Il sistema di protezione, tutela e accoglienza fuori famiglia dei minori in Emilia-Romagna

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1 Il sistema di protezione, tutela e accoglienza fuori famiglia dei minori in Emilia-Romagna Qualificare, sostenere, condividere responsabilità Monica Pedroni Bologna 11 novembre 2014

2 Il CONTESTO REGIONALE: Priorità ed Azioni realizzate Legge Regionale 14/2008 «Legge Giovani Generazioni» Piano Sociale e Sanitario biennio 2013/2014 (Delibera Assemblea n. 117/2013, DGR284/2013) AMBITI DI MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA REGIONALE WELFARE: Prima le donne e i bambini investire sull infanzia e l adolescenza e contrastare la violenza Governance e sistema dei servizi.

3 Il CONTESTO REGIONALE: Priorità ed Azioni realizzate Direttive di settore approvate DGR 1904/2011 Direttiva in materia di affidamento familiare, accoglienza in comunità e sostegno alle responsabilità familiari DGR n. 1106/2014 Modifiche ed integrazioni alla DGR 1904/2011 DGR 1490/2014 Deroghe temporanee, in relazione al flusso straordinario di minori stranieri non accompagnati.

4 Il CONTESTO REGIONALE: Priorità ed Azioni realizzate Direttive di settore approvate DGR 1677/2013 Linee di indirizzo per l accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento e abuso DGR n. 1102/2014 Linee di indirizzo per la realizzazione degli interventi integrati nell'area delle prestazioni sociosanitarie rivolte ai minorenni allontanati o a rischio di allontanamento. DGR n. 1012/2014 Approvazione delle linee guida regionali per il riordino del servizio sociale territoriale

5 Quali obiettivi? sostenere le competenze dei genitori La maggior parte dei problemi dei bambini di cui ci occupiamo nasce da debolezze della famiglia e i genitori sono insostituibile fonte di benessere e salute attenzione e cura all età della preadolescenza e adolescenza - Creare occasioni di crescita e partecipazione, prevenire i rischi bambini e ragazzi fuori famiglia e necessità di raggiungere la massima appropriatezza nelle situazioni a rischio di allontanamento dei minori Ripensare il sistema integrato dei servizi agendo nella trasversalità del target di popolazione e dei livelli di intervento

6 DGR 1102/2014 Linee di indirizzo per la realizzazione degli interventi integrati nell area delle prestazioni socio-sanitarie rivolte ai minorenni allontanati o a rischio di allontanamento Contiene indirizzi per la definizione degli accordi, tra Enti Locali ed Azienda USL, per la realizzazione di interventi integrati delle prestazioni socio-sanitarie rivolte ai minorenni allontanati dalla loro famiglia o a rischio di allontanamento: Composizione e funzionamento delle équipe territoriali ed UVM (unità di valutazione multiprofessionale) Contenuti del Progetto Quadro e del Progetto Educativo Individualizzato Procedure e strumenti per la segnalazione dei casi e la valutazione e la presa in carico

7 DGR 1102/2014 Linee di indirizzo per la realizzazione degli interventi integrati nell area delle prestazioni socio-sanitarie rivolte ai minorenni allontanati o a rischio di allontanamento VALUTAZIONE E PRESA IN CARICO INTEGRATA Si da una definizione dei casi complessi, che presentano necessità di protezione e tutela, e che prevedono necessariamente una presa in carico integrata tra sociale e sanitario: Minori con disabilità accertata; Minori con diagnosi di problematiche di natura psico-patologica Minori vittime di maltrattamento, abuso, trauma e violenza assistita Si regolamenta la compartecipazione finanziaria. Ovvero si stabilisce che la spesa relativa agli interventi rivolti ai casi complessi, sarà suddivisa con nuove percentuali di riparto tra bilancio sociale e sanitario per i nuovi casi a partire dal 1 ottobre 2014.

8 DGR 1677/2013 «Linee di indirizzo regionali per l accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso Definiscono il fenomeno del maltrattamento, inclusa la trascuratezza grave, come un problema di salute pubblica, ed offrono raccomandazioni operative nelle diverse fasi dell intervento: rilevazione attivazione della rete dei servizi segnalazione all A.G. Valutazione multidisciplinare Individuano un percorso organizzativo di livello regionale (coordinamento) e territoriale (referente percorso M/A). - il 4 settembre u.s. si è insediato il gruppo di coordinamento regionale composto da referenti territoriale per parte sociale e sanitaria individuati dalle CTSS provinciali - il 1 ottobre p.v. si terrà un seminario di presentazione degli strumenti per l implementazione delle Linee di indirizzo regionale ( collana quaderni )

9 Formazioni e sperimentazioni in corso di realizzazione P.I.P.P.I. Programma di intervento per la prevenzione dell istituzionalizzione. Programma ministeriale, coordinato dall Università di Padova. La RER ha sottoscritto un protocollo per l ampliamento della sperimentazione a 4 ambiti territoriali (Bologna, Forlì, Modena, Reggio Emilia). Obiettivi del Programma: Consolidare buone pratiche e dispositivi obbligatori (lavoro in équipe, supporto domiciliare, lavoro di rete, gruppi con le famiglie, famiglie di sostegno, ecc) Sostenere l innovazione di strumenti operativi (per la valutazione di esito, per lo scambio di esperienze, ecc) la valutazione trasformativa-partecipativa: maggior coinvolgimento della famiglia, sostegno formativo agli operatori La formazione degli operatori/del sistema La possibilità di aprire spazi di dialogo e di riflessione con le altre Regioni

10 IN PROGRAMMA: Il lancio di una nuova campagna di comunicazione per la promozione dell AFFIDAMENTO FAMILIARE E DI FORME DI SOLIDARIETA TRA FAMIGLIE Che, nel promuovere l affido, possa valorizzare e rilanciare le interessanti esperienze che i territori stanno realizzando, ad esempio: - Le reti di famiglie per l accoglienza, l affiancamento familiare Progetti di famiglie che aiutano famiglie, famiglie a supporto di minori inseriti in comunità.ecc

11 Il tema della GOVERNANCE Il tavolo di monitoraggio della DGR 1904/2011 ha individuato tra le emergenze prioritarie la necessità di dotarsi di modalità di governo del sistema di accoglienza sia a livello territoriale che centrale. Occorre tracciare un possibile percorso, in primis con gli amministratori locali, primi referenti in materia di protezione e tutela, volto a capire gli investimenti in essere in termini di appropriatezza, qualità, integrazione e revisione del sistema.

12 PROGETTO DI RICERCA PARTECIPATA SUL TEMA DELLA GOVERNANCE L idea di questo lavoro di ricerca nasce da una proposta del Coordinamento regionale delle comunità di accoglienza residenziale dell Emilia-Romagna e rimodulata in seguito al confronto con l Assessore regionale alle Politiche Sociali. La Fondazione Emanuela Zancan, in ragione dell esperienza maturata nel settore, è stata individuata partner scientifico della ricerca, con il coordinamento del Dott. Roberto Maurizio Si prevede l avvio della ricerca i primi di ottobre e la presentazione di un primo rapporto del progetto a febbraio 2015

13 Sperimentazione per identificare l utenza compresente tra servizi sociali e neuropsichiatria infantile Processo di validazione e integrazione delle banche dati (anno 2010) Dall incrocio delle banche dati è possibile identificare la quota di utenza compresente nei due servizi, e le rispettive caratteristiche socio-demografiche SINPIAER 50mila casi circa SISAM-ER 45mila casi circa (Solo servizi con dati individuali) Composizione % per età nel 2010 di bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali, utenti dei servizi di neuropsichiatria infantile NPIA, e utenti compresenti nelle due banche dati Utenti compresenti: ,5% del totale SISAM-ER dal 16,6% al 22,5% del totale SINPIAER

14 Lo sguardo rivolto alle forme di gestione dei Servizi Territoriali di Tutela in ER DUE ANNI FA gli enti gestori sono 67, di cui: (9 tipologie di gestione) 29 comuni singoli 10 Unioni di Comuni 9 AUSL 6 Comune capofila/associazioni 5 ASP 4 Azienda sociale/speciale 2 AUSL e Comuni in accordo di programma 1 Comunità montana 1 Istituzione comunale per gestione distrettuale

15 Lo sguardo rivolto alle forme di gestione dei Servizi Territoriali di Tutela in ER OGGI gli enti gestori sono 57, di cui: (10 tipologie di gestione) 15 Unioni di Comuni 14 Comuni 8 ASP 5 AUSL 4 Azienda sociale/speciale 6 Comuni in accordo di programma/associazioni 2 Convenzioni tra comuni 1 AUSL e Comuni in accordo di programma 1 Comunità montana 1 Istituzione comunale

16 Bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali i territori Le difformità nei modelli organizzativi e le deleghe attribuite ai servizi sociali dei Comuni incidono sull ammontare delle prese in carico nei diversi territori Bambini e ragazzi in carico al per 100 minorenni residenti per provincia ma intervengono altri fattori

17 Comunicare e dare maggiore visibilità al nostro impegno

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