La depressione senile
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- Lidia Graziano
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1 La depressione senile di Rita Bimbatti, laureata in Scienze dell Educazione e infermiera presso l ULSS 21 di Legnago ( VR) La depressione costituisce il disturbo psichiatrico piu frequente in eta geriatrica. Il clima culturale oggi prevalente, mutati i modelli di riferimento e i valori tradizionali, esalta la giovinezza,il benessere e la salute e tende ad accostare il concetto di vecchiaia a quello di malattia. Il vissuto di umiliazione e di sconfitta che tende a dominare l universo dell anziano e gli eventi di perdita che privilegiano questa eta della vita costituiscono l humus psicologico nel quale puo svilupparsi o aggravarsi la depressione. Terza eta e cambiamenti culturali L invecchiamento e un processo complesso, in cui biologia e cultura s intrecciano in relazione non solo al cambiamento biologico della senescenza, ma anche all andamento demografico, allo stile di vita, alla funzionalita, alla situazione sociale, economica e culturale in cui vivono gli anziani. Ma quante sono le idee di vecchiaia nella nostra societa? La vecchiaia e una realta socialmente costruita, nella quale sono rappresentati gli ambienti culturali, i costumi, i simboli, oltre le conoscenze specifiche, i pregiudizi e i segni visibili riscontrabili nell esperienza di vita. E l eta, pur non essendo un ruolo, diventa fattore di aggregazione e quindi riferimento di appartenenza. La societa omogeneizza queste persone in una nuova categoria, quella dei vecchi. La vecchiaia viene vista piu come condizione che come processo. Non si riconosce ne si valorizza l anzianita come fase di passaggio e di preparazione. Inoltre, l enfasi posta sulle patologie dell invecchiamento tende a medicizzare ogni tipo di problema e la morte rimane una specie di evento estraneo rispetto alla vita. Ma la vecchiaia del nostro tempo non puo piu considerarsi semplicemente l ampliamento e l allungamento della vecchiaia del passato. Si tratta piuttosto di un eta ricca di contenuti nuovi, sia a livello individuale, e riguardanti i processi biologici, psicologici e sociali, sia sul piano della
2 cultura e dell organizzazione sociale, tanto da richiedere una nuova collocazione culturale. Si arriva cosi alla prima conclusione, che invecchiare bene significa cercare continuamente uno stato di benessere. Una prospettiva che implica la capacita di rapportarsi con il cambiamento sia relativo all autonomia funzionale che al contesto ambientale e culturale della persona anziana. Psicologia dell invecchiamento L invecchiamento costituisce un fenomeno dalle infinite sfaccettature che modifica profondamente l esistere. Il mutare del corpo che invecchia procede di pari passo con un lento riequilibrio interno alla psicologia dell individuo, attraverso le modifiche dell assetto cognitivo, l accumularsi di nuove esperienze e i cambiamenti del ruolo sociale. Comprendere la psicologia di un anziano e possibile solo considerando il suo gia vissuto, la sua biografia, il contesto sociale, la storia dei suoi modi di sentire, valutare, tendere e volere, le trame della sua progettualita, nonche le modificazioni biologiche legate al processo di invecchiamento. Affrontare gli aspetti psicologici e psicopatologici dell anziano implica il confronto con il mondo personale di una moltitudine di soggetti, ognuno con una sua individualita, inserita in una trama storica in cui egli e solo uno dei personaggi, immersi in realta sociali differenti in un continuo adattamento reciproco. E le differenti capacita di adattamento, che nella vecchiaia appaiono ridotte, vanno spesso sotto il nome di disadattamento, termine con cui si vuole sottolineare una condizione di abbassamento della funzionalita collegato a diminuita capacita di adeguarsi alle situazioni nuove. I fattori che la maggior parte degli autori indicano come responsabili di disadattamento psicologico sono: -le modificazioni corporee e il comparire di disturbi fisici dovuti a patologie croniche; -distacco dagli altri sul piano sociale, con disinvestimento del mondo esterno per il ritiro dalle attivita lavorative e maggior isolamento, fino alla solitudine che e aggravata dalla possibile scomparsa delle persone care; -perdite e lutti che diminuiscono i punti di supporto della rete sociale. In generale per le persone di pari eta la cui scomparsa oltre ad allentare le maglie della rete degli affetti, ripresenta in modo concreto l ineluttabilita della morte; -dipendenza progressiva dagli altri, in particolare dai figli, con una paradossale riedizione del rapporto con i genitori. La presenza di questi fattori esercita certamente un influsso negativo sulla vita dell anziano, che da parte sua puo mettere in gioco tutto il complesso di esperienze e capacita accumulate nell arco della vita e tali da consentigli di affrontare le situazioni grazie alla possibilita di affermazione del Se, anziche - e questo e un altro dei possibili cammini involutivi- avviarsi verso l introversione, la regressione, il ripiegamento narcisistico. Comprendere la depressione: cause biologiche, psicologiche e sociali La depressione e una malattia caratterizzata da una alterazione del tono dell umore che si manifesta con malinconia, tristezza, voglia di piangere senza motivi precisi, tendenza ad isolarsi dal resto del mondo, perdita di interesse per le cose abituali come leggere i giornali, guardare la televisione, frequentare gli amici, uscire di casa; colpisce il 15% della popolazione anziana. La depressione senile e causata solitamente da malattie dovute all invecchiamento fisico e mentale, oppure a situazioni sociali ed economiche disagiate. I principali fattori sono: - isolamento sociale - invalidita e dipendenza dall aiuto di altre persone - diminuzione delle risorse economiche
3 - perdita del proprio status sociale - perdita del lavoro/ pensionamento - ripetute esperienze di lutto o di perdita - cattivo adattamento alle malattie - cattivi meccanismi di difesa dall angoscia della morte La depressione appare comprensibile come fenomeno solo tenendo conto della sua complessita biologica, psicologica e sociale. E un disagio che si presenta come morale e fisico, nel modo di percepire le proprie relazioni con gli altri e il mondo, nell affettivita. L interpretazione che metta in evidenza solo le basi biologiche della malattia o solo le cause sociali non coglie questa complessita, ne appare in grado di dare risposte efficaci. La depressione e un oggetto bizzarro: da un lato, come esperienza umana, e una condizione di disagio universalmente condivisa: la tristezza e un sentire dell uomo. Dall altro lato, esaminata attraverso il tempo o nelle diverse culture, si e mostrata come un oggetto variabile, sensibile al cambiamento sociale, storico ed economico. I linguaggi del dolore sono diversi, come lo sono i significati morali ad essi attribuiti. E cambiando lo scenario del mondo, cambiano anche i modi di esperienza. Si e parlato quindi di un ipotesi culturale per la depressione, vale a dire di un influenza decisiva del contesto culturale e sociale di riferimento sulla genesi, i fattori di rischio, lo sviluppo e l esito della malattia. Se per cultura intendiamo i modi socialmente appresi e trasmessi di comportarsi, agire e pensare, vediamo come essa si manifesti attraverso tecniche di produzione, saperi, artefatti, ruoli, istituzioni e informi valori, credenze condivise e giudizi su quanto va considerato normale o meno. Guardare alla depressione significa rivolgere altrove lo sguardo sui linguaggi del dolore e della perdita, sul senso e sulla ritualita della morte, come evento di continuita per il gruppo, che consente una rielaborazione dei sentimenti del lutto e un supporto sociale a chi e stato ferito dalla perdita. Molto e stato scritto sul rapporto che lega la modernizzazione, con i suoi ritmi e i suoi cambiamenti, alla depressione. Un intreccio complesso in cui trovano posto le trasformazioni della struttura famigliare, dell economia e del lavoro, la mobilita geografica, i cambiamenti nelle reti sociali e negli universi simbolici. Dal punto di vista sociale la vecchiaia non e quindi identica in tutte le classi e le aree socio-geografiche e l anziano cerca progressivamente di adattarsi alle situazioni. I fenomeni di evoluzione sociale portano l individuo ad una diversa collocazione nei confronti della famiglia e della comunita e la spinta verso la produttivita e il consumismo allontana chi non vi si adegua. In molti casi l anziano puo giungere alla perdita precoce del ruolo nella societa ed avere inoltre difficolta a mantenere uno proprio status sociale. La vecchiaia viene vissuta prevalentemente attraverso l immagine sociale che gli altri hanno di ognuno di noi e l anziano e generalmente abbandonato da una societa razionalista ed efficiente.essa tiene poco conto delle reali capacita della persona in eta avanzata alla quale tende a dare un significato negativo, senza considerare i valori che porta in se. Sebbene la depressione dell anziano si manifesti con l ampio spettro dei sintomi della depressione dell adulto, la sua individuazione richiede particolare esperienza competenza da parte del clinico. Esiste da parte dell anziano e da parte di chi gli vive accanto- a volte medici stessi- un atteggiamento rassegnato che si inserisce nel generale pessimismo che circonda l invecchiamento e che conduce a una sottovalutazione diagnostica e terapeutica della depressione in eta geriatria. Le modificazioni personologiche legate all eta, i deficit cognitivi, l elevata prevalenza di lamentele somatiche e ipocondriache e la frequente sovrapposizione con malattie internistiche contribuiscono a rendere poliedrica l espressivita sintomatologia della depressione geriatria. Ormai obsoleta la storica concezione di un unica modalita di presentazione clinica-la depressione ipocondriaca o neurovegetativa- la depressione nell anziano si esprime clinicamente con sintomi affettivi, somatici, comportamentali e cognitivi. Spie di una malattia depressiva all esordio sono spesso sintomi comportamentali quali apatia, ritiro sociale, perdita di interessi, in alcuni casi rallentamento psicomotorio, mutacismo, scarsa cura della propria igiene personale e inappetenza.
4 Tuttavia, identificare la depressione senile non e sempre facile, perche i sintomi depressivi negli anziani vengono spesso collegati a problemi fisici e mentali dovuti all eta. Gli anziani depressi inoltre, diversamente dalle persone affette da demenza che mostrano evidenti e frequenti disturbi del comportamento, difficilmente si fanno notare e la loro condizione di disagio raramente viene rilevata e trattata adeguatamente. Aree sintomatologiche della depressione Affettiva Psicomotoria Cognitiva Somatica Tabella 1 AREE DELLA DEPRESSIONE Dalla diagnosi alla cura.l intervento multidisciplinare Fattori di ordine biologico, psichico e sociale rendono quindi articolato il trattamento della depressione geriatria che prevede un approccio integrato a livello farmacologico con una terapia psicologica. La gestione farmacologia dell anziano depresso in acuto e lungo termine e complessa. Numerosi fattori associati al normale invecchiamento modificano la cinetica dei farmaci psicotropi: la motilita gastrointestinale diminuisce e ritarda l assorbimento dei farmaci assunti per via orale; la riduzione della percentuale di grasso corporeo aumenta il volume di distribuzione degli psicofarmaci; la diminuita funzionalita renale ed epatica riduce la clearance dei metabolici degli antidepressivi innalzando la concentrazione plasmatici dei farmaci con il rischio di accumulo e tossicita. Il focus della terapia psicologica sara orientato non a ottenere cambiamenti di tipo strutturale ma a rendere piu tollerabile e gestibili situazioni di disagio situazionale. E necessario che l equipe, non solo sia preparata tecnicamente, ma conosca i principali problemi collegati all invecchiamento, i rischi principali dell eta senile, i principi della prevenzione e la continuita del trattamento, la metodologia del difficile lavoro multidisciplinare di gruppo. In questo modo si sapra adattare il proprio ruolo terapeutico alle esigenze dell anziano e si giungera ad un equilibrio soddisfacente nel rapporto interpersonale. Nell approccio educativo si dovra tenere in considerazione che: - l anziano, soprattutto depresso, necessita di maggior tempo per apprendere nuove situazioni o per svolgere nuovi compiti; - in situazioni di apprendimento occorre ridurre al minimo tensioni e costrizioni; - e consigliabile far uso di stimolazioni e incoraggiamenti durante le varie fasi terapeutiche; - i compiti nuovi che l anziano dovra imparare devono mirare a significati di concretezza.
5 Il percorso apre quindi la strada alla relazione terapeutica, al ragionamento sul linguaggio del dolore che deve essere rielaborato. Il dolore della depressione : una tappa d integrazione, un evento produttivo di senso sociale, oltre la solitudine individuale. L equipe accompagnera l anziano nel consolidamento della sua identita di essere in vecchiaia per affrontare serenamente l accettazione del Se e la precarieta in una vita biologicamente precaria. Per superare le depressioni della terza eta occorrera allora trovare il coraggio di ricominciare a sperare e un motivo per vivere. Per evitare possibili ricadute ci sara bisogno di attivita e di interessi, una partecipazione attiva alla vita famigliare e sociale, lo stare senza vergogna con gli altri anziani, la capacita di gioire per le piccole rivincite, il piacere di sentirsi amati. Bibliografia -Amore M. La depressione nell anziano UTET Periodici, Bergamo A. Pedagogia Infermieri Salute casa Ed. Ambrosiana, Cavazzuti F. Gerontologia e Geriatria casa Ed. Ambrosiana, Cozzi D. La depressione il Saggiatore, Scortegagna R. Invecchiare, il Mulino, Trombini C. ( a cura di ) Introduzione alla Clinica Psicologica Zanichelli Ed., http//
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