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1 Variante n. 31 Elab. 22p 17 Febbraio QUADERNO C.2 - Sistema Ambientale ed Agricolo Ai sensi dell'art. 63 bis L.R. 5/2007 Variante urbanistica generale al P.R.G.C COMUNE DI MUGGIA

2 PRGC del Comune di Muggia Gruppo di lavoro La redazione della Variante sostanziale al PRGC, comprensiva del processo di VAS, delle fasi partecipative e della banca dati, a seguito di gara è stata affidata ad una A.T.I. composta da VenetoProgetti s.c. con sede a S. Vendemiano (mandataria) e dall'arch. Pietro Cordara di Trieste. La redazione del Piano avviene in costante collaborazione col Servizio Pianificazione Territoriale e con gli altri Servizi del Comune di Muggia. Il gruppo di lavoro è di tipo interdisciplinare ed è così composto: Coordinatore generale gruppo di lavoro Urb. Raffaele Gerometta Coordinatore operativo locale Arch. Pietro Cordara Progettisti Urb. Raffaele Gerometta Arch. Pietro Cordara Urb. Daniele Rallo Consulenti specialistici Urb. Giuseppe Segno Urb. Fabio Roman Dott. For. Giovanni Trentanovi Dr. Nat. Claudia Ferluga Urb. Lisa De Gasper Urb. Fabio Vanin Urb. Laura Gatto Urb. Valeria Polizzi Geol. Gino Lucchetta Geolo. Dario Barazzuol Gruppo di valutazione Ing. Elettra Lowenthal Dott. For. Giovanni Trentanovi Arch. Pietro Cordara Dr Sc. Amb. Lucia Foltran Ing. Chiara Luciani Ing. Lino Pollastri Assistenza Arch. Sergio Vendrame Arch. Emanuela Barro Arch. Matteo Zambon Urb. Francesco Pozzobon per il Servizio Pianificazione Territoriale del Comune di Muggia: Responsabile del procedimento Geom. Marino Baldas Responsabile dell'istruttoria Dott. Pianif. Alberto Menegante Sono stati infine attivati da parte del Comune di Muggia alcuni tirocini formativi in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell'università di Trieste, che affiancheranno i progettisti ed il Servizio Pianificazione comunale nella formazione della banca-dati e negli aspetti organizzativi.

3 Elab. 22p - Quaderno C.2 Scheda Progetto SP-04: R.E.M. Rete Ecologica Mujesana Sistema di riferimento: S2 - Ambientale ed Agricolo

4 PREMESSA IL P.R.G.C. individua i temi, le opere, gli interventi o programmi di intervento di particolare rilevanza per il territorio comunale e li classifica mediante Progetti Strategici. Per alcune aree di particolare importanza, per meglio specificare le scelte progettuali, sono state predisposte Schede Progetto, che fanno parte integrante del presente P.R.G.C. Il quaderno descrive il progetto della Rete Ecologica Mujesana, ossia l insieme degli elementi del territorio agro-forestale che il P.R.G.C. individua e che concorrono a creare una rete ecologica polifunzionale, attraverso un esplicitazione maggiormente approfondita rispetto a quanto è possibile fare nelle NTA di Piano. Nel quaderno vengono inoltre riportati i ragionamenti che hanno portato alla definizione di tale progetto ed alcune riflessioni finalizzate alla valorizzazione del territorio agro-forestale di Muggia. Si sottolinea che il quaderno non riporta contenuti di valore prescrittivo, poichè quest ultimi sono già stati riportati all interno delle NTA del PRGC.

5 INTRODUZIONE 1 Che cosa è una Rete Ecologica Nella letteratura scientifica è possibile ritrovare diverse definizioni di rete ecologica a seconda delle funzioni che si intendono privilegiare, traducibili a loro volta in differenti conseguenze operative. Una delle definizioni maggiormente diffuse considera la rete ecologica come un sistema interconnesso di habitat, di cui salvaguardare la biodiversità, ponendo quindi attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. Lavorare sulla rete ecologica significa creare e/o rafforzare un sistema di collegamento e di interscambio tra aree ed elementi naturali isolati, andando così a contrastare la frammentazione e i suoi effetti negativi sulla biodiversità. La rete ecologica è costituita, nella sua forma più classica, da quattro elementi fondamentali interconnessi tra loro: Aree centrali (core areas): aree ad alta naturalità che sono già, o possono essere, soggette a regime di protezione (parchi o riserve); fasce di protezione (buffer zones): zone cuscinetto, o zone di transizione, collocate attorno alle aree ad alta naturalità al fine di garantire l indispensabile gradualità degli habitat; fasce di connessione (corridoi ecologici): strutture lineari e continue del paesaggio, di varie forme e dimensioni, che connettono tra di loro le aree ad alta naturalità e rappresentano l elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità delle specie e l interscambio genetico; aree puntiformi o sparse (stepping zones): aree di piccola superficie che, per la loro posizione strategica o per la loro composizione, rappresentano elementi im portanti del paesaggio per sostenere specie in transito su un territorio oppure ospitare particolari microambienti in situazioni di habitat critici. 1.1 Funzione primaria di una rete ecologica Per comprendere in che modo la progettazione e la realizzazione delle reti ecologiche interviene nel migliorare e nel preservare gli ambienti naturali è necessario in primo luogo fare riferimento ai concetti di biodiversità e di frammentazione degli ambienti naturali. Con il termine biodiversità si può indicare la varietà degli organismi viventi in un dato ambiente. A partire dal riconoscimento del progressivo processo di degrado del territorio e di crescente impoverimento della diversità biologica e paesistica in atto nei diversi contesti territoriali, l obiettivo della conservazione della biodiversità è un tema prioritario delle azioni di programmazione internazionale e comunitaria avviate nell ultimo decennio. Il maggiore responsabile dell impoverimento della diversità biologica è il processo di frammentazione degli ambienti naturali. La frammentazione può essere definita come il processo che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali e un aumento del loro isolamento. Le cause principali del processo di frammentazione degli ambienti naturali sono da attribuire alla crescita urbana e all organizzazione territoriale delle reti infrastrutturali di trasporto. La rete ecologica quindi costituisce uno strumento fondamentale di tutela dell ambiente in grado di contrastare la frammentazione e di favorire la conservazione della biodiversità.

6 1.2 Il concetto di rete ecologica classico... Obiettivo di una rete ecologica tradizionale è quello di offrire alle popolazioni di specie mobili che concorrono alla biodiversità la possibilità di scambiare individui e geni tra unita di habitat tra loro spazialmente distinte....e polivalente... Obiettivo di una rete ecologica polivalente diventa quello di offrire un substrato polivalente alla tutela dell ambiente e ad uno sviluppo sostenibile del territorio, mettendo a sistema gli elementi che concorrono alla funzionalità dell ecosistema di area vasta. Sopra: elementi della rete ecologica classica, elaborata per la PEEN (Pan-European Ecological Network). A destra: la stessa rete incrementata degli elementi legati all uomo ed alle sue attività. Questo concetto, semplificata e rielaborato ai fini del presente lavoro, è stato introdotto e sviluppato in Italia da Malcevschi (2010) nel suo lavoro Reti ecologiche polivalenti Infrastrutture e servizi ecosistemici per il governo del territorio.

7 La rete ecologica polivalente quindi, una volta definito come suo obiettivo prioritario quello della conservazione della biodiversità, si presta ad andare a costituire un sistema paesistico capace di supportare funzioni di tipo ricreativo e percettivo. Il miglioramento del paesaggio infatti diventa occasione per la creazione, ad esempio, di percorsi a basso impatto ambientale (sentieri e piste ciclabili) che consentono alle persone di attraversare il territorio e di fruire delle risorse paesaggistiche (boschi, siepi, filari, ecc..) ed eventualmente di quelle territoriali (luoghi della memoria, punti di ristoro, servizi, ecc..). La Rete Ecologica del comune di Muggia (cap.2) è stata quindi pensata e disegnata in quest ottica di multifunzionalità. 1.3 Funzioni e servizi della Rete Ecologica Polivalente Una rete ecologica polivalente assolve a tutta una serie di funzioni che vanno dalla conservazione della biodiversità alla opportunità per un uso sostenibile delle risorse e di fruizione qualificate dell ambiente di vita per le popolazioni locali. Alcune di queste funzioni della Rete sono riassunte nella seguente tabella:

8 Quando una funzione ecosistemica diventa di utilità, cioè diventa elemento da cui trarre benessere, viene chiamata servizio. Per servizi ecosistemici (SE) si devono intendere quindi sia i beni (come cibo, acqua, materie prime, materiali da costruzione, risorse genetiche) sia le funzioni ed i processi degli ecosistemi, molti dei quali sono le proprietà emergenti, cioè quello che fa un ecosistema: assorbimento degli inquinanti, protezione dall erosione e dalle inondazioni, regolazione dello scorrimento superficiale delle acque e della siccità, mantenimento della qualità delle acque, controllo delle malattie, formazione dei suoli ecc.. Le iniziative a riguardo per affrontare il tema dei benefici ambientali forniti dalla biodiversità e dei crescenti costi causati dalla sua perdita sono molte, ma è significativo in particolare lo studio The Economic of Ecosystem and Biodiversity ( che cerca di unire le conoscenze del settore scientifico, economico e politico predisponendo anche delle linee guida per gli amministratori locali e regionali che attuano politiche di gestione del territorio che incidono sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici. Avere una buona dotazione di servizi ecosistemici significa avere una maggior ricchezza pro-capite in termini di capitale naturale, ma anche una maggiore salute e resilienza dei territori (sistemi socio-ecologici). A destra: schema concettuale delle relazioni tra servizi ecosistemici, benessere e pressioni (fonte: MEA 2005).

9 IL PROGETTO DELLA RETE ECOLOGICA MUJESANA 2 Che cos è la R.E.M. La R.E.M., ossia la Rete Ecologica Mujesana, è l insieme degli elementi legati al territorio agro-forestale che concorrono a valorizzare il comune sotto il profilo naturale, paesaggistico e fruitivo. Nel contesto comunale, la rete ecologica acquisisce quindi una valenza multifuzionale in cui l insieme delle aree naturali e seminaturali del comune (aree nucleo, stepping stones) assume maggiore significatività grazie alla presenza di un contesto territoriale di pregio, costituito dagli elementi del territorio agricolo (coltivi, gruppi arborei e siepi, terrazzamenti, aziende agricole), dai percorsi ciclo-ippo-pedonali e dai punti di ristoro. Parallelamente alla tutela ed alla conservazione della biodiversità, l obiettivo del progetto diventa quindi quello di valorizzare e potenziare il patrimonio agroforestale muggesano nel suo insieme, poichè risulta fondamentale per un territorio puntare sulla qualità del proprio paesaggio naturale ed agricolo ai fini di una fruizione (turistica ma anche da parte della cittadinanza) dello stesso maggiormente sostenibile.

10 2.1 L ossatura della rete AREE NUCLEO Definizione Le aree nucleo rappresentano gli ecosistemi maggiormente significativi poichè dotati di elevata naturalità e di ampia superficie. Uso del suolo (Tav. 6.1) Tipologie forestali (Tav. 6.3) Habitat naturali e seminaturali (Tav. 6.5) VALORE NATURALISTICO (TAV. 6.6) RETE ECOLOGICA (TAV. 8.1) Metodologia Queste aree sono state definite a seguito di uno studio specifico che individuava le aree a maggior valore naturalistico secondo una scala di valori utilizzata in letteratura; l analisi è stata effettuata sulle tessere di uso del suolo precedentemente perimetrate a scala 1:10000 (Tav. 6.6 Valore naturalistico - Fase di Analisi). A questo studio è stato affiancata l analisi delle tipologie forestali e degli habitat comunali (Tav. 6.3 e Fase di Analisi). La sintesi di queste carte ha portato alla definizione delle aree nucleo e degli altri elementi della rete ecologica comunale (Tav Fase di Analisi), rielaborata successivamente ai fini della zonizzazione di progetto del P. R.G.C. Obiettivi Generali Tutela e gestione naturalistica delle aree e valorizzazione delle stesse a scopi turistico-ricreativi.

11 1N Punta Olmi - San Floriano Sistema di elevato pregio naturalistico e paesaggistico, caratterizzato da un mosaico di aree boscate, praterie e cespuglieti in vario stadio di sviluppo. La presenza di questi diverse cenosi vegetali crea una notevole varietà di microambienti che permettono il mantenimento di una elevata biodiversità e un alto valore scenico-paesaggistico di tutta l area. Obiettivi specifici a) Mantenimento delle praterie seminaturali (tramite sfalcio, pascolo,...); b) Valorizzazione e mantenimento dei percorsi esistenti; c) Valorizzazione dei punti panoramici, corredati da cartellonistica esplicativa in legno; d) Gestione forestale. 2N Bosco della Luna Area boschiva compatta di grande interesse paesaggistico ed ambientale sopra Porto San Rocco. 1N: Punta Olmi - San Floriano Obiettivi specifici a) Valorizzazione e mantenimento dei percorsi esistenti; b) Gestione forestale. 3N Farnei Area prevalentemente boschiva (in prevalenza ostrio-querceto a scotano) che si sviluppa con forme irregolari attorno alla frazione di Sant Andrea. Per la sua forma ed estensione rappresenta un importante collegamento ecologico tra la parte alta e la parte bassa di Muggia. Obiettivi specifici a) Creazione aree di sosta; b) Gestione forestale; c) Mantenimento delle tessera prative all interno delle aree boscate; d) Valorizzazione punti panoramici, corredati da cartellonistica esplicativa in legno. 2N: Bosco della Luna 3N: Farnei

12 4N Bosco di Vignano e Laghetti delle Noghere Il Bosco di Vignano occupa la parte più settentrionale dell attuale Valle delle Noghere; il particolare regime di proprietà e l abbandono delle attività silvo-pastorali hanno permesso la sopravvivenza di uno dei migliori esempi di bosco acidofilo evoluto. L area dei laghetti, in continuità fisica con il bosco di Vignano, rappresenta un ecosistema umido unico all interno del comune. Forma un ecosistema funzionalmente collegato al corridoio ecologico fluviale del Rio Ospo. Per il Bosco di Vignano si prevedono obiettivi comuni alle altre aree boscate del comune, ossia la creazione di aree di sosta, la gestione forestale finalizzata al miglioramento della cenosi vegetale, il mantenimento delle tessera prative all interno delle aree boscate, la valorizzazione dei punti panoramici, corredati da cartellonistica esplicativa in legno. Per i laghetti delle Noghere si veda quanto riportato nell approfondimento seguente. L area dei Laghetti delle Noghere: caposaldo della R.E.M. I Laghetti delle Noghere, unica area naturale protetta a livello sovraordinato, è un biotopo regionale di grande interesse per la conservazione della biodiversità. Il delicato equilibrio di questa area umida deve essere preservato anche tramite un attenta pianificazione delle aree contermini, sia ai fini della tutela dell area e delle specie ivi presenti che ai fini della valorizzazione dell area come punto focale della R.E.M. Obiettivi specifici a) Mantenimento e valorizzazione dei percorsi didattici pedonali all interno dell area dei Laghetti e delle connessioni della mobilità lenta verso le altre aree della R.E.M.; b) Miglioramento ambientale (gestione forestale, controllo canneto, ecc ), eliminazione e sostituzione specie alloctone; c) incremento fasce boscate di mitigazione a nord dell area; d) Monitoraggio ambientale di lungo periodo (acque, fauna, flora, ecc...). Tutela.. L area industriale a nord dei laghetti causa una forte pressione antropica (in termini di disturbo alle specie animali, inquinamento di suolo ed acque, ecc ) all area dei laghetti, estremamente fragile per le proprie caratteristiche naturali e morfologiche. Ai fini di una maggior tutela dello stesso, il Piano individua una parte dell area a nord dei laghetti come Area nucleo anch essa, al fine di prevenire edificazioni troppo a ridosso del biotopo ed attenuare l effetto margine causato dagli insediamenti attorno. Per questa area si propone (a) l incremento della cenosi forestale già in stato di avanzamento e (b) un agricoltura a basso impatto ambientale negli appezzamenti residui esistenti. 4N: Bosco di Vignano e Laghetti delle Noghere I Laghetti delle Noghere dal percorso pedonale interno

13 .e valorizzazione! Per il fatto di costituire l unica area sotto tutela regionale, per le caratteristiche vegetazionali e l elevato livello di biodiversità animale che ospitano, i Laghetti rappresentano un area focale della R.E.M. Oltre alla valorizzazione dell area sensu stricto ai fini della sua fruizione (la quale è già un importante laboratorio naturale grazie alla presenza di pannelli esplicativi e aree per il birdwatching), il Piano ne esalta la sua funzionalità come elemento di raccordo tra i percorsi della mobilità lenta all interno ed all esterno dei confini comunali. I Laghetti infatti diventano il crocevia della pista ciclabile lungo L Ospo, dei sentieri (Traversata Muggesana, Vertikala) e della ippovia e, conseguentemente, area di raccordo tra gli altri ambiti comunali della R.E.M. e delle aree naturali oltreconfine. La vicinanza infine ad un area attrezzata per i camper sotto il Monte d Oro, ed il collegamento della stessa con una pista ciclabile che si congiunge con quella lungo L Ospo, fa parte di un progetto complessivo di Piano che individua alcuni servizi in punti strategici del comune. I Laghetti delle Noghere nello Zoning del P.R.G.C.

14 5N Monte d Oro Area boscata che abbraccia tutta l area a nord del Rio Ospo, ad est della valle delle Noghere. Insieme all area filtro ad ovest, rappresenta una cintura verde sopra Aquilinia di grande pregio naturalistico e paesaggistico. Obiettivi specifici a) Sviluppo e valorizzazione dei percorsi di collegamento tra Aquilinia ed il comune di San Dorligo; b) Gestione forestale. 6N Corridoio fluviale dell Ospo Corridoio fluviale rappresentato dal Rio Ospo, il quale connette fisicamente e funzionalmente molteplici aree naturali comunali e sovracomnali. Obiettivi specifici a) Interventi di miglioramento ambientale della fascia perifluviale (eliminazione vegetazione alloctona, contenimento del canneto, piantumazione di fasce boscate riparie); b) valorizzazione dei percorsi ciclopedonali. 5N: Monte d Oro Aree perifluviali da riqualificare, sia a fini naturalistici che di fruizione (percorsi, aree di sosta) 6N: Corridoio fluviale dell Ospo

15 2.1.2 STEPPING STONES Di seguito si riporata la descrizione di tali aree: Definizione Aree agro-forestali che mantengono un elevato pregio ambientale. Metodologia 1S: Monte S. Michele Trattasi di un area per lo più prativa, di pregio ambientale e paesaggistico, da cui la vista spazia su gran parte del territorio comunale. 2S: Vanisella Rappresenta una appendice dell area nucleo Bosco della Luna, costituita da un mosaico di tessere a prato e boscaglia. 1S: Monte S. Michele Queste aree sono state perimetrate con lo stesso metodo utilizzato per l individuazione delle aree nucleo. Nonostante siano caratterizzate anch esse da alti valori di biodiversità, rappresentano aree di minor pregio naturalistico rispetto alle aree nucleo poichè la loro struttura (estensione e forma) le rende piuttosto alterate ed alterabili dalla pressione antropica (presenza di elevato effetto margine). 3S: Muggia Area che interrompe l edificato di Muggia, rappresentando un importante cuneo verde di elevato valore naturalistico e paesaggistico. 4S: Rio Storto Area agroforestale che funge da importante collegamento est-ovest all interno della Rete Ecologica. 5S: Pisciolon Area agroforestale che, per la sua continuità territoriale, funge da importante collegamento oltre confine (varco transfrontaliero). 4S: Rio Storto 6S: Piasò basso Obiettivi Generali a) Tutela e valorizzazione degli elementi agroforestali; b) Miglioramento ambientale delle aree degradate; c) Creazione punti ristoro e punti vendita diretti prodotti agricoli; d) Gestione forestale, anche in ottica di prevenzione degli incendi boschivi; e) incentivazione alle attività primarie che garantiscano il presidio territoriale (allevamenti familiari, terreni da recuperare all uso agricolo, ecc...). 6S: Piasò basso Area boscata di pregio paesaggistico ed ambientale adiacente alla cittadella dello sport di Muggia, per la quale si prevede la creazione di un bosco urbano. 7S: Piasò alto Area agroforestale che, per la sua continuità territoriale, funge da importante collegamento oltreconfine, parallelamente all area S5 Pisciolon (varco transfrontaliero). 8S: Belpoggio Area boscata in collegamento fisico e funzionale con il Bosco di Vignano nella sua parte oltreconfine.

16 2.1.3 AREE TAMPONE Definizione Aree cuscinetto principalmente frapposte tra territorio urbanizzato e territorio naturale, in cui è maggiormente difficile distinguere un carattere prevalente in quanto caratterizzate da elementi di territorio rurale (case sparse, piccoli appezzamenti, incolti,...) e/o naturale (boschi e gruppi arborei). Obiettivi Questi ambiti assolvono a diversi obiettivi: protezione elementi di maggior pregio della Rete Ecologica dalle pressioni antropiche, mantenimento di cunei, varchi e spazi aperti nel territorio urbanizzato. Tra le fasce tampone vi è il progetto della cintura verde di Aquilinia che separa il centro abitato dall area industriale; essa crea una sorta di corridoio ecologico fisicamente collegato al Monte d Oro ed una sorta di protezione ambientale e valorizzazione paesaggistica di tutta l area edificata AREE BOSCATE RESIDUE Fascia Tampone - cintura verde di Aquilinia Definizione Aree prevalentemente boscate caratterizzate da elevata frammentazione con funzione di tutela idrogeologica e di completamento degli altri elementi della Rete Ecologica. Obiettivi Favorire l insediamento della vegetazione forestale e la sua gestione finalizzata a garantire continuità ecologica e stabilità idrogeologica. Area boscata residua lungo il Rio Almerigotti

17 3. Il territorio agricolo L azienda agricola L azienda agricola tipica del Muggesano è sostanzialmente caratterizzata da conduzione diretta del coltivatore su terreni principalmente di proprietà, coadiuvato da familiari ed affini, in una forma di gestione aziendale per lopiù a tempo parziale. Nel Comune di Muggia, si è inoltre concretizzata un ulteriore tendenza, che peraltro può dirsi abbastanza generalizzata in tutto il territorio nazionale, sebbene in forma più ridotta: la maggior parte delle aziende agricole situate nel territorio comunale ha una superficie aziendale totale inferiore ai due ettari, e tale valore si è incrementato dagli anni 70 ad oggi. Nell allegato cartografico sono state evidenziate le quattro aziende che superano i 4 ha di superficie aziendale, caratterizzate dalla produzione di olio e vino. Esse sono poste tutte attorno alla Darsella di San Bartolomeo. Il paesaggio rurale La frammentazione fondiaria e la morfologia del territorio muggesano ha prodotto nel tempo un paesaggio rurale caratteristico, costituito dall alternarsi di tessere agricole (di vite ed olivo in primis), fasce e macchie boscate. La presenza dei tipici terrazzamenti (pastini) conferisce una precisa identità paesaggistica alla realtà territoriale comunale. Territorio agricolo in Darsella San Barolomeo Pastini recuperati Pastini abbandonati Impianti di olivo Riforestazione spontanea CONSIDERAZIONI Grazie alle sua doppia valenza produttiva ed ambientale, il territorio rurale, all interno della rete ecologica muggesana, funge da connettore per gli elementi naturali e seminaturali precedentemente descritti. L abbandono indiscriminato del territorio rurale, problematica comune a molte realtà triestine ed oltre, potrebbe causare la perdita di quei valori paesaggistici e naturalistici importanti in un ottica di rete multifuzionale. OBIETTIVI Per il territorio agricolo si individuano i seguenti obiettivi: a) recupero a fini produttivi di terreni soggetti a riforestazione naturale; b) mantenimento e ripristino dei pastini; c) tutela degli elementi naturali residui (siepi, fasce tampone e gruppi arborei) d) creazione di punti vendita diretti di prodotti Km 0, ristori rurali, agriturismi, ecc...; e) valorizzazione dei prodotti del territorio; f) recupero edifici di valore storico - culturale. g) incentivazione all attività primaria (allevamento, agricoltura, ecc...).

18 3.1 Ulteriori strategie per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio agricolo Alcuni obiettivi di medio-lungo periodo non rientrano nelle competenze di un Piano Regolatore. Ciononostante si vogliono riportare in questa sezione alcuni obiettivi, attuabili attraverso azioni, che potranno contribuire ulteriormente allo sviluppo dell agricoltura muggesana. L attuazione (ed incentivazione) delle azioni riportate potrebbe essere oggetto di specifici Regolamenti comunali e piani di settore. Obiettivo 1 : valorizzazione delle produzioni tipiche muggesane (vino ed olio) e superamento dei problemi di frammentazione fondiaria presenti. a) creazione di consorzio e di un marchio collettivo geografico Al fine di valorizzare il territorio agricolo muggesano e le sue tipicità, è auspicabile la creazione di un consorzio che unisca le varie aziende agricole presenti nel comune, fungendo da presupposto per la creazione di un marchio collettivo geografico. Ciò potrebbe risolvere i problemi legati alla frammentazione fondiaria del territorio comunale. b) creazione di una Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) La denominazione comunale di origine (De.C.O.) è un attestazione istituita per il riconoscimento, la valorizzazione e la tutela delle produzioni agroalimentari originali e caratteristiche che per la loro rilevanza in termini di cultura e tradizione locale siano meritevoli di evidenza pubblica. Si tratta di produzioni la cui tutela e promozione non può essere attuata attraverso la certificazione comunitaria in quanto non presentano le caratteristiche per la stessa o in relazione alla complessità delle procedure, ai lunghi tempi di attesa e alle notevoli risorse e capacità organizzative richieste per il suo ottenimento. Obiettivo 2: Sensibilizzazione della cittadinanza a temi legati all agricoltura, al marketing rurale, ecc al fine di promuore l attività agricola per le giovani generazioni: a) promozione di incontri pubblici Il comune si impegna a promuovere incontri sui temi quali orti urbani, agricoltura biologica, certificazione dei prodotti, allevamento e marketing territoriale. b) creazione di aree adibite ai mercati del contadino e pubblicizzazione degli eventi I mercati del contadino, istituiti ai sensi dell art. 1 comma 1065, e al D.M. 20/11/2007 del MIPAAF: - possono essere costituiti su area pubblica, in locali aperti al pubblico nonché su aree di proprietà privata; - sono esonerati dalle norme sul commercio (licenza commerciale, orari, obbligo di chiusura domenicale e festiva, ecc.); - sono autorizzati o istituiti dal Comune; - devono avere un disciplinare sul quale vigila il Comune. c) erogazione di contributi ed incentivi per iniziative legate all imprenditoria agricola per fasce di età comprese tra i 18 ed i 35 anni.

19 4. I percorsi e le attrezzature I percorsi La rete dei percorsi (ippovie, ciclabili, sentieri pedonali) vuole assumere, all interno della R.E.M. e del nuovo P.R.G.C., un ruolo fondamentale sia sotto l aspetto della fruizione turistico-ricreativa ma anche della mobilità in genere. L obiettivo infatti vuole essere quello di garantire un ampia (e funzionale) alternativa allo spostamento con i mezzi motorizzati. All interno della Rete, questi percorsi rappresentano il vero collegamento ed elemento di continuità tra le aree naturali, urbanizzate ed il territorio agricolo. Le attrezzature ed i servizi Caposaldo fondamentale per la fruizione del territorio è rappresentato dall insieme delle attrezzature e dei servizi che si affiancano alla rete dei sentieri e delle aree agro-forestali. L obiettivo è la differenziazione dell offerta, che dovrà in ogni caso mantenere vivo il legame con il territorio rurale: fondamentale sarà quindi valorizzare ed incentivare strutture quali agriturismi, osterie rurali, Osmize, ecc...che, affiancandosi a mercati del contadino, punti ristoro e punti vendita diretta, esaltino e conferiscano maggiore fruibilità a tutto il territorio. Altrettanto importante, all interno delle aree maggiormente naturali, la creazione di aree di sosta, punti panoramici e percorsi vita, i quali vengono incontro, sempre più negli ultimi decenni, alle esigenze di turisti e popolazione. La fitta rete di percorsi che partono da Muggia e penetrano nelle aree collinari Esempi di buona gestione della rete sentieristica da implementare su tutto il territorio OBIETTIVI Si elencano di seguito gli obiettivi principali della R.E.M. in merito ai percorsi ed alle attrezzature: a) mantenimento e pulizia dei percorsi esistenti; b) completamento dei collegamenti mancanti (es.: percorso ciclabile tra porto San Rocco e Lazzeretto, percorsi lungo l Ospo); c) creazione di punti di attacco dei vari percorsi riconoscibili tramite la creazione di piccole aree attrezzate, cartellonistica con mappe e spiegazioni sul percorso, punto ristoro; d) creazione di una rete di ristori, osterie Km 0, ecc...che si affianchino e valorizzino i percorsi. e) individuazione di nuove aree a parcheggio in prossimità dell attacco dei percorsi.

20 5. Le R.E.M. comunale e sovracomanale Il comune di Muggia, per sua collocazione geografica, rappresenta un area di collegamento importantissima tra l area triestina e la Slovenia (comune di Capodistria). Il concetto di Rete non si può ovviamenete limitare ai confini comunali, in quanto, soprattutto relativamente al flusso di specie selvatiche, la rete è fisicamente e funzionalmente collegata con il territorio triestino (San Dorligo della Valle in primis) e Sloveno. Entrambi i territori infatti sono caratterizzati da ampie aree naturali adiacenti o prossime al confine muggesano. Analogo discorso è replicabile per i sentieri ed i percorsi in genere, individuati anche oltre confine all interno della R.E.M. proprio per dare un idea di continuità territoriale anche sotto l aspetto della fruizione turistica. Le seguenti immagini, attraverso alcune schematizzazioni grafiche, mostrano il collegamento fisico e funzionale tra le aree naturali ed agricole all interno ed all esterno del territorio comunale. Nonostante la presenza di aree di grande valore naturalistico, all interno dei confini non vi sono Siti Natura 2000; la Rete Ecologica Muggesana si inserisce così nel contesto delle aree protette triestine e slovene al fine di rendere maggiormente connesse e funzionali il sistema naturale di area vasta. Connessioni est - ovest all interno dei confini comunali (in evidenza in verde scuro e verde chiaro le aree naturali ed agricole) Connessioni nord - sud all interno dei confini comunali (in evidenza in verde scuro e verde chiaro le aree naturali ed agricole) Muggia); nel riquadro in alto a dx viene inquadrata l area muggesana all interno dei Siti Natura 2000, evidenziati in rosso e blu).

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