PROTOCOLLO D INTESA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA
|
|
- Ferdinando Molteni
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA LA COMUNITA SOCIALE CREMASCA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA PREMESSO CHE 1. L opportunità di elaborare uno specifico progetto inerente le Dimissioni Protette di anziani e persone in condizioni di fragilità nasce dalla necessità di superare la settorialità degli interventi attraverso una ricomposizione unitaria che vada al di là dei limiti delle problematiche socioassistenziali e sanitarie; 2. l analisi delle attività e degli interventi finora realizzati in campo sociosanitario ed assistenziale pone sicuramente in luce lo sforzo compiuto dalle istituzioni per offrire servizi e prestazioni sempre più qualificate in un ottica di crescente integrazione tra i diversi ambiti istituzionali; 3. le molteplici problematiche dell età senile richiedono di essere affrontate in una logica di crescente e continua integrazione dei servizi sanitari ed assistenziali collegati in un sistema a rete, che ha come nodo centrale l anziano e la sua famiglia; 4. la DGR n del 18/5/2011 e la DGR n del 02/8/2011 prevedono in ordine alla qualificazione della rete dell assistenza domiciliare, in attuazione del PSSR 2010/2014, indicazioni per l individuazione delle persone non autosufficienti con bisogni complessi e percorsi integrati con interventi finanziati; 5. la DGR n del 06/12/2011 norma l inizio della sperimentazione ADI proponendo un nuovo modello multidisciplinare di valutazione dei bisogni in capo alle Aziende Sanitarie Locali; 6. il Decreto Regione Lombardia n del 06/07/2012 individua indirizzi sperimentali per l organizzazione ed il funzionamento dell ADI specificando il sistema di accesso, di valutazione, definizione dei livelli di gravità e presa in carico dei cittadini; 7. il Piano di Indirizzo per la Riabilitazione del Ministero della Salute e nello specifico il paragrafo IV Riabilitazione nel continum assistenziale definisce, in considerazione della
2 complessità dei percorsi assistenziali riabilitativi, una necessaria collaborazione tra offerta ospedaliera territoriale, socio sanitaria e sociale, al fine di costruire processi e percorsi di continuità; 8. il principale obiettivo del progetto Dimissioni protette continuità assistenziale a sostegno della domiciliarietà è quello di favorire il mantenimento della persona anziana fragile nel proprio contesto abitativo realizzando così una stretta integrazione attraverso la definizione di percorsi integrati, al fine di facilitare la continuità delle cure del cittadino; SI STIPULA QUANTO SEGUE Art. 1 (Finalità ed oggetto) La finalità del presente Protocollo d Intesa è quella di favorire una maggiore integrazione tra l area sociosanitaria, il sistema dei servizi socio-assistenziali e l area dei servizi ospedalieri, attraverso una intesa interistituzionale che garantisca una dimissione protetta con lo scopo di accompagnare la persona nel passaggio dall ospedale al territorio, limitandogli i disagi e offrendo alla famiglia un supporto nella gestione del paziente e nella organizzazione delle sue risorse. Art. 2 (Obiettivi specifici dei soggetti firmatari dell accordo) Gli obiettivi specifici dei soggetti istituzionali coinvolti sono i seguenti: AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA: L ASL si impegna a: definire modalità organizzative interne più funzionali alla presa in carico precoce dei soggetti fragili e del loro sistema familiare; definire modalità organizzative in collaborazione con l A.O. Ospedale Maggiore di Crema finalizzate a migliorare l offerta di servizi integrati, superando diseconomie e sprechi di azioni e migliorando il soddisfacimento di bisogni sempre più complessi; proporre in sinergia con i soggetti istituzionali strumenti e procedure che possono essere modificate, aggiornate e rese più funzionali in relazione alle esigenze operative che emergono nei Tavoli di lavoro; favorire la collaborazione tra il MMG e l Assistente Sociale territoriale nella gestione della complessità del soggetto fragile al momento della dimissione; individuare, in stretta collaborazione con il territorio, soluzioni alternative a favore della domiciliarità. COMUNITA SOCIALE CREMASCA La Comunità Sociale Cremasca, per conto dei Comuni Soci, si impegna a: implementare il modello organizzativo distrettuale della presa in carico di soggetti con bisogni socio-assistenziali, in sinergia con l Azienda Sanitaria Locale e l Azienda Ospedale Maggiore di Crema; collaborare con il proprio personale alla definizione di strumenti e procedure, in relazione alle esigenze connesse all attuazione del presente protocollo; definire modalità integrate di presa in carico del soggetto fragile;
3 intervenire precocemente, in collaborazione con il MMG, nella gestione del soggetto fragile e del suo contesto familiare; programmare, in stretta collaborazione con i Comuni e le realtà territoriali sia pubbliche sia del Terzo Settore, soluzioni alternative a favore della domiciliarità; favorire l informazione e la diffusione delle finalità del presente protocollo di intesa; AZIENDA OSPEDALIERA DI CREMA : L Azienda Ospedaliera si impegna a: identificare precocemente i bisogni del paziente-fragile ricoverato, darne tempestiva comunicazione (per il tramite del Servizio di Dimissione Protette) all UO Cure Socio Sanitarie (CeAD) così da agevolare la presa in carico e la dimissione protetta in coerenza con i protocolli interni; collaborare con il territorio per una efficace interazione al fine di una dimissione appropriata : - sociale - sanitaria - socio-sanitaria integrata. a far cooperare i propri specialisti con il MMG e, tramite l UO Cure Socio Sanitarie (CeAD) e il proprio Servizio di Dimissione Protette, con l assistente sociale territoriale al fine di elaborare ipotesi di intervento a supporto della domiciliarietà. Art. 3 (Destinatari) La presente intesa è rivolta in particolare agli anziani ricoverati in reparti ospedalieri, esposti a maggior rischio di fragilità psicologica, sociale, sanitaria quali ad esempio il seguito di esigenze riabilitative a domicilio, per i quali si rende necessario un percorso di accompagnamento nella dimissione. L azione di accompagnamento riguarda persone anziane per le quali si preveda la possibilità di un rientro al proprio domicilio e non il passaggio diretto in strutture residenziali. Art. 4 (Impegno delle parti) Gli Enti firmatari della presente intesa si impegnano ad una reciproca collaborazione, al fine di realizzare il progetto Dimissione protette e continuità assistenziale a sostegno della domiciliarità ed al rispetto dei rispettivi ruoli e compiti definiti nell Allegato Tecnico, quale parte integrante e sostanziale della presente intesa. Art. 5 (Tavolo Tecnico di Coordinamento) Al fine di perseguire gli obiettivi descritti si decide di procedere alla verifica periodica della programmazione e realizzazione delle attività costituendo un Tavolo Tecnico di Coordinamento così costituito: - Direzione Sanitaria e Sociale ASL di Cremona - Un rappresentate della Direzione Medica di Presidio A.O. di Crema - Direzione SITRA A.O. di Crema - Servizio di Dimissione Protette A.O. di Crema - Direzione Comunità Sociale Cremasca - Servizio Cure Domiciliari Dipartimento ASSI dell ASL di Cremona.
4 I compiti da svolgere sono i seguenti: - monitoraggio e valutazione del processo di dimissione protetta e relativi outcomes sulla base di quanto contenuto nell allegato tecnico; - sviluppare proposte programmatiche, pianificare ed eventualmente implementare il processo di dimissione protetta; - favorire lo scambio di dati, informazioni, strumenti, nonché il confronto relativamente a problematiche emerse e criticità. La convocazione del Tavolo Tecnico di Coordinamento avviene trimestralmente e comunque quando se ne ravvisi la necessità. Art 6 (Monitoraggio e Valutazione dei risultati) Gli Enti firmatari si impegnano a verificare il raggiungimento degli obiettivi come descritti nell allegato operativo dove vengono definiti gli indicatori quanti-qualitativi. Art 7 (Decorrenza) Il presente protocollo decorre a far data dal 01/01/2013 sino a diverso ed espresso pronunciamento in materia da parte dei soggetti sottoscrittori nonché in presenza di nuova normativa regionale o nazionale che disponga in tal senso. Art.8 (Oneri) Il presente accordo non comporta alcun onere a carico dei soggetti firmatari. Art. 9 (Varianti e Rettifiche) Nessuna rettifica potrà essere apportata al presente testo e relativi allegati, in assenza di consenso scritto prestato dalle parti e di contestuale adozione d apposito atto deliberativo. In caso di emanazione di norme legislative, regolamentari statali o regionali nonché d adozione di provvedimenti amministrativi regionali generali incidenti sulle materie oggetto della presente accordo, lo stesso potrà essere modificato e integrato o risolto. Art. 10 Rapporti tra Soggetti contraenti I rapporti tra l ASL della Provincia di Cremona, l A.O. di Crema e la Comunità Sociale Cremasca in materia sono disciplinati unicamente dalle disposizioni contenute nel corrente atto e relativi allegati.
5 Art.11 (Privacy) I dati personali e i dati sensibili, di cui risultano in possesso i soggetti contraenti il presente protocollo d intesa vengono trattati in ottemperanza al disposto di cui al D. Lgs 30 giugno 2003 n. 196 Codice in materia di protezione dei dati personali. Data.. IL DIRETTORE GENERALE ASL DI CREMONA Dott. Gilberto COMPAGNONI IL DIRETTORE GENERALE A.O. OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA Dott. Luigi ABLONDI IL PRESIDENTE COMUNITA SOCIALE CREMASCA Dott.ssa Stefania BONALDI
PROTOCOLLO D INTESA TRA
All. 1 alla Deliberazione ASL n. 466 del 30/12/2013 PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA, IL CONSORZIO CASALASCO SERVIZI SOCIALI E L AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI CREMONA - PRESIDIO OGLIO
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA ASSOCIAZIONE INSIEME PER LA FAMIGLIA
Allegato n. 2 alla Del. n. 461 del 30/12/2013 PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA ASSOCIAZIONE INSIEME PER LA FAMIGLIA KRIKOS SOCIETA COOPERATIVA
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI CREMONA COMUNE DI CREMONA
Allegato 1 alla delibera n 378 del 4/9/2014 PROTOCOLLO D INTESA TRA ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA E AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI CREMONA COMUNE DI CREMONA AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE n. 468 U.O. Direzione Medica dei Presidi Responsabile del procedimento: Roberto Sfogliarini VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Il giorno 30 Dicembre 2016 presso la
DettagliLa Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative
Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del Dolore La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Regione Lombardia Modello di Ospedalizzazione Domiciliare DGR VIII/6410 del 27 /12/2008 DGR VIII/7180
DettagliRedazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette
PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO
Dettagliè uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?
IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda
DettagliRelatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA
Procedura di dimissione ed ammissione protetta e continuità delle cure a domicilio. Asl n.2 di Olbia Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA La dimissione
DettagliL integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi
L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio
DettagliIl governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo. SITI Seminario Vittorio Bosio ASST Lariana
Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo SITI Seminario 29.09.2016 - Vittorio Bosio ASST Lariana Garantire adeguati percorsi di prevenzione, diagnosi,
DettagliPLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO
\ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE
DettagliGli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile
Dai sistemi di valutazione e classificazione un modello per la governance Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Cagliari, 26 ottobre
DettagliLo sportello Unico Socio Sanitario Integrato
Lo sportello Socio Sanitario Integrato Consorzio Intercomunale per la gestione dei servizi socio-assistenziali dell Ovestticino (Comune di Cameri, Cerano, Galliate, Romentino, Sozzago e Trecate) ASL NO
DettagliDeterminazione Dirigenziale
Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarieta' e Salute Direzione Servizi alla Persona U.O. Interventi di Supporto alle Persone Fragili - Integrazione Socio Sanitaria A-UFFICIO DI COORDINAMENTO AMMINISTRATIVO
DettagliTerritorio-ospedale-territorio
Territorio-ospedale-territorio DIMISSIONI PROTETTE Continuità Assistenziale Ospedale-Territorio i 3 snodi della dimissione Gli strumenti Stato dell'arte sul territorio provinciale Punti di forza Criticità
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliRSA FAMAGOSTA 29 APRILE 2015 RSA APERTA UNA RISORSA PER LA FAMIGLIA A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITA
RSA FAMAGOSTA 29 APRILE 2015 RSA APERTA UNA RISORSA PER LA FAMIGLIA A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITA Una guida alla misura RSA Aperta (drg 2942): destinatari, profili di intervento e modalità di attivazione
DettagliPROPOSTA DI MISSIONE VALUTATIVA N. 1
PROPOSTA DI MISSIONE VALUTATIVA N. 1 presentata dai consiglieri Liguori, Moretuzzo, Ussai, Iacop, Cosolini, Turchet, Di Bert, Basso, Nicoli ai sensi dell articolo 138 quinquies, comma 2, lettera e) del
DettagliAtto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria. Gabriele Annoni
Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria Gabriele Annoni 1 COORDINAMENTO E PROFILO DI COMUNITA Se la Conferenza Territoriale Sociale
DettagliDecreto Dirigenziale n del 16/11/2016 Pubblicazione sul BURT del 30/11/2016, parte III n. 48, suppl. 191
POR FSE 2014-2020 - ASSE B Attività B.2.1.3.A) del PAD Sostegno alle famiglie per l'accesso ai servizi di cura rivolti a persone con limitazione dell'autonomia Decreto Dirigenziale n. 12305 del 16/11/2016
DettagliNUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale
NUOVI ASSETTI TERRITORIALI Area Sanità e Sociale 1 1 Presidiare un sistema complesso, derivante da interconnessioni di ambiti funzionali diversi (clinico, assistenziale, amministrativo), di soggetti diversi
Dettaglie.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario Reggio Emilia 2009 Distretto Sanitario Imperiese Distretto Sociale Imperiese
e.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario Reggio Emilia 2009 Distretto Sanitario Imperiese Distretto Sociale Imperiese e.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario
DettagliEvoluzione del sistema sociosanitario
Evoluzione del sistema sociosanitario Patto per la Salute 2014-2016 Regolamento per la definizione degli standard dell assistenza ospedaliera Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo Il Patto per
DettagliDiritto alla domiciliarità delle cure
Diritto alla domiciliarità delle cure Prendersi cura di chi si prende cura Area Anziani Azioni anno 2005 Responsabili di progetto Dott. Franco Romagnoni QUADRO DI SINTESI 1 SOTTOPROGETTO demenza, si responsabilizzano
DettagliLa medicina generale. come nodo fondamentale. della rete
La medicina generale come nodo fondamentale della rete Il Medico di Medicina Generale come nodo fondamentale della rete Rolfi Dr Giovanni i percorsi di cura e assistenza sanitari sociocanitari e assistenziali
DettagliPotenziamento PUA/UVT dei tre Distretti Socio-sanitari della ASSL Oristano - anno
ALLEGATO A SCHEDA PROGETTO Distretto Sociosanitario di Ghilarza Direttore del Distretto Sociosanitario Dott. Francesco Pes TITOLO DEL PROGETTO/PROGRAMMA Potenziamento PUA/UVT dei tre Distretti Socio-sanitari
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA ASL DI CREMONA TRIBUNALE DI CREMONA IN TEMA DI PROTEZIONE GIURIDICA
Tribunale di Cremona PROTOCOLLO D INTESA TRA ASL DI CREMONA E TRIBUNALE DI CREMONA IN TEMA DI PROTEZIONE GIURIDICA PREMESSO CHE - la Costituzione agli artt. 2 e 3 riconosce e garantisce i diritti inviolabili
DettagliLa prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto
DettagliASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011
ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
DettagliREGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 605 del O G G E T T O
REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 605 del 4-8-2014 O G G E T T O Attivazione della "Centrale Operativa Territoriale" (COT) nell'azienda ULSS n.6 "Vicenza"
DettagliLe dimissioni delle. persone fragili
Consulta del Volontariato - Legnano Le dimissioni delle persone fragili dall OSPEDALE Comunicazione di WALTER FOSSATI 17 dicembre 2018 30/01/2019 1 Dimettere le persone fragili IN REGIME DI PROTEZIONE
DettagliLa presa in cura nella fase post acuta delle GCA
Tavola Rotonda I Centri di Neuroriabilitazione : una Rete costruita per le famiglie La presa in cura nella fase post acuta delle GCA L esperienza di una struttura extraospedaliera 2 Conferenza di Consenso,
Dettaglin. 21 del 30 Marzo 2015 DECRETO N. 21 DEL 09/03/2015
Regione Campania Il Presidente Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro del settore sanitario (Deliberazione Consiglio dei Ministri 23/4/2010) DECRETO N. 21 DEL 09/03/2015 OGGETTO:
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Progetto Regionale Sistema integrato dei servizi per le famiglie e gli assistenti familiari. Premesso che
PROTOCOLLO D INTESA Per la realizzazione di un sistema di governance locale del lavoro di cura domiciliare Progetto Regionale Sistema integrato dei servizi per le famiglie e gli assistenti familiari Premesso
DettagliPROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ. Dicembre 2018
PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ Dicembre 2018 INTRODUZIONE La Legge 23/2015 afferma che la programmazione, la gestione e l organizzazione
DettagliLa continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche
La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche Percorso di approfondimento, confronto e formazione per medici con ruoli organizzativi Presentazione: Dr. Claudio Garbelli
DettagliCONVENZIONE TRA L AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA
CONVENZIONE TRA L AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL CARCINOMA DEL COLLO DELL UTERO BIENNIO 2013-2014 TRA L AZIENDA SANITARIA
DettagliDopo trent anni di servizio sanitario la sfida per la salute nella Regione Sicilia. Anna Banchero
Dopo trent anni di servizio sanitario la sfida per la salute nella Regione Sicilia Anna Banchero Il Servizio sanitario nazionale è stata una conquista in materia di diritti di cittadinanza Ha ordinato
DettagliL ESPERIENZA DELLE DIMISSIONI PROTETTE A MONZA
L ESPERIENZA DELLE DIMISSIONI PROTETTE A MONZA Milano 14 giugno 2012 Giornata di studio Re.SSPO Ordine AA.SS. Lombardia Comune di Monza Settore Servizi Sociali - Ufficio Anziani Cosa abbiamoevidenziato
DettagliPROVINCIA DI PORDENONE Funzione Politiche Attive del Lavoro PROTOCOLLO D INTESA
PROVINCIA DI PORDENONE Funzione Politiche Attive del Lavoro PROTOCOLLO D INTESA - tra la Provincia di Pordenone, in persona del Presidente Vicario dott Alessandro Ciriani e - il Consorzio per la Zona di
DettagliXXXI SEMINARIO DEI LAGHI Ottobre 2010 PERCORSI PREFERENZIALI PER PERSONE ANZIANE FRAGILI TRA TERRITORIO E OSPEDALE: UN ESPERIENZA GENOVESE
XXXI SEMINARIO DEI LAGHI 14 16 Ottobre 2010 IL RAPPORTO DINAMCO TRA OSPEDALE E TERRITORIO PERCORSI PREFERENZIALI PER PERSONE ANZIANE FRAGILI TRA TERRITORIO E OSPEDALE: UN ESPERIENZA GENOVESE Anna Banchero
DettagliPERCORSI SANITARI ACCESSIBILI E FRUIBILI GESTIONE DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE PER BAMBINI ED ADOLESCENTI AD ELEVATA COMPLESSITÀ 9/983/2010
PERCORSI SANITARI ACCESSIBILI E FRUIBILI GESTIONE DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE PER BAMBINI ED ADOLESCENTI AD ELEVATA COMPLESSITÀ Ottobre 2014 attuazione DGR 9/983/2010 Piano Azione Regionale (PAR) PERCORSI
DettagliIl ruolo dell Infermiere. Cristina Rossi Azienda USL Toscana Centro
Il ruolo dell Infermiere Cristina Rossi Azienda USL Toscana Centro La riorganizzazione "una gamma di servizi integrati, rivolti per lo più alle persone anziane, per supportare la dimissione tempestiva,
Dettaglipiù anziani, più ammalati, più soli
LE NUOVE CURE DOMICILIARI: GLI ATTORI DEL SISTEMA un percorso per crescere e migliorare insieme Monza, 29 marzo 2014 Dr. Carlo Castiglioni EROGATORI PER UNA SANITA IN MOVIMENTO DAL VECCHIO AL NUOVO MILLENNIO
DettagliL'ESPERIENZA NEL TERITORIO: L ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
L'ESPERIENZA NEL TERITORIO: L ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA MILANO - FORUM PA 28-29 GENNAIO 2016 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DELL'ADI Fattori economici: budgettizzazione dell'adi (da budget erogatore a budget
DettagliLaura Bianchi Posizione Organizzativa Integrazione e Sviluppo DSM Dipendenze Patologiche
Assistenza infermieristica alla persona in trattamento domiciliare ad alta intensità di cure: analisi dei punti di forza e delle criticità del setting Laura Bianchi Posizione Organizzativa Integrazione
DettagliCONVEGNO AGeSPI Lombardia Il giovane volto dei Servizi socio-sanitari della Regione Lombardia
CONVEGNO AGeSPI Lombardia Il giovane volto dei Servizi socio-sanitari della Regione Lombardia Nuovi bisogni, nuovi scenari. Le strategie per il governo e lo sviluppo Dr. Carmelo Scarcella Direttore Generale
DettagliRelazione di accompagnamento al PAC
Relazione di accompagnamento al PAC ASST di CREMA 1 Relazione di accompagnamento al PAC - ASST DI CREMA 1 1) Soggetti dell Azienda responsabili del PAC I soggetti designati dall azienda con il presente
DettagliDISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)
DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya
DettagliCONVENZIONE. Tra. si conviene e si stipula quanto segue:
CONVENZIONE TRA L ATS DELLA VAL PADANA E L ASST DI CREMA AVENTE AD OGGETTO LA REALIZZAZIONE DELLA DGR. N. VII/19767 DEL 10/12/2004 ATTUATIVA DELLA DCR 13/03/2002 N. VII/462 PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE
DettagliIl Consultorio di Fidenza Bilancio e prospettive. Livia Ludovico Neurologa
Il Consultorio di Fidenza Bilancio e prospettive Livia Ludovico Neurologa Il contesto 1999 2000 Progetto Integrato di Consulenza e Formazione in Rete Distretto di Fidenza Area Anziani, art. 41, L.R. 2/85
DettagliI NUCLEI DI CURE PRIMARIE IL CONTESTO NORMATIVO REGIONALE E AZIENDALE
I NUCLEI DI CURE PRIMARIE IL CONTESTO NORMATIVO REGIONALE E AZIENDALE 1 IL DCP E la struttura che garantisce l erogazione dell assistenza primaria, i cui luoghi della risposta assistenziale sono i luoghi
DettagliLa Rete dei Servizi. Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA
La Rete dei Servizi Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA Residenze Sanitarie Assistenziali La RSA è una struttura extraospedaliera finalizzata a fornire
DettagliPROTOCOLLO OPERATIVO IN TEMA DI AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO. Tra. A.S.L. della provincia di Cremona
Tribunale Ordinario di Crema Comune di Crema Ente Capofila Ambito Distrettuale Cremasco Azienda Speciale Consortile Comunità Sociale Cremasca A.S.L. della Provincia di Cremona PROTOCOLLO OPERATIVO IN TEMA
DettagliCRITERI E REQUISITI DI ACCREDITAMENTO DELLE UNITÀ SPINALI
Ministero della Salute - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali AGENAS Giornata Nazionale della Persona con lesione al Midollo Spinale La sfida per l inclusione La presa in carico della persona
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliPotenziamento integrazione sociale e sociosanitaria
Allegato n. 1 Potenziamento Cabina di regia integrata Ambito Cremona Ambito Crema Ambito Casalmaggiore Documento di pianificazione ai sensi dell'obiettivo "Integrazione sociale e / Cabine di Regia istituite
DettagliATTO DI INDIRIZZO APPLICATIVO PER LO SVILUPPO LOCALE PER GLI INTERVENTI RIVOLTI ALLA NON AUTOSUFFICIENZA.
ATTO DI INDIRIZZO APPLICATIVO PER LO SVILUPPO LOCALE PER GLI INTERVENTI RIVOLTI ALLA NON AUTOSUFFICIENZA. 1. PREMESSA La Regione Abruzzo, al fine di sostenere la qualità di vita delle persone in condizioni
DettagliPiano sociale e sanitario
Piano sociale e sanitario Piano sociale e sanitario Unione Reno, Lavino e Samoggia Tavolo welfare 15/02/2018 Indicatori della situazione economica e sociale popolazione in continua e costante crescita
DettagliCONVENZIONE ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO
CONVENZIONE ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO TRA L AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA Anno 2016 Tra l Azienda Sanitaria
DettagliDIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013
DIREZIONE SOCIALE DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013 Premessa Vista la normativa della Regione Lombardia: DGR X/116 del 14/05/2013: Determinazione in ordine all istituzione
DettagliRuolo del Distretto. Approfondimenti e riflessioni. DCA 206/2013 e gli atti di autonomia aziendale. Roma 11 Settembre 2013 Sala Tirreno Regione Lazio
Roma 11 Settembre 2013 Sala Tirreno Regione Lazio DCA 206/2013 e gli atti di autonomia aziendale Ruolo del Distretto Approfondimenti e riflessioni Mete Rosario: Presidente Card Lazio Direttore Distretto
DettagliLegge regionale 17 ottobre 2017, n. 38 (BUR n. 99/2017)
NORME PER IL SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE E DELLE PERSONE ANZIANE, DISABILI, IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ O NON AUTOSUFFICIENZA, PER LA QUALIFICAZIONE E IL SOSTEGNO DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI Art. 1 - Finalità.
DettagliTUTTO CIO' PREMESSO si conviene e si sottoscrive il seguente Accordo di Programma
gli obiettivi da perseguire l'integrazione delle politiche sociali, socio sanitarie e sanitarie; il DdG n. 1254 del 15 febbraio 2010 "Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e accreditamento
DettagliPROMOTORE (2013): ASL/OCSM (PDTA della Depressione) GRUPPO DI LAVORO ( ): MULTIDISCIPLINARE E MULTIPROFESSIONALE (DSaMen; ASL; MMG)
COMMITENZA (2012): REGIONE LOMBARDIA -Dgr4334/12 Rapporto organico con i MMG elaborando in modo congiunto con le ASL i PDTA nei disturbi emotivi comuni. PROMOTORE (2013): ASL/OCSM (PDTA della Depressione)
Dettagli1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio
Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. Scheda per la presentazione del progetto distrettuale COMUNE DI MODENA E DISTRETTO
DettagliLa Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura
La Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura L Organizzazione dell Assistenza territoriale agli Anziani nei sistemi sanitari regionali
DettagliV CONGRESSO ANIMO LA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA
V CONGRESSO ANIMO LA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA IL RUOLO DELL INFERMIERE CASE MANAGER NELLA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA Bologna, 16 MAGGIO 2010 I.C.M. Susanna Bottazzi
DettagliF.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)
17 di 85 :: Scheda Secondo I annualità Assetto della governance Costituzione del Servizio di Segretariato Sociale, nel Comune capofila, con Antenne Sociali che fungeranno da sue succursali, decentrate
DettagliASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I.
Guida alla Carta dei Servizi per l accesso al servizio di ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I. associazione Premessa L'Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) è una forma di assistenza rivolta a
DettagliCONVENZIONE TRA L AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA
CONVENZIONE TRA L AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL CARCINOMA DEL COLLO DELL UTERO BIENNIO 2011-2012 TRA L AZIENDA SANITARIA
DettagliATTUAZIONE DELLA RIFORMA SANITARIA. Modalità di percorso di presa in carico dei pazienti cronici
ATTUAZIONE DELLA RIFORMA SANITARIA Modalità di percorso di presa in carico dei pazienti cronici IL GESTORE DELLA PRESA IN CARICO Il gestore garantisce il coordinamento e l integrazione tra i differenti
DettagliIV CONVEGNO IGEA Istituto Superiore di Sanità Prevenire le complicanze del Diabete dalla ricerca di base all assistenza
IV CONVEGNO IGEA Istituto Superiore di Sanità Prevenire le complicanze del Diabete dalla ricerca di base all assistenza Cronicità, non autosufficienza, fragilità strategie organizzative Intervento Dott.ssa
DettagliCAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA
Organizzazione e gestione del CAS: rapporti tra CAS e MMG CAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA Centro Accoglienza e Servizi E la Struttura di riferimento del
Dettagli2. TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI
CRITERI E MODALITA DI RIPARTO ED ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE STRAORDINARIE A SOSTEGNO DI NUCLEI FAMILIARI IMPEGNATI NELL ASSISTENZA AD ANZIANI CON PIU DI SESSANTACINQUE ANNI NON AUTOSUFFICIENTI. (IMPORTO
DettagliLa Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione.
La Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione. Fabia Franchi Responsabile Servizio Assistenziale, Tecnico e Riabilitativo Dipartimento Cure Primarie Az
DettagliPROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Allegato A
PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Allegato A Redatto a cura dell'ats Brescia Direzione Sociosanitaria Dipartimento PIPSS Attraverso il Servizio
DettagliCONVENZIONE TRA A.O. OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA E A.O. ISTITUTI OSPITALIERI DI CREMONA E ASL PROVINCIA DI CREMONA
CONVENZIONE TRA A.O. OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA E A.O. ISTITUTI OSPITALIERI DI CREMONA E ASL PROVINCIA DI CREMONA l A.O. Ospedale Maggiore di Crema, con sede a Crema in Largo Ugo Dossena, n. 2, Codice
DettagliCagliari, 16/10/2015 Dr EMILIO MONTALDO
Cagliari, 16/10/2015 Dr EMILIO MONTALDO - FAMIGLIA - CAREGIVER D - - - - - MEDICO DISTRETTO MEDICO SPECIALISTA INFERMIERE PRESIDI ASSISTENTE SOCIALE M P ON OS Quali i ruoli del Medico di Medicina Generale?
DettagliREGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U
REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U.0428731.13-07-2018 PROGETTO DI COSTITUZIONE DI UNA RETE NEURO-ONCOLOGIA REGIONALE PER L ESTENSIONE DEL PERCORSO DI CONTINUITA ASSISTENZIALE OSPEDALE- TERRITORIO I tumori
DettagliCure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018
Cure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018 PROGETTO SPERIMENTALE DI DEGENZA DI COMUNITA' S.T.A.R. SERVIZIO TERRITORIALE DI ASSISTENZA RESIDENZIALE
DettagliDiritti e doveri. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività (...)
ANZIANI MALATI NON AUTOSUFFICIENTI E/O CON DEMENZA Il diritto alle cure e la riorganizzazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie intra ed extra ospedaliere 23 OTTOBRE 2015 - TORINO Tavola rotonda
DettagliAmbito Distrettuale 6.1
Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 1 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE AREA ANZIANI PREMESSA. Il lavoro congiunto tra Ambiti e Distretti socio-sanitari
DettagliREGOLE DI SISTEMA 2011
Regione Lombardia D.G. Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale REGOLE DI SISTEMA 2011 INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE In continuità con quanto avvenuto negli anni scorsi, le ASL dovranno
DettagliLE CURE A DOMICILIO, PARADIGMA DI UNA «CARITA IN USCITA» E DI UN MODELLO INNOVATIVO DI WELFARE
Roma 17 maggio 2016 LE CURE A DOMICILIO, PARADIGMA DI UNA «CARITA IN USCITA» E DI UN MODELLO INNOVATIVO DI WELFARE Assistenza Domiciliare Integrata ( ADI ): l esempio Lombardia Dott. ANGELO MAININI Direttore
DettagliLa psicologia e il sistema socio-sanitario-regionale la funzione della programmazione sanitaria
La psicologia e il sistema socio-sanitario-regionale la funzione della programmazione sanitaria dr.ssa Maria Alessandra Massei Dirigente U.O. Programmazione e sviluppo piani Milano 18.10.2011 La programmazione
DettagliI percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.
Congresso CARD Regioni Nord Italia Trieste 7 dicembre 2012 I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Paola Maccani Direzione
Dettagli11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE
11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE La legge 38 del 2010 La rete delle cure palliative Il CeAD Il Dipartimento Interaziendale di Cure Palliative LEGGE 38 DEL 15 MARZO 2010
DettagliPrendersi cura nella cronicità: luci ed ombre in Emilia Romagna
Prendersi cura nella cronicità: luci ed ombre in Emilia Romagna Dott.ssa Maria Cristina Poppi Medico di Medicina Generale e Medico Interpares- AUSL Modena La «dimensione» della cronicità La dimensione
DettagliPaolo Maria Rodelli. Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013
Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013 Paolo Maria Rodelli i presupposti Per portare a compimento il sistema delle cure primarie, la RER ha progettato la realizzazione delle Case della Salute
DettagliWORKSHOP. L integrazione sociosanitaria nei percorsi di valutazione multidimensionale e multiprofessionale
WORKSHOP IL COLLOCAMENTO MIRATO: L integrazione tra politiche, attori e strumenti convenzionali ex l.68/99 L integrazione sociosanitaria nei percorsi di valutazione multidimensionale e multiprofessionale
DettagliIL PUNTO DI VISTA REGIONALE
1 IL PAZIENTE ANZIANO FRAGILE: IL PUNTO DI VISTA REGIONALE Padova, 27 settembre 2013 Dott. Mario Modolo Dirigente della Direzione Servizi Sociali della Regione del Veneto 1 2 La Regione del Veneto si è
DettagliAppropriatezza organizzativa, specialistica e prescrittiva. Fabrizio Ciaralli Direttore Distretto 5-7 ASL Roma2
Appropriatezza organizzativa, specialistica e prescrittiva Fabrizio Ciaralli Direttore Distretto 5-7 ASL Roma2 Il modello organizzativo ospedaliero può essere riprodotto in modo omogeneo ed è codificato
DettagliPIANO DI ZONA Indicatori sulle prestazioni del SSC
ALLEGATO N. 3 PIANO DI ZONA 2013-2015 Indicatori sulle del SSC Azzano Decimo Dicembre 2012 INDICATORI SULLE PRESTAZIONI DEL SSC Sistema integrato e essenziali punto 2, art.6 della LR 6/2006 1. Servizio
DettagliDistretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA
Provincia di Imperia Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese Distretto Sociosanitario 2 Sanremese Distretto Sociosanitario 3 Imperiese PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Pubblico Provinciale
Dettagliai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,
Il sottoscritto STOCCO SABRINA ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara X che negli ultimi due anni NON ha
DettagliCARTA DEI SERVIZI RSA APERTA
FONDAZIONE DON ANGELO COLOMBO O.N.L.U.S. VIA ROSE N 1 25039 TRAVAGLIATO (BS) TEL 030/660214 - FAX 030/6866911 Codice fiscale : 80019150178 P. IVA : 01998380172 www.fondazionedonangelocolombo.it CARTA DEI
DettagliServizio Sanitario Nazionale REGIONE BASILICATA AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA Via Montescaglioso - Matera
Servizio Sanitario Nazionale REGIONE BASILICATA AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA Via Montescaglioso - Matera DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Nominato con D.G.R. n 27 dell 8.1.2015 e D.P.G.R. n.
DettagliTutto ciò premesso e considerato, parte integrante del presente dispositivo, le parti convengono quanto segue: Art. 1 (Oggetto e Finalità)
Protocollo d'intesa per la promozione delle competenze genitoriali attraverso la diffusione del programma Nati per Leggere e del progetto Baby Pit Stop UNICEF/La Leche League TRA Provincia di Sondrio,
DettagliTUTTO CIO' PREMESSO si conviene e si sottoscrive il seguente Accordo di Programma
gli obiettivi da perseguire l'integrazione delle politiche sociali, socio sanitarie e sanitarie; il DdG n. 1254 del 15 febbraio 2010 "Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e accreditamento
Dettagli