Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Baseline Emission Inventory

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Baseline Emission Inventory"

Transcript

1 Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Baseline Emission Inventory (Inventario delle emissioni di partenza)

2 SOMMARIO Introduzione... 3 Contesto generale... 8 Comune di Crodo

3 Introduzione La Commissione Europea, nell ambito della seconda edizione della Settimana Europea dell Energia Sostenibile (EUSEW 2008) e nel più ampio quadro trentennale di riduzione delle emissioni di CO2 (Figura seguente), ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors). Si tratta di un iniziativa mirata a coinvolgere attivamente, direttamente e con modalità inedite le municipalità europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Figura - Strategia europea per la riduzione delle emissioni di CO2 Il Patto dei Sindaci, a cui i Comuni aderiscono a carattere assolutamente volontario, impegna questi ultimi a predisporre Piani d Azione finalizzati a raggiungere (e superare) gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall Unione Europea per il 2020: la riduzione di almeno il 20% delle emissioni di gas serra attraverso politiche che migliorino l efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e promuovano l uso razionale dell energia. I Comuni che sottoscrivono il Patto si assumono l impegno di: predisporre un inventario delle emissioni che fornisca un quadro di dettaglio dello status quo e costituisca il punto di partenza per le successive azioni; presentare un Piano d Azione per l Energia Sostenibile entro un anno dalla formale ratifica del Patto dei Sindaci; 3

4 adattare le strutture dell amministrazione locale, inclusa l allocazione di adeguate risorse umane, al fine di perseguire le azioni necessarie; presentare, su base biennale, un Rapporto sull attuazione del Piano d Azione, includendo le attività di monitoraggio e verifica svolte, pena l esclusione dall Elenco delle città aderenti al Patto. Inoltre il Patto dei Sindaci, tra i programmi europei attivi, è quello che meglio si adatta alle esigenze finanziarie e progettuali delle pubbliche amministrazioni locali: è dedicato direttamente alle amministrazioni comunali, di ogni dimensione; rende possibile l accesso a fondi pubblici e privati per finanziare progetti e azioni, non incorrendo nei vincoli del Patto di Stabilità; consente di giungere alla redazione di due documenti programmatici: BEI (Baseline Emission Inventory) e il PAES (Piano d Azione per l Energia Sostenibile), propedeutici all ottenimento, da parte della EIB (European Investment Bank), di finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione di interventi di efficientazione energetica, di diffusione delle energie rinnovabili, di riduzione delle emissioni di CO2; ha ricadute importanti sulle aziende del territorio che operano in tutti quei settori coinvolti, ad ampio spettro, in interventi connessi al mercato delle energie rinnovabili, dell edilizia sostenibile, dell efficienza energetica; consente a Provincie, Comunità Montane o centri di eccellenza di candidarsi a Struttura Territoriale di Supporto (Territorial Coordinator) per il coordinamento complessivo delle azioni sviluppate sul territorio di riferimento dai Comuni aderenti al Covenant of Mayors, incrementando, di fatto, migliorando la governance dei territori coinvolti. In questo contesto l Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza a fine 2012 ha deciso di rendersi promotrice, per gli 8 Comuni aderenti (nello specifico: Baceno, Crevoladossola, Crodo, Formazza, Montecrestese, Premia, Trasquera e Varzo) dell iniziativa di adesione al Patto dei Sindaci e di completamento del percorso verso il traguardo della riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020 all interno dei propri territori. Nello specifico, poi, l Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza oltre a firmare l adesione al Patto dei Sindaci ha anche formalizzato la sua iscrizione come Covenant Coordinator, ovvero come ente di coordinamento fra i propri comuni aderenti e come soggetto responsabile verso gli uffici europei del Patto dei Sindaci per il completamento delle varie fasi operative del progetto e per il raggiungimento dei risultati prefissati. La presenza, infatti, di una Struttura Territoriale di Supporto (Territorial Coordinator), come nel caso dell Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza, richiede che tutte le attività vengano svolte con il più alto livello di coordinamento, anche alla luce della sostanziale uniformazione delle scadenze, conferendo al progetto maggiore coerenza ed efficacia. Le fasi del lavoro (dall adesione al Patto dei SIndaci alla realizzazione del SEAP) sono state così suddivise: 4

5 (1) adesione dell Unione dei Comuni al Patto dei Sindaci come Covenant Coordinator e scelta di realizzare i documenti di analisi e riduzione delle emissioni secondo l opzione Joint SEAP (Option 1) 1 ; (2) creazione della struttura gerarchica del gruppo di lavoro; (3) realizzazione di incontri informativi rivolti ai tecnici e agli amministratori dei singoli Comuni facenti parte dell Unione per istruirli sul significato dell adesione al Patto dei Sindaci e sulla procedura di raccolta dati da seguire; (4) raccolta dati e realizzazione del Baseline Emission Inventory; (5) incontri di coordinamento, realizzazione e condivisione del Sustainable Energy Action Plan Adesione di Comuni e Unione al Patto dei Sindaci Nell ambito della prima fase del lavoro, è stata fatta la scelta strategica di mettere al centro del progetto l Unione dei Comuni, non solo da un punto di vista operativo, ma anche da un punto di vista rappresentativo: l Unione, infatti, inizialmente coordinatore operativo di un gruppo di Comuni firmatari del Patto dei Sindaci, è divenuta essa stessa firmataria del Patto, facendosi garante quindi del buon esito della procedura e diventando istituzionalmente un riferimento per il territorio e per gli organismi europei del Patto stesso. La posizione ufficiale di Covenant Coordinator prevede che l Unione possa in futuro accogliere altri Comuni che vogliano fare lo stesso percorso virtuoso di riduzione delle emissioni. Tale procedura si è conclusa positivamente a inizio 2013 con la firma ufficiale dei documenti con i quali l Unione è diventata Covenant Coordinator. Creazione della struttura gerarchica del gruppo di lavoro In accordo con quanto richiesto dalla EU, coerentemente all elevata complessità del progetto, si è deciso fin da subito di definire un team in grado di affrontare con rigore metodologico ed efficacia operativa tutte le fasi progettuali. A tale scopo è stato definita la governance del progetto, rappresentata dall organigramma della Figura seguente. Figura - Governance del progetto 1 5

6 Il primo livello è costituito dai rappresentanti istituzionali, che svolgono un ruolo di commitment e di indirizzo strategico del progetto. Il secondo e il terzo livello vanno a costituire, invece, il gruppo operativo, impegnato nel perseguimento delle indicazioni strategiche fornite dal primo livello, attraverso l adozione di progetti e azioni in grado di concretizzare, progressivamente, i risultati attesi. La partecipazione al Patto dei Sindaci ha reso necessario un processo di adattamento dei processi decisionali e gestionali dell Unione dei Comuni, anche attraverso l acquisizione di know-how tecnico. Quest ultima esigenza è alla base del rapporto definito con ASSET srl, società di consulenza direzionale nel campo della finanza agevolata e dell efficienza energetica, che si sta occupando del coordinamento tecnicoscientifico delle varie fasi del progetto. Il punto qualificante del percorso delineato è il coinvolgimento del personale dell Unione dei Comuni e dei singoli Comuni ad una azione coordinata, ognuno sulla base delle proprie competenze, rispetto agli obiettivi del SEAP, nell ambito di un continuo rapporto di interscambio coi tecnici di ASSET. Di assoluta rilevanza, infine, è la stretta collaborazione fra il comitato operativo e quello politico, che assicura, attraverso l integrazione tra fase strategica e fase realizzava, una costante verifica degli obiettivi fissati dal livello istituzionale. Realizzazione di incontri informativi Gli incontri informativi realizzati per i tecnici e gli amministratori dei singoli Comuni facenti parte dell Unione hanno avuto l obiettivo di informare le figure coinvolte attivamente nel progetto su due aspetti principali: il significato e gli obblighi assunti dal Comune con l adesione al Patto dei Sindaci; la procedura di raccolta dati da seguire per raccogliere la documentazione necessaria a realizzare le elaborazioni richieste nel Baseline Emission Inventory (BEI). Il primo incontro si è focalizzato sull inquadramento generale del Patto dei Sindaci, i suoi obiettivi, i suoi vincoli, le attività connesse da svolgere e le ricadute positive sul territorio. Il secondo incontro è stato dedicato alla procedura di raccolta dati, di cui è stata evidenziata la 6

7 struttura in settori e mostrati gli strumenti informatici utilizzati per la loro raccolta ed elaborazione, con contestuale consegna ai tecnici di ciascun comune del foglio di calcolo nel quale inserire le informazioni richieste. Raccolta dati e realizzazione del BEI Grazie all interazione fra i livelli operativo e di coordinamento del gruppo di lavoro si è riusciti, non senza difficoltà, a raccogliere i dati necessari per la stesura del Baseline Emission Inventory. Nello specifico i dati raccolti e le successive elaborazioni sono contenute nel seguito del presente documento. Incontri di coordinamento, realizzazione e condivisione del Sustainable Energy Action Plan Al termine dell elaborazione del BEI si è proceduto con la stesura del Sustainable Energy Action Plan: in particolare ci sono stati incontri di pianificazione, condivisione e stesura delle azioni da inserire nel SEAP che hanno coinvolto sia i livelli operativo e di coordinamento del gruppo di lavoro che le parti politiche dei vari Comuni aderenti all Unione. Al termine di queste attività si è arrivati a stendere il piano d azione riportato nel seguito del presente documento. Il documento è strutturato partendo da una breve descrizione di inquadramento del contesto generale dell Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza per poi passare al Baseline Emission Inventory di ogni Comune (in cui sono calcolati consumi ed emissioni relativi ad ogni specifico territorio comunale) e alla quantificazione complessiva dei consumi e delle emissioni prendendo come base di imputazione l Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza. Infine viene riportato il SEAP per ogni Comune, considerando ripartiti i vantaggi derivanti da progetti che sovrintendono aree appartenenti a Comuni differenti e anche una quantificazione aggregata della riduzione delle emissioni a livello di Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza. 7

8 Contesto generale L Unione dei Comuni della Valli Antigorio Divedro Formazza è un Ente locale costituitosi nel mese di novembre 2009, ai sensi dell art. 32 del D.Lgs. n. 267/2000 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali. In virtù di tale orientamento legislativo ed allo scopo di esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni, finalità perseguita dall art. 32 del Testo Unico di cui sopra, si sono aggregati otto Comuni del territorio montano, più precisamente i Comuni di Baceno, Crevoladossola, Crodo, Formazza, Montecrestese, Premia, Trasquera e Varzo, venendosi così a costituire un ampio ambito territoriale per complessivi ettari (circa 584 km 2 ), interamente montano, accomunato quindi da problematiche comuni di gestione del territorio, programmazione territoriale ed erogazione di servizi anche in funzione delle problematiche di viabilità spesso conseguenti alla stagionalità. L aggregazione si è così strutturata individuando una sede centrale ubicata nel Comune di Crevoladossola, la quale si è dotata delle strutture tecniche di base per l erogazione di servizi comuni mediante la costituzione di rapporti convenzionati di varia natura. L Unione dei Comuni ricade nella competenza territoriale della Provincia del Verbano Cusio Ossola, e ne costituisce la porzione più a nord, al confine con la Confederazione Elvetica. Figura Inquadramento geografico della Provincia del Verbano Cusio Ossola 8

9 Figura Comuni della Provincia del Verbano Cusio Ossola Lo stralcio cartografico riportato sotto evidenzia l ambito territoriale nel quale ricadono gli otto Comuni facenti parte dell aggregazione. Le singole competenze territoriali sono evidenziate con colorazioni diverse, mentre per ogni singolo Comune, le aree rappresentate senza colorazione forniscono una prima indicazione delle aree urbanizzate (aree con campitura in bianco). 9

10 Figura Comuni dell Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Risulta quindi più che evidente la prevalenza di aree extraurbane, a fronte dell estensione territoriale complessiva. Sommariamente, si rileva che dei ettari di superficie territoriale, solamente ettari circa sono da ritenersi urbanizzati (si ricomprendono, oltre ai principali addensamenti urbani, quelle porzioni di territorio interessate da infrastrutture quali viabilità principali). Passando ad un inquadramento più quantitativo e relativamente agli otto Comuni aggregati, anche in considerazione di quanto visto sopra, pare utile inserire la seguente tabella riepilogativa. Figura Caratteristiche dei Comuni dell Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Comune Numero di abitanti Superficie [ha] Superficie urbanizzata [ha] Baceno Superficie non urbanizzata [ha] Crevoladossola

11 Crodo Formazza Montecrestese Premia Trasquera Varzo Totale

12 Comune di Crodo Baseline Emission Inventory (Inventario delle emissioni di partenza) 12

13 Introduzione L'inventario delle emissioni di partenza (BEI) quantifica il volume totale delle emissioni di CO2 (espresso in tonnellate/anno) derivante dal consumo di energia nel territorio del Comune di Crodo nell'anno preso come riferimento per le analisi. Il BEI permette di individuare le principali fonti antropogeniche delle emissioni di CO2 e di conseguenza, in via prioritaria, le relative misure di riduzione. Obiettivo comune per i firmatari del Patto dei Sindaci è una riduzione di CO2 di almeno il 20% al 2020 rispetto all anno di riferimento ottenuta attraverso l'attuazione del SEAP in quelle aree di attività rilevanti nell'area di competenza dell'ente, delineate ed emerse durante le analisi effettuate nella redazione del BEI. Nella stesura di questo inventario delle emissioni di partenza (BEI), sono stati presi in considerazione i seguenti concetti di fondamentale importanza: Anno di partenza; Attività/settori di pertinenza; Fattori di emissione. Anno di partenza L'anno di partenza (Baseline year) è l'anno di riferimento per i risultati raggiunti nella riduzione delle emissioni nel La UE si è impegnata a ridurre le emissioni del 20% entro il 2020 in rapporto al 1990, quest'ultimo anno è anche l anno base del Protocollo di Kyoto. Per potere essere in grado di raffrontare la riduzione di emissioni della UE e dei firmatari dell'accordo, è necessario un anno base di partenza comune e quindi si raccomanda il 1990 come anno di partenza del BEI. Tuttavia, non avendo il Comune di Crodo a disposizione dati per compilare l'inventario del 1990, è stato scelto quale anno significativo come base per la raccolta e l analisi dei dati quanto più completi ed attendibili il Attività/settori di pertinenza I dati di attività quantificano l'attività umana svolta all'interno del territorio del Comune di Crodo. Essenzialmente questo inventario di CO2 si è basato sul consumo finale di energia, includendo sia il consumo di energia municipale che quello non municipale all'interno del territorio dell Amministrazione Comunale. Nello specifico questo BEI quantifica le seguenti emissioni collegate al consumo di energia nel territorio comunale: Emissioni dirette legate alla combustione di carburante negli edifici, negli impianti/servizi e nel trasporto all'interno del territorio; Emissioni (Indirette) collegate alla produzione di elettricità, calore o raffreddamento che sono consumati nel territorio; 13

14 Altre emissioni dirette prodotte nel territorio, in base alle scelte di progetto effettuate per decidere l inclusione dei diversi settori nel BEI (si veda la tabella seguente). Tabella - Settori inclusi nel BEI del Comune di Crodo SETTORI INCLUSIONE Consumo finale di energia in edifici, servizi/impianti ed industrie Edifici municipali, impianti e strutture comunali Terziario (non municipale), edifici, impianti e strutture Edifici residenziali Illuminazione pubblica Industrie non coinvolte in EU ETS Trasporto su strada urbano: parco municipale Trasporto su strada urbano: trasporto pubblico Trasporto su strada urbano: trasporto privato o commerciale Trasporto urbano su rotaia Sì Sì Sì Sì No Sì Sì Sì No Altre fonti di emissione (non collegate al consumo di energia) Trattamento delle acque reflue urbane Trattamento dei rifiuti solidi No No Produzione di energia Consumo di combustibile per la produzione di elettricità (solo per impianti che sono <20 MW e che non sono parte di EU ETS) Consumo di combustibile per la produzione di riscaldamento e/o raffreddamento (solamente nel caso in cui il caldo/freddo sono forniti come servizio per gli utilizzatori finali all'interno del territorio) Sì Sì 14

15 Fattori di emissione I fattori di emissione sono coefficienti che quantificano le emissioni per unità di attività e le emissioni sono calcolate moltiplicando il fattore di emissione per i dati di attività corrispondenti. Nella redazione del BEI del Comune di Crodo si è scelto di utilizzare i fattori di emissione Standard in linea con i principi IPCC che coprono tutte le emissioni di CO2 prodotte dal consumo di energia nel territorio dell'ente locale, sia direttamente in seguito alla combustione di carburante all'interno dell'ente locale, sia indirettamente attraverso la combustione del carburante associato con l'elettricità e l'uso di calore/raffreddamento nell'area. Come noto, i fattori di emissione standard sono basati sul contenuto di carbonio di ciascun combustibile come negli inventari nazionali di gas ad effetto serra nel contesto della UNFCCC e del protocollo di Kyoto. In questo approccio, la CO2 viene considerata come il gas ad effetto serra più importante e le emissioni di CH4 e N2O non vengono calcolate. Inoltre, le emissioni di CO2 dall'uso sostenibile di biomassa/biocarburanti come pure le emissioni di elettricità verde certificata sono considerate zero. I fattori di emissione standard considerati in questo BEI si basano sulle linee guida IPCC del In dettaglio nella tabella seguente vengono riportati i valori dei fattori di emissione standard di CO2 (da IPCC 2006) per i più comuni tipi di combustibile. Tabella Fattori di emissione standard per il Comune di Crodo COMBUSTIBILE FATTORE DI EMISSIONE STANDARD (tco2/mwh) Benzina 0,249 Gasolio, Diesel 0,267 Olio combustibile 0,279 Lignite 0,364 Gas Naturale 0,202 Scarichi municipali (frazione non biomassa) 0,330 Legno 0-0,403 Oli vegetali 0 * Biodiesel 0 * Bioetanolo 0 * 15

16 Solare termico 0 Geotermico 0 valore più basso se il legno è raccolto in maniera sostenibile, più alto se raccolto in modo non sostenibile * zero se i biocarburanti soddisfano i criteri di sostenibilità; occorre utilizzare i fattori di emissione dei combustibili fossili se i biocarburanti sono insostenibili Per quanto riguarda invece il fattore di emissione al fine di calcolare le emissioni di CO2 da assegnare al consumo e alla produzione di energia elettrica nel territorio comunale di Crodo, bisogna determinare il fattore di emissioni locali per l'elettricità (EFE), che può prendere in considerazione le seguenti componenti: Fattore di emissioni Nazionale Italiana (NEEFE); Produzione di elettricità locale (LPE); Acquisto di elettricità verde certificata da parte dell'ente locale (GEP). Dato che la valutazione delle emissioni dall'elettricità è basata sul consumo di elettricità, i fattori di emissione sono espressi in tco2/mwh elettrico. Nel caso del Comune di Crodo per la redazione di questo BEI si è scelto di prendere in considerazione il fattore di emissioni standard italiano (tco2/mwhe) per il consumo di elettricità e, nella fattispecie, il valore considerato per i calcoli è: 0,483 tco2/mwhe. Per quanto riguarda l aspetto della produzione locale di elettricità da quantificare nel BEI, come da linee guida, devono essere coperti tutti gli impianti/unità presenti all interno del territorio comunale di Crodo che soddisfano i seguenti criteri: l'impianto/unità non rientra nel Progetto di Scambi di Emissioni Europeo (European EmissionsTrading Scheme/ETS) l'impianto/unità è inferiore od uguale a 20 MW carburante come input di energia termica nel caso di carburante fossile e di impianti di combustione di biomassa oppure inferiore od uguale a 20 MWe come output nominale nel caso di altro impianto di energia rinnovabile (es. eolico o solare) Per quanto riguarda, poi, l acquisto di elettricità verde certificata (che rispetta i criteri di garanzia di origine di elettricità prodotta da fonti di energia rinnovabile fissati nella Direttiva 2001/77/CE ed aggiornati nella Direttiva 2009/28/CE) da parte dell'ente locale, invece della normale elettricità mista dalla rete, si evidenzia il fatto che, siccome all interno del presente BEI vengono usati fattori standard di emissione, il fattore di emissione per l'elettricità verde certificata è zero (CO2GEP = 0). Infine, quindi, il calcolo per determinare il fattore locale di emissioni per l'elettricità (EFE) può essere eseguito utilizzando la seguente formula: EFE = [(TCE LPE GEP) X NEEFE+ CO2LPE + CO2GEP] / (TCE) 16

17 Dove: EFE = fattore di emissione locale per l'elettricità [t/mwhe] TCE = consumo totale di elettricità nell'ente locale [MWhe] LPE = produzione di elettricità locale [MWhe] GEP = acquisti di elettricità verde da parte dell ente locale [MWhe] NEEFE = fattore di emissioni nazionale per l'elettricità CO2LPE = emissioni di CO2 legate alla produzione locale di elettricità [t] CO2GEP = emissioni di CO2 legate alla produzione locale di elettricità verde certificata acquistata dall'ente locale [t] A questo punto, esclusivamente ai fini del calcolo del coefficiente EFE, vengono anticipati dei dati che saranno ripresi e dettagliati nel seguito di questo documento. In particolare si sottolinea che, nell anno preso come riferimento per la stesura di questo BEI, all interno del Comune di Crodo risultano presenti i seguenti impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile (con potenza inferiore od uguale a 20MW): ID Impianto POTENZA (kwh) REGIONE PROVINCIA COMUNE ,8 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,94 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,68 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,55 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,1 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,94 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,5 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,75 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA ,99 PIEMONTE VERBANO- CUSIO-OSSOLA Entrata in Esercizio Energia prodotta 2011 (kwh/a) CRODO 02/07/ CRODO 03/11/ CRODO 20/01/ CRODO 01/03/ ,375 CRODO 24/05/ ,75 CRODO 14/04/ CRODO 29/08/ CRODO 25/11/ ,375 CRODO 21/12/ ,5 TOTALE Tabella - Impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile presenti sul territorio di Crodo 17

18 Inoltre nei territori dell Unione dei Comuni delle Valli di Antigorio, Divedro e Formazza sono presenti molti impianti idroelettrici, che producono quindi energia elettrica da fonte rinnovabile. Nello specifico un elenco di questi impianti è riportato nella tabella seguente in cui vengono specificati: Denominazione concessionario Comune di ubicazione dell impianto Denominazione impianto Denominazione corpo idrico Potenza installata (kw) Energia prodotta 2011 (MWh) Tabella - Impianti idroelettrici presenti nei territori dell Unione dei Comuni delle Valli di Antigorio, Divedro e Formazza Per quanto riguarda il calcolo dell EFE, in questa sede si vuole sottolineare che è precisa scelta degli autori dell inventario delle emissioni non comprendere i valori riportati nella tabella soprastante nella formula di calcolo per due ragioni: la prima è che l energia prodotta viene immessa nella rete elettrica e non viene in alcun modo utilizzata per autoconsumi in ambito locale, ma viene dispacciata altrove in base alle richieste e la seconda è che da un punto di vista puramente matematico, l inclusione dei valori di produzione di energia idroelettrica nella formula, per alcuni Comuni comporterebbe un valore dell EFE negativo e quindi non coerente con lo spirito di quantificazione delle emissioni d CO2 da attività antropiche presenti sul territorio comunale. In conclusione i dati di produzione di energia idroelettrica sopra riportati verranno inseriti nelle tabelle di censimento dell energia prodotta da impianti a fonte rinnovabile relative ad ogni Comune, ma non vengono considerati nei calcoli di determinazione dell EFE per le ragioni descritte in precedenza. 18

19 Gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile (con potenza inferiore od uguale a 20MW) comportano relativamente alla formula precedente un fattore LPE (produzione di elettricità locale) uguale a 74,515 MWhe e conseguentemente un fattore CO2LPE (emissioni di CO2 legate alla produzione locale di elettricità) uguale a zero (essendo energia verde interamente prodotta tramite impianti fotovoltaici). Inoltre, sempre nell anno preso come riferimento per la stesura di questo BEI, il Comune non presentava nessun acquisto di elettricità verde certificata, annullando quindi i valori GEP e CO2GEP nella formula precedente. EFE = [( 3536,71 74,515 0) X 0, ] / (3536,71)) = 0,473 Da queste considerazioni emerge immediatamente come il fattore di emissione locale per l'elettricità EFE sia, nel caso del Comune di Crodo per l anno di riferimento 2011, pari a 0,473 tco2/mwhe. Questo valore verrà utilizzato nel seguito del documento per quantificare le emissioni comunali connesse al consumo di energia elettrica nei vari settori considerati all interno del presente BEI. 19

20 Contesto generale Il comune di Crodo è situato a nord della provincia del Verbano-Cusio-Ossola. La casa comunale si trova a 508 m sul livello del mare e il suo territorio si estende su una superficie di circa 61 kmq. Confina con i comuni di Baceno, Crevoladossola, Montecrestese, Premia e Varzo. Figura Inquadramento territoriale La popolazione residente è pari a 1479 abitanti con una densità insediativa di circa 24 abitanti/kmq e si distribuisce, oltre che nel centro principale, nelle frazioni di Mozzio, Viceno e Cravegna. 20

21 Edifici, attrezzature e impianti comunali Di seguito viene riportato il totale dei consumi di energia elettrica sia di edifici pubblici sia di altre attrezzature e impianti del Comune di Crodo per l anno La fonte principale proviene dall elaborazione diretta dei dati forniti dall Ente stesso. Tabella Consumi di energia elettrica relativa a edifici comunali, attrezzature e impianti Tipo di servizio Denominazione Località kwh/a 1 2 Municipio ed edificio Comunale Centro polifunzionale 3 scuola e palestra 4 Scuola 5 edificio Comunale Municipio e appartamenti Crodo capoluogo Foro Boario La Miniera Crodo capoluogo scuole secondarie e palestra Crodo capoluogo Scuola dell'infanzia Crodo capoluogo 9500 appartamenti ed ambulatorio medico Cravegna Scuole e uff. postale 7 edifico pubblico scuola primaria e ufficio postale Crodo capoluogo Edificio P.zza pretura Coop. Nuova ITACA Crodo capoluogo campo sportivo 9 campi sportivi 10 campi sportivi 11 cimiteri Campo Sportivo Verampio Loc. verampio 4500 w.c. pubblici e campo sportivo Via S. Stefano Crodo capoluogo 3375 campo sportivo Carvegna Cravegna 3375 Cimiteri comunali 2500 CONSUMO ANNUO ELETTRICITA' Questi 115 MWh/anno imputabili al consumo di energia elettrica in Edifici attrezzature e impianti comunali corrispondono ad emissioni dovute a questo fattore quantificabili in 54,40 tco2/anno (ottenute moltiplicando il valore dei consumi totali appena riportato per l EFE calcolato per il Comune di Crodo). 21

22 Per quanto riguarda i dati relativi ai consumi termici, di seguito si riporta la lista degli edifici pubblici con le metrature, la potenza delle caldaie installate e la tipologia di combustibile utilizzato. Tabella Potenza caldaie installate negli edifici comunali Tipo di servizio Denominazione Indirizzo Vol. (mc) Slp (mq) N piani MODELLO CALDAIA POTENZA CALDAIA TIPOLOGIA COMBUSTIBILE 1 Municipio ed edificio Comunale - Municipio e appartamenti Via Pellanda - P.zza Marconi e 3 Ecoflam Mod. ecomax 8 99 gas metano 2 Centro polifunzionale Foro Boario La Miniera Via del Cuculo Bongioanni Bongas 2/6 (gen A) e (gen B) 231,8 gas metano 3 scuola e palestra 4 Scuola scuole secondarie e palestra Scuola dell'infanzia Via Roma - Via Pellanda 150 e e Via pellanda Viessman Vitocrossal gas metano Thermital 5e40 47 gas metano 5 edificio Comunale appartamenti ed ambulatorio medico Loc. Cravegna Ygnis Athena 30,1 gas metano 6 Scuole e uff. postale 7 edifico pubblico scuola primaria e ufficio postale Edificio P.zza pretura Coop. Nuova ITACA Via pellanda e P.zza Don Lorenzo Francione Viessaman Vidotens 200 (gen A) e (gen B) 160 gas metano P.zza Pretura Pensotti 77 gas metano 8 campo sportivo 9 campi sportivi 10 campi sportivi Campo Sportivo Verampio w.c. pubblici e campo sportivo Via S. Stefano campo sportivo Carvegna Loc. Verampio gas metano Via S. Stefano gas metano Loc. Cravegna gas metano Per gli edifici comunali che presentano tutti caldaie alimentate a metano sono stati raccolti e riportati nella tabella seguente i dati relativi al consumo annuo. Tabella Consumi annui di metano negli edifici comunali Tipo di servizio TIPOLOGIA COMBUSTIBILE utenza n. CONSUMO ANNUO (mc) 22

23 1 Municipio ed edificio Comunale - gas metano Centro polifunzionale gas metano scuola e palestra gas metano Scuola gas metano edificio Comunale gas metano Scuole e uff. postale gas metano edifico pubblico gas metano campo sportivo gas metano campi sportivi gas metano campi sportivi gas metano 380 TOTALE (mc) I consumi di gas naturale associato agli edifici comunali di Crodo risultano quindi essere 512,07 MWh/anno. A questi consumi corrispondono emissioni di 103,44 tco2/anno (valore ottenuto moltiplicando il consumo per il fattore di emissione di 0,202 tco2/mwh di gas naturale). 23

24 Illuminazione pubblica Nella presente sezione del BEI vengono analizzati ed elaborati i dati riguardanti l illuminazione pubblica del Comune di Crodo. La fonte principale proviene dall elaborazione diretta dei dati forniti dall ente stesso. Al fine del presente BEI sono stati presi in considerazione solo gli elementi che potessero concorre a determinare i consumi finali di elettricità e le emissioni associate di CO2 relativi agli impianti di illuminazione pubblica. L impianto d illuminazione di Crodo attualmente presenta un totale di 321 lampade ripartite come nella tabella sottostante: VAP. MERC. 50 w VAP. MERC. 80 w VAP. MERC. 125 w VAP. MERC. 250 w IODURI METALLICI 70 w SODIO B.P. 90 w FLUORESC. 18 w LED 70 w TOT. LAMPADE n Andando ad analizzare le tipologie presenti si riscontra una quasi totalità di lampade ai vapori di mercurio (98,44 %). 0,31% 0,31% 0,62% 0,31% 98,44% VAP.MERC. IODURI METALLICI SODIO B.P. FLUORESC. LED Percentuali diverse tipologie di lampade installate Per un totale complessivo di 31,234 kw come si evince dalla seguente tabella. VAP. MERC. 50 w VAP. MERC. 80 w VAP. MERC. 125 w VAP. MERC. 250 w IODURI METALLICI 70 w SODIO B.P. 90 w FLUORESC. 18 w LED 70 w TOT. LAMPADE n POTENZA LAMPADA (w) TOTALE POTENZA (w)

25 Consumi ed emissioni Partendo dai dati e dalle considerazioni appena descritti e integrandoli con dati derivanti dall indagine diretta su elaborazioni comunali, si è passati a determinare il consumo elettrico associato agli impianti di illuminazione pubblica che corrisponde a 236 MWh/a. Per quanto riguarda, infine, la quantificazione delle emissioni di CO2 corrispondenti, la procedura di calcolo è semplice ed immediata e prevede di moltiplicare i consumi appena indicati per il coefficiente EFE specifico per il Comune di Crodo, che come calcolato in precedenza risulta di 0,473 tco2/mwh. Emissioni illuminazione pubblica (tco2/a) = Consumo elettricità per illuminazione pubblica (MWh/a) * EFE (tco2/mwh) Emissioni illuminazione pubblica = 236 (MWh/a) * 0,473 = 111,63 (tco2/a) 25

26 Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) e edifici residenziali A seguito del fatto che la Provincia di Verbania si è dimostrata completamente sprovvista di qualsiasi documentazione fruibile concernente la mappatura degli impianti tecnologici termici degli edifici del terziario (non comunali), degli edifici industriali e degli edifici residenziali con le relative fonti di alimentazione e il dettaglio dell anno di installazione, si è dovuti procedere alla stima dei consumi (e delle corrispondenti emissioni) relativi a edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) ed edifici residenziali in maniera alternativa. Le fonti di dati utilizzate sono state: Dati ISTAT 2011 di consumo di gas metano per uso domestico e riscaldamento pro capite - metri cubi (con livello di dettaglio provinciale) Dati relativi ai volumi trasportati (anno 2011) di gas metano da Enel Rete Gas negli impianti di distribuzione del comune di riferimento - Deliberazione AEEG 138/04 art. 7 comma 6 Dati IREA (Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera) di stima delle emissioni annuali in atmosfera derivanti dalle attività umane e naturali svolte sul territorio piemontese. Nello specifico le emissioni calcolate dal sistema INEMAR sono molto utili come parametro di riferimento ai fini della stima dei consumi e delle emissioni nel Baseline Emissioni Inventory in quanto sono classificate in base al comune, a settore e attività, al combustibile utilizzato ed inquinante emesso Per quanto riguarda il consumo di gas metano per uso domestico e riscaldamento pro capite da dati ISTAT 2011 il valore di riferimento per la provincia di Verbania è di 879 m3/anno, ma questo dato verrà tenuto solo come parametro di controllo dei dati specifici del singolo comune elaborati di seguito. I dati relativi ai volumi trasportati (anno 2011) di gas metano da Enel Rete Gas negli impianti di distribuzione del comune di riferimento sono riportati nella tabella di seguito, frutto di un elaborazione dei dati grezzi forniti dal distributore. Tabella Volumi trasportati (anno 2011) di gas metano da Enel Rete Gas Nello specifico il Comune di Crodo è servito tramite l impianto di distribuzione gas situato nello stesso comune di Crodo, ma i dati a livello di consumi riportati nell ultima colonna della tabella sono cumulati fra i due paesi di Crodo e Varzo. Una possibile suddivisione del dato aggregato (sicuramente plausibile per il settore residenziale) riguarda la ripartizione della totalità dei consumi secondo la popolazione dei due Comuni (colonna % abitanti ). In questo modo si può arrivare ad avere una prima macro-stima dei consumi specifici del Comune di Crodo in termini di m3/anno di gas naturale. Il dato che però aiuta in modo chiaro ed inequivocabile a far chiarezza sui consumi di energia termica dai vari tipi di combustibili nel territorio di Crodo deriva da IREA (Inventario Regionale delle Emissioni in 26

27 Atmosfera), ovvero la stima delle emissioni annuali in atmosfera derivanti dalle attività umane e naturali svolte sul territorio comunale. In particolare, partendo dai valori delle emissioni annue si possono arrivare a determinare i consumi per tipologia di combustibile utilizzato come riportato nella tabella seguente (si può notare come il valore relativo al consumo di metano sia assolutamente allineato con il valore relativo ai volumi trasportati comunicato da Enel Rete Gas). Tabella Consumi degli impianti termici residenziali e del terziario classificati per combustibile di alimentazione IMPIANTI TERMICI MWh/a metano MWh/a gasolio MWh/a GPL RESIDENZIALE 7.843,81 400,45 237,75 TERZIARIO 474, Per quanto riguarda la stima dell utilizzo di legna da ardere, si ricorda come la il territorio preso in considerazione nel presente studio abbia una vocazione montana con una tradizione di utilizzo di legna da ardere in camini e stufe in ambito residenziale molto accentuata. Per cercare di stimare questo fenomeno, si è fatto inizialmente riferimento a una Indagine Regione Piemonte Ipla Economia del legno combustibile per il riscaldamento domestico in cui è stato stimato il consumo medio di biomassa legnosa per famiglia (suddiviso negli ambiti territoriali pianura, collina e montagna) della Regione Piemonte. Di seguito si riporta uno stralcio dei risultati nella tabella e nel grafico sottostanti. Tabella Consumi di legna da ardere negli impianti termici residenziali per area geografica (IPLA) 27

28 Grafico Utilizzatori di legna come combustibile riferiti ai piccoli Comuni per area geografica (IPLA) Inoltre, partendo dalla considerazione della continuità territoriale si è anche preso come parametro di riferimento uno studio molto accurato e preciso Stima del consumo di legna per riscaldamento domestico in Lombardia: metodologia di indagine e implicazioni ambientali, redatto da Fondazione Lombardia per l Ambiente e DIIAR sez. Ambientale (Politecnico di Milano) nel quale vengono riportati i risultati riportati nella tabella sottostante. 28

29 Utilizzando il valore di consumo di legna da ardere per famiglia riportato nello studio IPLA (65 q/anno) e mediandolo (come parametro di controllo) con il valore, nella tabella precedente, dell uso medio per residente di legna da ardere nei comuni con caratteristiche simili a quello di riferimento in termini di altitudine e popolazione (679 kg/abitante), si arriva a definire l utilizzo medio di legna da ardere nel comune di Crodo: nello specifico occorre considerare che (come riportato dai risultati dell indagine IPLA nel grafico precedente) il 25% dei 681 nuclei familiari comunicati dall Amministrazione Comunale faccia effettivamente utilizzo di legna da ardere come unico combustibile e che il 44% dei nuclei familiari faccia utilizzo di legna da ardere come combustibile di supporto (si considera un 30% dei 65 q/anno). In questo modo si può arrivare a stimare un consumo di q/anno di legna da ardere. Questo valore moltiplicato per il potere calorifico della legna secca (3,8 kwh/kg), da luogo a un corrispettivo di 5123,62 MWh/anno di legna consumata. Infine, considerando le emissioni di CO2 collegate a questi consumi, calcolate sempre grazie ai fattori standard in linea con i principi IPCC, si possono determinare per i due settori di riferimento (residenziale e terziario) i valori riportati nella tabella seguente. In particolare si vuole solo sottolineare che il valore utilizzato come coefficiente di conversione per l utilizzo di legna è piuttosto basso (nello specifico di 0,06 tco2/mwh) in quanto la filiera di approvvigionamento presenta marcati aspetti di sostenibilità, denotato dal fenomeno che gran parte degli utilizzatori preleva il legno dal proprio bosco. Tabella Emissioni di CO2 degli impianti termici residenziali e del terziario classificate per combustibile di alimentazione IMPIANTI TERMICI tco2 metano tco2 gasolio tco2 GPL tco2 legna RESIDENZIALE 1.584,45 106,92 54,92 307,42 TERZIARIO 95, Per quanto riguarda invece i consumi e le emissioni relativi agli assorbimenti di energia elettrica nei settori residenziale e terziario, si è partiti ancora una volta dal numero di unità totali (nello specifico nel territorio comunale di Crodo sono presenti 681 unità residenziali, 128 unità del terziario e dal numero di abitanti. Tali unità sono state moltiplicate per la media fra il consumo medio nazionale di energia elettrica per famiglia, il consumo medio per abitante nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola fonte Istat e il consumo medio per famiglia dato Terna andando a stimare un consumo complessivo per quanto riguarda le unità residenziali di 1494,83 MWh elettrici all anno, corrispondenti (moltiplicati per l EFE del Comune di Crodo di 0,473 tco2/mwhe) a 707,05 tco2/anno e per il settore del terziario un consumo complessivo di 1690,88 MWh elettrici all anno, corrispondenti (sempre moltiplicati per l EFE del Comune di Crodo) a 799,79 tco2/anno. I dati riportati sono stati poi validati, per verificare e testare il processo di calcolo, tramite il confronto con i valori reperibili nel Piano Energetico Provinciale (elaborazione dati anno 2005) della Provincia del Verbano- Cusio-Ossola riferiti al territorio comunale di Crodo. 29

30 Traffico Nella presente sezione dell Inventario delle Emissioni (BEI) si prendono in considerazione i consumi energetici e le emissioni relative al traffico presente nel territorio comunale di Crodo. La quantificazione finale delle emissioni deriva dalla somma di più fattori relativi al traffico comunale, nella fattispecie il livello di dettaglio si spinge fino alla distinzione fra: parco veicoli comunale trasporti pubblici trasporti privati e commerciali La presente parte di questa relazione tecnica contiene i risultati derivanti dall analisi dei dati resi disponibili direttamente dagli Uffici Tecnici Comunali competenti, dai dati ACI sulla composizione del parco veicolare del comune di riferimento e dai dati di traffico ANAS derivanti dal rapporto annuale del Sistema Nazionale di Rilevamento Statistico del Traffico e dell Incidentalità. Quadro generale delle caratteristiche del Comune di Crodo a livello territoriale ed urbano Il territorio del Comune di Crodo si estende su una superficie prevalentemente montuosa di circa 61 kmq e confina con i comuni di Baceno, Crevoladossola, Montecrestese, Premia, e Varzo. 30

31 E attraversato dalla Strada Statale n 659 che raggiunge il confine nazionale al Passo San Giacomo nell alta Valle Formazza e dalla Strada Provinciale n 73 che collega le frazioni di Mozzio, Viceno e Cravegna al suo interno. Trasporti privati e commerciali Dall analisi dei dati ACI relativi alla suddivisione del parco veicolare per categoria e comune si è risaliti alla ripartizione percentuale del parco veicoli relativa al comune di Crodo che viene riportata nella tabella successiva. Tale suddivisione verrà utilizzata per andare a calcolare l incidenza sul traffico delle varie tiplogie di veicoli all interno della rete viaria di Crodo. Nella presente analisi sono stati molto utili anche i dati reperiti dal rapporto annuale del Sistema Nazionale di Rilevamento Statistico del Traffico e dell Incidentalità dell ANAS relativo al rilevamento dei dati di traffico annui sulla SS 659 presso il Comune di Crodo. Nello specifico, i rilevamenti riguardano la mappatura dei flussi di traffico registrati dalle postazioni n.3553 situata al km 4,7 della strada SS 659 presso il Comune di Crevoladossola e n.3554 situata al Km 22,700 della strada SS 659 presso il Comune di Premia. I dati rilevati hanno registrato un andamento del flusso di traffico riportato nella tabella e nel grafico seguenti. 31

32 Dal grafico si nota, in prima istanza, come il flusso di traffico medio giornaliero su strada extraurbana nel territorio del comune di Crodo, data il posizionamento fra i Comuni di Crevoladossola e Premia sia quantificabile in circa unità/giorno (valore utilizzato in seguito per calcolare il flusso di traffico medio giornaliero complessivo incidente sulla rete viaria comunale). Riprendendo i valori sopra riportati si possono stimare i seguenti valori relativi al flusso veicolare medio giornaliero: Spostamenti/giorno totali su strade extraurbane (2011): Spostamenti/giorno totali su strade urbane (2011): Spostamenti/giorno totali complessivi (2011): Dall esame complessivo dei dati si riscontra che l incidenza del traffico su strada extraurbana (SS 659) in ambito comunale incide in maniera significativa sulle condizioni della circolazione della viabilità principale interessante il territorio comunale. I risultati si prestano anche alla redazione di statistiche relative ai consumi energetici e alle emissioni di CO2 connesse ai volumi di traffico complessivamente gravanti sulla rete stradale. Riprendendo in esame in primo luogo il volume totale di traffico nel comune di Crodo, si osserva che il numero di spostamenti/giorno totali complessivi (2011) risulta essere di Per il calcolo dei consumi energetici associati trasporti privati e commerciali viene utilizzata la formula seguente: 32

33 Carburante utilizzato nel trasporto su strada (MWh) = Chilometraggio (Km) x consumo medio (Litri/Km) x fattori di conversione (MWh/Litri) Dove il kilometraggio medio per viaggio percorso dai veicoli costituenti il traffico privato e commerciale è risultato essere di 5,79 km. Gli automezzi vengono poi classificati secondo categorie predeterminate delle quali è stato stimato il consumo medio (a seconda della tipologia di alimentazione) e l incidenza sul traffico giornaliero sempre in termini percentuali delle varie categoriedi veicoli. Consumo medio consumo medio - auto benzina consumo medio - auto diesel consumo medio - auto gpl consumo medio - auto metano consumo medio - veic comm leggeri benzina consumo medio - veic comm leggeri diesel consumo medio - veic comm leggeri gpl consumo medio - veic comm pesanti diesel veic a 2 ruote benzina l/km % sul traffico 0,096 25,48% 0,069 31,47% 0,074 2,31% 0,15 1,50% 0,13 0,84% 0,098 21,16% 0,099 0,00% 0,298 4,46% 0,04 12,78% Potere calorifico carburante MWh/l Benzina 0,0092 Diesel 0,01 GPL 0,0072 Metano 0,0025 Nelle tabelle precedenti vengono riportati i consumi medi del parco veicolare del comune di Crodo e relativa percentuale di incidenza sul traffico oltre ai poteri calorifici dei vari tipi di carburante: questi valori vengono utilizzati per i calcoli riportati nella tabella di seguito, tramite i quali si passa dal chilometraggio complessivo alla sua ripartizione tra le varie tipologie di veicoli che costituiscono il traffico presente sul territorio comunale. Di seguito, seguendo la formula riportata in precedenza, si passa dai km percorsi ai litri consumati per tiplogia di carburante, ai MWh tramite i coefficienti riportati nella tabella precedente e, infine, alle tco2 emesse per tipologia di veicolo e per carburante grazie ai fattori di conversione IPPC (tco2/mwh) riportati nell introduzione del presente BEI. 33

34 Come si evince dalla tabella il consumo di carburante relativo al traffico privato/commerciale del comune di Crodo presenta per quanto riguarda la benzina consumi pari a MWh/anno (corrispondenti a 618 tco2/a), per quanto riguarda il gasolio consumi pari a MWh/anno (corrispondenti a tco2/a), per quanto riguarda il GPL consumi pari a 108 MWh/anno (corrispondenti a 25 tco2/a) e per quanto riguarda il metano consumi pari a 50 MWh/anno (corrispondenti a 10 tco2/a). Offerta di trasporto pubblico Il comune di Crodo è servito dalla linea Domodossola Cascata del Toce e da un autolinea interna che collega le frazioni di Mozzio, Viceno e Cravegna. Orario Invernale 34

35 Orario Estivo 35

36 Per la determinazione delle emissioni relative al trasporto pubblico si è proceduto come descritto di seguito. linea n. corse gg km tratto km totali gg Domodossola Cascata del Toce Interna 4 13,5 54 Totale km 198 Nella tabella precedente sono stati quantificati i km totali giornalieri percorsi dalle varie linee moltiplicando il numero di corse per i km di ogni tratta che attraversa il territorio comunale di Crodo. In seguito sono stati stimati i km di percorrenza annui e di conseguenza i consumi di carburante e le emissioni relative a questi mezzi sono state quantificate in 56,34 tco2/anno, con un consumo associato di 211,03 MWh/anno (calcolato utilizzando il fattore di conversione di 0,267 tco2/mwh), come da valori riportati nella tabella seguente. tot. km consumo medio 0,292 totale Lt/anno 21102,84 MWh/anno 211,03 Tco2/anno 56,34 Mezzi di trasporto comunali In questa sezione si esaminano le informazioni relative alla flotta di veicoli ad uso e/o di proprietà dell Amministrazione Comunale e delle società di trasporto pubblico che effettuano il servizio in ambito comunale. Esaminando i dati forniti dagli uffici comunali competenti si evidenzia una età media del parco automezzi nella media rispetto a quella nazionale. Infatti su un numero complessivo di 9 autoveicoli, 1 è stato immatricolato prima dell anno 2000, mentre i rimanenti a cavallo degli anni 2001 e I mezzi comunali sono in dotazione ai seguenti uffici: Messo Comunale; Ufficio tecnico; Scuolabus; Servizi manutentivi. Nella tabella successiva sono riportate tutte le informazioni descritte in precedenza, con l aggiunta dei litri di carburante consumati per ogni automezzo. Tabella Lista dei veicoli costituenti la flotta dell Amministrazione Comunale di Crodo 36

37 Num. Descrizione VEICOLI COMUNALI Tipo/Modello e cilindrata Anno Imm. Dir. Euro 1 Miniscuolabus Volkswagen Terna gommata Terna gommata Sampierana S.p.a Autobus IVECO 100/E4 irisbus Autovettura Ford Fiesta Autovettura Fiat Doblo Autocarro Fiat Ducato scuolabus IVECO A50/E4/30/A autovettura Fiat Scudo Assegnato a: trasporto scolastico macchina operatrice trasporto scolastico trasporto persone trasporto persone squadra operai trasporto scolastico trasporto persone trasporto persone CONSUMI ANNUI lt. Benzina x x lt. Gasolio 1 Autovettura Fiat Panda 4x x totale consumi x x x x x x Per quanto riguarda la quantificazione delle emissioni dovute alla flotta comunale, si utilizza la seguente metodologia di calcolo. I dati sull attività per ciascun tipo di carburante e di veicolo saranno calcolati con la seguente equazione: Carburante utilizzato nel trasporto su strada (MWh) = consumi (Litri) x fattori di conversione (MWh/Litri) I due fattori tipici di conversione sono presentati nella tavola seguente. Tabella - Fattori di conversione per i due principali carburanti tipici per il trasporto CARBURANTE FATTORE DI CONVERSIONE (KWh/Litro) Benzina 9,2 Diesel 10 Nella tabella seguente invece è riportata la metodologia di calcolo per le emissioni dalla flotta comunale, col dettaglio dei passaggi di calcolo e degli automezzi distinti per carburante di alimentazione. Consumo benzina (l)

CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI

CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI 5.1 Aspetti organizzativi Il Comune di Bitonto ha aderito formalmente al Patto dei Sindaci, con apposita Deliberazione Consiliare il 20 marzo 2013, ed ha avviato le procedure

Dettagli

INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI TERAMO

INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI TERAMO INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI TERAMO Documento redatto da INTRODUZIONE La Provincia di Teramo ha aderito, in qualità di struttura di supporto, al Patto dei Sindaci e, attraverso la sottoscrizione

Dettagli

Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Baseline Emission Inventory

Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Baseline Emission Inventory Unione dei Comuni delle Valli Antigorio Divedro Formazza Baseline Emission Inventory (Inventario delle emissioni di partenza) SOMMARIO Introduzione... 3 Contesto generale... 8 Comune di Trasquera... 12

Dettagli

INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI TORRICELLA SICURA

INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI TORRICELLA SICURA INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI TORRICELLA SICURA Documento redatto da INTRODUZIONE La Provincia di Teramo ha aderito, in qualità di struttura di supporto, al Patto dei Sindaci e, attraverso

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Dall analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l impiego di : 43.080 MW/anno

Dall analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l impiego di : 43.080 MW/anno EMISSIONI DA RIDURRE Dall analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l impiego di : 43.080 MW/anno Questo dato ci ha consentito l individuazione delle emissioni totali

Dettagli

Avv. CUOMO Nicola. Arch. QUINTAVALLE Lea. Ing. SCIANNIMANICA Bartolomeo

Avv. CUOMO Nicola. Arch. QUINTAVALLE Lea. Ing. SCIANNIMANICA Bartolomeo Sindaco Assessore all Urbanistica R.U.P. Energy Manager Coordinamento Avv. CUOMO Nicola Arch. D AURIA Alessio Arch. QUINTAVALLE Lea Arch. SCOGNAMIGLIO Antonella Ing. SCIANNIMANICA Bartolomeo Gruppo di

Dettagli

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia RSA Provincia di Milano Energia Fig. 1: consumi elettrici per ciascun settore La produzione e il consumo di energia hanno impatto dal punto di vista ambientale, soprattutto per ciò che riguarda il consumo

Dettagli

MODALITA DI COMPILAZIONE DEL FOGLIO DI RACCOLTA DATI PER LE UTENZE PUBBLICHE

MODALITA DI COMPILAZIONE DEL FOGLIO DI RACCOLTA DATI PER LE UTENZE PUBBLICHE MODALITA DI COMPILAZIONE DEL FOGLIO DI RACCOLTA DATI PER LE UTENZE PUBBLICHE Gennaio 2015 1 Sommario 1 Introduzione...3 2 Edifici Pubblici...3 2.1 Denominazione stabile...3 2.2 Consumi elettrici e lettura

Dettagli

Metodologia. 5 rapporto sull energia

Metodologia. 5 rapporto sull energia 2 Metodologia 5 rapporto sull energia 23 2.1 Usi finali e consumi finali Per l aggiornamento del bilancio energetico provinciale al 2005 si è adottata la stessa metodologia utilizzata per il Quarto Rapporto

Dettagli

Il Patto dei Sindaci e il PAES L Inventario Base delle Emissioni (IBE)

Il Patto dei Sindaci e il PAES L Inventario Base delle Emissioni (IBE) Febbraio 2014 n.b. il documento del PAES è in fase di valutazione da parte del CCR della Commissione Europea. 1 Il Patto dei Sindaci e il PAES L Inventario Base delle Emissioni (IBE) Comune di Latina -

Dettagli

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2 La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di

Dettagli

Estratto Bilancio Energetico Comunale

Estratto Bilancio Energetico Comunale Data N. incarto Oggetto Proprietà 31 maggio 2011 11316 Città dell Energia AMB Estratto Bilancio Energetico Comunale Comune di Bellinzona - 2010 Bilancio Energetico Globale BILECO Bellinzona 31/05/2011

Dettagli

CONVEGNO/WORKSHOP. l PATTO dei SINDACI per le SMART CITIES

CONVEGNO/WORKSHOP. l PATTO dei SINDACI per le SMART CITIES CONVEGNO/WORKSHOP l PATTO dei SINDACI per le SMART CITIES 1 Il territorio Il Comune di Scandicci si estende su un territorio di 59,75 km 2. Il 29% del territorio è caratterizzato dalla presenza di aree

Dettagli

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni

Dettagli

BILANCIO ENERGETICO COMUNALE

BILANCIO ENERGETICO COMUNALE BILANCIO ENERGETICO COMUNALE Comune di: CAVAZZO CARNICO Anno di riferimento del bilancio energetico: 2013 Popolazione: 1.091 ab. (al 31/12/2013) 1 Superficie comunale: 39,44 kmq Densità abitativa: 27,7

Dettagli

La contabilità delle emissioni gas serra comunali: Approccio metodologico

La contabilità delle emissioni gas serra comunali: Approccio metodologico La contabilità delle emissioni gas serra comunali: Approccio metodologico 4 febbraio 2009 Contabilità delle emissioni comunali Il progetto è nato dalla collaborazione di CISA con ENEA. Enea ha messo a

Dettagli

IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE per il Comune di Ruffano. Ing. Matteo Morelli Presentazione della bozza PAES Ruffano, 26/02/2013

IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE per il Comune di Ruffano. Ing. Matteo Morelli Presentazione della bozza PAES Ruffano, 26/02/2013 IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE per il Comune di Ruffano Ing. Matteo Morelli Presentazione della bozza PAES Ruffano, 26/02/2013 IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE ANALISI DEL TERRITORIO

Dettagli

Comune di Udine Pianificazione Energetica

Comune di Udine Pianificazione Energetica Comune di Udine Pianificazione Energetica Pianificazione Energetica: procedura PIANIFICAZIONE ENERGETICA RACCOLTA DATI ANALISI DATI DEFINIZIONE BASELINE BILANCIO ENERGETICO INCIDENZA CONSUMI/EMISSIONI

Dettagli

Allegato I Annex I METODOLOGIA PER LA DEFINIZIONE DELL INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI GIULIANOVA

Allegato I Annex I METODOLOGIA PER LA DEFINIZIONE DELL INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI GIULIANOVA METODOLOGIA PER LA DEFINIZIONE DELL INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI DEL COMUNE DI GIULIANOVA COMUNE DI GIULIANOVA METHODOLOGY FOR THE DEFINITION OF THE BASELINE EMISSION INVENTORY OF THE MUNICIPALITY

Dettagli

Comune di Udine Pianificazione Energetica

Comune di Udine Pianificazione Energetica Comune di Udine Pianificazione Energetica Pianificazione Energetica: procedura PIANIFICAZIONE ENERGETICA RACCOLTA DATI ANALISI DATI DEFINIZIONE BASELINE BILANCIO ENERGETICO INCIDENZA CONSUMI/EMISSIONI

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Piano d Azione Energia Sostenibile di Città di Castello Luca Secondi, Assessore Ambiente e Mobilità

Piano d Azione Energia Sostenibile di Città di Castello Luca Secondi, Assessore Ambiente e Mobilità Piano d Azione Energia Sostenibile di Città di Castello Luca Secondi, Assessore Ambiente e Mobilità Patto dei Sindaci Il Comune di Città di Castello ha da tempo riconosciuto la sostenibilità come variabile

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 IL PATTO DEI SINDACI Raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio: questo, in estrema sintesi,

Dettagli

Quadro dei consumi energetici

Quadro dei consumi energetici Quadro dei consumi energetici La situazione nazionale Il quadro dei consumi energetici nazionali degli ultimi anni delinea una sostanziale stazionarietà per quanto riguarda il settore industriale e una

Dettagli

le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell'aria (a) di tipo industriale nei comuni capoluogo di provincia - Anni 2013-2014

le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell'aria (a) di tipo industriale nei comuni capoluogo di provincia - Anni 2013-2014 POPOLAZIONE E SUPERFICIE Tavola 1.1 - Popolazione media dei comuni capoluogo di provincia - Anni 2008-2014 (valori assoluti) Superficie media dei comuni capoluogo di provincia - Anni 2008-2014 (km 2 )

Dettagli

Piano d Azione per l Energia Sostenibile Comune di Livorno

Piano d Azione per l Energia Sostenibile Comune di Livorno Piano d Azione per l Energia Sostenibile Comune di Livorno Adesione al Patto dei Sindaci, Delibera di C.C. n. 8 del 2013 Allegato E Provincia di Livorno Struttura di Coordinamento del Patto dei Sindaci

Dettagli

QUESTIONARIO. 2. Puoi indicare i consumi termici ed elettrici della tua abitazione e/o i relativi costi?

QUESTIONARIO. 2. Puoi indicare i consumi termici ed elettrici della tua abitazione e/o i relativi costi? QUESTIONARIO A) Risparmio energetico e fonti rinnovabili nelle abitazioni residenziali. Indagine conoscitiva ai fini dello sviluppo del Piano d Azione per l Energia Sostenibile 1.Quale tipo di abitazione

Dettagli

MODALITA DI COMPILAZIONE DEL FOGLIO DI RACCOLTA DATI PER LE UTENZE PUBBLICHE

MODALITA DI COMPILAZIONE DEL FOGLIO DI RACCOLTA DATI PER LE UTENZE PUBBLICHE MODALITA DI COMPILAZIONE DEL FOGLIO DI RACCOLTA DATI PER LE UTENZE PUBBLICHE Giugno 2011 1 Introduzione Il presente documento fornisce istruzioni alla compilazione del foglio di richiesta dati sui consumi

Dettagli

Esempi di applicazione della certificazione ambientale. La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure

Esempi di applicazione della certificazione ambientale. La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure Esempi di applicazione della certificazione ambientale La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure 1 I riconoscimenti ottenuti 2 La dichiarazione ambientale 3 La dichiarazione

Dettagli

RUOLO DELL'ENERGY BUILDING MANAGER (DGR LOMBARDIA N. 5117/07 E S.M.)

RUOLO DELL'ENERGY BUILDING MANAGER (DGR LOMBARDIA N. 5117/07 E S.M.) RUOLO DELL'ENERGY BUILDING MANAGER (DGR LOMBARDIA N. 5117/07 E S.M.) IL RIFERIMENTO NORMATIVO: DGR 8/5117 del 18.07.07 e s.m. Disposizioni per l esercizio, il controllo e la manutenzione, l ispezione degli

Dettagli

Le evoluzione della normativa in materia di efficienza energetica in edilizia

Le evoluzione della normativa in materia di efficienza energetica in edilizia Le evoluzione della normativa in materia di efficienza energetica in edilizia L allegato energetico al Regolamento Edilizio arch. filippo loiodice 12 ottobre 2011 Passirano I pesi in media.. in media.senza

Dettagli

Come sviluppare il SEAP: l esperienza del Comune di Forlì. Francesca Ravaioli

Come sviluppare il SEAP: l esperienza del Comune di Forlì. Francesca Ravaioli Come sviluppare il SEAP: l esperienza del Comune di Forlì Francesca Ravaioli Comune di Forlì Patto dei Sindaci Patto dei Sindaci: cos'è? Il Patto Il Patto dei Sindaci è il principale movimento europeo

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

ESERCITAZIONE PRATICA: L INVENTARIO DELLE EMISSIONI E L ELABORAZIONE DEL BILANCIO ENERGETICO LOCALE

ESERCITAZIONE PRATICA: L INVENTARIO DELLE EMISSIONI E L ELABORAZIONE DEL BILANCIO ENERGETICO LOCALE ESERCITAZIONE PRATICA: L INVENTARIO DELLE EMISSIONI E L ELABORAZIONE DEL BILANCIO ENERGETICO LOCALE Confini, campo di applicazione e settori Comune Residenza Industria Terziario pubblico QUALI SETTORI

Dettagli

FederIdroelettrica. Principali novità regolatorie in materia di generazione distribuita

FederIdroelettrica. Principali novità regolatorie in materia di generazione distribuita FederIdroelettrica Principali novità regolatorie in materia di generazione distribuita Ing. Alessandro Arena Direzione Mercati Unità Produzione di energia, fonti rinnovabili ed efficienza energetica Autorità

Dettagli

I lavori preparatori all inventario delle emissioni provinciali

I lavori preparatori all inventario delle emissioni provinciali PIANO DI AZIONE AMBIENTALE PER UN FUTURO SOSTENIBILE 2008/2010: PIANI "CLIMA LOCALE" I lavori preparatori all inventario delle emissioni provinciali Fiera Ecomondo 11 novembre 2011 Dott.ssa Claudia Ozzi

Dettagli

L obbligo di dotare gli edifici di impianti alimentati da fonti rinnovabili

L obbligo di dotare gli edifici di impianti alimentati da fonti rinnovabili L obbligo di dotare gli edifici di impianti alimentati da fonti rinnovabili D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 L obbligo di dotare gli edifici di impianti alimentati da fonti rinnovabili non è certamente una novità.

Dettagli

Il Patto dei Sindaci e il Piano di Azione per l Energia Sostenibile - PAES -

Il Patto dei Sindaci e il Piano di Azione per l Energia Sostenibile - PAES - Il Patto dei Sindaci e il Piano di Azione per l Energia Sostenibile - PAES - Smart City Comuni in classe A 1 Indice 1. Il Patto dei Sindaci 2. Il Piano di Azione per l Energia Sostenibile PAES 3. Il progetto

Dettagli

RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI

RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI Il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con sede in Roma, Via Tomacelli 132, in persona del Vice Direttore Generale,

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

1. Metodologia di calcolo del bilancio dei consumi finali

1. Metodologia di calcolo del bilancio dei consumi finali ALLEGATO C PAES Rosignano M.mo 1. Metodologia di calcolo del bilancio dei consumi finali PRODOTTI PETROLIFERI Settore Civile: I consumi dei prodotti petroliferi in ambito civile vengono calcolati sommando

Dettagli

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA DCO 2/08 AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (Articolo 2, comma 3, dei decreti ministeriali 20 luglio 2004) Documento per

Dettagli

INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI

INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA AL 2010 NELLO SCENARIO TENDENZIALE 6 - ASPETTI METODOLOGICI 7 - INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA NEI SETTORI INDUSTRIA, TERZIARIO,

Dettagli

IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI VERONA E LE SINERGIE CON IL SETTORE PRIVATO

IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI VERONA E LE SINERGIE CON IL SETTORE PRIVATO IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI VERONA E LE SINERGIE CON IL SETTORE PRIVATO Riccardo Tardiani Coordinamento Ambiente Comune di Verona Ecomondo Fiera di Rimini 5 novembre 2014

Dettagli

Progetto co-finanziato dall Unione Europea. 7 Convegno

Progetto co-finanziato dall Unione Europea. 7 Convegno Osservatorio sulle attività di Manutenzione degli Aeroporti Italiani Progetto co-finanziato dall Unione Europea 7 Convegno Problematiche riguardanti gli ostacoli alla navigazione aerea Gestione della manutenzione

Dettagli

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. 1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia

Dettagli

Premessa RISOLUZIONE N. 32/E. Roma, 4 aprile 2012

Premessa RISOLUZIONE N. 32/E. Roma, 4 aprile 2012 RISOLUZIONE N. 32/E Direzione Centrale Normativa Roma, 4 aprile 2012 OGGETTO: Trattamento fiscale della produzione di energia elettrica da parte dell ente pubblico mediante impianti fotovoltaici Scambio

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

OPEN ENERGY Comune di Merano. 20.03.2015 L Alto Adige verso Klimaland Presentazione PAES del Comune di Merano

OPEN ENERGY Comune di Merano. 20.03.2015 L Alto Adige verso Klimaland Presentazione PAES del Comune di Merano OPEN ENERGY Comune di Merano 20.03.2015 L Alto Adige verso Klimaland Presentazione PAES del Comune di Merano Indice: Progetto Open Energy Inventario delle emissioni di Merano nel 2005 e 2010 Azioni e simulazioni

Dettagli

L Inventario delle Emissioni del Comune di Padova

L Inventario delle Emissioni del Comune di Padova L Inventario delle Emissioni del Comune di Padova Padova verso il Piano Clima Michele Zuin Settore Ambiente Comune di Padova Adesione al Patto dei sindaci e alla Campagna SEE Con deliberazione di Consiglio

Dettagli

Oggetto: il PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale) IL CONTESTO europeo nazionale provinciale

Oggetto: il PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale) IL CONTESTO europeo nazionale provinciale Oggetto: il PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale) IL CONTESTO europeo nazionale provinciale a livello comunitario: Direttiva Fonti Energetiche Rinnovabili (Direttiva 2009/28/EC) Direttiva Emission

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2014

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2014 Il parco veicolare di Bologna al 31.12.214 Settembre 215 Capo Area Programmazione Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente U.I. Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

CONSUMI ENERGETICI 09

CONSUMI ENERGETICI 09 CONSUMI ENERGETICI 09 Quadro sinottico degli indicatori INDICATORI DI PRESSIONE (P) Consumi di metano ad uso domestico Consumi di metano ad uso non domestico: comparto ceramico Consumi di energia elettrica

Dettagli

INSIEME PER LA SOSTENIBILITÀ Strategie per il territorio

INSIEME PER LA SOSTENIBILITÀ Strategie per il territorio In collaborazione con Comune di Villa di Serio Comune di Nembro Comune di Pradalunga INSIEME PER LA SOSTENIBILITÀ Strategie per il territorio -: i consumi energetici e le emissioni a NEMBRO Domenico Leo

Dettagli

Tipologie di Servizi offerti ai Comuni beneficiari

Tipologie di Servizi offerti ai Comuni beneficiari WORKSHOP Rivolto ai Comuni beneficiari del Progetto Alterenergy Tipologie di Servizi offerti ai Comuni beneficiari I Servizi offerti ai Comuni beneficiari da professionisti che saranno selezionati dall

Dettagli

RELAZIONE DI ATTUAZIONE CAMMINARE PER CRESCERE PIANO D'AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE 0-2 2-10 10-20 20+

RELAZIONE DI ATTUAZIONE CAMMINARE PER CRESCERE PIANO D'AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE 0-2 2-10 10-20 20+ CAMMINARE PER CRESCERE 0-2 2-10 10-20 20+ PIANO D'AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE UN MODO PER FARE DELL ENERGIA UN CONCETTO SOSTENIBILE PER FAMIGLIA E AMBIENTE ADESIONE PAES MEI 2013 RELAZIONE DI ATTUAZIONE

Dettagli

Procedure di calcolo degli obiettivi

Procedure di calcolo degli obiettivi ALLEGATO 1 (art. 3, comma 4) Procedure di calcolo degli obiettivi 1. Calcolo della quota di energia da fonti rinnovabili 1. Ai fini del raggiungimento dell obiettivo di cui all articolo 3, comma 1, il

Dettagli

Inventario Emissioni per il Patto dei Sindaci

Inventario Emissioni per il Patto dei Sindaci Inventario Emissioni per il Patto dei Sindaci Michele Sansoni Arpa Emilia-Romagna michelesansoni@arpa.emr.it 1 IBE: FATTORE DI SUCCESSO DI UN PAES 2 QUAL È IL SIGNIFICATO DI IBE? L inventario di base delle

Dettagli

35(0(662. C:\Documents and Settings\melotti.l\Desktop\SITO WEB PROVINCIA\pedrazzi\incentivi gas metano e GPL\protocollo d intesa.

35(0(662. C:\Documents and Settings\melotti.l\Desktop\SITO WEB PROVINCIA\pedrazzi\incentivi gas metano e GPL\protocollo d intesa. 35272&2//2',17(6$ 75$/$3529,1&,$',02'(1$(/($662&,$=,21,',&$7(*25,$3(5/$35202=,21( '(// 862'(,02725,$*3/(0(7$123(5$87275$=,21( La PROVINCIA DI MODENA, rappresentata da, autorizzato alla firma del presente

Dettagli

Metano e trasporti per il governo della mobilità

Metano e trasporti per il governo della mobilità Parma, 16 marzo 2010 Metano e trasporti per il governo della mobilità Lo stato dell arte delle più recenti azioni di mobilità sostenibile promosse dal Ministero dell ambiente Arch. Giovanna Rossi Ministero

Dettagli

IL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA TEE

IL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA TEE IL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA TEE IL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA TEE IL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA TEE PROGETTO CLIMA Nel definire gli interventi da inserire nel progetto CLIMA

Dettagli

in collaborazione con PROGETTO

in collaborazione con PROGETTO in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro con piena autonomia

Dettagli

L esperienza del Comune di Reggio Emilia

L esperienza del Comune di Reggio Emilia Convegno di presentazione IL PATTO DEI SINDACI PER I COMUNI DELL UNIONE VAL D ENZA L esperienza del Comune di Reggio Emilia Montecchio, 16 febbraio 2013 I firmatari del Patto si impegnano a ridurre di

Dettagli

Procedura concordata tra Regione e Province per l attuazione del 3 Programma di attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale

Procedura concordata tra Regione e Province per l attuazione del 3 Programma di attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale Procedura concordata tra Regione e Province per l attuazione del 3 Programma di attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale DOCUMENTO DI SINTESI Sommario: 1.Campo d intervento... 2.Obiettivi...

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

1. Metodologia di calcolo del bilancio di energia primaria

1. Metodologia di calcolo del bilancio di energia primaria ALLEGATO A PAES Isola d Elba 1. Metodologia di calcolo del bilancio di energia primaria Il bilancio di energia è suddiviso per categoria di impiego e per tipo di fonte energetica. COMBUSTIBILI SOLIDI Sul

Dettagli

Piano d Azione per l Energia Sostenibile (PAES)

Piano d Azione per l Energia Sostenibile (PAES) Piano d Azione per l Energia Sostenibile (PAES) Dati preliminari e principali linee d azione Giugno 2012 Prof. Massimo Dentice d Accadia DETEC Università degli studi di Napoli Federico II COS E IL PATTO

Dettagli

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2013

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2013 Il parco veicolare di Bologna al 31.12.213 Ottobre 214 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura di: Marisa Corazza 1 Nel 213 parco

Dettagli

WP4 BILANCIO ENERGETICO COMUNALE DI FAGAGNA (UD) Data: 21 luglio 2015

WP4 BILANCIO ENERGETICO COMUNALE DI FAGAGNA (UD) Data: 21 luglio 2015 1 WP4 BILANCIO ENERGETICO COMUNALE DI FAGAGNA (UD) Data: 21 luglio 2015 Gruppo di lavoro: Lorenzo Orlandi Pier Federico Fileni Silvia Stefanelli (ECUBA S.r.l.) (ECUBA S.r.l.) (Regione FVG) 2 BILANCIO ENERGETICO

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...

Dettagli

PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE. Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia

PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE. Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE 29 giugno 2012 29 giugno 2012 Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia INDICE DELLA PRESENTAZIONE La Provincia

Dettagli

Settala ad un passo da Kyoto: un Comune poco comune

Settala ad un passo da Kyoto: un Comune poco comune Settala ad un passo da Kyoto: un Comune poco comune I consumi energetici e le emissioni a Settala A CHE PUNTO SIAMO? Irene de Piccoli - Infoenergia 2 ottobre 211 SINTESI EMISSIONI AL FASE A EMISSIONI CO

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

DECISIONE DELLA COMMISSIONE 9.6.2007 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 148/11 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 7 giugno 2007 che modifica la direttiva 90/377/CEE del Consiglio concernente una procedura comunitaria sulla trasparenza

Dettagli

Italian Biomass Forum Prospettive di sviluppo della bioenergia in Italia

Italian Biomass Forum Prospettive di sviluppo della bioenergia in Italia Italian Biomass Forum Prospettive di sviluppo della bioenergia in Italia Biomasse solide: produzione decentralizzata di elettricità e calore Milano - 21 Giugno 2012 Comitato Termotecnico Italiano PROSPETTIVE:

Dettagli

L AGENDA 21 LOCALE del Comune di Pianezza: uno strumento per la sostenibilità del territorio comunale Secondo Incontro tematico ENERGIA

L AGENDA 21 LOCALE del Comune di Pianezza: uno strumento per la sostenibilità del territorio comunale Secondo Incontro tematico ENERGIA L AGENDA 21 LOCALE del Comune di Pianezza: uno strumento per la sostenibilità del territorio comunale Secondo Incontro tematico ENERGIA Pianezza, 7 maggio 2009 Andrea Camarlinghi, Corintea soc. coop. Sommario

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Efficienza energetica, online il Piano d'azione 2014 (PAEE). IL TESTO

Efficienza energetica, online il Piano d'azione 2014 (PAEE). IL TESTO casaeclima.com http://www.casaeclima.com/ar_18985 ITALIA-Ultime-notizie-paee-efficienza-energetica-Efficienza-energetica-online-il-Pianodazione-2014-PAEE.-IL-TESTO-.html Efficienza energetica, online il

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Luglio 2010 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Modena ha l obiettivo di sintetizzare

Dettagli

La pianificazione energetica Regioni e comunità a confronto L ESPERIENZA DEL COMUNE DI TAVAGNACCO(UD)

La pianificazione energetica Regioni e comunità a confronto L ESPERIENZA DEL COMUNE DI TAVAGNACCO(UD) La pianificazione energetica Regioni e comunità a confronto L ESPERIENZA DEL COMUNE DI TAVAGNACCO(UD) Udine, Palazzo della Regione 27 giugno 2014 La pianificazione energetica Regioni e comunità a confronto

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PROVINCIA DI MODENA E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER LA PROMOZIONE DELL USO DEI MOTORI A GPL E METANO PER AUTOTRAZIONE

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PROVINCIA DI MODENA E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER LA PROMOZIONE DELL USO DEI MOTORI A GPL E METANO PER AUTOTRAZIONE PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PROVINCIA DI MODENA E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER LA PROMOZIONE DELL USO DEI MOTORI A GPL E METANO PER AUTOTRAZIONE 2006 / 2008 - La PROVINCIA DI MODENA, rappresentata da,

Dettagli

PRIME INDICAZIONI SULL UTILIZZO DELL APPLICATIVO SACE

PRIME INDICAZIONI SULL UTILIZZO DELL APPLICATIVO SACE PRIME INDICAZIONI SULL UTILIZZO DELL APPLICATIVO SACE La nuova release dell applicativo SACE presenta diverse novità. Nei primi giorni di utilizzo, sono stati rilevati numerosi errori di compilazione,

Dettagli

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030 Introduzione In Italia la produzione di energia elettrica avviene in gran parte grazie all utilizzo di fonti non rinnovabili e, in misura minore, con fonti rinnovabili che per loro natura hanno un minor

Dettagli

Strumenti operativi a disposizione dei Comuni per l elaborazione dei PAES

Strumenti operativi a disposizione dei Comuni per l elaborazione dei PAES Strumenti operativi a disposizione dei Comuni per l elaborazione dei PAES La Regione Emilia Romagna per agevolare gli Enti locali coinvolti nell iniziativa Patto dei Sindaci, ha messo a disposizione dei

Dettagli

1. AUDIT ENERGETICO DEI 250 EDIFICI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA E REALIZZAZIONE DI UNA PIATTAFORMA INFORMATICA Audit GIS

1. AUDIT ENERGETICO DEI 250 EDIFICI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA E REALIZZAZIONE DI UNA PIATTAFORMA INFORMATICA Audit GIS Titolo: Dal Censimento dei consumi energetici degli edifici pubblici all attuazione dei PAES della Provincia della Spezia Arch. Paola Giannarelli 18 marzo 2011 ISOLA DI SAN SERVOLO - VENEZIA DAL CENSIMENTO

Dettagli

Il Patto dei Sindaci nei Comuni della Bassa padovana

Il Patto dei Sindaci nei Comuni della Bassa padovana Il Patto dei Sindaci nei Comuni della Bassa padovana Strategie, azioni di sostegno, opportunità per l energia sostenibile Stefano Meneghini, Direttore Tecnico Consylio S.r.l. Fase II: stesura Piano delle

Dettagli

È IMPORTATE ANCHE LA TUA COLLABORAZIONE!!! La compilazione dei questionari è in forma ASSOLUTAMENTE ANONIMA

È IMPORTATE ANCHE LA TUA COLLABORAZIONE!!! La compilazione dei questionari è in forma ASSOLUTAMENTE ANONIMA Comune di Casal di Principe PREMESSA: Il presente questionario è stato predisposto nell ambito del progetto Agenda 21 Locale attivo nel Comune di Casal di Principe allo scopo di raccogliere informazioni

Dettagli

il mini eolico quanto costa e quanto rende

il mini eolico quanto costa e quanto rende il mini eolico quanto costa e quanto rende quanto costa e quanto rende Il costo di un sistema mini eolico installato chiavi in mano (IVA esclusa) per taglie comprese fra 5 kw e 20 kw è compreso fra 3.000

Dettagli

Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione

Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione Edgardo Curcio Presidente AIEE Roma, 26 ottobre 2010 Nell ambito di uno studio condotto per Assoelettrica lo scorso

Dettagli

SCHEDA questionario da compilarsi dall Ente competente

SCHEDA questionario da compilarsi dall Ente competente SCHEDA questionario da compilarsi dall Ente competente COMUNE DI Provincia di Nome e qualifica del funzionario che compila il questionario Ufficio/Ente/Servizio che compila il questionario Indirizzo CAP

Dettagli

Oggetto: Approvazione protocollo d intesa con la Soc. ENEL.si S.r.l. per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Oggetto: Approvazione protocollo d intesa con la Soc. ENEL.si S.r.l. per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Estratto dalla delibera del Consiglio Comunale n.52 del 10.8.2009 Oggetto: Approvazione protocollo d intesa con la Soc. ENEL.si S.r.l. per lo sviluppo delle energie rinnovabili. -Il Sindaco relaziona in

Dettagli

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Le caratteristiche tecniche richieste per ottenere il conto termico. Antonietta Serra, responsabile sezione Termotecnica presso Istituto Giordano Spa

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli