1 PREMESSA 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI 3 DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO
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2 INDICE 1 PREMESSA RIFERIMENTI LEGISLATIVI DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI MATERIALI SCAVATI MODALITÀ DI SCAVO DELL'OPERA BILANCIO DEI MATERIALI DI RISULTA MODALITÀ DI GESTIONE DEI MATERIALI DI RISULTA ESCLUSIONE DAL REGIME DEI RIFIUTI GESTIONE RIFIUTI
3 1 PREMESSA Il presente studio si inserisce nell'ambito delle attività della progettazione definitiva degli interventi per l ammodernamento del tratto stradale della S.P. n. 7 denominata Comiso Chiaramonte dal km al km Questo documento è finalizzato alla descrizione delle modalità operative da adottare per il corretto utilizzo delle terre e rocce da scavo e dei materiali di risulta prodotti dagli scavi. Tali materiali rappresentano, un sottoprodotto (che verrà gestito come terre e rocce da scavo secondo il D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., il D.M. Ambiente 10 agosto 2012, n. 161 e la Legge n. 98 del 9 agosto 2013). 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. "Norme in materia ambientale"; D.M. Ambiente 10 agosto 2012, n. 161 "Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo"; Legge n. 98 del 9 agosto 2013 di conversione, con modifiche, del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, recante "Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia" (c.d. "decreto Fare"), in vigore dal 21 agosto DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO Il progetto ha come principale obiettivo di rendere detti tratti di strada conformi al DM. del 5/11/2001 e nello specifico l intervento è mirato all adeguamento della sezione stradale, dell andamento planimetrico e allo studio della visibilità e della velocità, mantenendo l intervento all interno delle relative fasce di rispetto stradale. L intervento prevede di adeguare la sezione stradale alla piattaforma di riferimento per la progettazione di categoria C2 corrispondente a strada extraurbana secondaria, determinando una sezione omogenea con corsie di larghezza uniforme pari a 3.50 m, banchine di larghezza pari a 1.25 m, per una larghezza complessiva di 9.50 m. Le lavorazioni previste, per la realizzazione delle nuove opere, saranno svolte secondo una cronologia che consenta di ridurre al minimo la necessità di chiusura della strada. Il progetto è finalizzato al raggiungimento dei seguenti obbiettivi: a) rettificare parzialmente il tracciato esistente per migliorare le attuali condizioni di percorribilità e visibilità della strada; b) rendere i tratti di strada oggetti del presente progetto conformi al DM. del 5/11/2001 e nello 2
4 specifico l intervento è stato mirato allo studio della visibilità e della velocità dei tratti in curva; c) rendere più sicura la sede viaria oggetto dell intervento che dovrà rispettare i requisiti tecnici dettati dal D.M. 5/11/2001 e dalla norme sismiche D.M e s.m.i.; d) eliminare le viziosità presenti, in particolare relativamente ad alcuni tratti in cui non sono verificate le condizioni di visibilità in curva e di distanza d arresto; e) mitigare gli impatti delle opere in progetto sul contesto ambientale circostante; f) proteggere i margini laterali con sistemi di ritenuta, conformi alle vigenti normative in materia; g) realizzare una nuova segnaletica sia orizzontale che verticale. 4 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI MATERIALI SCAVATI Inquadramento geologico Il tracciato stradale in questione ricade proprio nella zona di raccordo tra l Altipiano ragusano e la piana di Vittoria, nel complesso caratterizzata dalla presenza di depositi alluvionali e paleo-detritici, eterometrici, con pietrisco e blocchi carbonatici in una matrice carbonatica arenitica arrossata. Si ritrovano allo sbocco dei torrenti iblei ed ai piedi delle scarpate di faglie, dove danno origine a coni di deiezione con tipica forma a ventaglio e con spessori che superano qualche decina di metri. Tutto il tratto iniziale del tracciato di progetto, per i primi 600 metri circa partendo dall estremità ad Ovest-Sud-Ovest, approssimativamente tra le quote 365 e 395 m s.l.m., si sviluppa su terreni prevalentemente sabbiosi e di colore rossastro per ossidazione, con subordinata frazione ghiaiosa e ciottolosa ad elementi carbonatici. Un incremento della frazione grossolana ad elementi carbonatici sembra evidenziarsi a monte della seconda curva (la prima verso sinistra), indicando una tendenza che si osserverà chiaramente più avanti, procedendo verso monte, allorché le porzioni a granulometria da ghiaiosa a ciottolosa risulteranno prevalenti o, in ogni caso, particolarmente significative. È questa, del resto, la tipica distribuzione dei depositi di conoide, più grossolani verso monte e via più fini, in direzione delle terminazioni a valle, dove minore è l energia disponibile per il movimento dei detriti. Immediatamente a monte dell impalcato del ponte sul Vallone Forriere, all incrocio con la S.P. 77 Ponte Pezze Monte Raci, si osservano più ordini di depositi alluvionali, caratterizzati dalla presenza di ciottoli tipicamente embricati, a costituire pareti autosostenentesi subverticali o, su piccoli tratti, addirittura in contropendenza. Si tratta, in realtà, di condizioni di assai precario equilibrio metastabile, correlato alla giustapposizione ed all incastro dei singoli elementi, nonché 3
5 all apporto coesivo o pseudo-coesivo della matrice in prevalenza sabbiosa, talora sabbiosomarnosa, spesso arrossata per ossidazione superficiale. Il tratto in rettilineo di m, sulla destra rispetto al Villaggio Gulfi, si sviluppa in leggera salita, su livelli caratterizzati dal progressivo aumento della frazione grossolana, con ghiaia, ciottoli e blocchi in matrice sabbioso-marnosa. Gli ultimi m di tracciato, invece, possono essere definiti a mezza costa, seppur in un contesto che si mantiene morfologicamente blando. Lungo il lato di monte (sulla destra, procedendo in salita), infatti, i dislivelli non eccedono, di norma, i 5 6 m rispetto al piano stradale, con i valori più alti in corrispondenza dell ultima curva di progetto, al km circa. Lungo il lato di valle, parzialmente terrazzato, invece, si osservano salti di entità ben maggiore, con valori medi dell ordine della decina di metri, in direzione del fondovalle di un incisione ad allungamento ESE- ONO, anch essa riferibile, così come il Vallone Forriere, al bacino idrografico del Rio Sciò Torrente Para-Para. Caratteristiche Idrogeologiche Dal punto di vista idrogeologico, i depositi incoerenti o pseudo-coerenti riferibili alle alluvioni recenti ed attuali, nonché ai coni di detrito, sono caratterizzati da una permeabilità di grado medio, con coefficienti di permeabilità stimabili tra 10-2 e 10-4 cm/sec. Il deflusso delle acque sotterranee si sviluppa mediamente secondo la direttrice NE-SO, con un gradiente idraulico medio dell ordine del 3%. Il livello della falda idrica superficiale si attesta tra i m s.l.m., verso l estremità OSO, e di m s.l.m., alla terminazione di monte verso ENE. Le profondità di rinvenimento si mantengono, quindi, intorno ai 20 m, nel primo caso, e non inferiori ai 50 m, nell altro. 5 MODALITÀ DI SCAVO DELL'OPERA Le operazioni di scavo sono suddivise in scavo di trincee, scavo di bonifica geotecnica della base dei rilevati, scavo per le opere d arte. La metodologia di scavo utilizzata è quella tradizionale condotta mediante macchine operatrici come escavatore meccanico, dozer e scarificatori ecc.. 6 BILANCIO DEI MATERIALI DI RISULTA Nella redazione del progetto è stato fatto il bilancio di produzione (espresso in mc) di materiale da scavo e/o da demolizione e/o di rifiuti, indicando specificatamente: 4
6 le quantità di materiale da scavo e materiali che risultano da demolizione e costruzione che verranno destinati al riutilizzo all interno del cantiere; le quantità di materiale da scavo in eccedenza da avviare ad altri utilizzi; le quantità di rifiuti non riutilizzati in cantiere da avviare al recupero presso centri di riciclaggio o, in ultima analisi, in discarica, indicandone la destinazione (ubicazione e tipologie di impianto). Al fine di consentire l'adeguato riutilizzo dei materiali scavati, sono stati effettuati i seguenti passaggi: analisi delle tipologie d'opera; individuazione dei volumi di fabbisogno ed esubero; analisi della composizione geologica dei materiali provenienti dagli scavi e individuazione della percentuale di riutilizzo degli stessi; Al termine dei lavori dovranno essere comunicate agli enti competenti le effettive produzioni di rifiuti e la loro destinazione. La principale lavorazione di progetto da cui deriva la produzione di materiali di risulta è rappresentata dallo scavo di sbancamento per l allargamento della sezione stradale e dallo scavo per la realizzazione dei muri di sostegno. All aumento del riutilizzo del materiale di scavo corrisponde ovviamente una riduzione della quota di materiale da avviare a discarica e una riduzione del materiale proveniente da cave di prestito. Nel presente progetto si prevede un riutilizzo del materiale di risulta proveniente dagli scavi opportunamente vagliato e privo di argilla per il rinterro da effettuare dietro i muri di sostegno per diminuire la quantità di materiale proveniente da cave di prestito. In aggiunta a quanto sopra, la impresa appaltatrice dovrà impegnarsi ad avviare il materiale di risulta proveniente dagli scavi che non potrà essere riutilizzato in cantiere o comunque non troverà altra collocazione in sito, ad attività di valorizzazione quali, a titolo esemplificativo, recuperi ambientali di siti, a recuperi di versanti di frana o a miglioramenti fondiari regolarmente autorizzati (attività R10, di cui all allegato C alla Parte IV del D. Lgs. 152/06), a seconda delle effettive possibilità che saranno riscontrate al momento della esecuzione dei lavori. Il materiale derivante dalla demolizione e dalla fresatura delle pavimentazioni stradali dovrà essere avviato a impianti autorizzati per il riciclaggio dei conglomerati bituminosi per la produzione di materie prime seconde, quali conglomerati bituminosi ed aggregati riciclati. In questo modo sarà ulteriormente ridotta la quantità di rifiuti prodotti dal cantiere, con evidente miglioramento della 5
7 sostenibilità ambientale. Avendo adottato tutte le misure volte a favorire in via prioritaria il reimpiego dei materiali da scavo, risulta pari a circa 9.579,74 mc la quantità di materiale da destinare allo smaltimento/ recupero esterno, in particolare si prevede di utilizzare questa quantità di terreno per il ritombamento di cave dismesse nel comune di Ragusa. Le quantità sono dettagliate nel bilancio di produzione di materiale da scavo e demolizione riportato a seguire, dove sono specificate le quantità di materiale scavato e di demolizione che verrà destinato al riutilizzo all interno del cantiere e delle eccedenze da avviare ad altri usi. 1. Materiale proveniente dalle demolizioni Voce n. el. 1.3 Demolizione di muri in pietra di qualsiasi forma e genere 872,25 mc Voce n. el. 1.4 Demolizione di pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso di qualsiasi spessore di strade e di pavimentazioni marciapiedi di qualsiasi tipo e spessore 625,50 mc Totale materiale dovrà essere conferito ad impianti di recupero 2. Materiali provenienti dagli scavi Voce n. el. 1.1 Scavo di sbancamento, in materie di qualsiasi natura e consistenza Totale materiale proveniente dagli scavi 3. Quantità di materiale da scavo destinati al riutilizzo all interno del cantiere Voce n. el. 1.2 Rinterro per il riempimento scavi per opere d'arte o per la formazione di rilevati, eseguito con materiale proveniente dagli scavi opportunamente vagliato ed esente da argilla Totale materiale riutilizzato in cantiere 1.497,75 mc ,77 mc ,77 mc 2.397,03 mc 2.397,03 mc 4. Quantità di rifiuti non riutilizzati in cantiere da avviare presso centri di riciclaggio Totale materiale proveniente dagli scavi ,77 mc A detrarre rinterro di scavi con materiale idoneo proveniente dagli scavi Totale materiale inviato in discarica o centri di riciclaggio ,03 mc 9.579,74 mc Riassumendo: 1.497,75 mc verranno inviati ad impianti di recupero per la formazione di conglomerato bituminoso riciclato e per sottofondazioni stradali 9.579,74 mc verranno inviati a smaltimento/recupero esterno 6
8 5. Quantità di materiale da prelevare dalle cave per rilevati e sottofondi stradali Voce n. el. 1.5 Voce n. el. 6.1 Costituzione di rilevato, per la formazione di corpo stradale e sue dipendenze, per colmate specificatamente ordinate ed altre opere consimili, con idonee materie provenienti, da cave regolarmente autorizzate ,18 mc Fondazione stradale eseguita con tout-venant di cava, costituiti da materiali rispondenti alle norme CNR-UNI ,22 mc Si precisa che, le effettive produzioni di rifiuti e la loro effettiva destinazione (riutilizzo, recupero, smaltimento, ecc.) saranno comunicate al termine dei lavori, comprovandole tramite la modulistica prevista dalle vigenti normative in materia. In tutti i casi sopra descritti, il materiale di risulta degli scavi sarà smaltito nel rispetto della normativa vigente. Parte delle terre scavate utilizzate ai fini costruttivi (ritombamenti, inerbimenti di scarpate ecc.) nello stesso sito di produzione come ad esempio il terreno vegetale e il suolo, verranno accumulati presso le aree di cantiere, caratterizzati e poi riutilizzati in esclusione dal regime dei rifiuti ai sensi del comma 1 c-bis) art.185 del D.Igs 152/06. La parte di terre e rocce da scavo non riutilizzata in cantiere sarà destinata ad un centro di recupero autorizzato. 7 MODALITÀ DI GESTIONE DEI MATERIALI DI RISULTA A seconda della metodologia di scavo adottata e dalla natura dei materiali scavati, la gestione dei materiali di risulta si può suddividere in due macro modalità, ossia, in esclusione dal regime dei rifiuti (ex c.1 c-bis art.185 D.Igs 152/06) oppure come rifiuti. Per ogni macro modalità di gestione dei materiali di risulta vi sono sottotipologie di gestione: ESCLUSIONE DAL REGIME DEI RIFIUTI Suolo non contaminato allo stato naturale utilizzato a fini di costruzione. GESTIONE RIFIUTI: terreni di scavo con metodo tradizionale. Per ognuna delle categorie sopra riportate la gestione dei materiali di risulta dovrà necessariamente essere diversa. 7.1 ESCLUSIONE DAL REGIME DEI RIFIUTI Il suolo scavato allo stato naturale, non contaminato, come ad esempio il terreno vegetale, potrà essere utilizzato ai fini di costruzione nello stesso sito in cui è stato scavato. Tali materiali di risulta, 7
9 infatti, ai sensi del comma 1 c-bis) art.185 non rientrano nel campo di applicazione della parte quarta (rifiuti) del D.Lgs 152/06 e s.m.i.. Lo stoccaggio non è regolato da termini temporali e la loro movimentazione nelle aree esterne al sito di produzione viene effettuata con la scheda di trasporto. Il terreno verrà accumulato presso le aree di cantiere. L'art. 185 prevede che le terre e rocce da scavo non contaminate provenienti dall'attività di scavo possano essere riutilizzate a fini di costruzione allo stato naturale nello stesso sito in cui sono state scavate. Qualora si ricada in una casistica in cui le terre escavate non siano comprese nella descrizione di cui al precedente paragrafo, ovvero presentino sospetto di contaminazione, è necessario che le medesime matrici siano sottoposte a test di cessione, come previsto dall'art. 41 della L. 98/2013, effettuato sui materiali granulari ai sensi dell'art. 9 del decreto del Ministro dell'ambiente 5 febbraio 1998, e, ove conformi ai limiti del test di cessione, devono rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di bonifica dei siti contaminati. 7.2 GESTIONE RIFIUTI I materiali prodotti dagli scavi non riutilizzati nel cantiere dovranno essere gestiti come rifiuti e quindi si dovranno essere conferiti presso un centro autorizzato. I materiali recuperati da soggetti autorizzati verranno utilizzati per la realizzazione d'interventi di recupero ambientale di aree morfologicamente degradate. Nel caso il conferimento ad un centro autorizzato è necessario: individuare un centro autorizzato al recupero o smaltimento terre e rocce da scavo (CER ); individuare l'eventuale deposito temporaneo presso cantiere di produzione (non deve superare i 3 mesi o i 20 mc); il trasporto deve essere effettuato da ditte iscritte all'albo Gestori Ambientali o dell'impresa previa richiesta all'albo per il trasporto in conto proprio; emettere Formulario di Identificazione per il trasporto. In sede progettuale o al più prima dell'inizio Lavori il centro autorizzato prescelto deve essere comunicato all Ente per le necessarie verifiche. Stoccaggio per la caratterizzazione II materiale derivante dallo scavo, verrà trasportato presso aree attrezzate per la caratterizzazione. Asseconda dell'esito delle analisi le terre di scavo potranno essere avviate alle operazioni di 8
10 recupero oppure a smaltimento presso centri di recupero. La caratterizzazione avverrà per cumuli di circa mc. Recupero del materiale di scavo I materiali prodotti dallo scavo saranno avviati ad operazioni di recupero dei rifiuti così come disciplinato dall'art. 3 (recupero di materia) e art. 5 (recupero ambientale) del DM 05/02/98 e s.m.i.. Il recupero delle terre e rocce da scavo CER "terra e rocce", qualora debbano essere considerate rifiuti e quindi non ricomprese nell'ambito dell'art.186 D.Lgs 152/06 e s.m.i. 9
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