DISPENSE CORSO per Aspiranti Volontari

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1 DISPENSE CORSO per Aspiranti Volontari Operatori Trasporto Infermi Centralino Sede 2014

2 Testi e elaborazione a cura del gruppo formazione Biella LA CENTRALE OPERATIVA 118 Il sistema 118 è il sistema di emergenza sanitaria con a capo la Centrale Operativa (C.O.) che ha il compito di gestire gli interventi di soccorso in collaborazione con la C.R.I., le associazioni A.N.P.A.S., i Vigili del Fuoco, le forze dell ordine (112, 113, vigili urbani) e le altre centrali di soccorso (Elisoccorso, Soccorso Alpino, Protezione Civile). Alla C.O. 118 spetta anche la gestione di situazioni sanitarie particolari come gli espianti, il trasporto degli organi, la ricerca di plasma e di farmaci salvavita e il coordinamento dei trasporti assistiti tra le strutture ospedaliere (servizi con mezzi di rianimazione-delta). Presso la C.O. 118 operano diverse figure: medico di centrale: ha il compito di coordinare e sovrintendere tutte le attività infermiere professionale addetto alla postazione di valutazione: ha il compito di ricevere le chiamate, valutarne la gravità sulla base di appositi protocolli, compilare la scheda dell intervento e scegliere quale mezzo fare intervenire MEZZI DI SOCCORSO I mezzi di soccorso possono essere terrestri (ambulanze, auto mediche, moto mediche) o aerei (eliambulanze). Il tipo di mezzo di soccorso impiegato dipende dal luogo in cui si deve svolgere l intervento, dal tempo di raggiungimento dello stesso e per quanto riguarda i mezzi di soccorso aerei anche dalle condizioni atmosferiche. Nello specifico le ambulanze possono essere di due tipi: Tipo A: ambulanze di soccorso (mezzi per i servizi in emergenza) Tipo B: ambulanze di trasporto (mezzi per i servizi di trasporto ordinario) Le ambulanze di soccorso si dividono ulteriormente in M.S.B. (Mezzi di Soccorso di Base), M.S.A.B. (Mezzi di Soccorso Avanzato di Base) e M.S.A. (Mezzi di Soccorso Avanzato). Sui M.S.B. (sul nostro territorio le ambulanze Romeo della C.R.I. e le ambulanze Alfa della Croce Bianca) sono presenti 3 volontari, mentre sui mezzi M.S.A.B. (sul nostro territorio le ambulanze India) e M.S.A. (sul nostro territorio le ambulanze Bravo e India) il personale volontario collabora 2

3 con il personale sanitario (medici e infermieri). Sull ambulanza Bravo operano un medico, un infermiere e 2 volontari, mentre sull ambulanza India un infermiere e 2 volontari. (I nomi Bravo, Delta, Romeo, Alfa derivano dall alfabeto fonetico ICAO) Nella nostra sede vengano effettuati diversi tipi di servizi con mezzi specifici : - Trasporto infermi con ambulanze con equipaggiamento completo come M.S.B., alcuni trasporti vengono svolti con un particolare mezzo (non ambulanza) che permette di caricare il trasportato su una sedia a rotelle che può essere fissata al mezzo stesso (questa soluzione permette al trasportato un trasferimento con un minore disagio) - M.S.B. e M.S.A. - Servizi Delta : sono trasporti in emergenza di persone che vanno trasferite in altri presidi ospedalieri (equipaggio abilitato all emergenza con supporto medico/infermieristico), il mezzo viene allestito di volta in volta (trattasi di servizio su richiesta dell ospedale/ C.O. 118 con un pre-allarme che varia da 1 ora a 30 min. circa) - Servizi Pediatrici : un mezzo particolarmente allestito per i trasporti pediatrici, può essere usato sia per trasferimenti ordinari, sia per trasferimenti in emergenza in quanto è fornito di tutte le predisposizioni per accogliere una culla termica per trasporti di bimbi nati prematuri. CODICI DI INTERVENTO Quando in C.O. 118 sopraggiunge una chiamata di soccorso l infermiere addetto alla postazione di valutazione, sulla base delle informazioni avute per telefono, stabilisce la criticità dell intervento e formula un codice di uscita alfanumerico per classificare lo stesso. Tale codice di intervento è costituito da un colore, che rappresenta la criticità dell evento, da un numero, che codifica il tipo di problema di salute, e da una lettera che indica dove è avvenuto l evento. Dopo essere giunti sul posto e valutata la situazione e le reali condizioni della persona da soccorrere, viene stabilito un altro codice alfanumerico di rientro. Se sul luogo dell intervento è stato inviato un M.S.A. tale codice viene stabilito dal personale sanitario (medico), se è stato inviato un M.S.A.B. sarà l infermiere; mentre se è stato inviato un M.S.B. il codice viene stabilito dai volontari (in alcuni casi questi si interfacciano con la C.O.). Il codice di intervento alfanumerico consente di uniformare le comunicazioni tra le varie componenti del Sistema di Emergenza sanitaria 118 e di fornire informazioni sintetiche, ma essenziali per la gestione dell evento stesso. 3

4 Codice di criticità: Bianco non emergenza; situazione di intervento differibile e/o programmabile non emergenza; situazione di intervento differibile, ma prioritaria rispetto alla situazione Verde precedente in cui ci sono lesioni che non compromettono le funzioni vitali emergenza; situazione di intervento non differibile in cui le funzioni vitali non sono ancora Giallo compromesse,ma potrebbero diventarlo Rosso emergenza assoluta; intervento prioritario in cui sono compromesse una o più funzioni vitali persona deceduta (non si tratta mai di un codice di invio, ma di un codice di rientro dopo che un Nero medico ha constatato il decesso) Codice di patologia: 1 trauma (amputazione, ferita, frattura, ustione) 2 problema cardiocircolatorio (dolore toracico, arresto cardiocircolatorio) 3 problema respiratorio (corpo estraneo, crisi asmatica) 4 problema neurologico (cefalea, convulsioni, coma, ictus, perdita di coscienza) 5 problema psichiatrico (tentato suicidio, problema psicomotorio) 6 problema di natura neoplastica 7 intossicazione (da farmaci, sostanze chimiche, alimenti, gas, sostanze stupefacenti, ecc.) 8 Metabolica (iper o ipoglicemia) 9 Gastroenterologica (dolore addominale) 10 Urologica (colica renale, ritenzione urinaria) 11 Oculistica (ferita penetrante all occhio) 12 Otorinolaringoiatra (corpo estraneo - epistassi) 13 Dermatologica ( allergie, parassitosi) 14 Ostetrico-ginecologica (parto, minaccia aborto) 15 Infettiva (stato febbrile) 19 Altra patologia 20 Patologia non identificata Codice di luogo: S (sierra) P (papa) Y (yankee) K (kilo) L (lima) Q (Quebec) Z (zulu) strada luogo/esercizio pubblico impianto sportivo casa luogo di lavoro scuola altro luogo 4

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6 Una situazione urgente è una situazione in cui sono compromesse una o più funzioni vitali (funzione nervosa, respiratoria, cardiocircolatoria), mentre una situazione grave è una situazione in cui le funzioni vitali non sono ancora direttamente compromesse, ma potrebbero diventarlo in futuro. Alcuni esempi sono di seguito riportati: Situazione di estrema urgenza: Situazione di urgenza primaria: arresto cardiaco arresto respiratorio politrauma grave stato di shock (emorragia imponente) amputazione grave trauma toracico e addominale ustioni gravi e diffuse emorragie contenibili portatori di laccio membra sfracellate Situazione di urgenza secondaria: frattura alla colonna vertebrale frattura al bacino fratture esposte agli arti ferite gravi Situazione non urgente: fratture non esposte ferite leggere escoriazioni contusioni piccole ustioni localizzate 6

7 RIFERIMENTI NORMATIVI Il Volontario Soccorritore è responsabile delle proprie azioni e oltre ad attenersi allo statuto dell Associazione cui appartiene, come qualunque altro cittadino, deve agire rispettando le leggi imposte dallo Stato e dalle Regioni. Ogni volontario soccorritore, come ogni cittadino, ha una responsabilità giuridica che si divide in civile e penale. La responsabilità civile (art del Codice Civile) prevede che ogni volta che volontariamente o involontariamente si arreca un danno ingiusto a qualcuno si ha l obbligo di risarcirlo. Nel caso del Volontario Soccorritore il risarcimento può essere effettuato dall assicurazione che è obbligatoria (Legge 266/91). La responsabilità penale si ha invece quando vengono violate le leggi del Codice Penale e in questo caso il Volontario Soccorritore deve risponderne in prima persona. Se durante un intervento di soccorso il Volontario Soccorritore commette un errore che compromette la salute della persona soccorsa sarà chiamato a risponderne sia civilmente che penalmente. Alcuni reati cui si potrebbe incorrere svolgendo la propria attività sono di seguito meglio specificati: Stato di necessità (art. 54 Codice Penale) Se un Volontario Soccorritore viola la legge per salvare la propria vita o quella di un altra persona da un pericolo attuale che non è evitabile e non è stato volontariamente causato dal soccorritore stesso, non è punibile penalmente, anche se il danneggiato dovrà essere risarcito. Peculato (art. 314 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che per motivi di servizio entra in possesso di denaro o di altra cosa mobile altrui e se ne appropria è punibile con la reclusione da 3 a 10 anni. La pena si riduce dai 6 mesi ai 3 anni se la cosa viene utilizzata per un uso momentaneo e poi viene immediatamente restituita. ATTENZIONE: se per motivi di servizio bisogna togliere alla persona soccorsa orologi, gioielli, cellulare o altri oggetti bisogna consegnarli ai parenti (se presenti) o avere cura di trasportarli sempre con la persona e consegnarli in Pronto Soccorso. Concussione (art. 317 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che abusando della sua autorità e dei suoi poteri costringe una persona a dare o promettere denaro o altra utilità a lui o a un terzo è punibile con la reclusione da 4 a 12 anni. Abuso d ufficio (art. 323 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che, svolgendo le sue funzioni, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o arreca ad altri un danno ingiusto è punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. 7

8 Rivelazione/utilizzazione di segreti d ufficio (art 326 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che venuto a conoscenza di notizie d ufficio che devono rimanere segrete ne agevola la diffusione è punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. ATTENZIONE: nomi, fatti, patologie e informazioni rilevate sui servizi non devono essere diffuse in quanto la comunicazione a terzi costituisce violazione della privacy ed è perseguibile penalmente. Rivelazione di segreto professionale (art 622 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che, in ragione del suo operato, viene a conoscenza di un segreto e lo rivela senza giusta causa o lo impiega per il proprio o altrui profitto è punibile con la reclusione o con una multa. Rifiuto di atti d ufficio, omissione (art 328 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che si rifiuta senza un valido motivo mentre è in servizio di svolgere un intervento che deve essere compiuto senza ritardo è punibile con la reclusione dai 6 mesi ai 2 anni. ATTENZIONE: se al cambio turno bisogna uscire per fare un servizio che non può essere rimandato e il cambio non è ancora arrivato non ci si può rifiutare di uscire. Interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità (art 331 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che senza motivo interrompe il servizio che sta effettuando è punibile con la reclusione dai 6 mesi ad 1 anno e con una multa. Omicidio colposo (art 589 Codice Penale) Il Volontario soccorritore che per colpa cagiona la morte di una persona è punibile con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Se il fatto è commesso violando le norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena consiste nella reclusione da 1 a 5 anni. Se muoiono più persone o se si ha la morte di una o più persone e la lesione di altre, viene inflitta la pena relativa alla più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo. Lesioni personali colpose (art 590 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione o con un ammenda proporzionali alla gravità della lesione stessa. Nel caso vengano procurate lesioni su più persone si applica la pena che dovrebbe essere inflitta alla più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo. Omissione di soccorso (art 593 Codice Penale) Ogni cittadino, ma a maggior ragione ogni Volontario Soccorritore, che trova un bambino di meno di 10 anni smarrito, una persona incapace di provvedere a se stessa, una persona che è o sembra inanimata o che è ferita o in pericolo e omette di prestare la dovuta assistenza o almeno di avvertire l Autorità competente è punibile con la reclusione o con una multa. La pena aumenta se l omissione provoca lesioni personali ancora più gravi o la morte della persona in difficoltà. 8

9 Procurato allarme presso l autorità (art 658 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti suscita allarme presso l autorità competente o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio è perseguibile con l arresto fino a 6 mesi o con una multa. Violazione di domicilio (art 614 Codice Penale) Il Volontario Soccorritore che si introduce in un abitazione o in una proprietà privata senza il consenso del proprietario è punibile con la reclusione fino a 3 anni. ATTENZIONE: se si deve procedere ad un intervento di apertura alloggio bisogna attendere prima di entrare l intervento dei VV.FF. (per motivi di sicurezza) e delle forze dell ordine. APPROCCIO PSICOLOGICO Il soccorritore durante i suoi interventi deve raffrontarsi oltre che con se stesso e con la persona da soccorrere anche con gli altri membri dell equipaggio, con i famigliari della persona o i curiosi presenti sul posto. Il soccorritore deve sempre mantenere un atteggiamento professionale: deve indossare correttamente la divisa e mantenerla pulita e in ordine, deve rapportarsi con le persone in modo educato, deve imparare a gestire e controllare le proprie emozioni e deve trasmettere sicurezza eseguendo le manovre di soccorso in modo sicuro e senza dimostrare indecisioni. La paura è un sentimento che può influire positivamente o negativamente sull operato del soccorritore a seconda di come è in grado di gestirla: una giusta dose di paura aiuta a tenere alta la soglia di attenzione e a salvaguardare dai pericoli, ma se diventa eccessiva può trasformarsi in panico vero e proprio e compromettere l intera azione di soccorso e il lavoro di tutto il gruppo. Un volontario che durante un servizio si lascia cogliere dal panico è un soccorritore che non solo non è in grado di svolgere il suo operato in modo adeguato, ma è anche un soccorritore che può con la sua tensione e le sue indecisioni compromettere il lavoro dei colleghi. Il soccorritore di fronte ad un servizio può bloccarsi perché può avere paura di non essere all altezza del ruolo che deve compiere, di non essere in grado di svolgere correttamente le manovre di soccorso, perché può avere paura di fare dei danni o ancora perché può temere di essere giudicato dai colleghi. Molte volte si ha involontariamente soggezione di certe persone e in loro presenza non si riesce a mantenere un atteggiamento sereno e ci si blocca, non si riesce ad agire od operare come si vorrebbe. E quindi estremamente importante il clima che si viene ad instaurare tra i membri dell equipaggio, clima che deve sempre essere improntato alla collaborazione e all aiuto reciproco e mai al giudizio dell operato altrui. L equipaggio deve operare come un entità unica e ogni membro deve sentirsi parte integrante di esso. 9

10 Per quanto riguarda la persona da soccorrere bisogna ricordare che anche se può non dimostrarlo apertamente è in realtà molto spaventata perché nel caso in un soccorso non conosce esattamente la causa e/o l entità del danno che ha subito (pensate ad esempio ad una persona giovane e sana che improvvisamente subisce un trauma e passa in modo inaspettato da una situazione di benessere ad una di malessere che non si attendeva), nel caso di un trasporto infermi non conosce le nostre metodiche di movimentazione. Le persone che devono essere soccorse il più delle volte non sanno quello che gli è successo e quindi sono molto spaventate perché non conoscono esattamente qual è la causa del loro stato e che cosa potrà accadere loro: in genere hanno paura di morire o di avere una grave malattia, o ancora di non potere più tornare come prima. Le persone che stanno male poi tendono a vergognarsi della condizione in cui si trovano e hanno paura di mostrare agli altri un immagine di sé, sia corporea che mentale, alterata. E quindi indispensabile che il soccorritore si rapporti alla persona da soccorrere trasmettendo serenità e dimostrando sicurezza nel proprio operato. Si ricorda che molta importanza ha sia la comunicazione verbale, che deve essere improntata a tranquillizzare la persona da soccorrere mentre si cerca di raccogliere informazioni su quello che è successo, sia la comunicazione non verbale: presentarsi alla persona da soccorrere con un sorriso piuttosto che con un espressione impaurita è sicuramente un buon punto di partenza. Il volontario soccorritore deve cercare di parlare tranquillamente e anche se la situazione risulta grave deve cercare di mantenere la calma e deve essere in grado di gestire le proprie emozioni. Deve cercare di dialogare con la persona da soccorrere facendo domande non troppo personali e non obbligando la persona a rispondere se non se la sente. Deve essere deciso in tutte le manovre che esegue, perché altrimenti non riesce a trasmettere fiducia e la persona da soccorrere non riesce a fidarsi di lui. E molto importante continuare a parlare con la persona da soccorrere e informarla su tutto quello che si farà e sulle manovre che si andranno a compiere, bisogna metterla al centro dell attenzione e saperla ascoltare. Il soccorritore dovrebbe essere in grado di caricarsi delle ansie della persona da soccorrere e rielaborarle per aiutarla a gestirle e comprenderle. Per poter capire e gestire le ansie della persona da soccorrere il soccorritore deve però essere in primo luogo in grado di conoscere, comprendere e gestire le proprie. Il soccorritore deve assumere un atteggiamento empatico, ovvero deve cercare di calarsi nella parte della persona da soccorrere per meglio comprenderla, ma deve fare attenzione a non immedesimarsi in essa. Deve essere in grado di tranquillizzare la persona, ma non deve mai illuderla o raccontarle delle cose che sa non potranno essere vere. Il soccorritore deve rispettare il dolore e la privacy della persona da soccorrere e non deve fare battute sconvenienti o peggio ancora esprimere dei giudizi. Il soccorritore deve sempre essere professionale e chiaro, non deve parlare di quello che non conosce o fare delle diagnosi mediche. Particolare attenzione deve essere prestata nel momento in cui bisogna soccorrere i bambini, che sono molto più spaventati e vulnerabili degli adulti, perché il più delle volte è la prima volta che stanno male seriamente e non riescono a capire che cosa sta accadendo. Inoltre si trovano a 10

11 dover interagire con persone che non conoscono e che, vestite in divisa, potrebbero anche spaventarli. Quando bisogna interagire con i bambini bisogna sempre porsi in modo amichevole e scherzoso, cercando comunque di spiegare con parole semplici quello che è successo e tutte le manovre che verranno compiute. Ogni volta che è possibile bisogna lasciare insieme al bambino un famigliare o una persona che conosce in modo da far sì che abbia sempre un punto di riferimento su cui fare affidamento. Non bisogna scoraggiarsi se i bambini, soprattutto se sono molto piccoli, tendono ad essere diffidenti: per loro è infatti difficile accettare e fidarsi di persone estranee a quelle che conoscono. Quando si deve gestire un intervento di soccorso molte volte ci si ritrova a dover gestire non solo la persona da soccorrere, ma anche i famigliari o gli amici. Si tratta di persone che il più delle volte sono più spaventate della persona da soccorrere e che quindi bisogna saper tranquillizzare. In certe situazioni, se non si è impegnati direttamente in manovre di soccorso e se la persona da soccorrere viene già esaminata dai colleghi, può risultare utile fermarsi a parlare coi parenti, a dire qualche parola di conforto, ad ascoltare anche le loro ansie. E utile anche cercare di capire se la presenza dei parenti può risultare utile per la tranquillità della persona da soccorrere o se invece è più produttivo allontanarli per non aggravare ulteriormente la situazione. Come già in precedenza accennato particolare attenzione bisogna prestare ai bambini che possono essere presenti sul posto, soprattutto se sono parenti della persona da soccorrere; se possibile bisogna cercare di parlare anche con loro e spiegare che cosa sta accadendo cercando di tranquillizzarli. A meno che non si abbia una situazione particolarmente grave è bene lasciare che il bambino possa vedere tutte le manovre che vengono compiute. Se si interviene in un ambiente pubblico (strada, posto pubblico) in cui possono essere presenti degli estranei e dei curiosi è molto importante salvaguardare la privacy della persona da soccorrere e allontanare tutte i curiosi che possono intralciare l intervento di soccorso. Ogni volta che si partecipa ad un intervento pesante da un punto di vista emotivo o che ci si accorge che qualcosa non va è sempre bene parlarne con i membri dell equipaggio o con altri volontari: confrontarsi e condividere la propria esperienza con un altra persona in grado di comprenderla può essere di aiuto per cercare di rielaborare i sentimenti provati ed evitare che ci travolgano. Non bisogna in nessun caso vergognarsi di aver provato o di provare sentimenti di paura o sconforto o tantomeno cercare di mascherarli e nasconderli facendo finta di niente. Bisogna sempre ricordare che il ruolo del soccorritore è da un punto di vista emotivo molto difficile da gestire e che prima di poter affrontare qualsiasi situazione è indispensabile avere imparato a comprendere e controllare le proprie emozioni. 11

12 RISCHI EVOLUTIVI Per rischio evolutivo si intende una situazione di pericolo che non si ha nell immediato, ma che si può prevedere e si potrebbe manifestare ed evolvere in futuro. I rischi evolutivi non riguardano solo il momento in cui materialmente si effettua il soccorso o il trasporto, ma interessano ogni fase del servizio, dal momento in cui l ambulanza viene fatta uscire dalla Sede al momento in cui viene ripristinata ed è nuovamente pronta per un nuovo intervento. RICORDA: le ambulanze non sono esenti dagli incidenti stradali e gli autisti, anche se si è in emergenza e si stanno utilizzando i segnalatori acustici e visivi per chiedere precedenza, devono comunque sempre rispettare le norme del codice stradale; tutti i membri dell equipaggio devono avere le cinture di sicurezza allacciate e assicurarsi che nel vano ambulanza tutta l attrezzatura sia ben fissata e gli armadi siano chiusi. Ogni intervento è di per sé una situazione a rischio ed è quindi essenziale prevedere e valutare quali potrebbero essere i rischi evolutivi derivanti dal soccorso stesso e riguardanti la persona da soccorrere, i soccorritori stessi o le persone presenti sul posto. I rischi evolutivi possono essere determinati dalla scena e dalla dinamica stessa dell evento che ha provocato il danno (rischi evolutivi non sanitari) o essere causati dal comportamento e dalle manovre del soccorritore stesso (rischi evolutivi sanitari). Se per esempio bisogna intervenire per soccorrere delle persone che hanno avuto un incidente stradale bisogna valutare attentamente la scena e la situazione perché i veicoli potrebbero anche prendere fuoco, perché potrebbe esserci sull asfalto del liquido scivoloso, perché altre vetture potrebbero sopraggiungere e investire i soccorritori e i veicoli incidentati. In questo caso si tratta di rischi evolutivi non sanitari che sono determinati dall incidente e dal luogo in cui si è realizzato, ma che sono prevedibili controllando accuratamente la scena prima di intervenire. Si ricorda che i rischi evolutivi non sanitari, come quelli sanitari, possono essere presenti in ogni tipologia di servizio, mentre si svolgono mansioni di centralinista, di operatore trasporto infermi ed operatore servizio emergenza. RICORDA: quando arrivi sul luogo di un intervento non precipitarti sulla persona da soccorrere, ma fermati per alcuni secondi e guardati intorno, cercando di capire che cosa può essere successo e se ci potrebbero essere dei pericoli. Non ha senso prendere dei rischi inutili: se il soccorritore si fa del male non solo non può soccorrere chi ne ha bisogno, ma deve a sua volta essere soccorso. Quando si effettua un intervento di trasporto infermi o di soccorso bisogna sempre ricordarsi di autoproteggersi indossando correttamente divisa e guanti e facendo eventualmente uso dei 12

13 dispositivi di protezione individuali (mascherine, occhiali, ecc.) presenti in ambulanza. Il soccorritore deve ricordare che il sangue o il materiale biologico con cui potrebbe venire in contatto devono essere sempre trattati come se fossero potenzialmente pericolosi. Il soccorritore deve eseguire solo le manovre per cui è autorizzato e non deve compiere manovre che potrebbero risultare dannose per se, i colleghi o per la persona da soccorrere. RICORDA: quando vieni in contatto con una persona da soccorrere non sai quali malattie potrebbe avere e trasmettere e quindi ricordati di autoproteggerti. Quando non sei in grado di compiere una manovra o non ci riesci materialmente (ad esempio se la persona da trasportare è troppo pesante) non rischiare di farti del male e di mettere a rischio la persona che stai soccorrendo. Se accidentalmente ti fai del male o vieni in contatto con materiale biologico non fare finta di niente, ma comunica immediatamente dell accaduto al medico competente. Al termine di ogni servizio bisogna sempre ricordarsi di sostituire il telino e la federa monouso della barella (anche se apparentemente sembrano puliti) e pulire accuratamente con i liquidi antibatterici appositi tutto il materiale che è stato utilizzato e che potrebbe essere stato contaminato da materiale biologico potenzialmente infetto. In questo modo si possono evitare rischi evolutivi sanitari sia per gli altri volontari che utilizzeranno l attrezzatura sia per le altre persone che verranno soccorse. LA DIALISI I reni svolgono un ruolo essenziale nel mantenimento dell omeostasi del corpo in quanto hanno il compito di filtrare il sangue e ripulirlo da tutte le sostanze tossiche. Ogni minuto passa dai reni circa ¼ di tutto il sangue del nostro corpo. All interno di ogni rene sono contenuti milioni di nefroni, le strutture microscopiche che fisicamente hanno il compito di filtrare il sangue e produrre l urina. Diverse patologie che colpiscono i reni (rene policistico, glomerulonefriti, nefroangiosclerosi, ecc.) possono provocare la perdita di funzionalità degli stessi: un rene viene ritenuto non più funzionante quando risultano danneggiati il 75% dei suoi nefroni. Purtroppo segni e sintomi dell insufficienza renale si manifestano tardivamente, solo quando una percentuale elevata di nefroni sono già stati irreparabilmente danneggiati. Quando i reni non sono più in grado di svolgere il loro compito nel sangue si accumulano sostanze tossiche ed il suo ph diventa troppo acido. In tale situazione la persona va incontro ad un grave stato uremico che si manifesta con diarrea, vomito, respiro affannoso (a causa dell acidificazione del sangue), battito cardiaco irregolare (dovuto ad alterate concentrazioni nel sangue degli ioni calcio, potassio e sodio) e convulsioni. I danni ai reni sono irreparabili e quindi non possono essere risolti farmacologicamente, l unica soluzione possibile è il 13

14 trapianto e l unica tecnica terapeutica in gradi di garantire, in attesa del trapianto, uno stato clinico adeguato è la dialisi. La dialisi, terapia sostitutiva della funzionalità renale, è un processo chimico-fisico nel corso del quale si realizza lo scambio di sostanze tra il sangue e un liquido di lavaggio. Le sostanze tossiche (molto concentrate nel sangue) passano nel liquido di lavaggio che a sua volta cede al sangue molecole importanti per il mantenimento dell equilibrio omeostatico. Durante il trattamento di dialisi il sangue e il liquido di lavaggio non vengono mai in contatto, ma sono separati da una membrana biologica artificiale (filtro da dialisi) o da una membrana biologica naturale (peritoneo). Durante il trattamento oltre a eliminare dall organismo le sostanze tossiche viene sottratta anche l acqua che accumulata in eccesso in quanto i reni non sono più in grado di eliminarla. La dialisi pur garantendo la sopravvivenza delle persone non riesce comunque mai ad eguagliare al 100% la funzionalità renale. Esistono due tipi di dialisi: l emodialisi e la dialisi peritoneale. La dialisi peritoneale: può essere attuata anche in ambiente domestico, viene praticata tutte quelle volte che la persona non tollera il trattamento di emodialisi, in quanto si tratta di una metodica più delicata. In questa forma di dialisi il sangue non viene asportato dal corpo, ma è il liquido di lavaggio che viene introdotto all interno della cavità addominale della persona tra il peritoneo e i muscoli addominali. Il liquido di lavaggio scambia le sostanze con il sangue che affluisce al peritoneo, membrana sierosa molto vascolarizzata che avvolge i visceri. Il liquido di lavaggio dopo aver svolto le sue funzioni viene aspirato e sostituito con nuovo liquido fino a quando il sangue non viene pulito in modo adeguato. Per l introduzione del liquido viene posizionato un piccolo catetere a livello addominale. Sebbene tale catetere non costituisca un ostacolo allo svolgimento delle normali funzioni, può alle volte essere un ostacolo psicologico non indifferente. Normalmente le persone che praticano la dialisi peritoneale effettuano il trattamento a casa nelle ore notturne. L emodialisi: viene effettuata in ambito ospedaliero mediante l impiego di un apparecchio chiamato rene artificiale. Durante il trattamento (durata variabile dalle 3 alle 5 ore) il sangue viene prelevato e fatto circolare più volte all interno del macchinario (circolazione extracorporea). Per ottenere una buona pulizia del sangue è necessario garantire nel macchinario una portata ematica di ml/min. Per avere una simile portata di sangue è necessario prelevarlo da un grosso vaso centrale (ad esempio da una delle due vene cave che riportano il sangue al cuore mediante impianto di un catetere venoso) o unire chirurgicamente due vasi sanguinei realizzando una fistola artero-venosa. La fistola viene di norma ricavata a livello dell avambraccio. Per impedire al sangue, che viene prelevato, di coagulare nel macchinario durante il trattamento, viene fatto passare in un filtro costituito da centinaia di tubicini di diametro millimetrico. E a livello di tale filtro che si realizzano gli scambi tra il sangue ed il liquido di lavaggio: il sangue viene fatto scorrere all interno dei tubicini del filtro, mentre il liquido di lavaggio all esterno. I due liquidi si muovono in controcorrente per ottimizzare gli scambi. Le persone che praticano l emodialisi si sottopongono al 14

15 trattamento in genere 3 volte alla settimana a giorni alterni. Al termine del trattamento, che risulta abbastanza invasivo, le persone possono accusare cefalee, nausea, vomito, crampi, astenia e disturbi vari. In fase predialitica ed in corso di trattamento dialitico sono piuttosto frequenti fenomeni di depressione ed ansia; questi ultimi sono facilmente spiegabili con le particolari condizioni di vita di una persona dialisi dipendente. Possono altresì manifestarsi problematiche relative al sistema nervoso periferico, come ad esempio la riduzione (fino alla perdita) dei riflessi. Come già precedentemente visto potrebbe esserci debolezza (atrofia muscolare), una semplice riduzione dell attenzione e delle capacità intellettive (in genere si manifestano anche irritabilità o apatia), fino a stati di confusione (talora con allucinazioni, sonnolenza) e coma. Non è raro che si verifichino: infarti, emorragie, T.I.A. (Attacco Ischemico Transitorio). Queste persone devono essere supportate assicurando loro disponibilità sul piano medico (non di nostra competenza) ma soprattutto sul piano umanitario. In base a quanto appena visto il comportamento del volontario in fase pre o post dialisi dovrà attenersi a chiare e semplici regole comportamentali, senza mai dimenticarsi della dignità della persona. La prima regola da rispettare è che i dializzati non devono mai aspettare perché in fase predialisi hanno il bisogno fisiologico di farsi purificare il sangue, al termine hanno il bisogno fisico di tornare tra le loro mura domestiche, alla normalità. Un altra regola importante è di prestare la massima attenzione a dove si mettono le mani sulle persone, perché nel caso in cui si vada a creare dei danni alla fistola (a parte la grossa emorragia provocata), per sistemarla la persona è obbligata a tornare in sala operatoria. Il supporto psicologico è ugualmente importante come la corretta esecuzione delle manovre. Quindi è buona norma informarsi sullo stato di salute della persona e mai mettergli fretta tenendo conto che per quanto la nostra giornata sia stata brutta non lo sarà mai quanto la sua. Talvolta il dializzato crea con i volontari che lo accompagnano un rapporto di grande famigliarità e se ciò da un lato va del tutto a beneficio della terapia, dall altro non va esasperato perché una confidenza eccessiva può anche degenerare in battute inopportune o di cattivo gusto. Un consiglio: fino dove possibile ascoltare chi accompagniamo, non solo con le orecchie ma soprattutto osservare i suoi gesti e le sue espressioni facciali. Abbiamo 5 sensi, proviamo ad utilizzarli tutti. L interesse per ciò che dice la persona ed il rispetto per il suo punto di vista sono due qualità espresse dal volontario e caratterizzanti un approccio empatico (empatia è la capacità di comprendere cosa una persona sta provando). Magari quel giorno la dialisi non è andata molto bene o semplicemente la persona è più stanca del solito, quindi non forzate il dialogo (magari oggi non ha voglia di parlare) o viceversa ha bisogno di raccontarvi tutto perché forse a casa non c è nessuno con cui condividere il suo stato d animo. 15

16 Non dimentichiamo anche in questo tipo di servizio l autoprotezione, prima regola base del nostro saper fare: quindi è molto importante la divisa che va indossata completa (e pulita) ed i guanti (sia per protezione nostra che per protezione della persona). Abbiamo visto che la persona dializzata vive in una continua condizione di stress, nella quale può essere difficile anche per la persona più equilibrata riuscire a mantenere a lungo reazioni positive e costruttive. Quindi possiamo dedurre che se la persona viene trasportata con un veicolo pulito e soprattutto in orario, non facciamo altro che agevolare la sua giornata di convivenza con il filtro di dialisi. Per i motivi sopra citati e per una maggiore sicurezza del dializzato (e del volontario) sarebbe opportuno che i trasporti vengano effettuati sempre con l ambulanza (non con autoveicoli), fatto salvo alcuni casi specifici. Nella fase pre-dialisi il trasportato deve essere in posizione semi-seduta o seduta. Nel trasporto verso casa sarà la persona a chiedere di stare nella posizione più comoda per lei. Se nel tragitto dovesse perdere sangue dagli accessi della fistola per il trattamento, per prima cosa autoprotezione, poi esercitare una leggera pressione con il dito (attenzione alla fistola!), sarebbe meglio se riuscisse a farlo il dializzato stesso (sicuramente sa meglio di noi quanta pressione effettuare), avvisare immediatamente l autista di tornare in ospedale. Sarebbe cosa gradita avvisare il reparto dell accaduto, e fargli presente che state rientrando. Anche in questo caso non dimenticate il supporto psicologico. STECCOBENDE RIGIDE E A DEPRESSIONE Nel momento in cui si sospettano fratture, lussazioni o distorsioni a carico degli arti bisogna procedere all immobilizzazione degli stessi sia per evitare ulteriori danni sia per cercare di ridurre il dolore. Per immobilizzare gli arti vengono impiegati presidi denominati steccobende. Può capitare nel trasporto infermi di dover utilizzare questi presidi in quanto la persona che accompagniamo in ospedale per una visita prenotata dichiari di aver molto dolore ad un arto specifico, ecco quindi la necessità di utilizzo anche solo per limitare il dolore durante il trasporto. Normalmente in ogni kit sono disponibili 3 steccobende di diverse dimensioni. Poiché per immobilizzare un arto fratturato bisogna posizionare la steccobenda in modo da bloccare le articolazioni a monte e a valle della sospetta frattura stessa, il presidio da utilizzare dipende dal sito della frattura/dolore e dalle dimensioni dell arto da immobilizzare. Le steccobende possono essere utilizzate anche semplicemente per movimentare una persona con forte dolore alle articolazioni o agli arti senza che ci debba essere per forte una sospetta frattura, lussazione o distorsione. 16

17 A seconda del principio di funzionamento le steccobende possono essere rigide o a depressione. Le steccobende rigide sono costituite da un intelaiatura rigida (che può essere deformata o meno a seconda dei modelli) e una volta posizionate vengono fissate all arto chiudendo gli appositi velcri. Le steccobende a depressione sono invece delle specie di sacchi che una volta posizionati intorno all arto interessato e fissati coi velcri, vengono svuotati dell aria che contengono (mediante un apposita pompetta), in modo da irrigidirli facendo assumere esattamente la forma dell arto. Le steccobende rigide vengono preferite quando l arto è allineato, mentre quelle a depressione quando è visibilmente deformato e non allineabile al corpo. Steccobende rigide Steccobende a depressione Per immobilizzare un arto si procede come di seguito specificato (vedi anche P.O.S. allegato): rimuovere gli indumenti per esporre la zona interessata; valutare la presenza del polso radiale (arto superiore) o pedideo (arto inferiore); se la frattura è aperta lavare con soluzione fisiologica e coprire la ferita con garze sterili; se la frattura è esposta cercare di immobilizzare con garze sterili la porzione di osso fuoriuscita ; solo se la frattura non è esposta e non si incontrano resistenze cercare di riallineare l arto; immobilizzare l arto bloccando le articolazioni a monte e a valle (riempire con telini e traverse gli eventuali spazi vuoti), porre tra l arto e il presidio un telino a protezione; 17

18 valutare la presenza del polso radiale (arto superiore) o pedideo (arto inferiore) per verificare che il presidio di immobilizzazione non abbia bloccato la circolazione sanguigna Presidio A cosa serve? Quando si usa? Steccobenda rigida immobilizzare un arto o una parte di quando l arto non è deformato esso Steccobenda a depressione immobilizzare un arto o una parte di quando l arto è visibilmente esso deformato LOG-ROLL (manovra di prono supinazione) La manovra Log-roll ci serve sia per portare in posizione supina una persona, sia per movimentarla al fine di utilizzare alcuni presidi come il telo portaferiti e/o la barella atraumatica. La persona da movimentare deve essere con gli arti allineati (arti superiori allineati al tronco, gli arti inferiori avvicinati tra loro il più possibile in linea con la colonna vertebrale: per spostare gli arti afferrare sempre le articolazioni a valle e a monte ) I volontari si portano sul lato verso il quale la persona verrà ruotata : - il soccorritore A si inginocchierà all altezza del tronco e porrà una mano sulla spalla ed una sull anca; - il soccorritore B si inginocchierà all altezza del bacino e porrà una mano sulla cresta iliaca (si incrocerà con la mano del soccorritore A) ed una sul ginocchio Il soccorritore A comanda la rotazione dopo essersi accertato che il soccorritore B sia in posizione corretta e pronto. I soccorritori devono effettuare la rotazione con movimenti sincroni e coordinati Se stiamo effettuando una prono-supinazione : quando l infortunato sarà di taglio allora viene fermata la rotazione, si girano le mani e a comando del soccorritore A si conclude la rotazione (si ricorda che : nella posizione di taglio l infortunato potrebbe provare molto dolore in quanto di norma un braccio finisce sotto l infortunato stesso e viene schiacciato dal corpo, questa posizione va dunque tenuta il minor tempo possibile) 18

19 SEDIA PORTANTINA, BARELLA ATRAUMATICA, TELO PORTAFERITI Presidio Sedia portantina Barella atraumatica Telo portaferiti Numero di soccorritori Quando si utilizza Quando non si utilizza Note 2 persona che può stare persona con lesioni alla seduta colonna vertebrale o che non può stare seduta 2 (meglio 3) persona che deve stare persona con problemi da non coricata (ad esempio per respiratori e/o utilizzare frattura del bacino o della cardiocircolatori che le durante il colonna vertebrale) impediscono di stare trasporto in 3 (2 se lo si usa solo per spostare da letto a barella e viceversa) per spostare la persona direttamente da letto a barella (o viceversa) o quando non si possono usare sedia o barella atraumatica sdraiata persona con problemi respiratori e/o cardiocircolatori che le impediscono di stare sdraiata o con fratture a carico della colonna vertebrale e del bacino ambulanza si può lasciare sotto la persona anche durante il trasporto in ambulanza PER INIZIARE Ogni volta che si movimenta una persona bisogna informarla su tutte le manovre che verranno compiute (principio del consenso informato). Ogni volta che bisogna spostare una persona bisogna valutare quanto pesa e non bisogna tentare di sollevare mai pesi eccessivi per le proprie forze (autoprotezione!). Quando si movimenta una persona bisogna disporsi coi piedi allargati per assicurarsi una base d appoggio salda e stabile e bisogna abbassarsi piegando le ginocchia e non la schiena. Ogni volta che bisogna sollevare e/o spostare un presidio (sedia, barella atraumatica, telo) bisogna afferrarlo saldamente rivolgendo il palmo delle mani verso l alto; in questo modo si riesce ad ottenere una presa più sicura Nessun presidio, nessuna attrezzatura (e tantomeno nessun volontario) deve mai passare sopra la persona da trasportare. 19

20 UTILIZZO SEDIA PORTANTINA aprire la sedia portantina, agganciare le maniglie anteriori e controllare la stabilità del presidio posizionare la sedia di fianco alla persona da trasportare trasferire la persona sulla sedia portantina: se la persona è in grado di stare in piedi la si aiuta a sollevarsi e a sedersi sulla sedia portantina, altrimenti la si solleva di peso (un soccorritore si posiziona di fianco o davanti alla persona e l afferra sotto le cosce, mentre l altro si posiziona dietro la persona e l afferra passando le braccia sotto le ascelle invitando la persona ad incrociare le braccia sul torace in modo da poter afferrare con le mani i suoi avambracci) ATTENZIONE: è il soccorritore posizionato dietro la persona che dirige la manovra in quanto deve sollevare il peso maggiore fare passare il cuscino della barella o comunque un cuscino sottile dietro la schiena della persona seduta sulla sedia, coprire la persona (telo, coperta) e chiudere le cinghie (le braccia possono essere lasciate libere o chiuse nella cinghia anche se sarebbe preferibile chiudere le braccia nella cinghia per evitare che la persona durante il trasporto si attacchi alla ringhiera della scala o ad altri oggetti) Per effettuare il trasporto è necessario ricordare che: bisogna liberare il percorso da ogni oggetto che potrebbe essere di ostacolo (zerbini, tappeti, vasi dei fiori,..) quando si trasporta in piano la persona deve essere rivolta nel senso di marcia, mentre quando si trasporta per le scale la testa della persona deve sempre trovarsi più in alto delle gambe (la persona da trasportare deve sempre dare la schiena alle scale). quando si trasporta una persona i due soccorritori dovrebbero posizionarsi uno di fronte all altro e guardarsi in faccia per coordinarsi nei movimenti e monitorare continuamente la persona da trasportare. 20

21 Sedia a motore In uso sui mezzi che svolgono servizi ordinari si possono anche trovare le sedie portatine a motore (può essere che siano presenti entrambi i modelli). Il protocollo di utilizzo è il medesimo. Anche questo presidio va utilizzato in 2 soccorritori. Il presidio va riposto correttamente nel suo alloggiamento in ambulanza e posto sotto carica. Il cingolato presente sulla sedia permette anche di movimentare la persona su piani declivi oltre che su scale. Nelle ambulanze di emergenza è presente un altro modello di sedia con cingoli ma senza ausilio di motore. 21

22 UTILIZZO BARELLA ATRAUMATICA La barella atraumatica è un presidio di carico e non di trasporto e quindi serve solo per trasportare le persone dal letto alla barella dell ambulanza o viceversa. La barella atraumatica non essendo un presidio di trasporto non può essere tenuta sotto la persona durante il trasporto in ambulanza, ma dopo il caricamento sulla barella dell ambulanza deve essere rimossa. Si utilizza quando non si può utilizzare il telo o la sedia perché la persona non può stare seduta o ha patologie per cui deve stare per forza sdraiata su un piano rigido (es: frattura del bacino o della colonna vertebrale). Viene anche impiegata per caricare le persone sulla barella spinale. Non si utilizza quando la persona da trasportare ha problemi respiratori e/o cardiocircolatori che le impediscono di stare sdraiata. La barella atraumatica è composta da due valve separabili e regolabili in lunghezza ed è abbinata a 3 cinghie che servono per fissare la persona. E realizzata sia in alluminio (non radiotrasparente) che in plastica (radiotrasparente). Per posizionare la barella atraumatica è necessario essere almeno in DUE SOCCORRITORI. Uno dei due soccorritori agisce da leader di manovra e comanda l esecuzione della stessa. Si ricorda che prima di incominciare il servizio bisogna presentarsi alla persona e che durante lo stesso bisogna sempre informarla sulle manovre che si compiono (principio del consenso informato). La persona da caricare sulla barella atraumatica deve essere sdraiata in posizione supina col corpo e gli arti allineati. rimuovere le coperte, i cuscini e tutti gli eventuali ingombri che potrebbero ostacolare la manovra di posizionamento della barella regolare la lunghezza della barella (ricordare che l orecchio della persona deve trovarsi a metà del supporto che sostiene il capo, mentre i polpacci devono poggiare sul supporto che sostiene le gambe) aprire le due valve ed infilarle sotto la persona separatamente (ricordandosi di utilizzare gli stessi punti di riferimento di quando il presidio viene allungato). per infilare le valve bisogna sollevare la persona di circa 30 : posizionare la valva di fianco alla persona spostarsi sull altro lato: il soccorritore A si posiziona all altezza del torace della persona e l afferra a livello della spalla e del bacino; il soccorritore B si posiziona all altezza del bacino della persona e l afferra a livello della cresta iliaca (incrociando la mano col soccorritore A) e del ginocchio 22

23 i due soccorritori sollevano la persona in simultanea (il soccorritore A, che deve sollevare il peso maggiore, agisce da leader di manovra e comanda l esecuzione della stessa) il soccorritore che ha la mano sul bacino all esterno afferra la valva e la infila sotto la persona i due soccorritori adagiano la persona in simultanea sulla valva chiudere le due valve in corrispondenza della testa e dei piedi contemporaneamente (se l operazione risulta difficoltosa si chiude prima la testa e poi i piedi) coprire la persona col telino e/o la coperta cercando di fermarli tra la barella e la persona e posizionare un cuscino sotto la testa (si può utilizzare il cuscino della barella dell ambulanza) posizionare le 3 cinghie in modo da posizionare la prima a livello del torace sotto le ascelle, la seconda a livello del bacino e la terza a livello della coscia appena sopra il ginocchio (non sull articolazione del ginocchio) ATTENZIONE: le cinghie devono essere posizionate sulle parti ossee e mai sulle articolazioni Fissare bene le cinghie ad eccezione della cinghia toracica che per non ostacolare la respirazione non deve essere stretta troppo (per stringere la cinghia toracica è necessario infilare il palmo mano sotto prima di stringere chiedendo alla persona se non crea problemi alla respirazione o fastidio). Per effettuare il trasporto è necessario ricordare che: bisogna liberare il percorso da ogni oggetto che potrebbe essere di ostacolo (zerbini, tappeti, vasi dei fiori, etc.) per le scale la testa deve sempre essere più in alto dei piedi quindi è la prima parte che sale e l ultima che scende la barella viene afferrata alla testa e ai piedi, i due soccorritori devono guardarsi in faccia e ricordare di calibrare bene le forze perché la parte della testa è più pesante Se gli spazi in cui si deve operare lo consentono per sollevare e trasportare la barella atraumatica la si può in alternativa afferrare lateralmente (i due soccorritori si posizionano ai due lati della barella e l afferrano a livello delle spalle e del bacino della persona); in questo modo si evita la flessione della barella che si ha quando la si solleva afferrandola per la testa e per i piedi e si distribuisce un po meglio il peso tra i due soccorritori. Per rimuovere la barella si procede come di seguito indicato: slacciare e togliere le tre cinghie, piegarle correttamente e riporle nella sacca sganciare le due valve agendo contemporaneamente alla testa e ai piedi (se l operazione è difficoltosa sganciare prima la testa e poi i piedi) 23

24 mentre un soccorritore tiene la persona afferrandola per la spalla e il bacino l altro soccorritore si posiziona dalla parte opposta e sfila via la valva Talvolta la barella atraumatica viene rimossa dentro il vano sanitario dell ambulanza: attenzione agli spazi e alla persona barellata! UTILIZZO TELO PORTAFERITI Il telo portaferiti come la barella atraumatica è un presidio di carico che viene utilizzato per trasportare la persona da casa alla barella dell ambulanza o viceversa; a differenza della barella atraumatica può però essere lasciato sotto la persona anche durante il trasporto. Si tratta di un dispositivo che viene impiegato raramente quando non si hanno altre possibilità di movimentare la persona; ogni volta che è possibile si preferiscono infatti utilizzare la sedia portantina o la barella atraumatica. Il telo portaferiti non può essere utilizzato quando la persona ha problemi respiratori e/o cardiocircolatori o quando ha fratture alla colonna vertebrale o al bacino. Si tratta di un telo di plastica lavabile munito di 6/8 maniglie per il trasporto. Per caricare e trasportare la persona mediante il telo portaferiti è necessaria la presenza di almeno TRE SOCCORRITORI (leader di manovra, soccorritore B e soccorritore C). Come sempre si ricorda che bisogna informare la persona su tutte le manovre che si compiono. La persona che si carica sul telo deve essere sdraiata in posizione supina col corpo e gli arti allineati. Se la persona da trasportare si trova a letto per posizionare il telo si procede come di seguito indicato: Il leader di manovra e il soccorritore B rimuovono le coperte, i cuscini e tutti gli eventuali ingombri che potrebbero ostacolare la manovra di posizionamento della barella e si accertano che la persona sia in posizione supina con il corpo e gli arti allineati Il soccorritore C si posiziona da un lato della persona, ripiega il telo in senso longitudinale e lo posiziona di fianco alla persona facendolo sporgere oltre la testa Il leader di manovra e il soccorritore B si posizionano sul lato opposto uno all altezza del torace (leader di manovra) e l altro all altezza del bacino (B) il leader di manovra afferra la persona posizionando una mano a livello della spalla ed un altra all altezza dell anca, mentre il soccorritore B posiziona una mano all altezza della cresta iliaca (incrociando la mano del leader di manovra) e l altra sul ginocchio Il leader di manovra si accerta che B sia in posizione e ordina di sollevare la persona di circa 30 (i due soccorritori devono agire e ruotare la persona simultaneamente) Il soccorritore C infila il telo sotto la persona ruotata Il leader di manovra ordina di adagiare delicatamente la persona sul telo Il leader di manovra si sposta dall altra parte della persona e si posiziona all altezza del torace, mentre il soccorritore C si posiziona all altezza delle gambe 24

25 il leader di manovra afferra la persona posizionando una mano a livello della spalla ed un altra all altezza dell anca, mentre il soccorritore C posiziona una mano all altezza della cresta iliaca (incrociando la mano del leader di manovra) e l altra sul ginocchio Il leader di manovra si accerta che C sia in posizione e ordina di sollevare la persona di circa 30 (i due soccorritori devono agire e ruotare la persona simultaneamente) Il soccorritore B facendo passare le mani sotto la persona sollevata srotola delicatamente il telo Il leader di manovra ordina di adagiare delicatamente la persona sul telo I soccorritori coprono la persona (lenzuolo e/o coperta ). Per effettuare il trasporto si procede come indicato: Mentre un soccorritore alla testa tiene fermo il telo un secondo soccorritore si posiziona ai piedi e ruota il telo fino a farlo uscire dal letto ruotato a 30 (la schiena della persona deve essere ancora ben stabile sul letto) I soccorritori afferrano le maniglie saldamente facendo passare dentro il polso, sollevano simultaneamente il telo e trasportano la persona rivolta nel senso di marcia; per le scale la testa deve sempre essere più in alto dei piedi quindi è la prima parte che sale e l ultima che scende Per rimuovere il telo si procede in modo inverso a quanto precedentemente spiegato: I soccorritori appoggiano il telo sul letto Il leader di manovra e il soccorritore B si posizionano da un lato della persona uno all altezza del torace (leader di manovra) e uno all altezza del bacino (soccorritore B) il leader di manovra afferra la persona posizionando una mano a livello della spalla ed un altra all altezza dell anca, mentre il soccorritore B posiziona una mano all altezza della cresta iliaca (incrociando la mano del leader di manovra) e l altra sul ginocchio Il leader di manovra si accerta che B sia in posizione e ordina di sollevare la persona di circa 30 (i due soccorritori devono agire e ruotare la persona simultaneamente) Il soccorritore C si porta dall altra parte della persona e ripiega sotto la stessa in senso longitudinale il telo Il leader di manovra ordina di adagiare delicatamente la persona sul telo Il leader di manovra si sposta dall altra parte della persona e si posiziona all altezza del torace, mentre il soccorritore C si posiziona all altezza delle gambe il leader di manovra afferra la persona posizionando una mano a livello della spalla ed un altra all altezza dell anca, mentre il soccorritore C posiziona una mano all altezza della cresta iliaca (incrociando la mano del leader di manovra) e l altra sul ginocchio 25

26 Il leader di manovra si accerta che C sia in posizione e ordina di sollevare la persona di circa 30 (i due soccorritori devono agire e ruotare la persona simultaneamente) Il soccorritore B facendo sfila delicatamente il telo Il leader di manovra ordina di adagiare delicatamente la persona CENTRALINO DELLA SEDE C.R.I. DI BIELLA Il centralino della Sede è il primo locale che si incontra entrando nella nostra sede di Croce Rossa ed è il luogo, attrezzato con telefoni, radio e fax in cui giungono e vengono smistate tutte le chiamate che vengono effettuate a Croce Rossa Italiana. Questo è quindi il centro di controllo e gestione di tutte le attività che vengono svolte dai Volontari. Secondo telefono Centralino Radio CRI Fax Cordless Telefono di emergenza Il ruolo del centralinista è un ruolo molto importante perché dal suo operato dipende la buona gestione di tutte le attività che devono essere svolte; compiti del centralinista sono: verificare quali sono i membri degli equipaggi e quali sono le ambulanze in servizio (ad inizio turno) gestire i servizi da effettuare nel turno (servizi ordinari, servizi prenotati, servizi in emergenza) distribuendoli agli equipaggi mantenere i contatti radio con le ambulanze collaborare con gli equipaggi delle ambulanze qualora abbiano bisogno di informazioni rispondere al telefono ricevere le richieste dei servizi (dimissioni, visite, visite fiscali, servizi fuori provincia, servizi interni) verificando che siano effettuabili compilare i fogli di servizio, il registro di servizio, registro servizi non effettuabili 26

27 accogliere le persone che si recano in Sede per avere informazioni o per le visite presso il nostro ambulatorio. smistare nell apposito casellario la posta trasmettere le consegne al centralinista del turno successivo (a cambio turno) Fogli di servizio Registro di servizio Le ambulanze che vengono gestite dal centralinista e che i Volontari usano per lo svolgimento dei vari servizi sono contrassegnate dalla sigla BI (che sta per Biella) seguita da un identificativo numerico; ogni ambulanza ha una particolare funzione ambulanze BRAVO ambulanze ROMEO/ ESTEMPORANEA (*) ambulanza DELTA ambulanze per i SERVIZI ORDINARI ambulanza dedicata ai servizi FUORI PROVINCIA ambulanza PEDIATRICA mezzi vari (pulmino,pulmino attrezzato per sedia a rotelle, macchine, fuoristrada) sono le ambulanze adibite alle attività di soccorso avanzato, su tali ambulanze operano un medico, un infermiere e due volontari (volontario autista e volontario barelliere) sono le ambulanze adibite alle attività di soccorso di base; su tali ambulanze operano 2/3 volontari (volontario autista + 1/2 volontari barellieri) ambulanza impiegata per i trasferimenti che necessitano dell assistenza di medico e infermiere effettuati in ospedali al di fuori della provincia, su tale ambulanza oltre al medico e all infermiere operano 2 volontari (volontario autista e volontario barelliere) ambulanze impiegate per i servizi dialisi, per le dimissioni e per le visite; su tali ambulanze operano 2/3 volontari (un volontario autista + 1/2 volontari barellieri) ambulanza impiegata per i trasferimenti in ospedali al di fuori della provincia che non necessitano della presenza di personale medico/infermieristico; su tale ambulanza operano 2 volontari (un volontario autista e un volontario barelliere) ambulanza appositamente allestita per effettuare servizi pediatrici sia in emergenza che ordinari; la composizione dell equipaggio dipende dal tipo di servizio che deve essere effettuato come precedentemente descritto mezzi che vengono impiegati per svolgere servizi particolari (organi, documentazione sanitaria, provette), logistici interni o per il trasferimento di volontari (*) Attualmente presso il nostro comitato è presente un ambulanza che svolge servizio M.S.B. (Romeo) tutti i giorni dalle 7.00 alle (svolge esclusivamente servizio 118) ; il medesimo mezzo viene definito ESTEMPORANEA dalle alle 7.00 del mattino successivo svolgendo servizio 118 e trasporto infermi. Vengono anche svolti servizi di assistenza nel corso di manifestazioni sportive, tali ambulanze prevedono la presenza di 2/3 volontari (un volontario autista e 1/2 volontari barellieri) 27

28 Uno dei compiti del centralinista è quello di rispondere alle chiamate che arrivano alla Sede; i tipi di chiamate che si possono ricevere sono: Chiamate dalla C.O. 118 Chiamate per richiesta di servizi Chiamate per altro interno (vedi trasferimento di chiamata all interno) Chiamate di richiesta di aiuto Chiamate da volontari o altre persone che richiedono informazioni QUANDO SI RICEVE UNA CHIAMATA E SEMPRE IMPORTANTE ANNOTARE IL NUMERO DEL CHIAMANTE CHE COMPARE NELLA PARTE IN BASSO A SINISTRA SUL DISPLAY DEL CENTRALINO ATTENZIONE : attualmente nelle chiamate dalla C.O. Novara il centralinista deve scriversi : codice uscita, numero scheda, ora allarme, indirizzo e nome dell infortunato. Quando viene richiesto un servizio, cioè ogni volta che un mezzo esce dalla sede, bisogna compilare l apposito foglio di servizio. I servizi che possono essere richiesti sono: servizi urgenti (servizi 118 per ambulanze BRAVO; ROMEO; ESTEMPORANEA ; DELTA; PEDIATRICA) servizi ordinari (servizi di visite, dimissioni, ecc. da effettuarsi nell arco del turno in cui si presta servizio; sono servizi per le ambulanze dei servizi ordinari) servizi prenotati (servizi di visite, dimissioni, trasferimenti fuori provincia, etc. da effettuarsi in un turno diverso da quello in cui si presta servizio; sono servizi per le ambulanze dei trasporti ordinari) servizi dialisi (servizi che giornalmente effettuiamo per portare in ospedale e dimettere le persone che si devono sottoporre al trattamento dialisi; sono servizi per le ambulanze dei trasporti ordinari) servizi sportivi (servizi di assistenza sanitaria durante le manifestazioni sportive) servizi interni (servizi logistici effettuati per la sede da personale della sede) servizi di trasporto organi, provette e/o documentazione sanitaria I FOGLI DI SERVIZIO DEVONO ESSERE COMPILATI IN STAMPATELLO E IN MODO LEGGIBILE 28

29 Data richiesta: giorno, mese e anno in cui è pervenuta la richiesta del servizio Ora richiesta: ora e minuti in cui è pervenuta la richiesta del servizio Servizio richiesto da: Privato: scrivere cognome, nome e numero di telefono di chi richiede il servizio C.O. 118 Novara: servizi Bravo/Romeo /Delta A.S.L. BI: scrivere il reparto richiedente C.R.I.: scrivere il nome del richiedente Trasportato: scrivere nome e cognome della persona trasportata Indirizzo : scrivere l indirizzo presso il quale viene portato il trasportato C.F. : riportare il Codice Fiscale della persona a cui intestare la fattura Tel. riportare il numero di telefono di chi contattare per richiedere eventuali ulteriori informazioni sul servizio Luogo di carico: scrivere il posto in cui si deve caricare il trasportato Luogo di scarico: scrivere il posto in cui si porta il trasportato Riferimenti: scrivere eventuali notizie utili per effettuare il servizio Motivo del trasporto: scrivere perché si effettua il trasporto (dimissione, visita, urgente, ) Codice di uscita: scrivere il codice di uscita assegnato dalla C.O. (solo per servizi in emergenza) Tipo di servizio: Urgente: servizio Bravo/Romeo/Delta Ordinario: servizio effettuato nel turno Prenotato: servizio effettuato in turno diverso da quello in cui c è stata la richiesta Dialisi Sportivi Interno: servizi a carico dell amministrazione Servizi prenotati: Data servizio: compilare il giorno in cui deve essere effettuato il servizio Ora ritrovo in sede Ora di carico Ora arrivo a destinazione Ulteriori informazioni necessarie : Cammina indicare se la persona trasportata cammina autonomamente Sedia indicare se la persona trasportata non può muoversi autonomamente, ma può stare seduta sulla sedia portantina Barellato indicare se la persona trasportata può solo stare coricata Accompagnato indicare se la persona trasportata sarà sola o accompagnata da qualcuno Equipaggio: scrivere quali sono i membri dell equipaggio che effettueranno il servizio (se noti) altrimenti lasciare vuoto 29

30 Note: scrivere eventuali note Ambulanza utilizzata: riportare la sigla del mezzo impiegato per il servizio (se lo si conosce) altrimenti lasciare vuoto Firma centralinista: firma del Volontario che ha preso il servizio (è importante che sia leggibile) I BLOCCHETTI TERMINATI DEVONO ESSERE MESSI NEL CASELLARIO AL CENTRALINO I BLOCCHETTI NUOVI SI TROVANO NEL CASELLARIO AL CENTRALINO CHI PRENDE L ULTIMO BLOCCHETTO DISPONIBILE DEVE AVVISARE L AMMINISTRAZIONE ATTENZIONE: QUANDO SI COMPILA IL FOGLIO DI SERVIZIO E IMPORTANTE RICHIEDERE IL MAGGIOR NUMERO DI INFORMAZIONI POSSIBILI CHE POSSANO AGEVOLARE LO SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO (è ad esempio importante chiedere quanto pesa la persona da trasportare, se ci sono delle scale da fare, se le scale sono strette o larghe,.) Alcuni esempi: Esempio 1: Il giorno 20/04/2014 ore 21,30 la centrale invia la Romeo BI 3-9 in codice V-01-S a Pralungo, scheda : 01AC9845, ora allarme L equipaggio è composto da Rossi, Bianchi e Verdi. Esempio 2: Il giorno 20/04/2014 alle ore 21,30 il Sig. Mario Rossi telefona per la dimissione della Sig.ra Luigina Rossi dalla geriatria (letto 5) a Pralungo in Via Matteotti,6. La Sig.ra è barellata e sarà accompagnata dal figlio. Deve essere portata al 3 piano, non c è ascensore. L ambulanza dei servizi ordinari è la BI 3-6 con autista Rossi e barelliere Bianchi I fogli relativi ai servizi prenotati ed ai fuori provincia devono essere messi nell apposito casellario: ATTENZIONE: Quando si prendono i servizi bisogna verificare che siano fattibili e non si sovrappongano ad altri servizi già prenotati (attenzione ai giri dialisi) Ricordare che le persone che sono state portate a fare una visita devono anche essere riportate a casa Ricordare che i servizi a Biella possono richiedere anche un ora per lo svolgimento (problemi di ascensore, traffico,.) Ricordare che i servizi fuori comune di Biella richiedono almeno un ora e mezza (aumentabile in relazione alla distanza) Attenzione ai servizi dialisi (tabella al centralino) e ai servizi abituali che vengono ripetuti ogni settimana 30

31 ANNULLATO Se bisogna annullare un servizio bisogna barrare il foglio scrivendo che è stato annullato e riportare, oltre alla data in cui il servizio è stato annullato e il nominativo di chi ha richiesto l annullamento, ed anche il proprio nome. Ogni volta che esce un mezzo dalla sede bisogna compilare l apposito registro di servizio: TRASFERIMENTO DI CHIAMATA: rispondere alla chiamata, annotare il numero (cercano il Direttore) premere il tasto TRANSFER (si mette la telefonata in attesa) [1] premere il PULSANTE DIRETTORE e informare che si sta passando una chiamata [2] riagganciare

32 Se non si vuole utilizzare il display del telefono centralino si possono utilizzare gli interni: Direttore 12 Centralino 11 Ispettorato IIVV 31 Amministrazione 16 Centralino B 33 Delegato Giovani 36 Alloggio Cordless 30 Ambulatorio IIVV 23 Camera notte Bravo 26 Delegato Area 1 24 Formazione/OPSA 37 Camera notte Romeo 25 Delegato Area 2 14 Vestiario 35 CHIAMATA DI SOCCORSO Una volta era possibile trasferire le chiamata di richiesta di soccorso sanitario dal nostro centralino alla C.O. 118, con il passaggio della Centrale Operativa da Biella a Novara ciò non è più possibile. Ora è necessario annotarsi nome e telefono del chiamante, comunicare al chiamate stesso di comporre il numero Successivamente possiamo ricontattare noi direttamente il verificando se sono stati chiamati e nel caso fornire loro nome e numero del chiamante. PER CHIAMARE L OSPEDALE: selezionare il pulsante ospedale comporre l interno PER CHIAMARE UN CELLULARE: selezionare il pulsante cellulari comporre il numero (dal cordless o altri telefoni comporre 6) PER METTERE UNA CHIAMATA IN ATTESA Ricevere la prima chiamata Quando arriva un altra chiamata e non si vuole attendere il trasferimento automatico sul telefono B del centralino si può mettere la chiamata in attesa premendo il pulsante HOLD [1] Attivare la linea con l altra chiamata con l apposito pulsante entranti con la campanella [2] Riprendere la prima chiamata con l apposito pulsante entranti sottolineato [3]

33 PER ATTIVARE IL SERVIZIO NOTTE Di notte, se non c è il centralinista, si possono girare in automatico le telefonate che arrivano al centralino sui telefoni delle camere notte. ATTENZIONE: il centralinista che fa il turno di notte (dovrebbe essere obbligatorio perché siamo una sede provinciale e abbiamo l obbligo dell ascolto radio C.R.I.) deve rimanere in centralino SITUAZIONI PARTICOLARI: Se scompaiono tutte le scritte dal monitor e resta solo la scritta no risp. Con il numero dell interno bisogna schiacciare il pulsante DROP. Se manca a lungo la corrente il centralino smette di funzionare e allora bisogna attivare il telefono di emergenza seguendo le istruzioni in centralino. Codice Icao A : alfa B : bravo C : charlie D : delta E : echo F : foxtrot G : golf H : hotel I : india J : juliett K : kilo L : lima M : mike N : november O : oscar P : papa Q : quebec R : romeo S : sierra T : tango U : uniform V : victor W : whiskey X : x-ray Y : yankee Z : zulu CONTROLLO E PULIZIA DEI MEZZI Ad ogni cambio turno i soccorritori smontanti devono comunicare ai colleghi del turno successivo eventuali anomalie riscontrate nel mezzo e/o nelle attrezzature. Ad inizio turno i soccorritori DEVONO comunque SEMPRE controllare il mezzo per verificare la presenza di tutto il materiale, il suo corretto funzionamento e il suo stato di pulizia. L esecuzione del controllo richiede tempo e attenzione. Controllare l ambulanza ad ogni inizio turno (quindi 4 volte ogni giorno) potrebbe 33

34 sembrare noioso e inutile, ma è in realtà molto importante sia per valutare dove è collocato il materiale sia per verificare se è pulito e non presenta anomalie. I controlli da effettuare nel vano dell ambulanza sono di seguito schematizzati (seguire sempre la check list presente sul mezzo) : BARELLA: ~ controllare la barella e verificarne il funzionamento, sulla barella devono essere presenti un cuscino, una coperta, un telino monouso e/o un telo di stoffa ~ verificare la presenza di un adeguato numero di telini e federe monouso e di teli di stoffa OSSIGENO: ~ verificare la presenza di n 2 bombole per l ossigeno fisse valutandone il contenuto (ATTENZIONE: le bombole fisse vanno sostituite quando contengono meno di 30 atm ed il cambio viene effettuato con l autista) ~ verificare il funzionamento e la pulizia degli erogatori di ossigeno fissi che non devono contenere acqua ~ verificare la presenza di n 1 bombola portatile valutandone il contenuto (ATTENZIONE: le bombole portatili vanno sostituite quando contengono meno di 50 atm) ~ verificare la presenza nella sacca della bombola portatile di : mascherina con reservoire (una adulti ed una pediatrica) ed un tubo di collegamento bombola-a.m.b.u. ~ verificare la presenza in ambulanza di alcune mascherine per l ossigeno ATTREZZATURA: ~ verificare la presenza, l integrità e la pulizia del telo portaferiti ~ verificare la presenza, la pulizia e il funzionamento delle steccobende a depressione: nella sacca devono essere presenti n 3 steccobende a depressione e la relativa pompa ~ se presenti : verificare la presenza e la pulizia di n 2 steccobende rigide di diversa misura ~ verificare la presenza, la pulizia e il funzionamento dell aspiratore, controllare se ci sono i sondini flessibili e/o rigidi e se possono essere inseriti nel tubo dell aspiratore o se bisogna disporre anche di tubi di riduzione ~ verificare la presenza e la pulizia della barella atraumatica, controllare se le due valve si aprono ~ verificare la presenza delle 3 cinghie per la barella atraumatica controllando che siano avvolte correttamente (con il maschio all esterno) ~ verificare la presenza, la pulizia e il funzionamento della sedia portantina (se presente anche quella a motore) ~ verificare la presenza delle forbici Robin (uso emergenza) ~ verificare la presenza e la pulizia di una sacca collari (uso emergenza) 34

35 ~ verificare la presenza e pulizia del corsetto estricatore (uso emergenza) ~ verificare la presenza e la pulizia della barella spinale (uso emergenza) ~ verificare la presenza e la pulizia dei due fermatesta della barella spinale (uso emergenza) ~ verificare la presenza della cinghia Y (uso emergenza) VARIE: ~ verificare la presenza e il funzionamento della torcia ~ controllare il set protezione: deve contenere n 3 occhiali in plastica, n 3 mascherine semplici, n 3 mascherine con visiera in plastica, n 3 camici monouso ~ controllare la presenza di padella e pappagallo ~ verificare che negli armadi dell ambulanza ci siano: garze sterili e non sterili, acqua ossigenata, cerotto a nastro, fisiologiche, sacchetti di ghiaccio secco ~ verificare la presenza di alcuni sacchi per l immondizia ZAINO: ~ controllare presenza, pulizia e funzionamento pallone AMBU (deve essere montato e munito di tubo corrugato, filtro e maschera, tubo raccordo con bombola ossigeno) ~ sacca medicazione: pinze, forbici, cerotti di varia misura, cerotto tipo Mefix, cerotto a nastro, benda tubolare, benda autofissante, garze sterili, garze non sterili, bende di varia misura, acqua ossigenata, disinfettante ~ sacca respirazione: cannule di varia misura (2 per ogni misura: 0,1,2,3,4), tubo corrugato di scorta, filtro di scorta, maschere (misure 3,4,5), siringa per gonfiare maschere ~ sacca ustione: telino sterile, soluzioni fisiologiche, guanti sterili, telino termico, telini per ustioni ~ sacca pediatrica ( se presente) : cannule pediatriche, maschere pediatriche, ambu pediatrico, sistema fissaggio per spinale pediatrica; ~ controllare presenza e funzionamento del misuratore di pressione e saturimetro (se presente) ~ controllare presenza di sacchetti di ghiaccio secco, mascherine e fisiologiche ~ controllare presenza di sacchi neri per l immondizia ATTENZIONE: controllare la data di scadenza del materiale che ne è munito (garze sterili, telini sterili, soluzioni fiisiologiche, cannule); le quantità di presenza del materiale è sulle check list. Nell abitacolo di guida dell ambulanza si controlla la presenza delle cartine (ormai in disuso), del navigatore, dei giubbotti catarifrangenti (3) e dei fogli bianchi su cui annotare i dati dei servizi. All inizio di ogni servizio l equipaggio deve provvedere ad effettuare le prove radio con la sede C.R.I. al fine di verificare il funzionamento degli apparecchi e valutare la qualità della ricezione. L ambulanza deve sempre essere pulita e quindi ogni attrezzatura che è stata utilizzata e sporcata va accuratamente lavata e disinfettata, così come a fine turno bisogna lavare il pavimento del 35

36 mezzo. Ogni volta che è possibile sarebbe buona norma ripulire l intero vano dell ambulanza lavando con gli appositi prodotti (presenti nell armadio del garage) anche le pareti e gli armadi. Cenni di Infermieristica Il catetere vescicale è un piccolo tubo, comunemente in silicone o lattice, inserito in vescica attraverso l uretra o ad un apertura praticata tramite la parete addominale superiormente alla sinfisi pubica. Il catetere vescicale permette: il drenaggio, l instillazione e l irrigazione. Il sondino enterico è un piccolo tubo, comunemente in gomma o plastica, inserito nello stomaco o nell intestino, attraverso il naso, la bocca o ad un apertura praticata tramite la parete addominale : Sondino naso/oro gastrico Sondino naso/oro duodenale Sondino naso/oro digiunale PEG (gastrostomia) PEJ (digiunostomia) Il sondino serve ad eseguire lavande gastriche e rimuovere sostanze tossiche ingerite; a decomprimere lo stomaco e rimuovere gas o fluidi eventualmente presenti; a somministrare farmaci ed alimenti; per trattare un ostruzione o per comprimere un punto di sanguinamento. La persona con sondino naso/oro gastrico, duodenale o digiunale si presenta con un tubo che fuoriesce dal naso o dalla bocca e deve essere fissato tramite cerotto al viso ed agli abiti della persona. PEG (gastrostomia): il tubo fuoriesce dalla parete addominale, all incirca fra lo xifoide e l ombelico leggermente a sinistra; la stomia è coperta da una medicazione. PEJ (digiunostomia): il tubo fuoriesce dalla parete addominale, all incirca alla destra dell ombelico; la stomia è coperta da una medicazione. Per il trasporto occorre controllare che il tubo di raccordo fra la sacca ed il sondino non presenti strozzature; che il tubo di raccordo non sia schiacciato dalla persona o sottoposto a tensione; che il drenaggio sia mantenuto per gravità o per pressione negativa; che il sistema di raccolta non presenti fuoriuscite di liquido; che il sondino sia fissato con del cerotto al viso ed al vestiario. Si ricorda che qualsiasi trattamento non richiede sterilità. La stomia rappresenta un orifizio artificiale, attraverso il quale un organo interno è collegato alla superficie cutanea, modificandone il normale decorso anatomo-fisiologico. Tracheostomia: apparato respiratorio. Enterostomie: apparato enterico. 36

37 Ileostomia Colostomie Urostomie: apparato urinario. La stomia di un apparato permette di garantirne il funzionamento residuo. Tracheostomia: permette di respirare. Enterostomie: permettono di garantire la funzionalità intestinale residua. Urostomie: permettono la minzione. La tracheostomia è una via respiratoria artificiale, costituita da un tubo di plastica impiantato chirurgicamente nella trachea sotto la laringe; il tubo di plastica è denominato cannula e presenta una cuffia gonfiabile di adeguate dimensioni per l ancoraggio. Serve a creare un by-pass in caso di ostruzione delle vie aeree superiori; a rimuovere le secrezioni tracheobronchiali; a consentire la ventilazione meccanica; ad impedire l aspirazione di secrezioni orali o gastriche nella persona incosciente o paralizzata e a garantire la respirazione in seguito a patologia e situazioni d emergenza. Per il trasporto: la cannula deve essere saldamente ancorata al collo della persona attraverso la fettuccia di stoffa (la cuffia della cannula deve risultare idoneamente gonfiata). Le enterostomie intestinali sono abboccamenti attraverso la parete addominale, di diversi tratti intestinali; a seconda del tratto si classificano in: Ileostomia; Ciecostomia; Colostomia; Sigmoidostomia Presentano tutte un sacchetto di raccolta; servono a eliminare le feci e a curare i tratti intestinali. Per il trasporto: le sacche di raccolta non devono essere troppo piene (max 1/3); il sistema di raccolta deve risultare integro e non presentare perdite; le sacche non devono essere schiacciate dalla persona; le placche adesive, fra la sacca di raccolta e la cute peristomale, devono essere ben adese. Le urostomie sono abboccamenti attraverso la parete addominale, degli ureteri oppure di tasche di raccolta.gli abboccamenti diretti sono contraddistinti dalla presenza di sacche di raccolta, mentre le tasche sono periodicamente drenate inserendo un catetere nello stoma. Servono per l eliminazione dell urina e per la cura di tratti urinari. Per il trasporto: le sacche di raccolta non devono essere troppo piene; il sistema di raccolta deve risultare integro e non presentare perdite; le sacche non devono essere schiacciate dalla persona; le placche adesive, fra la sacca di raccolta e la cute peristomale, devono essere ben adese. 37

38 Persone con trattamento antitumorali Questi trattamenti avvengono di norma tramite radioterapia e chemioterapia. Gli effetti collaterali della radioterapia generalmente sono : alopecia; desquamazione cutanea; stomatite con dolore toracico, disfagia; nausea; vomito; e diarrea. Gli effetti collaterali della chemioterapia generalmente sono : necrosi (tessuti, tendini, nervi e vasi); nausea (24-72 ore); vomito (24-72 ore); diarrea; deficit neurologici transitori; affaticamento e stress. B.L.S. CON ATTREZZATURA PER ADULTI L arresto cardiaco è una patologia importante in quanto risulta attualmente la principale causa di morte in Europa e nei paesi sviluppati; in Italia interessa ogni anno 1 persona ogni 1000 abitanti. Per ARRESTO CARDIACO si intende la cessazione improvvisa dell attività cardiaca (arresto completo del cuore o comparsa di un battito non efficace) in persone già affette da patologia cardiaca o apparentemente sane. Si sottolinea che l arresto cardiaco, a differenza di quello che si pensa comunemente, non deve essere confuso con l infarto (IMA): l infarto può infatti evolvere in arresto cardiaco, ma l arresto cardiaco può essere determinato anche da altri problemi cardiaci (disfunzione elettrica del cuore) o non cardiaci (arresto respiratorio, emorragia massiva, trauma toracico, danno cerebrale, elettrocuzione). Sulla base di quanto detto si possono individuare due diverse forme di arresto cardiaco: ARRESTO CARDIACO PRIMARIO: arresto provocato da un problema cardiaco ARRESTO CARDIACO SECONDARIO: arresto provocato da un problema non cardiaco che comporta come conseguenza l arresto cardiaco Quando il cuore si ferma o non riesce più a contrarsi in modo efficace il sangue smette di circolare. L interruzione del circolo comporta arresto respiratorio e perdita di coscienza con conseguente mancata ossigenazione dei tessuti. Tra tutti i tessuti del corpo quello che maggiormente risente di tale mancata ossigenazione è il tessuto nervoso che rischia di subire un grave danno anossico. A tale riguardo si ricorda che le cellule nervose sono cellule perenni, ovvero cellule che se vengono danneggiate non possono essere sostituite ma vengono perse per sempre. In assenza di ossigenazione le cellule nervose diventano sofferenti dopo 4-6 minuti e dopo 10 minuti muoiono. E quindi importantissimo agire tempestivamente in quanto più passa il tempo più non solo si riducono le probabilità di salvare l infortunato, ma si riducono anche le possibilità di fargli riprendere una vita di buona qualità, cioè priva di danni cerebrali permanenti. 38

39 In caso di arresto cardiaco il protocollo da seguire è quello del B.L.S. (Basic Life Support). Il BLS è un insieme di manovre che consentono di ossigenare artificialmente cuore e cervello per ritardare il danno anossico cerebrale e aumentare quindi le possibilità di sopravvivenza dell infortunato. Il BLS può esser praticato sia da soccorritori laici che da soccorritori professionisti. In questo secondo caso ci si avvale dell impiego di attrezzatura apposita: cannule orofaringee pallone AMBU bombola di ossigeno aspiratore Le cannule orofaringee sono presidi di plastica che inseriti in bocca consentono di mantenere la lingua in posizione impedendole di ricadere in gola. Poichè le dimensioni della bocca delle persone sono variabili esistono cannule di lunghezza diversa. La cannula adatta è quella che, misurata sulla guancia si estende dal lobo dell orecchio al margine della bocca. La cannula viene inserita in bocca con la parte concava rivolta verso l alto e poi viene ruotata di 180 nella posizione indicata in figura. Il pallone AMBU è un presidio che, collegato alla bombola di ossigeno, consente la ventilazione artificiale dell infortunato. Le bombole sono presidi in dotazione delle ambulanze contenenti ossigeno sotto pressione. Esistono bombole portatili (5-7 litri), bombole fisse (7-10 litri) e bomboloni (0,5 litri). L aspiratore è un apparecchio che consente di aspirare, mediante l impiego di sondini rigidi, eventuale materiale liquido presente nella bocca dell infortunato. 39

40 UTILIZZO ASPIRATORE: Se bisogna utilizzare l aspiratore per aspirare eventuale materiale liquido presente nella bocca della persona da soccorrere si procede come di seguito indicato: ruotare la testa della persona su un lato (ATTENZIONE: questa manovra non si effettua in caso di persona traumatizzata) scegliere il sondino adeguato alle dimensioni del materiale da aspirare e alla corporatura della persona misurare la lunghezza della porzione di sondino da inserire in bocca per l aspirazione che non deve essere più lunga della distanza esistente tra il lobo dell orecchio e il margine della mandibola accendere l aspiratore ed aprire la bocca della persona inserire il sondino senza aspirare aspirare con movimenti circolari e dolci ed estrarre il sondino senza aspirare IL TEMPO DI ASPIRAZIONE NON DEVE SUPERARE I 10 SECONDI Durante l aspirazione bisogna fare attenzione a non risucchiare i tessuti molli (come la mucosa che riveste l interno della bocca) per non danneggiarli. Se il materiale da aspirare intasa il sondino lo si deve lavare aspirando soluzione fisiologica. In questo caso si deve sostituire il sondino con uno di calibro maggiore o se necessario utilizzare direttamente con il tubo di raccolta. Se la persona ha la bocca serrata bisogna cercare di infilare il sondino nello spazio lasciato vuoto da eventuali denti mancanti o utilizzare lo spazio dietro i molari facendo scivolare il sondino tra i denti e la guancia. SEQUENZA B.L.S. ADULTI NO TRAUMA Si ricorda che il B.L.S. non è la procedura che serve solo se si ha una persona che deve essere rianimata, ma è la procedura che deve essere applicata tutte le volte che bisogna effettuare la valutazione primaria in una persona che non ha subito un trauma. Autoprotezione (guanti, divisa, ) Valutazione delle 3S: Sicurezza (verificare l assenza di situazioni di pericolo), Scenario (osservare la scena su cui si opera per raccogliere informazioni sull accaduto) e Situazione (raccogliere informazioni su cosa è accaduto e sull infortunato) Valutare lo STATO DI COSCIENZA (prima chiamo da lontano e poi mi avvicino per chiamare di nuovo mentre tocco l infortunato sulle spalle) o Infortunato cosciente: continuo nella valutazione e poi chiamo il 118 se necessario o Infortunato incosciente: allerto subito il

41 Posizionare su un piano rigido, in posizione supina, allineare gli arti e scoprire il torace Iperestendere il capo controllare la PERVIETA DELLE VIE AEREE o Cavità orale libera: continuo nel B.L.S. o Cavità orale ostruita: rimuovo l ostruzione se possibile Misurare e proporre la cannula Valutare il RESPIRO (manovra GAS per 10 sec) o Respiro presente: valuto com è il respiro, eventualmente somministro ossigeno e continuo a monitorare i parametri vitali o Respiro assente o vistosamente affannoso: eseguo due insufflazioni di supporto ATTENZIONE: non bisogna attendere l arresto respiratorio completo per considerare il respiro assente. Le condizioni di respiro vistosamente affannoso, rantolante (gasping) devono essere considerate come respiro assente. Il torace si espande Effettuo la prima insuffl. e verifico l espansione del torace Il torace non si espande Effettuo la seconda insuffl. Il torace si espande Mi riposiziono e ripeto l insufll. Il torace non si espande Seguire protocollo B.L.S. Valutare il CIRCOLO (MOTORE per 10 sec + valutazione polso carotideo) o Circolo presente: effettuo 1 ventilazione ogni 6 sec per circa un minuto e poi rivaluto circolo (quando eseguo le ventilazioni devo assecondare gli eventuali atti respiratori spontanei della persona) o Circolo assente: effettuo il M.C.E. (5 cicli di 30/2) ATTENZIONE: in caso di dubbio con un infortunato comunque incosciente, che non respira e non si muove bisogna iniziare in ogni caso le compressioni. E OBBLIGATORIO SCAMBIARE I RUOLI DI CHI MASSAGGIA E DI CHI VENTILA OGNI 5 CICLI E IL CAMBIO DEVE ESSERE EFFETTUATO IN UN TEMPO INFERIORE AI 5 SEC. PER MINIMIZZARE LE INTERRUZIONI AL MOMENTO DEL CAMBIO NON E NECESSARIO RIPETERE NESSUNA VALUTAZIONE. 41

42 IL M.C.E. E LE VENTILAZIONI VENGONO CONTINUATE FINO A QUANDO: 1. NON ARRIVA UN M.S.A. O UN OPERATORE CON D.A.E. 2. LA PERSONA NON DA SEGNI DI RIPRESA 3. IL SOCCORRITORE E TALMENTE STANCO DA NON FARCELA A CONTINUARE Se la persona che devo soccorrere diventa improvvisamente incosciente di fronte ai miei occhi dopo avere valutato l assenza dello stato di coscienza e del respiro si può passare direttamente al massaggio cardiaco saltando le due insufflazioni di supporto e la valutazione del circolo. Per effettuare ventilazioni corrette: o il capo deve essere ben iperesteso o la mascherina deve aderire bene al volto o la ventilazione non deve essere brusca o ogni ventilazione deve durare 1 sec o il pallone AMBU non deve essere schiacciato completamente o il torace si deve sollevare Rischi derivanti da ventilazioni eseguite male: Distensione toracica Aumento della pressione intratoracica Riduzione del ritorno venoso al cuore Riduzione del flusso cerebrale e coronarico Riduzione della gittata cardiaca Per effettuare un corretto M.C.E. bisogna: o posizionarsi di fianco all infortunato con le braccia tese in modo da essere verticali sul torace o realizzare compressioni veloci e frequenti (100 al min) o comprimere fino a ridurre il diametro antero-posteriore del torace di 1/3 o fare in modo che il tempo di rilascio sia uguale a quello di compressione o effettuare compressioni ritmiche ed elastiche Rischi derivanti da un M.C.E. non eseguito correttamente: Fratture costali Lesioni degli organi addominali 42

43 Autoprotezione BLS ADULTO CON ATTREZZATURA Valutazione delle 3 S COSCIENZA (chiamare da lontano poi avvicinarsi e toccare la persona sulle spalle) SI Finire la valutazione primaria (respiro, circolo) ed effettuare la valutazione secondaria Allertare la C.O. 118 se necessario NO Allertare la C.O. 118 Posizionare su un piano rigido, allineare gli arti, scoprire il torace Iperestendere il capo Controllare la pervietà delle vie aeree SI NO Ripulire con aspiratore Misurare e proporre la cannula Continuare a monitorare le funzioni vitali, finire la valutazione (primaria e secondaria), somministrare eventualmente ossigeno SI RESPIRO (GAS per 10 sec) NO 2 insufflazioni 43

44 1 insuffl ogni 6 sec (per 1min) SI CIRCOLO (MOTORE per 10 sec + polso carotideo) NO Ricerca punto per il massaggio 30/2 (5 cicli) cambio NO CIRCOLO (polso carotideo e MOTORE per 10 sec) SI NO RESPIRO (GAS per 10 sec) SI Continuare a monitorare le funzioni vitali,, finire la valutazione (primaria e secondaria),somministrare eventualmente ossigeno 44

45 Pediatric Basic Life Support Pediatric Basic Life Support è quell insieme di misure da mettere in atto in caso di emergenze che mettono a rischio la vita di una persona in età pediatrica Gli obiettivi del pbls sono : La prevenzione degli incidenti ; Il riconoscimento precoce di un arresto respiratorio e cardiaco; Il tempestivo allarme ; Il supporto di respiro e circolo fino ad una ripresa spontanea o fino all arrivo dei soccorsi avanzati ; Il trattamento dell'ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo. Le fasce dì età Lattante o infante : da 0 ad 1 anno Bambino : da 1 anno alla pubertà Dopo la pubertà : medesime tecniche di rianimazione degli adulti Variazioni fisiologiche Frequenza respiratoria Frequenza cardiaca ETA Frequenza ETA Frequenza Da 0 ad 1 anno atti/min Da 0 ad 1 anno bpm Da 1 a 3 anni atti/min Da 1 a 3 anni bpm Da 3 a 6 anni atti/min. Da 3 a 6 anni bpm Da 6 a 12 anni atti/min. Da 6 a 12 anni bpm Da 12 a 18 anni atti/min. Da 12 a 18 anni bpm La catena della sopravvivenza pediatrica 1 anello : prevenzione In età pediatrica predominano le cause di morte non cardiache, per cui è molto importante la prevenzione che consiste nell istruzione dei genitori e di chi assiste i bambini. 45

46 2 anello : rianimazione precoce Nel bambino l'arresto cardiaco primitivo è raro, per cui è più importante iniziare subito le manovre rianimatorie e ritardare la chiamata se ci si trova da soli. Effettua 1 minuto di CPR poi chiama! CHIAMA PRESTO NON CHIAMA SUBITO 3 anello : la chiamata di soccorso In età pediatrica la chiamata va al terzo anello (se c è un solo soccorritore) Nel bambino la causa di arresto cardiaco è normalmente respiratoria, per cui la prognosi è migliore se effettuato un BLS precoce. Non vi è la necessità di avere al più presto un defibrillatore. Sequenza : valutare la scena (sicurezza, scena, situazione : le 3 s) Sicurezza Il soccorritore deve prima di tutto tutelare la propria incolumità Valutare i rischi ambientali Allontanare l infortunato da pericoli ambientali Portare sé stessi ed l infortunato in zona sicura Scena e situazione Osservare con attenzione il luogo dell incidente può aiutare i soccorsi avanzati ad individuarne con certezza le cause, ed a risolvere il problema: Flaconi di prodotti che il bambino può aver ingerito Pezzi di oggetti che può aver inalato In caso di traumi valutare la dinamica Valutare lo stato di coscienza Il pianto del bambino deve essere sempre visto come un elemento positivo, è un ottimo indice di coscienza Lo stato soporoso è un brutto segno Il bambino piccolo non è in grado di rispondere come un adulto (risposte verbali), la sua coscienza viene valutata nella capacità di seguire i movimenti (anche questo ottimo indice di coscienza) Chiamare e pizzicare il bambino (come per l adulto) Posizionare il bambino. Per poter passare alla rianimazione, è necessario che il bambino sia sdraiato su una superficie dura Se trattasi di lattante posizionarlo sul proprio avambraccio (in questo caso è possibile arrivare fino al telefono mentre si effettua la rianimazione) Il torace deve essere scoperto Gli arti (se possibile) allineati (non muovere gli arti in caso di sospette fratture a gambe o braccia ) Le manovre possono essere traumatiche per il bambino Le manovre di rianimazione possono essere traumatiche (nel bambino come nell'adulto): rischio di fratture costali, di rottura della milza o del fegato, di pneumotorace Ricordiamo sempre che l alternativa è la morte certa! 46

47 Le differenze anatomiche Il lattante e il bambino sono a rischio di ostruzione delle vie aeree e insufficienza respiratoria per vari motivi: Le vie aeree superiori e inferiori del bambino sono molto più piccole di quelle dell adulto: anche una modesta ostruzione (edema, muco, corpi estranei) può portare a insufficienza respiratoria. In età infantile la lingua è proporzionalmente più grande rispetto all orofaringe per cui la caduta posteriore si verifica più facilmente Dimensione della testa: è sproporzionata rispetto al corpo. Questo avviene perché il cervello è la parte del corpo che si modifica di meno nel tempo, sin dalla nascita è già completo. E' quindi necessario posizionare uno spessore sotto il corpo del bambino per mantenere la posizione corretta del capo. La respirazione è prevalentemente diaframmatica nell infante: qualsiasi evento interferisca con i movimenti del diaframma (distensione gastrica, addome acuto) può portare a insufficienza respiratoria A (Airways) B (Breathing) C (Circulation) Vie aeree Respirazione Circolazione Airways Con attenzione ispezionare la bocca del bambino Solo in caso di presenza di corpo estraneo visibile estrarlo (massima attenzione a non spingere più in profondità un corpo estraneo!) Se l ostruzione è solo parziale ed il respiro è autonomo, non rischiare di estrarre il corpo estraneo 47

48 Iperestensione capo e cannula Nel bambino sollevare il mento senza premere sui tessuti molli Spingere la testa indietro appoggiando l altra mano sulla fronte Nel lattante è importante un estensione moderata del capo Evitare di premere sul collo La misurazione della cannula avviene come nell adulto ma si posiziona già correttamente (senza ruotarla di 180 ) Breathing GAS Guardo Ascolto Sento Guardando se il torace e/o l addome si sollevano ritmicamente Ascoltando eventuali rumori respiratori Sentendo se vi è un flusso d aria che colpisce il volto del soccorritore Se il bambino respira In assenza di trauma se del caso utilizzare la posizione laterale di sicurezza Se il bambino non respira Eseguire 5 ventilazioni lente e progressive Verificare che il torace si espanda e si abbassi (il volume di aria necessario è quello che fa espandere il torace). (Se non espande continuare col massaggio cardiaco senza ripetere il tentativo) 48

49 Ventilazione inefficace e complicanze: Incompleta aderenza della maschera Insufficiente estensione del capo Insufflazione troppo brusca o troppo abbondante: distensione gastrica o pneumotorace Ventilazione senza mezzi aggiuntivi LATTANTE : respirazione bocca-boccanaso Applicare la propria bocca, a tenuta, sulla bocca ed il naso del lattante È importante racchiudere anche il naso! BAMBINO: respirazione bocca-bocca Porre le labbra sulla bocca, tenendo chiuse le narici del bambino con indice e pollice Ventilare lentamente e progressivamente per evitare di insufflare aria nello stomaco Ventilazione con AMBU Richiede maggior manualità Il pallone deve avere un volume minimo di 500 ml e il soccorritore deve dare solo il volume necessario a fare espandere il torace Il pallone deve essere collegato all ossigeno a l/min e fornito di reservoir per arrivare a concentrazioni di O2 del 60-90% La tecnica di ventilazione è la stessa dell adulto 49

50 Circulation Dopo le 5 insufflazioni valutare se è presente attività cardiaca per 10'' (polso + mo.to.re.) La ricerca del polso è differente per le varie età Lattante : Polso brachiale Bambino : Polso carotideo (come nell adulto) Rilevazione polso nel lattante Nel lattante è possibile determinare il polso carotideo, ma considerando che sono in genere paffuti, piccoli, dal collo corto, non sempre è facile da rilevare È più conveniente rilevare il polso brachiale, che si determina mettendo il braccio del lattante ad angolo retto e facendo pressione con le dita sull omero sotto al muscolo. Se il polso è presente : Continuare la respirazione con circa 20 insufflazioni al minuto (una ogni 3 secondi circa) Rivalutare il polso e mo.to.re. ogni 60 secondi Se il polso è assente o è bradicardico (<60 battiti/min senza segni di circolo) : Iniziare il massaggio cardiaco associato alle ventilazioni Tra la valutazione del polso e di Mo.To.Re. ha maggior peso ed importanza Mo.To.Re. 50

51 Massaggio cardiaco TECNICA A DUE DITA: se 1 soccorritore solo Posizionare il lattante sul proprio avambraccio o su un piano rigido Poggiare le due dita verticalmente sullo sterno sotto la linea intermammillare Comprimere lo sterno facendolo scendere per circa 1/3 dello spessore del torace Mantenere una frequenza di circa 100 minuto Tecnica a due mani (2 soccorritori) : Circondare il torace del lattante con le mani Comprimere con entrambi i pollici lo sterno appena sotto la linea intermammillare 51

52 Massaggio cardiaco bambino Appoggiare il palmo di una mano o due a seconda della dimensione del bambino e del soccorritore al centro dello sterno a livello della linea intermammillare. Effettuare le compressioni con un ritmo di 100 al minuto Complicanze Compressioni inefficaci se troppo superficiali Rischio di lesioni costali e agli organi interni se compressioni troppo brusche o effettuate nella sede scorretta Sequenza Eseguire cicli di 30 compressioni e 2 ventilazioni (può anche essere usato il 15:2) Continuare ininterrottamente fino alla ripresa dei segni di circolo o fino all'arrivo del soccorso avanzato Dopo il primo minuto di RCP (5 cicli 30:2) allerta il 118 se non l'hai ancora fatto Quando sospendo la rianimazione La respirazione artificiale ed il massaggio cardiaco sono fisicamente stancanti Fino all arrivo di un medico Se ci sono segni di ripresa 52

53 DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE L ostruzione delle vie aeree si verifica quando un corpo estraneo ostruisce, parzialmente o totalmente, le vie aeree superiori o inferiori provocando difficoltà respiratoria. I segni e i sintomi sono quelli tipici del soffocamento: difficoltà respiratoria, cianosi, tosse, agitazione (mani portate alla gola), stato di incoscienza. PEDIATRICO Ostruzione parziale vie aeree Se l ostruzione è parziale il lattante/bambino è in grado di tossire vigorosamente, di piangere e di parlare.in questo caso astenersi da eseguire manovre di disostruzione ma: Incoraggiare a tossire Se possibile somministrare ossigeno Ostruzione completa Se l ostruzione è completa il lattante/bambino non piange, non tossisce, non riesce a parlare, presenta cianosi rapidamente ingravescente, questa situazione drammatica richiede un intervento rapido del soccorritore - Disostruzione lattante Pacche interscapolari Posizionare il lattante sull avambraccio in modo da creare un piano rigido Appoggiare l avambraccio sulla coscia Applicare 5 vigorosi colpi fra le scapole Compressioni toraciche Mettere il lattante sull avambraccio Mantenere la testa in basso Effettuare 5 compressioni toraciche Si alternano pacche interscapolari a compressioni toraciche, se il lattante diventa incosciente si inizia protocollo P.B.L.S. 53

54 Disostruzione vie aeree bambino cosciente Compressioni subdiaframmatiche (Heimlich) Porsi alle spalle del bambino Cingere il bambino attorno alla vita Porre una mano a pugno alla bocca dello stomaco Porre l altra mano sopra la prima Eseguire delle compressioni verso l interno contemporaneamente verso l alto in modo da provocare un colpo di tosse artificiale DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE ADULTI Si possono verificare 3 diverse situazioni che vanno trattate in modo diverso: 1. Infortunato cosciente che tossisce e riesce a parlare (ostruzione lieve): si incoraggia l infortunato a tossire e non si deve interferire coi tentativi spontanei di espellere il corpo estraneo 2. Infortunato cosciente che non riesce a tossire e a parlare (ostruzione grave): si procede alternando 3 diversi tentativi. Come primo tentativo ci si posiziona di fianco alla persona, la si inclina leggermente in avanti sorreggendola con una mano sul torace, mentre con l altra mano si praticano 5 colpi decisi tra le scapole. Se tale metodica non ha successo, sempre rimanendo di fianco alla persona la si sorregge con una mano appoggiata sulla schiena mentre con l altra mano bene aperta si applicano 5 pacche non violente al centro del torace. Se anche tale tentativo non ha esito positivo si esegue la manovra di Heimlich. 54

55 MANOVRA HEIMLICH o Posizionarsi alle spalle dell infortunato o Abbracciare l infortunato o Porre una mano stretta a pugno tra l ombelico e la fine dello sterno o Sovrapporre l altra mano ed esercitare brusche verso l interno e verso l alto (fino ad un massimo di 5) Le 3 procedure vengono ripetute nello stesso ordine fino a quando la situazione non si risolve o la persona non diventa incosciente. 3. Infortunato incosciente: protocollo rianimazione P.O.S. Protocolli Operativi Sanitari Ci viene chiesto di essere capaci a valutare le condizioni di una persona, classificarle, prestare assistenza sul posto e durante il trasporto, relazionare con lei, garantirle le migliori condizioni di sicurezza e saper svolgere il servizio coordinandoci con i colleghi dell'equipaggio, siano loro personale sanitario o colleghi volontari. I Protocolli Operativi Sanitari, di seguito riportati, sono strumenti di tutela della salute di chi viene trasportato/soccorso e di garanzia di un ruolo operativo ancor più professionale per i Volontari Soccorritori. P.O.S. 1 - quando e come applicare il laccio emostatico arterioso. P.O.S. 2 - quando e come rimuovere il casco (emergenza) P.O.S. 3 - come immobilizzare le fratture degli arti. P.O.S. 4 - quando e come somministrare ossigeno terapeutico. P.O.S. 5 - rilevazione della saturazione (emergenza) P.O.S. 6 - pressione arteriosa e sua rilevazione. P.O.S. 7 - abbattimento su asse spinale (emergenza) P.O.S. 8 - pulizia/disinfezione dell ambulanza di emergenza/urgenza. P.O.S. 9 - collaborazione con i mezzi di soccorso avanzato, collaboratore msa 118, collaborazione con il mezzo aereo. (emergenza). I P.O.S. tutelano: Il cittadino che viene trasportato/soccorso: in quanto qualsiasi cittadino ha la garanzia di essere trattato in modo omogeneo e con le tecniche più appropriate su tutto il territorio piemontese; Il Volontario Soccorritore: che ha la garanzia di eseguire delle tecniche di soccorso efficaci ed aggiornate e che devono essere conosciute da tutti coloro che svolgono questo tipo di volontariato; il Sistema 118: in quanto la qualità delle prestazioni sanitarie sia degli operatori volontari, sia degli operatori professionisti, rientrano in un presidio di regolamentazione che responsabilizza tutti gli operatori che svolgono un servizi pubblico deputato alla tutela della salute. 55

56 Perché i P.O.S. possano essere considerati una garanzia bisogna conoscerli e saperli utilizzare al meglio, sapere quando, come e perché fare determinate manovre. I P.O.S. sono, con lo standard formativo Allegato A, concordati con le Associazioni di Volontariato A.N.P.AS. Sezione Regionale Piemonte e C.R.I.Comitato Regionale del Piemonte e validato dal Coordinamento dei Medici Responsabili-Organizzativi delle Centrali Operative 118 del Piemonte P.O.S. 1 LACCIO EMOSTATICO ARTERIOSO 1. PROBLEMA DI SALUTE Il posizionamento del Laccio Emostatico Arterioso (L.E.A.), a banda larga ed elastica, è indicato ESCLUSIVAMENTE quando la persona da soccorrere è in una delle seguenti situazioni: 1. se l'emorragia non si arresta effettuando correttamente le tecniche della compressione diretta o mediante bendaggio compressivo 2. prima di disincastrare un arto sottoposto ad uno schiacciamento continuo che sia perdurato per almeno 6-8 ore 3. in situazioni di emergenza in cui il numero dei soccorritori non sia sufficiente a prestare soccorso con una tecnica emostatica adeguata a tutti i soggetti con emorragia grave e pertanto si rendano necessarie tecniche più rapide che non impegnino il soccorritore. La scelta di tale opzione deve però essere motivata da una reale e documentabile situazione di carenza di soccorritori. 2. TECNICA DI SOCCORSO Occorre ricordare che esistono degli effetti indesiderati dell'applicazione del LEA. Nel Sistema di Emergenza Sanitaria 118 in Piemonte il LEA dovrà essere sempre considerato quale rimedio ultimo per il trattamento di una grave emorragia. Qualora venga posizionato il LEA, esso dovrà essere mantenuto in posizione durante tutte le fasi del soccorso, senza essere mai allentato, qualunque sia la durata del trasporto del soggetto verso l ospedale. Esso dovrà essere rimosso solo dal personale sanitario del Pronto Soccorso o D.E.A. di destinazione. Nelle 3 situazioni descritte è appropriato l uso del LEA a banda larga ed elastica. Un laccio improvvisato (di fortuna) può essere realizzato con una cravatta, una cintura o con lo sfigmomanometro. La tecnica di posizionamento è la seguente: 1) Il laccio, dopo essere stato piegato in due, viene applicato prossimale all emoraggia 2) Si infilano le due estremità del laccio all interno del cappio che si è formato 3) Si traziona fino all arrestarsi dell emorragia 4) Si esegue un doppio nodo di sicurezza 5) Se il laccio risulta serrato in maniera insufficiente, si può aumentare la stretta infilando nel laccio un oggetto sufficientemente lungo e resistente (bastoncino, penna, etc) e ruotandolo fino all arrestarsi dell emorragia 6) Annotare l ora di posizionamento del laccio 7) Segno convenzionale di laccio (cerotto su fronte con LEA + ora) Esistono rischi e complicanze dovute ad un utilizzo improprio e scorretto del LEA: un LEA non stretto a sufficienza non blocca il flusso arterioso profondo, ma blocca solo il deflusso venoso: questa situazione paradossalmente favorisce il sanguinamento della ferita un LEA troppo stretto può causare lesioni cutanee, vascolari e nervose 56

57 POS 3 COME IMMOBILIZZARE LE FRATTURE DEGLI ARTI TRATTAMENTO DELLE FRATTURE DEGLI ARTI 1. PROBLEMI DI SALUTE La persona da soccorrere può presentare una delle seguenti condizioni in caso di evento traumatico: Fratture Non Scomposte Fratture Scomposte Fratture Esposte Fratture Lussazioni 57

58 2. TECNICA DI SOCCORSO Per facilitare il compito del Volontario Soccorritore 118 a gestire la varietà di lesioni e condizioni di salute correlate alle lesioni traumatiche osteoarticolari degli arti, vengono di seguito esposte le tecniche ed i rispettivi algoritmi decisionali. FRATTURE NON SCOMPOSTE L arto di un soggetto che presenti una frattura (od il sospetto di frattura) di un osso lungo senza apparente scomposizione dei monconi ossei, deve essere adeguatamente immobilizzato dal Volontario Soccorritore 118. FRATTURE SCOMPOSTE Durante il soccorso ad una persona che presenti delle fratture delle ossa lunghe con perdita del normale asse anatomico, il Volontario soccorritore 118 NON DEVE tentare il riallineamento dei monconi ossei, ma DEVE PROCEDERE ad un adeguato immobilizzo dell arto stesso. FRATTURE ESPOSTE Vengono considerate fratture esposte sia le lesioni in cui il moncone osseo fratturato viene rinvenuto dal Volontario Soccorritore 118 esteriorizzato attraverso la ferita, sia quelle lesioni in cui è presente una ferita in prossimità di un focolaio di frattura ma senza fuoriuscita del moncone. Il trattamento di queste lesioni differisce in base alla lesione riscontrata. Qualora la persona infortunata presenti una frattura con esposizione di monconi ossei, il Volontario Soccorritore 118 procede garantendo un immobilizzazione della parte senza effettuare alcuna manovra di riallineamento. Il moncone osseo o la ferita deve essere coperto da una medicazione sterile [1]. Talvolta, durante il soccorso della persona con una frattura esposta, il moncone osseo fuoriuscito può rientrare nella ferita in modo spontaneo. In questo caso il Volontario Soccorritore 118 deve trattare tale frattura come una semplice frattura scomposta, essendo però tenuto a riferire questo evento al personale sanitario del Pronto Soccorso o DEA di destinazione. Il fatto che una frattura esposta con moncone osseo fuoriuscito si riduca accidentalmente, non altera la prognosi di guarigione della lesione. LUSSAZIONI Se il Volontario Soccorritore 118 sospetta o riscontra una lesione di un articolazione, deve immobilizzare l arto nella posizione in cui si trova, senza forzare l articolazione a compiere alcun movimento. 58

59 P.O.S. 4 QUANDO E COME SOMMINISTRARE OSSIGENO TERAPEUTICO 1. PROBLEMI DI SALUTE La somministrazione di ossigeno supplementare (terapeutico) è necessaria in tutti i casi in cui si soccorra una persona vittima di trauma o di malore. L ossigeno infatti risulta utile in caso di: Arresto cardio-respiratorio Emorragie imponenti Malattie cardiache (infarto miocardico, scompenso cardiaco, etc) Malattie polmonari (edema polmonare, insufficienza respiratoria, etc) Ostruzione delle vie aeree Accidenti cerebrovascolari (ictus, emorragia, ecc.) Stato di shock Traumi gravi 2. TECNICA DI SOCCORSO Il VS118 non ha elementi per stabilire a priori l esistenza e la gravità delle patologie elencate, ma ha di fronte un soggetto con un problema respiratorio. Pertanto si ritiene utile dare indicazione alla somministrazione di ossigeno al maggior flusso raggiungibile consentito dal presidio di somministrazione (secondo la tabella di ricapitolazione) in cui ci si trovi di fronte ad un soggetto con difficoltà respiratoria, monitorizzando accuratamente i segni vitali della vittima. Tale indicazione risulta giustificata dalla relativa rarità con cui la somministrazione di ossigeno in tali soggetti causa un arresto respiratorio, unita al fatto che generalmente i tempi di trasporto di un soggetto verso l ospedale non sono mediamente troppo lunghi nel nostro territorio, e che il VS118 è in grado di intervenire con manovre rianimatorie e di ventilazione di supporto in caso di arresto respiratorio. Deve prevalere il concetto che è meglio correre il raro rischio di peggiorare la funzionalità respiratoria limitatamente a un ristretto numero di pazienti bronchitico-cronici piuttosto che non 59

60 somministrare ossigeno a quei pazienti (la maggior parte) che ne hanno realmente bisogno (traumatizzati, infartuati,etc). Inoltre l umidificazione dell ossigeno somministrato è sconsigliata per l alto rischio di contaminazione microbica della soluzione sterile. Resta invece sempre utile nel caso di tragitti lunghi (percorrenze di più di 25 minuti) con somministrazione di ossigeno ad alti flussi ed in tutti i casi di attacco di asma. SVANTAGGI E RISCHI L utilizzo dell ossigeno può presentare rischi di natura medica e rischi di natura ambientale/professionale. Rischi di natura medica per la salute del soggetto da soccorrere: La tossicità dell ossigeno può provocare un danno ai tessuti polmonari. Questo si verifica in seguito alla somministrazione di ossigeno ad altissime concentrazioni per lunghi periodi di tempo (ore-giorni). Questi tempi di somministrazione normalmente non si verificano nel soccorso extra-ospedaliero. Atelectasia (collasso alveolare). Anche questa evenienza può verificarsi in seguito alla somministrazione di ossigeno ad alte concentrazioni per lunghi periodi di tempo. Tuttavia, dati i tempi ed i modi di utilizzo dell ossigeno nel soccorso extra-ospedaliero, questa circostanza non si verifica. Nel neonato possono verificarsi delle lesioni oculari a seguito di somministrazione di ossigeno ad alta percentuale, soprattutto quando prematuri. Il soccorso di tali soggetti non è abitualmente di pertinenza del 118 nell èquipe del Mezzo di Soccorso di Base, pertanto... questa circostanza non si verifica nel soccorso extra-ospedaliero. L arresto respiratorio che può verificarsi in soggetti con patologie polmonari croniche (broncopneumopatia cronica ostruttiva o BPCO, enfisema, antracosi, etc) in seguito alla somministrazione di ossigeno a percentuali superiori al 30%, è una evenienza rara, anche se possibile. Rischi di natura ambientale-professionale per la sicurezza degli operatori: L utilizzo dell ossigeno nell attività di primo soccorso non deve prescindere dalla conoscenza di alcuni rischi ad esso connessi: Le bombole che contengono ossigeno per uso medicale (fino al 1999 con corpo di colore verde e calotta di colore bianco, dal con il corpo di colore bianco [per tutti i gas medicali] e la calotta di colore bianco [per l ossigeno] con la lettera maiuscola N sulla calotta, di colore contrastante con quello della calotta stessa [solitamente verde]) sono sotto pressione, generalmente a 200 atmosfere. Un danno nel loro involucro od un difetto nella valvola/riduttore di pressione può trasformare la bombola in un autentico proiettile. L ossigeno favorisce la combustione ed alimenta il fuoco. Può saturare gli indumenti o le lenzuola. Non avvicinare mai fiamme, oggetti incandescenti o provocare scintille mentre si utilizza l ossigeno. Venendo a contatto tra di loro, l ossigeno ed i derivati del petrolio reagiscono provocando un esplosione. Ecco perché non si devono MAI lubrificare i dispositivi di erogazione di ossigeno. Per questi motivi: MAI far cadere uno bombola o lasciarla urtare altri oggetti MAI fumare vicino all attrezzatura per ossigenoterapia mentre è in funzione MAI dimenticarsi di svuotare il circuito per ossigenoterapia al termine dell uso MAI utilizzare l ossigeno in prossimità di una fiamma priva di protezione MAI utilizzare grassi, olio, sapone a base di grasso sui dispositivi che saranno collegati ad una fonte di ossigeno MAI utilizzare del nastro adesivo per proteggere l uscita di una bombola o per contrassegnarla. L ossigeno può fare reazione col nastro adesivo e causare un incendio. 60

61 I PRESIDI PER LA SOMMINISTRAZIONE DI OSSIGENO Bombole di ossigeno Possono essere di diverse dimensioni. Sono colorate in verde con la calotta bianca. La durata della bombola dipende dalla pressione al suo interno e dalla capienza della bombola. Normalmente una bombola nuova indica una pressione di 200 atm. (200 Kg/cm2). Non si deve mai far scendere una bombola al di sotto del limite di sicurezza di 15 atm. Sotto tale limite la bombola non è più in grado di garantire una somministrazione efficace di ossigeno. Umidificatori (o gorgogliatori) Nel soccorso extra-ospedaliero sono caduti praticamente in disuso. Infatti è dimostrato che possono causare problemi di contaminazione microbica (successiva comparsa di infezione) soprattutto se non si provvede alla sostituzione della soluzione sterile dopo ogni utilizzo. 1. Maschera con reservoire sono maschere dotate di un palloncino morbido che funge da serbatoio in cui si accumula l ossigeno tra un atto respiratorio e l altro. La maschera è dotata di valvole laterali che consentono all aria espirata di fuoriuscire ma non all aria atmosferica di entrare. Può somministrare percentuali di ossigeno dall 85 al 90% impostando flussi di ossigeno superiori ai 12 litri al minuto. A flussi inferiori può verificarsi la ri-respirazione di anidride carbonica dal palloncino-serbatoio. E il sistema migliore, più sicuro ed economico per ossigenare. 2. Maschera semplice è una mascherina di plastica morbida che deve adattarsi al volto della persona comprendendone il naso e la bocca. E munita di fori laterali da cui entra l aria atmosferica ed attraverso i quali fuoriesce l anidride carbonica. E raccordata ad una fonte di ossigeno. Può somministrare percentuali di ossigeno dal 35 al 60% impostando flussi di ossigeno da 8 a 15 litri al minuto. 3. Maschera di Venturi Sono maschere a concentrazione di ossigeno variabile equipaggiate da una piccola valvola che, sfruttando l effetto Venturi, riesce ad erogare una concentrazione prestabilita di ossigeno (da24 a 50%). Ne esistono di due tipi: nel primo tipo la variazione della concentrazione di ossigeno si ottiene regolando la valvola sul valore desiderato ed impostando di conseguenza i litri al minuto indicati sulla valvola; nel secondo tipo è necessario sostituire la valvola che presenta un codice colore per ogni concentrazione di ossigeno erogata. Se non viene impostato un flusso di ossigeno adeguato, si espone il soggetto al rischio di ri-respirazione dei gas espiratori. In situazioni di emergenza è sempre indicata la somministrazione di alti flussi di ossigeno con il presidio più semplice possibile. La maschera di Venturi, dovendo essere regolata e necessitando di un impostazione adeguata dei litri al minuto, non è molto adatta al soccorso extraospedaliero[3] 4. Occhialini Non consentono somministrazioni di alte percentuali di ossigeno (24-44%). Non sono efficaci nei soggetti che tendono a respirare con la bocca aperta. Vengono ricordati solo per completare l elenco dei presidi. Non possono essere considerati uno strumento di somministrazione di ossigeno valido nel soccorso extra-ospedaliero. Ricapitolando: 61

62 P.O.S. 6 PRESSIONE ARTERIOSA E SUA RILEVAZIONE 1. OBBIETTIVI Il Corso relativo alla pressione arteriosa ed alla sua misurazione informa, prepara ed abilita il Volontario Soccorritore 118 che lo frequenta a: Conoscere il significato della pressione arteriosa;procedere alla sua misurazione; valutare i risultati ottenuti. 2. DEFINIZIONE DI PRESSIONE ARTERIOSA La pressione arteriosa e' la pressione che viene esercitata dal sangue, pompato con forza dal cuore, sulla parete di vasi arteriosi. La pressione arteriosa viene misurata il millimetri di mercurio (mmhg) e viene espressa da due valori che corrispondono al valore della pressione massima ed a quello della pressione minima. La Pressione massima o sistolica corrisponde alla pressione del sangue presente nelle arterie nel momento in cui il cuore, o meglio il ventricolo sinistro, si contrae (sistole) e spinge con forza il sangue nei vasi arteriosi. La Pressione minima o diastolica corrisponde alla pressione che rimane nelle arterie nel momento in cui il cuore, dopo la contrazione, si rilascia (diastole). 3. QUANDO RILEVARE LA PRESSIONE ARTERIOSA Sempre, ad ogni infortunato, dopo aver effettuato l'a.b.c. primario e quindi dopo aver valutato lo stato di coscienza, la funzione respiratoria e la funzione circolatoria. 4. IMPORTANZA DELLA MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA La misurazione della pressione è un'operazione i cui risultati possono essere continuamente variabili, pur essendo contemporaneamente sempre giusti. Non è come pesarsi, o come misurare l'altezza, che in un dato momento da sempre lo stesso risultato. I valori della pressione possono variare continuamente, ne consegue che una differenza di pochi punti non ha nessun significato clinico. Se i valori di PA rilevati sono compresi nei valori di riferimento, tutto il sistema cardiocircolatorio funzioni efficacemente. Valori molto difformi dai limiti di riferimento massimi e minimi sono indicatori di un malfunzionamento generale del sistema cardiocircolatorio e costituiscono un "campanello d'allarme", soprattutto se la rilevazione viene fatta su soggetti che hanno subito un trauma o se viene associata alla presenza di patologie note. 1. VALORI DI RIFERIMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA 6. IPERTENSIONE/IPOTENSIONE Si definisce: IPERTENSIONE un aumento dei valori della Pressione Arteriosa; EFFETTI: Un aumento importante, del valore della pressione nel sistema cardiocircolatorio, determina un maggior afflusso di sangue al cervello, questa situazione può provocare, in un 62

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