RELAZIONE FINALE DOL 2008/2009 LA MAGIA DEL NATALE

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1 RELAZIONE FINALE DOL 2008/2009 LA MAGIA DEL NATALE L arrivo del Natale porta nella Scuola dell Infanzia inevitabili suggestioni di festa, di regali e di sorprese, esercita un fascino particolare nella vita di tutti e così scopriamo la narrazione della nascita di Gesù e il significato dei simboli, per vivere il Natale in una luce diversa e riflettere su di esso. L animazione teatrale ci permette di ideare situazioni creative immediate e indurre un forte senso di partecipazione intorno a un messaggio, non si tratta di seguire solo un semplice copione ma di coinvolgere i bambini nella costruzione di contesti, materiali e di usare il corpo e la voce in maniera creativa. Data la presenza di sezioni con bambini non omogenei per età, per i più piccoli si programmano personaggi conosciuti o mimi di eventi osservati insieme, mentre i più grandi sono coinvolti nella rappresentazioni di personaggi con dialoghi e preparazioni di scene. Le attività si svolgono in sezione, negli angoli attrezzati, nel salone, nella mensa. La prima fase è la ricerca del soggetto e per il Natale i copioni sono molteplici, ma noi cerchiamo qualcosa di semplice ed efficace. La drammatizzazione rappresenta la fase centrale del progetto, essa è costituita da una fase iniziale di ascolto di storie, in cui i bambini sanno identificare i personaggi con le loro caratteristiche (che cosa sanno fare, come si muovono, come parlano ecc.) e dopo l ascolto si ricostruiscono la sequenzialità degli eventi (che cosa è successo prima, cosa poi, come andrà a finire). Le modalità utilizzate ci pongono nel ruolo di docenti animatori che sostengono le esperienze con stimoli e

2 suggerimenti, per far scoprire al bambino le proprie possibilità espressive e la gioia di condividerle nel gruppo. Offriamo inizialmente degli stimoli aperti che inducano i bambini ad attivarsi in prima persona, poi lasciamo che siano loro stessi a proporre. Favoriamo la partecipazione di tutti a mettersi in gioco, sostenendo i più timidi. Attraverso l offerta di molteplici strumenti coinvolgiamo i bambini nella preparazione delle scene e nella scelta dei costumi, ci esercitiamo nello studio dei vari personaggi, in questo modo i bambini diventeranno capaci di servirsi di questa strategia per decidere come interpretare i diversi ruoli nelle drammatizzazioni. Scegliamo la musica adatta a fare da sottofondo alla rappresentazione, qualche ambientazione può essere proiettata attraverso un diaproiettore con slide al computer. Qualche genitore provvederà alla ripresa dello spettacolo, che farà parte della videoteca del Plesso. Assegniamo le parti e proviamo a rappresentarle esercitandoci più volte, coinvolgiamo, quando possibile, tutti i bambini anche inventando ruoli secondari di supporto. In questo spettacolo sono coinvolte due sezioni di Scuola dell Infanzia per un totale di 55 bambini, con quattro insegnanti e due collaboratori ATA. I vantaggi che vengono riscontrati durante questa attività sono innumerevoli: La condivisione di attività e materiali La collaborazione e la coesione che suscita nel gruppo La distinzione e attribuzione di significato ai personaggi e alle situazioni. Libera espressione di sentimenti ed emozioni. Gli svantaggi forse sono legati al tempo che spesso fugge e non sembra mai abbastanza per organizzare questa attività, gli utenti sono spesso delle variabili su cui non sempre si riesce a costruire con serenità, per le assenze

3 che sono ripetute e data la presenza di una alunna portatrice di h. La difficoltà ricorrente nel nostro plesso è legato all assenza di un computer e di una connessione ad internet, per cui tutto il lavoro di assemblaggio informatico, ricerca di musiche e realizzazione del video viene fatto a casa dalle insegnanti. Gli spazi sono limitati per cui la rappresentazione, anche per motivi di sicurezza, viene svolta con gli alunni senza la presenza dei genitori, poi il prodotto finale viene proposto agli adulti. Le abilità acquisite dai docenti sono: migliorare le reti di relazioni favorendo un clima di scambio e collaborazione, stimolare la manifestazione della personalità creativa presente in ogni bambino sviluppare le strategie per la comunicazione Il nostro ruolo all interno del laboratorio prevede prima una funzione di regia educativa, strutturando gli spazi e predisponendo i materiali; poi ricopriamo il ruolo di insegnante-osservatore per verificare ciò che i bambini riescono a fare, sia il modo in cui lo fanno per rilevare gli stili personali, le capacità motorie, mimiche ed espressive, quindi una funzione di supporto e guida alle esperienze dei bambini. Le abilità acquisite dai bambini sono: assumere ruoli, riprodurli e interpretarli, esprimersi e comunicare in modo appropriato al contesto, individuare gli aspetti significativi di situazioni, messaggi e rappresentazioni, muoversi con disinvoltura nello spazio scenico, coordinare i movimenti e accordarli a quelli dei compagni. Per vivere esperienze di questo tipo i bambini usano materiali, ricorrono alle immagini, alle simulazioni e ai

4 codici, si distanziano dalla dimensione esperienziale per entrare nel mondo della rappresentazione. Le modalità di relazione tra alunno e docente si concentrano all interno della discussione di gruppo, su ciò che si è scoperto e messo alla prova. Ci si scambia domande evitando che sia il docente a fornire risposte, il gruppo deve farsi carico dei quesiti che se necessario riformuliamo chiaramente e ci accertiamo che tutti i bambini abbiano capito il loro compito. Possiamo asserire che ci sono punti di contatto tra la didattica basata sui laboratori e quella di un percorso programmato, nel primo caso prediligiamo la socializzazione, l apprendimento cooperativo, l emulazione, il confronto e lo scambio. Nel secondo caso puntiamo ad obiettivi di apprendimento specifici per le diverse età. La discussione che si crea tra alunno e alunno porta a negoziare, a cercare un accordo, a condividere i saperi e a mediare i diversi punti di vista. Possiamo osservare le modalità di relazione che tutti esprimono, i bambini di anni cinque si sentono più carichi e coinvolti nell attività, a volte emerge un bambino che ricopre la posizione di leader, così come nel gruppo dei grandi c è più coesione ed empatia nel partecipare a questo progetto che li accomuna. Sicuramente il lavoro descritto nelle modalità di osservazione tra alunno e docente non potrebbe realizzarsi, se non ci fosse grande sintonia con la collega di sezione e quelle del plesso. Posso ritenermi molto fortunata perché lavoro da anni con colleghe che stimo molto e con le quali il lavoro si svolge con grande partecipazione. Spesso ci scambiamo nei ruoli e nei tempi, dividendoci i compiti e operando con gruppi di bambini omogenei per età e quindi di ruoli. Le analogie si evidenziano tra quelle con esperienze didattiche maggiori che mettono a disposizione delle più giovani, le differenze sono un punto di forza perché c è chi è più brava nel disegno e scenografia, quella che cura i costumi e quella che artisticamente più propensa

5 per la cura di coreografie e ricerca di musiche e la collega che cura la realizzazione di video e foto. Il momento della documentazione del progetto realizzato è estremamente importante per permettere la visione al gruppo dei genitori del lavoro svolto insieme ai bambini. A volte qualche genitore si offre come cineoperatore e coadiuva il lavoro delle insegnanti nel raccogliere tutte le attività e i momenti di lavoro. La funzionalità didattica è data dalle osservazioni che si possono fare in itinere e conclusive al progetto, insieme con i protagonisti e dall uso che i materiali prodotti (fondali, canovacci, testi, costumi, maschere) possono arricchire l archivio del nostro plesso. Non abbiamo a disposizione un computer al quale si possa accedere con facilità, è un reperto archeologico che non permette l acceso alla rete e né il trasferimento del video dalla telecamera, pertanto questo è un lavoro che si svolge a casa. Certamente un percorso organizzato secondo le modalità sopracitate fornisce sempre una esperienza costruttiva e proficua, sia a livello personale e che professionale. Personalmente provenivo dalla Scuola Media e sono entrata nella Scuola dell Infanzia in seguito al superamento del concorso, senza esperienza e motivazione ad affrontare un utenza così piccina. Ogni giorno per me è stata una scoperta ed una conquista dell universo infantile, problematico, creativo, spontaneo e vero. Ne sono rimasta affascinata e mi diverto insieme ai bambini e la mia crescita professionale la metto a disposizione di questo mondo, pieno di suggestioni che tanto mi dona e mi coinvolge. Partecipare alla realizzazione di questi spettacoli avvicina i bambini ad esperienze forti, che consentono loro di fantasticare, ridere ed emozionarsi. Al termine di una attività del genere c è sempre qualche bambino che si

6 mostra cambiato, più motivato e con una maggiore stima di sé. Alla fine dell attività nel valutare la valenza formativa del percorso realizzato, tra docenti spesso si ribadisce la necessità di proseguire con tali esperienze, fiduciosi che il futuro possa smussare le difficoltà incontrate durante l organizzazione. Sicuramente i contenuti del primo modulo su Comunicazione e Nuove Tecnologie è stato il primo spiraglio di luce che ha avvalorato il mio lavoro svolto a scuola e mi ha offerto gli strumenti per rispondere alla necessità che si debba comunicare all esterno il lavoro svolto a scuola, con genitori, territorio e reti di scuole per porsi nell ottica del confronto e della crescita continua. Pertanto la formazione tecnologica inizialmente acquisita mi ha reso più sicura nel modo di pormi e di organizzare la documentazione raccolta. A conclusione della attività sin qui descritta è stato elaborato un percorso con Movie Maker che documentasse le fasi salienti del progetto e mi permettesse di presentarlo anche a voi. Liliana D Amato F6

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