6 STRATEGIA DI CONSERVAZIONE

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1 6 STRATEGIA DI CONSERVAZIONE Sintesi Target, ittiofauna, invertebrati ittiofauna,, invertebrati chirotteri Invertebrat i (Lycaena dispar) Azion i UICN 4 26 uccelli 18 uccelli 6 Descrizione generale 2 Gestione delle superfici terrestri e acquatiche Pagamento per la conservazion e.1 Interventi legislativi 2.2 Controllo di specie invasive / problematich e 19.2 Piani e regolamenti Attività Opere/interventi Attuazione PTA (Piano Tutela delle Acque) Promozione attività Mantenimento/nuovi pagamenti delle Misure agroambientali in adesione volontaria. Modifica al Disciplinare tecnico per la manutenzione ordinaria dei corsi d acqua naturali ed artificiali e delle opere di difesa della costa nei siti della rete Natura 2000 (SIC e ZPS). Del 18 maggio Al punto A.1 - Canali con larghezza fondo < m Mantenere un livello idrico minimo nella rete idrica di bonifica Opere/interventi Messa in sicurezza (Misure di prevenzione rischio di elettrocuzione /collisione) delle linee elettriche di alta e media tensione che attraversano il sito. Sfalcio delle arginature, aree umide e prati prima non prima del 10 agosto, fatto salvo per le strade di accesso esistenti. Modifica alla dicitura della esistente esplicitando "contenenti piombo". Opere/interventi Piano di controllo della popolazione di Nutria (Myocastor coypus). Sottoscrizione di una convenzione tra l Ente gestore del sito ed i proprietari delle aziende di itticoltura in cui sono presenti habitat Natura Nelle convenzioni sarà sancito l accordo tra l Ente gestore del sito ed proprietari specificando gli impegni tra le parti, i tempi e le modalità dell accordo. Urgenza In atto PTA Provincia di Bologna Necessarie In atto Necessarie 114

2 Nel sito in oggetto sono presenti le tipologie ambientali A, C, D, E, in cui sono state raggruppate le ZPS, ai sensi della D.G.R. n. 1224/2008 (in cui A = ambienti aperti; B = ambienti forestali; C = acque lentiche e zone costiere; D = acque lotiche; E = ambienti agricoli e risaie), per cui al sito si applicano oltre alle misure di conservazione valide per tutte le ZPS anche le misure delle suddette tipologie ambientali. 6.1 REGOLAMENTAZIONE DELLE ATTIVITA Per il raggiungimento degli obiettivi è necessaria una modifica al Disciplinare tecnico per la manutenzione ordinaria dei corsi d acqua naturali ed artificiali e delle opere di difesa della costa nei siti della rete Natura 2000 (SIC e ZPS). Del 18 maggio Attualmente il disciplinare prevede: A.1 - Canali con larghezza fondo < m A.1.1 Taglio raso della vegetazione erbacea, arbustiva e del canneto in alveo/fondo e su entrambe le sponde, in qualsiasi periodo dell anno ed anche più volte nel corso dell anno. La modifica è la seguente: A.1 - Canali con larghezza fondo < m Taglio raso della vegetazione erbacea, arbustiva e del canneto in alveo/fondo a sponde alternate, dal 11 agosto al 19 febbraio. Nella superficie interessata dal taglio raso si può intervenire una volta nel corso dello stesso anno, mentre nella superficie non oggetto di taglio (sponda opposta) si potrà intervenire, purché sia trascorso almeno 1 anno. A tutela degli habitat di specie di uccelli il disciplinare si applica oltre che all interno del sito anche all esterno del perimetro del sito stesso per un tratto di 2 chilometri lineari. Mantenimento di un battente d acqua non inferiore ai 0cm nei canali delle rete idrica del sito durante tutto l anno. Divieto di sfalcio delle arginature, aree umide e prati, non prima del 10 agosto, fatto salvo per le colture e le strade di accesso esistenti. Divieto di utilizzo di munizionamento a pallini contenenti piombo per l attività venatoria all interno delle zone umide naturali ed artificiali, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d acqua dolce, salata e salmastra, compresi i prati allagati, nonché nel raggio di 10 metri dalle rive più esterne Qualità delle acque La qualità delle acque è già affrontata dai vigenti strumenti di pianificazione, in particolare si ricorda il PTCP: Art..1 Obiettivi di qualità delle acque. 1. (P) Ai sensi del D.Lgs. 12/06 e successive modificazioni e integrazioni, in attuazione del PTA (v.), il PTCP assume i seguenti obiettivi di qualità ambientale delle acque: 11

3 a. Obiettivi per i Corsi d acqua: entro Dicembre 2016 la qualità dei corsi d acqua dovrà raggiungere lo stato ambientale del Corso d Acqua (SACA) buono o sufficiente, così come individuato per ciascuna stazione di controllo nell Allegato B delle presenti Norme. A tal fine giova ricordare la definizione di buono dell indice SACA ai sensi del D.Lgs. 12/06: BUONO: I valori degli elementi della qualità biologica per quel tipo di corpo idrico mostrano bassi livelli di alterazione derivanti dall'attività umana e si discostano solo leggermente da quelli normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento. L indice SACA per gli obiettivi di conservazione della biodiversità è ideale in quanto prende in considerazione le informazioni delle comunità biologiche. L obiettivo buono o anche sufficiente allo stato attuale si ritiene ragionevole, in quanto all anno 2009 nelle stazioni di controllo in qualche modo riferibili ai siti di pianura l indice SACA risultava sempre nello stato scadente, vedi Figura 3, che ai sensi del D.Lgs. 12/06 è così definito: SCADENTE: Si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale, e le comunità biologiche interessate si discostano sostanzialmente da quelle di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da comportare effetti a medio e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento. Tuttavia per l indice SACA le stazioni di controllo non sono sempre collegate ai siti Natura 2000, vedi Figura 3, si propone quindi un incremento delle stazioni di controllo e loro collocazione in prossimità dei punti di ingresso delle acque nei siti Natura

4 Figura 3: tratto dal PTCP Variante in recepimento del Piano di Tutela delle Acque Regionale. 6.2 PROMOZIONE DELLE ATTIVITA Va considerato che buona parte del siti comprende terreni di proprietà privata, in diversi casi le suddette aree contengono habitat e specie oggetto di conservazione. In questa condizione è necessario andare oltre principio del command and control imperniato 117

5 sull imposizione di restrizioni (command), l istituzione di un sistema di controllo (control) e, in caso di mancato rispetto, l applicazione di sanzioni. Nell ultimo decennio si è assistito ad un evoluzione delle politiche conservazionistiche, in cui l attenzione è basata sull importanza della partecipazione diretta dei privati, non più sull imposizione (Paloniemi e Vilja 2009). Questo nuovo orientamento è frutto, forse, di un maggiore interesse nei confronti dell ambiente, ma, più probabilmente, del riconoscimento del valore economico della biodiversità e del suo sfruttamento. Il commissario all Ambiente Stabros Dimas, ha evidenziato che non si debba cessare qualsiasi attività su di un sito designato Natura 2000: La rete Natura è fatta di paesaggi vivi in cui l agricoltura, la pesca, la silvicoltura e l attività faunistico-venatoria possono continuare ad esistere; in queste aree è possibile attuare grandi progetti di sviluppo, fermo restando il rispetto di misure conservative (Tratto da Opportunità commerciali e Natura 2000, pagg.6-7 in AA.VV., 2008, Notiziario Natura della Commissione Europea DG ENV, numero 24). Nell anno 2009 Elinor Ostrom ha vinto il premio nobel per l economia con la seguente motivazione for her analysis of economic governance, especially the commons, in cui i common sono le risorse naturali, analizzando una vasta casistica mondiale di gestione di tali risorse, in cui spesso il risultato migliore a lungo si termine si ottiene con una gestione condivisa. In questo contesto si è individuato come approccio strategico il coinvolgimento dei privati sia per quanto riguarda le aree di proprietà interne al sito sia per quanto riguarda le attività esterne al sito, ma che possono influenzare positivamente la presenza di habitat e specie. L approccio è stato quindi quello dello sviluppo sostenibile, in cui, mantenendo fermo l obiettivo generale di conservazione, si è tenuto conto non si tratta di un area wilderness, ma bensì sede di numerose attività umane. Di particolare importanza risulta il mantenimento degli incentivi agli agricoltori (misure agroambientali) in quanto numerosi habitat Natura 2000 risultano ora presenti sui terreni agricoli di proprietà privata. Pertanto il loro mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente dipende dal proseguimento di tali misure, senza le quali i suddetti habitat non possono essere mantenuti, lo stesso dicasi per numerose specie ad essi associati. Secondo punto è la stipula di accordi con i proprietari di allevamenti ittici, presso i quali si trovano habitat di importanza comunitaria, il contenuto di tali accordi deve contenere gli impegni tra le parti, in cui l Ente gestore a fronte dell impegno di mantenere attività necessarie per la conservazione degli habitat acquatici fornisce ad esempio sgravi da oneri. 6.3 MODIFICHE TABELLA E Per il sito in oggetto non sono state individuati progetti ed interventi per i quali siano necessarie modifiche alla tabella E Situazione ante-operam: Tab. E della DGR 1191 del 30/07/2007, pubblicata sul BUR E.R. n. 131 del 30/08/2007 Approvazione direttiva contenente i criteri di indirizzo per l'individuazione la conservazione la gestione ed il monitoraggio dei SIC e delle ZPS nonchè le linee guida per l'effettuazione della valutazione di incidenza ai sensi dell'art. 2 comma 2 della L.R. n.7/04. Tab. E Tipologie di progetti ed interventi ricadenti all interno dei siti Natura 2000 che non determinano incidenze negative significative sui siti stessi 1. Interventi edilizi classificati di manutenzione ordinaria (art.4 lett. a) e b) della L.R. n.31/02) e gli interventi edilizi riguardanti opere interne 118

6 2. Interventi edilizi classificati di manutenzione straordinaria, di restauro scientifico, di restauro e risanamento conservativo, di ripristino tipologico e di ristrutturazione edilizia (art. 8 lett. a), b) c), d), e), f), i) e l) della L.R. n. 31/02) che non comportino un mutamento di destinazione d uso o un aumento di volumetria o di superficie superiore del 20%. Rientrano in questa tipologia di interventi esenti dalla procedura di valutazione di incidenza anche quelli relativi agli immobili di proprietà di aziende agricole, nel caso in cui, pur modificandone la destinazione d'uso, possono essere ancora classificati come beni strumentali dell'azienda stessa e quelli di cui all art.26, commi 6 e 7, della L.R. n.31/02 3. Interventi edilizi d'altra tipologia, già previsti nei Piani Urbanistici Attuativi (PUA) a condizione che la valutazione d'incidenza dei suddetti piani non abbia evidenziato incidenze negative significative 4. Interventi edilizi da considerarsi variazioni minori in corso d opera comunicate a conclusione lavori all Ente che ha approvato il progetto. Interventi di manutenzione ordinaria delle infrastrutture viarie o ferroviarie, delle reti infrastrutturali di tipo lineare (acquedotti, fognature, ecc.), delle infrastrutture lineari energetiche (linee elettriche, gasdotti, oleodotti, ecc.), degli impianti di telefonia fissa e mobile, nonché degli impianti per l emittenza radiotelevisiva, a condizione che non comportino modifiche significative di tracciato o d'ubicazione 6. Interventi d'utilizzazione e miglioramento dei boschi, a condizione che interessino superfici inferiori a 1,00 ha, che siano situati nei territori di collina e montagna (come definite dal Piano forestale regionale) e che siano già assoggettati alle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (PMPF) 7. Interventi di conversione di boschi cedui che interessino superfici inferiori ai 3 ha 8. Interventi già previsti nei Piani d'assestamento Forestale, purché la valutazione d'incidenza dei suddetti piani non abbia evidenziato incidenze negative significative 9. Interventi di difesa del suolo, dichiarati di somma urgenza o di pronto intervento e quelli di protezione civile, dichiarati indifferibili ed urgenti ai sensi dell art. 10 della L.R. n. 1/0, previa comunicazione d'inizio lavori all Ente gestore del sito Natura 2000, il quale potrà proporre misure di mitigazione ed effettuerà la valutazione d'incidenza ex-post 10.Interventi già normati con specifici disciplinari tecnici di cui al paragrafo.1 della presente direttiva, a condizione che la valutazione d'incidenza del disciplinare tecnico di riferimento abbia avuto esito positivo 11.Interventi attuativi delle Misure previste nell Asse 2 del Programma Regionale di Sviluppo Rurale (valutazione di incidenza del PRSR già effettuata con Determinazione regionale n del 1/12/06), ad esclusione degli interventi attuativi della Misura 221 Imboschimento dei terreni agricoli 12.Pratiche agricole e zootecniche ricorrenti, compresi gli interventi su aree coltivate, orti, vigneti e frutteti esistenti, purché non comportino l eliminazione d'elementi naturali e seminaturali presenti in loco (siepi, boschetti, arbusteti, prati, pascoli, maceri, zone umide, ecc.) 13.L attività venatoria, purché la valutazione d'incidenza del Piano Faunistico-Venatorio abbia dato esito positivo 14.L attività di raccolta di funghi, tartufi e prodotti del sottobosco 1.Interventi previsti espressamente dalle misure di conservazione o dai piani di gestione dei siti ed individuati come direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nei siti stessi, a condizione che n'osservino le modalità di realizzazione indicate nelle misure di conservazione o nei piani di gestione 119

7 16.Tipologie d'interventi vari, purché il piano di gestione del sito Natura 2000 le indichi tra quelle che non determinano incidenze negative significative sul sito stesso 6.4 INDIVIDUAZIONE ELEMENTI NATURALI CARATTERISTICI PAESAGGIO AGRARIO Nel sito sono stati cartografati elementi naturali codificati secondo la dicitura Regionale 4130, C, 2432 F, Filari alberati e alberi isolati, 2431 S, Siepi arbustive con o senza componente arborea, come riportato in Figura 4. Figura 4: elementi del paesaggio naturale cartografati, aggiornamento

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