e) I servizi per la popolazione scolastica: i Servizi di Trasporto

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "e) I servizi per la popolazione scolastica: i Servizi di Trasporto"

Transcript

1 e) I servizi per la popolazione scolastica: i Servizi di Trasporto I servizi di trasporto prestati dal Comune di Torino a supporto della popolazione scolastica e delle famiglie si articolano in: 1) servizi di trasporto casa-scuola per utenti normodotati e disabili; 2) servizi di trasporto presso i centri terapeutici dell S.S.N.; 3) servizi di trasporto finalizzati a consentire alle scolaresche di svolgere attività didattiche programmate. I servizi di trasporto casa-scuola consentono la frequenza scolastica con collegamenti tra le rispettive abitazioni (disabili) o tra punti di prelevamento individuati nelle Circoscrizioni di appartenenza e le varie sedi scolastiche cittadine e ritorno, e interessano gli alunni sia normodotati che disabili dei diversi ordini di scuola. Il grafico 8, che illustra la percentuale di scuole servite dal servizio di trasporto casa-scuola sia per gli allievi disabili che per gli allievi normodotati, evidenzia come le scuole maggiormente servite siano proprio le scuole dell obbligo: nell ordine elementari (servite nel 2013 in quasi l dei casi), medie (dove si sfiora il 6 della copertura nel 2013) e superiori (servite in quasi il dei casi). Si amplia invece la differenza tra scuole materne comunali (con circa il di copertura nel 2013) e scuole materne statali (dove la percentuale di copertura scende, negli anni 2012 e 2013, al 12%). Inoltre, nell anno scolastico sono stati effettuati servizi di trasporto per ristrutturazioni di 2 nidi 1 (trasporto normodotati). Il servizio di trasporto casa-scuola per gli allievi normodotati viene erogato sulla base di precisi criteri. Per quanto riguarda le scuole materne, ne usufruiscono solo le scuole Villa Genero e Cavoretto (sia a causa della loro ubicazione, sia per motivi ambientali), le scuole eventualmente interessate da lavori di ristrutturazione, e i bimbi nomadi del campo di Strada dell Aereoporto. Per quanto riguarda la scuola dell obbligo, ne possono usufruire quei bambini che abitano ad oltre 2 km di distanza dalla sede scolastica, e che non sono stati accolti da altre sedi collocate più vicino alla loro abitazione, i bimbi nomadi (provenienti dallo stesso campo previsto per le scuole materne) e alcuni casi sociali ; inoltre ne usufruiscono le scuole interessate da eventuali ristrutturazioni e le scuole che necessitano di un servizio di trasporto per permettere agli allievi di effettuare le ore di attività fisica, in caso di inidoneità o mancanza di palestre. Per quanto riguarda il numero di utenti normodotati che usufruiscono del servizio di trasporto casa-scuola, le variazioni che intercorrono tra gli anni 2011 e 2013 sono da interpretare in relazione alle variazioni intervenute nelle richieste avanzate dalle scuole negli anni; va inoltre ricordato che l anno 2011 era stato caratterizzato da ristrutturazioni corpose, che avevano contribuito ad incrementare il numero di utenti normodotati per le scuole dell obbligo. La discrepanza tra percentuale di scuole superiori servite (grafico 8) e numero di utenti delle scuole superiori (tabella 13), è legata al fatto che per le scuole superiori i servizi sono sempre e solo per i disabili (non ci sono quindi utenti normodotati). Per quanto riguarda i valori assoluti (tabella 13), nel triennio considerato risultano più che raddoppiati gli utenti delle scuole materne comunali e statali, sono in calo gli utenti delle scuole elementari (anche se con una ripresa nel 2013), mentre gli utenti delle scuole medie inferiori nel 2013 arrivano a superare quelli dell anno La percentuale dei nidi che dispongono del servizio di trasporto casa-scuola è stata calcolata sul totale dei nidi a gestione diretta. 152

2 Tab. 13. Trasporto casa-scuola: numero di utenti normodotati per tipologia di scuola. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori Medie superiori Totale Graf. 8. Trasporto casa-scuola: scuole servite per tipologia. Anni Valori percentuali nidi materne materne elementari medie medie comunali statali inferiori superiori Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione Anche il grafico 9 evidenzia come negli anni 2012 e 2013, rispetto al 2011, cresca la percentuale di allievi normodotati che usufruiscono del servizio di trasporto casa-scuola presso le scuole materne comunali e statali, e di come si riducano viceversa le percentuali di allievi delle scuole elementari e, soprattutto, delle scuole medie inferiori. 153

3 Graf. 9. Trasporto casa-scuola: numero di utenti normodotati per tipologia di scuola. Anni Valori percentuali 4 15,5 68,2 56,2 39,5 6 68,2 39,8 41,4 1 17,6 3,6 Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori Medie superiori Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione Il servizio di trasporto casa-scuola per gli allievi disabili è obbligatorio e prevede la presenza di un servizio di accompagnamento, fornito da personale formato in materia. La tabella 14 evidenzia la progressiva diminuzione del numero di allievi disabili che ne usufruisce, dovuta ad un numero inferiore di richieste. Tab. 14. Trasporto casa-scuola: numero di utenti disabili per tipologia di scuola. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori Medie superiori Totale

4 Non risultano invece, nel periodo considerato, variazioni significative rispetto alla percentuale di utenti disabili per le diverse tipologie di scuola (grafico 10). Graf. 10. Trasporto casa-scuola: numero di utenti disabili per tipologia di scuola. Anni Valori percentuali 30,5 30,7 32,3 6 23,2 23,3 23,2 37,6 41,5 40,6 1 8,7 4,5 3,9 Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori Medie superiori Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione I servizi di trasporto presso i Centri terapeutici del S.S.N. sono rivolti esclusivamente agli allievi con disabilità delle scuole di ogni ordine e grado e vengono erogati per l intero anno scolastico. Hanno la finalità di favorire l effettuazione di sedute di riabilitazione in orario scolastico. A differenza dei servizi di trasporto casa-scuola per disabili, sono un servizio non obbligatorio ma accessorio. Proprio il carattere di non obbligatorietà di questo servizio ha avuto come conseguenza, con il passare degli anni, sia per questioni organizzative che per questioni economiche, una limitazione alla sua erogazione. Per esempio, si è data priorità al servizio di trasporto casa-scuola o casa-cesm 2, e il servizio per terapie è stato slittato in orari differenti rispetto a questi. 2 I CESM offrono un servizio di integrazione scolastica ed extrascolastico per ragazzi e ragazze con disabilità grave e gravissima in età compresa tra i 6 e i 16 anni, erogato su richiesta della famiglia. L orario di frequenza consente il completamento dell orario complessivo giornaliero che ogni bimbo deve effettuare, per impossibilità ad una continuità della sola frequenza scolastica, per assenza di copertura di insegnanti di sostegno, oltre alla possibilità di svolgere specifiche attività laboratoriali anche in orario extrascolastico. 155

5 I grafici 11 e 12 e la tabella 15 evidenziano, per il periodo considerato, un aumento della percentuale di scuole servite e di utenti nelle scuole elementari e medie, e viceversa una diminuzione negli altri ordini di scuola. Graf. 11. Servizio trasporto disabili per terapie: scuole servite per tipologia. Anni Valori percentuali Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori Medie superiori Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione Tab. 15. Servizio trasporto disabili per terapie: numero utenti per tipologia di scuola. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori Medie superiori Totale

6 Graf. 12. Servizio trasporto disabili per terapie: numero utenti per tipologia di scuola. Anni Valori percentuali 4,6 6 1, ,5 6 54, ,5 1 31, ,7 2,3 1 0,8 Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori Medie superiori Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione La Città di Torino fornisce inoltre servizi di trasporto finalizzato a consentire a scolaresche dei nidi, delle scuole d infanzia, primarie e secondarie di 1 grado e dei CESM di svolgere le attività didattiche programmate presso laboratori territoriali cittadini o località e sedi extracittadine, soprattutto nell ambito dei progetti di ITER (Istituto Torinese per l Educazione Responsabile). Una parte delle classi che aderiscono ai corsi del catalogo Crescere in Città proposto da ITER viene selezionata di anno in anno in base a specifici criteri per avere diritto ad un servizio di trasporto che ne consenta la partecipazione alle attività prescelte. Per le scuole dell obbligo, vengono forniti i servizi per le attività che si svolgono in prevalenza fuori Torino, mentre per le scuole materne prevale la frequenza ai corsi in città. I grafici 13 e 14 e la tabella 16 evidenziano come il servizio, rimasto attivo sino a giugno 2012, nell anno scolastico non è più stato reso disponibile in nessun ordine di scuola (compresi i CESM, ad eccezione di un attività integrativa con i compagni normodotati, che prosegue tuttora, ma è limitata ad una decina di piccoli gruppi), a causa dell impossibilità da parte della Città di sostenere costi per servizi non obbligatori. 157

7 Graf. 13. Servizio di trasporto per attività didattiche: scuole servite per tipologia. Anni Valori percentuali nidi materne comunali materne statali elementari medie inferiori CESM Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione Tab. 16. Servizio di trasporto per attività didattiche: numero utenti per tipologia di scuola. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori CESM Totale

8 Graf. 14. Servizio di trasporto per attività didattiche: numero utenti per tipologia di scuola. Anni Valori percentuali 0,2 0,4 2,6 9,3 24,8 23,8 6 68,1 58, ,3 7,9 Nidi Materne comunali e statali Elementari Medie inferiori CESM Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione 159

9 f) I servizi per la popolazione scolastica: i Servizi a sostegno di minori in condizioni di particolare disagio o disabilità Nei confronti di situazioni di particolare disagio o disabilità, l azione educativa fatta propria dal Comune attraverso i Servizi Educativi è orientata al pieno inserimento e al successo formativo di tutte le bambine e i bambini che frequentano le scuole della città valorizzandone, da un lato, le potenzialità e le abilità, e ponendo attenzione, dall altro, agli aspetti relativi ai diversi livelli di autonomia e di integrazione in contesti differenti. A questo scopo, vengono forniti servizi e strumenti di assistenza e di sostegno, rivolti direttamente alle famiglie, alle strutture scolastiche e alle richieste a domanda individuale. 1. Per quanto riguarda i servizi alle famiglie, la Consulenza Educativa Domiciliare (CED) è un servizio gratuito per famiglie in cui sia presente un minore tra 0 e 5 anni, di norma non frequentante il nido o la scuola dell'infanzia, che presenti rischio evolutivo a causa di particolari problemi di disagio sociale, affettivo o comunicativo o con disabilità accertata; il servizio, reso da personale insegnante specializzato, offre una presa in carico e un sostegno ai genitori e un intervento di tipo educativo, fornendo il supporto necessario a ricreare condizioni educative e relazionali favorevoli allo sviluppo delle potenzialità del minore. Le attività possono avvenire presso il domicilio della famiglia ma anche, valutata la situazione, presso la sede della CED. Tab. 17. Utenti consulenza educativa domiciliare. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Per gli interventi di competenza del Comune nelle scuole primarie e secondarie di primo grado viene garantita l assistenza educativa tramite insegnanti comunali (attivata su richiesta delle scuole e in base alle risorse disponibili); nelle scuole dell infanzia comunali viene garantito il sostegno tramite insegnanti (tab. 18). Tab. 18. Utenti assistenza educativa e di sostegno tramite insegnanti comunali. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Inoltre, nelle scuole dell infanzia comunali e nelle scuole primarie e secondarie di primo grado vengono forniti interventi di assistenza educativa attraverso l attivazione di specifici progetti ed attività di arteterapie. (tab. 19). Tab. 19. Utenti assistenza specialistica e artiterapie. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione)

10 3. Per ragazze e ragazzi con disabilità grave e gravissima in età compresa tra i 6 e i 16 anni, i CESM - Centri Educativi Specializzati Municipali realizzano progetti integrati con la scuola frequentata dall alunno ed inoltre offrono un servizio extrascolastico. L orario extrascolastico si configura come un servizio di tregua per le famiglie e si riferisce alla copertura, totale o parziale, dei pomeriggi nei quali non c è servizio scolastico, prevedendo specifiche attività di laboratorio. Tab. 20. Utenti CESM. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Il Servizio per Minori con Disabilità Sensoriali è un servizio a domanda individuale, trasferito dalla Provincia al Comune di Torino dal Si configura come un insieme di interventi socioeducativi ed abilitativi a favore dei minori sordi, ciechi e ipovedenti gravi, residenti nel territorio cittadino. Comporta la realizzazione di un progetto individualizzato coerente, in sinergia con la scuola, i servizi di Neuropsichiatria Infantile e di Riabilitazione delle Asl cittadine, secondo la metodologia del lavoro di rete. Alla definizione del progetto partecipano la famiglia e i servizi della rete che hanno in carico il minore disabile sensoriale. Particolare attenzione è data sia agli aspetti legati alla prevenzione sia alla realizzazione di un intervento il più possibile precoce. Il Servizio è svolto da Agenzie Educative Accreditate e si articola in: interventi educativi di mediazione alla comunicazione; interventi educativi di aiuto didattico e all autonomia; interventi educativi di prevenzione. Nell anno 2012 sono stati seguiti 32 minori ciechi o ipovedenti gravi e 83 minori sordi (di cui 11 in semiconvitto a Pianezza c/o l Istituto dei Sordi di Torino). Nell anno 2013 sono stati seguiti 35 minori ciechi o ipovedenti gravi e 84 minori sordi (di cui 6 in semiconvitto). Tab. 21. Servizio per Minori con Disabilità Sensoriali. Utenti ciechi e sordi. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Utenti ciechi Utenti sordi Tab. 22. Utenti ciechi e sordi del Servizio per Minori con Disabilità Sensoriali, per tipologia di scuola. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Nido 5 (2 ciechi e 3 sordi) 6 (1 ciechi e 5 sordi) 5 (0 ciechi-5 sordi) Materna 18 (4 ciechi e 14 sordi) 23 (8 ciechi e 15 sordi) 29 (11 ciechi-sordi) Elementare 33 (10 ciechi e 23 sordi) 30 (9 ciechi e 21 sordi) 29 (9 ciechi-20 sordi) Media 25 (7 ciechi e 18 sordi) 18 (4 ciechi e 14 sordi) 15 (5 ciechi-10 sordi) Superiore 40 (12 ciechi e 28 sordi) 38 (10 ciechi e 28 sordi) 40 (10 ciechi-30 sordi) 161

11 5. Il Centro Regionale di Documentazione Non Vedenti e il Centro di Documentazione sulla Sordità sono servizi con finalità informative, formative, di sperimentazione, di ricerca e documentazione sulle esperienze di integrazione delle persone disabili sensoriali nella scuola, nell extrascuola, nella formazione professionale, nel mercato del lavoro e nella società. Sono rivolti alle persone disabili sensoriali, alle loro famiglie e a tutti coloro che hanno interesse, a vario titolo, a conoscere e approfondire le problematiche relative alla cecità, all ipovisione e alla sordità. Organizzano e sperimentano attività di laboratorio innovative, in piccolo gruppo o gruppo classe, sia presso i Centri sia presso le sedi scolastiche frequentate da studenti disabili sensoriali, utilizzando le nuove tecnologie. Il Centro Regionale di Documentazione Non Vedenti, inoltre, garantisce il diritto allo studio alle alunne e agli alunni ciechi e ipovedenti gravi, fornendo, su richiesta della famiglia e della scuola, i testi scolastici in versione Braille, ingranditi e/o su supporto informatico. I testi scolastici della scuola primaria trascritti in Braille sono ricchi di illustrazioni tattili, realizzate nel laboratorio funzionante presso il Centro il mercoledì e aperto a genitori, insegnanti, volontari. Nell anno 2012 hanno richiesto al Centro di Documentazione i testi in versione Braille, ingranditi o su supporto informatico, 39 studenti e studentesse ciechi o ipovedenti gravi del territorio provinciale e il Centro ha consegnato loro 163 testi scolastici (di cui 45 in braille). Il Centro si è ormai specializzato nella produzione e realizzazione di materiale didattico tattile, giochi, illustrazioni e libri tattili per la prima infanzia e nel corso del 2012 ha realizzato 110 nuovi prodotti tattili per la prima infanzia. Nell anno 2013 hanno richiesto al Centro di Documentazione i testi in versione Braille, ingranditi o su supporto informatico, 26 studenti e studentesse ciechi o ipovedenti gravi del territorio provinciale e il Centro ha consegnato loro 125 testi scolastici (di cui 30 in braille); sono state realizzate inoltre 542 immagini tattili inserite nei testi scolastici della prima infanzia. Nel corso del 2013 il Centro ha realizzato 99 nuovi prodotti tattili per la prima infanzia. Tab. 23. Utenti centro di documentazione testi in versione Braille/ingranditi/su supporto informatico. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Tab. 24. Testi scolastici consegnati dal centro. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Nell ambito degli interventi relativi all inclusione scolastica delle bambine/i e delle ragazze/i di cittadinanza non italiana nella scuola dell obbligo, i Servizi Educativi concorrono a sostenere le Istituzioni Scolastiche con interventi sistematici volti a favorire pari opportunità e attenzione alla qualità dell educazione interculturale. Le principali attività vengono programmate e monitorate dagli Uffici della Mondialità e riguardano principalmente: il sostegno ai protocolli di accoglienza, la mediazione linguistica e culturale, i corsi di italiano L2 a favore dei minori di recente arrivo, l informazione diffusa delle offerte formative delle scuole, la valorizzazione del plurilinguismo e il mantenimento della lingua madre considerati come risorse positive per il pieno sviluppo anche delle potenzialità di apprendimento. Relativamente ai servizi presso le Scuole, i Servizi Educativi si avvalgono di insegnanti comunali che operano nella Scuola Primaria con attività integrative a favore di alunni con cittadinanza non italiana e alunni Rom, Sinti e Caminanti. 162

12 Tab. 25. Allievi e studenti coinvolti nella mediazione per sostenere i protocolli di accoglienza, nei corsi di italiano L2, nei progetti Scuole in Rete e nei Poli di qualità interculturale. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Inoltre è attiva la collaborazione con il progetto Sostegno e rafforzamento delle competenze scolastiche nelle Scuole primarie e secondarie di primo grado di Porta Palazzo, che risponde alle esigenze espresse dalle scuole del territorio, dai Servizi e dalle famiglie e favorisce l inclusione scolastica. Il progetto è realizzato dall Associazione ASAI nei locali di Via Genè, 12 (Porta Palazzo) ed è mirato ad assicurare la prima alfabetizzazione in lingua italiana dei minori di recente immigrazione, offrendo anche attività laboratoriali e di doposcuola. Le attività sono garantite durante tutto l anno scolastico, anche nei periodi di chiusura delle scuole (vacanze pasquali, mesi di giugno e luglio). L avvio delle attività è avvenuto nell anno scolastico 2008/09. Tab. 26. Utenti coinvolti nel progetto Sostegno e rafforzamento delle competenze scolastiche nelle Scuole primarie e secondarie di primo grado di Porta Palazzo. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione)

13 g) I servizi integrativi per l infanzia e l adolescenza 3-14 anni ITER, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, si pone all'interno del sistema educativo comunale con un progetto che mira a definire un piano formativo attento ai bisogni dei bambini e dei ragazzi, ai livelli d'istruzione richiesti dalla società e alla ricerca del senso di sé e di appartenenza, principio per la costruzione di una comunità. Le attività proposte da ITER, rivolte sia alle scuole sia alle famiglie, conducono alla scoperta della realtà che ci circonda, attraverso i Centri di Cultura per l'infanzia e l'adolescenza, dislocati sul territorio, che consentono l esplorazione e la partecipazione attiva all interno di quattro aree tematiche: Ambiente, Arte e Cultura, Comunicazione, Cittadinanza. Trasversalmente a queste quattro aree, il Gioco contraddistingue l agire educativo nei confronti dei bambini e dei ragazzi. Dal 2011 i Centri di Cultura sono 6: - Centro di Cultura per l Arte e la Creatività via Domodossola 54; - Centro di Cultura per l Educazione all Ambiente e all Agricoltura Cascina Falchera strada Cuorgnè 109; - Centro di Cultura per l Educazione alla Cittadinanza via Domodossola 54; - Centro di Cultura per la Comunicazione e i Media via Modena 35; - Centro di Cultura per l Immagine e il Cinema di Animazione via Millelire 40; - Centri di Cultura per il Gioco via Fiesole 15/a. I Centri di cultura sono a loro volta organizzati in laboratori e sezioni didattiche. Il numero dei laboratori, come illustrato in tabella 27, risulta stabile dal Tab. 27. Numero dei laboratori dei Centri di Cultura di ITER. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Le iniziative realizzate dai laboratori dei Centri di Cultura sono suddivise in quattro grandi categorie: 1) servizi integrativi 3-14 anni: esplorare ed operare nel mondo; 2) progetti per il tempo scuola: elaborazione di un piano formativo del territorio; 3) attività di formazione per adulti: elaborazione pedagogica per la formazione continua; 4) servizi estivi: promuovere un iniziativa educativa durante il tempo estivo. 164

14 1) Servizi integrativi 3-14 anni La logica di intervento di tutti i servizi integrativi indirizzati all infanzia e all adolescenza è il continuo adattamento degli strumenti alle esigenze espresse dall utenza; questo porta a un dimensionamento anche molto diverso nelle diverse annualità, pur in una costante continuità di impegno. La tabella 28 illustra il numero delle iniziative realizzate dai Centri di Cultura per le famiglie nel triennio , anche in collaborazione con le associazioni. Tab. 28. Numero delle iniziative per le famiglie realizzate dai Centri, anche in collaborazione con le associazioni. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) La tabella 29 illustra il numero degli utenti delle iniziative per le famiglie realizzate tra il 2011 e il Tab. 29. Numero degli utenti di utenza libera. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Sia il numero delle iniziative che il numero degli utenti risulta in calo nel passaggio dal 2011 al 2012, ma in netta ripresa nel ) Progetti per il tempo scuola I progetti per il tempo scuola non vengono realizzati solo dai Centri di Cultura, ma anche da altri soggetti del territorio sia pubblici sia privati (Fondazioni, Istituzioni, Aziende e Servizi Pubblici), che collaborano alla realizzazione dei percorsi, mettendo a disposizione i loro locali o recandosi direttamente presso le scuole. Il loro numero, nel periodo considerato, risulta in lieve aumento, pur attestandosi intorno alle 60 unità. Tab. 30. Numero delle agenzie che propongono progetti per il tempo scuola. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) La tabella 31 evidenzia come il numero delle proposte per il tempo scuola sia complessivamente diminuito nel periodo considerato, in quanto si è provveduto ad una rivisitazione dei percorsi al fine di evitare duplicazioni che potevano confondere gli insegnanti. Tab. 31. Numero di proposte/percorsi per il tempo scuola (fascia di età 0-14 anni) realizzate dai Centri di Cultura e dalle Agenzie. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) n. proposte dei Centri di Cultura n. percorsi delle agenzie Totale proposte

15 Il grafico 15 illustra come nel triennio , a fronte della diminuzione del numero complessivo di proposte presentate, la percentuale dei percorsi realizzati dalle agenzie continui ad aumentare, lentamente ma progressivamente, sino a raggiungere il 15% del totale delle proposte. Le proposte dei Centri di Cultura restano tuttavia la componente principale dei percorsi realizzati. Graf. 15. Numero di proposte/percorsi per il tempo scuola (fascia di età 0-14 anni) realizzate dai Centri di Cultura e dalle Agenzie. Anni Valori percentuali 11,6 12,5 15,6 6 88,4 87,5 84,4 1 n. proposte dei Centri di Cultura n. percorsi delle agenzie Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione La tabella 32 illustra infine il numero di partecipanti ai diversi progetti per il tempo scuola. Si evidenzia la progressiva crescita del numero dei partecipanti alle proposte dei Centri di Cultura, mentre risulta non pervenuto il numero dei partecipanti ai percorsi delle agenzie per l anno 2013 (il numero risultava comunque in crescita nel passaggio dal 2011 al 2012). Tab. 32. Numero di partecipanti ai progetti per il tempo scuola, per agenzia di realizzazione dei progetti. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) n. partecipanti alle proposte dei Centri di Cultura n. partecipanti ai percorsi delle Agenzie np Totale partecipanti Se considerato in valori percentuali, il numero dei partecipanti ai percorsi proposti dai Centri di Cultura e dalle Agenzie per il tempo scuola risulta, nel passaggio dal 2011 al 2012, in leggero incremento per le proposte delle agenzie, al punto da arrivare quasi a pareggiare la percentuale dei partecipanti alle proposte dei Centri di Cultura (graf. 16). 166

16 Graf. 16. Numero di partecipanti ai progetti per il tempo scuola, per agenzia di realizzazione dei progetti. Anni Valori percentuali , , n. partecipanti Centri di Cultura n. partecipanti Agenzie Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione 3) Attività di formazione per adulti ITER sempre più diventa il soggetto portante di un.progetto educativo, integrato con le agenzie del territorio, che fa dell Istituzione uno strumento progettuale e formativo di coordinamento delle politiche di offerta educativa rivolte a bambine e bambini ed alle loro famiglie. Su questa base si sono rinnovate le collaborazioni con Enti e Associazioni per una gestione mista di alcuni servizi, con particolare riferimento all estensione dell orario delle ludoteche al pomeriggio. Nel contempo, si è elaborato per la stesura dei profili professionalizzanti di ludotecario e tecnico di laboratorio educativo, da inserire all interno del mercato del lavoro. Inoltre sono stati presentati percorsi di formazione continua all interno del bando regionale. Si sono allestiti percorsi di formazione, aperti anche a personale educativo esterno ad Iter, che hanno spaziato dalla conoscenza del patrimonio artistico della nostra regione e del suo valore educativo, alle nuove tecnologie e alla differenza di genere. Particolare importanza ha rivestito la formazione sia al personale educativo di Iter sia ai docenti ed alle docenti statali sulla differenza maschile e femminile che si è concretizzata, in occasione del Settembre Pedagogico, con il Convegno Educare al senso libero della differenza maschile/femminile che ha offerto alcune chiavi di lettura e posto l attenzione su come sia importante rendere consapevolmente attiva la differenza sessuale nella pratica educativa e di cura, nei processi formativi, nella progettazione e organizzazione dei servizi educativi e degli interventi didattici. 167

17 Tab. 33. Numero corsi di formazione per adulti attivati e numero di partecipanti. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) N. corsi di formazione attivati N. partecipanti Nell anno 2012, oltre ai 76 percorsi di formazione attivati con le proposte del catalogo Crescere in Città a.s , si segnalano 3 incontri sull Arte. L anno 2012 ha visto la consueta iniziativa Settembre Pedagogico improntata alle tematiche di genere, affrontate attraverso i seguenti moduli formativi (che hanno complessivamente coinvolto 522 partecipanti): - 20 settembre 2012 Uomini e donne si diventa, modelli e stereotipi di genere nei prodotti mediali per l infanzia ; - 27 settembre 2012 Esperienze di genitorialità oltre l eterosessualità. Nel 2013 Settembre pedagogico ha ancora affrontato le tematiche di genere nell incontro del 25 settembre, sul tema Educazione al senso libero della differenza maschile/femminile. Tra aprile e maggio 2013 si invece è svolto il convegno Dialoghi sull educazione ; queste due iniziative hanno riunito 591 partecipanti. 4) Servizi estivi Durante il periodo estivo vengono attivati centri diurni presso le scuole nei mesi di giugno e luglio. Le attività, a partire dall anno 2011, sono condotte in collaborazione con l Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo. La tabella 34 illustra il numero dei partecipanti ai servizi estivi, suddivisi per fascia di età. Il numero complessivo dei partecipanti risulta a parte il leggero calo registrato nel 2012 sostanzialmente stabile. Nel triennio si registrano una diminuzione del numero dei partecipanti a bimbi estate, e invece un aumento del numero dei partecipanti ad estate ragazzi. Tab. 34. Numero partecipanti ai servizi integrativi estivi, per fascia di età. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione) Bimbi estate (3-5 anni) Estate ragazzi (6-11 anni) Soggiorni estivi (6-14 anni) Totale partecipanti (3-14 anni) Nell estate del 2012 la struttura della Città di Torino a Loano è rimasta chiusa. 168

18 Anche il grafico 17, che illustra la componente percentuale per fascia di età dei partecipanti ai diversi servizi integrativi estivi, conferma il quasi raddoppio, nel passaggio dal 2011 al 2013, della percentuale di partecipanti ai servizi estivi rivolti alla fascia di età 6-11 anni (estate ragazzi), riequilibrando le proporzioni rispetto ai partecipanti in fascia di età 3-5 anni (bimbi estate). Rimane invece minoritaria la quota dei partecipanti ai soggiorni estivi. Graf. 17. Numero partecipanti ai servizi integrativi estivi, per fascia di età. Anni Valori percentuali 3,2 1, ,1 72,7 43,6 42,5 56,4 55,8 Bimbi estate (3-5 anni) Estate ragazzi (6-11 anni) Soggiorni estivi (6-14 anni) Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione 169

19 I Servizi Sociali I servizi sociali si rivolgono a tutti i cittadini e le cittadine residenti nel territorio comunale e senza fissa dimora; tra loro, le persone che si trovano in condizioni di particolare fragilità e disagio, a rischio di emarginazione sociale, rappresentano i principali destinatari degli interventi offerti. Le attività svolte dagli/dalle operatori/operatrici sociali sono finalizzate a garantire l accesso ai servizi, in particolare alle persone con maggiori difficoltà, in un ottica di pari opportunità per tutti e di differenziazione delle risposte in funzione delle problematiche individuali e/o familiari. I bisogni di ogni singola persona, considerati nella loro specificità e complessità, richiedono misure (in molti casi in emergenza) di prevenzione, tutela, protezione sociale. A tali bisogni si risponde attraverso una rete di servizi e risorse. L analisi dell attività dei servizi sociali viene qui sviluppata facendo riferimento a tre parametri: 1) l offerta dei servizi in base alla fascia di età dei/delle beneficiari/e; 2) l offerta dei servizi a categorie di cittadini/e con particolari necessità; 3) l offerta dei servizi direttamente alle donne e/o alle famiglie. Per quanto riguarda la suddivisione per fasce di età dei/delle beneficiari/e dei servizi, in questo bilancio di genere vengono considerate: a) la popolazione minore in condizioni di fragilità e a rischio di emarginazione sociale, per cui vengono attivati una serie di interventi volti a preservare quanto più possibile la permanenza dei/delle minori all interno delle proprie famiglie di origine, con particolare attenzione ai nuclei mamma-bambino in condizioni di disagio. Un focus specifico è dedicato ai minori stranieri non accompagnati; b) la popolazione adulta che vive ai margini, senza fissa dimora, per la quale vengono attivati interventi volti a favorire per quanto possibile il reinserimento sociale e l autonomia, con servizi che valutano le condizioni complessive delle singole persone, prestando un attenzione specifica ai bisogni delle donne; c) la popolazione anziana, la cui proporzione sul totale della popolazione ha assunto dimensioni tali da attribuire ormai al problema della cura agli anziani un importanza pari o maggiore di quello della cura ai bambini 3. Nel settore della cura agli anziani la dimensione del genere è centrale per diversi motivi: - innanzitutto, perché le donne sono più longeve, e quindi le donne anziane sono più numerose degli uomini anziani, e spesso sopravvivono loro in solitudine e in condizioni di salute più precarie, proprio perché raggiungono un età più elevata. Non è poi da sottovalutare la questione della maggiore povertà delle donne che, avendo lavorato meno e guadagnato meno degli uomini nel corso della vita, si ritrovano poi a godere di un reddito minore in età anziana; - in secondo luogo, perché sono soprattutto donne coloro che assistono gli anziani. Di conseguenza, occorre considerare che i tagli ai servizi per gli anziani rischiano di impattare in misura maggiore proprio sulla componente femminile della popolazione, sia in quanto beneficiaria diretta dei servizi, sia in quanto figure di caregiver coinvolte. Inoltre, valutare il costo sociale della cura richiede di annoverare fra i costi anche quello del tempo di cura non pagato 4. 3 In Manuale di linee guida per la lettura di genere dei bilanci comunali, a cura di Francesca Bettio, Simonetta Botarelli, Annalisa Rosselli, p In Manuale di linee guida per la lettura di genere dei bilanci comunali, a cura di Francesca Bettio, Simonetta Botarelli, Annalisa Rosselli, p

20 Per quanto riguarda le categorie di cittadini/e con particolari necessità, per la prima volta vengono analizzati i servizi rivolti alle persone disabili. In merito ai servizi direttamente rivolti alle donne e/o alle famiglie, per la prima volta vengono presentate le attività del Centro per le Relazioni e le Famiglie e del Centro Antiviolenza. Infine, tra i nuovi servizi presentati, il Call Center Mamma-Bambino, che svolge una funzione di service per gli operatori sociali, i volontari, gli ospedali e le forze dell ordine che nel loro operato vengono a contatto con donne sole o con figli minori, che necessitano di accoglienza residenziale in emergenza. Va evidenziato che l analisi di genere dei servizi sociali di seguito presentata non è esaustiva di tutti i servizi erogati dalla Direzione Centrale Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie. 171

21 a) La popolazione minore Le azioni di sostegno a favore della popolazione minorile in situazione di difficoltà e a rischio di emarginazione sociale sono molto articolate, per cercare di dare le risposte appropriate alle specifiche caratteristiche delle diverse situazioni di ciascun/ciascuna minore e della sua famiglia. Tali azioni si propongono di fornire servizi e prestazioni di sostegno e supporto, sia ai/alle minori che ai loro nuclei familiari, cercando per quanto possibile di consentire la permanenza dei/delle minori nel proprio ambiente di vita familiare e sociale, garantendone al contempo un idoneo sviluppo psicofisico. Per situazioni familiari particolarmente gravi, là dove non sia possibile il mantenimento del/della minore nel suo nucleo, nonostante gli interventi e le prestazioni di sostegno e supporto domiciliari e diurni, vengono attivati interventi di sostituzione, di norma temporanea, della famiglia, privilegiando l affidamento ove possibile ed opportuno. Diversamente, quando non è possibile, si deve ricorrere all inserimento presso strutture residenziali. I principali interventi di sostegno alla popolazione minore in difficoltà sono descritti in seguito, partendo dagli interventi domiciliari, per arrivare agli inserimenti nelle strutture residenziali. Quando possibile, la descrizione del servizio viene integrata dalla presentazione di dati (anche disaggregati per genere) relativi al triennio I SOSTEGNI DOMICILIARI PREVENTIVI consistono in attività socio-educative-riabilitative territoriali e domiciliari che si attuano attraverso interventi individualizzati in ambito familiare ed extrafamiliare. I sostegni sono finalizzati all acquisizione di competenze ed autonomie per potenziare le abilità interpersonali e sociali dei/delle minori, e per offrire supporti e sostegni alle funzioni educative e genitoriali delle famiglie. Tali interventi si propongono di favorire l attivazione delle potenzialità positive delle famiglie stesse, per consentire il permanere del/della minore presso il proprio nucleo familiare ed evitare il rischio di allontanamento (legge 149/2001 art. 3. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia ). La DOMICILIARITÀ. Possono essere erogati, per le situazioni di rischio educativo e difficoltà sociale di minori e famiglie, prestazioni e servizi di assistenza familiare e/o domiciliare, al fine di fornire loro un aiuto ed un sostegno assistenziale. Tali prestazioni sono messe a disposizione sia da Fornitori Accreditati dalla Città, sia rese da personale dipendente dell'amministrazione comunale. La definizione, nel progetto, della singola prestazione o della loro composizione è determinata dalla valutazione della situazione in relazione ai bisogni rilevati. L EDUCATIVA TERRITORIALE propone ai/alle minori in difficoltà sociale e bisognosi/e di sostegno educativo attività individualizzate e di gruppo da attuarsi all esterno delle strutture sociali, al fine di ridurre i fattori di disagio e di rischio e di creare le condizioni per un miglioramento dei rapporti tra persona e ambiente, sempre ponendo la famiglia al centro delle azioni, per evitare l allontanamento dal nucleo familiare o per favorirne il rientro. Viene privilegiata la collaborazione con le figure adulte di riferimento del/della minore appartenenti al nucleo naturale, o a quello affidatario, attraverso la presenza di un educatore o un educatrice nell ambito della scuola, dei laboratori formativi e dei luoghi del tempo libero. L educativa territoriale in appalto è un attività svolta all esterno delle Strutture socio-assistenziali, che si esplicita attraverso un supporto relazionale ed educativo dell operatore/trice a favore del/della singolo/a minore e della sua famiglia e/o presso gruppi di minori, attuando anche percorsi di accompagnamento in tutte le risorse necessarie e presenti sul territorio (scolastiche, lavorative, di tempo libero, ) sulla base del Progetto Educativo. Tale servizio è indirizzato a minori che vivono situazioni di rischio/danno che possono determinare l insorgere di problematiche relazionali, di fragilità sociale, di emarginazione e devianza. L Educativa Territoriale convenzionata svolge sia interventi individualizzati che attività per piccoli gruppi: 172

22 - interventi individualizzati. Si tratta di interventi effettuati, sulla base degli obiettivi concordati con gli operatori del Servizio sociale di riferimento nel progetto educativo individuale (PEI), prevalentemente sul/sulla singolo/a minore, che possono essere gestiti sia all'interno di una struttura sia attraverso le risorse del territorio (strutturate e non); - interventi per attività con gruppi. Si intendono quelle attività rivolte ai piccoli gruppi formali e informali di minori miranti all offerta di opportunità di inclusione in diversi ambiti che permettano lo sviluppo di abilità sociali, al fine di prevenire situazioni di disagio ed emarginazione; tali percorsi si traducono in accompagnamenti educativi all interno di Progetti Cittadini di contrasto alla marginalità quali Provaci ancora Sam, Accompagnamento Solidale, e nell aggancio con le diverse risorse, anche del privato sociale, presenti sul territorio che promuovono il benessere, l educazione alla pace e la mediazione del conflitto. Sono inoltre stati effettuati importanti e numerosi sostegni domiciliari alle famiglie in difficoltà tramite interventi di educativa domiciliare/territoriale in accreditamento: tali interventi di sostegno hanno la finalità di evitare l allontanamento dei/delle minori dalle famiglie (Progetti Preventivi Mirati, sostegno agli affidamenti, Servizio Socio Educativo Riabilitativo) e si esplicitano tramite un azione educativa individualizzata che presuppone una diretta ed attiva collaborazione dei genitori. Tale intervento si svolge anche presso il domicilio del nucleo. Nella tabella e nel grafico n. 1 viene illustrato l andamento tra il 2011 e il 2013 degli interventi di educativa territoriale. Come è possibile vedere in tabella 1, tra il 2011 e il 2013 il numero complessivo degli utenti dell educativa territoriale è andato riducendosi: tale andamento è il risultato di interventi individualizzati per i quali sono stati previsti un maggior numero di ore per i minori presi in carico anche in relazione agli incontri con genitori separati (diritti di visita). Risultano invece in aumento gli utenti dell educativa domiciliare/territoriale in accreditamento perché la Città ha potenziato significativamente gli interventi di sostegni familiari domiciliari al fine di evitare/contenere l allontanamento dei minori dalle proprie famiglie. Nell ambito di questi sostegni alle famiglie in difficoltà la Città ha aderito al progetto sperimentale promosso dal Ministero del Welfare P.I.P.P.I. (Programma di Intervento Per la Prevenzione dell Istituzionalizzazione) coinvolgendo circa 45 nuovi nuclei. L'idea base del progetto parte dal presupposto che nei percorsi di tutela non va supportato solo il bambino o solo il genitore, ma entrambi, con particolare attenzione alla relazione all'interno del sistema familiare e del contesto territoriale di appartenenza. L'intervento consiste nell'intensificazione di interventi già attivabili (PPM), ma attuati con un approccio intensivo, con dispositivi nuovi, rigorosamente misurabili e valutabili tramite uno strumento base per rilevare, progettare, monitorare l'andamento dell'intervento con le famiglie che aderiscono al progetto. Questa nuova tipologia di intervento prevede una stretta collaborazione tra scuola, famiglie e servizi sociosanitari (operatori sociali, NPI, SerT, Psichiatria adulti, operatori/volontari del privato sociale, ) per l elaborazione e costruzione del progetto di sostegno. Attraverso questa metodologia si assicura ai nuclei un sostegno intensivo per un periodo di tempo definito (18 mesi) al fine di superare o attenuare quelle criticità che potrebbero determinare scelte traumatiche quali l allontanamento del minore. 173

23 Tab. 1. Utenti degli interventi di assistenza educativa territoriale. Anni Valori assoluti (fonte: Comune di Torino, Direzione Centrale Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie) Educativa territoriale in appalto - casi individuali attività per gruppi Educativa territoriale in accreditamento Totale Come illustra meglio il grafico 1, vi sono state delle significative modifiche nella percentuale di utenti delle diverse tipologie di intervento: risulta quasi raddoppiata la percentuale dei casi seguiti dall educativa domiciliare/territoriale in accreditamento, mentre diminuisce l educativa territoriale in appalto, sia per quanto riguarda le attività per gruppi che per i casi individuali. Queste variazioni derivano da specifiche scelte di politiche sociali effettuate dai Servizi Sociali cittadini, sempre più attenti ad offrire aiuti diretti alle famiglie in difficoltà e a rischio di emarginazione sociale tramite interventi educativi individualizzati domiciliari più intensi a favore dei minori e delle stesse famiglie, con l obiettivo di superare quell avvitamento delle situazioni di disagio e di criticità che diversamente potrebbero portare all allontanamento dei minori dai loro nuclei familiari. Graf. 1. Utenti degli interventi di assistenza educativa territoriale. Anni Valori percentuali 9,8 14,4 21,8 6 50,8 42,6 41,7 39, ,5 1 Educativa territoriale in accreditamento Educativa territoriale in appalto - attività per gruppi Educativa territoriale in appalto - casi individuali Fonte: Comune di Torino Direzione Centrale Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 174

24 I CENTRI DIURNI sono strutture semiresidenziali diurne che si rivolgono a preadolescenti e adolescenti con disagio socio-ambientale a rischio di emarginazione sociale e/o con gravi ritardi scolastici, che necessitano di un forte sostegno educativo. Tali centri offrono ai/alle minori e alle loro famiglie, nel tempo extrascolastico, appoggi per facilitare un positivo rapporto con l ambiente sociale e familiare, sempre favorendo la permanenza presso la propria famiglia. L AFFIDAMENTO FAMILIARE è un intervento residenziale temporaneo di aiuto e di sostegno ad un/una minore la cui famiglia si trova in difficoltà. Il/la minore viene accolto/a da una famiglia volontaria presso la propria casa, con l impegno di assicurargli/le il mantenimento, l educazione, l istruzione, le relazioni affettive e comunque un adeguata risposta ai bisogni di cui necessita. Si tratta di un accoglienza transitoria che si attiva quando il/la minore è temporaneamente privo/a di un ambiente familiare idoneo, nonostante gli interventi di sostegno e aiuto disposti a favore del nucleo d origine. Generalmente il/la minore mantiene rapporti periodici con la propria famiglia. L affidamento può essere attivato in forma consensuale da parte della famiglia d origine o per disposizione dell Autorità Giudiziaria. L AFFIDAMENTO DIURNO consiste in una forma volontaria di sostegno al/alla minore e alla sua famiglia, da parte di singoli o famiglie, e non prevede la permanenza continuativa del/della minore presso l affidatario. Può essere attivato in forma consensuale su richiesta della famiglia d origine o per disposizione dell Autorità Giudiziaria nelle situazioni di grave disagio per il minore. I LUOGHI NEUTRI sono spazi presso i quali vengono organizzati incontri vigilati tra il genitore non affidatario, in caso di separazione, o con entrambi i genitori se i figli sono in affidamento familiare a terzi oppure a parenti o in comunità. Tali incontri possono essere disposti dalle Autorità Giudiziarie per mantenere vive le relazioni familiari, grazie a incontri vigilati in un contesto che garantisce protezione e sicurezza al minore e, insieme, il "diritto di visita" dei genitori non affidatari. Per quanto riguarda gli interventi di affidamento e i luoghi neutri, il grafico 2 evidenzia come nel passaggio dal 2011 al 2013 vi sia stata una riduzione degli affidamenti diurni, che va messa in relazione con l incremento significativo di aiuti più intensi e robusti quali i sostegni educativi domiciliari. Il graduale incremento registrato negli ultimi anni degli affidamenti residenziali, con lo stabilizzarsi nel periodo 2012/2013, ha risposto ad una precisa indicazione delle politiche socio-assistenziali cittadine che, in caso di allontanamento di minori dalla propria famiglia d origine, vede privilegiare la collocazione presso famiglie affidatarie (peraltro in maniera sempre più aderente a quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale) evitando il più possibile il ricorso alle strutture di accoglienza residenziali. In particolare è stato prioritariamente implementato l affidamento dei minori più piccoli con fascia di età 0-10 anni. Si segnala in specifico l azzeramento del ricorso alle comunità per minori 0/5 anni che la stessa Regione Piemonte con la nuova DGR 25/2012 ( Approvazione della tipologia e dei requisiti strutturali e gestionali delle strutture residenziali e semiresidenziali per minori ) non prevede più tra le strutture di accoglienza. Il numero dei minori che hanno usufruito degli incontri in luoghi neutri, cresciuto rispetto al 2011, trova una sua rispondenza nei numerosi provvedimenti dell Autorità Giudiziaria, che per i casi di separazione conflittuale prescrivono incontri vigilati alla presenza di operatori esperti. 175

Azioni e interventi che promuovono e sostengono l educazione alla cittadinanza

Azioni e interventi che promuovono e sostengono l educazione alla cittadinanza Città di Torino Direzione Centrale Cultura e Educazione - Direzione Servizi Educativi Servizio Assistenza Scolastica Scuole dell Obbligo Ufficio Mondialità Azioni e interventi che promuovono e sostengono

Dettagli

IL WELFARE E I SERVIZI AI CITTADINI

IL WELFARE E I SERVIZI AI CITTADINI IL WELFARE E I SERVIZI AI CITTADINI 92 IL SISTEMA EDUCATIVO 93 94 Linee programmatiche o Mantenere l'eccellenza nei servizi per l'infanzia aumentandone la quantità. Potenziare i servizi esistenti riducendo

Dettagli

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare) 17 di 85 :: Scheda Secondo I annualità Assetto della governance Costituzione del Servizio di Segretariato Sociale, nel Comune capofila, con Antenne Sociali che fungeranno da sue succursali, decentrate

Dettagli

Consuntivo riclassificato di contabilità analitica Triennio

Consuntivo riclassificato di contabilità analitica Triennio Controllo di gestione Consuntivo riclassificato di contabilità analitica Triennio 2015-2017 Serie storica dei principali servizi: analisi costi pieni e relativi indicatori di attività 1 L analisi viene

Dettagli

LEGGE REGIONALE 28/2007: NORME SULL ISTRUZIONE, DIRITTO ALLO STUDIO E LIBERA SCELTA EDUCATIVA PIANO ANNUALE DI INTERVENTI 2011

LEGGE REGIONALE 28/2007: NORME SULL ISTRUZIONE, DIRITTO ALLO STUDIO E LIBERA SCELTA EDUCATIVA PIANO ANNUALE DI INTERVENTI 2011 LEGGE REGIONALE 28/2007: NORME SULL ISTRUZIONE, DIRITTO ALLO STUDIO E LIBERA SCELTA EDUCATIVA PIANO ANNUALE DI INTERVENTI 2011 1 PREMESSA In data 23/12/2008 il Consiglio Regionale ha approvato con la Deliberazione

Dettagli

AZIONI PER LA PARITÀ DI GENERE, LE

AZIONI PER LA PARITÀ DI GENERE, LE Comitato di Sorveglianza, 4 giugno 2019 AZIONI PER LA PARITÀ DI GENERE, LE PARI OPPORTUNITÀ E LA NON DISCRIMINAZIONE CLAUDIA MONETA AUTORITÀ PARI OPPORTUNITÀ AUTORITA PARI OPPORTUNITA L Autorità svolge

Dettagli

Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale

Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Roma, 30 settembre 2009 CLARA TOMMASINI 1 Povertà materiale (deprivazione) cause dirette: disoccupazione, sovraffollamento mancanza di risorse

Dettagli

PIANO DI ZONA

PIANO DI ZONA PIANO DI ZONA 2012-2014 ANNUALITÀ 2012 Distretto: Comune capofila: 1. Descrizione del territorio (geografica, urbanistica, produttiva, ecc.) 2. Descrizione del territorio dal punto di vista demografico

Dettagli

Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie /019 Settore Minori /OP 5 CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie /019 Settore Minori /OP 5 CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2008 09400/019 Settore Minori /OP 5 CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE 16 dicembre 2008 OGGETTO: ACCOGLIENZA PER LE SITUAZIONI

Dettagli

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI SERVIZIO RISORSE ECONOMICHE, RIVALSE, CONTROLLO DI GESTIONE, PROCEDURE, SISTEMA INFORMATIVO Sostegno del reddito Tavola 7.1 - Beneficiari e spesa di assistenza economica della

Dettagli

Il Garante incontra i servizi. Incontro di restituzione degli incontri nelle province dell Emilia Romagna Bologna, 21 marzo 2013

Il Garante incontra i servizi. Incontro di restituzione degli incontri nelle province dell Emilia Romagna Bologna, 21 marzo 2013 Il Garante incontra i servizi Incontro di restituzione degli incontri nelle province dell Emilia Romagna Bologna, 21 marzo 2013 Enti gestori 67 enti gestori di servizio Sociale Piacenza 9 Parma 9 Reggio

Dettagli

IL SISTEMA DEI SERVIZI EDUCATIVI 0/3 ANNI NEL TERRITORIO PROVINCIALE 1

IL SISTEMA DEI SERVIZI EDUCATIVI 0/3 ANNI NEL TERRITORIO PROVINCIALE 1 SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA Servizio politiche sociali e per la salute IL SISTEMA DEI SERVIZI EDUCATIVI 0/3 ANNI NEL TERRITORIO PROVINCIALE 1 alcuni dati di sfondo - Novembre 2007-1 a

Dettagli

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI SERVIZIO RISORSE ECONOMICHE, RIVALSE, CONTROLLO DI GESTIONE, PROCEDURE, SISTEMA INFORMATIVO Sostegno del reddito Tavola 7.1 - Beneficiari e spesa di assistenza economica della

Dettagli

Carta Servizi CARTA SERVIZI SOCIALI. Pag. 1/10

Carta Servizi CARTA SERVIZI SOCIALI. Pag. 1/10 CARTA SERVIZI SOCIALI Pag. 1/10 ELENCO SERVIZI SOCIALI infanzia - adolescenza - giovani Spazio per bambini e famiglie Informagiovani Soggiorni marini e centri estivi per minori Servizio Civile Volontario

Dettagli

Assessorato Istruzione, Lavoro, Formazione Professionale

Assessorato Istruzione, Lavoro, Formazione Professionale Assessorato Istruzione, Lavoro, Formazione Professionale L Assessore Prot. n. 138 /uc Torino, 11 aprile 2017 Al Dirigente Scolastico Oggetto: Priorità regionali per la partecipazione delle istituzioni

Dettagli

In cammino con lo PSIR

In cammino con lo PSIR In cammino con lo PSIR Welfare Regionale di seconda generazione Genova, 15 aprile 2015 Servizio Famiglia, Minori e Pari Opportunità Riferimenti normativi L.R. 12/2006 "Promozione del sistema integrato

Dettagli

ALLEGATO 1) delibera Assemblea dei Sindaci Ambito Cinisello Balsamo del

ALLEGATO 1) delibera Assemblea dei Sindaci Ambito Cinisello Balsamo del ALLEGATO 1) delibera Assemblea dei Sindaci Ambito Cinisello Balsamo del 30.10.2018 FONDO SOCIALE REGIONALE PIANO DI ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI ANNO 2018 DOCUMENTO APPROVATO DALL ASSEMBLEA DISTRETTUALE

Dettagli

Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2016/2017. Piano Annuale per l Inclusione

Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2016/2017. Piano Annuale per l Inclusione Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2016/2017 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. RILEVAZIONE DEI BES PRESENTI: n

Dettagli

Comune di Mezzolombardo (Provincia di Trento)

Comune di Mezzolombardo (Provincia di Trento) Comune di Mezzolombardo (Provincia di Trento) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (approvato con delibera del Consiglio comunale n. 6 dd. 07/03/2011)

Dettagli

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI SERVIZIO RISORSE ECONOMICHE, RIVALSE, CONTROLLO DI GESTIONE, PROCEDURE, SISTEMA INFORMATIVO Sostegno del reddito 7.1 Beneficiari e spesa di assistenza economica della Città di

Dettagli

0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!"(5(+)#(' *#, (!#0*(%#") "(' 7'(%)""($)(+(4

0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!(5(+)#(' *#, (!#0*(%#) (' 7'(%)($)(+(4 !"#$#%& "#' (&&))!"*(+)#),--')%. /') ")'#%(') ' #*/()++(+)#) %##&)%. $ ''(0#*# $ ''(!#%) "1%)0)' ' (!!#%)(+)#) ' *(,,*! "(+!#%)(') ) %)""($))!)/#') (!!#%)(")!"(-)')!%##),*)%),)$)*)2 *)& "#' &#$(')"1$)

Dettagli

SETTORE PREVENZIONE e SPAZIO FAMIGLIA

SETTORE PREVENZIONE e SPAZIO FAMIGLIA SETTORE PREVENZIONE e SPAZIO FAMIGLIA SETTORE PREVENZIONE e FAMIGLIA Il Settore Prevenzione è stato attivato nel 1998 per offrire una risposta specifica e continuativa al bisogno di contrastare le crescenti

Dettagli

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI

Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI Capitolo 7 SERVIZI SOCIALI Sostegno del reddito Tav.7.1 Beneficiari e spesa di assistenza economica della Città di Torino suddivisa per tipologia di utenza e Circoscrizioni. Anno 2012 MINORI Assistiti

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione della Scuola dell Infanzia A.S. 2018/2019

Piano Annuale per l Inclusione della Scuola dell Infanzia A.S. 2018/2019 Piano Annuale per l Inclusione della Scuola dell Infanzia A.S. 2018/2019 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art.

Dettagli

CAP. 2 - SCHEDA DI DESCRIZIONE SINTETICA E VALUTAZIONE CONCLUSIVA DEL PROGETTO

CAP. 2 - SCHEDA DI DESCRIZIONE SINTETICA E VALUTAZIONE CONCLUSIVA DEL PROGETTO CAP. 2 - SCHEDA DI DESCRIZIONE SINTETICA E VALUTAZIONE CONCLUSIVA DEL PROGETTO 2.1 - DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO:POLO INTERETNICO: TAKIMI - SERVIZI PER L INTEGRAZIONE DEI MINORI STRANIERI ISCRITTI

Dettagli

BANDI AREA SOCIALE. 27 Settembre Casa del Volontariato di Monza

BANDI AREA SOCIALE. 27 Settembre Casa del Volontariato di Monza BANDI AREA SOCIALE 27 Settembre 2011 - Casa del Volontariato di Monza 4 BANDI AREA SOCIALE B. 2011.6 Relazioni familiari e crescita delle competenze genitoriali- Problematiche minorili B. 2011.7 Disabilità

Dettagli

Scuola Secondaria di Primo Grado S. Ambrogio a.s. 2017/2018. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola Secondaria di Primo Grado S. Ambrogio a.s. 2017/2018. Piano Annuale per l Inclusione Scuola Secondaria di Primo Grado S. Ambrogio a.s. 2017/2018 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate

Dettagli

Istituto Tecnico Commerciale Statale Gino Zappa a.s. 2017/2018. Piano Annuale per l Inclusione

Istituto Tecnico Commerciale Statale Gino Zappa a.s. 2017/2018. Piano Annuale per l Inclusione Istituto Tecnico Commerciale Statale Gino Zappa a.s. 2017/2018 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate

Dettagli

Il PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA (POF) è la CARTA D IDENTITA della scuola.

Il PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA (POF) è la CARTA D IDENTITA della scuola. SCUOLA PRIMARIA STATALE PRIMO CIRCOLO DI ABBIATEGRASSO Il PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA (POF) è la CARTA D IDENTITA della scuola. Contiene tutte le informazioni utili e necessarie per conoscere le finalità

Dettagli

UFFICI DI PIANO CHIAVENNA

UFFICI DI PIANO CHIAVENNA UFFICI DI PIANO CHIAVENNA ENTE GESTORE: COMUNITA MONTANA DELLA VALCHIAVENNA SERVIZI PER DISABILI Gli interventi di seguito descritti sono a carattere socio-assistenziale e sono rivolti a disabili adulti

Dettagli

ATTIVITÀ DELL AZIENDA U.L.S.S. N.10 RIVOLTE A GIOVANI E ADOLESCENTI (fino ai 24 anni)

ATTIVITÀ DELL AZIENDA U.L.S.S. N.10 RIVOLTE A GIOVANI E ADOLESCENTI (fino ai 24 anni) Conferenza dei Servizi Portogruaro, 5 maggio 2010 ATTIVITÀ DELL AZIENDA U.L.S.S. N.10 RIVOLTE A GIOVANI E ADOLESCENTI (fino ai 24 anni) Consultorio Giovani Attività dei Ser.D Attività per adolescenti con

Dettagli

FORMULARIO DELL AZIONE

FORMULARIO DELL AZIONE FORMULARIO DELL AZIONE 1.NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE La Casa dell Accoglienza 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ La Casa dell Accoglienza si configura come luogo di pronto intervento rivolto a donne con

Dettagli

2. Politiche educative e dell istruzione Politiche socio-sanitarie. Ass. Francesca Fassio

2. Politiche educative e dell istruzione Politiche socio-sanitarie. Ass. Francesca Fassio 2. Politiche educative e dell istruzione Politiche socio-sanitarie Ass. Francesca Fassio 11 Servizi sociali Servizi domiciliari: portato a termine il progetto Do.ge (Domiciliarità Genova) a sostegno dei

Dettagli

LA BUONA PRASSI DEL MESE

LA BUONA PRASSI DEL MESE LA BUONA PRASSI DEL MESE Gentili colleghe e colleghi, questo mese si presenta la ludoteca organizzata dal comune di Santa Caterina dello Ionio in collaborazione con Atlante coop. soc., spazio dedicato

Dettagli

CARTA DELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO

CARTA DELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI Servizio Ristorazione e Acquisti Beni e Servizi CARTA DELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO TRASPORTO SCOLASTICO DISABILI www.comune.torino.it/servizieducativi Anno scolastico 2016 2017

Dettagli

MISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE

MISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE MISURA/SOTTOMISURA 1.1 1.2 1. Titolo dell Intervento SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE 2. Continuità dell intervento Nuovo X In continuità con servizio già attivato

Dettagli

SOCIALE. Simona Sammarco (Roma Capitale)

SOCIALE. Simona Sammarco (Roma Capitale) SOCIALE Simona Sammarco (Roma Capitale) Indice Accoglienza ed emergenza sociale a Roma Capitale... 3 Servizi rivolti alle persone anziane a Roma Capitale... 4 Servizi rivolti alle persone con disabilità

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI ISTITUTO COMPRENSIVO DI MARTINENGO

PROGETTO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI ISTITUTO COMPRENSIVO DI MARTINENGO MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MARTINENGO Via Allegreni, 40 24057 MARTINENGO (BG) Codice Fiscale n. 92015010165 Tel. 0363 9860280 Fax 0363 9860290 - e-mail:

Dettagli

Dott. Paolo Giavoni. Coordinatore Sociale Azienda Ulss 9 Scaligera - Distretto 4 Ovest Veronese. Padova, 31 Maggio 2018

Dott. Paolo Giavoni. Coordinatore Sociale Azienda Ulss 9 Scaligera - Distretto 4 Ovest Veronese. Padova, 31 Maggio 2018 Dalla Prevenzione alla Tutela dei soggetti in età evolutiva Dott. Paolo Giavoni Coordinatore Sociale Azienda Ulss 9 Scaligera - Distretto 4 Ovest Veronese Padova, 31 Maggio 2018 Organizzazione dei Servizi

Dettagli

10.1 INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. (Andrea Canevaro ) La qualità dell integrazione scolastica. degli alunni con disabilità

10.1 INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. (Andrea Canevaro ) La qualità dell integrazione scolastica. degli alunni con disabilità 10.1 INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI La qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità è la qualità stessa dell intero sistema scolastico e formativo. (Andrea Canevaro

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI ROBBIO. Piano Annuale per l Inclusione

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI ROBBIO. Piano Annuale per l Inclusione ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI ROBBIO Viale Antonio Gramsci, 56 Robbio (PV) Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2016/2017 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Dettagli

Allegato 1 INDICATORI PER AREA DI RIFERIMENTO

Allegato 1 INDICATORI PER AREA DI RIFERIMENTO Allegato INDICATORI PER AREA DI RIFERIMENTO SEZIONE I - DINAMICHE DEMOGRAFICHE 8 Trend popolazione residente negli ultimi anni nel Distretto Popolazione suddivisa per genere (M/F) negli ultimi anni nel

Dettagli

Le strutture cui è affidata l erogazione dei servizi educativi e scolastici rivolti ai bambini, ai giovani e alla famiglia sono:

Le strutture cui è affidata l erogazione dei servizi educativi e scolastici rivolti ai bambini, ai giovani e alla famiglia sono: 2.1 I servizi erogati direttamente dall Amministrazione 2.1.1 Servizi educativi Le strutture cui è affidata l erogazione dei servizi educativi e scolastici rivolti ai bambini, ai giovani e alla famiglia

Dettagli

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione del Liceo Scientifico A.S. 2016/2017

Piano Annuale per l Inclusione del Liceo Scientifico A.S. 2016/2017 Piano Annuale per l Inclusione del Liceo Scientifico A.S. 2016/2017 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3,

Dettagli

PARLANDO ASCOLTANDO PARTECIPANDO

PARLANDO ASCOLTANDO PARTECIPANDO PARLANDO ASCOLTANDO PARTECIPANDO 23 OTTOBRE APRILIA - sala conferenze ASL 24 OTTOBRE - CISTERNA DI LATINA - Casa della Pace 25 OTTOBRE CORI - sala conferenze del Museo della città e del territorio PIANO

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione a.s

Piano Annuale per l Inclusione a.s LICEO STATALE SCIENTIFICO, LINGUISTICO E CLASSICO G.GIOLITTI-G.B.GANDINO VIA F.LLI CARANDO N. 43 12042 BRA (CN) TEL. 0172/44624 FAX 0172/432320 Codice fiscale: 8200229 004 5 Codice scuola: CNPS05000D E

Dettagli

SERVIZIO ASILI NIDO (Riservato ai bambini fino a 3 anni di età). A.S. 2017/2018

SERVIZIO ASILI NIDO (Riservato ai bambini fino a 3 anni di età). A.S. 2017/2018 Approvato con Delibera G.C. n.28 DEL 22.2.2017 SERVIZIO ASILI NIDO (Riservato ai bambini fino a 3 anni di età). A.S. 2017/2018 Le rette sono determinate secondo le fasce ISEE. Le rette di frequenza, PER

Dettagli

CITTÀ DI CORBETTA REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI IN FAVORE DI MINORI

CITTÀ DI CORBETTA REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI IN FAVORE DI MINORI CITTÀ DI CORBETTA REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI IN FAVORE DI MINORI APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.48 DEL 27 settembre 2018 1 SOMMARIO Capo I Ambito di applicazione

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A. CESARI di Castel d Azzano (VR) a.s Piano Annuale per l Inclusione

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A. CESARI di Castel d Azzano (VR) a.s Piano Annuale per l Inclusione ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A. CESARI di Castel d Azzano (VR) a.s. 2015-16 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità a.s. a.s.2015.16 A. Rilevazione dei BES presenti:

Dettagli

SOCIO - - ASSISTENZIALI E SOCIO-EDUCATIVI PER DISABILI

SOCIO - - ASSISTENZIALI E SOCIO-EDUCATIVI PER DISABILI MODULI SOCIO - ASSISTENZIALI E SOCIO-EDUCATIVI PER DISABILI Ogni Assistenziale Individuale e/o socio-educativo, detti PAI e PEI, specifica il numero di autorizzati, per quali interventi e la durata del

Dettagli

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle

Dettagli

PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME

PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME Il C.A.G. Tempo insieme è un luogo/spazio educativo, di inclusione sociale, di aggregazione e di sostegno rivolto alla fascia di età 6/18 anni,

Dettagli

IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA

IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA Incontro con gli educatori impiegati nei servizi scolastici Biennio 2011-2013 Busto Arsizio, sabato 1 giugno 2013 Premessa operativa A partire dalle linee di indirizzo

Dettagli

SOCIETA' DELLA SALUTE PISTOIESE PIANO PROGRAMMA 2018

SOCIETA' DELLA SALUTE PISTOIESE PIANO PROGRAMMA 2018 SOCIETA' DELLA SALUTE PISTOIESE PIANO PROGRAMMA 2018 1 La Società della Salute Pistoiese, ai sensi dell art. 71 bis della L.R. 40/2005 e s.m.i. comma 3 lettera c) e d), esercita le funzioni di organizzazione

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO

ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO : DOCENTE: ORLANDI DONATELLA DATA: 29/09/2016 FIRMA DESCRIZIONE SINTETICA DEL L integrazione degli alunni portatori di handicap come di quelli

Dettagli

MANIFESTAZIONE DI INTERESSE

MANIFESTAZIONE DI INTERESSE MANIFESTAZIONE DI INTERESSE COPROGETTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI ACCOMPAGNAMENTO E DI MEDIAZIONE SOCIALE NEGLI INSERIMENTI ABITATIVI A FAVORE DI FAMIGLIE IN CONDIZIONI DI DIFFICOLTA SOCIALE E NEGLI

Dettagli

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE PIANO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013 Premessa La Regione Lombardia con la DGR116/2013 determinazioni in ordine all istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglie e dei suoi componenti

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione a.s Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Piano Annuale per l Inclusione a.s Parte I analisi dei punti di forza e di criticità ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE U. FLORIANI Scuola Infanzia - Primaria - Secondaria 1 grado Via E. Pozza, 12-36076 Recoaro Terme (VI) - Tel. 0445/75056 - Fa 0445/75174 C.M. VIIC848004 C. F. 85001410241 e

Dettagli

AREA FAMIGLIA E MINORI. Coordinatore Area: A. S. Cinzia RICCARDI 1. SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE PER FAMIGLIE E MINORI

AREA FAMIGLIA E MINORI. Coordinatore Area: A. S. Cinzia RICCARDI 1. SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE PER FAMIGLIE E MINORI AREA FAMIGLIA E MINORI Coordinatore Area: A. S. Cinzia RICCARDI 1. SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE PER FAMIGLIE E MINORI - Scuole - Servizi ASL - USSM - Organizzazioni di Volontariato Il Servizio di

Dettagli

SCHEDA TECNICA PROGETTUALE CENTRI DIURNI DISABILI

SCHEDA TECNICA PROGETTUALE CENTRI DIURNI DISABILI SCHEDA TECNICA PROGETTUALE 1. TITOLO AZIONE CENTRI DIURNI DISABILI 2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento,

Dettagli

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale

Dettagli

partendo dal basso: bisogni fisiologici il bisogno di sicurezza di appartenenza di stima di autorealizzazione

partendo dal basso: bisogni fisiologici il bisogno di sicurezza di appartenenza di stima di autorealizzazione Questi sono i bisogni rappresentati nella piramide di Maslow, alla base ci sono i primari necessari alla sopravvivenza, seguono i bisogni sociali e sanitari utili per il benessere del nostro stato fisico

Dettagli

Comune di Bardolino Provincia di Verona REGOLAMENTO AFFIDI FAMILIARI

Comune di Bardolino Provincia di Verona REGOLAMENTO AFFIDI FAMILIARI Comune di Bardolino Provincia di Verona REGOLAMENTO AFFIDI FAMILIARI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 38 del 08.07.2002 Articolo 1 Oggetto Oggetto del presente regolamento è la gestione

Dettagli

Rete dei Servizi Sociali del Comune di Fermo e dell Ambito Territoriale Sociale XIX

Rete dei Servizi Sociali del Comune di Fermo e dell Ambito Territoriale Sociale XIX Rete dei Servizi Sociali del Comune di Fermo e dell Ambito Territoriale Sociale XIX Premessa Questa vuole essere una rappresentazione sintetica del Sistema che è stato implementato nell area dei servizi

Dettagli

SERVIZI. Educativa Territoriale. Il servizio è rivolto a minori in difficoltà ed ha l'obiettivo di:

SERVIZI. Educativa Territoriale. Il servizio è rivolto a minori in difficoltà ed ha l'obiettivo di: SERVIZI Educativa Territoriale Il servizio è rivolto a minori in difficoltà ed ha l'obiettivo di: - prevenire le situazioni di disagio familiare al fine di garantire al minore il diritto a crescere ed

Dettagli

Regolamento ISEE Disciplina e modalità degli interventi e delle prestazioni dei servizi sociali del Comune di LOMAZZO.

Regolamento ISEE Disciplina e modalità degli interventi e delle prestazioni dei servizi sociali del Comune di LOMAZZO. Regolamento ISEE Disciplina e modalità degli interventi e delle prestazioni dei servizi sociali del Comune di LOMAZZO afferente all ambito Lomazzo Fino Mornasco e aderente all Azienda Sociale Comuni Insieme

Dettagli

Ragioneria Generale I Direzione Sistemi informativi di pianificazione e controllo finanziario U.O. Statistica SOCIALE. Anni

Ragioneria Generale I Direzione Sistemi informativi di pianificazione e controllo finanziario U.O. Statistica SOCIALE. Anni Ragioneria Generale I Direzione Sistemi informativi di pianificazione e controllo finanziario U.O. Statistica SOCIALE Anni 2014-2016 Anticipazione Indice Accoglienza ed emergenza sociale... 4 Servizi rivolti

Dettagli

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE CRITERI E MODALITÀ DI ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI PER PROGETTI DI VITA INDIPENDENTE (D.G.R. N. 7856 DEL 12.02.2018) ANNO 2018 Indice: 1. Definizione. 2. Finalità dell intervento. 3. Soggetti destinatari.

Dettagli

3ISTRUZIONE E FORMAZIONE

3ISTRUZIONE E FORMAZIONE 3ISTRUZIONE E FORMAZIONE I NUOVI PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE IL RAPPORTO SCUOLA-LAVORO IL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE I CORSI PER ADULTI I nuovi percorsi

Dettagli

Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità. Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania

Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità. Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania Giugno 2007 La tematica della conciliazione tra tempi

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 SERVIZI SOCIO SANITARI Processo Erogazione di interventi nei servizi sociali Sequenza di processo

Dettagli

AREA SERVIZI SOCIALI

AREA SERVIZI SOCIALI AREA SERVIZI SOCIALI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) SERVIZIO PASTI SERVIZIO LAVANDERIA I servizi di assistenza domiciliare, pasti caldi a domicilio e lavanderia sono dei servizi che consentono

Dettagli

ACCORDO DI PROGRAMMA REGIONALE PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI STUDENTI CON DISABILITA'

ACCORDO DI PROGRAMMA REGIONALE PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI STUDENTI CON DISABILITA' ACCORDO DI PROGRAMMA REGIONALE PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI STUDENTI CON DISABILITA' Finalità Il presente accordo intende definire e stimolare modalità e procedure di collaborazione attraverso il

Dettagli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca DIREZIONE DIDATTICA STATALE 4 CIRCOLO Rivoli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca DIREZIONE DIDATTICA STATALE 4 CIRCOLO Rivoli RELAZIONE ILLUSTRATIVA CONTO CONSUNTIVO E. F. 2014 D.I. n 44 del 01/02/2001 *********************************************************** Esaminato dalla Giunta esecutiva il Deliberato dal Consiglio d Istituto

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

Indice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63

Indice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63 Indice Per un welfare condiviso su infanzia e adolescenza... 9 di Anna Maria Dapporto Assessore alla Promozione delle politiche sociali e di quelle educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per

Dettagli

AZIONI PER LA PARITÀ DI

AZIONI PER LA PARITÀ DI Comitato di Sorveglianza 07 maggio 2018 AZIONI PER LA PARITÀ DI GENERE, LE PARI OPPORTUNITÀ E LA NON DISCRIMINAZIONE PARI OPPORTUNITA NEL POR: DATI SALIENTI DELL ATTUAZIONE 88.034 donne, che rappresentano

Dettagli

COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE PROVINCIA DI PISTOIA PROGETTO VILLAGGIO A PUNTA MONTALETTO

COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE PROVINCIA DI PISTOIA PROGETTO VILLAGGIO A PUNTA MONTALETTO COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE PROVINCIA DI PISTOIA PROGETTO VILLAGGIO A PUNTA MONTALETTO Premessa L analisi dell utenza del servizio sociale permette di evidenziare bisogni costanti nell area della media

Dettagli

CURRICULUM SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE

CURRICULUM SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE CURRICULUM SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE Copia non ufficiale 1 CURRICULUM COOPERATIVA SOCIALE EDIFICANDO La Edificando Società Cooperativa Sociale nasce nel mese di febbraio 2003 dall incontro di alcuni

Dettagli

Ripartiamo con il FONDO SOCIALE EUROPEO

Ripartiamo con il FONDO SOCIALE EUROPEO Ripartiamo con il FONDO SOCIALE EUROPEO area tematica inclusione sociale Vinicio Biagi 1 Gli obiettivi tematici del FSE 1.Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori 2.Promuovere l'inclusione

Dettagli

«L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri" 14 novembre 2018

«L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri 14 novembre 2018 «L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri" 14 novembre 2018 L Affido nella programmazione regionale Susanna Schippa, Responsabile della P.O. Aspetti socio assistenziali in materia

Dettagli

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE UOC

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE UOC COMUNE DI SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE UOC Ufficio Distrettuale di Piano Accreditamenti Sostegno Genitorialità Infanzia e Adolescenza Centro per la Famiglia L attività svolta dalla UOC Ufficio Distrettuale

Dettagli

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE CRITERI E MODALITÀ DI ASSEGNAZIONE DEI VOUCHER PER LA VITA DI RELAZIONE DI MINORI CON DISABILITA (D.G.R. N. 7856 DEL 12.02.2018) ANNO 2018 Indice: 1. Definizione del voucher. 2. Finalità. 3. Soggetti destinatari.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE Comune Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Maglie Bagnolo del Cannole Castrignano Corigliano Cursi Giurdignano Melpignano Muro

Dettagli

I bambini ed i ragazzi nel sistema di tutela e accoglienza dell Emilia-Romagna

I bambini ed i ragazzi nel sistema di tutela e accoglienza dell Emilia-Romagna I bambini ed i ragazzi nel sistema di tutela e accoglienza dell Emilia-Romagna dati al 31 dicembre 213 Sistema informativo su bambini, ragazzi e servizi sociali (SISAM-ER) Osservatorio per l infanzia e

Dettagli

PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE

PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 18/19 Tutti i dati relativi alle sezioni disabilita`, Des e svantaggio sono automaticamente inseriti dal sistema in base ai dati inseriti Parte I - analisi

Dettagli

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà

Dettagli

PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE

PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 17/18 Tutti i dati relativi alle sezioni disabilita`, Des e svantaggio sono automaticamente inseriti dal sistema in base ai dati inseriti Parte I - analisi

Dettagli

2.5 Politiche a favore dei cittadini immigrati: priorità di intervento

2.5 Politiche a favore dei cittadini immigrati: priorità di intervento 2.5 Politiche a favore dei cittadini immigrati: priorità di intervento Informazione, comunicazione e accesso ai servizi - carenza di uniformità nelle informazioni prodotte dai diversi attori; - carenza

Dettagli

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI 50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante

Dettagli

Tabella di corrispondenza tra argomenti del programma ed il Manuale EdiSES per la Scuola dell'infanzia e Primaria

Tabella di corrispondenza tra argomenti del programma ed il Manuale EdiSES per la Scuola dell'infanzia e Primaria Concorso Scuola dell infanzia e primaria 2019 Tabella di corrispondenza tra argomenti del programma ed il Manuale EdiSES per la Scuola dell'infanzia e Primaria Il decreto che regola il concorso per il

Dettagli

Consultori familiari

Consultori familiari Consultori familiari Le prestazioni del consultorio corsi di accompagnamento alla nascita rivolti ad entrambi i genitori assistenza a domicilio a mamma e neonato dopo il parto (Servizio di Dimissione protetta):

Dettagli

Scuola Liceo Colucci Salutati Montecatini Terme (PT) a.s Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Scuola Liceo Colucci Salutati Montecatini Terme (PT) a.s Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità Scuola Liceo Colucci Salutati Montecatini Terme (PT) a.s. 2017-2018 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate

Dettagli

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA PRIMO CIRCOLO DI ABBIATEGRASSO SCUOLA PRIMARIA STATALE U. e M. di Savoia ABBIATEGRASSO PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Il PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA (POF) è la CARTA D IDENTITA della scuola. Contiene tutte

Dettagli

Presentazione PTR Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza : Ambiti di intervento

Presentazione PTR Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza : Ambiti di intervento Presentazione PTR 2008 Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza : Ambiti di intervento Gennaio 2008 Ambiti di intervento del Servizio Politiche per l infanzia, le donne e le famiglie (Servizi

Dettagli