INCONTRO CON DIRETTORE GENERALE ASSESSORATO REGIONALE SANITÀ DEL 6 NOVEMBRE 2014
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- Leone Di Mauro
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1 INCONTRO CON DIRETTORE GENERALE ASSESSORATO REGIONALE SANITÀ DEL 6 NOVEMBRE 2014 Il dott. Moirano ha esordito confermando che gli indirizzi di programmazione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera saranno quelli dettati dal Patto per la Salute (accordo Stato Regioni) del luglio scorso e in linea di massima seguendo il Piano di rientro già presentato a suo tempo dall ing. Monferino, approvato dal tavolo Massicci e convalidato dal Ministero. Il nuovo assetto della rete ospedaliera uscirà dal combinato tra il Patto per la Salute e le azioni approvate a livello ministeriale. Il temporaneo congelamento del riordino della rete ospedaliera è spiegato con la necessità di rivederlo alla luce del Patto e del conseguente regolamento applicativo. A questo proposito va ricordato che è ancora pienamente attuale il Decreto Ministeriale dell allora Ministro Calducci che all epoca non vide la luce ma è di riferimento per le linee guida che orienteranno le scelte regionali. Rispetto al passato sono mutate alcune definizioni non solo dal punto di vista terminologico ma anche concettuale: si torna a una semplificazione nell identificazione dei presidi ospedalieri e i CAP (centri di Assistenza Primaria) sono surrogati dalle UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie); le UCCP si caratterizzano per il fatto che le risorse necessarie al loro funzionamento devono essere reperite in ospedale e non tra i medici di base. BILANCI Entro il 31 dicembre di quest anno sarà presentato al Ministero il percorso dettagliato del piano di rientro rivisto. Risultano ancora alcune inadempienze in corso di perfezionamento: chiuso il bilancio 2012 delle ASL, sono in corso di esame in Assessorato i bilanci 2013, più complessa la situazione di Città della Salute di Torino che ha avuto difficoltà legate all aggregazione delle tre Aziende che la compongono: si presumono, per questa Azienda, perdite comprese tra i 10 e i 14 milioni di oltre a quanto già previsto. Altro adempimento da attuare riguarda la separazione della gestione del bilancio della Sanità dal bilancio generale della Regione; in sostanza le partite relative alla sanità avranno una propria gestione per quanto riguarda entrate ed uscite e non ci sarà più commistione con voci spostate al bilancio centralizzato per abbellire il bilancio sanità (vedi al paragrafo Fondo Sanitario).
2 ARTICOLO 20 Si fa convenzionalmente riferimento all art. 20 della legge 67 del 1988, che ha costituito la base per il finanziamento statale al programma di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie, rifinanziato di anno in anno dal 1988 appunto. Questa forma di finanziamento è quella che permette di fare investimenti di edilizia ospedaliera con quote cofinanziate da Stato e ASL. Per il Piemonte tre strutture, in fase di costruzione con l applicazione dell articolo 20, mancano di copertura per circa 120 milioni di. Gli ospedali interessati sono: Verduno (nuovo ospedale di Alba-Bra), Biella e Valle Belbo. I motivi e lo stato di avanzamento sono diversi per ciascun ospedale ma la sintesi porta al totale indicato. Si sono sopravvalutate le entrate derivanti da alienazioni da parte delle ASL degli edifici (invenduti) sostituiti dalle nuove costruzioni, il costo previsto è stato sottostimato rispetto alle necessità, in un caso si è provveduto con anticipazioni di cassa ma se il finanziamento statale preventivato è sicuro, la quota parte a carico delle ASL deve essere integrata. FONDO SANITARIO Da parte del Governo è assicurato che il Fondo destinato alla Sanità è invariato rispetto a quanto previsto dal Patto per la Salute ma in compenso sono operati tagli importanti al finanziamento ordinario delle Regioni. Di conseguenza al Piemonte sarebbero assegnati solo 40/45 milioni di per la parte di bilancio non vincolata. RETE OSPEDALIERA E DI OFFERTA SERVIZI TERRITORIALI La configurazione finale della rete di offerta di tutti i servizi territoriali, compresi gli ospedali, sarà determinata nel rispetto dei parametri indicati nel Patto per la salute secondo uno schema che mette insieme bacini minimi di popolazione da servire con quote di produzione compatibili con livelli di sicurezza accettabili. Per dirla in altri termini ciascuna specialità localizzata sul territorio avrà assegnato un determinato bacino di utenza tale da garantire un numero di interventi/anno sufficiente ad assicurare un buon livello di qualità nelle prestazioni, i passaggi/anno nei DEA sono un indicatore per selezionare i Pronto Soccorso da mantenere operativi. Rilancio della Rete Territoriale AFT e UCCP Il Patto per la Salute 2014/16 istituisce le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). Queste sono gestite dai MMG con il supporto di infermieri, assistenti sociali e amministrativi del territorio, svolgono la funzione di presa in carico globale dell individuo in stato di necessità sia dal punto di vista sanitario che del supporto sociale alla famiglia, anche utilizzando le risorse tecnologiche e di comunicazione delle centrali operative del territorio (CURAP) rispondenti al numero unico europeo delle cure primarie (ancora di istituire). Le AFT dovranno diventare il punto di riferimento della popolazione anche per l accesso alle prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale (garantite in ogni Distretto dalla
3 organizzazione delle Unità di Cure Primarie UCCP), oltre che per le necessità di assistenza domiciliare o semiresidenzialità, e residenzialità collettiva. Per evitare sprechi e/o spese duplicate tra professionisti specialisti del territorio e ospedalieri, la specialistica necessaria alle UCCP potrà (dovrà) essere prioritariamente reperita in ospedale in apposite sezioni di ambulatori a tempo zero (accesso diretto) su prescrizione del MMG. È evidente come questa ipotesi sia più agevole da fare accettare ai medici di base dal momento che le UCCP, a differenza dei CAP, per funzionare fanno leva su apparati già esistenti nel sistema Servizio Sanitario a gestione diretta. Il dott. Moirano ha espresso l intenzione di recuperare e ridefinire l accordo regionale con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta rimodulando l assegnazione di una parte degli incrementi per assistito: si tratterebbe di 5 dei quali 2 dati senza condizioni ma 3 potrebbero essere condizionati al conseguimento di determinati obiettivi quali l attivazione delle AFT, la messa a regime degli UCCP e il rilancio del ruolo dei Medici di Famiglia nelle funzioni di diagnosi e cura. DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DI AFT E UCCP denominazione Caratteristiche del personale Bacino di utenza / area di riferimento AFT MMG + personale infermieristico e professionale sanitario del SSN Max abitanti UCCP Medici ospedalieri e altro personale del SSN 1 UCCP/Distretto abitanti in media PIANO DI RIENTRO Verte principalmente sulla riorganizzazione della rete ospedaliera il cui peso è stimato in un 50%, un altro 10% dovrebbe derivare da una revisione degli accreditamenti poiché una parte del complesso dell offerta pubblica e privata è ridondante. Il Direttore ha messo in evidenza particolare la situazione della cardiochirurgia dove le strutture private che agiscono in Piemonte sono tre: una su Torino (Villa Maria Pia) e che è compatibile con il bacino di utenza di riferimento, mentre non altrettanto si può dire per Alessandria e Novara dove, in entrambi i territori, sono compresenti sia una struttura pubblica, sia una privata laddove il volume di popolazione ne giustificherebbe una sola. GERARCHIA TRA STRUTTURE OSPEDALIERE LIVELLO GERARCHICO POPOLAZIONE SERVITA ACCESSI ANNO AREA DELL EMERGENZA DISCIPLINE Cardiologia con Emodinamica interventistica h 24 Hub min Ab. max Ab. SUPERIORE A DEA II LIVELLO Neurochirurgia Cardiochirurgia e Rianimazione Cardiochirurgica Chirurgia Vascolare
4 Chirurgia Toracica Chirurgia Maxillo facciale Chirurgia Plastica Endoscopia digestiva ad elevata complessità Broncoscopia interventistica Radiologia interventistica Rianimazione Pediatrica e Neonatale Medicina Nucleare «e altre eventuali discipline ad alta specialità» Presenza h 24 di: Radiologia con TAC e Ecografia (con presenza medica); Laboratorio; Servizio Immunotrasfusionale. Medicina Interna e Chirurgia Generale Anestesia e Rianimazione DEA I LIVELLO Ortopedia e Traumatologia Spoke Min Ab Max Ab Superiore a Per le patologie complesse (traumi, cardiovasc., stroke) devono essere previste forme di consultazione, di traferimento delle immagini e protocolli concordati per il traferimento dei pazienti presso Centri di II livello. Ostetricia e Ginecologia (se prevista per N.parti/anno) Pediatria Cardiologia con UTIC Terapia Intensiva Neurologia Psichiatria Oncologia Devono essere dotati di letti di Osservazione Breve Intensiva (OBI) e di letti di terapia subintensiva (anche a carattere multidisciplinare) Oculistica Otorinolaringoiatria Urologia «con servizio medico di guardia attiva e/o reperibilità oppure in rete per le patologie che lo prevedono» Presenti o disponibili in rete h24 (presso Hub di riferimento) Servizi di radiologia almeno con TAC e Ecografia;
5 Laboratorio; Immunotrasfusionale. Medicina Interna Chirurgia Generale Ortopedia e Traumatologia Ospedali di Base Min Ab Max, Ab SUPERIORE A sede di Pronto Soccorso Anestesia e Rianimazione Strutture Complesse o Strutture Semplici in rapporto a bacini di utenza e/o volumi rete di guardia attiva e /o in pronta disponibilità h24 Servizi di radiologia; Laboratorio; Emoteca Presidi ospedalieri in zone disagiate Le zone particolarmente disagiate sono definibili sulla base di oggettive tecniche di misurazione o di formale documentazione tecnica disponibile, distanti più di 90 minuti dai centri Hub o Spoke di riferimento ( o 60 minuti dai presidi di Pronto Soccorso) superando i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. La distribuzione dei DEA sul territorio non è omogenea; in particolare, per quanto riguarda Torino, va rivisto il ruolo della terna di ospedali costituita da San Luigi, Mauriziano e Ospedale Civile di Rivoli con elementi che sono complicati da conciliare: il DEA dell Ospedale di Rivoli registra circa passaggi/anno contro i circa del San Luigi che, a sua volta ha un forte concorrente nel Mauriziano che risulta essere l ospedale più efficiente del Piemonte; questo complesso di fattori rende praticamente impossibile un processo selettivo per assegnare funzioni diverse a questo o quello dei tre presidi considerati. Ospedale Oftalmico e Maria Adelaide di Torino sono destinati alla chiusura: il primo ribaltato sulle Molinette, il secondo sul CTO; è previsto che l Amedeo di Savoia chiuda alla fine del 2015, per assorbire le sue attività è da decidere se spostarle sul Giovanni Bosco, sulle Molinette o sul Mauriziano: è probabile che la scelta cada sia sul Giovanni Bosco che su uno degli altri due poiché all Amedeo di Savoia sono presenti anche attività di cattedra che trovano migliore collocazione in una Azienda Ospedaliera Altri dati di interesse Mobilità passiva del Piemonte equivale a circa 100 Posti letto in eccesso, è quasi del tutto in direzione della Lombardia e comporta un esborso di una cifra pari a circa 30 milioni di euro nel 2013 e si stima che nel 2014 si arrivi a 50 milioni. Primari ospedalieri: attualmente ne risultano presenti circa 560, il fabbisogno da coprire ammonterebbe a circa 100 unità per arrivare a un totale di 660, le dotazioni organiche ne prevedono
6 però circa 850; le nuove nomine sono condizionate al rispetto del piano di rientro che metterebbe la Regione in condizione di sbloccare le assunzioni. In ogni caso il numero totale dei reparti, e quindi il fabbisogno totale di primari dovrebbe passare da 850 a 660 con una diminuzione di 200 unità circa. Extra LEA: le attività classificate extra LEA sono state valutate in circa 77 milioni di euro, il Direttore Generale non ha messo in discussione la necessità di dare risposte ai bisogni che gli extra LEA coprivano ma mette in evidenza l impossibilità di utilizzare risorse del SSN per farvi fronte. Aperto e non risolto il problema dei circa anziani in lista di attesa per assistenza residenziale e semi residenziale. CGIL CISL e UIL hanno messo un accento particolare su questo problema e sul fatto che gli interventi di riorganizzazione devono passare attraverso un confronto con i territori e le chiusure devono essere contestuali all offerta di nuovi servizi sul territorio tenuto. Il Direttore condivide questo punto di vista e si è impegnato a fare da tramite con la parte politica nel rappresentare la posizione sindacale ma ha anche fatto presente che alcuni interventi dovranno essere fatti comunque anche senza il consenso dei diretti interessati.
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