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1 Camera dei Deputati Commissione VI Finanze Analisi dei Provvedimenti recanti misure urgenti per la stabilità del sistema creditizio nell attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali Audizione della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali Roma, 23 Ottobre 2008

2 2 1. La realtà delle Banche di Credito Cooperativo: una parte non trascurabile del sistema creditizio italiano Al 31 dicembre 2007 erano 442 le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali (BCC CR) con sportelli, pari all 11,8% del totale degli sportelli bancari presenti nel nostro Paese. Le BCC-CR sono banche capillarmente presenti sul territorio. Operano in 98 province, comuni: si tratta soprattutto di centri di medio-piccola dimensione (nel 2007, oltre l 85% degli sportelli era insediato in piazze fino a 50 mila abitanti). Dal 2001 al 2007 la presenza delle BCC in piazze oltre 50 mila abitanti è passata dal 12,8% al 14,9%. Tab. 1 - Numero di sportelli BCC-CR in piazze fino a 5mila ab. in piazze da 5 a 10mila ab. in piazze da 10 a 25mila ab. in piazze da 25 a 50mila ab. in piazze da 50 a 100mila ab. in piazze in piazze da 100 a con oltre 250mila 250mila ab. abitanti Totale sportelli BCC Fonte: dati Banca d Italia In 542 comuni le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali rappresentano l unica presenza bancaria. Negli altri, operano in piena concorrenza con il resto del sistema bancario. Nel 41,3% dei casi le BCC-CR vedono la compresenza di almeno tre sportelli di altre banche. Tab. 2 Comuni bancati da BCC-CR e concorrenza Sport. altre banche Numero Comuni bancati da BCC Numero Numero Numero Numero Numero Numero Quota Quota Quota Quota Quota Comuni Quota Comuni Comuni Comuni Comuni Comuni su su su su su bancati su totale bancati bancati da bancati da bancati da bancati da totale totale totale totale totale da BCC da BCC BCC BCC BCC BCC ,4% ,3% ,9% ,1% ,9% ,4% ,0% ,9% ,1% ,9% ,1% ,2% ,6% ,5% ,0% ,0% ,0% ,3% ,3% ,4% ,5% ,4% 210 8,4% 222 9,2% 222 9,3% 216 9,3% 211 9,4% 205 9,4% oltre ,3% ,2% ,0% ,1% ,3% ,2% ,6% totale Quota su totale Fonte: dati Banca d Italia Le BCC-CR rappresentano quasi i tre quarti (74,3%) delle aziende di credito insediate nell Italia meridionale. Escludendo, tuttavia, dal computo le aziende che fanno parte di gruppi bancari insediati in altre aree del Paese, le BCC-CR rappresentano oltre il 90% delle banche integralmente del Sud.

3 3 Da un punto di vista qualitativo le BCC-CR sono le uniche banche cooperative a carattere di mutualità prevalente del mercato, per le quali valgono precise disposizioni, sancite dal Testo Unico Bancario e confermate dalla riforma del diritto societario. La disciplina contraddistingue quindi le BCC-CR con riferimento ad alcuni principali aspetti societari e operativi: 1. reclutamento della compagine sociale (i soci debbono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell ambito territoriale di attività della banca); 2. vincoli all operatività con i soci (ovvero l obbligo di realizzare almeno il 50% dell attività d impiego con i soci); 3. limiti alla competenza territoriale e all operatività fuori zona (il 95% dell attività di finanziamento deve svilupparsi obbligatoriamente nel territorio di competenza); 4. obbligo di destinazione degli utili (almeno per il 70% a riserva) e forti limiti alla distribuzione degli stessi. In concreto, considerando la media degli ultimi cinque anni, le BCC-CR hanno destinato il 92,5% degli utili a riserva, il 3,6% a beneficenza, l 1,7% al Fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione e solo l 1,2% a dividendi. Il numero dei soci delle BCC-CR in questi anni è costantemente cresciuto. Al giugno 2008 questo dato indicava una quota di 912 mila soci, con una media di oltre 2 mila soci per BCC. Erano circa 150 mila in meno alla fine del 2004, con un incremento medio annuo del 7% nell ultimo triennio. I collaboratori del Credito Cooperativo complessivamente superano le 30 mila unità. In controtendenza rispetto al resto dell industria creditizia, le BCC-CR negli ultimi anni hanno generato direttamente nuova occupazione. Nel quinquennio gli organici sono aumentati per le BCC del 18,5%, diminuiti per le altre banche dell 1,5%. Tra il 2006 ed il 2007 l incremento è stato del 4,4%. 2. L evoluzione delle Banche di Credito Cooperativo A giugno 2008 l'ammontare dei prestiti delle BCC-CR si attesta a 111 miliardi di euro (+12,3% rispetto all anno precedente). La quota di mercato delle BCC-CR è pari al 7,2% del totale dei prestiti bancari. Nell ultimo triennio 1 i finanziamenti all economia hanno registrato per le BCC-CR un tasso di crescita di circa il 39%, dieci punti percentuali in più di quanto registrato dall intero sistema bancario (+29%). Il rapporto tra crediti in sofferenza e totale dei prestiti è per le BCC-CR attorno al 2,6%, inferiore a quello medio dell industria bancaria italiana (2,9%). L'attività di prestito si è indirizzata prevalentemente verso le famiglie, i piccoli operatori economici, le imprese non profit. La quota di mercato delle nostre banche verso tali tipologie elettive di prenditori, infatti, è sensibilmente più elevata e va dal 9% per le famiglie consumatrici ad oltre il 21% per le imprese artigiane (sfiora il 16% per le altre imprese minori ed è pari al 10,4% per le imprese senza scopo di lucro).

4 4 Alla stessa data, la raccolta diretta complessiva di sistema è prossima ai 128 miliardi di euro (+9,7% rispetto all anno precedente). La quota di mercato delle BCC è pari all 8,9%. Nel triennio, la raccolta complessiva ha registrato un tasso di crescita di circa il 30% (a fronte di un +28% per l intero sistema bancario italiano). La complessiva dotazione di capitale del sistema BCC-CR supera a metà 2008 i 17 miliardi di euro, con un incremento annuo del 9,5% rispetto all anno precedente. Il coefficiente di solvibilità delle BCC-CR eccede ampiamente il minimo richiesto da Basilea 2 (8%): era pari a fine 2007 al 15,6% in media, a fronte del 10,4% del sistema bancario complessivo. L'elevato grado di capitalizzazione del Credito Cooperativo assicura quindi oggi un notevole argine a fronte della crisi finanziaria internazionale e dell'incerto andamento dell'economia reale. Il basso livello di rischio creditizio, come detto sensibilmente inferiore a quello delle altre banche, segnala inoltre la capacità delle BCC-CR di tenere sotto controllo questa fondamentale componente di rischio bancario. Con riferimento all'esposizione finanziaria del Credito Cooperativo in termini di prodotti derivati, e in particolare di derivati con sottostante Lehman Brothers, si rileva in primo luogo che le BCC-CR, in virtù di vincoli regolamentari stringenti che ne limitano l'operatività ai derivati di copertura, registrano un ammontare molto contenuto di derivati all'interno del loro portafoglio titoli, ivi compresa la componente riferita direttamente a Lehman Brothers. Per quanto specificamente concerne i derivati con sottostante Lehman sottoscritti da clienti di BCC-CR, l'esposizione della clientela del Credito Cooperativo appare ugualmente contenuta e sostanzialmente in linea con quella registrata per la generalità della clientela bancaria. Tab. 3 - Riclassificazione dello Stato Patrimoniale (giugno 2008 importi in milioni di euro) B.C.C. TOTALE ammontare var.% ammontare var.% anno anno voci Impieghi propri totali , ,7 Depositi, PCT pass.client. e obbligazioni , ,2 -raccolta a vista , ,7 -raccolta a tempo , ,0 -Obbligazioni , ,4 Capitale e riserve , ,4 Fondi intermediati , ,2 Fonte: dati Banca d Italia

5 5 Tab. 4 - Crediti per settori di attività economica (importi in milioni di euro) ammontare B.C.C. TOTALE var.% var. % ammontare var.% var. % QUOTA % BCC giu-05 giu-08 triennio giu-05 giu-08 triennio giu-05 giu-08 SETTORE DI ATTIVITA' Imprese non finanziarie ,6% 20, ,9% 11,7 5,3 6,2 Enti pubblici ,1% -6, ,0% 4,7 0,7 0,8 Imprese pubbliche ,1% -19, ,3% 59,6 0,7 0,3 Intermediari finanziari ,6% -32, ,0% 5,5 0,5 0,5 Assicurazione e fondi pensione ,4% -26, ,7% -28,1 3,8 4,8 Imprese artigiane ,5% 7, ,8% 4,3 20,4 21,2 con un numero di dipendenti inferiore a 6 (famiglie produttrici) ,8% 6, ,1% 3,7 20,1 20,6 con un numero di dipendenti compreso tra 6 e ,0% 9, ,7% 5,4 21,1 22,2 con un numero di dipendenti superiore a ,3% -13, ,7% -4,2 15,0 14,4 Altre imprese minori ,8% 10, ,5% 4,8 14,7 15,9 con un numero di dipendenti inferiore a 6 (famiglie produttrici) ,6% 6, ,1% 2,1 13,5 14,5 con un numero di dipendenti compreso tra 6 e ,6% 14, ,5% 7,9 16,5 17,9 con un numero di dipendenti superiore a ,3% 16, ,4% 6,1 9,8 12,3 Famiglie produttrici ,4% 6, ,3% 2,6 15,3 16,1 Famiglie consumatrici ,1% 8, ,9% 2,9 8,8 9,0 Istituzioni senza scopo di lucro ,0% 8, ,7% 11,0 9,8 10,4 ultimo anno ultimo anno Fonte: dati Bastra1 Banca d Italia

6 6 Grazie a questi importanti fattori concorrenziali (elevata capitalizzazione, basso rischio, forte radicamento territoriale), negli ultimi quattro anni si è assistito ad una ricomposizione delle quote di mercato a favore delle banche di minore dimensione, di cui le Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali rappresentano una parte significativa. In particolare, negli anni dal 2003 al 2007 le quote di mercato degli impieghi delle banche maggiori e grandi sono diminuite di quasi 6 punti percentuali; quelle delle banche piccole e minori si sono incrementate di oltre 3 punti percentuali. Nella raccolta, le quote di mercato delle banche maggiori e grandi sono diminuite di 4,2 punti percentuali; quelle delle banche piccole e minori sono aumentate di 3,3 punti percentuali. La crescita delle quote di mercato si riflette anche in termini di numerosità dei clienti. A giugno 2008, i clienti del Credito Cooperativo hanno raggiunto i 5,4 milioni, in crescita significativa rispetto all anno precedente. I clienti a cui è stato concesso un credito sono pari a , con un incremento annuo del 2.6%, contro la sostanziale stazionarietà registrata dal sistema bancario. Tab. 5 - Impieghi verso residenti per classi dimensionali di banche Quote su totale banche DATA MAGGIORI GRANDI banche maggiori e grandi MEDIE PICCOLE MINORI Banche piccole e minori 31/12/ ,8% 13,5% 44,3% 25,8% 21,1% 8,7% 29,8% 31/12/ ,7% 14,4% 50,1% 23,2% 19,5% 7,2% 26,7% Variaz. quote -4,9% -0,8% -5,8% +2,6% +1,6% +1,5% +3,1% Fonte: dati Banca d Italia Tab. 6 - Depositi da residenti per classi dimensionali di banche DATA MAGGIORI GRANDI banche maggiori e grandi Quote su totale banche MEDIE PICCOLE MINORI Banche piccole e minori 31/12/ ,5% 11,3% 44,8% 23,4% 21,3% 10,5% 31,8% 31/12/ ,5% 12,5% 49,0% 22,5% 18,5% 10,0% 28,5% Variaz. quote -3,0% -1,2% -4,2% +0,9% +2,8% +0,5% +3,3% Fonte: dati Banca d Italia

7 7 3. La funzione delle Banche di Credito Cooperativo nel mercato. Il sostegno all economia reale All interno di un mercato bancario italiano che si va sempre più concentrando a fine 2007 la quota delle attività facenti capo ai primi cinque gruppi è pari al 51,5 per cento contro un dato medio europeo del 46 per cento la prima funzione delle banche fortemente radicate nel territorio è quella di mantenere contendibili le quote di mercato sui mercati locali. Inoltre, sulla scorta dei dati sopra presentati, si può affermare che le BCC-CR si sono confermate nello svolgimento di una funzione anticiclica nel mercato, continuando cioè ad erogare credito e credito di qualità - nei momenti in cui questo, per vari motivi, viene contingentato da parte delle grandi banche. Esattamente come sta accadendo anche in queste settimane. In altre parole, le BCC-CR non fanno finanza per la finanza, ma finanza per lo sviluppo. Favorite, in questo, da una migliore qualità della relazione con soci e clienti e da una conoscenza diretta del territorio. I dati confermano inoltre la prossimità delle Banche di Credito Cooperativo e delle Casse Rurali alle famiglie, alle piccole e medie imprese, alle istituzioni senza scopo di lucro e mettono in evidenza la funzione inclusiva delle BCC, che si esprime nel finanziamento ai piccoli operatori economici, ma anche in iniziative rivolte a categorie a rischio di esclusione sociale. Esempi sono: 1. Federcasse e Consulta Nazionale Antiusura hanno sottoscritto un protocollo di intesa che si propone di rafforzare il ruolo delle BCC-CR nel prevenire e contrastare il fenomeno del sovra indebitamento e dell usura, mediante l erogazione di cosiddetti prestiti di soccorso. Questa intesa è resa operativa a livello locale con singole intese tra Federazioni territoriali, singole BCC e locali Fondazioni Antiusura. 2. Molteplici esempi di microcredito a favore di categorie sociali svantaggiate: ad esempio, i prestiti a favore di giovani disoccupati offerti dalla BCC di Roma; gli accordi di numerose BCC per favorire la bancarizzazione delle categorie sociali a rischio (immigrati, anziani, disoccupati); Progetto Microcredito etico sociale (che coinvolge BCC del vicentino e del veronese in collaborazione con la Caritas) per l erogazione di piccoli prestiti a famiglie e persone in momentanea difficoltà economica; i Mutui solidarietà (BCC ravennate e imolese) con i quali si erogano finanziamenti per coprire spese necessarie e straordinarie a favore di soggetti che, per quanto non siano in grado di offrire garanzie, possiedono comunque un reddito capace di garantire il rimborso del prestito; molteplici iniziative nel Mezzogiorno per favorire la nascita e lo sviluppo di imprese giovanili, in collaborazione con le Diocesi locali (Progetto Policoro); i Prestiti sociali d onore delle BCC della Toscana in collaborazione con la Regione; i Crediti agevolati per le imprese femminili, nati da un accordo in Friuli Venezia Giulia tra le BCC della Regione, Confidi e Confcommercio per finanziamenti agevolati ad imprese condotte da donne (prevedono la sospensione dei pagamenti in caso di maternità o di malattia di un congiunto). Tra le iniziative di finanza solidale va segnalato il progetto di ethical banking che coinvolge oggi 18 Casse dell'alto Adige ed offre al risparmiatore la possibilità di investire il proprio denaro in certificati di deposito etici e di finanziare così iniziative nel campo dell'ecologia, del commercio equo e solidale, della solidarietà rurale, dei servizi per portatori di handicap.

8 8 3. Accordo Federcasse - Confcooperative per la capitalizzazione delle imprese sociali. L accordo prevede l impegno delle BCC a concedere, attraverso un prodotto bancario specifico denominato Conto/i tu, prestiti a condizioni molto agevolate a favore delle imprese sociali o dei loro soci, destinati al rafforzamento patrimoniale della singola cooperativa sociale o delle loro strutture consortili. Le Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali svolgono una complessiva azione di sostegno e promozione del territorio non soltanto sotto il profilo economicofinanziario. Nel 2007, le BCC hanno erogato oltre 142 milioni di euro per iniziative di carattere culturale, di tutela della salute e dell ambiente, ricreative e formative (in aumento del 23%, rispetto al 2005). Ne hanno beneficiato il cosiddetto Terzo Settore e la vivacissima trama della società civile, cui oggi è affidata la gestione di molte espressioni dell economia relazionale. Questi soggetti svolgono quindi un ruolo nevralgico nel favorire la coesione sociale e la diffusione del benessere all interno delle comunità locali. 4. La governance cooperativa ed i vantaggi ai soci In quanto cooperativa a carattere di mutualità prevalente, la BCC è un impresa che ha al centro il socio. Le norme dettano una disciplina specifica riguardo a: 1. il loro reclutamento: devono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell ambito territoriale della banca; 2. i vincoli all operatività: almeno il 50% dell attività creditizia della banca deve essere realizzata a loro favore (la banca può essere autorizzata dalle Autorità di Vigilanza a operare in via prevalente con soggetti diversi dai soci solo per brevi periodi di tempo e per ragioni di stabilità gestionale); 3. il diritto di voto: viene assegnato secondo la formula una testa un voto, che significa che ciascun socio può esprimere un solo voto indipendentemente dall entità della partecipazione al capitale sociale; 4. la partecipazione al capitale sociale: non può avere un valore nominale superiore a 50 mila euro. Il tema della partecipazione e della democrazia economica è, dal 2007, oggetto di una specifica verifica di qualità presso le nostre banche. La normativa sulla revisione cooperativa ha infatti l obiettivo di verificare la corretta applicazione dei requisiti mutualistici presso le BCC e di fornire agli organi di direzione e di amministrazione delle banche suggerimenti e consigli per migliorare la gestione e il livello di democrazia interna, al fine di promuovere la reale partecipazione dei soci alla vita sociale. In questa logica, oltre a definire linee-guida rigorose per la revisione cooperativa, sono stati rivisti anche i regolamenti elettorali ed assembleari, mettendo a punto regole più precise volte a tutelare tre diritti fondamentali dei soci: - diritto all informazione; - diritto a partecipare consapevolmente al dibattito assembleare e a esprimere la propria opinione; - il diritto a candidarsi alle cariche sociali.

9 9 Le specificità della governance cooperativa sopra descritte impongono perciò di trattare la questione della contendibilità non adottando criteri di analisi adeguati a società di capitali, che mal si prestano invece ad essere applicati a questo universo di imprese, diverse sia per struttura giuridica, sia per le particolari finalità, anche sociali, che si propongono. Obiettivo del socio di una BCC, dati i vincoli mutualistici, non è difatti - quello di ricevere un dividendo, ma un vantaggio. Tale vantaggio si esprime sia sul piano bancario sia meta-bancario. Sotto il primo profilo, il beneficio assicurato ai soci (parliamo dei soci attivi, ovvero dei soci-clienti delle BCC) si esprime in termini di risparmio di costi sulle operazioni di finanziamento o di maggiore remunerazione dei risparmi depositati. Tra i vantaggi di natura extrabancaria, le forme più frequenti sono rappresentate dalle iniziative per il tempo libero e da iniziative di tutela della salute. Inoltre, le BCC-CR bandiscono borse di studio per i soci e i loro figli e sottoscrivono convenzioni con esercizi commerciali e di consulenza specialistica (fiscale, legale, previdenziale, aziendale), soprattutto per i soci professionisti o imprenditori. Un indicatore della forte prossimità delle BCC-CR ai propri territori può essere rappresentato dal cosiddetto indice di vicinanza alla clientela, calcolato attraverso il numero di clienti serviti in media presso ciascuno sportello: più sportelli sono presenti, più basso è questo valore, a significare la prossimità della banca alla clientela. Per la categoria delle BCC, è pari a 390, un valore notevolmente inferiore a quello delle altre banche (che si attesta in media a 725). Al Nord l indice registra un valore ancora migliore (compreso tra il 291 dell Alto Adige e il 360 dell Emilia Romagna).

10 10 La prossimità delle BCC al territorio può essere rilevata in termini qualitativi attraverso le numerosissime iniziative di attenzione e valorizzazione dell ambiente e del patrimonio culturale e delle tradizioni locali. In questa logica si inserisce l accordo tra Federcasse e Legambiente per la erogazione attraverso le BCC di prestiti agevolati per la diffusione delle energie pulite. Di tali prestiti possono fruire privati, imprese ed enti pubblici locali. L accordo, al quale partecipano oggi 98 BCC e 11 Federazioni locali, ha consentito il sostegno di oltre 500 progetti per un valore superiore ai 28 milioni di euro. 5. Un modello oggetto di attenzione come leva di sviluppo nel Sud del mondo Il modello imprenditoriale delle BCC non è residuale, né desueto. Anzi, è diffuso e affermato in tutta Europa. Ed è anche oggetto di interesse e di attenzione come leva di sviluppo in altri Paesi del Sud del mondo. Le BCC-CR da sette anni sono protagoniste in Ecuador di un progetto che è stato individuato come un nuovo modello di cooperazione allo sviluppo. Il Progetto Microfinanza Campesina si segnala non soltanto per la sua rilevanza economica (le 165 BCC coinvolte, con Iccrea Banca, il nostro istituto centrale, hanno messo a disposizione un plafond di finanziamenti consistente di circa 22 milioni di dollari ad un tasso fortemente agevolato), ma anche, forse soprattutto, per la logica globale e cooperativa che adotta. Il Credito Cooperativo è infatti partner di una cooperativa di secondo livello in Ecuador, Codesarrollo, anche per la formazione, l assistenza, la consulenza, il sostegno ad un progetto di sviluppo agricolo, il collegamento con istituzioni nazionali (l Autorità di vigilanza bancaria ecuadoriana) ed internazionali (il BID, Banco Interamericano di Sviluppo). Il Progetto è dunque un iniziativa originale rispetto agli strumenti tradizionali di aiuto al Sud del mondo perché: 1. adotta una logica di sostegno alle attività produttive locali, anziché assistenzialistica, in termini sia economici che di trasferimento del know-how; 2. riguarda tutto il ciclo economico di produzione; 3. integra i contributi pratici con quelli finanziari; 4. non è condotto in una logica speculativa e di business. Anche in virtù di questa esperienza, le Banche di Credito Cooperativo italiane sono state sollecitate dal Banco Centrale argentino a partecipare ad un progetto di diffusione delle cajas de credito cooperativas nel Paese, reso possibile dalla recente approvazione da parte del Parlamento della legge riguardante l istituzione delle cooperative di credito, formulata sulla base di quella italiana delle BCC. La convinzione del Banco Centrale, in un Paese ancora fortemente sottobancarizzato (delle 400 mila Pmi argentine solo la metà ha un conto bancario), è che le banche cooperative possano rappresentare uno strumento di sviluppo per molte aree che hanno notevoli potenzialità, ma che soffrono di una carenza strutturale di servizi creditizio-finanziari.

11 11 6. Le iniziative del Credito Cooperativo a tutela del risparmio Ai clienti del Credito Cooperativo è riservata un esclusiva forma di protezione attraverso l azione congiunta del Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD) e del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO). Il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD), istituito nel 1997 per rispondere alle indicazioni della normativa europea in tema di tutela dei depositi, garantisce alla pari di quanto avviene per il resto del sistema bancario i titolari di conti correnti e depositi bancari presso le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali entro il limite massimo di legge di euro. Il Fondo ha sostituito il preesistente Fondo Centrale di Garanzia, che le BCC avevano (uniche banche in Italia) dal 1978, anno in cui ancora non vi era alcun obbligo per le banche di tutelare i depositi da clientela. Il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo (FGO) è operativo dal gennaio Costituito su base volontaria tra le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, offre una ulteriore garanzia individuale di euro per i possessori di obbligazioni (non strutturate) emesse dalle Banche di Credito Cooperativo. In questo modo, oggi, le BCC sono le uniche banche italiane a fornire una garanzia doppia rispetto alle altre banche, che garantiscono solo i depositi. Allo scorso 31 agosto il FGO aveva garantito oltre emissioni per un valore superiore ai 31 miliardi di euro ( 7. Il nuovo Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI) Lo scorso 25 luglio è stato costituito a Roma il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI). Il Fondo realizza uno dei progetti più rilevanti definiti nell ultimo Convegno Nazionale del Credito Cooperativo (Parma, dicembre 2005) per rafforzare la rete tecnologica ed organizzativa delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. Si affiancherà al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FDG) - del quale assumerà la funzione di prevenzione delle crisi - e gestirà, con una apposita sezione e fino ad esaurimento degli impegni in essere, il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO). Obiettivo del Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI) è quello di tutelare la clientela delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen altoatesine salvaguardando la liquidità e la solvibilità delle Banche aderenti attraverso azioni correttive ed interventi di sostegno e prevenzione delle crisi. Al Fondo, costituito nella forma di consorzio volontario, aderiranno le Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen, Iccrea Banca spa (l Istituto Centrale delle Banche di Credito Cooperativo), Cassa Centrale Banca e Cassa Centrale Raiffeisen (rispettivamente Istituti Centrali delle Casse Rurali Trentine e delle Casse Raiffeisen dell Alto Adige) in qualità di consorziati ordinari. Il nuovo Fondo di Garanzia Istituzionale (la cui operatività è prevista per i primi mesi del 2009) si propone di garantire tutte le passività bancarie relative alla clientela delle Banche aderenti, nonché i rapporti interbancari degli Istituti Centrali del Credito Cooperativo.

12 12 Il Fondo, anticipando orientamenti che stanno maturando in materia di riforma degli schemi di garanzia, si avvarrà di risorse liquide ed impegni a chiamata per il perseguimento dei suoi obiettivi. Tali risorse sono determinate sulla base di un meccanismo di contribuzione variabile in funzione della classe di rischio di ogni singola Banca. 8. Valutazioni sul provvedimento del Governo per la stabilità del sistema creditizio L emanazione dei decreti anticrisi da parte del Governo italiano, in linea con le indicazioni del G7 e del vertice Ue, mira a consolidare la fiducia del pubblico e degli operatori per ripristinare condizioni di stabilità ed evitare il rischio di crisi sistemiche. Come noto, gli interventi prefigurati sono applicabili a tutte le banche operanti sul territorio nazionale, comprese le BCC-CR, in via del tutto transitoria e quindi strettamente motivati dalla necessità di superare l attuale fase di crisi. Il Decreto n. 155 prevede interventi statali di capitalizzazione a favore di banche in difficoltà e non sembra escludere in via di principio le BCC-CR. Gli interventi, valutati preventivamente dalla Banca d Italia, sarebbero a carattere eccezionale e non implicherebbero l introduzione di un controllo statale sulle banche, seppure non ne siano ancora noti i termini e le condizioni. In linea generale, l iniziativa del Governo sembra orientata soprattutto a evitare crisi sistemiche e, pertanto, appare ispirata essenzialmente dall esigenza di intervenire su possibili situazioni di crisi di grandi banche. Allo stesso tempo il Decreto prevede per 36 mesi l estensione della garanzia sui depositi anche oltre il limite di legge di 103 mila euro per depositante, a integrazione e in aggiunta alla garanzia prestata dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e da quello del Credito Cooperativo. Al riguardo, la Commissione europea ha avviato la revisione della Direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi bancari, sulla base della quale è stato istituito anche il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, con l intento di far entrare in vigore le nuove norme in tutti gli Stati membri entro il prossimo mese di dicembre. Al momento, sulla base delle prime informazioni si prevede l innalzamento entro il 2009 del livello minimo di garanzia a 100 mila euro per depositante, quindi ancora leggermente inferiore al limite posto dalla legge italiana, e una significativa contrazione dei tempi di rimborso in caso di default di una banca (dai tre mesi previsti dalla normativa attuale per i primi 20 mila euro a favore di ciascun depositante ai tre giorni per l intero massimo importo di 100 mila euro), fattore quest ultimo che tende a ridurre il rischio di panico da parte dei clienti risparmiatori. Con la prospettiva dell avvio operativo del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo, quest ultimo provvedimento renderà più agevole il coordinamento tra il Fondo di Garanzia dei Depositanti e il nuovo Fondo, consentendo di allineare, almeno in linea di principio, i tempi degli interventi nella logica di un sistema integrato di garanzia. Il Governo ha inoltre inteso estendere la possibilità di una garanzia statale anche alle emissioni obbligazionarie delle banche per tutto il 2009 (nuove emissioni), garanzia tuttavia non automatica ma concedibile caso per caso su richiesta della banca, a condizioni di mercato. Al contempo, si sono adottate misure per favorire

13 13 *** l utilizzo di titoli da porre a garanzia per il rifinanziamento presso le banche centrali dell eurosistema. La natura degli interventi, sia di capitalizzazione delle banche sia di garanzia delle passività bancarie, sembra basarsi sul principio che saranno le stesse banche a pagarne in larga misura i relativi costi. Da un lato, infatti, gli interventi di capitalizzazione da parte del Governo saranno subordinati alla valutazione dello stato di crisi di una banca e alla eventuale adozione delle consuete misure amministrative da parte dell Organo di Vigilanza (lettere di richiamo, sanzioni, provvedimenti restrittivi, azioni volte a favorire la fusione con altra banca, amministrazione straordinaria). Dall altro, la concessione di una garanzia statale sulle passività bancarie risulta temporalmente molto limitata (fine 2009), da valutarsi caso per caso e comunque onerosa per le banche. Le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali, in questa fase, intendono quindi riaffermare la propria vocazione di sistema di banche locali, autonome, mutualistiche, capaci di autoregolamentarsi in una logica di rafforzamento della rete e secondo i principi di sussidiarietà. A vantaggio di migliaia di famiglie e piccole e medie imprese sul territorio. Impegnandosi a sostenere l economia reale e continuando a svolgere quella azione anticiclica che rappresenta un elemento di stabilità del sistema economico.

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