al ripristino ambientale di quelle parti del territorio in cui sono evidenti i segni apportati da dissesti naturali; alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Rinaturalizzazione al recupero ambientale di corsi d'acqua, di aree già interessate da attività di cava, discariche, attività produttive dismesse in cui risulta prioritario il ripristino della qualità ambientale; alla bonifica e disinquinamento di parti del territorio degradate al fine di ripristinare la qualità del suolo, del sottosuolo, dell'aria, dell'acqua superficiale e sotterranea. Trasformazione alla modificazione dell'uso del suolo in aree prive di particolare valore agronomico o ambientale, coerentemente con le compatibilità geo-ambientali e con i caratteri dei paesaggi ( di pianura, collinare, appenninico). Tali categorie di intervento sono attribuite alle diverse aree normative: aree boscate, aree a forte dominanza paesistica, aree interstiziali, in relazione ai vincoli, alle compatibilità geo-ambientale, alle situazioni oggettive del territorio e trovano attuazione nella pianificazione locale e di settore, secondo le prescrizioni, le direttive, gli indirizzi forniti dal PTP. Il sottosistema delle attività comprende le aree già destinate o da destinare ad usi produttivi. Nel sottosistema delle attività sono compatibili le seguenti destinazioni d'uso: attività produttive attività espositive, congressuali e fieristiche centri di ricerca Le categorie di intervento che il PTP attribuisce al sottosistema delle attività sono così definite: Mantenimento al mantenimento delle attività insediate in relazione ad una futura destinazione più consona alla vocazione del territorio ed alla configurazione urbana; alla risoluzione di fattori di contrasto tra gli insediamenti ed il sistema infrastrutturale e la struttura urbana. Riqualificazione Complesso di previsioni finalizzate alla riconferma delle attività insediate accompagnate da interventi di miglioramento delle urbanizzazioni e dei servizi, all'introduzione di nuove attività, alla riqualificazione di vecchie attrezzature ed impianti. Completamento Complesso di previsioni finalizzate al completamento degli insediamenti esistenti relative sia ai lotti interclusi all'interno del tessuto produttivo consolidato sia a porzioni di territorio contiguo urbanizzato. Riqualificazione ambientale complesso di previsioni finalizzate: al riutilizzo di aree produttive dismesse verso altri usi, anche non produttivi; alla riconferma di attività produttive per cui risulta prioritario garantire la prosecuzione dell'attività e la relativa compatibilità ambientale. Il sistema infrastrutturale Il sistema infrastrutturale è costituito dalle reti infrastrutturali ferroviarie, stradali, aeroportuali, nazionali, regionali, provinciali esistenti, di cui si prevede il mantenimento, il potenziamento o la nuova realizzazione. Obiettivo del Piano è quello di integrare e potenziare le diverse tipologie infrastrutturali al fine di sviluppare una generale nuova attrattività del territorio provinciale, proponendolo quale piattaforma logistica integrata con l'arco portuale ligure. All'interno del Sottosistema delle infrastrutture ferroviarie" il PTP si pone come obiettivo il potenziamento e l'ammodernamento per: favorire il collegamento del sistema portuale ligure con l'entroterra padano e sud europeo sviluppare l'attrattiva del territorio provinciale sia nel comparto turistico che residenziale favorire i collegamenti dei centri capizona" con il capoluogo ed i centri delle provincie limitrofe con un utilizzo metropolitano" delle linee esistenti. E di conseguenza indica i centri intermodali di 1 livello (l'interporto di Rivalta Scrivia). attività di servizio alle persone ed alle imprese. 12

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