(Pres. Calvo, Est. Graziano)

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1 L omessa notifica al controinteressato non è sanata dalla comparizione del medesimo TAR Piemonte-Torino, sez. I, sentenza n (Alessandro Del Dotto) La comparizione del controinteressato non evocato in giudizio sana unicamente l eventuale irregolarità di una notifica che sia stata effettuata e possa quindi dirsi esistente, non potendo invece produrre alcun effetto sanante nei casi in cui la notifica stessa difetti in radice ed in toto ed il controinteressato sia intervenuto al dichiarato fine di eccepire l inammissibilità del ricorso per tale causale. Questa la motivazione più importante della pronuncia in esame, con la quale si è respinto il ricorso per annullamento poiché lo stesso non era stato minimamente notificato al controinteressato (successivamente presentatosi in udienza), omettendo ogni formalità di conoscenza alla controparte necessaria. Di contro, si osservi anche come il ricorso sia stato ritenuto, oltretutto, tardivamente notificato, posto che la notificazione è stata fatta ex art. 140 c.p.c., vista la momentanea irreperibilità del destinatario: e così, stante che tale tipologia di notifica «notifica si ha per perfezionata, per costante giurisprudenza, con il compimento dell ultima delle formalità contemplate dall art. 140 c.p.c., consistente nella spedizione della raccomandata postale recante l avviso dell avvenuto deposito del plico presso la casa comunale oggi, l Archivio comunale» e che tale spedizione è avvenuta nel giorno di scadenza del termine (con conseguente arrivo al destinatario in data certamente successiva a quella di scadenza del ricorso), la stessa notifica è stata ritenuta tardiva. (Altalex, 28 settembre Nota di Alessandro Del Dotto) omessa notifica controinteressato comparizione Alessandro Del Dotto T.A.R. Piemonte - Torino Sezione I Sentenza 27 luglio 2009, n (Pres. Calvo, Est. Graziano) N /2009 REG.SEN. N /2009 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA

2 ex art. 21 e 26 della legge 1034/71 e successive modifiche e integrazioni, Sul ricorso numero di registro generale 808 del 2009, proposto da: B. R., M. C., rappresentati e difesi dall'avv. Carlo Rolle, con domicilio eletto presso il medesimo in Torino, via Rosolino Pilo, 2 Bis; contro Comune di X.; e con l'intervento di ad opponendum: M.-P. E G. G., rappresentati e difesi dall'avv. Antonio Ciccia, con domicilio eletto presso il medesimo in Torino, via Susa, 23; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, dell'ordinanza di demolizione n. 4 in data 9 aprile 2009, notificata il 16 aprile 2009, del Responsabile Ufficio Tecnico Edilizia Privata del Comune di X. nonché degli atti tutti a detti provvedimenti prodromici, preordinati e consequenziali. Visto il ricorso con i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella Camera di Consiglio del giorno 23/07/2009 il Referendario Avv. Alfonso Graziano e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Avvisate le stesse parti ai sensi dell'art. 21 decimo comma della legge n. 1034/71, introdotto dalla legge n. 205/2000; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue: FATTO e DIRITTO 1. E sottoposta al vaglio del Tribunale l ordinanza n. 4/2009, notificata al destinatario il , con la quale il Comune di X. si accingeva a dare esecuzione al giudicato di annullamento del permesso di costruire - per la realizzazione di una canna fumaria interessante parti comuni di un immobile per civile abitazione formatosi sulla sentenza della Sezione n del , che ha definito un giudizio ordinario nel quale parte controinteressata erano gli attuali ricorrenti e controinteressati gli odierni intervenienti ad opponendum. Questi ultimi, già all evidenza ben noti agli attuali ricorrenti per essere stati, come appena ricordato, loro controparti nel giudizio di cui al numero di R.G. n esitato nella citata sentenza, sono

3 stati poi espressamente individuati e nominati nell ordinanza impugnata, nella quale, oltretutto, vengono espressamente qualificati controinteressati. Ebbene, oltre alle suindicate circostanze, che irrefutabilmente ed incontrovertibilmente depongono nell inequivoco senso che i signori G. sono ad ogni effetto nel presente giudizio formalmente controinteressati anche per la rilevata loro individuazione ed espressa qualificazione nel corpo della gravata ordinanza conviene qui rimarcare che gli stessi rivestono la qualità in parola pure sul piano più squisitamente sostanziale, posto che, come ben sono consapevoli i ricorrenti, i G. traggono dal provvedimento gravato, di rimozione della canna fumaria, la soddisfazione della loro posizione soggettiva sostanziale, il bene della vita in difesa del quale, del resto, avevano in allora proposto il ricorso n che ha partorito la citata sentenza, ad essi favorevole, di annullamento del titolo edilizio illegittimamente assentito dal Comune. Orbene, malgrado tutte le rilevate circostanze ed evenienze sostanziali e formali, sorprendentemente i ricorrenti hanno omesso di evocare in giudizio i signori G. e correlativamente di notificar loro il ricorso oggi all esame della Sezione, il quale reca unicamente la relata di notifica, del , al Comune intimato, ad oggi non costituitosi Conseguentemente la Sezione, pur precisando che l art. 38, D.P.R. n. 380/2001, nel caso di specie correttamente applicato, non configura un procedimento ad istanza di parte, delineando il procedimento officioso conseguente all annullamento giurisdizionale del titolo edilizio, ed evidenziando che la servitù convenzionale invocata (rogito dell , n. rep , pag. 9) è limitata agli impianti tecnologici da installarsi all interno mentre la canna fumaria de qua è esterna, deve arrestare il suo giudizio alla declaratoria di inammissibilità del gravame per mancata notifica ai controinteressati, sulla scorta di tutto quanto più sopra illustrato A nulla vale opporre che i signori G., controinteressati non evocati, abbiano depositato un atto di intervento e siano comparsi all odierna Camera di Consiglio. Va infatti ricordato che per radicata e pacifica giurisprudenza la comparizione del controinteressato non evocato in giudizio sana unicamente l eventuale irregolarità di una notifica che sia stata effettuata e possa quindi dirsi esistente, non potendo invece produrre alcun effetto sanante nei casi in cui la notifica stessa difetti in radice ed in toto ed il controinteressato sia intervenuto al dichiarato fine di eccepire l inammissibilità del ricorso per tale causale. Basti citare una delle prime decisioni della giurisprudenza di primo grado, a ridosso dell istituzione dei TT.AA.RR., che ebbe a precisare che Si deve escludere che la spontanea comparizione del controinteressato, dopo la scadenza del termine per la proposizione del ricorso, al solo fine di eccepire l'inammissibilità, possa far venir meno gli effetti negativi conseguenti all'inosservanza dell'obbligo di notifica del ricorso. (T.A.R. Calabria, 14 ottobre 1978, n. 200). Nel caso all esame i signori G. hanno spiegato atto di intervento ad opponendum al dichiarato fine di eccepire la rilevata inammissibilità, peraltro già delibata motu proprio dalla Sezione, salvo svolgere alcune difese di merito ma in via dichiaratamente subordinata e tuzioristica, il che non vale certo a far dequotare il primario fine che gli intervenienti hanno inteso annettere al loro volontario intervento. Il gravame all esame è pertanto manifestamente inammissibile per omessa notifica ai controinteressati individuati, nominati e altresì qualificati tali nel provvedimento opposto. 3. Ma, a ben guardare, il ricorso è, inoltre, anche irricevibile per tardività della notifica, essendo stato notificato, come accennato in apertura, in data , a fronte della notifica (al destinatario odierno ricorrente) dell ordinanza impugnata, perfezionatasi in data 14 aprile 2009.

4 Tale data, infatti, risulta dalla relata redatta sul fronte del provvedimento al margine superiore sinistro, da cui risulta che il messo comunale in data 14 aprile 2009 ha notificato al sig. R. B. con residenza in X., Via P. Micca, 11 bis, ma a causa della sua assenza ( ) ha provveduto a depositarlo in busta chiusa nella casa comunale, dopo aver affisso avviso, in busta sigillata, alla porta dell abitazione e dandogliene notizia a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento ai sensi dell art 140 c.p.c.. Raccomandata n del 14.aprile 2009 (v. Doc. 8 ricorrente). Dalle risultanze della relata emerge, dunque, che la notifica in esame è stata effettuata con le formalità definite all art. 140 c.p.c., stante la momentanea irreperibilità del destinatario. Ne consegue che la notifica si ha per perfezionata, per costante giurisprudenza, con il compimento dell ultima delle formalità contemplate dall art. 140 c.p.c., consistente nella spedizione della raccomandata postale recante l avviso dell avvenuto deposito del plico presso la casa comunale - oggi, l Archivio comunale (ex multis, Corte di Cass. SS.UU., , n. 2714). Risultando, dunque, essere stata spedita detta raccomandata in data , come attesta la riportata relazione di notificazione, e dovendo quindi, al lume di quanto poc anzi precisato, ritenersi solo in tale data perfezionata la notifica, ne discende che il ricorso doveva essere notificato entro il , mentre risulta essere stato notificato il , ovverosia due giorni dopo la scadenza del termine decadenziale di sessanta giorni stabilito dalla L. n. 1034/1971. Il gravame si profila quindi anche irricevibile per tardività della notifica. In definitiva, sulla scorta di quanto fino ad ora illustrato, il gravame in epigrafe si prospetta inammissibile e irricevibile e il Collegio deve dichiaralo tale, definendo quindi il giudizio con rito immediato e sentenza in forma semplificata ex artt. 26, comma 4 e 21, co. 9 e 10 della L , n. 1034, previa l effettuato rituale avviso alle parti costituite. Le spese seguono l ordinario principio della soccombenza e sono liquidate in dispositivo. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte - Prima Sezione definitivamente pronunciano sul ricorso in epigrafe lo dichiara inammissibile per omessa notifica ai controinteressati e irricevibile per tardività della notifica. Condanna i ricorrenti a pagare agli intervenienti sigg.ri G. le spese di lite, che liquida in complessive 3.000, compresi accessori di legge. Ordina che la presente Sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Torino nella Camera di Consiglio del giorno 23/07/2009 con l'intervento dei Magistrati: Giuseppe Calvo, Presidente Alfonso Graziano, Referendario, Estensore Antonino Masaracchia, Referendario DEPOSITATA IN SEGRETERIA IL 27/07/2009.

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